giovedì 21 aprile 2011

Lc 15,1-3.11-32 Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

Vangelo 
Lc 15,1-3.11-32 Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. 
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore 
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Ti prego o Spirito d'amore,fammi riconoscere il vero volto dell'amore che Dio vuole farci comprendere in questo brano del vangelo,in ogni sua più piccola sfaccettatura. 

Comincerò col leggere insieme a voi,tra le righe,l'amore del Padre.Un padre che ha lavorato sodo per non far mancare niente ai figli,che li ha educati al lavoro,alla responsabilità,ha fatto questo con tutti e due,ma all'improvviso,uno di loro,stanco e con una irrefrenabile voglia di ribellarsi al padre,decide che vuole partire,vuole andare lontano per avere tutto quello che il padre per buon senso gli negava. 
Il padre con il cuore infranto,non può trattenerlo,e così gli dà la sua parte di eredità e lui va.All'inizio,non si rende conto dell'errore fatto,gode di tutto quello che vuole,ma dopo un po' si rende conto che tutto quello che ora ha,non gli ha dato la felicità,ma anzi,ha ancora di meno di quello che aveva quando si sentiva sottomesso al padre,infatti nel vangelo Luca ci parla di una grave carestia in quel paese,facile da rapportare alla tristezza del suo cuore.Non aveva conquistato nulla ed aveva perso anche quello che aveva...ripensava alla sua casa,dove tutti potevano godere dei beni e dell'amore del padre,persino l'ultimo dei suoi servi,e lui se n'era andato per rincorrere cosa?Si era perduto!Ecco la nuda e cruda verità,si sentiva perduto e disperato e con fatica,perchè era molto orgoglioso,decide di tornare dal padre. 
Chissà cosa pensava ,chissà come sarebbe stato accolto,certamente non si sentiva degno,ma avrebbe trovato le parole per chiedere scusa? 
Quanti pensieri prima di incamminarsi,quanto tempo perso in inutili elucubrazioni...Appena il padre lo vede da lontano gli corse incontro e lo abbracciò,lostrinse forte e ordino' ai suoi servi di portare il vestito più bello,l'anello e i calzari e gli restituisce la sua dignità di uomo e di figlio,e così anche il figlio ingrato capisce quanto è grande la gioia del padre per il suo ritorno,quanto è grande il suo amore! 
Ed ora passiamo all'altro figlio,quello che aveva sempre fatto il volere del padre,quello che gli era stato sempre vicino....cosa succede in lui?Non gli sembra giusto che per il padre questo ritorno sia motivo di gioia,non accetta che sia messo sul suo stesso piano,forse invidia,forse rabbia,o forse solo dolore,ma qualcosa lo spinge a voler giudicare il modo di agire del padre,addirittura criticarlo...quante volte noi ci mettiamo in questa condizione? 
Ecco quello che per me è un punto fondamentale di questo brano del vangelo,il punto in cui la mia riflessione,mi ha portato a capire che noi troppo spesso giudichiamo,condanniamo e vogliamo decidere chi fa il bene e chi il male,dimenticando troppo spesso che Dio non la pensa come noi,ma noi dobbiamo pensare come lui!

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