mercoledì 2 ottobre 2013

I LIBRI DELLA BIBBIA ----LAMENTAZIONI---

LAMENTAZIONI
Il libro della Lamentazioni è una lunga supplica comunitaria rivolta a Dio in occasione di una
calamità nazionale. Esso contiene cinque poemi, che esprimono il dolore degli scampati alla
catastrofe che colpì Gerusalemme nel 587 a.C
Il titolo ‘Lamentazioni’ proviene dalla prima parola:“Ah! Come …” - che apre il libro e si ripete
lungo alcuni capitoli. Essa esprime lo stupore desolato dell’autore dinanzi alla catastrofe che ha
distrutto Gerusalemme. La tradizione ha attribuito questo libro al profeta Geremia. La versione
latina della Bibbia titola il libro "Preghiera di Geremia".
Il libro della Lamentazioni è, in realtà, una lunga supplica comunitaria rivolta a Dio in
occasione di una calamità nazionale. Nasce dalla coscienza del peccato commesso dai padri che
si ripercuote nei figli.
Contiene cinque poemetti di alta qualità poetica che esprimono il dolore divenuto lamento degli
scampati alla catastrofe, rimasti in patria in mezzo alle rovine che colpì Gerusalemme nel 587
a.C.
Nella prima, seconda e quarta Lamentazione emergono elementi del canto funebre, nella terza
un lamento di cordoglio individuale, nella quinta un lamento di cordoglio collettivo. In
particolare, le prime quattro Lamentazioni si presentano come "acrostici alfabetici": i singoli
versetti cominciano con la parola delle lettere dell'alfabeto ebraico in successione.
La prima Lamentazione (1,1-22) canta la desolazione della città santa che si sente
abbandonata: “Come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo!”. Il ritornello: “Nessuno la
consola” ritorna cinque volte: vv 2.9.16.17.21.
La seconda Lamentazione ( 2,1-22) esprime l'amara scoperta di sentire il Signore come un
nemico per Gerusalemme: “Come il Signore ha oscurato nella sua ira la figlia di Sion!”.
La terza (3,1-66) assomiglia ad un salmo di supplica che fa appello alla fede e alla conversione
per essere liberati, nella convinzione che nella rovina vi è una ragione di speranza: “ È bene
aspettare in silenzio la salvezza del Signore” (v.26).
La quarta Lamentazione (4,1-22) descrive gli orrori dell'assedio e della caduta di
Gerusalemme da parte di un testimone sopravvissuto: “Come si è annerito l’oro,come si è
alterato l’oro migliore! Sono disperse le pietre sante all’angolo di ogni strada” (v.1).
L’ultima lamentazione, la quinta (5,1-22) non più alfabetica, si compone di 22 versetti, che
sono il numero delle lettere dell'alfabeto ebraico ed esprime a Dio il desiderio di ritornare a Lui:
“ Fa' che ritorniamo a te, Signore, e noi ritorneremo. Fa' che viviamo ancora come nei tempi
passati” (v.21).
In conclusione il libro delle Lamentazioni è un poema che esprime la complessità della
sofferenza umana colma di contraddizioni in cui un credente trova il coraggio di interpellare
Dio e così anche la via per ritrovare fiducia e speranza.
Da sapere che
 Nella Bibbia ebraica le Lamentazioni sono collocate fra il libro del Qoelet e quello di
Ester, libri che, come le Lamentazioni, fanno parte degli “Scritti” o, in ebraico,
“Ketuvim”. In quella cattolica sono poste dopo il libro di Geremia.
 Questo testo biblico è usato dalla liturgia ebraica e da quella cristiana, specialmente
durante la Settimana santa, soprattutto nella liturgia del Venerdì santo.
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