venerdì 30 settembre 2016

(Lc 10,17-24)Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.

VANGELO
 
 Dal Vangelo secondo Luca 
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». Parola del Signore

 LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA.
 Vieni o spirito di sapienza a colmare con la tua voce il vuoto che faccio dentro di me, per Cristo, nostro Signore. Amen. Questa si che è preghiera ragazzi!!!!! Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra…… Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato.In questo brano , conferma ai suoi che per quanto terribile fosse l’ ira di satana verso di loro, nulla egli poteva fare per danneggiarli, perché a loro era stato dato il potere di sottometterli da Dio . Per questo anche la lode di Gesù è rivolta al Padre, che ha scelto delle persone semplici, che sanno fidarsi ed affidarsi a Lui, molto più di dotti e sapienti che invece cercavano attraverso la loro cultura, delle risposte logiche per credere in Lui , risposte anche ai miracoli che operava e che venivano operati nel suo nome. Gli scettici erano, allora come oggi, ciechi anche davanti all’evidenza. Preghiamo per loro e perchè il Signore liberi la nostra fede dalle mille paure che ci impediscono di viverla ed esprimerla pienamente.
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giovedì 29 settembre 2016

(Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

VANGELO 
 (Lc 10,13-16) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato. 
 Dal Vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato». 
Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito, a liberare il mio spirito verso di Te, fa che possiamo insieme camminare per un tratto almeno, perché io possa comprendere quello che tu vuoi che io comprenda, e riportare quello che Tu vuoi che io riporti. Quando Gesù non era ancora venuto sulla terra c’era la legge e i profeti, ed alcuni pensavano che questo bastasse, tanto da non saper né voler riconoscere in Gesù il Messia tanto atteso. Fermi nelle loro posizioni, non accettano che Dio sia qualcosa di più e di diverso di quello che loro credono. Invece la fede non è mai una cosa immobile, come non è immobile Dio. Noi viviamo un Cristo vivo in mezzo a noi, ascoltiamo la voce del nostro Dio, secondo le parole dei profeti che Egli ha mandato e non seguiamo le perverse inclinazioni del nostro cuore. È proprio a partire da questo sincero riconoscimento del nostro facile allontanamento da Dio e dalle sue vie che possiamo guardare alle ingiustizie, all' odio che esplode con ferocia, alla corruzione dentro le pieghe dei vari strati sociali, ai poveri sempre più oppressi e ai ricchi che non smettono di voler esserlo sempre di più. Bisogna che ci facciamo carico di tutto questo, non tanto puntando il dito, ma lottando contro un sistema di corruzione e di omertà, che permette al violento e al delinquente di rimanere impunito. Gesù è venuto per portare la giustizia, per allontanare il sopruso, per parlarci d’amore, per insegnarci a vivere l’amore. Oggi riflettevo su don Pugliesi, su suor Maria Laura Mainetti, su tanti di quei Santi sacerdoti e suore che hanno camminato nella loro vita veramente dietro a Gesù, a costo della loro vita, a tanti bravi sacerdoti che conosco personalmente, come don Marco, che si fanno carico della salvezza dei fratelli, andandoli a trovare, aiutandoli, e fanno della loro vita, una vita di missione vera. Amore e ascolto della parola di Dio, senza curarsi di chi disprezza, chi rifiuta , ma continuare ad amare il peccatore, offrendo la propria vita e perdonando come Gesù ha perdonato. In questo mondo dove i peccatori si ammucchiano, si abbracciano, si difendono l’un l’altro, ci provocano e ci trattano da scemi, cerchiamo a tutti i costi di non uscire dalla retta via; cerchiamo di pregare e di invocare l’aiuto di tutte le potenze celesti contro il male che si impadronisce di tante persone. Ricordiamo le parole di Gesù: "Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno", accettando di vivere nel peccato, non sanno fino a dove questo li porterà o credono forse di non poterne più uscire. Preghiamo perché Dio li perdoni e li salvi, perché le morti dei martiri siano per la salvezza per molti, come la morte di Gesù è stata possibilità di salvezza per tutti. Preghiamo per chi bestemmia e ripetiamo le parole che l’Angelo nella prima apparizione a Fatima "Mio Dio, credo, adoro, spero e Ti amo. Domando perdono, per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano." Nelle parole del Vangelo io leggo il dolore profondo di Gesù, e mi sento partecipe di questo dolore, ma senza dimenticare che per grazia oggi seguo e sono innamorata della parola di Dio, e che questa grazia forse ad altri che la ignorano, non è stata ancora concessa, per questo prego Dio di forzare la porta del loro cuore, come ha fatto con me, prendendoli per mano e convertendoli, per farli scendere dal destriero delle loro insensate sicurezze e tornare a camminare con i piedi per terra.
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mercoledì 28 settembre 2016

(Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.

VANGELO 
 (Gv 1,47-51) Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo. 
 Dal Vangelo secondo Giovanni 
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». 
Parola del Signore 


LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito e illuminami,donami la luce necessaria per comprendere la Tua parola. 

Quella che stiamo vedendo nella prima lettura, è una scena dell’apocalisse, descritta da Giovanni, che ci parla della lotta degli angeli fedeli con gli angeli ribelli che si combatte in cielo, ed è una scena che ci rammenta la lotta tra il bene ed il male. Quello che mi piace farvi notare, è come questa lotta avvenga ogni giorno nella nostra vita, come le forze del bene e quelle del male cerchino di imporsi nel nostro destino, per questo occorre tutta la nostra forza per non sbagliare strada. Natanaele era una santa persona e a Dio non era sfuggito mentre aspetta la venuta del Messia e ne scruta i segni, allora il Signore gli parla di quando lo vedeva da solo, sotto l’albero del fico a leggere le sacre scritture, e alla meraviglia di lui, gli dice che ben altre sono le cose di cui dovrà meravigliarsi, e gli parla appunto della scena descritta nella profezia di Giovanni, in cui gli angeli mostreranno la loro presenza e Gesù si rivelerà nel giorno della sua venuta . Impariamo a conoscere Gesù, impariamo a lasciarci guidare da Lui e vedremo meraviglie sgorgare in noi. Egli vede il nostro desiderio di incontrarlo, molto più e molto meglio di noi stessi e degli uomini che ci circondano.Spesso mi trovo a pensare cosa ha visto in me il Signore in quella grande confusione che avevo dentro , ma oggi vorrei rispondermi con le parole che ha scritto don Giò (don Giovanni Bertocchi):"A un certo punto della mia vita,ho incontrato Gesù,che ha ricreato armonia in ciò che apparentemente sembrava confuso:ora vorrei cantare con Lui una musica nuova." ---------------------------------------------------------- per ricevere il diario ed il libricino una vita firmata di don Giò,scrivere a Don Arturo Bellini https://www.facebook.com/arturo.bel... arturobellini@tiscalinet.it ------------------------------------------------------------------------- AVVISO Accedendo al blog e registrandosi alla newsletter riceverete ogni giorno una e-mail con il vangelo ed il commento e le varie cose pubblicate nel blog stesso http://bricioledivangelo.blogspot.it/ OPPURE https://manuroma86.wordpress.com/ per leggere e inserire post e commenti e le versioni in francese -inglese e spagnolo : http://www.facebook.com/group.php?gid=136929857240 http://www.facebook.com/pages/COME-SI-ENTRA-IN-PARADISOVANGELO-E-RIFLESSIONE-DEL-GIORNO/206580436049815?ref=ts

martedì 27 settembre 2016

(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.



VANGELO
(Lc 9,57-62) Ti seguirò dovunque tu vada.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

  

 




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da Te ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada per causa mia, speso invano.
Tutti sono intorno a Gesù, ma quando decide di passare sull’ altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione:« ti seguirò dovunue tu vada » e lo chiama Maestro.
Un altro discepolo invece, è un po’ più indeciso, in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù, e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla… questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù. Se vogliamo veramente entrare in comunione con Gesù, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene.Seguire Gesù, non significa andare in un posto preciso, nè sapere esattamente cosa fare, ma vivere come Lui stesso ci ha insegnato, come lo Spirito ci guiderà a fare, seguendo mano a mano la missione che ci si presenterà, senza voltarci indietro, senza ripensamenti,proprio come un contadino che mette mano all'aratro e non cammina con la testa voltata, per non fare il solco tutto storto.
Seguire vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontra subito con la pratica della vita umana.
Lascia che i morti seppelliscano i morti…. questa frase per me significa che nulla di terreno, per quanto caro, va anteposto alla nuova realtà di cui siamo chiamati a far parte. Quello che è terreno finirà e per quanto attaccati ai nostri cari, dobbiamo imparare a vivere in una famiglia allargata, che è quella dell’umanità intera, perché è Gesù stesso che ci chiama a farne parte e non una parte passiva, ma di esserne partecipi, perché siamo figli dello stesso Dio ed eredi del regno. Questo significa che non dobbiamo vivere la nostra chiamata come un obbligo o un lavoro, perché non siamo servi, ma per amore e misericordia siamo resi coeredi con Cristo.
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lunedì 26 settembre 2016

(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

VANGELO
(Lc 9,51-56) Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
+ Dal Vangelo secondo Luca


Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Concedimi o Santo Spirito di comprendere quello che devo comprendere delle tue letture, per grazia Tua nel nome del Signore. Amen.
La terra di Samaria, era una terra di peccatori, e chi viveva a Gerusalemme non li vedeva di buon occhio. Quando sta per compiersi il suo destino, Gesù decide di andare a Gerusalemme, passando per questi territori, mandò avanti i suoi per annunciarlo, ma non venne accolto da quella popolazione di peccatori.I discepoli erano irritati e gli chiesero di poter invocare su quella gente, la maledizione di Dio, perché secondo la loro mentalità erano peccatori ed andavano puniti, ma Gesù non la pensa come loro, e non vuole che si sentano in diritto di giudicare nessuno, perché tale giudizio è solo di Dio.
Oggi noi viviamo in mezzo a delle persone che feriscono profondamente la nostra coscienza di cristiani; tra gente che bestemmia, delinque, approfitta dei più deboli, ecc; ci viene spontaneo di giudicarli indegni di entrare nel regno dei cieli, ma tale giudizio non spetta a noi, anzi, secondo il pensiero di Gesù, considerandoli tutti fratelli, dobbiamo impegnarci a pregare perché si convertano, sperando anche per loro la salvezza.Una terra di peccatori che si deve attraversare per arrivare a Gerusalemme, un terra che noi tutti attraversiamo per raggiungere la nostra patria celeste, la nuova Gerusalemme.
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domenica 25 settembre 2016

(Lc 9,46-50) Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.

VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore ed insegnami ad essere la più piccola, la più umile dei tuoi figli, ed aiutami a comprendere anche le virgole che metti tra le tue parole.
Chi è il più grande? Il più giusto? Il più buono? Il più intelligente?
L’ uomo cerca di essere sempre il più in tutto, perché la stima del mondo si basa su tutto un altro parametro rispetto a quello di Dio, ma Gesù, ancora una volta, lascia tutti senza parole, stravolgendo le loro convinzioni.
Prende un bambino, se lo mette vicino e dice loro che per essere grandi dovevano tornare come quel bambino, perché tra loro era lui il più grande di tutti…
Pensate che donne e bambini non contavano quasi nulla, e già questo bastava a confonderli.
Essere come bambini, puri e semplici, pronti ad ascoltare e a ricevere gli insegnamenti, consapevoli di aver ancora tanto da imparare, pronti a fidarsi ciecamente della mano che li conduce, pronti a lasciarsi guidare.
Quante cose non avevano capito i suoi discepoli, anche rispetto a chi non apparteneva al loro gruppo, e scacciava i demoni nel nome di Gesù ,pensavano di doverglielo impedire, ma egli dice di lasciarli fare, perché non erano contro di loro, ma anche loro erano in unione con Cristo.
Chi non è contro di voi è con voi, ricordiamo queste parole quando pensiamo di avere la verità in mano, quando crediamo di sapere chi è dalla parte giusta, ricordiamo le parole di Gesù.
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sabato 24 settembre 2016

(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

VANGELO
(Lc 16,19-31) Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo spirito e aiutami a capire il desiderio di Dio, aiutami a non sbagliare strada e a non perdermi nelle tentazioni della vita, aiutami a seguire solo i lumini che portano al regno di Dio e a non farmi abbagliare dalle luci sfavillanti del mondo che illude.
Quante volte Gli apostoli ci hanno riportato le parole di Gesù che dicevano di non cercare le ricchezze nel mondo. Sembrano un poco discorsi per stolti, come si fa a non esserne attirati, tutto è così sfavillante, basta un pochino di corruzione, bastano le amicizie giuste, uno scambio di voti, e si aprono tante possibilità, che chi è” fuori dal giro” se le scorda. Bei vestiti, cene e feste, e il mondo cammina in quel senso, senza curarsi dei poveri cui manca tutto, degli ammalati che sono soli e abbandonati alle loro famiglie spesso in gran difficoltà. Un terzo del mondo ha fame, ma noi non vogliamo saperlo, tanto che possiamo fare? Ancora queste faccine di bambini denutriti e pieni di mosche mentre stiamo mangiando? Che schifo! Ma se non ci sono i soldi per nutrirli perché fanno i figli? Ed una parte di mondo soffre ed è costretta dal nostro egoismo a soffrire anche in silenzio, per non darci fastidio.
Dov’ è Gesù? Perché Dio non interviene?
Gesù è proprio lì che puoi trovarlo, lì dove noi non vogliamo guardare, tra gli ultimi della terra, là dove il dolore non ha voce, dove si muore in silenzio. Andando a fare una passeggiata nei centri commerciali, vediamo i nostri bambini fare i capricci in continuazione per l’ultimo gioco alla moda, per lo zainetto firmato, e per tutte quelle cose che vogliono avere, e per quanto in difficoltà, i genitori oggi non sono capaci di negargli niente. Stiamo creando dei mostri d’ egoismo, potremmo insegnare loro che con i soldi di un gelato, potremmo adottare un bambino a distanza e garantirgli il diritto di mangiare e studiare, ma non siamo capaci di dirglielo, perché preferiamo non sapere, non vederlo!! Non domandiamo allora dov’è Gesù, perché Dio non fa niente… noi siamo le mani e gli occhi di Dio, quello che faremo al più piccolo dei nostri fratelli ci sarà restituito da Gesù.
Decidiamo finché siamo in vita di fare qualcosa per gli altri e per la nostra anima, perché verrà per tutti il giorno in cui dovremo rendere conto di quello che NON ABBIAMO FATTO.
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venerdì 23 settembre 2016

(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

VANGELO
(Lc 9,43-45) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Manda o Signore il tuo Santo Spirito, sui tuoi apostoli moderni e su noi pecore smarrite, perché possiamo vivere e testimoniare la nostra fede.
Prendiamo questo brano dalla prima riga proposta dalla Chiesa,e vediamo che tutti erano intorno a Gesù ed ammiravano quello che faceva. Questo mi porta a pensare che gli uomini di tutti i tempi cercano segni,cercano qualcosa che li porti a credere oltre i loro dubbi. Mi dispiace, ma devo dirlo, a volte non si cerca un segno da parte di Dio, ma una magia.
Continuo a vedere, oggi come allora, solo la nostra incredulità o la nostra faciloneria... ma un vero affidarsi senza chiedere nulla di più, è sempre difficile. Consolante sapere che è sempre stato così? Per me no, mi spinge a desiderare una fede migliore non basata sui segni o sulle conferme, ma sulla parola di Dio; sui fatti concreti che hanno significato il suo amore per noi.
Povero Gesù… è uomo ha paura, come tutti, e questo evidentemente si legge sul suo volto, nel suo passo stanco, perché Marco,narrandoci lo stesso episodio, ci dice che i discepoli che lo seguivano avevano paura e quindi non seguivano un Gesù guerriero che li incitava alla battaglia, ma un agnello mite che si offriva come olocausto al suo destino.
Presi i suoi apostoli gli disse che sapeva quello che stava succedendo, che sarebbe stato catturato, deriso, flagellato e ucciso, ma che dopo tre giorni sarebbe risorto. Certo capire che uno che può risorgere dalla morte, uno che aveva resuscitato i morti (avevano visto Lazzaro tornare in vita) accettava di morire per risorgere, per i poveri apostoli non aveva senso, ma in ogni modo era tanta la fiducia che avevano in lui che volevano condividerne il destino. Morire e risorgere, è morire all’ uomo vecchio che c’è in noi, per risorgere con Cristo e seguirlo nella sua destinazione che è il Paradiso.
Non è una via facile, perché bere il suo calice vuol dire passare attraverso la sofferenza; seguire Gesù non è seguire un potente della terra, ma uno che è venuto per servire, per offrire, per donare tutto quello che aveva per noi, e la cosa più preziosa è la sua vita. Tutto in Gesù è nuovo, tutto ha uno scopo, dal suo nascere povero in una stalla al suo morire martire sulla croce, tutto perché ci ama, e mentre noi mortali ci riempiamo spesso la bocca con parole d’amore, mentre diciamo a vuoto “ darei la vita per te ” Gesù l’ha data veramente.
Un’ ultima cosa da notare nel vangelo d’oggi, come Gesù risponde a quelli apostoli che si erano indignati contro Giacomo e Pietro, gli afferma che chi vuole essere il primo, il più grande, sarà quello che si umilierà per servire…
in fondo non dice mai agli altri di fare qualcosa che Lui non ha fatto per primo. Non dobbiamo aver paura di scoprire che la fede in Gesù non ci porterà alla gloria sulla terra, perchè sarebbe vana gloria, ma dobbiamo aspirare alla gloria dei cieli, alla quale si arriva seguendo Gesù fino in fondo.
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giovedì 22 settembre 2016

(Lc 9,18-22) Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.

VANGELO
(Lc 9,18-22) Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
+ Dal Vangelo secondo Luca


Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Signore Gesù, vieni nel mio cuore, parlami e fatti conoscere, dimmi tutto quello che io non so di te, che non riesco a capire, insegnami a vederti la dove mi sfuggi, dammi la forza e la costanza di vivere sempre e solo in Te, per Te di Te. Amen.
La domanda è rivolta anche a noi:
Chi sei per noi Signore? Ti viviamo veramente come il figlio di Dio, nato per noi, per dare la sua vita per la nostra salvezza, e risorto per darci la certezza del regno di Dio?
O ti stiamo vivendo solo come un personaggio affascinante delle telenovelas…
Stiamo imparando da te ad amare i poveri e gli oppressi? A non disprezzare gli ultimi? A vedere gli invisibili? O siamo sempre in lotta per gli extracomunitari che ci rubano il lavoro? Passiamo davanti ai barboni e ci voltiamo schifati? Diciamo che non possiamo pensare agli altri perché non ci basta neanche per noi?
Io non so gli altri Signore, e se pure a volte vengo accusata di essere troppo critica , so che io in teoria amo tutti… ma solo in teoria, perché non riesco a donarmi neanche alla mia famiglia, basta una battuta pungente per farmi ritirare.
La paura di essere ferita è più forte dell’ amore che dovrei provare, quindi il mio io viene prima del bisogno dell’altro.
Per fortuna però in questo cammino che sto facendo per conoscerti meglio, Tu riesci a farti riconoscere anche in questi miei difetti e mi correggi, là dove io mi lascio correggere.
La frase del Papa Francesco " siamo tutti peccatori", non deve essere usata come una scusa per giustificarci, e per continuare ad essere peccatori, ma dobbiamo fare il possibile e l'impossibile, per non esserlo più.
Certo che se Tu fossi stato come me, non avresti neanche accettato di essere catturato e umiliato….. io forse sono più di te Signore? Tengo forse più a me che a Te, Dio mio?
Perdonami se indietreggio, se tentenno, se scappo come una vigliacca ancor prima di avvicinarmi al prossimo che tu ami, io me lo vorrei poter scegliere il mio, vorrei solo persone buone, che dicano grazie, che non puzzino, che non sporchino…. e invece no…. Mandami Signore la dove c’è da sporcarsi, come tu ti sei sporcato di sangue per noi; io che ero melma e so che vuol dire essere fango, voglio non aver paura di sporcarmi le mani, ma devo aver paura di sporcarmi l’anima. Quest’ anima che mi sembra così candida ma che puzza di stantio e d’ irrisolto.
Aiutami ad essere come Te Gesù e allora potrò dire di saperti riconoscere come il Figlio del mio Dio, di essere degna di appartenere alla famiglia celeste, di non essere una spettatrice occasionale del Vangelo.
Signore fammi come Te. Grazie!
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mercoledì 21 settembre 2016

(Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

VANGELO
(Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Parola del Signore 


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore e aiutami ad afferrare il senso di quello che la tua parola ci indica, fa che sia per noi una fonte di luce e di vita. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Quello che mi salta agli occhi è come Erode, ancora impressionato da quello che aveva fatto, facendo decapitare Giovanni Battista, si sente schiacciare dalla paura di aver ucciso un uomo inutilmente, perché gira la voce che possa essere resuscitato un profeta.
Il peccato non paga, quello che sembrava un ultimo atto per Erode si rivela invece una grossa illusione di felicità. Schiavo del sesso, del potere, del peccato in tutte le sue forme, deve però fare i conti con la sua coscienza, ed anche se non ha fede, fosse solo per superstizione, ha paura di ritrovarsi faccia a faccia con il suo peccato.
Quel cercava di vederlo, era sicuramente dettato dalla paura di trovarsi davanti un fantasma, non certo ad una apertura verso il voler conoscere Gesù, anche lui come il padre Erode il Grande, aveva paura di quello che si diceva di Gesù, forse gli era stata trasmessa proprio dal padre che non si era dato pace per non aver ucciso il piccolo Gesù.
C’è chi cerca Gesù per conoscerlo ed accetta di farsi cambiare da Lui, ma la gente come Erode, non accetta di riconoscere le proprie colpe, e preferisce uccidere Gesù, negandosi così ogni possibilità di salvezza. Quanti Erodi oggi rifiutano il Cristo, lo negano, cercano di fare scomparire il Cristianesimo, e purtroppo anche tra i cristiani troviamo tanti Erodi; tra quei cristiani che non vogliono un Gesù che dice quello che non vogliono sentire, ma vogliono in Gesù che parli la loro lingua.
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martedì 20 settembre 2016

(Mt 9,9-13) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

VANGELO DI MERCOLEDì 21 SETTEMBRE 2016
(Mt 9,9-13) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
VANGELO
Ti prego o Spirito santo di penetrare in ogni ruga della mia pelle, in ogni piega del mio cuore. Fa che solo tua sia la voce che canta alle mie orecchie, che il tuo amore che mi circonda mi faccia esprimere con altrettanto amore, per Cristo nostro Signore, che col suo sangue ha purificato la mia colpa.
Tutti quelli che conoscono Gesù, vengono ogni volta stupiti da come si comporta, da come parla; specialmente quelli che sono i più colti, che credono di avere più diritto degli altri di parlare, quelli che si sentono sempre un gradino più su.
Gesù ancora una volta stupisce tutti ed è lo stesso Matteo che ci racconta come fu chiamato a seguirlo.
Questa è quella che noi oggi potremmo chiamare testimonianza di una conversione.
Matteo era un esattore delle tasse e quasi sicuramente un po’ disonesto, frequentava gente senza fede e disonesta come lui, ma proprio a lui il Signore dice :- Vieni e seguimi - A Matteo, che era abituato ad esigere le imposte, viene chiesto di imparare dal Signore ad elargire misericordia, perché con quella verrà giudicato, e tanta ne userà agli altri, altrettanta ne sarà usata per lui.
Quando sceglie Matteo, lo fa mentre era occupato ad incassare le tasse per i romani, un uomo che era abituato a far quadrare i conti, ad esigere quello che gli veniva chiesto di esigere, un uomo che infondo rendeva agli altri l’ obbligazione che a lui stesso era fatta, perché dalla sua capacità ad esigere i pagamenti, dipendeva il suo lavoro e quindi la sua vita e quella della sua famiglia.
Non gli doveva interessare molto, delle difficoltà che potevano avere i debitori, come un banchiere dei giorni nostri, uno strozzino, valutava tutto con aridità, senza un minimo di comprensione, anche se non era lui ad intascare le somme dovute, ma con una complicità aberrante con gli aguzzini dei poveri.
Eppure davanti a Gesù rimane colpito, non ci pensa un attimo a seguirlo, forse attirato dalla dolcezza che c’è nei suoi occhi, lui certo non era guardato da nessuno con quella dolcezza, ne dai suoi padroni, né tanto meno dalle persone che opprimeva, ma forse è attirato anche dall’ idea di cambiare vita.
Essere odiati, essere obbligati alla durezza di cuore con inflessibilità, non doveva piacergli poi molto in fondo, a chi piacerebbe far soffrire se non a chi ha un animo crudele e gode dell’infelicità altrui. Racconta Matteo di una cena alla quale Gesù partecipò, in cui c’erano alcuni pubblicani, suoi colleghi e dei peccatori, e i farisei guardavano con il loro solito fare sospetto, mormorando contro Gesù, perché si accompagnava con questa gente, e per loro, che avevano una mentalità molto rigida, certo non era facile comprendere, quel Gesù che era sempre più vicino ai peccatori, a quelli che loro ritenevano gli impuri della società e che invece quando si rivolgeva a loro, che si ritenevano giusti, li chiamava sepolcri imbiancati. Ed anche adesso Gesù li gela, riportando una frase del profeta Osea presa dall’ antico testamento e gli dice: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, per fargli capire che pur conoscendo bene la legge di Dio, non sapevano interpretarla. Dio non voleva sacrifici, ma misericordia e nella loro ottusità non volevano capirlo, e tanto meno essere messi allo stesso livello per il Signore di pubblicani, peccatori e reietti della società.
Ancora oggi molti Cristiani, che rispettano secondo loro le regole, ritengono di dover essere considerati degni agli occhi di Dio, molto di più di tanti peccatori, e forse sarebbe bene che ascoltassero questa parola, ma sul serio, fino a farla entrare nel più profondo del loro cuore.
Gesù non chiede tasse, non si paga con il denaro quello che Lui offre, ma con quella che chiameremo “la stessa moneta”.
Perdona e sarai perdonato… Abbi pietà dei fratelli ed il Signore avrà pietà di te…. Ma quello che forse non salta subito agli occhi, ma che ci richiede un momento di riflessione e di silenzio interiore, è CHE PER PRIMO LUI FA QUESTO CON NOI… ci dona la sua misericordia; a noi miseri e peccatori di tutte le razze; a noi che siamo assenti mentre ha bisogno di noi; a noi che non vogliamo pensare ad altro che alle cose materiali; a noi che non ci sediamo mai vicino a lui raccolti in preghiera; a noi che giudichiamo il prossimo; a noi che portiamo rancore per ogni torto subito, ed ancora potrei continuare per ore elencando quelli che sono tutti i nostri peccati…
Cerchiamo di riflettere su quanto siamo immeritevoli di tanto amore e cominciamo a provare ad essere migliori, ad avere più amore e misericordia fra di noi, chiediamo a Lui che è il Maestro di aiutarci.
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lunedì 19 settembre 2016

Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica

VANGELO DI MARTEDì 20 SETTEMBRE 2016
(Lc 8,19-21)
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA


Vieni o Santo Spirito e assistimi sempre, perchè tu sei il tesoro che il Signore ci ha donato per aprire lo scrigno della conoscenza e della parola. Fa che tutto sia chiaro ai nostri occhi, che la tua parola sia viva per noi e palpiti nei nostri cuori.
Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre.
Il Padre mio che è nei cieli… Padre mio e Padre nostro…. sono veramente significative le parole di Gesù .
Già ci aveva detto che chi ama la madre e i fratelli più di lui, non è degno di Lui.
Le frasi bibliche dimostrano invece, in maniera inequivocabile (per chi vuol capire!) che in base all’ eterna Parola di Dio i fratelli di Gesù Cristo si distinguono dall’ ammucchiata generale in cui le teorie del mondo, supportate e diffuse da satana, tendono a relegarli.
I fratelli di Gesù Cristo sono solo quelli che si comportano secondo gli insegnamenti di Cristo; non quindi tutti!
Lasciamo quindi ai teologi far teologia e fissiamo lo sguardo su questa cosa che è importante e che vale la nostra fede e il nostro credo.
Ancora una frase per ricordare le parole di Gesù:
Io ti rendo lode, o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli».
Accontentiamoci di essere piccoli e di fidarci di Gesù, non accettiamo le insinuazioni e i dubbi che i “grandi studiosi” di cui non conosciamo la veridicità ci insinuano nella mente.
Sono gli stessi che ci vogliono far credere che siamo figli dell’evoluzione delle scimmie (ma non di tutte, perché le scimmie ancora esistono) o addirittura un esperimento genetico di extraterrestri che ci volevano come schiavi per estrarre l’oro dal nostro pianeta (ultima delle stupidaggini sentite in tv) o prodotti del big bang (teoria assolutamente non provata).
Poi ci sono coloro che, credono, seguendo la parola di Dio, di avere la verità in mano, ed usano queste parole, per contestare la Madre di Dio, ed io sento un profondo dolore quando questo accade, perché non si rendono conto che il protestantesimo è nato dalla superbia di alcuni uomini ,per esempio, come Enrico 8° che voleva il divorzio o Lutero che voleva imporre la sua teoria sulla salvezza. Tra i due nasce una lotta che porta prima alla divisione tra di loro e poi alla divisione dalla Chiesa Cattolica, e quello che divide, a mio avviso, non porta a niente di buono e non può venire da Dio. Tutti dicono qualcosa in proposito, ma io credo che satana non sa più che inventare contro la Madonna, la cui purezza e il cui amore lo mettono fortemente in difficoltà.
Va de retro satana con tutte le tue bugie contro la Santa Vergine Maria.
Quante buone persone, bravi Cristiani, offendono la Madre di Gesù e Madre nostra, alla quale siamo stati affidati da Gesù stesso; ma io credo che nel nostro abbraccio, noi dobbiamo mettere tutti i nostri fratelli, e affidarli a Maria e a Gesù, qualunque sia il loro Credo o il loro NON credo.
Ascoltiamo e mettiamo in pratica solo la parola di Gesù: CHIUNQUE FA LA VOLONTÀ DEL PADRE MIO CHE è NEI CIELI, EGLI E’ PER ME FRATELLO SORELLA E MADRE …e parteciperemo alla nostra parte di eredità di figli di Dio.
Amen.
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domenica 18 settembre 2016

(Lc 8,16-18) La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

VANGELO
(Lc 8,16-18) La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce…. Inonda il mio cuore e la mente della Tua sapienza, fa che io possa percepire quello che Tu vuoi che io intenda e che chi legge sia ispirato da Te per comprendere.
Tornando un attimo al Vangelo di ieri, mi viene logico pensare che Gesù non volesse farci comprendere la parola di Dio, spiegandoci in parabole il significato di quello che sono i comandi di Dio, solo per farcelo capire, ma perché quella parola sia luce nella nostra vita.
Spesso vediamo che con le parole, con i bei discorsi, con gli insegnamenti, non riusciamo a far cambiare idea alle persone che ci sono più vicine, se penso a Gesù che diceva che ogni profeta, non è ben accolto nella sua terra, capisco che questo fa parte della normalità delle cose.
Per questo credo che il senso di quello che noi stiamo imparando da Gesù, sulla sua parola, non debba solo essere compreso, ma anche vissuto, per poter illuminare la nostra vita e non solo, ma anche quella delle persone che abbiamo vicino e alle quali magari teniamo anche di più.
A che serve sapere che cosa intende Cristo con la sua parola, se poi la nostra vita va da un’altra parte, come possiamo pensare d’essere luce per qualcuno se andiamo noi stessi nella direzione sbagliata.
Tutto quello che noi abbiamo è per grazia Divina, tutto, anche la più piccola delle nostre percezioni, il più misero dei nostri pensieri…. non possiamo tenerlo chiuso in noi, come se fosse un tesoro geloso, come se fosse una cosa nostra, perché quello che gratis abbiamo ricevuto, gratis dobbiamo ridonare.
É solo di ieri la decisione di non scrivere più sui vari gruppi ed oggi la parola di Dio, sembra essere messa qui apposta per dirmi di considerare bene quello che devo o non devo fare. E di nuovo sento che le mie idee non contano, ma che devo rispettare il Suo volere, perché quello che mi è stato dato non mi sia tolto, ma non per una questione d’egoismo, ma perché la parola di Dio, così come Lui stesso me la regala, è per me ormai, questione molto importante.
La paura di perdermi è talmente forte, specialmente in questo periodo, in cui ho bisogno veramente di tutta la forza che solo attraverso la fede posso trovare, che mi sento veramente come se fossi tentata da tutte le parti, e non sapessi cosa fare. Ve ne parlo apertamente e tranquillamente, perché possiate comprendere come per tutti noi è la stessa cosa, saper distinguere ciò che è buono da quello che non lo è, dove si possono nascondere i tranelli creati a volte dal nostro orgoglio, o dalla nostra pigrizia….
Ma il Signore ci diffida dall’essere spiritualmente pigri, ci dice che dobbiamo usare la stessa sagacia che mettiamo nelle cose terrene in quelle del cielo, ed allora non possiamo far altro che rispondere: eccomi, sono qui Signore mio, si compia in me la tua volontà, nella mia confusione tu illuminami, sulla tua strada guidami, con la tua luce guidami, per la mano trascinami, a te mi affido. Ti amo, non voglio deluderti.
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sabato 17 settembre 2016

(Lc 16,1-13) Non potete servire Dio e la ricchezza.

VANGELO
(Lc 16,1-13) Non potete servire Dio e la ricchezza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
Parola del Signore. 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami o Signore con il tuo Santo Spirito a comprendere la tua scrittura come tu vuoi da me,e a vivere come Tu vuoi che io viva,non lasciare che io ondeggi al vento, ma guidami Tu in ogni mia cosa, con tutto il tuo amore.
Il Signore vede tutto, anche quello che noi umani non vediamo. Vede nel mio, nel tuo cuore; vede quello che pensiamo veramente, non quello che facciamo trasparire e credo che sia il momento in cui il suo invito a fermarci e a guardare dentro di noi, veramente, con sincerità, sia fondamentale per la salvezza della nostra anima.
Ci affanniamo per arrivare alla fine del mese, per riuscire a vivere dignitosamente, o per avere di più, o addirittura per essere ricchi…. ma alla nostra anima che stiamo dando?
Non basta una preghiera ogni tanto, non basta neppure pregare tutto il giorno se non siamo in COMUNIONE CON CRISTO.
Sembriamo buoni cristiani, ma non lo siamo mai fino in fondo, c’è sempre quello scalino che non riusciamo a superare, a salire, o meglio a scendere, perché la nostra pigrizia o il nostro orgoglio ce lo impediscono.Questo scendere io lo sento come la cosa più importante, spesso pensiamo di dover fare passi avanti per avere una fede più onesta, ma se non scendiamo dai pilastri della nostra superbia, difficilmente andremo mai avanti,e resteremo come galline sul trespolo che si credono pavoni.
Siamo ricchi di noi stessi e poveri delle cose di Dio, purtroppo è questa la nostra realtà.
Diamo quello che ci riempie di orgoglio dare, parlo soprattutto per me, quante volte mi sono sentita appagata da questa pagina che scrivo, se mi viene detto grazie…. a me, che non sono altro che uno scarabocchio di Dio, che non riesco neanche a farmi usare da Lui con umiltà.
Oggi sono critica prima di tutto con me stessa, ma credo che in molti possiamo riconoscerci in questo. Sentirsi utili… può nascondere tanta vanità, tanto orgoglio, ed io ogni giorno mi accorgo che se ne insinua un pochino, e sapete quando me ne accorgo? Non quando qualcuno si compiace con me, ma quando mi manca questo compiacimento.Per fortuna ho un gran Padre Spirituale, che consiglio a tutti di trovare, perchè come per ogni cosa, ci vuole la persona giusta accanto.
Essere ricchi di beni materiali può rendere aridi e insensibili, ma ricevere beni spirituali può essere ancora più pericoloso, perché l’umiltà non può essere un optional, ma deve essere alla base della nostra fede e della nostra vita.
Se non si è fedeli nel poco, non si può essere fedeli nel molto… dice bene il Signore, come può fidarsi di noi se appena ci concede un dito, corriamo a vantarcene?
Maria non si è vantata all’ annuncio dell’ angelo, ma è corsa a servire e a lodare il Signore…
A volte bisogna avere il coraggio di convertirsi e da cristiani diventare di Cristo, abbandonando tutto, ma veramente tutto di noi, e se non lo facciamo, resteremo fermi, o peggio ancora, sbaglieremo strada e non troveremo più la porta stretta.
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venerdì 16 settembre 2016

(Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.


VANGELO
(Lc 8,4-15) Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Parola del Signore. 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA


O Dio, che hai creato e governi l’ universo, fà che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, infondi nei nostri cuori e nelle nostre menti il tuo Santo Spirito, perché possiamo dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha promesso che non ci avrebbe lasciato orfani, ma che lo Spirito Santo sarebbe sceso su di noi. Amen.


Per parlare, spiegare, servono parole; ma oggi voglio utilizzare le parole per eccellenza, ossia la parola di Dio!
La parola parabola, significa mettere vicino, ossia mettere una cosa a fianco dell’altra per far comprendere, per illustrare meglio.
Per questo Gesù usava delle parabole, per far comprendere meglio il significato di quello che voleva dire, ma quello che mi piace considerare oggi con voi, è questa frase:
“ ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.”
Chiaramente per i suoi discepoli c’è un qualcosa di più che è dono dello Spirito Santo, attraverso il quale anche cose incomprensibili agli uomini sono svelate, ma perché questa corsia preferenziale?
Onestamente non credo che a nessuno sia dato di comprendere se non per grazia di Dio, quindi lasciamo che sia Lui a svelare ad ognuno quello che vuole svelare, ma questo vedendo non vedano e sentendo non sentano, è veramente ambiguo, come possiamo interpretarlo?
Mi viene in mente un versetto del vangelo di Giovanni (12:40): “ egli ha accecato i loro occhi e indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi, non intendano col cuore, non si convertano e io non li guarisca ”, in cui riporta le parole del profeta Isaia, e aggiunge: ” 41Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. 42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio.”
In Romani 11:18-23 leggiamo:” 18 non menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.19 Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi innestato io! 20 Bene; essi però sono stati tagliati a causa dell'infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede. Non montare dunque in superbia, ma temi! 21 Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami naturali, tanto meno risparmierà te! 22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso quelli che sono caduti; bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 23 Quanto a loro, se non persevereranno nell' infedeltà, saranno anch'essi innestati; Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo!”
Per quello che io leggo, penso che poiché l’uomo è così stolto da pensare che tutto dipenda da lui e dalla sua intelligenza, è bene che venga tenuto a testa bassa per non montare in superbia.
Molti credono di essere migliori e di meritare di più per la loro sagacia e perspicacia, ma non è così che giudica il Signore, anche perché se uno è intelligente è SOLO una grazia di Dio, ma quello che dà la luce dello Spirito Santo di Dio è la fedeltà e la costanza con la quale aderiamo al suo progetto. Infatti leggiamo:” Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
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giovedì 15 settembre 2016

(Lc 8,1-3) C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

VANGELO
(Lc 8,1-3) C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.
+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.


Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e porta nel mio cuore quello che desideri che io comunichi. Fa che possa servirti, come le donne servivano con i tuoi primi apostoli, ad annunciare la tua parola.


Poche righe, ma nella loro semplicità è contenuto uno dei più grandi temi della storia della Chiesa. Un tema che, ancora oggi, fa discutere e parlare chi vuole continuamente fare riforme, rivedere o aggiornare, le regole d’ingaggio.
Il ruolo delle donne, crea grossi problemi nella gerarchia ecclesiale, e addirittura è l’onda sulla quale cavalcano i dissidenti e coloro che vogliono un nuovo scisma nella Chiesa. Invitandovi a pregare perché questo non avvenga, perché lo Spirito Santo soffi prepotente nel cuore degli apostoli moderni, e li porti finalmente all’unità e non ad una nuova divisione, preghiamo in modo particolare per le donne del nuovo millennio, perché sappiano testimoniare la loro adesione a Cristo, non imponendo candidature, ma servendo con il loro esempio di ritrovata umiltà e testimonianza. Le donne che seguivano Gesù e gli apostoli, erano libere; infatti state liberate da demoni, da malattie e da consuetudini, che le tenevano prigioniere, perché l’incontro con Gesù aveva aperto ai loro occhi ed al loro cuore, una via completamente diversa, che non le relegava più ai margini della società, ma le poneva insieme agli apostoli intorno a Gesù che resta il centro della Chiesa, la via da seguire.
Uomini e donne si ritrovano così proiettati verso un futuro che è quello della collaborazione reciproca, della suddivisione dei compiti e dei carismi, attribuiti loro dallo Spirito Santo, prosecutore di Cristo e non dai membri della Chiesa, come erroneamente oggi si cerca un poco di far credere.
Pensiamo a quante Sante e mistiche di tutti i tempi, hanno saputo dare testimonianza della loro fede, con scritti, esempi ed opere, nella più grande umiltà ed obbedienza, proprio come fece Maria , che non si mise mai davanti agli apostoli, pur essendo la madre di Gesù e della Chiesa nascente, ma al servizio e alla custodia della stessa. Così come nella Chiesa, anche nella famiglia il ruolo della donna è di cooperazione con l'uomo, ed io non trovo nulla di umiliante in questo, ma a volte si cerca di prevaricare gli uni sugli altri e da questo nascono discussioni e separazioni.
Litigando per chi deve guidare non si parte mai. Discutendo per chi guida meglio, si va a sbattere!
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mercoledì 14 settembre 2016

(Gv 19,25-27) Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!/ Lc 2,33-35: Anche a te una spada trafiggerà l’anima

VANGELO
(Gv 19,25-27)
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Parola del Signore.


Oppure (Lc 2,33-35: Anche a te una spada trafiggerà l’anima):
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito Santo, che scendesti su Maria e sugli apostoli, vieni e capiremo come è grande l'amore di Dio per noi. Vieni e capiremo che Maria ha aderito al suo progetto in maniera ideale, vieni e insegnaci ad imitarla.
Maria, Madre di Gesù e Madre mia, io piccola figlia tua, mi unisco fortemente a te, per essere tua piccola serva ....
Quando il Signore si annuncia alla Madonna ,la frase che l'angelo dice alla piccola Maria è "- non avere paura -"
Quel non avere paura era sicuramente per l'apparizione dell'angelo in se stessa, ma conoscendo un po’, per quello che ormai conosciamo, della mentalità di Dio, c'erano tanti altri non avere paura in quel suo messaggio. Ed oggi proviamo a ripercorrerne insieme alcuni.
Non avere paura di mettere al mondo un bambino, anche se non hai mai toccato un uomo... difficilissimo da credere senza una fede cieca in Dio, senza pensare che a Dio nulla è impossibile, senza considerare che Dio è padrone della tua vita, comincia qui la sottomissione di Maria al volere di Dio.
Non avere paura quando comincerai a comprendere che tuo figlio non è tuo, ma dono per l'umanità.... che cosa sta succedendo mio Signore? Perché Simeone mi avverte che soffrirò tanto, che una spada mi trafiggerà l'anima.... comincia l'ansia di Maria.
Non avere paura quando hai paura di averlo perso durante il viaggio per l'iscrizione al censimento.. quando ritrovandolo nel tempio, ti ha fatto capire che quella è la sua casa. Comincia la paura di perdere Gesù..
Non avere paura... ma il disegno di Dio non è il nostro, e Maria aderisce perfettamente a quel disegno, si adegua al volere di Dio, anche se non lo comprende, sarà Dio stesso a darle il coraggio e la consapevolezza di quello che dovrà fare, di quello che sarà il suo compito.
C'è un momento nella storia della vita di Gesù, quando proprio lei da il via alla sua vita pubblica, e da dolce e silenziosa com'era, vediamo l'autorità della quale Dio l'ha investita, ordina a Gesù di fare quello che solo Lui può fare e agli apostoli di fare quello che Lui dirà loro.
Dopo di che Maria sembra svanire...ritirandosi in silenzio, nell'ombra soffre e segue tutte le vicende di Gesù e solo quando il suo pianto diventa assordante, la ritroviamo sotto alla croce che si dispera nel vedere il suo amato figlio che soffre atrocemente e muore per noi. Lì Gesù si rivolge a lei chiedendole di essere la madre dei suoi discepoli, ed a Giovanni a nome di tutti noi di prenderla da allora in poi come madre. E' così che dal dolore nasce la speranza, che Maria diventa madre della Chiesa e dell'umanità.
Non aver paura significa Madre che come ha dato a Te la forza di sopportare tutto, e la sapienza di sapere quando e come agire, la darà anche a noi. Non dobbiamo avere paura di credere in Gesù e di rispondere alla sua chiamata.
Quando penso all' amore che univa Gesù a Maria invece, sento che era ed è senza limiti, nè di tempo , nè d'intensità, come solo chi è così profondamente inserito in Dio può provare. C' è un'affermazione di Papa Luciani, che rispecchia il senso dell'assoluto dell'amore divino, quando disse che Dio era Padre e Madre.
Amore immenso, e dolore immenso, questo era Maria.
Neanche davanti alla tomba del Figlio, pur con il suo piccolo cuore di donna trafitto, Maria ha mai smesso di essere consapevole di questo. Gli aveva detto che sarebbe risorto e lo avrebbe fatto, il suo Gesù non poteva mentire; il suo Dio non l'avrebbe abbandonata. Dacci Madre la forza di superare il dolore, aiutaci a vivere con Te la certezza della resurrezione , e fa che noi ci uniamo attraverso di Te a Tuo Figlio nell' amore dello Spirito di Dio.
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martedì 13 settembre 2016

(Gv 3,13-17) Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.

VANGELO DI MERCOLEDì 14 SETTEMBRE 2016
(Gv 3,13-17) Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo. + Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Parola del Signore 


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito Del Signore ad insegnarci le cose di Dio, vieni su di noi, insegnaci ad ascoltarti umilmente e a non avvelenare l'acqua della Tua sorgente, con le nostre idee e preconcetti, per non inquinare la fonte della sapienza e non trovare la morte della vere fede che ci unisce a te.
Questo brano è breve, ma di un'intensità paurosa. Molti tra noi cristiani, pensano che aver accettato di riconoscere Gesù come il Messia, ci metta in una posizione di privilegio, rispetto al popolo ebraico, perché abbiamo dimostrato di aver capito più di loro.
Io penso che purtroppo invece, stiamo facendo anche noi tanti errori rispetto alla parola di Dio, ed il primo di tutti è quello di dimenticare che tutti gli uomini sono legati tra di loro da un unico Padre e che queste differenze non dovrebbero creare fenomeni di razzismo tra di noi. Gesù era ebreo, Maria era ebrea, come possiamo pensare di dire che siamo dei buoni cristiani se per primi non rispettiamo i nostri fratelli? Che poi siano ebrei o di un altro paese, in fondo cosa importa, è il concetto che resta.
Il serpente di bronzo che Dio fece costruire a Mosè perché fosse innalzato, salvava la vita di chi lo guardava, è una allegoria fin troppo chiara a Gesù che innalzato sulla croce avrebbe salvato l' umanità intera. Mentre molti si stanno riavvicinando a Gesù, stanno riscoprendo una Chiesa che non esclude nessun peccatore, e che è composta da peccatori in cammino, altri pensano di trovare conforto in altre religioni o filosofie, perchè da sempre, gli uomini vogliono un Dio che gli risolva i problemi.
Tutti noi siamo il suo popolo, tutti siamo il suo gregge, non sarà l'appartenere ad una razza o all'altra, a una religione o all'altra che ci salverà, ma l'aderire perfettamente all'amore che Dio ha per noi, ricambiandolo con lo stesso amore e fedeltà, senza curarci del resto del mondo, del potere, degli altri dei che satana ci propone come vincenti, delle regole che vengono infrante in nome della libertà e del progresso.
Questo sarà alzare lo sguardo a Cristo che ha accettato tutto per la nostra salvezza, anche la morte in croce; che per amore nostro ha dimenticato di essere Dio e ha vissuto nella nostra umanità, l'amore più intenso e profondo del mondo.
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lunedì 12 settembre 2016

(Lc 7,11-17) Ragazzo, dico a te, àlzati!


VANGELO
(Lc 7,11-17) Ragazzo, dico a te, àlzati!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego, o Santo Spirito, di essermi amico, compagno fedele, nonostante le mie infedeltà. Perfezionami, perché sono piena di mancanze, non guardare le mie colpe, ma la mia voglia di appartenerti veramente e per sempre. Fa che questo mio sogno, diventi realtà.
Mentre continua il peregrinare di Gesù, seguito dai discepoli, ecco che alle porte della citta di Nain, incontrano un funerale. C’era una madre che piangeva il figliolo morto, ed era un dolore che schiacciava la donna, che non aveva più altro motivo apparentemente per vivere, perché oltre al suo unico figlio, aveva perso già anche il marito.
Gesù passava di lì e si commosse davanti a tanto dolore! Vediamo ancora una volta, come successe con Lazzaro, che davanti alla morte e al dolore Gesù si commuove, che la fede deve superare il dolore attraverso la speranza della resurrezione.
Questo ragazzo può simboleggiare ognuno di noi, o dei nostri figli, morto alla vita eterna a causa del peccato.
Gesù va oltre la morte, perché il suo amore e la sua misericordia, lo legano alla nostra salvezza come un bene inscindibile, neanche la nostra adesione al peccato, ferma il suo perdono.
Questo brano mi porta, da mamma, a pensare a quanti nostri figli, si perdono per le strade del mondo, dietro a quelle luci che li attirano, dietro a quella che si spaccia per libertà, ma che è spesso una trappola mortale.
Quanti genitori perdono la speranza di vedere i loro figli tornare verso la retta via?
Quanti genitori potrebbero con la loro preghiera attirare sui figli la mano salvifica del Signore, ma non lo fanno, perché anche loro sono lontani dal Signore, oppure la loro fede è inconsapevole, tiepida, o addirittura inerte.
In questo li vedo che accompagnano i loro figli ormai morti alla grazia, e neanche si rendono conto della misericordia di Gesù.
Abbiamo visto la supplica del centurione pagano, ricordiamo quella della figlia del capo della sinagoga e quella delle sorelle di Lazzaro… di questa vedova non leggiamo la supplica, ma vediamo le lacrime di dolore, che commossero Gesù.
Credo che non servano parole per spiegare che la salvezza è una grazia che Gesù brama di concedere, perché la nostra vita è la sua gioia.
La madre gioisce per il ritorno in vita del figlio, come la Madonna, Madre della Chiesa, esulta per la conversione dei peccatori, figli strappati alla morte.
Non limitiamoci ad andare nei Santuari a fare i turisti, ma riportiamo con noi, impressi nel nostro cuore, i messaggi della Madonna.
Preghiera e digiuno per la salvezza dei peccatori, senza dimenticare MAI, che noi siamo tra questi, e che dobbiamo amare il nostro prossimo come Dio ci ama.
Santa Maria , Madre di Dio e Madre nostra,prega per NOI PECCATORI.
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