sabato 5 maggio 2018

(Gv 15,9-17) Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.

VANGELO DI DOMENICA 6 MAGGIO 2018.
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Giorno liturgico: VI Domenica (B) di Pasqua

Testo del Vangelo (Gv 15,9-17): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.» Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Spirito del Signore,e portami con te nell' amore ,perchè io possa sentire quanto è immenso quello che Dio prova per noi.

Le parole di Gesù, tornano anche oggi come pochi giorni fa, ed io vorrei  che queste parole fossero ripetute tutti i giorni per quanto ne percepisco l'importanza"vi ho chiamato amici"! Anche con i  bambini del catechismo insisto molto su questo concetto, perchè Dio non ci ha voluto costringere, ma stringere in questo abbraccio cercando di farci capire a costo della sua vita, quanto ci ama,e quanto ama tutti noi, anche quelli che secondo il giudizio umano sono irrecuperabili.A volte mi sono trovata a parlare con delle persone che dicevano di non credere, di non voler avere nulla a che fare con Dio, e pur trovandoli ostili, ho cercato di vedere in loro quel qualcosa di buono, per fargli capire che anche in loro Dio vive, e per spingerli a socchiudere quella porta che per colpa della loro lontananza dalla fede, credevano fosse sbarrata per sempre.Amarci tra di noi per essere di sostegno l' uno con l' altro e non d' intralcio questo è uello che i cristiani da sempre cercano di fare. Ci riusciamo poco e male, perchè vogliamo comunque sempre affermare noi stessi, le nostre ragioni e cercando la soddisfazione delle nostre ragioni, dimentichiamo che contano di più i meriti, ossia la preghiera, il silenzio e l'offerta di tutti i torti subiti ingiustamente, che sono vere e proprie pietre preziose per comperare le grazie di Dio che ci ha eletti per l'unico meritevole Gesù Cristo, a figli adottivi.
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Comentatio del Rev. D. Francesc CATARINEU i Vilageliu
(Sabadell, Barcelona, Spagna)

Oggi, celebriamo l’ultima Domenica prima delle feste solenni dell’Assunzione e di Pentecoste, che chiudono il ciclo Pasquale. Se durante queste Domeniche Gesù risuscitato si è manifestato come il Buon Pastore e come la vite alla quale bisogna rimanere uniti come suoi tralci, oggi ci spalanca le porte del suo Cuore.

Naturalmente, nel Suo Cuore troviamo solo amore. Quello che costituisce il mistero più profondo di Dio e che è Amore. Tutto ciò che ha fatto dalla creazione alla redenzione è per amore. Tutto quello che si aspetta da noi come risposta alle sue azioni, è amore. Per questo, oggi risuonano le sue parole «Rimanete nel mio amore » (Gv 15,9). L’amore vuole reciprocità, è come un dialogo che ci fa corrispondere con un crescente amore il suo primo amore.

Frutto dell’amore è l’allegria: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi» (Gv 15,11). Se la nostra vita non riflette l’allegria di credere, se ci lasciamo affogare dalle contrarietà senza vedere che anche lì, il Signore è presente e ci consola, è perché non abbiamo conosciuto abbastanza a Gesù.

Dio ha sempre l’iniziativa. Ce lo dice espressamente affermando che «io ho scelto voi» (Gv 15,16). Noi abbiamo la sensazione di pensare di aver scelto, però non abbiamo fatto altro che rispondere a un invito. Ci ha scelto gratuitamente per essere amici «Non vi chiamo più servi (...); ma vi ho chiamato amici » (Gv 15,15).

Agli inizi Dio parla con Adamo come un amico parla con un suo amico. Cristo, nuovo Adamo, ha recuperato non solo l’antica amicizia, ma l’intimità con Dio, visto che Dio è amore.

Tutto si riassume in questa parola “amore”. Ce lo ricorda Sant’Agostino: «Il buon Maestro ci raccomanda frequentemente la carità come unico comandamento possibile. Senza la carità tutte le altre buone qualità non servono a nulla. La carità, di fatto, porta l’uomo a tutte le altre virtù che lo fanno buono».

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI DOMENICA 6 MAGGIO 2018.

    Liturgical day: Sunday 6th (B) of Easter

    Gospel text (Jn 15,9-17): Jesus said to his disciples: «As the Father has loved me, so I have loved you; remain in my love. You will remain in my love if you keep my commandments, just as I have kept my Father's commandments and remain in his love. I have told you all this, that my own joy may be in you and your joy may be complete.» This is my commandment: love one another as I have loved you. There is no greater love than this, to give one's life for one's friends; and you are my friends if you do what I command you. I shall not call you servants any more, because servants do not know what their master is about. Instead I have called you friends, since I have made known to you everything I learned from my Father. You did not choose me; it was I who chose you and sent you to go and bear fruit, fruit that will last. And everything you ask the Father in my name, he will give you. This is my command, that you love one another».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER : Come, Spirit of the Lord, and take me with you in 'love, because I can feel how huge that God test for us.

    The words of Jesus, they come back again today as a few days ago, and I wish that those words were repeated every day as far as I perceive the importance "I have called you friends"! Even with the children of the catechism great emphasis on this concept, because God did not want to force, but tighten in this embrace trying to make us understand at the cost of his life, because he loves us, and how much he loves us all, even those who according to the human judgment are sunk. Sometimes I found myself talking to the people who said they did not believe, they do not want to have anything to do with God, and even finding them hostile, I tried to see in them that something good, to make him understand that even in their God lives, and to encourage them to squint that door because of their distance from faith, believed to be barred forever. Love between us to be supporting the one with the other and not get in the way this is what Christians always try to do. We can and badly, because we want to always assert ourselves, our reasons and looking for the satisfaction of our reason, forget that matter most the merits, namely prayer, silence and offer all the wrongs suffered unjustly, that They are real gems to buy the grace of God who chose us for the only worthy Jesus Christ, to adopted children.

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    1. Comment off: Fr. Francesc CATARINEU i Vilageliu
      (Sabadell, Barcelona, Spain)

      Today, we celebrate the last Sunday before the solemnities of the Ascension and the Pentecost that close the Easter celebrations. If all through these Sundays the resurrected Jesus has appeared before us as the Good Shepherd and as the vine which we have to be a part of, as its branches are, today his Heart is open wide for us.

      Certainly, in his Heart we can only find love. What constitutes God's deepest mystery is that He is Love. Whatever He has done from his Creation to his redemption through Christ is because of love. Whatever He is expecting from us in response to his actions is just love. This is why his words resound today: «Remain in my love» (Jn 15:9). Love requests reciprocity, it is like having a dialogue that makes us reciprocate with a growing love to his first love.

      A fruit of love is joy: «I have told you all this, that my own joy may be in you and your joy may be complete» (Jn 15:11). If our life does not reflect the joy of believing, if we are overwhelmed by our own frustrations and do not realize the Lord is also next to us, consoling us, it is because we do not know Jesus sufficiently well.

      God always keeps the initiative. He expressly says so when He affirms «it was I who chose you» (Jn 15:16). We may feel tempted to think it is us who have chosen him, but we have done nothing but answering his call. He has freely chosen us to be his friends: «I shall not call you servants (…). Instead I have called you friends» (Jn 15:15).

      In the beginning, God spoke to Adam as a friend speaks to his friend. Christ, the new Adam, has recovered for us not only the previous friendship, but also our intimacy with God, inasmuch as God is Love.

      It can all be summarized by saying just this word: “Love”. St. Augustine reminds us so: «The good Master recommends us quite often that charity is the only possible commandment. Without charity all the other good qualities mean nothing. Charity, in fact, leads man necessarily to all the other virtues that make him good».

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI DOMENICA 6 MAGGIO 2018.

    Día litúrgico: Domingo VI (B) de Pascua

    Texto del Evangelio (Jn 15,9-17): En aquel tiempo, Jesús habló así a sus discípulos: «Como el Padre me amó, yo también os he amado a vosotros; permaneced en mi amor. Si guardáis mis mandamientos, permaneceréis en mi amor, como yo he guardado los mandamientos de mi Padre, y permanezco en su amor. Os he dicho esto, para que mi gozo esté en vosotros, y vuestro gozo sea colmado.» Este es el mandamiento mío: que os améis los unos a los otros como yo os he amado. Nadie tiene mayor amor que el que da su vida por sus amigos. Vosotros sois mis amigos, si hacéis lo que yo os mando. No os llamo ya siervos, porque el siervo no sabe lo que hace su amo; a vosotros os he llamado amigos, porque todo lo que he oído a mi Padre os lo he dado a conocer. No me habéis elegido vosotros a mí, sino que yo os he elegido a vosotros, y os he destinado para que vayáis y deis fruto, y que vuestro fruto permanezca; de modo que todo lo que pidáis al Padre en mi nombre os lo conceda. Lo que os mando es que os améis los unos a los otros».

    REFLEXIÓN DE LELLA

    ORACIÓN : Ven, Espíritu del Señor, y me lleve con usted en el amor, porque puedo sentir lo grande que prueba de Dios para nosotros.

    Las palabras de Jesús, vuelven de nuevo hoy como hace unos días, y deseo que esas palabras se repitieron todos los días por lo que yo percibo la importancia "que he llamado amigos"! Incluso con los niños del catecismo gran énfasis en este concepto, ya que Dios no quería que a la fuerza, pero apretar en este abrazo tratando de hacernos entender a costa de su vida, porque nos ama, y lo mucho que nos ama a todos, incluso a los que de acuerdo con el juicio humano se hundió. A veces me encontré hablando con las personas que dijeron que no creían, que no quiere tener nada que ver con Dios, e incluso la búsqueda de ellos hostiles, traté de ver en ellos que algo bueno, para hacerle entender que incluso en su Dios vive, y para animarles a entrecerrar los ojos de esa puerta debido a su distancia de la fe, que se cree ser excluido para siempre. El amor entre nosotros para ser el apoyo a la una con la otra y no se interponen en el camino esto es lo que los cristianos siempre tratan de hacer. Podemos y mal, porque queremos siempre valer nosotros mismos, nuestras razones y buscando la satisfacción de nuestra razón, olvida que más importan los méritos, a saber, la oración, el silencio y ofrecen todas las injusticias sufrieron injustamente, que son verdaderas joyas para comprar la gracia de Dios que nos ha elegido para el único digno de Jesucristo, a los niños adoptados.

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    1. Comentario de: Rev. D. Francesc CATARINEU i Vilageliu
      (Sabadell, Barcelona, España)

      Hoy celebramos el último domingo antes de las solemnidades de la Ascensión y Pentecostés, que cierran la Pascua. Si a lo largo de estos domingos Jesús resucitado se nos ha manifestado como el Buen Pastor y la vid a quien hay que estar unido como los sarmientos, hoy nos abre de par en par su Corazón.

      Naturalmente, en su Corazón sólo encontramos amor. Aquello que constituye el misterio más profundo de Dios es que es Amor. Todo lo que ha hecho desde la creación hasta la redención es por amor. Todo lo que espera de nosotros como respuesta a su acción es amor. Por esto, sus palabras resuenan hoy: «Permaneced en mi amor» (Jn 15,9). El amor pide reciprocidad, es como un diálogo que nos hace corresponder con un amor creciente a su amor primero.

      Un fruto del amor es la alegría: «Os he dicho esto, para que mi gozo esté en vosotros» (Jn 15,11). Si nuestra vida no refleja la alegría de creer, si nos dejamos ahogar por las contrariedades sin ver que el Señor también está ahí presente y nos consuela, es porque no hemos conocido suficientemente a Jesús.

      Dios siempre tiene la iniciativa. Nos lo dice expresamente al afirmar que «yo os he elegido» (Jn 15,16). Nosotros sentimos la tentación de pensar que hemos escogido, pero no hemos hecho nada más que responder a una llamada. Nos ha escogido gratuitamente para ser amigos: «No os llamo ya siervos (...); a vosotros os he llamado amigos» (Jn 15,15).

      En los comienzos, Dios habla con Adán como un amigo habla con su amigo. Cristo, nuevo Adán, nos ha recuperado no solamente la amistad de antes, sino la intimidad con Dios, ya que Dios es Amor.

      Todo se resume en esta palabra: “amar”. Nos lo recuerda san Agustín: «El Maestro bueno nos recomienda tan frecuentemente la caridad como el único mandamiento posible. Sin la caridad todas las otras buenas cualidades no sirven de nada. La caridad, en efecto, conduce al hombre necesariamente a todas las otras virtudes que lo hacen bueno».

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DOMENICA 6 MAGGIO 2018.

    Jour liturgique : 6e Dimanche (B) de Temps de Pâques

    Texte de l'Évangile (Jn 15,9-17): «Comme le Père m'a aimé, moi aussi je vous ai aimés. Demeurez dans mon amour. Si vous êtes fidèles à mes commandements, vous demeurerez dans mon amour, comme moi, j'ai gardé fidèlement les commandements de mon Père, et je demeure dans son amour. Je vous ai dit cela pour que ma joie soit en vous, et que vous soyez comblés de joie.» Mon commandement, le voici: Aimez-vous les uns les autres comme je vous ai aimés. Il n'y a pas de plus grand amour que de donner sa vie pour ses amis. Vous êtes mes amis si vous faites ce que je vous commande. Je ne vous appelle plus serviteurs, car le serviteur ignore ce que veut faire son maître; maintenant, je vous appelle mes amis, car tout ce que j'ai appris de mon Père, je vous l'ai fait connaître. Ce n'est pas vous qui m'avez choisi, c'est moi qui vous ai choisis et établis afin que vous partiez, que vous donniez du fruit, et que votre fruit demeure. Alors, tout ce que vous demanderez au Père en mon nom, il vous l'accordera. Ce que je vous commande, c'est de vous aimer les uns les autres».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens ô Esprit du Seigneur, et porte-moi avec toi dans l'amour, pour que je puisse sentir combien est immense ce que Dieu éprouve pour nous...

    - Les Paroles de Jésus reviennent aujourd'hui comme il y a peu de jours, et je voudrais que ces Paroles fussent répétés tous les jours bien que j'en perçois l'importance "je vous est appelé mes amis!".
    Même avec les enfants du catéchisme j'insiste beaucoup sur ce concept, parce que Dieu ne voulait pas nous contraindre, mais nous serrer dans cette embrassade en tâchant de nous faire comprendre au coût de sa vie, combien il nous aimes, et combien il nous aime tous, même ceux qui selon le jugement humain sont irrécupérables. Parfois je me suis trouvée à parler avec des gens qui disaient ne pas croire, et ne vouloir avoir rien à faire avec Dieu, et même je les trouvais hostiles, j'ai cherché à voir en eux quelque chose de bon, pour leur faire comprendre que en eux aussi Dieu vit, et pour les pousser à entrouvrir cette porte qui à cause de leur éloignement de la foi, ils croyaient qu"elle serait fermé pour toujours.
    Nous aimer entre nous pour être un soutien l'un pour l'autre et sans entrave ceci est ce que les chrétien depuis toujours cherchent à faire. Nous réussissons peu et mal, parce que nous voulons toujours de toute façon affirmer nous mêmes, nos raisons et en cherchant la satisfaction de nos raisons, nous oublions que les mérites ou la prière comptent plus, le silence et l'offre de tous les torts subies injustement, qui sont de véritables pierres précieuses pour avoir les grâces de Dieu qui nous a élus pour le seul et digne Jésus Christ, en fils adoptifs.

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    1. Commentaire de l'Abbé Francesc CATARINEU i Vilageliu
      (Sabadell, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui nous célébrons le dernier dimanche de Pâques avant les solennités de l'Ascension et de la Pentecôte. Tout au long de ces dimanches, Jésus ressuscité s'est manifesté comme le Bon Pasteur et comme la vigne à laquelle les sarments doivent être unis. Mais aujourd'hui, Il nous ouvre son Cœur à deux battants.

      Dans ce Cœur nous ne trouvons bien sûr que de l'amour. Le mystère le plus profond de Dieu, c'est qu'Il n'est qu'Amour. Depuis la création jusqu'à la rédemption, il a tout fait par amour. Tout ce qu'Il attend de nous en réponse à ses actes, c'est de l'Amour. Voilà pourquoi il nous dit aujourd'hui: «Demeurez dans mon amour» (Jn 15:9). L'amour demande la réciprocité, il est comme un dialogue où nous répondons par un amour croissant à Celui qui nous aimé le premier.

      L'un des fruits de l'amour, c'est la joie: «Je vous ai dit cela pour que ma joie soit en vous» (Jn 15:11). Si notre vie ne reflète pas la joie de croire, si nous nous laissons accabler par les contrariétés sans nous rendre compte que le Seigneur est là, qui nous console, c'est parce que nous ne connaissons pas suffisamment Jésus.

      Dieu prend toujours l'initiative. Il nous le dit expressément quand il affirme : «C'est moi qui vous ai choisis» (Jn 15:16). Nous sommes tentés de croire que c'est nous qui l'avons choisi, mais nous n'avons fait en réalité que répondre à son appel. Il nous a gratuitement choisis pour être ses amis: «Je ne vous appelle plus serviteurs (…) maintenant, je vous appelle mes amis» (Jn 15:15).

      Au commencement, Dieu parle avec Adam comme un ami parle avec son ami. Le Christ, nouvel Adam, a récupéré pour nous, non seulement l'amitié d'antan, mais l'intimité avec Dieu, puisque Dieu est Amour.

      Le tout peut se résumer en un seul mot: “aimer”. Saint Augustin nous le rappelle: «Le bon Maître nous recommande souvent la charité comme le seul commandement possible. Sans la charité toutes les autres bonnes qualités ne servent à rien. La charité, en effet, mène forcément l'homme à toutes les autres vertus qui le rendent bon».

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