venerdì 27 luglio 2018

(Mt 13,24-30) Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.

VANGELO DI SABATO 28 LUGLIO 2018.

Giorno liturgico: Sabato, XVI settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 13,24-30): In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Snto Spirito e guidami tra le righe della tua parola, dammi la mano per camminare accanto a te e per vivere con te questa parabola.

Le parabole hanno uno scopo, ed in questa è espresso chiaramente: dare un' immagine concreta al regno dei cieli.Gesù ci ha detto chiaramente che il suo regno non è di questo mondo, dove siamo noi a decidere come vivere,ma nel regno dei cieli,sarà lui a trarre le conclusioni della nostra vita.Sa perfettamente che dobbiamo lottare con le tentazioni, che satana riesce ad ingannarci ed abbindolarci con facilità e, ci spiega tra le righe, che questo avviene perchè come le piantine si confondono con la zizzania,anche noi ci lasciamo contagiare dal peccato.  Le regole non sono mai piaciute a nessuno, e ancor più difficile è rispettarle quando ci si frequentano altre persone che non le rispettano. Ma ci è anche il lato positivo dello errore, ed è che sbagliando strada, capiamo che il mondo con le sue passioni, non ci rende nè liberi, nè soddisfatti, nè felici, ma anzi, sembra aumentare il nostro disagio, aumentando la nostra trasgressione. L'insoddisfazione è sempre latente e conduce pian piano nella rete del peccato, fino a che , neanche il peccato appassiona più e al risveglio dell' inebriatura, non resta nulla nel cuore,se non un vuoto assordante.Altro discorso invece è la ricerca della santità, cammino difficile, ma affascinante, che invece non finisce mai di infiammare il cuore, che concede al cuore più che al corpo e lascia emozioni immense e non fuggitive.

_________________________________________
Comentario: Fra. D. Manuel SÁNCHEZ Sánchez
(Sevilla, Spagna)

Oggi, consideriamo una parabola che è l’occasione per riferirsi alla vita della comunità nella quale si mischiano continuamente il bene e il male, il Vangelo e il peccato. L’atteggiamento logico sarebbe quello di mettere fine a questa situazione, così come pretendono i domestici: «Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?» (Mt 13,28). Però la pazienza di Dio è infinita, aspetta fino all’ultimo momento —come un buon Padre— la possibilità del cambiamento: «Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura» (Mt 13,30).

Una realtà ambigua e mediocre, però in essa cresce il Regno. Si tratta di sentirsi chiamati a scoprire i segni del Regno di Dio per potenziarlo. E, dall’altro lato, di non favorire nulla che porti ad accontentarsi della mediocrità. Ciò nonostante, il fatto di vivere in un miscuglio di bene e male non deve impedirci di avanzare nella nostra vita spirituale; il contrario sarebbe convertire il nostro grano in zizzania. «Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?» (Mt 13,27). È impossibile crescere in un altro modo, né possiamo cercare il Regno in nessun altro luogo al di fuori di questa società nella quale viviamo. Il nostro compito sarà quello di far sì che nasca il Regno di Dio.

Il Vangelo ci chiama a non dar credito ai “puri’’, a superare gli aspetti del puritanismo e dell’intolleranza che si possano trovare nella comunità Cristiana. Si trovano facilmente atteggiamenti di questo tipo in tutti i gruppi, per quanto cerchino di essere sani. Messi di fronte ad un ideale, tutti abbiamo la sensazione di pensare che alcuni lo abbiano raggiunto, e che altri ancora siano lontani. Gesù constata che tutti quanti siamo in cammino, assolutamente tutti.

Vigiliamo per non lasciare che il maligno si intrometta nelle nostre vite, cosa che succede quando ci adeguiamo al mondo. Sant’ Angela della Croce diceva che «non bisogna dare ascolto alle voci del mondo, che in tutti i luoghi si fa questo o quello; noi sempre lo stesso, senza inventare variazioni e seguendo la maniera di fare le cose che sono un tesoro nascosto; sono queste che ci apriranno le porte del Cielo». Che la Santissima Vergine Maria ci conceda adeguarci solamente all’amore.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 28 LUGLIO 2018.

    Liturgical day: Saturday 16th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 13,24-30): Jesus told his disciples another parable, «The kingdom of heaven can be compared to a man who sowed good seed in his field. While everyone was asleep, his enemy came and sowed weeds among the wheat and left. When the plants sprouted and produced grain, the weeds also appeared. Then the servants of the owner came to him and said: ‘Sir, was it not good seed that you sowed in your field? Where did the weeds come from?’. He answered them: ‘This is the work of an enemy’. They asked him: ‘Do you want us to go and pull up the weeds?’. He told them: ‘No, when you pull up the weeds, you might uproot the wheat with them. Let them just grow together until harvest; and at harvest time I will say to the workers: Pull up the weeds first, tie them in bundles and burn them; then gather the wheat into my barn’».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Come Holy Spirit and guide me between the lines of your word, give me your hand to walk beside you and live with you this parabola.

    Le parables have a purpose, and this is clearly stated: to give a concrete image of the kingdom of heaven . Jesus told us clearly that his kingdom is not of this world, where we decide how to live, but in the kingdom of heaven, he will draw the conclusions of our lives. He knows perfectly well that we have to struggle with the temptations that Satan is able to deceive and duped us with ease and, between the lines, he explains that this is because as the plants are confused with the weeds, we allow ourselves to be infected by sin. The rules have never liked anyone, and even more difficult you respect them when you attend other people who do not respect them. But there is also the positive side of the fault, and that is the wrong road, we understand that the world with its passions, does not make us nor free, neither satisfied nor happy, but on the contrary, seems to increase our discomfort, increasing our transgression .The dissatisfaction is always latent, and gently lead in the net of sin, until, even the most passionate about sin and the awakening of inebriatura, nothing remains in the heart, if not an empty deafening. Things are different is the pursuit of holiness, difficult journey, but fascinating, that never ends instead of inflaming the heart, which gives the heart more than the body and leaves excitement and not fugitive.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comment off : Brother. Manuel SÁNCHEZ Sánchez
      (Sevilla, Spain)

      Today, we shall ponder over a parable referring to community living, where good and evil, Gospel and sin, constantly get mixed up. Settling this situation as the servant suggests would seem the logical approach: «Do you want us to go and pull up the weeds?’» (Mt 13:28). But God's patience is infinite, and He waits until the very last moment —as a good father would— for the possibility of a change: «Let them just grow together until harvest» (Mt 13:30).

      An ambiguous and mediocre reality, perhaps, but that is where God's Kingdom grows. It has to do with the feeling of being called to discover the signals of the Kingdom of God so we can boost it, while we are trying to avoid whatever conforms us into mediocrity. However, living in that mixture of good and evil should not hinder nor hamper the advance of our spiritual life; for, otherwise, we should be transforming our wheat into weeds. «Sir, was it not good seed that you sowed in your field? Where did the weeds come from?» (Mt 13:27). It is not possible to grow in any other way, nor can we look for the Kingdom anywhere else than simply in this society we are given to live in. Our task will be to make the Kingdom of God grow in it.

      The Gospel invites us not to grant any credit to the “pure”, to overcome the existing aspects of puritanism and bigotry of the Christian community. In all collectivities, no matter how healthy they are meant to be, it is easy to find this kind of attitude. Leaning on ideals, we all feel tempted to think we are the lucky ones that have already achieved perfection, while the rest is still far from it. Yet, Jesus proves that all of us, without exception, are still on our way.

      Let us, therefore, be on the alert to prevent the devil to sneak up on us, which is what normally happens when we conform ourselves too much to this world. St. Angela of the Cross said, «we are not to listen to the voices of the world saying there are who do this or that; we stick to our own way, without inventing any variations, and always following our way of doing those things, which are like hidden treasures; for they will open the gates of Heaven for us». Let the Mother of God help us conforming only to love.

      Elimina
  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 28 LUGLIO 2018.

    Día litúrgico: Sábado XVI del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 13,24-30): En aquel tiempo, Jesús propuso a las gentes otra parábola, diciendo: «El Reino de los Cielos es semejante a un hombre que sembró buena semilla en su campo. Pero, mientras su gente dormía, vino su enemigo, sembró encima cizaña entre el trigo, y se fue. Cuando brotó la hierba y produjo fruto, apareció entonces también la cizaña. Los siervos del amo se acercaron a decirle: ‘Señor, ¿no sembraste semilla buena en tu campo? ¿Cómo es que tiene cizaña?’. Él les contestó: ‘Algún enemigo ha hecho esto’. Dícenle los siervos: ‘¿Quieres, pues, que vayamos a recogerla?’. Díceles: ‘No, no sea que, al recoger la cizaña, arranquéis a la vez el trigo. Dejad que ambos crezcan juntos hasta la siega. Y al tiempo de la siega, diré a los segadores: Recoged primero la cizaña y atadla en gavillas para quemarla, y el trigo recogedlo en mi granero’».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Ven, Espíritu Santo, y me guiará entre las líneas de su palabra, dame la mano al caminar a tu lado y vivir con ustedes este parabola.

    Le parábolas tienen un propósito, y esto se expresa claramente: para dar una imagen concreta del reino de los cielos . Jesús nos dijo claramente que su reino no es de este mundo, en la que decidamos cómo vivir, pero en el reino de los cielos, que extraerá las conclusiones de nuestras vidas. Él sabe perfectamente bien que tenemos que luchar contra las tentaciones que Satanás es capaz de engañar y nos engañados con facilidad y, entre líneas, explica que esto se debe a que las plantas se confunden con la maleza, nos dejamos contagiar por el pecado. Las reglas nunca han gustado a nadie, y aún más difficil usted los respeta cuando se asiste a otras personas que no respetan a ellos. Pero también está el lado positivo de la culpa, y que es el camino equivocado, entendemos que el mundo, con sus pasiones, no nos ni libre hacen, ni satisfecho ni feliz, pero por el contrario, parece aumentar nuestra incomodidad, aumentando nuestra transgresión . La insatisfacción es siempre latente, y conducir con suavidad en la red del pecado, hasta que, incluso los más apasionados sobre el pecado y el despertar de inebriatura, nada queda en el corazón, si no un ensordecedor vacía. Las cosas son diferentes es la búsqueda de la santidad, camino difícil, pero fascinante, que no tiene fin en vez de inflamar el corazón, lo que da el corazón más que el cuerpo y deja la emoción y no fugitivo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comentario: Fray. D. Manuel SÁNCHEZ Sánchez
      (Sevilla, España)

      Hoy consideramos una parábola que es ocasión para referirse a la vida de la comunidad en la que se mezclan, continuamente, el bien y el mal, el Evangelio y el pecado. La actitud lógica sería acabar con esta situación, tal como lo pretenden los criados: «¿Quieres que vayamos a recogerla?» (Mt 13,28). Pero la paciencia de Dios es infinita, espera hasta el último momento —como un padre bueno— la posibilidad del cambio: «Dejad que ambos crezcan juntos hasta la siega» (Mt 13,30).

      Una realidad ambigua y mediocre, pero en ella crece el Reino. Se trata de sentirnos llamados a descubrir las señales del Reino de Dios para potenciarlo. Y, por otro lado, no favorecer nada que ayude a contentarnos en la mediocridad. No obstante, el hecho de vivir en una mezcla de bien y mal no debe impedir el avanzar en nuestra vida espiritual; lo contrario sería convertir nuestro trigo en cizaña. «Señor, ¿no sembraste semilla buena en tu campo? ¿Cómo es que tiene cizaña?» (Mt 13,27). Es imposible crecer de otro modo, ni podemos buscar el Reino en ningún otro lugar que en esta sociedad en la que estamos. Nuestra tarea será hacer que nazca el Reino de Dios.

      El Evangelio nos llama a no dar crédito a los “puros”, a superar los aspectos de puritanismo y de intolerancia que puedan haber en la comunidad cristiana. Fácilmente se dan actitudes de este tipo en todos los colectivos, por sanos que intenten ser. Encarados a un ideal, todos tenemos la tentación de pensar que unos ya lo hemos alcanzado, y que otros están lejos. Jesús constata que todos estamos en camino, absolutamente todos.

      Vigilemos para no dejar que el maligno se cuele en nuestras vidas, cosa que ocurre cuando nos acomodamos al mundo. Decía santa Ángela de la Cruz que «no hay que dar oído a las voces del mundo, de que en todas partes se hace esto o aquello; nosotras siempre lo mismo, sin inventar variaciones, y siguiendo la manera de hacer las cosas, que son un tesoro escondido; son las que nos abrirán las puertas del cielo». Que la Santísima Virgen María nos conceda acomodarnos sólo al amor.

      Elimina
  3. VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 28 LUGLIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 16e Semaine: Samedi

    Texte de l'Évangile (Mt 13,24-30): Il leur proposa une autre parabole: «Le Royaume des cieux est comparable à un homme qui a semé du bon grain dans son champ. Or, pendant que les gens dormaient, son ennemi survint; il sema de l'ivraie au milieu du blé et s'en alla. Quand la tige poussa et produisit l'épi, alors l'ivraie apparut aussi. Les serviteurs du maître vinrent lui dire: "Seigneur, n'est-ce pas du bon grain que tu as semé dans ton champ? D'où vient donc qu'il y a de l'ivraie?’. Il leur dit: ‘C'est un ennemi qui a fait cela’. Les serviteurs lui disent:‘Alors, veux-tu que nous allions l'enlever?’. Il répond: ‘Non, de peur qu'en enlevant l'ivraie, vous n'arrachiez le blé en même temps. Laissez-les pousser ensemble jusqu'à la moisson; et, au temps de la moisson, je dirai aux moissonneurs: Enlevez d'abord l'ivraie, liez-la en bottes pour la brûler; quant au blé, rentrez-le dans mon grenier’».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens ô Saint Esprit et guide-moi entre les lignes de ta parole, donne-moi la main pour marcher à côté de toi et pour vivre avec toi cette parabole.

    - Les paraboles ont un but, et en ceci est exprimé clairement: donner une image concrète du royaume des cieux. Jésus nous a clairement dit que son royaume n'est pas de ce monde, où nous décidons comment vivre, mais dans le royaume des cieux, sera à lui de tirer les conclusions de notre vie. Il sait parfaitement que nous devons lutter contre les tentations qui réussissent à nous tromper et nous rouler facilement et, il nous explique entre les lignes que cela arrive parce que comme les plans se confondent avec l'ivraie, nous aussi nous nous laissons contaminer par le péché. Les règles n'ont jamais plu à personne, et c'est encore plus difficile de les respecter quand nous fréquentons d'autres gens qui ne les respectent pas. Mais il y a aussi le côté positif de la faute, et c'est qu'en ratant la voie a suivre, nous comprenons que le monde avec ses passions ne nous rend ni libres, ni satisfaits, ni heureux, mais il semble augmenter notre privation en augmentant notre transgression ou pire. L'insatisfaction est toujours latente et elle mène dans le réseau du péché tout doucement, jusqu'à que, le péché ne nous passione plus et au réveil de l'ivresse, il ne reste rien dans nos coeur, si non un vide entièrement assourdissant. Un autre discours par contre la recherche de la sainteté, est un chemin difficile, mais fascinant, qui ne finit jamais d'enflammer le coeur. Et qui accorde plus au coeur qu'au corps et il laisse une émotions immenses et non fuyardes.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Commentaire de l'Abbé Manuel SÁNCHEZ Sánchez
      (Sevilla, Espagne)

      Aujourd'hui, nous considérons une parabole qui nous propose l'opportunité de nous référer à la vie en communauté, où, le bien et le mal, l'Évangile et le péché, s'y mélangent toujours. L'attitude logique serait celle d'en finir avec cette situation, comme les serviteurs prétendent: «Alors, veux-tu que nous allions l'enlever?» (Mt 13,28). Mais la patience de Dieu est infinie, et il attend jusqu'au dernier moment —comme un bon père— la possibilité d'un changement: «Laissez-les pousser ensemble jusqu'à la moisson» (Mt 13,30).

      Une réalité ambiguë et médiocre, mais c'est où le Royaume se trouve. Il s'agit de nous sentir convoqués à découvrir les signaux du Royaume de Dieu pour pouvoir le renforcer. Et, d'une autre côté, ne pas favoriser rien qui puisse nous contenter de la médiocrité. Cependant, le fait de vivre dans une mélange du bien et du mal ne doit pas nous empêcher d'avancer dans notre vie spirituelle; le contraire ce serait de convertir notre blé dans de l'ivraie. «Seigneur, n'est-ce pas du bon grain que tu as semé dans ton champ? D'où vient donc qu'il y a de l'ivraie?» (Mt 13,27).

      Il est impossible de pouvoir grandir d'une autre façon, ni pouvons-nous quérir le Royaume autre part que dans la société où nous demeurons. Notre besogne sera de faire que le Royaume de Dieu puisse y naître.

      L'Évangile nous incite à ne pas donner du crédit aux “purs” et à surmonter les aspects de puritanisme et d'intolérance qui puissent exister dans la communauté chrétienne. Il est facile de trouver ce genre d'attitudes dans toutes les collectivités, même si elles sont très adroites.

      Face à un idéal, nous avons tous la tentation de croire que nous l'avons déjà atteint, alors que les autres sont encore loin d'y réussir. Mais Jésus constate qu'absolument tous, nous sommes tout simplement acheminés.

      Veillons à ne pas laisser le démon se faufiler dans nos vies, ce qui arrive quand nous nous accommodons au monde. Sainte Angela de la Croix disait que «il faut boucher nos oreilles aux voix du monde qui nous distrait; quant à nous autres, le train-train quotidien, sans inventer des variations et respectant la façon de faire les choses qui sont un trésor caché; ce sont celles qui nous ouvriront les portes du ciel». Que la Très Sainte Vierge Marie nous accorde de nous accommoder seulement à l'amour.

      Elimina