lunedì 6 agosto 2018

(Mt 14,22-36) Comandami di venire verso di te sulle acque.

VANGELO DI MARTEDI 7 AGUSTO 2018.

Giorno liturgico: Martedì, XVIII settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 14,22-36): [Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Aiutami o Santo Spirito ad ascoltare col cuore la tua parola; a viverla e ad esprimerla, con parole semplici che sappiano penetrare i cuori, per primo il mio, e lascino tracce indelebili.

Incomincio realizzando che la vicinanza con Gesù, non cambia le cose se continuiamo a volere gestire tutto con le nostre idee. I discepoli pensavano che fosse buona cosa rimandare indietro tutta quella gente che era accorsa da Gesù, perché erano stanchi ed affamati, ed il viaggio per tornare nelle loro case era lungo. A nessuno di loro era passato per la mente di chiedere a Gesù cosa fare, e questo è quello che il più delle volte facciamo anche noi, vivendo anche da credenti, come se Dio fosse uno spettatore della nostra vita, da invocare solo nel momento in cui ci rendiamo conto dei nostri limiti, fino a che non facciamo quella che io definisco, l'esperienza del "risorto". Per questo Gesù li costrinse a salire sulla barca ed andare sull’altra riva. Capire chi è Gesù non basta, perché non si può restare spettatori quando lo si è incontrato, ma si deve vincere la paura, la vergogna, e soprattutto certi schemi di ragionamento umani, che ci tengono legati a preconcetti tutti nostri. Gesù non si vive a distanza, ma si vive da dentro, ci si convive, ci si deve sentire incatenati a Lui, altrimenti restiamo spettatori assonnati e spesso assenti. I discepoli che si addormentano, le donne che si addormentano... queste figure mi hanno sempre lasciato sconcertata; come si può dormire, come si può perdere quel contatto meraviglioso! Ma il più delle volte è proprio Gesù che ci costringe a questo, per farci stare coi piedi per terra. Noi senza Dio, navighiamo nella tempesta, abbiamo paura, perdiamo la rotta e non riusciamo a vincere i venti contrari. In queste notti annaspiamo, sperando in qualche miracolo che venga da fuori, da chissà dove, da chissà chi! La fede non è una sensazione esterna, ma come una piantina va seguita, accarezzata, fatta crescere, perché possa far fiorire un modo di vivere diverso. Io ho fede SE Gesù è sempre presente in me, con il Suo modo di vivere e non come spettatore del mio agire.
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Comentario: Fra. Lluc TORCAL Monje del Monasterio de Sta. Mª de Poblet
(Santa Maria de Poblet, Tarragona, Spagna)

Oggi, non vedremo Gesù dormendo nella barca mentre questa si affonda, ne acquietando la tormenta con un’unica parola di ammonizione, suscitando così l’ammirazione dei discepoli (cf. Mt 8,22-23). Ma l’atto di oggi non è meno sconvolgente: tanto per i primi discepoli come per noi.

Gesù aveva costretto i discepoli a salire sulla barca e navigare per raggiungere l’altra sponda; aveva congedato tutta la gente dopo aver sfamato la moltitudine famelica ed era rimasto nella montagna Lui solo, profondamente immerso nell’orazione (cf. Mt 14,22-23). I discepoli, senza il Maestro, vanno avanti con difficoltà. Fu allora quando Gesù si avvicinò alla loro barca camminando sulle acque.

Come succederebbe a persone normali e sensate, i discepoli si spaventano al vederlo: gli uomini di solito non camminano sulle acque e, pertanto, credevano di star vedendo uno spettro. Sbagliavano: non era un’illusione, davanti a loro c’era proprio il Signore, che li invitava –come in tante altre occasioni- a non avere paura e a fidarsi di Lui per svelare in loro la fede. Questa fede si richiese, per primo, a Pietro, che disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque» (Mt 14,28). Con questa risposta, Pietro dimostrò che la fede consiste nell’obbedienza alla parola di Cristo: non disse «fai che cammini sulle acque», piuttosto voleva seguire quello che lo stesso e unico Signore le ordinasse per poter credere nella veracità delle parole del Maestro.

I suoi dubbi lo fecero vacillare nella incipiente fede, ma persuasero gli altri discepoli a confessare, presente il Maestro: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!» (Mt 14,33). «Il gruppo di quelli che erano già apostoli, pero ancora non credevano, poiché videro che le acque giocavano sotto i piedi del Signore e che nell’agitato movimento delle onde i passi del Signore erano sicuri, (…) credettero che Gesù era il vero Figlio di Dio, confessandolo in quanto tale (Sant’Ambrogio).

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI MARTEDI 7 AGUSTO 2018.

    Liturgical day: Tuesday 18th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 14,22-36): After the crowds have eaten their fill, Jesus obliged his disciples to get into the boat and go ahead of him to the other side, while He sent the crowd away. And having sent the people away, He went up the mountain by himself to pray. At nightfall, He was there alone. Meanwhile, the boat was very far from land, dangerously rocked by the waves for the wind was against it. At daybreak, Jesus came to them walking on the lake. When they saw him walking on the sea, they were terrified, thinking that it was a ghost. And they cried out in fear. But at once Jesus said to them, «Courage! Don't be afraid. It's me!». Peter answered, «Lord, if it is you, command me to come to you walking on the water». Jesus said to him, «Come». And Peter got out of the boat, walking on the water to go to Jesus. But, in face of the strong wind, he was afraid and began to sink. So he cried out, «Lord, save me!». Jesus immediately stretched out his hand and took hold of him, saying, «Man of little faith, why did you doubt?». As they got into the boat, the wind dropped. Then those in the boat bowed down before Jesus saying, «Truly, you are the Son of God!». They came ashore at Gennesareth. The local people recognized Jesus and spread the news throughout the region. So they brought all the sick to him, begging him to let them touch just the fringe of his cloak. All who touched it became perfectly well.

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Help me, O Holy Spirit, to hear your word with heart; To live it and express it, in simple words that can penetrate the hearts, first mine, and leave indelible traces.

    I begin by realizing that proximity to Jesus does not change things if we continue to want to manage everything with our ideas. The disciples thought it was good to put back all those people who had come to Jesus because they were tired and hungry, and the journey back to their homes was long. None of them had gone through the mind to ask Jesus what to do, and that is what we most often do, even by believers, as if God were a spectator of our lives, to invoke only at the moment We realize our limits, until we do what I call, the experience of the "resurrected". That's why Jesus forced them to get on the boat and go to the other shore. Understanding who Jesus is is not enough, because you can not remain spectators when you meet him, but you must overcome fear, shame, and above all, certain human reasoning patterns that keep us tied to all our preconceptions. Jesus does not live away, but lives from within, lives together, otherwise we are sleepy and often absent.
    Disbelieving disciples, women falling asleep ... these figures have always left me bewildered; How can you sleep, how can you lose that wonderful contact! But most of all, it is Jesus who forces us to do this, to make us stand on the ground.
    We without God, we navigate in the storm, we are afraid, we lose the course and we can not win the opposing winds.
    In these nights we nod, hoping for some miracle that comes from outside, from who knows where, who knows who!
    Faith is not an external feeling, but as a seedlings should be followed, caressed, made grown, so that a different way of life can flourish. I Have Faith IF Jesus is always present in me, with His way of living, and not as a spectator of my actions.

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    1. Comment di Brother. Lluc TORCAL Monk of Santa Maria de Poblet
      (Santa Maria de Poblet, Tarragona, Spain)

      Today, we shall not look at Jesus sleeping on he boat while it sinks, nor rebuking the winds and the waves with a single word, so his disciples may be amazed (cf. Mt 8:23-27). But, today's action is no less disconcerting, whether for his first disciples or for us.

      Jesus had obliged his disciples to get into the boat and go ahead of him to the other side; and after the crowds have eaten their fill, He had sent the crowd away. And, then, He went up the mountain by himself to pray. And He remained there alone. (cf. Mt 14:22-23). Without his Master, the disciples were having troubles to face the wind. It was then when Jesus came to them walking on the water.

      As plain and simple people would, the disciples were terrified to see him: men do not usually walk over water, so they thought they were seeing a ghost. But they were wrong: it was not an illusion what they were looking at, but the very Lord, who was inviting them —as He did quite often— not to be afraid and trust him to awake their faith in them.

      This faith was first demanded to Peter, who said: «Lord, if it is you, command me to come to you walking on the water» (Mt 14:28). With this words, Peter showed that faith consists of abiding by the word of Christ: he did not say «let me walk on the water» but he just wanted to follow what the very and only Lord could command him to do, to believe the truthfulness of the Master's words.

      His doubts, however, made him reel, but they led the other disciples to bow down and confess before their Master: «Truly, you are the Son of God!» (Mt 14:33). «The group of those that already were apostles, but did not yet fully believe, when they saw the waters waving below the Lord's feet and appreciated his steps were firm through the stormy waves (...) they believed Jesus was the true Son of God, and accepted him as such» (St. Ambrose).

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MARTEDI 7 AGUSTO 2018.

    Día litúrgico: Martes XVIII del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 14,22-36): En aquellos días, cuando la gente hubo comido, Jesús obligó a los discípulos a subir a la barca y a ir por delante de Él a la otra orilla, mientras Él despedía a la gente. Después de despedir a la gente, subió al monte a solas para orar; al atardecer estaba solo allí. La barca se hallaba ya distante de la tierra muchos estadios, zarandeada por las olas, pues el viento era contrario. Y a la cuarta vigilia de la noche vino Él hacia ellos, caminando sobre el mar. Los discípulos, viéndole caminar sobre el mar, se turbaron y decían: «Es un fantasma», y de miedo se pusieron a gritar. Pero al instante les habló Jesús diciendo: «¡Ánimo!, que soy yo; no temáis». Pedro le respondió: «Señor, si eres tú, mándame ir donde tú sobre las aguas». «¡Ven!», le dijo. Bajó Pedro de la barca y se puso a caminar sobre las aguas, yendo hacia Jesús. Pero, viendo la violencia del viento, le entró miedo y, como comenzara a hundirse, gritó: «¡Señor, sálvame!». Al punto Jesús, tendiendo la mano, le agarró y le dice: «Hombre de poca fe, ¿por qué dudaste?». Subieron a la barca y amainó el viento. Y los que estaban en la barca se postraron ante él diciendo: «Verdaderamente eres Hijo de Dios». Terminada la travesía, llegaron a tierra en Genesaret. Los hombres de aquel lugar, apenas le reconocieron, pregonaron la noticia por toda aquella comarca y le presentaron todos los enfermos. Le pedían que tocaran siquiera la orla de su manto; y cuantos la tocaron quedaron salvados.

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Ayúdame oh Espíritu Santo para escuchar con el corazón a su palabra; vivirlo y expresarlo en palabras sencillas que son capaces de penetrar en los corazones, mi primera, y dejar huellas indelebles.

    Comienzo a darse cuenta de que la cercanía con Jesús, que no cambian las cosas, si seguimos a querer manejar todo con nuestras ideas. Los discípulos pensaron que era buena cosa que enviar a todas aquellas personas que habían acudido a Jesús, porque estaban cansados y hambrientos, y el viaje a regresar a sus hogares se redujo. Ninguno de ellos había pasado por la cabeza pedirle a Jesús qué hacer, y esto es lo que la mayoría de las veces lo hacemos también, vida, así como creyentes, como si Dios fuera un espectador de nuestras vidas, para invocar sólo cuando cuando nos damos cuenta de nuestras limitaciones, hasta que lo haga lo que yo llamo, la experiencia del "resucitado". Por eso Jesús les obligó a entrar en la barca e ir al otro lado. Para entender que Jesús no es suficiente, porque no se puede seguir siendo espectadores cuando se conocieron, pero hay que vencer el miedo, la vergüenza, y especialmente ciertos patrones de razonamiento humano, que nos mantienen atados a todas nuestras ideas preconcebidas. Jesús no vivió en una distancia, pero viven en, vivimos juntos, de lo contrario nos quedamos espectadores soñolientos y, a menudo ausente. Los discípulos que se duermen, las mujeres que se quedan dormidas ... Estas cifras siempre me han dejado perplejo; ¿cómo se puede dormir, cómo se puede perder ese toque maravilloso! Pero más a menudo es precisamente Jesús, que nos obliga a esto, para mantenernos a la tierra. Nos sin Dios, se navega en la tormenta, tenemos miedo, perdemos la ruta y que no podemos ganar vientos en contra. En estas noches forcejeo, con la esperanza de un milagro que viene de fuera, de alguna parte, por alguien! La fe no es un sentimiento extraño, pero a medida que se sigue una planta de semillero, acariciado, la hizo crecer, de modo que pueda florecer a un estilo de vida diferente. Tengo fe SE Jesús siempre está presente en mí, con su forma de vida y no como un espectador de mi acto.

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    1. Comentario: Fray. Lluc TORCAL Monje del Monasterio de Sta. Mª de Poblet
      (Santa Maria de Poblet, Tarragona, España)

      Hoy no veremos a Jesús durmiendo en la barca mientras ésta se hunde, ni calmando la tormenta con una sola palabra increpatoria, suscitando así la admiración de los discípulos (cf. Mt 8,22-23). Pero la acción de hoy no deja de ser menos desconcertante: tanto para los primeros discípulos como para nosotros.

      Jesús había obligado a los discípulos a subir a la barca e ir hacia la otra orilla; había despedido a todo el mundo después de haber saciado a la multitud hambrienta y había permanecido Él sólo en la montaña, inmerso profundamente en la oración (cf. Mt 14,22-23). Los discípulos, sin el Maestro, avanzan con dificultades. Fue entonces cuando Jesús se acercó a la barca caminando sobre las aguas.

      Como corresponde a personas normales y sensatas, los discípulos se asustan al verle: los hombres no suelen caminar sobre el agua y, por tanto, debían estar viendo un fantasma. Pero se equivocaban: no se trataba de una ilusión, sino que tenían delante suyo al mismo Señor, que les invitaba —como en tantas otras ocasiones— a no tener miedo y a confiar en Él para desvelar en ellos la fe. Esta fe se exige, en primer lugar, a Pedro, quien dijo: «Señor, si eres tú, mándame ir donde tú sobre las aguas» (Mt 14,28). Con esta respuesta, Pedro mostró que la fe consiste en la obediencia a la palabra de Cristo: no dijo «haz que camine sobre las aguas», sino que quería seguir aquello que el mismo y único Señor le mandara para poder creer en la veracidad de las palabras del Maestro.

      Sus dudas le hicieron tambalearse en la incipiente fe, pero condujeron a la confesión de los otros discípulos, ahora con el Maestro presente: «Verdaderamente eres Hijo de Dios» (Mt 14,33). «El grupo de aquellos que ya eran apóstoles, pero que todavía no creen, porque vieron que las aguas jugaban bajo los pies del Señor y que en el movimiento agitado de las olas los pasos del Señor eran seguros, (...) creyeron que Jesús era el verdadero Hijo de Dios, confesándolo como tal» (San Ambrosio).

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI MARTEDI 7 AGUSTO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 18e Semaine: Mardi

    Texte de l'Évangile (Mt 14,22-36): Aussitôt Jésus obligea ses disciples à monter dans la barque et à le précéder sur l'autre rive, pendant qu'il renverrait les foules. Quand il les eut renvoyées, il se rendit dans la montagne, à l'écart, pour prier. Le soir venu, il était là, seul. La barque était déjà à une bonne distance de la terre, elle était battue par les vagues, car le vent était contraire. Vers la fin de la nuit, Jésus vint vers eux en marchant sur la mer. En le voyant marcher sur la mer, les disciples furent bouleversés. Ils disaient: «C'est un fantôme», et la peur leur fit pousser des cris. Mais aussitôt Jésus leur parla: «Confiance! c'est moi; n'ayez pas peur!». Pierre prit alors la parole: «Seigneur, si c'est bien toi, ordonne-moi de venir vers toi sur l'eau». Jésus lui dit: «Viens!». Pierre descendit de la barque et marcha sur les eaux pour aller vers Jésus. Mais, voyant qu'il y avait du vent, il eut peur; et, comme il commençait à enfoncer, il cria: «Seigneur, sauve-moi!». Aussitôt Jésus étendit la main, le saisit et lui dit: «Homme de peu de foi, pourquoi as-tu douté?». Et quand ils furent montés dans la barque, le vent tomba. Alors ceux qui étaient dans la barque se prosternèrent devant lui, et ils lui dirent: «Vraiment, tu es le Fils de Dieu!».
    Ayant traversé le lac, ils abordèrent à Génésareth. Les gens de cet endroit reconnurent Jésus; ils firent avertir toute la région, et on lui amena tous les malades. Ils le suppliaient de leur laisser seulement toucher la frange de son manteau, et tous ceux qui la touchèrent furent sauvés.

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Aide-moi o Saint Esprit à écouter Ta Parole avec le coeur; à la vivre et l'exprimer, avec des mots simples qui sachent pénétrer les coeurs, le mien en premier, et y laissent des traces indélébile.

    Je commence en réalisant que la proximité avec Jésus ne change pas les choses si nous continuons à vouloir tout gérer avec nos idées. Les disciples pensaient que ce fut une bonne chose de renvoyer tous ces gens qui était accourue voir Jésus, parce qu'ils étaient fatigués et affamés, et le voyage pour revenir chez eux était long. À aucun d'eux était passé par l'esprit de demander à Jésus que faire, et ceci est ce que nous faisons souvent faisons nous aussi, même en vivant en croyants, comme si Dieu fût un spectateur de notre vie, à invoquer seulement dans les moments ou nous nous rendons compte de nos limites, jusqu'à ce que nous ne faisons pas ce que je définis, comme l'expérience du "ressuscité." Pour cela Jésus les contraignit à monter sur la barque et à aller sur l'autre rive. Comprendre qui est Jésus ne suffit pas, parce qu'on ne peut pas rester spectateurs quand on la rencontré, mais on doit gagner la peur, la honte, et surtout certains schémas de raisonnement humain, qui nous tiennent lié à tout nos préjugés. Jésus ne se vit pas à distance, mais se vit en cohabitation de dedans, autrement nous restons des spectateurs endormis et souvent absents. Les disciples ou les femmes qui s'endorment... ces illustrations m'ont toujours laissé déconcertée; comment peut-on dormir, comme peut-on perdre ce contact merveilleux!
    Mais le plus souvent c'est proprement Jésus qui nous contraint à cela, pour nous faire rester debout sur nos pieds. Nous sans Dieu, nous naviguons dans la tempête nous avons peur, nous perdons la route et nous ne réussissons pas à gagner les vents contraires. Dans ces nuits pataugeons, en espérant un miracle à venir de l'extérieur, de quelque part, de quelqu'un!
    La foi n'est pas une sensation extérieure, mais comme une plante elle doit être suivie, caressée, aider à pousser, parce qu'elle ne peut pas fleurir en vivant d'une manière différente. J'ai foi SI Jésus est toujours présent en moi, avec Sa manière de vivre et pas comme spectateur de ma façon d'agir.

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    1. Commentaire de l'Abbé Lluc TORCAL Moine de Monastère de Sta. Mª de Poblet
      (Santa Maria de Poblet, Tarragona, Espagne)

      Aujourd'hui, nous ne verrons pas Jésus entrain de dormir dans une barque pendant que cette dernière s'enfonce dans l'eau, ni calmer la tourmente avec une seule parole de réprimande, suscitant ainsi l'admiration des disciples (cf. Mt 8,22-23). Mais l'action d'aujourd'hui est aussi déconcertante: autant pour les premiers disciples que pour nous-même.

      Jésus avait obligé les disciples à monter dans la barque et à se diriger vers l'autre rive; il s'était éloigné de tout le monde, après avoir donné à manger à une foule affamée et était demeuré seul dans la montagne, profondément plongé dans la prière (cf. Mt 14,22-23). Les disciples, sans le Maître, avançaient avec difficulté. Ce fut alors lorsque Jésus s'approcha à la barque en marchant sur les eaux.

      Comme il est propre des personnes normales et saines d'esprit, les disciples s'effrayèrent à le voir: les hommes ne marchent généralement pas sur l'eau et donc, ils devaient être entrain de voir un fantôme. Mais ils se trompaient: il ne s'agissait pas d'une illusion, mais bien du Seigneur Lui-même, qui les invitaient —comme en tant d'autres occasions— à ne pas avec peur et à Lui faire confiance pour leur révéler la foi. Cette foi s'exigea tout d'abord de Pierre, qui dit alors: «Seigneur, si c'est bien toi, ordonne-moi de venir vers toi sur l'eau» (Mt 14,28). Avec cette réponse, Pierre démontre que la foi consiste en l'obéissance à la parole du Christ: il ne dit pas “fait que je puisse marcher sur les eaux”, mais il voulait faire ce que le Seigneur lui-même lui ordonne pour pouvoir croire en la véracité des paroles du Maître.

      Ses doutes le firent chanceler dans la foi naissante, mais permirent la confession des autres disciples, lorsqu'en présence du Maître: «Vraiment, tu es le Fils de Dieu!» (Mt 14,33). «Le groupe de ceux qui étaient déjà apôtres, mais qui ne croyaient toujours pas, lorsqu'ils virent que les eaux bougeaient sous les pieds du Seigneur et que malgré les mouvements agités des vagues, les pas du Seigneurs étaient certains, (…) crurent alors que Jésus était le véritable Fils de Dieu, le reconnaissant comme tel» (Saint Ambroise).

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