VANGELO DI MERCOLEDI 1 AGUSTO 2018.
Giorno liturgico: Mercoledì, XVII settimana del Tempo Ordinario
Santorale 1 Agosto: Sant' Alfonso Maria de' Liguori Vescovo e dottore della Chiesa
Testo
del Vangelo (Mt 13,44-46): In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo
trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e
compra quel campo.» Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che
va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va,
vende tutti i suoi averi e la compra».
RIFLESSIONE DI LELLA
PREGHIERA:
Vieni o Santo Spirito nel mio cuore e nella mia mente e restaci ti
imploro,perchè quando mi allontano da te il buio mi assale e mi
sovrasta.
“Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole
della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva
dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata
raggiante, poiché aveva conversato con il Signore. “
Questa frase mi
colpisce molto, perché mi fa pensare a quei momenti così rari, in cui
riesco a stare davanti al Signore , a stretto contatto con Lui e ... si
vede! Anche se è il sogno più grande che coltivo, purtroppo non riesco
spesso a godere appieno del tesoro più ambito; dovrei riuscire ad
estraniarmi da tutto, dovrei riuscire a perdermi in Dio, ma il più delle
volte purtroppo, trovo tutto e perdo Dio. Mille pensieri si affollano
ed impediscono quell’ abbraccio; non sono superficiale nel mio cammino
di fede e non amo dirmi bugie, non amo illudermi, e credo che la
delusione che leggo nel mio cuore si veda sul mio volto... altro che il
volto raggiante di Mosè! Ed il tesoro resta lì, sotterrato, senza che io
possa goderne, senza che il Signore possa arricchirmi, nella mia
miseria e nel suo grande amore mal ricambiato!
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Comentario: Fra. D. Enric CASES i Martín
(Barcelona, Spagna)
Oggi,
Matteo sottopone alla nostra considerazione due parabole sul Regno dei
Cieli. L'annunzio del Regno è essenziale nella predicazione di Gesù e
nella speranza del popolo eletto. Ma è notorio come la natura di questo
Regno non sia stata compresa dalla maggioranza. Non la capì il sinedrio
che Lo condannò a morte, non la compresero ne Pilato ne Erode, ma
neppure la capirono inizialmente gli stessi discepoli. Solo c’è costanza
di una comprensione come quella che Gesù chiede al buon ladrone,
inchiodato anche lui sulla Croce, e Gli dice: «Gesù, ricordati di me
quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42). Tutti e due erano stati
condannati quali malfattori e stavano agonizzando; per una ragione che
ignoriamo, il buon ladrone riconosce Gesù quale Sovrano di un Regno che
verrà dopo quella terribile morte. Solo poteva essere un Regno
spirituale.
Gesù nella sua prima predica, parla del Regno come di
un tesoro nascosto la cui scoperta è motivo di allegria e stimola
all’acquisto del campo e potersi beneficiare per sempre: «pieno di
gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo» (Mt 13,44). Ma,
allo stesso tempo,per raggiungere il Regno, bisogna cercarlo con
interesse e sforzo, fino al punto di vendere tutto ciò che possiede:
«trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la
compra» (Mt 13,46). «Perché si dice cercate e chi cerca trova? Azzardo
l'idea che si tratta delle perle e la perla, perla che acquista chi ha
dato tutto ed ha accettato di perdere tutto» (Origene).
Il Regno è
pace, amore, giustizia e libertà. Raggiungerlo è contemporaneamente,
dono di Dio e responsabilità umana. Davanti alla grandezza del dono
divino constatiamo l´imperfezione e l'inestabilità dei nostri sforzi,
che a volte rimangono distrutti dal peccato, dalle guerre e dalla
malizia che sembrano insuperabili. Tuttavia, dobbiamo aver fiducia,
giacché ciò che pare impossibile agli uomini, è possibile a Dio.
Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
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VERSIONE IN INGLESE DI MERCOLEDI 1 AGUSTO 2018.
RispondiEliminaLiturgical day: Wednesday 17th in Ordinary Time
Saints August 1st: St. Alphonsus Marie Liguori, bishop and doctor of the Church
Gospel text (Mt 13,44-46): Jesus said to the crowds, «The kingdom of heaven is like a treasure hidden in a field. The one who finds it buries it again; and so happy is he, that he goes and sells everything he has, in order to buy that field.» Again the kingdom of heaven is like a trader who is looking for fine pearls. Once he has found a pearl of exceptional quality, he goes away, sells everything he has and buys it».
REFLECTION OF LELLA
PRAYER: Come, O Holy Spirit, in my heart and in my mind, and let me pray for you, for when I turn away from you, the darkness aches in and overwhelms me.
"When Moses came down from Mount Sinai, the two tables of the Testimony were in the hands of Moses as he descended from the mountain - he did not know that the skin of his face had become radiant since he had conversed with the Lord. "
This phrase strikes me a lot, because it makes me think of those rare moments where I can stand before the Lord, in close contact with Him ... and see! Even though it is the greatest dream I grow, unfortunately I can not often enjoy the treasure of the most treasured; I should be able to get away from it all, I should be able to lose myself in God, but most of the time unfortunately, I find everything and lose God. Thousands of thoughts fade and hinder that embrace; I am not superficial in my path of faith and do not like to tell lies, I do not like to illusion, and I think the disappointment I read in my heart is seen on my face ... except the radiant face of Moses! And the treasure is there, burial, without me being able to enjoy it, without the Lord enriching me, in my misery, and in his great love, unhappy!
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Comment di : Brother. Enric CASES i Martín
(Barcelona, Spain)
Today, Matthew places two parables about the Kingdom of Heaven for us to ponder over. The announcement of the Kingdom is of essence in Jesus' preaching and in the hopes of the chosen people. But it is evident the nature of this Kingdom is not understood by the majority. The Sanhedrin who condemned him to death did not understand it, nor did Pontius Pilate or Herod, and initially, not even his disciples understood it. We can find only in the good thief, hung in a cross along with him, the comprehension Jesus requests when he says: «Jesus, remember me when you come into your kingdom» (Lk 23:42). Both had been accused as criminals and were about to die; but, because of an unknown reason, the good thief recognizes Jesus as the King of a Kingdom that will come after that terrible death. It could only be a spiritual Kingdom.
In his first preaching, Jesus speaks of the Kingdom as of a hidden treasure, the finding of which causes the finder a great joy and impels him to buy the field to be able to enjoy it forever: «and so happy is he, that he goes and sells everything he has, in order to buy that field» (Mt 13:44). But, at the same time, to reach the Kingdom it is necessary to look for it with yearning and effort, to the point of selling all one may have: «Once he has found one of exceptional quality, he goes away, sells everything he has and buys it» (Mt 13:46). «What is He referring to when He says seek and he who seeks, finds? I daresay He is referring to the pearls and to the pearl, pearl that acquires he who has given up everything and has accepted to lose everything» (Origen).
The Kingdom is peace, justice and liberty. To reach It is, at the same time, a gift from God and a human responsibility. In front of the greatness of this divine gift we realize the imperfection and instability of our own efforts, quite often destroyed by our sins, our wars and our malice that looks insurmountable. Nevertheless, we must have confidence, because what looks impossible for man is more than possible for God.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI MERCOLEDI 1 AGUSTO 2018.
RispondiEliminaDía litúrgico: Miércoles XVII del tiempo ordinario
Santoral 1 de Agosto: San Alfonso Mª de Ligorio, obispo y doctor de la Iglesia
Texto del Evangelio (Mt 13,44-46): En aquel tiempo, Jesús dijo a la gente: «El Reino de los Cielos es semejante a un tesoro escondido en un campo que, al encontrarlo un hombre, vuelve a esconderlo y, por la alegría que le da, va, vende todo lo que tiene y compra el campo aquel.» También es semejante el Reino de los Cielos a un mercader que anda buscando perlas finas, y que, al encontrar una perla de gran valor, va, vende todo lo que tiene y la compra».
REFLEXIÓN LELLA
ORACIÓN: Ven Espíritu Santo en mi corazón y en mi mente y permanecer allí te imploro, porque cuando me alejo de que la oscuridad se apodera de mí y sobre mí.
"Cuando Moisés bajó del Monte Sinaí - y las dos tablas del testimonio estaban en las manos de Moisés cuando bajó de la montaña - no sabía que la piel de su rostro se había vuelto radiante porque había hablado con el Señor. " Esa frase me llama la atención, ya que me hace pensar en esos momentos tan raros, que puedo estar delante del Señor, en estrecho contacto con él ... y se nota! Aunque es el mayor sueño sea grande, por desgracia, a menudo pueden disfrutar de los tesoros más codiciados; Debería ser capaz de llegar a ser separado de todo, yo debería ser capaz de perderme en Dios, pero la mayoría de las veces por desgracia, me parece que encuentro todo y pierdo Dios. Mil pensamientos se agolpan y evitar el abrazo; No son superficiales en mi camino de fe y no miento a mí, no me gusta engañar a mí mismo, y creo que la decepción que he leído en mi corazón ver en mi cara ... nada más que el rostro radiante de Moisés! Y el tesoro está todavía allí, enterrado, sin que pueda disfrutarla sin el Señor puede enriquecer a mí mismo, en mi miseria y el dolor de su amor correspondido!
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Comentario: Fray. D. Enric CASES i Martín
(Barcelona, España)
Hoy, Mateo pone ante nuestra consideración dos parábolas sobre el Reino de los Cielos. El anuncio del Reino es esencial en la predicación de Jesús y en la esperanza del pueblo elegido. Pero es notorio que la naturaleza de ese Reino no era entendida por la mayoría. No la entendían los sanedritas que le condenaron a muerte, no la entendían Pilatos, ni Herodes, pero tampoco la entendieron en un principio los mismos discípulos. Sólo se encuentra una comprensión como la que Jesús pide en el buen ladrón, clavado junto a Él en la Cruz, cuando le dice: «Jesús, acuérdate de mí cuando estés en tu Reino» (Lc 23,42). Ambos habían sido acusados como malhechores y estaban a punto de morir; pero, por un motivo que desconocemos, el buen ladrón reconoce a Jesús como Rey de un Reino que vendrá después de aquella terrible muerte. Sólo podía ser un Reino espiritual.
Jesús, en su primera predicación, habla del Reino como de un tesoro escondido cuyo hallazgo causa alegría y estimula a la compra del campo para poder gozar de él para siempre: «Por la alegría que le da, va, vende todo lo que tiene y compra el campo aquel» (Mt 13,44). Pero, al mismo tiempo, alcanzar el Reino requiere buscarlo con interés y esfuerzo, hasta el punto de vender todo lo que uno posee: «Al encontrar una perla de gran valor, va, vende todo lo que tiene y la compra» (Mt 13,46). «¿A propósito de qué se dice buscad y quien busca, halla? Arriesgo la idea de que se trata de las perlas y la perla, perla que adquiere el que lo ha dado todo y ha aceptado perderlo todo» (Orígenes).
El Reino es paz, amor, justicia y libertad. Alcanzarlo es, a la vez, don de Dios y responsabilidad humana. Ante la grandeza del don divino constatamos la imperfección e inestabilidad de nuestros esfuerzos, que a veces quedan destruidos por el pecado, las guerras y la malicia que parecen insuperables. No obstante, debemos tener confianza, pues lo que parece imposible para el hombre es posible para Dios.
VERSIONE IN FRANCESE DI MERCOLEDI 1 AGUSTO 2018.
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire - 17e Semaine: Mercredi
Martyrologe 1 Août: Saint Alphonse Marie de Liguori, évêque et docteur de l’église
Texte de l'Évangile (Mt 13,44-46): «Le Royaume des cieux est comparable à un trésor caché dans un champ; l'homme qui l'a découvert le cache de nouveau. Dans sa joie, il va vendre tout ce qu'il possède, et il achète ce champ.» Ou encore: Le Royaume des cieux est comparable à un négociant qui recherche des perles fines. Ayant trouvé une perle de grande valeur, il va vendre tout ce qu'il possède, et il achète la perle».
REFLEXION DE LELLA
PRIERE: Viens o Saint Esprit dans mon coeur et dans mon esprit et reste s'y je t'implore, parce que quand je m'éloigne de toi l'obscurité m'attaque et me domine.
Quand Moïse descendit du mont Sinaï - les deux tables du Témoignage se trouvaient dans les mains de Moïse pendant qu'il descendait du mont - il ne savait pas que la peau de son visage était devenue rayonnante, car il avait conversé avec le Seigneur." Cette phrase me frappe beaucoup, parce qu'elle me fait penser à ces moments si rares dans lesquels je réussis à rester devant le Seigneur, en contact étroit avec Lui et... cela se vois! Même si c'est le rêve le plus grand que je cultive, je ne réussis malheureusement pas souvent à jouir de ce trésor plus pleinement; je devrais réussir à m'éloigner de tout, je devrais réussir à me perdre en Dieu, mais le plus souvent je trouve tout et malheureusement, je perds Dieu. Mille pensées se pressent et empêchent cette étreinte; je ne suis pas superficiel sur mon chemin de foi et je n'aime pas me dire des mensonges, je n'aime pas à m'abuser, et je crois que la déception qui se lis en mon coeur se voie sur mon visage... autrement que le visage rayonnant de Moïse! Et le trésor reste là, enterré, sans que je puisse en jouir, sans que le Seigneur puisse m'enrichir, dans ma misère et dans son grand Amour mal rendu !
Commentaire de lAbbé Enric CASES i Martín
Elimina(Barcelona, Espagne)
Aujourd'hui, Mathieu, soumet à notre réflexion deux paraboles sur le Royaume des Cieux. L'annonce du Royaume a beaucoup d'importance pour la prédication de Jésus ainsi que pour l'espérance du peuple choisi. Mais il est certain que la nature de ce Royaume n'était pas quelque chose connu de tous. Les Sanhédrins qui avaient condamné Jésus à mort ne l'avaient pas compris, Pilate et Hérode non plus, et, au début, même les disciples ne l'avaient pas compris. Nous ne trouvons qu'un seul instant de compréhension, celui du bon larron cloué sur la croix à côté de Jésus, quand il lui dit: «Jésus, souviens-toi de moi quand tu viendras inaugurer ton Règne» (Lc 23,42). Tous les deux avaient été accusés en tant que criminels et étaient sur le point de mourir, mais pour une raison que nous ne connaissons pas, le bon larron reconnaît Jésus comme le Roi d'un Royaume qui viendra après cette terrible mort sur la croix. Ce ne pouvait être qu'un Royaume Spirituel.
Jésus, dans sa première prédication, parle du Royaume des Cieux comme d'un trésor caché sous terre, et dont la découverte est cause d'une telle joie, que cela nous incite à acheter le terrain où il se trouve afin de profiter de lui pour toujours. «Dans sa joie, il va vendre tout ce qu'il possède, et il achète ce champ» (Mt 13,44). Mais au même temps, pour trouver ce Royaume, nous devons le chercher assidûment même au point de vendre tout ce que nous possédons: «Ayant trouvé une perle de grande valeur, il va vendre tout ce qu'il possède, et il achète la perle» (Mt 13,46). «Car à propos de quoi est-il dit: ‘cherchez’, ou ‘qui cherche trouve’? Oserai-je dire qu'il s'agit des perles et de la perle, celle que se procure celui qui a tout donné et accepté de tout perdre…» (Origène).
Le Royaume est la paix, amour, justice et liberté. L'atteindre est à la fois un don de Dieu et une responsabilité humaine. Devant la grandeur du don divin, nous constatons l'imperfection et l'instabilité de tous nos efforts, qui sont souvent détruits par le péché, la guerre et la malice qui nous semblent insurmontables. Cependant, nous devons être confiants, car ce qui semble impossible pour l'homme est possible pour Dieu.'