domenica 17 aprile 2011

Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Vangelo

Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,nel mio cuore e nella mia mente,vieni a donarmi la tua luce,per vivere con te e di te la mia vita.

La presentazione di Gesù al tempio,atto dovuto che ci fa vedere come Maria e Giuseppe,pur essendo coscienti di essere cari al Signore,di essere stati scelti,per un compito,del quale ancora non comprendono bene il fine,non cercano di sfuggire le regole della legge giudaica,sotto alla quale sono cresciuti,ma anzi la onorano e in questo modo la fondono con la venuta del Messia.E’ Gesù il tanto atteso,se ne accorge subito il vecchio Simeone che era un uomo saggio e giusto,ripieno di Spirito di Dio,che profetizzo’ alla Madre che per quel figlio avrebbe sofferto moltissimo,e se ne accorse Anna,una vecchia vedova che dedicava la sua vita al tempio.
Quel bambino avrebbe salvato l’umanità,con il suo sacrificio sulla croce,ma avrebbe prima spiegato da allora e per sempre agli uomini come entrare nel regno di Dio,ci avrebbe dato tutte le armi e gli strumenti necessari per comprendere ,e solo chi voleva rimanere cieco e sordo,chi non cercava la salvezza,ma mette dei paletti alla conoscenza del Signore,non lo riconosce.
Simeone e Anna che invece erano vigili e immersi nella preghiera,che mettevano Dio ed il suo tempio,la sua comunità al primo posto,non si lasciano sfuggire l’occasione di ammirarlo ed adorarlo.

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