mercoledì 18 luglio 2018

(Mt 11,28-30) Venite a me, voi tutti che siete stanchi.

VANGELO DI GIOVEDI 19 LUGLIO 2018.

Giorno liturgico: Giovedì, XV settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 11,28-30): In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Santo Spirito, nel mio cuore e disponilo ad accoglierti. Dammi la capacità di capire e di scrivere quello che tu desideri far conoscere. Amen.

Venite a me ... non andate cercando chi vi consoli, perché le ferite dell’anima e del corpo possono essere curate solo da chi vi ama veramente e vuole il vostro bene, sembra dirci Gesù. Insieme al Signore tutto diventa più facile, il giogo si fa leggero, perché Lui lo porta con noi. Possono sembrare solo parole, belle ma inutili, per chi è disperato, ma credetemi, non le direi se non avessi la certezza che è così, se non lo avessi provato sulla mia pelle! Io non sono una persona facile da convincere, peggio di San Tommaso, se non ne avessi fatto esperienza, non starei qui a raccontarvelo, ma non ho la pretesa di essere creduta sulla parola, figuriamoci...non hanno creduto a Gesù, non crederete certo a me! Io vi invito a parlare nel vostro cuore con Gesù, quando siete stanchi ed oppressi dalla fatica quotidiana, quando la sopportazione sembra venir meno. Preghiamo con parole nostre, se non sappiamo pregare,;preghiamo mettendoci all’ ascolto, magari con la Bibbia. Io amo molto il libro di Giobbe, e posso garantirvi che mi ha insegnato più la Bibbia che tutti i filosofi del mondo. Molti di noi si lamentano come Giobbe," Le mie viscere bollono e non hanno riposo, sono venuti per me giorni di afflizione." (Giobbe 30:27) Prendete il mio giogo, fate come me, dice Gesù, che ho accettato per amore vostro di caricarmi delle vostre colpe per liberarvi dalla schiavitù del peccato. L’amore rende dolce ogni sforzo, ogni fatica; sant’ Agostino diceva: “ L'amore, in effetti, rende assolutamente facili e riduce quasi a nulla le cose più spaventose ed orrende. “
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Comentario: Hno. Lluís SERRA i Llançana
(Roma, Italia)

Oggi, le parole di Gesù risuonano intime e vicine. Siamo coscienti che l’uomo e la donna contemporanei soffrono una enorme pressione psicologica. Il mondo gira e continua a girare in modo tale che non abbiamo tempo ne pace interiore sufficienti che ci permettano di assimilare questi cambi. Frequentemente ci siamo allontanati dalla semplicità evangelica oppressi da norme, impegni, pianificazioni ed obiettivi. Ci sentiamo oppressi e stanchi di lottare senza vederne convincenti risultati. Le ultime indagini affermano che le depressioni vanno in aumento. Che cosa ci manca per sentirci bene?

Oggi, alla luce del Vangelo, possiamo rivedere qual’è la nostra concezione rispetto a Dio. Come vivo e sento Iddio nel mio intimo? Quali sentimenti fanno sorgere in me la Sua presenza nella mia vita? Gesù ci offre la Sua comprensione quando ci sentiamo stanchi ed abbiamo voglia di riposare: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). Forse abbiamo lottato per essere perfetti nel fondo l’unica cosa che vogliamo è sentirci amati. Nelle Sue parole troviamo la risposta alla nostra crisi. Il nostro “egocentrismo” ci fa brutti scherzi e non ci permette di essere così buoni come vorremmo. In certi periodi chissà non vediamo la luce. Santa Giuliana di Norwich, una mistica inglese del secolo XIV, capì il messaggio di Gesù e scrisse: «Tutto andrà bene, tutte le cose andranno bene».

La proposta di Gesù -«Imparate da me» (Mt 11,29)- implica seguire il Suo stile di benevolenza (volere il bene per tutti) e di umiltà di cuore (virtù che ci invita a saper tenere i piedi in terra ed a capire che solo la grazia divina ci può far prendere il volo. Essere discepolo esige l’accettare il giogo di Gesù, ricordando che il Suo giogo è «dolce» e il suo peso è «leggero». Tuttavia non so se siamo veramente convinti che questo sia così. Vivere da persona cristiana, nel nostro contesto, non risulta facile, giacché optiamo per valori contrari. Il non lasciarsi abbagliare dal danaro, dal prestigio o dal potere esige un grande sforzo. Se vogliamo fare da soli questa prodezza, risulterà un’impresa impossibile. Con Gesù, invece, tutto sarà possibile e dolce.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI GIOVEDI 19 LUGLIO 2018.

    Liturgical day: Thursday 15th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 11,28-30): Jesus spoke thus, «Come to me, all you who work hard and who carry heavy burdens and I will refresh you. Take my yoke upon you and learn from me for I am gentle and humble of heart; and you will find rest. For my yoke is good and my burden is light».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Come Holy Spirit, and Place it in my heart to welcome you. Give me the ability to understand and write what you want to know. Amen.

    Come to me ... do not go looking for someone to console you, because the wounds of the soul and the body can only be cured by those who truly loves you and wants your good, it seems to tell us Jesus.
    Together with the Lord, everything becomes easier, the yoke becomes light, because He brings us.
    These may seem like just words, but pretty useless, for those who are desperate, but believe me, I would not if I had the certainty that is so, if I had not tried it on my skin! I'm not an easy person to convince, worse than St. Thomas, if I had not experienced it, I would not be here to tell, but I do not pretend to be believed on the word, let alone ... they have not believed in Jesus, you will not believe some to me!
    I invite you to speak with Jesus in your heart, when you are tired and oppressed by the daily toil, when the forbearance seems faint. We pray in our own words, we do not know pray; pray putting the listening, perhaps with the Bible. I love very much the book of Job, and I can assure you that the Bible has taught me more than all the philosophers of the world. Many of us complain like Job, "My bowels boil and do not rest, they came for me days of affliction." (Job 30:27) Take my yoke, do like me, says Jesus, that I accepted for the love of groovy your sins to free you from the bondage of sin. The sweet love makes every effort, every effort; Saint Augustine said: "The love, in fact, makes it absolutely easy and reduces to almost nothing the most frightening and horrible things. "

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    1. Comment off : Brother Lluís SERRA i Llançana
      (Roma, Italy)

      Today, Jesus' words resound intimate and close. We are conscious that contemporary men and women suffer a considerable psychological pressure. This world keeps on turning round and round, we cannot stand up the pace anymore and have neither time nor inner peace to assimilate these changes. Quite often we move away from the evangelic simplicity by loading ourselves up with rules, commitments, planning and objectives. We feel overwhelmed and tired of continuously struggling without our effort being worth its while. Recent investigations affirm that nervous breakdowns are on their way up all the time. What are we lacking to feel actually well?

      Today, at the light of the Gospel, we may review our conception of God. How do I live and feel God in my heart? What feelings uncover his presence in my life? Jesus offers us his understanding when we feel weary and want to rest: «Come to me, all you who work hard and who carry heavy burdens and I will refresh you» (Mt 11:28). Maybe we have fought for perfection while, deep inside, the only thing we wanted was to feel loved. In Jesus' words we find a response to our crisis of meaning. Our ego plays some dirty tricks on us by preventing us from being as good as we would like to. At times we may not see the light. St. Juliana of Norwich, English mystic of the fourteenth century, had a revelation, heard Jesus’ message, and wrote: «All will go well, everything will go well».

      Jesus' proposal —«Take my yoke upon you and learn from me...» (Mt 11:29)— implies following his benevolent style of life (to wish good to everybody) and his heart’s humility (virtue referring to keep our feet on the ground for only the divine grace can make us ascend). To be a disciple demands our accepting Jesus' yoke, while remembering his yoke is «good» and his burden is «light». I do not know, however, whether we are convinced this is really so. To live as a Christian in our present context is not such an easy thing, for we have to opt for values that go upstream. Not to get carried away by money, prestige or power demands a great effort. If we want to achieve it by ourselves, it may become an impossible task. But with Jesus everything is possible and good.

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI GIOVEDI 19 LUGLIO 2018.

    Día litúrgico: Jueves XV del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 11,28-30): En aquel tiempo, Jesús dijo: «Venid a mí todos los que estáis fatigados y sobrecargados, y yo os daré descanso. Tomad sobre vosotros mi yugo, y aprended de mí, que soy manso y humilde de corazón; y hallaréis descanso para vuestras almas. Porque mi yugo es suave y mi carga ligera».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Ven Espíritu Santo, y dispones el mi corazón para darle la bienvenida. Dame la capacidad de comprender y escriber lo que quiere saber. Amén.

    Venid a mí ... no ir a buscar a alguien para consolarte, porque las heridas del alma y el cuerpo sólo pueden ser curadas por los que verdaderamente te ama y quiere tu bien, parece decirnos Jesús.
    Junto con el Señor, todo se vuelve más fácil, el yugo se convierte en luz, en que nos trae. Estos pueden parecer simples palabras, pero bastante inútil, para aquellos que están desesperados, pero créanme, no lo haría si tuviera la certeza de que es así, si yo no había probado en mi piel! No soy una persona fácil de convencer, peor que Santo Tomás, si no lo había experimentado, yo no estaría aquí para decirle, pero no pretender ser creído en la palabra, por no hablar ... no han creído en Jesús, no vas a creer algunos para mí! Los invito a hablar con Jesús en el corazón, cuando está cansado y oprimido por el trabajo diario, cuando la tolerancia parece débil. Oramos en nuestras propias palabras, no sabemos orar, rezar poniendo la escucha, tal vez con la Biblia. Me gusta mucho el libro de Job, y le puedo asegurar que la Biblia me ha enseñado más que todos los filósofos del mundo. Muchos de nosotros se quejan como Job, "Mis entrañas hierven, y no descansan, vinieron por mí días de aflicción." (Job 30:27) Llevad mi yugo, hacer como yo, dice Jesús, que acepté por el amor de sus pecados maravilloso para liberarse de la esclavitud del pecado. El dulce amor hace todo lo posible, todos los esfuerzos; San Agustín dijo: "El amor, de hecho, hace que sea absolutamente fácil y reduce a casi nada las cosas más espantosas y horribles. "

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    1. Comentario: Hno. Lluís SERRA i Llançana
      (Roma, Italia)

      Hoy, las palabras de Jesús resuenan íntimas y cercanas. Somos conscientes de que el hombre y la mujer contemporáneos sufren una enorme presión psicológica. El mundo gira y da vueltas de tal manera que no tenemos tiempo ni paz interior suficientes para asimilar estos cambios. Nos hemos alejado frecuentemente de la simplicidad evangélica y estamos cargados de normas, compromisos, planificaciones y objetivos. Nos sentimos agobiados y cansados de luchar sin ver resultados convincentes. Las investigaciones recientes afirman que la depresión aumenta. ¿Qué nos falta para encontrarnos bien?

      Hoy, a la luz del Evangelio, podemos revisar cuál es nuestra concepción de Dios. ¿Cómo vivo y siento a Dios en mi interior? ¿Qué sentimientos me despiertan su presencia en mi vida? Jesús nos ofrece su comprensión cuando sentimos el cansancio y tenemos ganas de reposar: «Venid a mí todos los que estáis fatigados y sobrecargados, y yo os daré descanso» (Mt 11,28). Quizá hemos luchado para ser perfectos y en el fondo lo único que queremos es sentirnos amados. En sus palabras encontramos respuesta a nuestra crisis de sentido. Nuestro ego nos juega malas pasadas y no nos permite ser tan buenos como quisiéramos. No vemos quizá la luz en determinadas épocas. Santa Juliana de Norwich, mística inglesa del siglo XIV, entendió el mensaje de Jesús y escribió: «Todo irá bien, todas las cosas irán bien».

      La propuesta de Jesús —«aprended de mí» (Mt 11,29)— implica seguir su estilo de benevolencia (querer el bien para todos) y de humildad de corazón (virtud que hace referencia a tocar de pies a tierra y a que sólo la gracia divina nos puede hacer levantar el vuelo). Ser discípulo exige aceptar el yugo de Jesús, recordando que su yugo es «suave» y su carga «ligera». Pero no sé si estamos convencidos de que eso es así. Vivir como persona cristiana en nuestro contexto no resulta fácil, ya que optamos por valores a contracorriente. No dejarse llevar por el dinero, por el prestigio o por el poder exige un esfuerzo. Si lo queremos hacer solos, se convertirá en una empresa imposible. Con Jesús todo es posible y suave.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI GIOVEDI 19 LUGLIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 15e Semaine: Jeudi

    Texte de l'Évangile (Mt 11,28-30): «Venez à moi, vous tous qui peinez sous le poids du fardeau, et moi, je vous procurerai le repos. Prenez sur vous mon joug, devenez mes disciples, car je suis doux et humble de coeur, et vous trouverez le repos. Oui, mon joug est facile à porter, et mon fardeau, léger».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens dans mon coeur o Saint Esprit, et dispose-le à t'accueillir. Donne-moi la capacité de comprendre et d'écrire ce que tu désires faire connaître. Amen.

    - Venez à moi....... Jésus semble nous dire, ne partez pas en cherchant qui vous consoles, parce que les blessures de l'âme et du corps peuvent être soignées seulement par celui qui vous aime vraiment et veut votre bien. Avec le Seigneur tout devient plus facile, le joug se fait léger, parce qu'Il la porte avec nous. Cela peut sembler seulement des paroles, belles mais inutiles, pour celui qui est désespéré, mais croyez-moi, je ne le dirais pas si je n'avais pas la certitude que c'est ainsi, si je l'avais pas essayé entièrement sur ma peau! Je ne suis pas une personne facile à convaincre, encore moins que Saint Thomas, si j'en n'avais pas fait l'expérience, je ne serais pas ici à vous le raconter, mais je n'ai pas la prétention d'être crue sur parole, comprenons-nous....ils n'ont pas cru en Jésus, vous ne me croirez certainement pas moi!
    Je vous invite à parler avec Jésus dans vos coeurs, quand vous êtes fatigués et opprimé par la fatigue quotidienne, quand la patience semble moins venir. Prions avec de nos Paroles, si nous ne savons pas prier, prions en nous mettant à l'écoute, peut-être avec la Bible. J'aime beaucoup le livre de Job, et je peux vous garantir que la Bible m'a plus appris que tous les philosophes du monde. Nombreux d'entre nous comme Job " se plaignent, Mes entrailles bous et n'ont pas de repos, ils sont venus pour moi les jours d'affliction." (Job 30:27) Prenez mon joug, comme, dit Jésus, que j'ai accepté de me charger de vos fautes pour votre amour pour vous libérer de l'esclavage du péché. L'amour rend doux chaque effort, toute fatigue; Saint Augustin disait: " L'amour, en effets, il rend facile absolument et il réduit presque à rien les choses le plus effroyables et horribles."

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    1. Commentaire du Frère Lluís SERRA i Llançana
      (Roma, Italie)

      Aujourd'hui, les paroles de Jésus résonnent à nos oreilles intimes et proches. Nous sommes conscients que les hommes et les femmes de notre époque sont soumis à une grande pression psychologique. Le monde tourne si vite que nous n'avons même le temps ou la paix intérieure suffisantes pour assimiler tous ces changements.

      Fréquemment, nous nous éloignons de la simplicité évangélique et restons écrasés sous le poids de normes, engagements, planifications et objectives. Nous nous sentons impuissants et las de cette lutte incessante sans résultats convaincants. Des recherches récentes soutiennent que les dépressions ne font qu'augmenter. Alors, qu'est-ce qui nous manque pour être heureux?

      Aujourd'hui, à la lumière de l'Évangile, nous pouvons revoir quelle est notre conception de Dieu. Comment vis-je et comment ressens-je Dieu dans mon intérieur? Quels sont les sentiments que sa présence éveille dans ma vie? Jésus nous offre sa compréhension lorsque nous sommes fatigues et avons envie de nous reposer: «Venez à moi, vous tous qui peinez sous le poids du fardeau, et moi, je vous procurerai le repos» (Mt 11,28). Peut-être nous nous sommes battus pour devenir parfaits alors que, au fond, nous ne voulions que nous sentir aimés. Dans ses paroles nous trouvons la réponse à notre crise de sens. Notre ego nous joue de mauvais tours et ne nous permet pas d'être aussi bons que nous le voudrions.

      En certaines époques, nous ne voyons peut-être pas la lumière. Sainte Julienne de Norwich, mystique anglaise du XIV siècle, a compris le message de Jésus et a écrit: «Tout sera bien, toutes les choses qui existent seront bonnes».

      La proposition de Jésus —«devenez mes disciples» (Mt 11,29)— implique de suivre son style de bienveillance (vouloir le bien pour tous) et d'être humble de cœur (vertu qui fait référence à vivre les pieds sur terre et que seulement la grâce divine peut nous faire envoler). Être son disciple demande d'accepter le joug de Jésus, en nous rappelant que ce joug est «facile à porter» et son fardeau «léger». Mais je ne sais pas si nous en sommes vraiment convaincus. Dans notre contexte, vivre comme une personne chrétienne n'est pas toujours facile, car nous choisissons des valeurs à contre-courant. Ne pas se laisser emporter par l'argent, par le prestige ou par le pouvoir nous demande un gros effort. Si nous voulons le faire tout seuls, il deviendra presque impossible. Mais avec Jésus tout est possible et doux.

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