domenica 17 aprile 2011

Mc 6,14-29 Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.

Vangelo
Mc 6,14-29 Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di illuminare la mia mente,e far penetrare la tua parola nel mio cuore.

Non ci sono mezze misure,il Cristianesimo non è una teoria,ma una condizione di vita.Non ci si può definire cristiani e adattare il cristianesimo alle nostre esigenze.E' una scelta seria,perchè ne va la nostra salvezza,per questo risulta difficile.
Anche Erode,che non aveva nessuna intenzione di convertirsi,temeva Dio,ma più per superstizione che per fede.Lo incuriosiva Giovanni Battista,perchè aveva il coraggio di parlare,anche contro di Lui,infatti Giovanni denunciava la sua ambiguità.Erode passava per un buon regnante,addirittura per un benefattore,perchè ci teneva molto a rimanere al suo posto,e quindi lo fece arrestare temendo che dalle sue parole potesse scaturire una ribellione del popolo.Il potere è una tentazione continua,allora come ora.
La vita di corte era all'insegna della lussuria,delle orge e del libertinaggio,Erodiade era la moglie leggittima del fratello di Erode,ma viveva in peccato con il cognato e tutte le sollecitazioni di Giovanni Battista ad una vita onesta e correttamente morale le davano proprio fastidio.Aveva già provato a convicere l'amante ad ucciderlo,ma non c'era riuscita,perchè in fondo anche lui temeva Dio e la sua ira,ricordiamo,più per superstizione che per sacro timore di fare del male.Ma quando uno accetta di vivere con la corruzzione,col male,col peccato,perde sempre il controllo della situazione,e per un ballo eccitante della figlia di Erodiade,per una promessa fatta giurando sul male,per non passare da bugiardo davanti agli altri,ecco che lo scempio si compie,e la testa di Giovanni cade,servita su un vassoio alla richiesta della vergognosa figlia di Erodiade,conformata a quella della madre.
Anche oggi compromessi e ricatti,per chi al potere usa la sua posizione per vivere una vita di lussi e vizi,invece che per amministrare onestamente .
Non accettiamo il compromesso tra bene e male perchè non esiste,è solo un'illusione che satana insinua nelle nostre menti per farci abituare al male fino a legittimarlo ai nostri occhi.
Quando Erode sente parlare di Gesù,la coscienza di quello che aveva fatto a Giovanni ancora gli rimorde,e dato che non lo conosceva,che era così estraneo alla sua figura,lo associa a quest'ultimo e teme che sia risorto dai morti.Un comportamento retto,non teme lo sguardo del Signore,per questo Gesù ci ha detto in altre occasioni che chi serve Dio,non può servire mammona,ossia satana-

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