lunedì 9 luglio 2018

(Mt 9,32-38) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

VANGELO DI MARTEDI 10 LUGLIO 2018.

Giorno liturgico: Martedì, XIV settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 9,32-38): In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».



 RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: SANTO SPIRITO, CONSULENTE ETERNO CHE SI AFFIDA A DIO, AIUTAMI !

Presentarono! Chi presentò a Gesù l’indemoniato? Chi si prese la briga di condurlo davanti al Signore? Sicuramente qualcuno che credeva in lui e che sperava nella guarigione del poveretto. C’è da tenere presente che la chiesa di allora, non teneva molto in considerazione gli ammalati, anzi li considerava castigati da Dio, e li abbandonava a se stessi.  Allora il tempio era veramente un qualcosa di molto lontano dai bisogni della gente, che aveva nei confronti dello stesso solo obblighi. Il personaggio che qui Matteo ci descrive, era muto, e non appena Gesù lo libera dal demonio, torna a parlare. Questo provoca sia una reazione di ammirazione e meraviglia, sia una di contestazione; non potendo negare il miracolo, infatti, lo attribuiscono al Diavolo. Gesù continua a viaggiare tra le genti, nella sua missione salvifica e guaritrice ed è pieno di compassione per quel suo popolo afflitto, si rende conto che ha bisogno di pastori che lo conducano e non di dotti che dettino leggi e non curano il gregge. I pastori che Gesù vuole per il suo popolo sono quelli che lo seguono in tutto e per tutto, ed in primis nell’accoglienza e nella compassione per i poveri e gli emarginati. Non vuole pastori che pensano solo ad arricchirsi, infatti,  diceva di andare senza bisaccia e senza calzari, ma vuole dei pastori attenti che si preoccupano di tutte le sue pecore, senza discriminare nessuno. È un invito per i sacerdoti, ma anche per tutti coloro che ha chiamato al suo seguito.

Preghiera per i sacerdoti (dal libro pregate pregate ed.shalom)

Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul Tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo "occasionali", ma preti autentici, che ci trasmettano Te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. Vogliamo preti "a tempo pieno", che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in Te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità.
Sai bene, Signore, che l'uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di Te, che solo tu puoi appagare. Allora donaci preti stracolmi di Te, come un Curato d'Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano Te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno.
Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con Te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro.
Oggi si fanno richieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a Te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera.
Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a Te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.

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Comentario: Rev. D. Joan SOLÀ i Triadú
(Girona, Spagna)

Oggi, il Vangelo ci racconta la guarigione di un indemoniato muto provocando reazioni diverse nei farisei e nella folla. Mentre i farisei, di fronte alla prova innegabile di un miracolo, la attribuiscono a poteri demoniaci —«Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni» (Mt 9,34)— la folla è stupita: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!» (Mt 9,33). San Giovanni Crisostomo, commentando questo passaggio, dice: «Quello che veramente infastidiva i farisei è che consideravano Gesù superiore a tutti, non solo quelli che già esistevano, ma a anche a tutti quelli che erano esistiti prima».

Gesù non era preoccupato per l'ostilità dei farisei. Lui rimaneva fedele alla sua missione. Inoltre, Gesù, di fronte alla evidenza che le guide d’Israele, invece di prendersi cura e pascere il gregge, quello che facevano era smarrirlo, ebbe pietà di quelle folle stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Che le moltitudini vogliono e apprezzano una buona guida è stato dimostrato con le visite pastorali di San Giovanni Paolo II a tanti paesi del mondo. Quante moltitudini si sono raccolte intorno a lui! Come ascoltavano la sua parola, soprattutto i giovani! Anche se il Papa non riduceva il messaggio del Vangelo, ma lo predicava in tutta la sua intensità.

Tutti noi, «se fossimo coerenti con la nostra fede, —dice san Josemaría Escrivá— guardando intorno e contemplando lo spettacolo della storia e del mondo, non potremo evitare di sentire che sorgono nei nostri cuori gli stessi sentimenti che animarono quelli di Gesù Cristo», e ciò ci condurrebbe ad una generosa opera apostolica. Però è evidente la disparità che esiste fra le moltitudini che attendono la predicazione della Buona Nuova del Regno e la scarsezza di operai. La soluzione è data da Gesù alla fine del Vangelo: pregate il signore della messe perché mandi operai nella sua messe (cf. Mt 9,38).

8 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI MARTEDI 10 LUGLIO 2018.

    Liturgical day: Tuesday 14th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 9,32-38): Some people brought to Jesus a man who was dumb because he was possessed by a demon. When the demon was driven out, the dumb man began to speak. The crowds were astonished and said, «Nothing like this has ever been seen in Israel». (But the Pharisees said, «He drives away demons with the help of the prince of demons»).
    Jesus went around all the towns and villages, teaching in their synagogues and proclaiming the good news of the Kingdom, and He cured every sickness and disease. When He saw the crowds he was moved with pity, for they were harassed and helpless like sheep without a shepherd. Then He said to his disciples, «The harvest is abundant but the workers are only few. Ask the master of the harvest to send workers to gather his harvest».

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    1. Comment off : Fr. Joan SOLÀ i Triadú
      (Girona, Spain)

      Today, the Gospel speaks of the man who was dumb because he was possessed, and of how his healing provoked different reactions between the crowd and the Pharisees who, in the face of prodigious evidence, nobody could deny, they attributed it to devilish powers «He drives away demons with the help of the prince of demons» (Mt 9:34). Instead, the crowd marvels: «Nothing like this has ever been seen in Israel» (Mt 9:33). When referring to this passage St. John Chrysostom, says: «What the Pharisees truly resented was the crowds were considering Jesus superior, not only to those existing then, but to all that had ever existed».

      However, the Pharisees' animadversion did not worry Jesus in the least; He faithfully went on with his mission. Not only, but before the evidence those Israel guides, instead of looking after their flock and shepherd it, what they did was to mislay it, Jesus felt sorry for those tired and depressed crowds without a true shepherd to look after them. That crowds are grateful for a good leadership and yearn for it, can be appreciated when we looked at the pastoral visits of St. John Paul II to the different places in the world. How he manages to gather immense crowds around him! How they listen to him, particularly our youth! And this, despite the Pope does not make discounts, for he preaches the Gospel with all its requirements.

      St. Josemaria Escriva says: «If we should be consequent with our faith, when we look around us and contemplate the scenery of history and our world, we could not but feel that, the same feelings that animated Jesus' heart, are also invading ours», which would take us to a very generous apostolic task. But the disproportion amongst the crowds waiting for the preaching of the Good News of the Kingdom of God and the scarcity of ready workers to preach it, is quite evident. At the end of the text of the Gospel, though, Jesus gives us the solution: to ask the master of the harvest to send workers to his fields (cf. Mt 9:38).

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MARTEDI 10 LUGLIO 2018.

    Día litúrgico: Martes XIV del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 9,32-38): En aquel tiempo, le presentaron un mudo endemoniado. Y expulsado el demonio, rompió a hablar el mudo. Y la gente, admirada, decía: «Jamás se vio cosa igual en Israel». Pero los fariseos decían: «Por el Príncipe de los demonios expulsa a los demonios». Jesús recorría todas las ciudades y aldeas, enseñando en sus sinagogas, proclamando la Buena Nueva del Reino y sanando toda enfermedad y toda dolencia. Y al ver a la muchedumbre, sintió compasión de ella, porque estaban vejados y abatidos como ovejas que no tienen pastor. Entonces dice a sus discípulos: «La mies es mucha y los obreros pocos. Rogad, pues, al Dueño de la mies que envíe obreros a su mies».

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    1. REFLEXIÓN LELLA

      ORACIÓN: ESPÍRITU SANTO, QUE ES ETERNO CONSEJO DE CONFIANZA Dios me ayude!

      Presentado! Quien apareció en Jesús poseía? ¿Quién tomó la molestia de llevarlo ante el Señor? Seguramente alguien que creyó en él y que espera que la curación de los pobres.Tenemos que tener en cuenta que la Iglesia en ese momento, no tomó mucha importancia a los enfermos, de hecho consideraban castigados por Dios, y ellos abandonados a sí mismos. Y el templo fue realmente algo muy lejos de las necesidades del pueblo, que tenían sólo contra las mismas obligaciones.El personaje que Mateo nos describe aquí, que era mudo, y no sólo Jesús lo libera del demonio, de nuevo a hablar. Esto provoca una reacción de admiración y asombro, ya sea un desafió, incapaz de negar el milagro de hecho, lo atribuyen al Diablo.Jesús continúa viajando entre las naciones, en su misión de salvación y sanación y está lleno de compasión por los que sufren a su pueblo, se da cuenta de que necesita de pastores que lo llevan y no a los productos que establecen las leyes y no tratarán al rebaño.Los pastores que Jesús quiere para su pueblo son los que le siguen en todo y para todo, y sobre todo en la aceptación y la compasión por los pobres y los marginados. Él no quiere que los pastores que sólo piensan en enriquecerse, de hecho, recuerda que ayer dijo que ir sin alforja y sandalias, pero tener cuidado de los pastores que cuidan a todas sus ovejas, sin discriminar a nadie. Es una invitación a los sacerdotes, sino también para todos aquellos que llama a seguirlo-

      Oración por los sacerdotes (. Del libro, orar y orar Shalom)

      Necesitamos sacerdotes, oh Jehová, sino a los sacerdotes hechos acerca de su molde; garabatos que no queremos, podemos hacer los sacerdotes no "ocasionales", pero auténtico, que nos proporcionan Te rodeos, sin limitaciones, sin temor. Queremos que los sacerdotes "a tiempo completo", que consagran hostias, pero por encima de todas las almas, transformándolos en Te; sacerdotes que hablen con sus vidas, más que con palabras y escritos; sacerdotes que pasan su sacerdocio en lugar de estudiar para preservar su dignidad. Tú sabes, Señor, que el hombre de la calle no ha cambiado mucho de la de su tiempo; todavía tiene hambre; todavía tiene sed; hambre y sed de ti, sólo tú puedes satisfacer. Entonces danos sacerdotes llenos de Usted, como Cura de Ars, sacerdotes que saben irradiarti; Usted nos da sacerdotes. De esta cantidad, sólo lo que necesitamos. Perdone mi impertinencia: mantener a los sacerdotes sabios, los sacerdotes se quedan especializados, sacerdotes elocuentes, los sacerdotes que hacen planes de san, encuestas, encuestas. Para nosotros, Señor, sacerdotes suficientes desde el corazón abierto, las manos perforadas, límpida-eyed. Que los sacerdotes que saben orar en vez de organizar, sacerdotes que saben cómo hablar con usted, porque cuando un sacerdote ora, las personas están a salvo. Hoy en día se pueden exigir nada, lo hace encuestas sobre cómo va a ser, cómo la gente quiere el sacerdote. Nunca me respondió a estas preguntas, pero a ti, Señor, y yo quiero decir: Quiero que el sacerdote oración mixta. Nosotros, Señor Dale, desde las rodillas sacerdotes robustas, que pueden pararse en frente de ustedes, sacerdotes que saben cómo adorar, implorar, para expiar; sacerdotes que no tienen otra dirección que no sea su Tabernáculo. Y me olvidaba: hacernos dignos de tener tales sacerdotes.

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    2. Comentario: Rev. D. Joan SOLÀ i Triadú
      (Girona, España)

      Hoy, el Evangelio nos habla de la curación de un endemoniado mudo que provoca diferentes reacciones en los fariseos y en la multitud. Mientras que los fariseos, ante la evidencia de un prodigio innegable, lo atribuyen a poderes diabólicos —«Por el Príncipe de los demonios expulsa a los demonios» (Mt 9,34)—, la multitud se maravilla: «Jamás se vio cosa igual en Israel» (Mt 9,33). San Juan Crisóstomo, comentando este pasaje, dice: «Lo que en verdad molestaba a los fariseos era que consideraran a Jesús como superior a todos, no sólo a los que entonces existían, sino a todos los que habían existido anteriormente».

      A Jesús no le preocupaba la animadversión de los fariseos, Él continuaba fiel a su misión. Es más, Jesús, ante la evidencia de que los guías de Israel, en vez de cuidar y apacentar el rebaño, lo que hacían era descarriarlo, se apiadó de aquellas multitudes cansadas y abatidas, como ovejas sin pastor. Que las multitudes desean y agradecen una buena guía quedó comprobado en las visitas pastorales de San Juan Pablo II a tantos países del mundo. ¡Cuántas multitudes reunidas a su alrededor! ¡Cómo escuchaban su palabra, sobre todo los jóvenes! Y eso que el Papa no rebajaba el Evangelio, sino que lo predicaba con todas sus exigencias.

      Todos nosotros, «si fuéramos consecuentes con nuestra fe, —dice san Josemaría Escrivá— al mirar a nuestro alrededor y contemplar el espectáculo de la historia y del mundo, no podríamos menos de sentir que se elevan en nuestro corazón los mismos sentimientos que animaron al de Jesucristo», lo cual nos conduciría a una generosa tarea apostólica. Pero es evidente la desproporción que existe entre las multitudes que esperan la predicación de la Buena Nueva del Reino y la escasez de obreros. La solución nos la da Jesús al final del Evangelio: rogad al Dueño de la mies que envíe obreros a sus campos (cf. Mt 9,38).


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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI MARTEDI 10 LUGLIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 14e Semaine: Mardi

    Texte de l'Évangile (Mt 9,32-38): On présenta à Jésus un possédé qui était muet. Lorsque le démon eut été expulsé, le muet se mit à parler. La foule fut dans l'admiration, et elle disait: «Jamais rien de pareil ne s'est vu en Israël!». Mais les pharisiens disaient: «C'est par le chef des démons qu'il expulse les démons». Jésus parcourait toutes les villes et tous les villages, enseignant dans leurs synagogues, proclamant la Bonne Nouvelle du Royaume et guérissant toute maladie et toute infirmité. Voyant les foules, il eut pitié d'elles parce qu'elles étaient fatiguées et abattues comme des brebis sans berger. Il dit alors à ses disciples: «La moisson est abondante, et les ouvriers sont peu nombreux. Priez donc le maître de la moisson d'envoyer des ouvriers pour sa moisson».

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    1. REFLEXION DE LELLA

      PRIERE: ESPRIT SAINT, ÉTERNEL CONSEILLER QUI SE FIE A DIEU, AIDE MOI!"

      Ils présentèrent! Qui présenta à Jésus l'obsédé? Qui a pris la permission de le mener devant le Seigneur? Sûrement quelqu'un qui croyait en lui et qui espérait dans la guérison de ce pauvre homme. Il faut tenir présent dans nos esprits que l'église de cette époque ne tenait pas beaucoup en considération les malades, les considéraient comme puni par Dieu, et il les abandonnait à eux mêmes. Alors le temple était vraiment quelque chose de très éloigné des besoins des gens qui avait les mêmes obligations. Le personnage que nous décrit ici Mathieu, était muet, et dès que Jésus le libère du démon la parole lui revient. Cela provoque soit une réaction d'admiration et de merveille soit une contestation; en effet ne pouvant pas nier le miracle, ils l'attribuèrent au Diable. Jésus continue à voyager parmi les gens, en sa mission salvatrice et guérisseuse et il est plein de compassion pour son peuple affligé, il se rend compte qu'il a besoin de pasteurs qui les mènent et non pas de savants qui dictent leurs lois et ne se préoccupent pas du troupeau. Les bergers qu'il veut pour son peuple sont ceux qui le suivent en tout et pour tout, et en premier dans l'accueil et dans la compassion pour les pauvres et les marginaux. Il ne veut pas de bergers qui pensent seulement à s'enrichir, en effet rappelons nous seulement qu'hier il disait d'aller sans besace et sans chaussure, il veut des bergers attentifs qui se préoccupent de toutes ses brebis sans en discriminer aucune. C'est une invitation pour les prêtres, mais aussi pour tous ceux qui sont appelé à sa suite.

      Prière pour les prêtres (. Du livre, prier prier Shalom)

      Nous avons besoin de prêtres, O Seigneur, mais aux prêtres faits au sujet de votre moule; gribouillages nous ne voulons pas, nous faire prêtres pas "occasionnels" mais authentiques, qui nous fournissent Te crûment, sans contraintes, sans crainte. Nous voulons prêtres «à temps plein», qui consacre hosties, mais surtout toutes les âmes, en les transformant en Te; prêtres qui parlent de leur vie, plus que par la parole et les écrits; prêtres qui passent leur sacerdoce au lieu d'étudier pour préserver leur dignité. Vous savez, Seigneur, que l'homme de la rue n'a pas beaucoup changé depuis que de votre temps; encore faim; a encore soif; la faim et la soif pour vous, vous seul pouvez répondre. Alors, donnez-nous des prêtres débordant de Vous, en tant que Curé d'Ars, les prêtres qui savent irradiarti; Vous nous donnez des prêtres. Sur ce total, seulement que nous avons besoin. Pardonnez mon impertinence: garder les savants prêtres, les prêtres restent spécialisés, des prêtres, des prêtres éloquents qui font des régimes san, sondages, enquêtes. Pour nous, Seigneur, assez de prêtres du coeur ouvert, les mains percées, limpide aux yeux. Laissez prêtres qui savent comment prier plutôt que d'organiser, de prêtres qui savent parler de vous, parce que quand un prêtre prie, les gens sont en sécurité. Aujourd'hui, vous faites la demande, vous faites des enquêtes sur la façon dont il sera, comment les gens veulent le prêtre. Je n'ai jamais répondu à ces questions, mais à toi, Seigneur, et je veux dire: je veux que le prêtre prière mixte. Donnez-nous, ô Seigneur, de les genoux prêtres robustes, qui peuvent se tenir en face de vous, prêtres qui savent comment adorer, implorer, pour expier; prêtres qui n'ont pas d'autre adresse que votre Tabernacle. Et j'oubliais: nous rendre dignes d'avoir des prêtres.

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    2. Commentaire de l'Abbé Joan SOLÀ i Triadú
      (Girona, Espagne)

      Aujourd'hui, l'Évangile nous parle de la guérison d'un possédé qui provoque des réactions différentes chez les Pharisiens et dans la foule. Alors que les Pharisiens, devant l'évidence indéniable de ce prodige, ils l'attribuent à des pouvoirs maléfiques —«C'est par le chef des démons qu'il expulse les démons» (Mt 9,34)—, la foule fut dans l'admiration: «Jamais rien de pareil ne s'est vu en Israël!» (Mt 9,33).

      En commentant ce passage de l'Évangile, Saint Jean Chrysostome, nous dit: «Ce qui vraiment gênait les Pharisiens c'était de considérer Jésus supérieur à tous, et non pas seulement a ceux qui existaient à l'époque, mais à tous ceux qui avaient existé auparavant».

      Or, Jésus ne se préoccupe guère de l'animadversion des Pharisiens, car Il continue fidèle à sa mission. Mieux encore, devant l'évidence que les guides d'Israël, au lieu de soigner et faire pâturer leur troupeau ne font que contribuer à l'égarer, à la vue des foules Jésus en eu pitié, car ces gens étaient las et prostrés comme des brebis qui n'ont pas de berger.

      Que les foules souhaitent et remercient un bon guide a été vérifié par les visites pastorales du Saint Jean Paul II à tant de pays du monde. Que de foules s'entassaient autour de lui! Et comment elles écoutaient ses paroles, surtout les jeunes! Et cela, malgré que le Pape n'affaiblissait pas l'Évangile, mais il le prêchait avec toutes ses exigences.

      Nous tous, «si nous étions conséquents avec notre foi, —nous dit saint Josemarie Escrivá— en regardant autour de nous, en contemplant le spectacle de l'histoire et du monde, nous ressentirions en notre cœur ces sentiments de Jésus», ce qui nous mènerait à une généreuse tâche apostolique.

      Mais il est évident la disproportion existante entre les foules qui espèrent la prédication de la Bonne Nouvelle du Royaume et la manque d'ouvriers. La solution nous est donnée par Jésus à la fin de l'Évangile: «Priez donc le maître de la moisson d'envoyer des ouvriers pour sa moisson» (Mt 9,38).

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