venerdì 20 luglio 2018

(Mt 12,14-21) Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.

VANGELO DI SABATO 21 LUGLIO 2018.

Giorno liturgico: Sabato, XV settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 12,14-21): In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di luie annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né grideràné si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni».




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Alla luce del Tuo Spirito Signore, fammi restare, per conoscere la verità tutta, che non posso conoscere senza il tuo aiuto.

Quante ingiustizie in questo mondo, quante volte ognuno di noi ha detto una frase come questa: - se esiste una giustizia divina… I soprusi, l’ ingordigia, le cattiverie contro i poveri, contro i piccoli che non possono e non sanno difendersi, non finiscono mai. Sono sotto gli occhi di tutti, ma sono considerati gesti normali, da furbi, non da disonesti. Il senso del peccato si è perso strada facendo, di peccato in peccato, e per noi è comodo pensare al decalogo come 10 regole e basta, facendo finta di non comprendere, che non sono " 10 no" ma " 10 si " da dire al Signore, per iniziare un cammino che ci impegna alla collaborazione con Lui, sotto la sua guida divina. La legge del Signore è chiara, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, ma gli uomini sono così presi dalla loro corsa verso il potere, verso il benessere, che perdono completamente di vista il senso dell’onestà e dell’ amore verso i fratelli. Il Signore guarisce, mentre noi continuiamo a cercare di toglierlo di mezzo dalla nostra vita. Si alzano le voci che vogliono distruggere la figura di Gesù e della sua Chiesa, e noi che cosa facciamo per difendere la Chiesa di Cristo? La Madonna ci chiede continuamente preghiere per il Papa, quanti minuti dedichiamo al giorno per quest’intenzione? Quanta pazienza ha il Signore, quanta ne dimostra con noi, ce ne rendiamo conto?
Pensiamo mai a fare un confronto con la nostra di pazienza? Gesù non alza la voce, non punisce, non grida, ma vuole la salvezza di tutti gli uomini, per questo consola, guarisce, comprende, aiuta; non c’è nessuno che è troppo peccatore per lui, nessuno troppo cattivo, la sua misericordia è per tutti quelli che la cercano. Per Lui non ci siamo altro che noi, la nostra salvezza è lo scopo della nostra esistenza, ma spesso passiamo la maggior parte della vita, bighellonando tra un idolo e l'altro, senza mai intrecciare un vero rapporto d'amore con l'unico Dio.
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Comentario: Fra Josep Mª MASSANA i Mola OFM
(Barcelona, Spagna)

Oggi, troviamo un doppio messaggio. Da un lato, Gesù ci chiama invitandoci a seguirlo: «Molti lo seguirono ed egli guarì tutti» (Mt 12,15). Se lo seguiamo, troveremo rimedio alle difficoltà del cammino, così come ci veniva ricordato recentemente: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). Dall’altro lato, ci viene mostrato il valore dell’amore mansueto: «Non contenderà, né griderà» (Mt 12,19).

Lui sa che siamo sopraffatti e stanchi dal peso delle nostre debolezze fisiche e caratteriali... e per questa croce inaspettata che ci ha visitato in tutta la sua crudezza, per i disaccordi, le disillusioni, i dolori. Infatti, «tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo» (Mt 12,14) e... noi che sappiamo che il discepolo non è superiore al maestro (cf. Mt 10,24), dobbiamo essere consapevoli che anche dovremo sopportare incomprensioni e persecuzioni.

Tutto ciò costituisce un fardello che pesa su di noi, un fardello che ci soggioga. E ci sentiamo come se Gesù ci dicesse: «Lascia il tuo fardello ai miei piedi, io me ne occuperò; dammi questo peso che ti travolge, io lo porterò per te; scaricati delle tue preoccupazioni e dammele...».

E’ curioso: Gesù ci invita a lasciare il nostro fardello, pero ce ne offre un’altro: il suo giogo, con la promessa però che è soave e leggero. Ci vuole insegnare che non è possibile andare per il mondo senza portare nessun peso. Un carico o l’altro lo dobbiamo portare. Ma che non sia il nostro fardello pieno di materialità; che sia piuttosto il suo un peso che non opprime.

In Africa, madri e sorelle maggiori portano i piccoli sulle spalle. Una volta, un missionario vide una bambina che portava suo fratello... Le disse: «Non credi che sia un peso troppo grande per te?». Lei rispose senza pensarci: «Non è un peso, è il mio fratellino e lo amo». L’amore, il giogo di Gesù, non solo non è pesante, ma ci libera da tutto quello che ci opprime.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 21 LUGLIO 2018.

    Liturgical day: Saturday 15th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 12,14-21): The Pharisees went out and made plans to get rid of Jesus. As Jesus was aware of the plot, He went away from that place. Many people followed him and He cured all who were sick. Then He gave them strict orders not to make him known. In this way Isaiah's prophecy was fulfilled: «Here is my servant whom I have chosen, the one I love, and with whom I am pleased. I will put my Spirit upon him and He will announce my judgment to the nations. He will not argue or shout, nor will his voice be heard in the streets. The bruised reed He will not crush, nor snuff out the smoldering wick. He will persist until justice is made victorious and in him all the nations will put their hope».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: In the light of Your Spirit Lord, let me be, to know the whole truth, I can not know without your help.

    How many injustices in this world, how many times each of us has said something like this: - if there is a divine justice ... The abuse of power, the greed, the evil against the poor, against the little ones who can not defend themselves and do not know, they never end. They are visible to everyone, but are considered normal gestures, by cunning, not dishonest. The sense of sin has been lost along the way, from sin to sin, and for us it is convenient to think of the Ten Commandments as rules 10 and that's it, pretending not to understand, that are not "10 no" but "10 is" to say to the Lord, through a process which commits us to working with him, under his divine guidance. The law of the Lord is clear, do not do to others what you would have them do to you, but people are so caught up in their race towards power, towards the well-being, which completely lose sight of the sense of honesty and the love the brethren. The Lord heals, as we continue to try to remove him from our lives. They get the items they want to destroy the figure of Jesus and his Church, and what are we doing to defend the Church of Christ? Our Lady asks us to continually pray for the Pope, how many minutes we dedicate a day to this intention? How much patience does the Lord, how he looks with us, we realize it? We think ever to make a comparison with our patience? Jesus does not raise his voice, not punish, not screaming, but desires the salvation of all men, for that consoles, heals, includes, helps; no there is nobody that is too sinful for him, none too bad, his mercy is for those who seek it. To Him we are nothing more than us, our salvation is the purpose of our existence, but often we spend most of life, hanging out between an idol and the other, without ever weaving a true love relationship with the one God.

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    1. Comment off : Brother. Josep Mª MASSANA i Mola OFM
      (Barcelona, Spain)

      Today, the Gospel brings up a double message. On the one hand, Jesus calls us with a beautiful invitation to follow him: «Many people followed him and He cured all who were sick» (Mt 12:15). If we follow him we shall find the remedy for all the troubles of our journey, as we were reminded not long ago: «Come to me, all you who are weary and burdened, and I will give you rest» (Mt 11:28). On the other hand, we are showed the value of gentle love: «He will not argue or shout» (Mt 12:19).

      He knows we are burdened and weary because of the heaviness of our temperamental and physical weaknesses... and for this unexpected cross that has visited us with all its coarseness, with all our disagreements, disappointments, grief and sorrow. In fact, «the Pharisees went out and made plans to get rid of Jesus» (Mt 12:14) and... if we know the disciple is not above his teacher (cf. Mt 10:24), we should be conscious that we shall also have to suffer from incomprehension and persecution.

      All in all, it is a heavy burden upon us, a bundle that strains us. And we feel as if Jesus would be saying: «Cast off your bundle at me feet, and I will take care of it; give me that heavy burden that crashes you, and I will carry it; unload your worries and turn them over to me...».

      It is kind of funny: Jesus invites us to cast off our burden, while He is offering us another one: his yoke, with the promise, however, that it is a soft and light one. He wants to show us that we cannot go around the world without any burden upon us. We are to carry some kind of load, anyway. But, let it not be our bundle full of materialism; let it be, instead, his burden that does not encumber us.

      In Africa, mothers and elder sisters carry their offspring on their back. A missionary, once, saw a girl carrying her little brother... And he asked her: «Are you sure he is not too heavy for you?». And she answered back without thinking twice: «He is not heavy, he is my little brother, and I love him». Love, Jesus’ yoke, is not only light, but it also sets us free from all that overwhelms us.

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 21 LUGLIO 2018.

    Día litúrgico: Sábado XV del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 12,14-21): En aquel tiempo, los fariseos se confabularon contra Él para ver cómo eliminarle. Jesús, al saberlo, se retiró de allí. Le siguieron muchos y los curó a todos. Y les mandó enérgicamente que no le descubrieran; para que se cumpliera el oráculo del profeta Isaías: «He aquí mi Siervo, a quien elegí, mi Amado, en quien mi alma se complace. Pondré mi Espíritu sobre él, y anunciará el juicio a las naciones. No disputará ni gritará, ni oirá nadie en las plazas su voz. La caña cascada no la quebrará, ni apagará la mecha humeante, hasta que lleve a la victoria el juicio: en su nombre pondrán las naciones su esperanza».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: A la luz de tu Espíritu Señor, quiero ser, para saber toda la verdad, que no puedo saber sin tu ayuda.

    ¿Cuántas injusticias en este mundo, ¿cuántas veces cada uno de nosotros ha dicho algo como esto: - si hay una justicia divina ... El abuso de poder, la avaricia, la maldad contra los pobres, contra los más pequeños que no pueden defenderse a sí mismos y no sé, nunca termina. Ellos son visibles para todos, pero se consideran normales gestos, por la astucia, no deshonestos. El sentido del pecado se ha perdido en el camino, de pecado en pecado, y para nosotros es conveniente pensar en los Diez Mandamientos como las reglas 10 y eso es todo, fingiendo no entender, que no son "10 no hay" pero "10 es" decir a la Señor, a través de un proceso que nos compromete a trabajar con él, bajo su guía divina. La ley del Señor es clara, no lo hagas a los demás lo que quieren que ellos los traten a ustedes, pero la gente está tan atrapado en su carrera hacia el poder, hacia el bienestar, que pierde de vista por completo el sentido de la honestidad y el amor los hermanos. El Señor sana, a medida que seguimos para tratar de sacarlo de nuestras vidas. Se ponen las voces que desean destruir la figura de Jesús y de su Iglesia, y lo que estamos haciendo para defender a la Iglesia de Cristo? La Virgen nos pide continuamente de orar por el Papa, ¿cuántos minutos que dedicamos un día a esta intención? Cuánta paciencia tiene el Señor, tal como la ve con nosotros, nos damos cuenta de ello? Creemos que nunca para hacer una comparación con nuestra paciencia? Jesús no levanta la voz, no castiga, no grita, pero quiere la salvación de todos los hombres, para este consolas, sana, incluye, ayuda; no hay nadie que sea demasiado pecador para él, no muy mal, su misericordia es para aquellos que la buscan.A él no somos nada más que nosotros, nuestra salvación es el propósito de nuestra existencia, pero a menudo pasamos la mayor parte de la vida, salir entre un ídolo y el otro, sin tener que tejer una verdadera relación de amor con el único Dios.

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    1. Comentario: Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM
      (Barcelona, España)

      Hoy encontramos un doble mensaje. Por un lado, Jesús nos llama con una bella invitación a seguirlo: «Le siguieron muchos y los curó a todos» (Mt 12,15). Si le seguimos encontraremos remedio a las dificultades del camino, como se nos recordaba hace poco: «Venid a mí todos los que estáis fatigados y sobrecargados, y yo os daré descanso» (Mt 11,28). Por otro lado, se nos muestra el valor del amor manso: «No disputará ni gritará» (Mt 12,19).

      Él sabe que estamos agobiados y cansados por el peso de nuestras debilidades físicas y de carácter... y por esta cruz inesperada que nos ha visitado con toda su crudeza, por las desavenencias, los desengaños, las tristezas. De hecho, «se confabularon contra Él para ver cómo eliminarle» (Mt 12,14). y... nosotros que sabemos que el discípulo no es más que el maestro (cf. Mt 10,24), hemos de ser conscientes de que también tendremos que sufrir incomprensión y persecución.

      Todo ello constituye un fajo que pesa encima de nosotros, un fardo que nos doblega. Y sentimos como si Jesús nos dijera: «Deja tu fardo a mis pies, yo me ocuparé de él; dame este peso que te agobia, yo te lo llevaré; descárgate de tus preocupaciones y dámelas a mí...».

      Es curioso: Jesús nos invita a dejar nuestro peso, pero nos ofrece otro: su yugo, con la promesa, eso sí, de que es suave y ligero. Nos quiere enseñar que no podemos ir por el mundo sin ningún peso. Una carga u otra la hemos de llevar. Pero que no sea nuestro fardo lleno de materialidad; que sea su peso que no agobia.

      En África, las madres y hermanas mayores llevan a los pequeños en la espalda. Una vez, un misionero vio a una niña que llevaba a su hermanito... Le dice: «¿No crees que es un peso demasiado grande para ti?». Ella respondió sin pensárselo: «No es un peso, es mi hermanito y le amo». El amor, el yugo de Jesús, no sólo no es pesado, sino que nos libera de todo aquello que nos agobia.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 21 LUGLIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 15e Semaine: Samedi

    Texte de l'Évangile (Mt 12,14-21): Les pharisiens se réunirent contre Jésus pour voir comment le faire périr. Jésus, l'ayant appris, quitta cet endroit; beaucoup de gens le suivirent, et il les guérit tous. Mais Jésus leur défendit vivement de le faire connaître. Ainsi devait s'accomplir la parole prononcée par le prophète Isaïe: «Voici mon serviteur que j'ai choisi, mon bien-aimé en qui j'ai mis toute ma joie. Je ferai reposer sur lui mon Esprit, aux nations il fera connaître le jugement. Il ne protestera pas, il ne criera pas,on n'entendra pas sa voix sur les places publiques. Il n'écrasera pas le roseau froissé, il n'éteindra pas la mèche qui faiblit, jusqu'à ce qu'il ait fait triompher le jugement. Les nations païennes mettent leur espoir en son nom».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Fait moi rester à la lumière de Ton Esprit Seigneur, pour connaître toute la vérité, que je ne peux pas connaître sans ton aide.

    Combien d' injustices en ce monde, combien de fois chacun de nous a dit une phrase comme celle-ci: - si une justice divine existe - LES injustices, la gloutonnerie, les méchancetés contre les pauvres, contre les petits qui ne peuvent pas et ne savent pas se défendre, elles ne finissent jamais. Ils sont sous les yeux de tous, mais les gestes normaux sont considérés, comme étant malins, pas malhonnête. Le sens du péché s'est perdu en route, de péché en péché, et pour nous il est confortable de penser au décalogue comme 10 règles et cela nous suffit, en faisant semblant de ne pas comprendre, que ce ne sont pas "10 non" mais "10 oui" à dire au Seigneur, pour commencer un chemin qui nous engage à collaborer avec Lui, sous son guide divin. La loi du Seigneur est claire, ne faite pas aux autres ce que vous ne voulais pas que l'on vous fasse, mais les hommes sont si près de leur course vers le pouvoir, vers le bien-être qu'ils perdent complètement de vue le sens de l'honnêteté et de l'amour envers les frères. Le Seigneur guérit, pendant que nous continuons à chercher à nous débarrasser de lui dans notre vie. Est-ce que s'élèvent les voix qui veulent détruire l'image de Jésus et de son Église et nous qu'est-ce que nous faisons pour défendre l'Église du Christ? La Sainte Vierge nous demande continuellement des prières pour le Pape, combien de minutes nous dédions par jour pour cette intention? Combien de patience a le Seigneur, combien il en a avec nous, est-ce que nous nous en rendons compte? Est-ce que nous ne pensons jamais à faire une comparaison avec nôtre de patience? Jésus ne lève pas la voix, il ne punit pas, il ne crie pas, mais il veut le salut de tous les hommes, pour cela il console, il guérit, il comprend, il aide; il y n'a personne qui est trop pécheur pour lui, trop mauvais sa miséricorde, est pour tous ceux qui la cherchent. Pour Lui il n'y a rien d'autre que nous, notre salut est le but de notre existence, mais nous passons souvent la plus grande partie de la vie, en flânant entre une idole et l'autre sans jamais tresser un vrai rapport d'amour avec l'unique Dieu.

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    1. Commentaire de l'Abbé Josep Mª MASSANA i Mola OFM
      (Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, nous trouvons un double message. D'un côté, Jésus nous appelle avec une belle invitation à le suivre: «Beaucoup de gens le suivirent, et il les guérit tous» (Mt 12,15). Si nous le suivons nous trouverons le remède aux difficultés du chemin, comme Il nous rappelait il n'y a pas longtemps: «Venez à moi, vous tous qui peinez sous le poids du fardeau, et moi, je vous procurerai le repos» (Mt 11,28). De l'autre côté, on nous montre le courage de l'amour paisible: «Il ne protestera pas, il ne criera pas» (Mt 12,19).

      Il sait que nous sommes accablés et éreintés par le poids de nos faiblesses physiques et morales... et par cette croix inattendue qui nous a rendu visite dans toute sa crudité, par les frictions, les désillusions, le chagrin. En fait, «ils se réunirent contre Jésus pour voir comment le faire périr» (Mt 12,14) et... nous que sommes conscients que le disciple n'est pas au-dessus de son maître (cf. Mt 10,24), nous devons être aussi conscients que nous devrons également souffrir l'incompréhension et l'affront.

      Tout cela constitue un fardeau qui pèse sur nos épaules, un fardeau qui nous fait fléchir. Et nous entendons alors comme la voix de Jésus qui nous dit: «Venez à moi, vous tous qui peinez sous le poids du fardeau, et moi, je vous procurerai le repos. Prenez sur vous mon joug, devenez mes disciples, car je suis doux et humble de cœur, et vous trouverez le repos…»

      C'est curieux: Jésus nous invite à laisser notre poids, mais il nous en offre un autre: son joug, avec la promesse, ça oui, qu'il est doux et léger. Il veut nous montrer que nous ne pouvons pas aller dans ce monde sans aucun poids. Nous devons porter un fardeau ou un autre. Mais qu'il ne s'agisse pas de notre fardeau plein de matérialisme; qu'il s'agisse de son poids qui est léger…

      En Afrique, les mères et les sœurs aînées amènent les plus petits accrochés sur le dos. Une fois un missionnaire vit une gamine qui y portait son petit frère... Et il lui demanda: «Ne crois-tu pas que c'est un poids trop lourd pour toi?». Elle répondit sans y penser: «Il n'est pas un poids, il est mon petit frère et je l'aime». L'amour, le joug de Jésus, n'est pas lourd, mais il nous délivre de tout ce qui nous accable.

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