mercoledì 4 luglio 2018

(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

VANGELO DI GIOVEDI 5 LUGLIO 2018.

Giorno liturgico: Giovedì, XIII settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 9,1-8): In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati —disse allora al paralitico—, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.



RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, perchè non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Gesù passa da una parte all’ altra, si muove da una riva all’ altra ed opera miracoli. Scaccia demoni, ma più che altro parla, spiega, insegna. Molti sono quelli che ascoltano ed accorrono, ma non tutti quelli che si avvicinano hanno voglia di conoscerlo veramente. Tanti hanno voglia di avvicinarsi a lui, ma non tutti riescono a riconoscerlo come il Signore della vita, ed allora questi intralciano il cammino di chi ha voglia di abbracciarlo, di chi vuole venire a lui, anche da molto lontano, passando da vie traverse, aiutato da amici che hanno fede in Gesù e che lo accompagnano per essere guarito.
Noi possiamo essere questi amici, che si prendono carico dei fratelli ammalati e, con le nostre preghiere presentarli al Signore, perché non c’ è ostacolo che ci può fermare quando c’ è la fede. Il discorso della nostra fede, di quanto sia forte o meno, ci porterà a comprendere che se Gesù può guarire il nostro corpo, tanto più potrà guarire la nostra anima.
C’ è un passo del vangelo che dice:-“ là dove due o tre si incontreranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro ” Ricordiamoci di questo, quando preghiamo; ricordiamoci di unirci spiritualmente agli altri fratelli del mondo che pregano e di unire le nostre mani in un unico abbraccio intorno ai fratelli più bisognosi, di non dimenticare nessuno fuori da questo cerchio, di non escludere nessuno per non essere a nostra volta esclusi dall’ abbraccio dell’amore

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Comentario: Rev. D. Francesc NICOLAU i Pous
(Barcelona, Spagna)

Oggi, troviamo nel Vangelo una delle tante manifestazioni della bontà misericordiosa del Signore. Tutte ci dimostrano aspetti ricchi in dettagli. La carità del Signore, che agisce con misericordia, va dalla resurrezione di un morto o alla guarigione della lebbra, fino al perdono di una donna, pubblica peccatrice, passando per molte altre guarigioni di malattie e la redenzione di peccatori pentiti. Quest’ultimo è anche espresso in parabole, come quella della pecora smarrita, la dracma persa e il figlio prodigo.

Il Vangelo di oggi è una dimostrazione della misericordia del Salvatore in due aspetti nello stesso tempo: d’innanzi alla malattia del corpo e d’innanzi a quella dell’anima. E visto che l’anima è più importante, Gesù inizia da qui. Sa che il malato è pentito delle sue colpe, vede la sua fede e di quelli che lo portano, e dice «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati» (Mt 9,2).

Perché inizia da dove nessuno glielo ha chiesto? È chiaro che legge i suoi pensieri e sa che è proprio questo di cui sarà grato questo paralitico, che, probabilmente, vedendosi di fronte alla santità di Cristo, sentirebbe confusione e vergogna per le proprie colpe, con un certo timore che potessero essere di ostacolo per la grazia della salute. Il Signore vuole calmarlo. Non importa che i maestri della legge mormorino nei loro cuori. Piuttosto, fa parte del suo messaggio dimostrare che è venuto a elargire misericordia con i peccatori, e ora lo vuole proclamare.

E coloro, che, cechi per l’orgoglio, si ritengono giusti, non accettano la chiamata di Gesù; e al contrario lo accolgono quelli che sinceramente si considerano peccatori. Davanti a loro Dio si manifesta perdonandoli. Come dice San Agostino, «l’uomo orgoglioso è una grande miseria, però più grande è la misericordia del Dio umile». E in questo caso, la misericordia divina va ancor più in là: come aggiunta al perdono gli restituiste la salute: «alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua» (Mt 9,6). Gesù vuole che la felicità del peccatore convertito sia completa.

La nostra fiducia in Lui si deve consolidare. Pero sentiamoci peccatori per non escluderci dalla grazia.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI GIOVEDI 5 LUGLIO 2018.

    Liturgical day: Thursday 13th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 9,1-8): Jesus got back into the boat, crossed the lake again, and came to his hometown. Here they brought a paralyzed man to him, lying on a bed. Jesus saw their faith and said to the paralytic, «Courage, my son! Your sins are forgiven». Then some teachers of the Law said to themselves, «This man insults God». Jesus was aware of what they were thinking, and said, «Why have you such evil thoughts? Which is easier to say: ‘Your sins are forgiven’ or ‘Stand up and walk’? You must know that the Son of Man has authority on earth to forgive sins». He then said to the paralyzed man, «Stand up! Take your stretcher and go home». The man got up, and went home. When the crowds saw this, they were filled with awe and praised God for giving such power to human beings.

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Come into me, Holy Spirit, Spirit of wisdom: give me the eye and the inner ear, because I do not stick to the material things, but always seek spiritual realities.

    Jesus passes from one hand to the other, moving from one bank to the other, and works miracles. Cast out demons, but rather speaks, he explains, teaches. Many are those who hear and come running, but not all those who approach they want to know him. Many are willing to approach him, but not everyone can recognize him as the Lord of life, and then they obstruct the path of those who want to embrace it, who wants to come to him, even from far away, from a roundabout way, helped by friends who have faith in Jesus and accompanying him to be healed. We can be these friends, who take charge of the sick brothers, and present them with our prayers to the Lord, because there is no obstacle that can stop us when there is faith. The speech of our faith, of how strong or not, will lead us to understand that if Jesus can heal our body, the more will heal our souls. There is a passage in the Gospel which says: - "where two or three meet in my name, I am there among them" - Let us remember this when we pray, let us remember to unite spiritually with the other brothers of the world who pray and join hands in a single embrace around the neediest brothers and sisters, not to forget anyone outside of this circle, not to exclude anyone not to be in turn excluded from the embrace of love.

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    1. Comment off : Fr. Francesc NICOLAU i Pous
      (Barcelona, Spain)

      Today, we find one of the many evangelic manifestations evidencing the merciful goodness of the Lord. They all show many aspects, rich in details. Jesus' compassion, mercifully exerted, goes from resurrecting the dead or healing a leper to forgive a public woman sinner and going through the healing of many ailments and acceptance of repented sinners. The latter can also be found in parables, as the lost sheep, the lost drachma or the prodigal son.

      Today's Gospel is another instance of the Saviour's mercy, in two different aspects at the same time: the illness of the body and the sickness of the soul. And, the soul being more important Jesus starts with it. He knows the sick man has repented of his faults, He sees his faith and that of those bringing him, and says: «Courage, my son! Your sins are forgiven» (Mt 9:2).

      Why does He start like this without his having been asked to do so? He is, of course, aware of what the paralytic is thinking and He knows this is what he will appreciate the most, for when facing the sanctity of Jesus, the paralytic might feel confused and ashamed of his own faults and scared that they may hamper his healing. So the Lord wants to calm him first. Jesus does not care whether some teachers of the law murmur in their hearts. Not only, but a part of his message is to prove He has come to show his mercy towards sinners, and He now proclaims it.

      And so, it happens that, while those blinded by their pride, think of themselves as if they were the only just ones and cannot accept Jesus' claim, those that sincerely consider themselves as sinners, do take Him in. It is towards those God condescends to forgive them. As St. Augustine says: «Great misery is a proud man, but a humble God's mercy is even greater». And, in this case, the divine mercy goes even further: as an additional complement of his forgiveness He heals the paralytic too: «Stand up! Take your stretcher and go home» (Mt 9:6). Jesus wants the sinner's joy to be complete.

      We must reaffirm our confidence in him. But, we should remember we are also sinners, so let us not close ourselves to his Grace.

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI GIOVEDI 5 LUGLIO 2018.

    Día litúrgico: Jueves XIII del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 9,1-8): En aquel tiempo, subiendo a la barca, Jesús pasó a la otra orilla y vino a su ciudad. En esto le trajeron un paralítico postrado en una camilla. Viendo Jesús la fe de ellos, dijo al paralítico: «¡Animo!, hijo, tus pecados te son perdonados». Pero he aquí que algunos escribas dijeron para sí: «Éste está blasfemando». Jesús, conociendo sus pensamientos, dijo: «¿Por qué pensáis mal en vuestros corazones? ¿Qué es más fácil, decir: ‘Tus pecados te son perdonados’, o decir: ‘Levántate y anda’? Pues para que sepáis que el Hijo del hombre tiene en la tierra poder de perdonar pecados —dice entonces al paralítico—: ‘Levántate, toma tu camilla y vete a tu casa’». Él se levantó y se fue a su casa. Y al ver esto, la gente temió y glorificó a Dios, que había dado tal poder a los hombres.

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Ven a mi, Espíritu Santo, Espíritu de sabiduría: dame el ojo y el oído interno, porque no me quedo con las cosas materiales, pero siempre buscan las realidades espirituales.

    Jesús pasa de una mano a la otra, pasando de una orilla a la otra, y hace milagros. Echo fuera los demonios, sino habla, explica, enseña. Muchos son los que oyen y ven corriendo, pero no todos los que se acercan quieren conocerlo. Muchos están dispuestos a acercarse a él, pero no todo el mundo le puede reconocer como el Señor de la vida, y luego obstruyen el camino de aquellos que quieran abrazarla, que quiere venir a él, incluso desde lejos, de una manera indirecta, ayudado por amigos que tienen fe en Jesús y lo acompaña para ser sanado. Podemos ser estos amigos, que se hacen cargo de los hermanos enfermos y presentan nuestras oraciones al Señor, de que no hay ningún obstáculo que nos puede detener cuando hay fe. El discurso de la fe, de lo fuerte o no, nos llevará a comprender que si Jesús puede sanar nuestro cuerpo, más sanará nuestras almas. Hay un pasaje en el Evangelio que dice: - "Donde están dos o tres reunidos en mi nombre, allí estoy yo en medio de ellos" - Recordemos esto cuando oramos, recordemos a unirse espiritualmente con los otros hermanos del mundo que oran y unirse en un solo abrazo en torno a los hermanos y hermanas más necesitados, sin olvidar a nadie fuera de este círculo, no excluir a nadie que no sea a su vez excluida del abrazo del amor

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    1. Comentario: Rev. D. Francesc NICOLAU i Pous
      (Barcelona, España)

      Hoy encontramos una de las muchas manifestaciones evangélicas de la bondad misericordiosa del Señor. Todas ellas nos muestran aspectos ricos en detalles. La compasión de Jesús misericordiosamente ejercida va desde la resurrección de un muerto o la curación de la lepra, hasta perdonar a una mujer pecadora pública, pasando por muchas otras curaciones de enfermedades y la aceptación de pecadores arrepentidos. Esto último lo expresa también en parábolas, como la de la oveja descarriada, la didracma perdida y el hijo pródigo.

      El Evangelio de hoy es una muestra de la misericordia del Salvador en dos aspectos al mismo tiempo: ante la enfermedad del cuerpo y ante la del alma. Y puesto que el alma es más importante, Jesús comienza por ella. Sabe que el enfermo está arrepentido de sus culpas, ve su fe y la de quienes le llevan, y dice: «¡Animo!, hijo, tus pecados te son perdonados» (Mt 9,2).

      ¿Por qué comienza por ahí sin que se lo pidan? Está claro que lee sus pensamientos y sabe que es precisamente esto lo que más agradecerá aquel paralítico, que, probablemente, al verse ante la santidad de Jesucristo, experimentaría confusión y vergüenza por las propias culpas, con un cierto temor a que fueran impedimento para la concesión de la salud. El Señor quiere tranquilizarlo. No le importa que los maestros de la Ley murmuren en sus corazones. Más aun, forma parte de su mensaje mostrar que ha venido a ejercer la misericordia con los pecadores, y ahora lo quiere proclamar.

      Y es que quienes, cegados por el orgullo se tienen por justos, no aceptan la llamada de Jesús; en cambio, le acogen los que sinceramente se consideran pecadores. Ante ellos Dios se abaja perdonándolos. Como dice san Agustín, «es una gran miseria el hombre orgulloso, pero más grande es la misericordia de Dios humilde». Y en este caso, la misericordia divina todavía va más allá: como complemento del perdón le devuelve la salud: «Levántate, toma tu camilla y vete a tu casa» (Mt 9,6). Jesús quiere que el gozo del pecador convertido sea completo.

      Nuestra confianza en Él se ha de afianzar. Pero sintámonos pecadores a fin de no cerrarnos a la gracia.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI GIOVEDI 5 LUGLIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 13e Semaine: Jeudi

    Texte de l'Évangile (Mt 9,1-8): Jésus monta en barque, traversa le lac et alla dans sa ville de Capharnaüm. Et voilà qu'on lui apportait un paralysé, couché sur une civière. Voyant leur foi, Jésus dit au paralysé: «Confiance, mon fils, tes péchés sont pardonnés». Or, quelques scribes se disaient: «Cet homme blasphème». Mais Jésus, connaissant leurs pensées, leur dit: «Pourquoi avez-vous en vous-mêmes des pensées mauvaises? Qu'est-ce qui est le plus facile de dire: ‘Tes péchés sont pardonnés’, ou bien de dire: ‘Lève-toi et marche’? Eh bien! pour que vous sachiez que le Fils de l'homme a le pouvoir, sur la terre, de pardonner les péchés...», alors, il dit au paralysé: «Lève-toi, prends ta civière, et rentre chez toi». L'homme se leva et rentra chez lui. En voyant cela, la foule fut saisie de crainte, et elle rendit gloire à Dieu qui a donné un tel pouvoir aux hommes.

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens en moi, Esprit Saint, Esprit du savoir: donne-moi le regard et l'ouïe intérieure, pour que je ne m'attaches pas aux choses matérielles, mais que je recherches toujours les réalités spirituelles."

    Jésus passe d'un cotés à l'autre, il va d'un bord à l'autre et il opère des miracles. Il chasse les démons, mais plus qu'autre il parle, il explique, il enseigne. Nombreux sont ceux qui l'écoutent et accourent, mais ce n'est pas tous ceux qui se rapprochent qui ont envie de le connaître vraiment. Beaucoup ont envie de se rapprocher de lui, mais tous ne réussissent pas à le reconnaître comme le Seigneur de la vie, et alors ceux-ci entravent le chemin de celui qui a envie de l'enlacer, de celui qui veut venir à lui, même de très loin, en passant par des voies transversales, aidé par les amis qui ont foi en Jésus et qui l'accompagnent pour être guéri. Nous pouvons être ces amis, qui prennent en charge les frères malades et, avec nos prières les présenter au Seigneur, parce qu'il y n'a pas d'obstacle qui peut nous arrêter quand il y a la foi. Le discours de notre foi, que tout ce qui sont plus ou moins fort nous portera à comprendre, que si Jésus peut guérir notre corps, combien pourra t-il guérir notre âme. Il y a un passage de l'évangile qui dit: " là où deux ou trois se rencontrera en mon nom, je serai au milieu d'eux" Rappelons-nous de ceci, quand nous prions; rappelons-nous de nous unir spirituellement aux autres frères du monde qui prient et d'unir nos mains autour d'une embrassade unique envers les frères les plus besogneux, de n'oublier personne en dehors de ce cercle, de n'exclure personne pour ne pas être à notre tour exclu par l'embrassade de l'amour..

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    1. Commentaire de l'Abbé Francesc NICOLAU i Pous
      (Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, nous trouvons un des nombreux témoignages évangéliques de la bonté miséricordieuse du Seigneur. Ils nous montrent tous des aspects riches en détails. La compassion de Jésus exercée avec la plus grande miséricorde s'étend de la résurrection d'un mort ou de la guérison d'un lépreux, au pardon accordé à une pécheresse connue publiquement en passant par toutes sortes de guérisons de malades et à l'accueil des pécheurs repentis. Ce dernier point Il l'exprime par des paraboles comme celle de la brebis égarée, et celle du fils prodigue.

      L'Évangile d'aujourd'hui nous démontre la miséricorde du Sauveur sous deux aspects en même temps: face à l'infirmité du corps et à celle de l'âme. Et étant donné que celle de l'âme est la plus importante, Jésus commence par celle-ci. Il sait que le malade s'est repenti de ses péchés, Il voit sa foi et celle de ceux qui l'amènent et Il lui dit: «Confiance, mon fils, tes péchés sont pardonnés» (Mt 9,2).

      Pourquoi commence-t-Il toujours par dire cela quand personne ne le lui demande? C'est clair qu'Il lit dans les pensées et Il sait que c'est pour cela que le paralysé lui sera plus reconnaissant, car en présence de la sainteté de Jésus, il aurait probablement expérimenté confusion et honte pour ses péchés et une certaine crainte qu'ils soient un obstacle à sa guérison. Le Seigneur veut le mettre à l'aise. Peu importe que les docteurs de la loi murmurent dans leurs cœurs. Au contraire, montrer qu'Il est venu pour exercer la miséricorde envers les pécheurs fait partie de sa mission et Il veut le proclamer ainsi.

      Ceux qui sont aveuglés par leur orgueil pensent qu'ils sont des justes, et n'acceptent pas l'appel de Jésus, par contre ceux qui se considèrent sincèrement comme des pécheurs l'accueillent. Devant eux c'est le Seigneur qui s'abaisse pour les pardonner. Comme le dit Saint Augustin: «L'homme orgueilleux est une grande misère, mais beaucoup plus grande est la miséricorde humble de Dieu». Et dans le cas présent, la miséricorde divine va encore plus loin: non seulement Il lui pardonne tout mais Il lui rend la santé: «Lève-toi, prends ta civière, et rentre chez toi» (Mt 9,6). Jésus veut que la joie du pécheur converti soit totale.

      Notre confiance dans le Seigneur doit se renforcer. Mais, considérons-nous toujours comme pécheurs afin de ne pas fermer notre cœur à la grâce.

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