giovedì 23 agosto 2012

(Gv 1,45-51) Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.


VANGELO
 (Gv 1,45-51) Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito promesso da Gesù per chi t ' invoca, vieni ed accendi nel mio cuore la luce della tua parola; insegnami a capire la parola del Signore, insegnami a togliere da me il mio pensiero terreno perché non  mi confonda e mi perda, ma possa sempre seguire fedelmente i suoi insegnamenti.

In questo brano vediamo che Gesù sceglie chi chiamare, si capisce da quel " prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi! "  Se leggiamo con attenzione  tra le righe, capiamo che anche nella nostra incredulità,con tutti i nostri dubbi e paure, quello che conta è la disposizione del nostro cuore; e solo aprendoci a Dio conosceremo la verità. Per chi non conosce Gesù non è facile capire, comprendere quello che chi crede annuncia, e quindi con molta serenità dobbiamo accettare che espongano i loro dubbi, e non sentirci migliori di loro anche perché spesso gli allievi superano i maestri, (maestri per modo di dire, non dimentichiamo mai che uno solo è il MAESTRO) Nonostante in duemila anni Gesù abbia fornito prove su prove della sua esistenza e della sua veridicità, ancora oggi, anche di fronte ai miracoli che avvengono ogni giorno, c ' è chi resta scettico e chi rifiuta di credere, ma non certo perché può negare l'esistenza di Dio con prove concrete, ma solo perché in cuor suo rifiuta di assoggettarsi ad un Dio che non gli interessa conoscere di cui non sente alcun desiderio. C '  è anche chi vorrebbe invece credere in qualcosa di soprannaturale, ma è così lontano dalla verità, da non riuscire ad afferrarne neanche il minimo concetto, e parlare a queste persone, non è facile, spesso, infatti, riusciamo più ad allontanarli dalla luce che ad illuminarli, confinandoli nel buio di chi avrebbe voluto far domande anche assurde magari, ma ricevere risposte concrete.
La cosa che non ci aiuta, è che dobbiamo essere per primi noi ad essere illuminati da quella luce, tutta la nostra vita deve, anche se non nella perfezione, essere improntata sulla scia di quella di Gesù, perché è Lui che dobbiamo seguire ed indicare, non la nostra persona e tantomeno le nostre idee. Neanche Maria, pur molto più perfetta di noi, diceva ai discepoli di seguire lei, ma fate quello che Lui vi dirà...e se non si imponeva lei come maestra, come possiamo noi pensare di poterlo fare. Gesù ci ha spesso esortato a chiedere a confidare in Lui e ci ha anche insegnato che è sempre Lui con il suo Spirito che opera, quindi questa è la cosa che più di ogni altra dobbiamo tenere presente, SEMPRE. Dobbiamo avere il coraggio di testimoniare, ma la sapienza di non poter imporre le nostre idee, e quando ci accingiamo a parlare con qualcuno del Signore, chiediamo a Lui di usarci, e di servirsi di noi, non pensiamo mai di saper fare da soli, perché senza lo Spirito Santo su di noi, siamo solo cembali stonati e vuoti.Possiamo in vero,difendere la Chiesa, sostenere la nostra dottrina dalle eresie, ma a che serve discutere, aggredire, contestare, se non a rimanere nelle proprie posizioni? Dove l'uomo deve imparare a tacere e far parlare lo Spirito Santo? Dove deve imparare ad ascoltare? Ma sopratutto, dove deve imparare a lasciar fare a Dio e pregare per chi è secondo noi contro di noi. Spesso mi viene in mente una risposta che Gesù diede a Giovanni,che ci viene raccontata da Marco
( 9,38-40)38 Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva". 39 Ma Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40 chi non è contro di noi è per noi.

martedì 21 agosto 2012

(Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?


VANGELO
 (Mt 20,1-16) Sei invidioso perché io sono buono?
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Spirito di sapienza, dammi la possibilità di discernere il mio dal tuo e di togliere tutto quello che non mi viene da te, te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nell'unità, nei secoli dei Secoli . Amen.
Dio è il padrone buono,  quello che sa quello che fa,  il giusto, L' UNICO . Anche Gesù lo ha messo in rilievo, dicendo -" uno solo è buono, uno solo è giusto" - eppure a volte noi vorremmo dirgli che cosa è giusto, secondo il nostro metro, vorremmo sapere più di lui perché ci costa accettare che non ci dia tutto quello che chiediamo.
I nostri sentimenti non sono perfetti, ma crediamo sempre di sapere quello che è più giusto per noi, e se non va tutto come vorremmo, siamo pronti a criticare tutti, anche Dio.
Questa parabola è indicativa di come noi vorremmo decidere al posto di Dio, e quando preghiamo, lo facciamo  solo con la bocca e non con il cuore.
Noi siamo abituati a pensare che un premio vada dato in base al comportamento tenuto, perché dimentichiamo che la stessa bontà che il Signore usa agli altri , la usa con noi.
Ma noi siamo i buoni? Pensiamo davvero di meritare più degli altri? Ci rendiamo conto di quante grazie ci passano per le mani senza che neanche ce ne accorgiamo?  Se ci sembra che la paga non sia giusta, forse è il caso che ci fermiamo a conoscere di più il nostro Dio. Dio AMA, la sua giustizia è più che giustizia, è amore, e l’amore dona e si dona senza misurare , perché è assoluto. Se così non fosse, non ci sarebbe salvezza per noi, ma il nostro Dio è inchiodato alla croce per amore nostro, il suo scopo, il suo desiderio, è quello di vederci liberi dal peccato. Non importa se solo un secondo prima di morire ci renderemo conto di quello che stiamo facendo, se risponderemo alla sua chiamata dopo aver vagabondato per tutta la vita , lui vuole solo che torniamo a casa, per poterci riempire del suo amore e della sua pace. Dio vuole la nostra salvezza, ma ci chiede di renderci conto di non poter essere salvi senza di lui.

lunedì 20 agosto 2012

Nel nome del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo.
Ti ringrazio mio Signore della notte trascorsa,della vita che mi concedi di vivere e ti offro quello che sono,perchè Tu lo trasformi in quello che vuoi.Amen.
Se devo trovare ancora in me il perdono per qualcuno,Signore riempimi del tuo perdono,perchè solo per grazia io riesco a farlo. Se devo essere più caritatevole,anche nei modi e con le persone che mi metti accanto,Signore donami la forza della tua carità senza limiti.Se devo essere portatrice sana della fede in Te,fa o mio Signore,che la tua presenza trabocchi e faccia innamorare di te chi mi farai incontrare oggi.E poi,fa che io sparisca Signore,che non cerchi di essere amata e mi sappia accontentare solo di Te. Proteggi la mia famiglia,i miei amici e tutte le persone che si affidano alle mie preghiere.Amen.

pensierini

Come può un Dio così grande,desiderare di restare sempre unito ad un essere inutile come l'uomo...e come può un essere inutile come l'uomo,pensare di poter vivere senza Dio!
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Dio è meraviglioso,lo si riconosce nell'abbraccio che ti ama ,mentre tutti ti odiano!
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«Sopporta obbrobrio e afflizione per il nome di Gesù con umiltà e cuore contrito. E mostra davanti a lui la tua debolezza ed egli diverrà la tua forza».
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« Che la tua opera sia pura per la presenza del Signore e non per l'ostentazione».
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«Quanto uno si sarà reso folle per il Signore, altrettanto il Signore lo renderà saggio ».




(Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.


VANGELO
 (Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Parola del Signore
A MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, riempimi e donami la tua sapienza per capire e vivere la parola del vangelo.

Troppe volte Gesù si sofferma a farci capire che la ricchezza sulla terra, non solo non è una cosa che c’è utile per il regno di Dio, ma che spesso ci danneggia, perché c’impedisce di entrare nel regno dei cieli. L' esempio del cammello e della cruna di un ago, mette in risalto la difficoltà data dalle proporzioni. Non è la ricchezza in se stessa, ma il fatto che spesso la ricchezza rende aridi ed egoisti. Dio ha scelto il popolo d' Israele, ma questo popolo lo ha tradito, ricordiamo che Mentre Mosè era sul monte Sinai per 40 giorni, il popolo si era costruito come idolo un vitello d'oro; oggi mentre aspettiamo il ritorno di Gesù, ce ne siamo costruiti talmente tanti di idoli che alla fine ci hanno allontanato da Dio, perché li abbiamo messi davanti a Lui.  -  Lascia quello che hai e seguimi, sarai ricompensato nel regno dei cieli !-  Addirittura agli apostoli, promette i troni dai quali giudicheranno le loro tribù, vale la pena di starlo a sentire, perché anche il più stupido degli uomini si rende conto che dove andremo, non conteremo per i soldi che abbiamo, ma proprio per il cuore arido, non riesce a cambiare.
Quello che ci rende tutto difficile , secondo me, è uscire dalla nostra cognizione di tempo, pur se l'uomo cerca di vivere come se fosse eterno,nel momento delle scelte di vita,si comporta come se dovesse vivere solo subito e tutto. La nostra breve vita di passaggio sulla terra, non viene presa in considerazione per quella che è ma per il tutto che abbiamo.  Questo porta ad escludere che le nostre scelte siano basate sull'eternità ,ma vissute sulla temporalità della vita terrena. A che serve essere Cristiani se non riusciamo a vivere da figli di Dio e coeredi della realtà celeste? A che serve credere nella resurrezione di Cristo se non crediamo nella nostra resurrezione? 

lunedì 13 agosto 2012

(Mt 18,1-5.10.12-14) Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.


VANGELO
 (Mt 18,1-5.10.12-14) Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito di Dio ed aiutami ad essere come un bambino e affidarmi a te.

Questa volta è  Matteo e non Luca e ci descrive la scena,mettendo in risalto le parole di Gesù. Vorrei notare con voi una frase che dice il Signore,”accoglie me”. Gesù si immedesima in un bambino,si fa piccolo e ci chiede di fare come lui;di non cercare la grandezza,ma proprio come un fanciullo lasciarsi educare e plasmare dall’amore del Padre. I bambini hanno degli angeli che li custodiscono, e l'intervento immediato del Padre in loro difesa: egli ha disposto uno schieramento di angeli a servizio e a difesa dei suoi bambini, dei suoi "piccoli". Tramite i propri angeli che vedono la faccia di Dio, essi possono far giungere fino a lui i torti e le ingiustizie che ricevono. Chi tocca i suoi "piccoli", tocca Dio.
Essere come bambini,vuol dire essere semplici ed umili e non significa essere incapaci di ragionare,ma capaci di affidarsi. A Dio.
Poi passiamo ad un altro passo,quello del pastore . 
Queste poche righe sembrano povere a prima vista, semplici, perché in fondo è normale che il pastore ci tenga alle sue pecore, fin qui non ci piove;  ma se guardiamo più attentamente, scopriremo che il discorso è rivolto anche a noi. Che ve ne pare di questo pastore che corre dietro alla pecora smarrita fino a che non l’ha trovata? Sembra chiederci Gesù!
Che amore pensate che sia quello che lo spinge a sacrificare anche se stesso per darci la possibilità di entrare a far parte del suo regno?
Scoprire quanto e come Dio ci ama, ci fa notare che non è proporzionabile al nostro modo d’amare, né a come noi concepiamo l’amore. Nella lettura del Vangelo, si parla di Gesù come dell’agnello che è messo sul trono da Dio e che sarà il pastore per tutti noi, ma anche dell’ agnello che per primo ha accettato di essere sacrificato, di donare la sua vita, con una rassegnazione che è tipica di quest’animale, che va incontro alla morte senza neanche un lamento, con docile accettazione. Gesù ha accettato di servire fino alla fine il progetto di Dio e per questo sarà ritenuto degno di diventare il pastore di tutti, quello che c’indicherà la via da seguire.
Una sola pecora in cambio di 99… sicuramente tornerà pensiamo, speriamo, ma sarà difficile che qualcuno di noi sarebbe disposto ad abbandonare le altre per correre mille pericoli ed andare a cercarla.
Eppure questo è quello che fanno centinaia di missionari che corrono mille pericoli in terra straniera per far conoscere Gesù, perché questo sentimento di condivisione della salvezza, dono per tutti, deve essere quello che anima i nostri cuori di Cristiani per essere conformi a Cristo e non un rapporto egoistico. Sempre più spesso si parla di una chiesa troppo ricca, ma poi, quando sentiamo di quanti perdono la vita solo perché cristiani che cercano di far conoscere il Signore in ogni parte del mondo, capiamo che la chiesa con è soltanto una banca che prende per arricchirsi, ma un’opera di grande umanità che porta nei posti più sconsolati del mondo tanto amore, istruzione e cibo per il corpo e per l’anima. Quanti di noi che stiamo caldi e comodi nelle nostre case, sono disponibili a camminare diverse miglia nella foresta o nel deserto per poche anime, quanti come Gesù sanno essere buoni pastori? Dacci o Signore la forza di non perderci mai e di poter aiutare chi non conosce le tue vie.

sabato 4 agosto 2012

(Gv 6,24-35) Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!


VANGELO
 (Gv 6,24-35) Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore
la mia riflessione
preghiera
Illumina Spirito di Dio, il mio cuore; donami la sapienza di saper capire le scritture.
Amen.

Perchè cerchiamo Gesù? Cosa vogliamo da Lui?  Gesù compie miracoli, vero,ma è forse questo che cerchiamo,un segno? A volte ci rivolgiamo a Lui solo perchè le cose non vanno bene e , magari,  vorremmo che le sistemasse a modo nostro...
Ma se ci fermassimo un attimo a vedere chi è Gesù, che cosa è per noi, forse capiremmo che la nostra ricerca è finita. Gesù è Dio, è il figlio di Dio, è lo Spirito di Dio; Lui è il Signore assoluto della nostra vita, luce per illuminare le genti, la sua parola è verità, e tutto il resto non conta. Non importa quanto dovremo soffrire, lui ha sofferto per noi,e se vogliamo seguirlo, sappiamo che saremo ostacolati, derisi, umiliati,  in alcuni casi,persino uccisi, ma sappiamo che chi perde la vita per amore di Dio, la salverà nel regno di Dio. Questa è la nostra fede, una fede che va oltre il miracolo, va all'autore del miracolo più grande, va a chi ha saputo dare la vita per tutti noi. La sua parola è pane di vita, un pane che non ci darà beni terreni, ma spirituali, di quelli che ci serviranno per saziare la nostra anima, ma al tempo stesso,  è fiducia che non ci abbandonerà mai,e che se sapremo fidarci pienamente di Lui, la nostra vità cambierà totalmente,ed anche il dolore con lui sarà gioia.Per questo dobbiamo saper vivere Gesù nella sua parola, non fermarci al miracolismo, al segno, al desiderio di avere  conferme delle sua esistenza, quasi come se continuassimo a dubitarne.La fede è certezza, è consapevolezza che noi uomini siamo stati creati da Dio e cge su questa terra ci siamo per riuscire a passare oltre i segni, oltre le prove...  per essere provati e per riuscire ad entrare con Dio nel regno di Dio.San Paolo nella seconda lettura ci esorta a vivere quello che lui vive,lo fa con parole semplici ed accorate,piene di amore e di gratitudine verso Gesù che lo ha cambiat,e che ha sconvolto in bene la sua vita:Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri. Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. Ascoltiamo la sua preghiera e cerchiamo di fidarci una volta per tutte di Gesù, fino a poter dire come Paolo,non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me"

mercoledì 1 agosto 2012

(Mt 13,44-46) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo

"VANGELO DI MERCOLEDì 1 AGOSTO
(Mt 13,44-46) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e aiutami a capire e ad esprimere il senso della parola che tu hai ispirato a chi ha scritto per noi queste pagine stupende, decalogo di vita per entrare nel regno dei cieli.

Una volta che abbiamo incontrato Gesù, la nostra vita cambia, e facciamo quello che Lui stesso ci ha chiesto, lo seguiamo, trascinati dall’amore che ci attrae come se fosse una calamita, perché mai ci capiterà più nella vita di incontrare un amore così. Ecco perché vale la pena di mollare tutto e di seguirlo. Mi fa sognare l’ idea di conquistare un pezzettino di terra nel regno dei cieli, anche se solo di un angolino di paradiso. Non sarà facile comprendere bene quali sono i veri valori della vita, il senso dell’amore di Dio, perché non ci mette davanti un Dio vincente sulla terra, ma quando riusciamo a seguire la sua parola, riusciamo a vedere la sua bellezza, allora sì che sapremo di avere a disposizione il tesoro più grande ed il resto non avrà più senso. Passiamo la vita nella ricerca di qualcosa di reale, di grande, di immenso che ci riempia, ci appaghi, dia un senso al nostro andare, al nostro costruire qualcosa.... e questo è il senso della mia vita di figlia di Dio.
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S'inculchi ancora più volte l'amore a Dio. Chi non prende amore a Dio, ma si astiene dal peccare solo per timore dell'inferno, sta in pericolo di tornare a cadere, quando cessa quella viva apprensione di timore. Ma chi giunge ad innamorarsi di Gesù Cristo, difficilmente cadrà più in peccato mortale. Ed a ciò giova molto il pensare alla Passione di Gesù Cristo. (Sant'Alfonso Maria de Liguori).
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NEL MIO BLOG MALANDATO,TROVATE DA QUI IN POI TUTTO IL LIBRO DI SANT'ALFONSO MARIA DE LIGUORI:PRATICA DI AMARE GESù CRISTO,UN LIBRO MERAVIGLIOSO E SEMPLICE,PER CHI VUOLE VERAMENTE SEGUIRE GESù.RINGRAZIO OGNI GIORNO,PREGANDO PER LUI,PADRE ANDREA MANCA CHE ME L'HA REGALATO.
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per i commenti e le versioni in francese -inglese e spagnolo,nell'area discussioni di : http://www.facebook.com/group.php?gid=136929857240 

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