giovedì 23 agosto 2018

(Gv 1,45-51) Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

VANGELO DI VENERDI 24 AGUSTO 2018.

Giorno liturgico: 24 Agosto: San Bartolomeo, Apostolo

Testo del Vangelo (Gv 1,45-51): In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Aiutami Signore attraverso il Tuo Santo Spirito, a comprendere cosa mi vuoi dire oggi con questo brano del Vangelo.

VIENI E VEDI!
Sapete, dopo tanti anni ho capito che nel mio vagare, che chi avevo sempre inseguito, mi seguiva in silenzio, in attesa! Natanaele cercava il Messia, ma aveva idee sue su come doveva essere il Signore che cercava. Da Nazaret ,un paese così piccolo, non può venire nulla di buono... come può il Messia venire da questo nulla? Dio è questo! Natanaele se ne renderà conto, quando comprenderà che quello sguardo di Gesù lo aveva sempre seguito, che lui non se ne era accorto perché cercava qualcuno che aveva immaginato secondo i suoi preconcetti. La fede in Dio si dimostra invece qualcosa di diverso, di nuovo, di sconosciuto; la Fede di ognuno di noi cresce con la conoscenza, con la frequentazione, con la presenza di Dio in noi. Ecco che allora anche da noi, dal nostro nulla, potrà nascere qualcosa che ci farà dire come Filippo: “ vieni e vedi”.
_________________________________________
Comentario: Mons. Christoph BOCKAMP Vicario Regionale dell'Opus Dei in Germania
(Bonn, Germania)

Oggi celebriamo la festa di san Bartolomeo apostolo. San Giovanni evangelista racconta il suo primo incontro con il Signore con tanto realismo che ci è facile entrare nella scena. Sono dialoghi di cuori giovani, diretti, franchi… divini!

Gesù incontra Filippo per caso e gli dice «Seguimi!» (Gv 1,43). Poco dopo, Filippo, entusiasta dell’incontro con Gesù, cerca il suo amico Natanaèle per comunicagli che —finalmente— ha trovato colui che Mosè e i profeti aspettavano: «Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret» (Gv 1,45). La risposta che riceve non è entusiasta ma scettica: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46). Quasi dappertutto succede qualcosa di simile. È normale che in ogni città, in ogni paese si pensi che dalla città, dal paese vicino non possa uscire nulla che valga la pena… lì sono quasi tutti degli inetti… e viceversa.

Ma Filippo non si scoraggia. E, siccome sono amici, non dà spiegazioni ma dice: «Vieni e vedi» (Gv 1,46). Va e il suo primo incontro con Gesù è l’inizio della sua vocazione. Quello che apparentemente è una casualità, nei piani di Dio era stato lungamente preparato. Per Gesù, Natanaèle non è uno sconosciuto: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi» (Gv 1,48). Quale albero di fichi? Forse era il luogo preferito da Natanaèle dove soleva recarsi quando voleva riposare, pensare, rimanere da solo… sempre sotto l’amoroso sguardo di Dio. Come tutti gli uomini, in ogni momento. Ma per rendermi conto di questo amore infinito di Dio per ciascuno di noi, per essere cosciente che è alla mia porta e bussa, ho bisogno di una voce esterna, di un amico, un “Filippo” che mi dica: «Vieni e vedi». Qualcuno che mi porti al cammino che san Josemaria descrive così: Cercare Cristo; incontrare Cristo, amare Cristo.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI VENERDI 24 AGUSTO 2018.

    Liturgical day: August 24th: Bartholomew, apostle

    Gospel text (Jn 1,45-51): Philip found Nathanael and said to him, «We have found the one that Moses wrote about in the Law, and the prophets as well: He is Jesus, son of Joseph, from Nazareth». Nathanael replied, «Can anything good come from Nazareth?». Philip said to him, «Come and see». When Jesus saw Nathanael coming, he said of him, «Here comes an Israelite, a true one; there is nothing false in him». Nathanael asked him, «How do you know me?». And Jesus said to him, «Before Philip called you, you were under the fig tree and I saw you». Nathanael answered, «Master, you are the Son of God! You are the King of Israel!». But Jesus replied, «You believe because I said: ‘I saw you under the fig tree’. But you will see greater things than that. Truly, I say to you, you will see the heavens opened and the angels of God ascending and descending upon the Son of Man».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Help me through your Holy Spirit to understand what you mean today with this passage of the Gospel.

    Come and see!
    You know, after so many years I realized that in my wanderings, whoever I was always pursuing, he followed me in silence, waiting! Nathanael sought out the Messiah, but had his own ideas about how the Lord was to be looking for. From Nazareth, such a small country, can not come any good ... how can the Messiah come from this nothing? God is this! Nathanael will become aware of it, when he will understand that Jesus' glance has always followed him, that he did not realize why he was looking for someone he had imagined in his preconceptions. Faith in God proves something different, again, unknown; The Faith of each one of us grows with the knowledge, with the attendance, with the presence of God in us. Here also, from us, from our nothingness, there will be something that will make us say as Philip: "come and see."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comment Mons. Christoph BOCKAMP Vicar of the Opus Dei Prelature in Germany
      (Bonn, Germany)

      Today, we celebrate the feast of St. Bartholomew, apostle. Evangelist John so vividly narrates his first encounter with the Lord, that it is easy for us to visualize the scene. It is a dialogue between young, direct, franc... divine hearts!

      Jesus casually meets Phillip and tells him «follow me» (Jn 1:43). Shortly afterwards, Philip, enthused about his meeting with Jesus, finds his friend Nathanael and tells him that, at long last, he has found whom Moses and the prophets wrote about: «He is Jesus, son of Joseph, from Nazareth» (Jn 1:45). The answer he receives is not enthusiastic but rather skeptical: «Can anything good come from Nazareth?» (Jn 1:46). Something similar happens almost everywhere. It is standard procedure in every city or every town to be inclined to think that nothing worth its while may come from the next city, or town... there, they are all worthless... And vice versa.

      But Philip does not get discouraged. And, friends though they are, he does not offer any additional explanation and just tells Nathanael: «Come and see» (Jn 1:46). He goes, and from the very first moment he sees Jesus his vocation shows up. What, apparently, may look as sheer chance, it was, no doubt, set up since long in God's plans. Nathanael is certainly not an unknown person for Jesus: «Before Philip called you, you were under the fig tree and I saw you» (Jn 1:48). What fig tree? Maybe it was just Nathanael's favourite place where he used to go to when he wanted to relax, to ponder, to be alone... Under the amorous gaze of God, though. Just like all of us, all the time. But to realize the infinite love of God for each one of us, to be fully conscious He is at my door knocking I need an external voice, a friend, a “Philip” who may tell me: «Come and see». Somebody to take me to St. Josemaria Escriva's way, which he describes like this: May you seek Christ, may you find Christ, may you love Christ.

      Elimina
  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI VENERDI 24 AGUSTO 2018.

    Día litúrgico: 24 de Agosto: San Bartolomé, apóstol

    Texto del Evangelio (Jn 1,45-51): En aquel tiempo, Felipe se encontró con Natanael y le dijo: «Ése del que escribió Moisés en la Ley, y también los profetas, lo hemos encontrado: Jesús el hijo de José, el de Nazaret». Le respondió Natanael: «¿De Nazaret puede haber cosa buena?». Le dice Felipe: «Ven y lo verás». Vio Jesús que se acercaba Natanael y dijo de él: «Ahí tenéis a un israelita de verdad, en quien no hay engaño». Le dice Natanael: «¿De qué me conoces?». Le respondió Jesús: «Antes de que Felipe te llamara, cuando estabas debajo de la higuera, te vi». Le respondió Natanael: «Rabbí, tú eres el Hijo de Dios, tú eres el Rey de Israel». Jesús le contestó: «¿Por haberte dicho que te vi debajo de la higuera, crees? Has de ver cosas mayores». Y le añadió: «En verdad, en verdad os digo: veréis el cielo abierto y a los ángeles de Dios subir y bajar sobre el Hijo del hombre».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Ayúdame a través de tu Espíritu Santo a entender lo que quieres decir hoy con este pasaje del Evangelio.

    Venga y vea!
    Ya sabes, después de tantos años me di cuenta de que en mis vagabundeos, quienquiera que estaba persiguiendo siempre, me siguió en silencio, esperando! Natanael buscó al Mesías, pero tenía sus propias ideas acerca de cómo el Señor debía estar buscando. Desde Nazaret, un país tan pequeño, no puede venir nada bueno ... ¿cómo puede el Mesías venir de esta nada? ¡Dios es esto! Nathanael se dará cuenta de ello, cuando comprenda que la mirada de Jesús siempre le ha seguido, que no se dio cuenta de por qué estaba buscando a alguien que había imaginado en sus preconcepciones. La fe en Dios prueba algo diferente, una vez más, desconocido; La fe de cada uno de nosotros crece con el conocimiento, con la asistencia, con la presencia de Dios en nosotros. Aquí también, de nosotros, de nuestra nada, habrá algo que nos hará decir como Felipe: "ven y ve".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comentario: Mons. Christoph BOCKAMP Vicario Regional del Opus Dei en Alemania
      (Bonn, Alemania)

      Hoy celebramos la fiesta del apóstol san Bartolomé. El evangelista san Juan relata su primer encuentro con el Señor con tanta viveza que nos resulta fácil meternos en la escena. Son diálogos de corazones jóvenes, directos, francos... ¡divinos!

      Jesús encuentra a Felipe casualmente y le dice «sígueme» (Jn 1,43). Poco después, Felipe, entusiasmado por el encuentro con Jesucristo, busca a su amigo Natanael para comunicarle que —por fin— han encontrado a quien Moisés y los profetas esperaban: «Jesús el hijo de José, el de Nazaret» (Jn 1,45). La contestación que recibe no es entusiasta, sino escéptica : «¿De Nazaret puede haber cosa buena?» (Jn 1,46). En casi todo el mundo ocurre algo parecido. Es corriente que en cada ciudad, en cada pueblo se piense que de la ciudad, del pueblo vecino no puede salir nada que valga la pena... allí son casi todos ineptos... Y viceversa.

      Pero Felipe no se desanima. Y, como son amigos, no da más explicaciones, sino dice: «Ven y lo verás» (Jn 1,46). Va, y su primer encuentro con Jesús es el momento de su vocación. Lo que aparentemente es una casualidad, en los planes de Dios estaba largamente preparado. Para Jesús, Natanael no es un desconocido: «Antes de que Felipe te llamara, cuando estabas debajo de la higuera, te vi» (Jn 1,48). ¿De qué higuera? Quizá era un lugar preferido de Natanael a donde solía dirigirse cuando quería descansar, pensar, estar sólo... Aunque siempre bajo la amorosa mirada de Dios. Como todos los hombres, en todo momento. Pero para darse cuenta de este amor infinito de Dios a cada uno, para ser consciente de que está a mi puerta y llama necesito una voz externa, un amigo, un “Felipe” que me diga: «Ven y verás». Alguien que me lleve al camino que san Josemaría describe así: buscar a Cristo; encontrar a Cristo; amar a Cristo.

      Elimina
  3. VERSIONE IN FRANCESE DI VENERDI 24 AGUSTO 2018.

    Jour liturgique : 24 Août: Barthélemy, apôtre

    Texte de l'Évangile (Jn 1,45-51): Philippe rencontre Nathanaël et lui dit: «Celui dont parlent la loi de Moïse et les Prophètes, nous l'avons trouvé: c'est Jésus fils de Joseph, de Nazareth». Nathanaël répliqua: «De Nazareth! Peut-il sortir de là quelque chose de bon?». Philippe répond: «Viens, et tu verras». Lorsque Jésus voit Nathanaël venir à lui, il déclare: «Voici un véritable fils d'Israël, un homme qui ne sait pas mentir». Nathanaël lui demande: «Comment me connais-tu?». Jésus lui répond: «Avant que Philippe te parle, quand tu étais sous le figuier, je t'ai vu». Nathanaël lui dit: «Rabbi, c'est toi le Fils de Dieu! C'est toi le roi d'Israël!». Jésus reprend: «Je te dis que je t'ai vu sous le figuier, et c'est pour cela que tu crois! Tu verras des choses plus grandes encore». Et il ajoute: «Amen, amen, je vous le dis: vous verrez les cieux ouverts, avec les anges de Dieu qui montent et descendent au-dessus du Fils de l'homme».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Aide-moi Seigneur à travers Ton Saint Esprit, à comprendre ce que tu veux aujourd'hui me dire avec ce passage de l'Évangile.

    VIENS ET VOIS !
    Vous savez, après tant d'années j'ai compris que dans mon errance, que celui que j'avais toujours poursuivi, me suivait en silence, en attente!
    Nathanaël cherchait le Messie, mais il avait ses idées sur qui devait être le Seigneur qu'il cherchait. Rien de bon ne peut venir de Nazareth, un si petit pays... comment le Messie peut venir de ce rien? Dieu est celui-ci! Nathanaël s'en rendra compte, quand il comprendra que ce regard de Jésus l'avait toujours suivi, qu'il ne s'en était pas aperçu parce qu'il cherchait quelqu'un qu'il avait imaginé selon ses préjugés. Par contre la foi en Dieu se montre en quelque chose de différent, de nouveau, d'inconnu; la Foi de chacun de nous grandit avec la connaissance, avec le fréquentation, avec la présence de Dieu en nous. Voilà qu'alors de nous aussi, de notre rien, il pourra naître quelque chose qui nous fera dire comme Philippe: " viens et vois."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Commentaire de Mgr. Christoph BOCKAMP Vicaire Régional de l'Opus Dei en Alemagne
      (Bonn, Allemagne)

      Aujourd'hui, nous célébrons la fète de Saint-Barthélemy. Saint Jean, l'évangéliste, nous raconte la première rencontre avec Jésus avec une telle intensité que nous sommes transportés sur la scène. C'est sont des dialogues des cœurs jeunes, honnêtes, sincères et c'est sublime!

      Jésus rencontre Philippe par hasard et lui dit «suis-moi» (Jn 1,43). Peu de temps après, Philippe, heureux de cette rencontre avec Jésus, cherche son ami Nathanaël pour lui raconter que “enfin” il a trouvé celui dont parlent les prophètes: «C'est Jésus fils de Joseph, de Nazareth» (Jn 1,45). La réponse qu'il reçoit de la part de Nathanaël n'est pas très enthousiaste, elle est plutôt sceptique: «De Nazareth! Peut-il sortir de là quelque chose de bon?» (Jn 1,46). Partout dans le monde, c'est pareil. Chaque ville ou village pense que rien de bon ne peut sortir de leur ville ou village voisine… et vice-versa.

      Mais Philippe ne se décourage pas. Etant de bons amis, il ne s'explique plus et il l'invite à l'accompagner: «Viens, et tu verras» (Jn 1,46). Alors, il y va, et cette première rencontre avec Jésus détermine sa vocation. Ce qui semblait le hasard était, déjà bien préparé à l'avance, dans le plan de Dieu. Pour Jésus, Nathanaël, n'est pas un inconnu: «Avant que Philippe te parle, quand tu étais sous le figuier, je t'ai vu» (Jn 1,48). De quel figuier parle-t-Il? Peut-être c'était l'endroit préféré de Nathanaël où il allait pour se reposer, penser, s'isoler, …toujours sous le regard de Dieu. Comme nous tous. Mais pour bien se rendre compte de l'amour infini de Dieu pour chacun d'entre nous, afin d'être conscient que Dieu frappe à la porte et qu'Il m'appelle, nous avons besoin de quelqu'un qui comme Philippe nous dira «Viens, tu verras». Quelqu'un qui nous amène sur la route que Saint Josémaria appelle: «Chercher le Christ, trouver le Christ, aimer le Christ».

      Elimina