- San Quintino di Vermand Martire
31 ottobre
Etimologia: Quintino = il quinto figlio nato, dal latino
Emblema: Palma
Martirologio Romano: Nella cittadina in seguito insignita del suo nome
nel territorio dell’odierna Francia, san Quintino, martire, che,
senatore, subì la passione per Cristo sotto l’imperatore Massimiano.
Ascolta da RadioRai:
Un proverbio popolare dice: " Povero come San Quintino, che suonava a
Messa con i tegoli del tetto ". Il detto, efficacissimo e colorito,
rappresenta bene una estrema, eppur serena povertà; ma fa pensare a San
Quintino nelle vesti di prete, anzi di parroco, dandocene una immagine
che mal corrisponde alla figura del Santo che la Chiesa festeggia
l'ultimo giorno di ottobre, e che fu missionario in Gallia, nei
primissimi secoli cristiani.
E' vero che, per quanto sia il più
celebre, egli non è l'unico Santo di questo nome. Un altro è festeggiato
il 4 di questo stesso mese, ma neanche la sua figura corrisponde a
quella di un povero prete che suoni i tegoli del tetto invece delle
campane, forse perché le campane si incominciarono a fondere, nel "
bronzo campano " di Nola, soltanto dopo il IV secolo.
Anche questo
San Quintino fu francese, di Tours, e sarebbe stato al servizio di un
nobile della Turingia, di nome Gontrano. La moglie di questo ultimo si
sarebbe invaghita follemente del servitore, e invano avrebbe tentato di
sedurlo. Delusa nelle sue voglie, ordì una crudele vendetta e,
incaricato Quintino di portare i cavalli al fiume per l'abbeverata,
ordinò agli altri servi di decapitarlo.
La sua testa fu gettata in
una fontana, che divenne miracolosa, testimoniando la santità del casto
servitore. E l'ignoto biografo del Santo, dopo aver narrato la sua
storia, molto simile a quella biblica di Giuseppe Ebreo, inutilmente
tentato e velenosamente calunniato dalla lasciva moglie di Putifarre,
esce a questo punto in una aspra invettiva contro le donne malvagie, che
noi però non riporteremo, per non dispiacere alle gentili lettrici.
Il San Quintino di oggi, vien detto romano di nascita, e sarebbe giunto
in Gallia al seguito di San Luciano di Beauvais. Dopo aver
evangelizzato alcune regioni del Nord-Est, avrebbe posto il centro della
sua predicazione ad Ambianus, cioè ad Amiens. Qui anch'egli cadde
vittima, non di una donna, ma dei celebre e leggendario persecutore
francese Riziovaro, prefetto militare sotto Massimiano Imperatore, cioè
agli inizi dei III secolo.
In mancanza di notizie precise sulla
passione di questo celebre Martire francese, leggiamo quanto dice lacopo
da Varagine nella sua Legenda Aurea: " Quintino, facendo molti
miracoli, per comandamento di Massimiano Imperatore fu preso dal
prefetto di Roma, e battuto tanto che i battitori vennero meno ne le
battiture, poscia messo in prigione. Ma l'angelo di Dio sciolse i legami
de la prigione, e andoe nel miluogo de la città, e predicava al popolo.
Onde preso poi un'altra volta, e disteso alla colla infino a la rottura
de le vene, battuto ancora co' nerbi crudi durissimamente, sostenne
l'olio e la pece 'l grasso boglientissimo; e faccendosi scherno del
prefetto, adirato il prefetto gittogli in bocca la calcina e l'aceto e
la senape ".
Dopo questi e altri raffinatissimi tormenti, Quintino
fu decapitato e il suo corpo gettato nel fiume. Per cinquantacinque anni
non se ne seppe più nulla, finché a Vermand, sulla Somme, una " gentile
dama romana " non ritrovò e riconobbe nelle acque il corpo del Santo.
Anche a Vermand, il corpo del Martire, nel corso dei secoli, venne
smarrito, e fu ritrovato, nel VII secolo, da Sant'Eligio, il celebre
orafo francese, che modellò una preziosa teca dove furon riposte le
reliquie del Santo, il cui culto, da allora, si diffuse sempre di più,
tanto che anche la città di Vermand prese il nome del Santo, e si
chiamò, e ancora si chiama, Saint Quentin.
La città di Saint-Quentin
è anche famosa per un avvenimento storico di grande importanza: la
battaglia tra gli eserciti francese e spagnolo, che vi si scontrarono
nel 1557. A San Quintino si concluse la decennale lotta per l'egemonia
in Europa, prima tra Carlo V e Francesco I, poi tra Filippo Il ed Enrico
11.L'esercito vincitore a San Quintino, quello di Filippo 11, era
comandato, come si ricorderà, da un condottiero italiano, Emanuele
Filiberto, il quale, mentre gli Spagnoli assumevano il dominio
dell'Italia, ebbe come ricompensa il territorio della Savoia, di cui fu
primo Duca.
Fonte:
Archivio Parrocchia
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