venerdì 13 luglio 2018

(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

VANGELO DI SABATO 14 LUGLIO 2018.

Giorno liturgico: Sabato, XIV settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 10,24-33): In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!» Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».



RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: O Spirito dell’Eterno Amore , vieni nel mio cuore, rinnovalo e rendilo sempre più conforme alla Tua Divina presenza.

In questo momento in cui la Chiesa tutta sembra in confusione, in cui tutti i suoi nemici sembrano essersi riuniti ed accaniti contro il Papa, viene logico pensare che questo brano del Vangelo è più attuale che mai. Le prime letture di questo periodo ci stanno ricordando che spesso gli uomini si sono macchiati di ogni tipo di peccato, e che i giusti ne hanno, il più delle volte, fatto le spese. Ma come in questi accadimenti, vediamo che è Dio che scrive l’ultima parola, trasformando persino il più orribile dei misfatti, in bene. Per questo bisogna fidarsi di Dio e non temere neanche quando vediamo che è la morte che bussa alla nostra porta. Oggi, ci sono uomini che uccidono e fanno stragi, in nome di un Dio che hanno costruito a loro uso e consumo; altri che criticano ed offendono duramente il Papa; altri ancora che pur se introdotti nella Chiesa, hanno abbandonato le buone pratiche per seguire satana e dare scandalo; quello che dobbiamo chiedere è una fede vera, senza fronzoli, che non ci faccia apparire, ma ci faccia essere fedeli e disponibili ad accettare ogni cosa giunga, non con la rassegnazione dei disperati, ma con la speranza dei figli di Dio che sanno che il loro Padre non gli farà mancare la sua protezione e la sua grazia.
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Comentario: P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
(San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)

Oggi, il Vangelo ci invita a riflettere sulla relazione maestro-discepolo: «Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone» (Mt 10,24). Nel campo umano non è impossibile che l’alunno possa superare a chi lo inizia in una disciplina. Esistono nella storia esempi come Giotto, che supera il suo maestro Cimabue, o come Manzoni l’abate Pieri. Però la chiave della grande saggezza sta solamente nelle mani dell’Uomo-Dio, tutti gli altri ne possono partecipare, fino a capirla a diversi livelli: dal grande teologo San Tommaso D’Aquino fino al bambino che si prepara per la sua Prima Comunione. Potremmo aggiungere vari stili ed accessori, però non saranno mai nulla di essenziale che arricchiscano il valore intrinseco della dottrina. Al contrario, esiste la possibilità di sfiorare l’eresia.

Dobbiamo essere cauti nel cercare di fare combinazioni che possano falsare e non arricchire per nulla la sostanza della Buona Novella. «Dobbiamo astenerci dalle ghiottonerie, pero soprattutto dobbiamo digiunare dagli errori», dice Sant’Agostino. In una occasione mi passarono un libro sugli Angeli Custodi, nel quale appaiono elementi di dottrine esoteriche, come la metempsicosi, e una incomprensibile necessità di redenzione che perturberebbe questi spiriti buoni e confermati nel bene.

Il Vangelo di oggi ci apre gli occhi rispetto al fatto ineludibile che il discepolo sia a volte incompreso, trovi ostacoli o sia addirittura perseguitato per dichiararsi seguace di Cristo. La vita di Gesù fu un servizio ininterrotto in difesa della verità. Se a Lui lo appellarono come “Belzebu”, non è strano che in un dibattito, in un confronto culturale o nei faccia a faccia che vediamo in televisione, ci dicano di essere retrogradi. La fedeltà a Cristo Maestro è il massimo riconoscimento del quale possiamo vanagloriarci: «Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli» (Mt 10,32).

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 14 LUGLIO 2018.

    Liturgical day: Saturday 14th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 10,24-33): Jesus said to his apostles, «A student is not above his teacher, or a slave above his master. A student should be glad to become like his teacher, and the slave like his master. If the head of the family has been called Beelzebul, how much more the members of the family! So, do not be afraid of them.» There is nothing covered that will not be uncovered, and nothing hidden that will not be made known. What I am telling you in the dark, you must speak in the light. What you hear in private, proclaim from the housetops. Do not be afraid of those who kill the body, but have no power to kill the soul. Rather be afraid of him who can destroy both body and soul in hell. For only a few cents you can buy two sparrows, yet not one sparrow falls to the ground without your Father's consent. As for you, every hair of your head has been counted. So do not be afraid: you are worth much more than many sparrows.» Whoever acknowledges me before others I will acknowledge before my Father in heaven. Whoever rejects me before others I will reject before my Father in heaven».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: O Spirit of Eternal Love, come into my heart, renew it, and make it more and more conformable to Your Divine presence.

    At this moment in which the Church seems all in confusion, in which all its enemies seem to have gathered and fought against the Pope, it is logical to think that this piece of the Gospel is more current than ever. The first readings of this period are reminding us that men have often stained with all sorts of sins, and that the righteous have, most of all, made the expense. But as in these events, we see that God is the one who writes the last word, transforming even the most horrible of the misdeeds, into the good. That is why we must trust God and do not even fear when we see that death is killing at our door. Today, there are men who kill and kill in the name of a God who built them for their use and consumption; Others who criticize and strongly offend the Pope; Others who, though introduced into the Church, have abandoned good practices to follow Satan and give scandal; What we have to ask is a true, no-frills faith that does not make us appear, but make us be loyal and willing to accept everything that comes, Not with the resignation of the desperate, but with the hope of the children of God who know that their Father will not fail to protect his protection and his grace.

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    1. Comment off : Fr. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
      (San Domenico di Fiesole, Florencia, Italy)

      Today, the Gospel invites us to ponder over the relationship student teacher: «A student is not above his teacher, or a slave above his master» (Mt 10:24). Amongst us it is not impossible a student can excel over the teacher who taught him the basics of a given subject. We have instances in History like the painter Giotto who quickly surpassed his teacher Cimbaue, or Manzoni, excelling over abbot Pieri. But the key to supreme wisdom is to be found only in the hands of the Man-God, where all of us can share it, although with a possibility to absorb it at different levels: from the great theologist St. Thomas Aquinas down to the boy getting ready for his First Communion. We may adorn it with as many different styled ornaments as we wish, but they will never amount to anything of essence that may enrich the intrinsic value of the doctrine. And, on the other hand, there are chances we may fall into some kind of heresy.

      We must be careful not to try any mixtures that may distort us without any substantial contribution to the Good News. St. Augustine says, «We must abstain from meals, but even more so should we be fasting in errors». One time, someone lent me a book about the Guardian Angels where mention is made of some esoteric doctrines, such as the metempsychosis, and of an incomprehensible need of redemption allegedly affecting these pure spirits confirmed in goodness.

      Today's Gospel opens our eyes to the unavoidable fact the student may, at times, be misunderstood, face obstacles or even be persecuted for declaring himself a follower of Christ. Jesus' life was a continuous service in defense of truth. If He was even named “Beelzebul”, it is not surprising that in quarrels, in cultural confrontations or in TV debates we are called retrogrades. Our faithfulness to Christ-Master is the maximum acknowledgement, which we can be proud of: «Whoever acknowledges me before others I will acknowledge before my Father in Heaven» (Mt 10:32).

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 14 LUGLIO 2018.

    Día litúrgico: Sábado XIV del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 10,24-33): En aquel tiempo, Jesús dijo a sus Apóstoles: «No está el discípulo por encima del maestro, ni el siervo por encima de su amo. Ya le basta al discípulo ser como su maestro, y al siervo como su amo. Si al dueño de la casa le han llamado Beelzebul, ¡cuánto más a sus domésticos!» No les tengáis miedo. Pues no hay nada encubierto que no haya de ser descubierto, ni oculto que no haya de saberse. Lo que yo os digo en la oscuridad, decidlo vosotros a la luz; y lo que oís al oído, proclamadlo desde los terrados. Y no temáis a los que matan el cuerpo, pero no pueden matar el alma; temed más bien a Aquel que puede llevar a la perdición alma y cuerpo en la gehenna. ¿No se venden dos pajarillos por un as? Pues bien, ni uno de ellos caerá en tierra sin el consentimiento de vuestro Padre. En cuanto a vosotros, hasta los cabellos de vuestra cabeza están todos contados. No temáis, pues; vosotros valéis más que muchos pajarillos. Por todo aquel que se declare por mí ante los hombres, yo también me declararé por él ante mi Padre que está en los cielos; pero a quien me niegue ante los hombres, le negaré yo también ante mi Padre que está en los cielos».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Oh Espíritu de Amor eterno, entra en mi corazón, siempre renovar con y hacerla más acorde con su presencia divina.

    En este momento en el que toda la Iglesia se ve en la confusión, en la que todos sus enemigos parecen haber recogido y desatado contra el Papa, es lógico pensar que este pasaje del Evangelio es más relevante que nunca. La primera lectura de este periodo estamos recordando que a menudo los hombres son culpables de todo tipo de pecado, y que tienen el justo, más a menudo que no, el precio pagado.
    Pero como en estos eventos, vemos que es Dios el que escribe la última palabra, convirtiendo incluso el más horrible de los crímenes, para siempre. A esto hay que confiar en Dios y no temer incluso cuando vemos que la muerte está llamando a nuestra puerta. Hoy en día, hay hombres que matan y hacen el asesinato en nombre de un Dios que han construido su propio uso; otros que critican y ofenden al Papa con dureza;otros que, incluso si se introducen en la Iglesia, han abandonado las buenas prácticas a seguir a Satanás y causan el escándalo; tenemos que preguntar es una fe verdadera, no hay lujos, no aparece, pero seamos fieles y dispuestos a aceptar todo lo que viene, no con la renuncia de la desesperación, pero con la esperanza de los hijos de Dios que saben que su padre no lo se perderá su protección y su gracia.

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    1. Comentario: P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
      (San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)

      Hoy, el Evangelio nos invita a reflexionar sobre la relación maestro-discípulo: «No está el discípulo por encima del maestro, ni el siervo por encima de su amo» (Mt 10,24). En el campo humano no es imposible que el alumno llegue a sobrepasar a quien le enseñó el abc de una disciplina. Hay en la historia ejemplos como Giotto, que se adelanta a su maestro Cimabue, o como Manzoni al abad Pieri. Pero la clave de la suma sabiduría está sólo en manos del Hombre-Dios, y todos los demás pueden participar de ella, llegando a entenderla según diversos niveles: desde el gran teólogo santo Tomás de Aquino hasta el niño que se preparara para la Primera Comunión. Podremos añadir adornos de varios estilos, pero no serán nunca nada esencial que enriquezca el valor intrínseco de la doctrina. Por el contrario, es posible que rayemos en la herejía.

      Debemos tener precaución al intentar hacer mezclas que pueden distorsionar y no enriquecer para nada la substancia de la Buena Noticia. «Debemos abstenernos de los manjares, pero mucho más debemos ayunar de los errores», dice san Agustín. En cierta ocasión me pasaron un libro sobre los Ángeles Custodios en el que aparecen elementos de doctrinas esotéricas, como la metempsicosis, y una incomprensible necesidad de redención que afectaría a estos espíritus buenos y confirmados en el bien.

      El Evangelio de hoy nos abre los ojos respecto al hecho ineludible de que el discípulo sea a veces incomprendido, encuentre obstáculos o hasta sea perseguido por haberse declarado seguidor de Cristo. La vida de Jesús fue un servicio ininterrumpido en defensa de la verdad. Si a Él se le apodó como “Beelzebul”, no es extraño que en disputas, en confrontaciones culturales o en los careos que vemos en televisión, nos tachen de retrógrados. La fidelidad a Cristo Maestro es el máximo reconocimiento del que podemos gloriarnos: «Por todo aquel que se declare por mí ante los hombres, yo también me declararé por él ante mi Padre que está en los cielos» (Mt 10,32).

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 14 LUGLIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 14e Semaine: Samedi

    Texte de l'Évangile (Mt 10,24-33): «Le disciple n'est pas au-dessus de son maître, ni le serviteur au-dessus de son seigneur. Le disciple doit se contenter d'être comme son maître, et le serviteur d'être comme son seigneur. Si le maître de maison s'est fait traiter de Béelzéboul, ce sera bien pire pour les gens de la maison.» Ne craignez pas les hommes; tout ce qui est voilé sera dévoilé, tout ce qui est caché sera connu. Ce que je vous dis dans l'ombre, dites-le au grand jour ; ce que vous entendez dans le creux de l'oreille, proclamez-le sur les toits. Ne craignez pas ceux qui tuent le corps, mais ne peuvent pas tuer l'âme; craignez plutôt celui qui peut faire périr dans la géhenne l'âme aussi bien que le corps. Est-ce qu'on ne vend pas deux moineaux pour un sou? Or, pas un seul ne tombe à terre sans que votre Père le veuille. Quant à vous, même vos cheveux sont tous comptés. Soyez donc sans crainte : vous valez bien plus que tous les moineaux du monde.» Celui qui se prononcera pour moi devant les hommes, moi aussi je me prononcerai pour lui devant mon Père qui est aux cieux. Mais celui qui me reniera devant les hommes, moi aussi je le renierai devant mon Père qui est aux cieux».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: O Esprit de l'éternel Amour vient dans mon coeur, renouvelle-le et rends-le de plus en plus conforme à Ta présence Divine.

    En ce moment dans lequel toute l'Église semble en confusion et ou tous ses ennemis semblent s'être réuni et acharnés contres le Pape il est logique de penser que ce passage de l'Évangile est plus actuel que jamais. Les premières lectures de cette période sont en train de nous rappeler que souvent les hommes se sont salis de tout type de péché, et que les justes en ont, le plus souvent fait les frais. Mais comme dans ces événements, nous voyons que c'est Dieu qui écrit la dernière Parole, en transformant même le plus horrible des crimes, en bien. Pour cela il faut se fier à Dieu et ne pas craindre non plus quand nous voyons que la mort frappe à notre porte. Il y a aujourd'hui des hommes, qui tuent et font des massacres, au nom d'un Dieu qu'ils ont construit à leur utilité et consommation; d'autres qui critiquent et offensent durement le Pape; d'autres encore qui même si ils sont introduits dans l'Église, ont abandonné les bonnes pratiques pour suivre satan et le scandale; se que nous devons demander c'est une vraie foi, sans fioritures, qui ne nous fasse pas seulement paraître, mais qui nous fait être fidèles et disponibles pour accepter toute chose qui arrive, pas avec la résignation des désespérés, mais avec l'espoir des Fils de Dieu qui savent que leur Père ne leur fera pas manquer de sa protection et sa grâce.

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    1. Commentaire de l'Abbé Raimondo M. SORGIA Mannai OP
      (San Domenico di Fiesole, Florencia, Italie)

      Aujourd'hui, l'Évangile nous invite à méditer sur la relation maître et disciple: «Le disciple n'est pas au-dessus de son maître, ni le serviteur au-dessus de son seigneur» (Mt 10,24). Dans la dimension humaine, il n'est pas impossible que l'élève arrive à surpasser celui qui lui a enseigné l'abc d'une discipline donnée. Il existe des exemples dans l'histoire, tels que Giotto, qui s'est avancé à son maître Cimabue, ou comme Manzini, à Pieri. Mais la clef de la sagesse ultime est uniquement dans les mains de l'Homme-Dieu, et les autres peuvent participer d'elle, en la saisissant à divers degrés: depuis le grand théologien Saint-Thomas d'Aquin jusqu'à l'enfant qui se préparera pour la Première Communion. Nous pouvons ajouter des ornements divers, mais ils ne seront jamais rien d'essentiel qui enrichira la valeur intrinsèque de la doctrine. Sinon, il est possible que nous tombions dans l'hérésie.

      Nous devons faire attention avant d'essayer de faire des mélanges qui pourraient, au lieu d'enrichir, dénaturer la substance de la Bonne Nouvelle. “Nous devons nous abstenir de la bonne nourriture, mais nous devons surtout jeûner des erreurs”, dit Saint Augustin. À un moment donné, on m'a laissé un livre sur les Anges Gardiens, dans lequel apparaissaient des éléments de doctrines ésotériques, tel que la métempsycose, et une nécessité incompréhensible de rédemption qui affecterait à ces bons esprits.

      L'Évangile d'aujourd’hui nous ouvre les yeux au fait inévitable que le disciple est quelques fois incompris, rencontre des obstacles, ou peut même être maltraité pour s'être déclaré disciple du Christ. La vie de Jésus fut un service ininterrompu à la défense de la vérité. Si on L'a surnommé «Belzébul», il n'est pas étrange qu'en moment de disputes, de confrontations culturelles, ou dans les confrontations que nous voyons à la télévision, on nous taxe de rétrogrades. La fidélité au Maître Christ est la reconnaissance ultime dont nous pouvons nous glorifier: «Celui qui se prononcera pour moi devant les hommes, moi aussi je me prononcerai pour lui devant mon Père qui est aux cieux» (Mt 10,32).

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