sabato 30 aprile 2011

ho vinto un sogno

Una notte senza stelle
al luna park della vita...
mentre cercavo di prendere
 la coda del coniglio
dai seggiolini volanti
ho sfiorato
con la mano il tuo cuore
e mi sei rimasto
appiccicato addosso.
Il mio cuore ha continuato
a volare lassù
attaccato alla coda del coniglio.
Mi dicono che ho vinto un sogno
te lo regalo.
Un altro giro sulla giostra!

(Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.

VANGELO
 (Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore di soffiare anche su di me il tuo Spirito, per darmi la conoscenza, sempre, del tuo volere, che debbo e voglio fare e per il quale chiedo a te tutto l'aiuto necessario.

Notiamo come nel vedere Gesù i discepoli gioiscono, e chiediamoci:

 perché è venuto?
Gli mostra le ferite per fargli vedere che è proprio lui, quello che è salito sulla croce e ha vinto la morte.
E’ normale che qualcuno abbia dei dubbi, Tommaso n’è la conferma.

La nostra umanità ci porta a credere solo a quello che possiamo vedere, ma con Gesù ormai abbiamo capito che non può bastare.Ha compiuto miracoli davanti ai loro occhi, è entrato in una casa con le porte chiuse, ma è proprio Lui?
Nulla lo puo’ dividere da noi, perché il suo amore lo spinge a cercarci sempre e a darci tutto di se, così come fa con gli apostoli, ai quali dona lo spirito Santo; solo la nostra incredulità riesce a tenerlo lontano da noi, siamo sempre noi che abbiamo l’ultima parola.
Chi fa l’esperienza di Gesù nella propria vita, non ha più dubbi, e non serve che lo veda fisicamente o no, anzi proprio perché si fida della sua parola, riesce a sentire la sua azione tramite lo Spirito Santo.
Nel dolore spesso ci sentiamo distrutti sia fisicamente sia moralmente, ma quando chiediamo al Signore aiuto, vediamo che siamo subito alleviati dalla cosa più atroce del dolore, la disperazione.
E’ importante stare vicini a chi soffre, per un motivo o per l’altro, perché noi possiamo essere la parola che Gesù vuole dire, la mano di Gesù che sa accarezzare, noi possiamo essere la testimonianza che Gesù non abbandona i suoi figli, perché seguire il Signore vuol dire amare il nostro prossimo come Dio ama noi.

Amore è la parola d’ordine per entrare nella famiglia celeste, e per tornare nella casa del Padre, dove Gesù è andato a preparare un posto.

venerdì 29 aprile 2011

Mc 16,9-15) Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

VANGELO
 (Mc 16,9-15)  Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o santo Spirito su di me che scrivo e su chi mi legge, vieni per darci la luce del Signore, perché facciamo posto solo a Lui nel nostro cuore e nella nostra mente, vieni e donaci la LUCE che illumina la vita.
Bello questo parallelo tra la prima lettura, in cui vediamo gli apostoli Pietro e Giovanni che con grande coraggio testimoniano la presenza del Signore su di loro e nella loro vita e opere; contro tutto e tutti e le apparizioni di Gesù prima a Maria di Magdala e poi ai discepoli di Emmaus.
Non è bastato per far credere neanche tutti i discepoli, perché erano così attaccati alla loro umanità che non riuscivano a distaccarsene.
E allora come fare per testimoniare Gesù, se neanche loro ci credevano? Se neanche loro si fidavano? Tommaso è quello che forse ci rappresenta di più; quello che si fa trascinare dagli altri nella sua incredulità.
Eppure Pietro e Giovanni sono solo piccole persone,anche abbastanza ignoranti, ma basta che si affidino al Signore ed ecco che compiono prodigi,  ecco che riescono a trasmettere la fede in Gesù con la loro vita, ad illuminare di speranza il mondo che li osserva, anche quelli che non vogliono credere devono inchinarsi di fronte a tanta potenza, che non può venire da loro, ma da Dio. E tra gli increduli,qualcuno si comincia a porre delle domande.
Gesù è vivo,è in mezzo a noi, testimoniamolo ai fratelli increduli, questa è la missione che Gesù ci ha affidato, molti sono i cristiani che, ancora oggi,vengono uccisi per la loro fede e noi che cosa vogliamo fare? restare chiusi nelle catacombe per paura o uscire allo scoperto e vivere da cristiani, testimoniando con la nostra vita la grandezza di Dio?
L’ultima parola è sempre la nostra….io esco e tu?

mercoledì 27 aprile 2011

Gv 21,1-14 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

Vangelo 

Gv 21,1-14 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Vieni Signore Gesù, vieni con il tuo Santo Spirito, a d illuminare la mia vita, la mia lettura, la mia riflessione ed il mio cammino, perché tutto sia secondo i tuoi insegnamenti.

I discepoli avevano ripreso la vita di tutti i giorni, erano impegnati nella pesca, ma senza frutto, perché pensavano di staccare la loro vita terrena da Gesù, e questo dopo averlo incontrato, non è possibile, non porta da nessuna parte.E’ ancora una volta è Gesù che gli va incontro e si fa riconoscere, è lui che gli dice dove gettare la rete, e solo ascoltando la sua parola, la pesca diventa fruttuosa. Gesù non è uscito dal mondo, non è tutto finito li’ con la sua morte, ma anzi è da li’ che tutto è ricominciato. Gesù è vivo e vuole che ce ne ricordiamo sempre, che viviamo in comunione con lui, che ci affidiamo a Lui, e che c’incontriamo con lui sempre anche nelle cose più pratiche della nostra vita.Lui non è il Signore ad ore, quello cui dedicare un’ora a settimana per la messa, o un’ora il giorno per la preghiera, Lui vuole la nostra adesione completa, ma non certo perché vuole essere servito e riverito da noi come molti scettici ci vogliono far pensare, ma per servire e riverire noi.Lui che si è fatto servo, che si è umiliato per noi, non sa veramente più come fare per farci capire che solo attraverso di Lui avremo la salvezza.
L’amore che prova per noi, lo porta a farsi ancora riconoscere, nonostante l’indifferenza degli apostoli e nostra, e noi dobbiamo fare questo passo, senza più indugiare, dobbiamo mettere Gesù ed i suoi insegnamenti al primo posto nella nostra vita, ed allora sapremo dove, com’e quando gettare la rete.


lunedì 25 aprile 2011

(Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

VANGELO
 (Lc 24,35-48)  Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio,ti prego,a far luce nel mio cuore e nella mia mente,vieni a dirmi cosa vuoi che io comprenda,e dammi la capacità di trasmetterlo.


Gesù torna dopo la resurrezione tra i suoi discepoli, si fa toccare, si fa vedere e si fa riconoscere, ma neanche questo sembra bastare, e allora ecco che divide con loro il pasto, per dimostrare che è veramente lui in carne ed ossa.
Spiega che nulla è così strano se ascoltano le scritture, perché tutto era scritto, e quindi torna a far capire che il vecchio e il nuovo sono uniti, che si è compiuto quello che era scritto.
A questo punto inizia la missione dei discepoli, e lo vediamo dagli atti degli apostoli, che compiono miracoli, e predicano nel nome del Signore la salvezza dai peccati, perché ora, illuminati dallo Spirito Santo, capiscono tutto quello che non avevano compreso.Chiediamo anche noi allo Spirito di illuminarci,e cerchiamo di accoglierlo con cuore puro e sincero,vedremo allora le meraviglie che il Signore compie su di Noi.
 Quante volte abbiamo avuto la sensazione di aver avuto la possibilità di riconoscere Gesù nel nostro prossimo e non l’abbiamo fatto? A me personalmente è accaduto di vedere un barbone accasciato in terra e di non essermi fermata, e poi aver sentito un grandissimo senso di colpa, quando un ragazzo che passava in moto, si è fermato e ha chiamato l’ambulanza. Sono passati degli anni, tanti, eppure quel momento mi è rimasto nel cuore. In che modo vogliamo incontrare Gesù? Vogliamo forse vederlo col vestito della festa? Che cosa abbiamo capito della resurrezione di Cristo? Forse un giorno, per grazia divina lo vedremo Gesù, nella sua luce sfolgorante, ma prima dovremo saperlo riconoscere sporco di sangue e fango, di quel fango che è costituito dai nostri peccati e quel sangue versato per purificarci.

(Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

VANGELO
 (Lc 24,13-35) Riconobbero Gesù nello spezzare il pane. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvo! lti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Da quando abbiamo visto che Cristo è risorto, dobbiamo renderci conto che è ora di guardarlo in un altro modo.Basta col non sentirlo presente nella nostra vita, col camminargli di fianco senza riconoscerlo, con l’ascoltare la sua parola senza metterla in pratica.Eccolo è qui, cammina insieme a noi, pronto a rispondere a tutte le nostre domande, a dirci che tutto quello che vogliamo sapere è scritto nella Bibbia, che tutto si è avverato come i profeti avevano scritto.
Il vangelo ci parla di Gesù e l’antico testamento ce l’aveva annunciato.Nella vita di Gesù si compie quello che era stato scritto,si completa così un quadro che va dalla creazione del mondo alla salvezza degli abitanti della terra oltre la morte.
Dice Gesù ai discepoli che camminano sulla strada di Emmaus,che era necessario che Gesù morisse sulla croce per poterci far entrare nella sua gloria,come era scritto,ma ancora questi non riconobbero in lui il Signore fino a quando,la sera egli spezzò con loro il pane e li benedisse.
E’ nella comunione del suo amore,in quel condividere la croce,nello spezzare il pane e condividerlo con i fratelli che noi ritroviamo Gesù e che viviamo con Gesù.
Se andiamo un attimo alla prima lettura,vediamo come I discepoli che vivono Gesù pienamente,come Pietro e Giovanni,riescono attraverso lo Spirito del Signore a sanare uno storpio,perché non agivano per conto loro,ma abbandonando loro stessi,agivano nel nome di Gesù Cristo,il Nazareno.
Ora sta a noi decidere se continuare a stare immobili a parlare di Gesù,o cominciare a vivere effettivamente con Gesù e come Gesù,come fecero Abramo,Isacco, Giacobbe,Mosè,e molti altri prima di noi anche dopo la sua venuta,san Francesco,san Benedetto,Padre Pio,Giovanni Paolo 2° e tanti altri,uomini e donne alla sequela del Signore.

(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO
(Gv 20,11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,come Gesù ci ha promesso,a illuminare la mia mente e la mia vita,perchè possa sempre capire e vivere alla Tua luce,anche se non comprendo in pieno i disegni di Dio,ma mi fido di Lui.

Il giorno di pentecoste era il giorno che rappresentava per i giudei il ricordo del dono della legge data a Mosè sul monte Sinai,in quel giorno,Pietro si fa coraggio,e con una forza nuova,esce allo scoperto.Parla ai giudei,e gli dice che quel Gesù che loro avevano rigettato e messo in croce,era stato mandato da Dio.
Ora che Gesù li aveva lasciati per gli apostoli comincia un lavoro duro e pericoloso,contro chi si contrapponeva all’accettazione di Gesù come Signore e re della nostra vita,lo fanno con una forza nuova,che li esalta e li sconvolge,con la forza dello Spirito Santo ,che Gesù aveva promesso loro,e che li porta a rischiare la propria vita,pur di annunciare la salvezza che viene dall’adesione a Cristo.
Maria di Magdala cerca Gesù,e non vedendolo nella tomba,si chiede dove sia,rimane lì,vicino al sepolcro e non riesce a muoversi,in questo io vedo l’immobilità dell’essere umano,che attaccato agli schemi della terra,non riesce ad andare oltre.Il dolore e lo sconforto ci bloccano,li’ dove quel corpo non c’è più,ma in quel dolore,il Signore invia i suoi angeli ai quali chiedere aiuto,poi arriva e chiamandoci per nome come chi ci conosce profondamente, si fa riconoscere.
Lui ci conosce e sa che staremmo immobili nel nostro dolore per questo ci spinge ad andare oltre la morte,per farci comprendere che la vita su questa terra non termina con la morte,ma come Lui anche noi saliremo al Padre,è Gesù stesso che ce lo dice:”PADRE MIO E PADRE NOSTRO - DIO MIO E DIO NOSTRO”
Invita Maria ad andare da quelli che Lui definisce i suoi fratelli,perché possa annunciare loro di averlo visto e quello che Lui aveva detto.
Se riconosciamo in Gesù il nostro maestro,il nostro fratello e ci riconosciamo figli di Dio,non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota,ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo,è in mezzo a noi,che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre,ma anzi,è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso,nella casa del Padre.

(Mt 28,8-15) Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.

VANGELO
(Mt 28,8-15)  Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Spirito Santo,che scendi su chi ti invoca con cuore puro e sincero,vieni a confortare il mio cuore,che sempre ti cerca per vivere con te,di te,nel nome di Cristo ,Signore della mia vita.

Una bellissima pagina questa del Vangelo.una pagina che ci fa vedere come,alle donne viene dato il compito di annunciare che Gesù è risorto,come queste donne che hanno seguito ed amato Gesù,che continuano a cercarlo con cuore sincero,egli si rivela.
A loro chiede di dire ai discepoli di tornare in Galilea,come per dire di tornare alle origini,lì dove tutto è cominciato ,per ricominciare a vivere tutto quello che Gesù stesso ha insegnato,alla nuova luce della sua resurrezione. Maria sotto la croce è stata nominata madre dell’umanità,e lei più di ogni altro ci guiderà alla scoperta di Gesù,morto e risorto per noi.Le donne educatrici,le donne fedeli e devote,le donne che sanno stare in attesa ,che sanno soffrire per dare la vita,e che sanno che dopo la sofferenza del parto,avranno la gioia di stringere tra le braccia il loro bambino;a quelle donne oggi si chiede come allora ,la testimonianza della bellezza di un amore che va oltre la sofferenza.Troppo spesso capiamo solo dopo un dolore quanto è stato grande l’amore perduto,ma il messaggio che Gesù ci trasmette è quello di andare oltre la terrena umanità che ci tiene legati al dolore,e di vedere oltre la vita,alla resurrezione dei morti,perché 
 li ci ritroveremo tutti insieme

(Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti Domenica di Pasqua

VANGELO
 (Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 

Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Corrono tutti ..meravigliati ed increduli…Giovanni e Pietro  al richiamo di Maria di Magdala, come non c’è più? Chi ha preso il suo corpo?
Erano stati vicino a Te Gesù e ancora non avevano capito. Mi consola questo, perché sono tante le cose che di Te mi sfuggono, ma tu non aspetti che io capisca, mi chiedi solo di fidarmi e non aver paura, che Tu sarai sempre con me e ricostruirai in tre giorni quello che verrà distrutto.

Per questo Amore mio, mi lascio abbracciare e convincere che tutto in Te è possibile,e ti chiedo di donarmi sempre la grazia della fede, di far si che tutto quello che ricevo da te io sappia donarlo senza avere paura.
Speranza mia , resta in me anche quando io sarò incredula e avrò paura.
Solo così saprò risorgere con Te anima mia!

Mt 28,1-1 È risorto e vi precede in Galilea.(sabato santo)

Vangelo
Mt 28,1-1 È risorto e vi precede in Galilea.
Dal Vangelo secondo Matteo

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». 

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, porta in me la luce, fa che io possa percepire pienamente il senso della resurrezione.Te lo chiedo per Cristo, nostro Signore, che donò la sua vita per la nostra resurrezione. Amen.

Voglio partire da questa preghiera per riflettere con L’aiuto dello Spirito Santo, su quello che definiamo l’avvenimento della resurrezione di Gesù; ma non mi voglio fermare a pensare che Lui è risorto… per quanto importante sia, ma a come interpretare certi fenomeni per noi inspiegabili.
Cominciamo dalla considerazione che Gesù “trasfiguro” davanti ai discepoli, mentre pregava, che varie sono le testimonianze di ascesi dei Santi e i fenomeni di bi-locazione e di apparizioni dopo la morte.Dio ci ha creato e posti in quest’ambiente terreno, immersi in un’infinità di fenomeni senza spiegazione se non quella della fede, che è al centro di tutto questo come un punto fisso.La contemplazione della parola, la preghiera, e tutto quello che mette al centro Dio, può far roteare intorno e dentro di noi una serie di eventi, più o meno comprensibili, che possono essere recepiti solo con un’apertura al trascendentale.
Quando si parla di religione sembra che sia difficile credere a questi fenomeni, c’è molto scetticismo, ma poi gli stessi che negano il trascendentale religioso accusandoci di allucinazioni, si definiscono uomini liberi.
Credo che invece la vera libertà venga proprio dall’attaccamento alla Divinità che fa parte di noi, e al non sentirsi dominati né influenzati, dall’attaccamento alle cose create; per questo è possibile trascendere dal tempo, dal luogo e dallo spazio, in una più alta e più soprannaturale realizzazione di vita.
Risorge Gesù e appare alle donne, ai discepoli e alla Madre.
Appare ai Santi quando sono in vita e questi a loro volta appaiono a chi li invoca… 
Arrenderci all’evidenza che non siamo tutti degli allucinati è molto più semplice che continuare a cercare prove del contrario.
Questa generazione chiede dei segni, ma non li avrà se non crede in Gesù Cristo, se non si lascia andare a contemplare la sua vita, ad accettare come possibile con Dio quello che sembra impossibile all’uomo, a fermarsi davanti al miracolo di Dio fatto Uomo e non la vive come possibilità di fare parte di tutto questo progetto di Divinità che si crea in lui.

(Gv 18,1- 19,42)Passione del Signore.

VANGELO
 (Gv 18,1- 19,42)Passione del Signore. 
+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni 

- Catturarono Gesù e lo legarono 
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io.! Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

- Lo condussero prima da Anna 
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo». 

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. 

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote. 

- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! 
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. 

- Il mio regno non è di questo mondo 
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire. 

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». 

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. 

- Salve, re dei Giudei! 
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». 

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande». 

- Via! Via! Crocifiggilo! 
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 

- Lo crocifissero e con lui altri due 
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». 

- Si sono divisi tra loro le mie vesti 
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. 

- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! 
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. 
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. 

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa) 

- E subito ne uscì sangue e acqua 
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». 

- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi 
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. 

Parola del Signore 
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la mia riflessione 
preghiera 
Spirito del Signore che scendi su di noi,facci vivere degnamente il ricordo della santa passione del Cristo,dell'amore che lo ha portato alla croce,e poiche' non siamo degni di essere amati in questo modo,fa che almeno ci rendiamo conto,in questa quaresima,di quanto siamo amati. 

Volevo astenermi dal fare commenti in questi giorni,ma una cosa sola mi sento in dovere di dirla. 
Non ho mai sentito il Signore vicino come in questo periodo...non c'è Pasqua che eguagli quello che sto provando,non c'è dolore che mi passi dinnanzi senza che mi blocchi e mi fermi per aiutare chi è a terra.Non sono io,questo è certo,io vivo da 58 anni,e mai ero stata così attenta al dolore degli altri,non sono io,dicevo,ma Gesù che vive in me. 
Mi spiego bene ,perchè non voglio che qualcuno pensi che sono un'esaltata e che già mi sento santa,ANZI,TUTTO IL CONTRARIO.Ma facendo posto sempre di più a Gesù nel mio cuore,oggi vedo che l'amore per il mio prossimo,è aumentato tantissimo,la percezione che lo Spirito mi concede,non mi permette più di vivere con superficialità estrema il dolore e il bisogno altrui. 
E' il Signore che sceglie,ed io lo lascio fare,attenta alle insidie,e costante nella preghiera,io vivo,normalmente,in mezzo al mondo,e non ho nessun merito più di un altro,magari ne ho di meno,ma volevo dirvelo,perchè questa è la mia testimonianza di come l'adesione a Cristo ti cambia la vita. 
Non smetterò mai di ringraziarlo per avermi voluto cercare e riportare vicino al suo cuore,e lo prego di continuare a cercare ,anche attraverso di me,se posso,altre anime che come me si erano perse,e portarle ad aderire a Lui,pur con le nostre imperfezioni,sempre di più.E a voi compagni di viaggio posso solo dire che non ho mai sentito ,MAI,un amore così grande nei miei confronti,mi sento amata incondizionatamente,soprattutto nel dolore.LASCIATEVI AMARE. 

(Gv 13,1-15) Li amò sino alla fine. (giovedì santo)

VANGELO
(Gv 13,1-15) Li amò sino alla fine. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». 

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Il giovedì santo è una delle giornate più significative di tutto l'anno liturgico.In questa giornata,tutto si sta compiendo e Gesù,ancora per l'ultima volta ,insegna ai suoi discepoli ,come continuare dopo che lui non sarà più con loro.Nella messa del crisma,viene confermata la missione di Gesù come sacerdote di Dio,come l'unto,colui che è venuto per portare la lieta novella,a salvare gli oppressi e con un messaggio che è rimbombato per tutto il periodo della sua predicazione-"amatevi l'un l'altro come io ho amato voi".
Nell'ultima cena,ci preannuncia il dono della sua vita per amore nostro,e porta fino all'umiliazione di se,lavando i piedi e inginocchiandosi davanti agli apostoli,perchè vuole far capire che è venuto per servire e che i suoi discepoli devono fare quello che lui fa,a imitazione dell'umiltà che Lui ha avuto nell'accettare la volontà del Padre,in questo estremo sacrificio che sarà la sua morte nell'umiliazione della croce.
Non si cura del giudizio degli uomini Gesù,nè di chi lo deride,lo insulta e gli sputa addosso,si preoccupa solo di servire il Padre e di chiedere perdono per chi lo sta uccidendo.Le ultime parole sono state per invocare il perdono per noi poveri uomini colpevoli.

Un Gesù che si mette ai nostri piedi, che chiede perdono per noi, che ci guarda con misericordia e commiserazione, non può non amarci, ma ancor di più, non può non smuovere le corde del nostro cuore.
Non permettiamo che sia chinato davanti a noi, inginocchiato; lui il Re dei re  e noi il nulla assoluto,ma scendiamo dai nostri sgabelli e inginocchiamoci con lui, davanti ai nostri fratelli, davanti a tutti , senza guardare chi sono e le loro origini, proprio perchè tutti posiamo i piedi su questa terra non per merito nostro,ma per grazia di Dio.

(Mt 26,14-25) Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!

VANGELO
(Mt 26,14-25)  Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,e vivi in me la visione dell'ultima cena del Signore con i suoi discepoli,perchè attraverso di te mi possa penetrare dentro quello che pensò nostro Signore.Assistimi .

Parliamo del tradimento di Giuda?O parliamo del nostro tradimento?
Quante volte ti abbiamo lasciato da solo Gesù in pasto al nemico...quante volte ci siamo schierati con lui....Noi non siamo migliori di Giuda,noi per seguire i nostri interessi lo abbiamo tradito mille volte,lo lasciamo da solo in chiesa,non ci fermiamo mai a parlare con Lui...e mille altri modi per tradire quel suo amore così grandde che non starò ad elencare,per non ferire nessuno...
Quello che vorrei fare oggi,è spingerci ad un esame di coscienza vero.Chiediamo allo Spirito Santo di farci riconoscere i nostri peccati,di farci vedere in quanti e in quali modi tradiamo Gesù.Vedete quale è la differenza tra Giuda e gli altri?Gli altri discepoli lo chiamano Signore,perchè lo riconoscono Signore nella loro vita,ma lui lo chiama rabbì,maestro,ed il maestro insegna ,ma noi siamo così attenti alla sua parola o distrattamente non vediamo l'ora di pensare ad altro,di fare altro?
"Tu l'hai detto"...con queste parole Gesù ci dice che siamo noi a decidere il nostro destino,la nostra adesione a Lui,sempre nostra è l'ultima parola.Facciamo che non sia una parola che ci condanna,ma, anche se nella nostra imperfezione, ci sia da parte nostra un'adesione sincera a Dio.

(Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

VANGELO
 (Gv 13,21-33.36-38) Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. 
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». 
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola del Signore

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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Spirito Santo,amico mio,fammi capire che cosa vuole Gesù dirmi con queste parole,fammi sentire che tutto illumini,alla luce dell'amore che Lui nutre per me,non certo per i miei meriti o la mia fedeltà,che può crollare nel momento del pericolo come quella di Pietro.

Gesù è con i suoi amici,ed in mezzo a loro c'è quello che lo tradirà;una grande tristezza lo assale,mentre lo comunica agli altri.Vicino a Lui c'era Giovanni,che qui non è chiamato per nome,ma viene definito il discepolo che Gesù amava,ed è tanto evidente questo,che persino Pietro,che aveva comunque già nei tratti caratteriali il carisma del capo,si rivolge a lui per far chiedere a Gesù il nome del traditore.
E Gesù illumina il suo discepolo,lo illumina con un gesto che mi fa pensare,che niente accade per caso,il pezzo di pane,intinto nel piatto stesso di Gesù,produce per Giuda la condanna.
Uscito Giuda,Gesù resta con i suoi amici,che pur nelle loro imperfezioni,gli restano fedeli,ed a loro annuncia la sua partenza.Non gli dice apertamente che sarà ucciso,ne' come questo avverrà,ma gli dice che sarà glorificato,per la gloria di Dio.
Anche Pietro,che crede di essere in una posizione di sicurezza per quanto riguarda la lealtà a Gesù,sembra disposto ad accettare ogni prova pur di poterlo seguire,ma Gesù ,che è verità,che sa ogni cosa perchè è Dio,lo ammonisce con dolcezza,come per dire,non essere sicuro di te ,perchè anche tu nella prova ,se resterai da solo e smarrito,potrai cadere.In questo ultimo atteggiamento di <gesù,c'è molto di più di quello che sembra così,a prima vista;devo confessarvi che a questa frase di Gesù,è legata la mia conversione.Vi rubo ancora un attimo per raccontarvi che in un periodo particolare della mia vita,quando ormai stavo per cedere all'insistente richiamo del Signore,avevo pero' una forte remora a recarmi da un confessore,non mi sembrava giusto che un sacerdote,che sicuramente non era perfetto.potesse giustificare i miei peccati agli occhi di Dio.Era il giorno di san Pietro e Paolo ,nel santuario del Divino Amore di Roma,quando capii che se gesù aveva giustificato la debolezza di Pietro,io non potevo oppormi ancora al suo volere....da quella confessione alla caduta di cavallo come san Paolo,è stato tutt'uno.
Per questo io mi rivolgo a voi che ancora non riuscite a trovare la forza di mettervi davanti ad un confessore...non indugiate ancora,nell'uomo imperfetto che vi accoglierà,troverete lo Spirito di perfezione di Gesù stesso.E' a Lui che chiederete perdono,non fate passare questa Pasqua senza confessarvi e comunicarvi,la strada è ancora lunga e dura,e se al canto del gallo non vogliamo tradire il Signore,dobbiamo nutrirci del suo corpo e del suo sangue.

Gv 12,1-11 Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura

Vangelo 

Gv 12,1-11 Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. 
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. 
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo,vieni nel mio cuore,porta la conoscenza dell'amore di Dio per noi,porta la sapienza di quello che Gesù mi vuole dire,ed io sarò qui,disponibile all'ascolto,perchè solo la tua voce voglio seguire.

L'immagine che ci si presenta davanti agli occhi,se imparate a vederla con gli occhi dello Spirito,è di immensa dolcezza.Gesù è con i suoi amici,nella casa di Lazzaro,che aveva resuscitato dai morti.Quale devozione provavano le sorelle di quest'ultimo per quello che aveva fatto.mi piace notare che già solo in queste poche righe troviamo uno di noi...chi saro' io?Lazzaro,amico di Gesù,che per la mia amicizia con lui sono tornato a vivere?Che per essergli fedele sono andato oltre la morte?Cheho atteso che mi venisse a risvegliare dai morti?Oppure sono Marta,che serve il Signore e i suoi amici con devozione e rispetto?Che grata a Lui della resurrezione di lazzaro,senza il minimo dubbio,vede quello che c'è da fare e lo fa?Oppure sono Maria,la dolce piccola Maria,che si mette ai suoi piedi,e lo unge con balsamo profumato?la dolcissima Maria che incurante di chi la guarda è li' in adorazione e lo accarezza con le sue mani e i suoi capelli come raccolta in preghiera?La pura Maria che non si preoccupa di servire con sua sorella per compiere il suo dovere nella vita,ma preferisce un momento di adorazione e di intimità con Gesù?
Poi vediamo intorno a loro altri persomaggi che compongono il quadro che abbiamo davanti agli occhi,troviamo i discepoli ,e tra loro,anche Giuda.
Notate infatti come l'evangelista mette in risalto la sua figura.Giuda teneva la cassa,e si arrogava il diritto di gestire tutti i soldi di chi offriva qualcosa per Gesù,con la scusa di utilizzarlo per i poveru.Ma Giuda non serviva Gesù,serviva la sua avidità,il potere che il denaro gli dava,l'autorità di gestire a suo piacimento i cordoni della borsa,ed era così avido e meschino in cuor suo,che forse meditava già di tradire Gesù per intascarne la taglia.Il gesto di Maria lo irrita e lo fa sentire inferiore,perchè lui non amava Gesù,e questa sua inferiorità lo spinge ad allontanarsi da lui,a volerlo far sparire dalla sua vista.Lo stesso pensiero dei Giudei che non lo riconoscevano come Figlio di Dio e come Dio,e che volevano uccidere sia lui che Lazzaro,per eliminare le prove della loro esistenza.
Intorno a Gesù c'era la prima chiesa e c'erano i suoi oppositori,c'era chi serviva fedelmente,con umiltà e fiducia,chi cercava un rapporto intimo con Lui,come chi prega e vive in adorazione di <gesù,e chi anche tra i suoi discepoli,pensa solo al denaro e lo tradisce,favorendo così i nemici di <gesù,quello che lo odiano e lo vogliono morto,via,lontano dal loro cuore.
Io chi sono Gesù? Aiutami con i carismi che tu dai a chi ti cerca con tutto il cuore,a servrti come tu mi vuoi,e non permettere mai che mi unisca a chi per un motivo o per l'altro,cerca di allontanarti dalla sua vita.
Questa quaresima sta per terminare,fratelli non permettiamo che passi senza lasciare nei nostri cuori un segno profondo,un solco dove Gesù possa seminare amore e raccogliere abbondanti frutti;non permettiamo che finita la Pasqua celebrativa,la porta del nostro cuore si richiuda e dimentichiamo tutto quello che Gesù ha fatto per noi,quanto e come ci ha amato.

Domenica delle palme LA PASSIONE DI GESU’


Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

- Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme. 

- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. 

- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». 
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». 
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa) 

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
vieni o Spirito Santo,ed io mi metterò al tuo ascolto,vieni ed io faro' tutto quello che mi dici da fare,vieni nel mio cuore,ed io diventerò amore.

Noi uomini siamo molto strani,ci esaltiamo facilmente e altrettanto facilmente ci smontiamo e molliamo tutto.Siamo abituati a non dare più peso a niente,e lo facciamo veramente con tutto.Lo facciamo con i giochi di bimbi,con gli interessi,quasi tutti momentanei,con gli studi,con il matrimonio,con i figli,e con Dio.
Tutto è transitorio nella nostra vita,ma viviamo come fossimo eterni.
Noi esaltati all'ingresso di Gesù nella nostra vita,siamo gli stessi chevorremmo solo gioie dalla sua venuta,vorremmo che ci ripagasse sulla terra della nostra fedeltà,e quando capiamo che per seguirlo dobbiamo lottare controcorrente,che dobbiamo abbracciare la croce,siamo subito pronti a rinnegarlo.
La croce è stata ed è ancora oggi il più grande atto d'amore di Gesù e dei suoi discepoli,di quanti hanno accettato la loro infermità con amore come anime consacrate per la salvezza di molti,seguendo Gesù che è stato innalzato per la salvezza d tutti.Accogliamo Gesù,umile tra gli umili,e seguiamolo fino alla croce ed oltre,la' dove con la sua resurrezzione,ha sconfitto la morte.
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LA MIA RIFLESSIONE

 

La Passione di Gesù,vista dal mio cuore...abbracciami Gesù..


Mi è stato chiesto di parlare della Tua Passione Gesù...
Già alla parola "PASSIONE"  ho avuto un sobbalzo. Tutto quello che noi raffiguriamo con questa parola, come esseri umani, è qualcosa che ci fa pensare ad un sentimento forte, irrefrenabile, intenso, più d’ogni ragionamento che ci potrebbe distogliere. Questo è il Tuo amore Gesù, il tuo modo meraviglioso, senza riserve, senza limiti, di amarci.
Per noi hai sacrificato la vita e non solo perché sei morto per noi, ma anche perché L' HAI SPESA  per noi.
In ogni tuo passo, nell'andare da un posto all'altro, nello sfidare tutte le forze della natura, Tu ti sei rivelato per quello che sei, ed io ti sento in tutta la tua potenza, nella tua incommensurabile, con sapienza umana, forza e potenza.Amare chi ci ama a volte non è neanche facile, altrimenti non ci sarebbero tanti amori non corrisposti sulla terra, ma Tu vuoi di più, Tu fai di più...ed io ti voglio seguire per questa strada, perché solo seguendoti potrò vivere passo passo con te.
La tua via della croce, non è solo una strada ai cui margini  dobbiamo metterci per guardare Te che soffri, ma dobbiamo capire che noi siamo quella croce. I suoi legni allargati ad abbracciare questi fratelli confusi e lontani, quei legni che sembrano poi innalzarsi verso il cielo, come il tuo sguardo in preghiera rivolto a Dio.
Amore infinito, vittima dell'amore che non è corrisposto, lacrime e sangue versati per noi...questo è il tuo calvario.
Uomini  che governano il mondo, attaccati al potere e alla gloria terrena ti condannarono 2000 anni fa e ti condannano oggi a restare in silenzio, in favore della libertà di idee e religione; uomini che urlano e gridano vogliono Barabba libero al tuo posto, quel Barabba che si chiama divertimento, lusso, profanazione,
Cattiveria, egoismo, prevaricazione...sì Barabba al tuo posto Angelo Santo, mentre si ubriacano per festeggiare la morte della loro anima!
Parlare della tua passione, vuol dire essere con Te, e soffrire con Te per noi uomini, ma soprattutto vuol dire accettare di soffrire anche per chi ci odia, perché Tu li ami.Noi non siamo capaci di tanto AMORE, ma l'unico modo per ripagarti di tutte le sofferenze che ti causiamo, è quello di condividere con te il desiderio di salvezza del mondo. Quella croce che tu allarghi su di noi...io voglio abbracciarla con Te, voglio aiutarti Gesù, anche a portare una sola scheggia, ma fa che sia sempre fissa nella mia carne, per ricordarmi che io sono  una peccatrice e che quella croce la porti anche per me.
Voglio salire con te sul Calvario e alzare gli occhi al Padre, voglio chiedere perdono per essere perdonata e salvata; allora sì che quella croce darà un senso anche alla mia vita. Saranno le tue braccia e sollevarmi con te verso il regno che Dio ha preparato per noi.
Potevo dire tanto di più sulla tua passione, sulla Pasqua, sul passaggio dalla schiavitù alla salvezza...ma se non passo dall'amore della croce, sono solo parole!!!!!!!!
Vorrei amarti come Tu mi ami Gesù, ma so che ti accontenti di questo mio misero amore, per questo consacro a Te la mia vita, come Tu hai consacrato (dedicato) la Tua per me.
Lella