giovedì 10 maggio 2018

(Gv 16,20-23a) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

VANGELO DI VENERDI 11 MAGGIO 2018.

Giorno liturgico: Venerdì VI di Pasqua

Testo del Vangelo (Gv 16,20-23a): In quel tempo, Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».


RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Spirito Santo, e aiutaci a comprendere e a vivere la Parola di Verità e Vita di Nostro Signore.

- Gesù sta con questi brani consequenziali, informando i discepoli e noi con loro, che nelle persecuzioni non saremo soli: il Difensore sarà accanto a noi, lo Spirito di verità che ha dato testimonianza a Gesù la darà anche a noi se vivendo la vita stessa di Cristo saranno un’interrotta testimonianza delle sua opera. Lo Spirito, infatti, inviato dal Padre per mezzo del Figlio sarà “l’anima” della Chiesa. L’evangelista vive in un’epoca in cui i cristiani sono esposti a difficoltà estreme. Sono cacciati fuori dalle sinagoghe, messi a morte, e queste condanne contro di loro sono pronunciate da gente convinta di rendere culto a Dio, ma oggi dopo 2000 anni, possiamo vedere che la Chiesa è ancora e sempre perseguitata.Appare ormai chiaro anche agli increduli che sulla terra c’è una lotta tra il bene ed il male, ognuno potrà chiamarla come vuole, ma nessuno potrà negarne l’evidenza.
- Quanto al peccato, lo Spirito metterà in luce, attraverso la testimonianza vitale della Chiesa, che Cristo fu innocente e il mondo è colpevole, e il peccato del mondo è quello dell’incredulità “perché non hanno creduto in me”.
- Quanto alla giustizia,  Gesù con la sua glorificazione manifesterà la giustizia. Dio solo è Giusto perché è Dio. E Gesù con la sua risurrezione (segno di quella divinità) mostrerà anche lui la sua giustizia, cioè la sua divinità.
- Quanto al giudizio, il trionfo di Cristo segna la sconfitta definitiva di satana. Una parola, dunque, di speranza per i discepoli, ora oppressi e umiliati.
Gesù ha espresso l’essenziale della sua rivelazione, lo Spirito farà capire ciò che è avvenuto.G  L’esperienza  che vivono i discepoli,  nel momento del distacco, è di sofferenza, ma non è uno stato definitivo, perché Gesù tornerà e allora tornerà la gioia. Per descrivere questo ribaltamento del dolore in felicità, Gesù ricorre all’esempio della madre che partorisce, alle doglie violente subentra la gioia per la nuova nascita. Alla prova che ora attanaglia il cuore dei discepoli succederà una gioia indistruttibile, legata alla nuova presenza di Gesù dopo la sua glorificazione.
Facciamo nostra questa esperienza sia per la nostra vita, che non si fermerà al nostro cammino sulla terra, sia per i nostri cari che ci hanno preceduto nel passaggio dalla vita alla morte del corpo…ancora un poco dice Gesù, e ci ritroveremo.
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Comentario del Rev. D. Joaquim FONT i Gassol
(Igualada, Barcelona, Spagna)

Oggi, cominciamo il "Decenario allo Spirito Santo". Rivivendo il Cenacolo, vediamo la Madre di Gesù, Madre del Buon Consiglio, conversando con gli Apostoli. Che conversazione così cordiale e intensa! Ricordare tutte le allegrie che avevano avuto al lato del Maestro. I giorni pasquali, l’Ascensione e le promesse di Gesù. Le sofferenze dei giorni della Passione si sono trasformate in allegrie. Che bell’ambiente nel Cenacolo! E quello che si sta preparando come Gesù ha detto loro.

Noi sappiamo che Maria, Regina degli Apostoli, Sposa dello Spirito Santo, Madre della Chiesa nascente, ci guida per ricevere i doni e i frutti dello Spirito Santo. I doni sono come la vela di una imbarcazione quando è distesa e il vento —che rappresenta la grazia— le è favorevole: che rapidità e facilità nel cammino!

Il Signore ci promette anche nella nostra rotta di convertire le fatiche in allegria: «nessuno vi potrà togliere la vostra gioia» (Gv 16,23) e «perché la vostra gioia sia piena» (Gv 16,24). E nel Salmo 126,6: «Nell’andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni».

Durante tutta la settimana, la Liturgia ci parla di ringiovanire, di esultare (saltare dalla gioia), della felicità sicura ed eterna. Tutto ci porta a vivere di preghiera. Come ci dice san Giuseppe Maria: «Voglio che tu stia sempre contento, perché l’allegria è parte integrante del tuo cammino. —Chiedi questa stessa allegria soprannaturale per tutti».

L’essere umano ha bisogno di ridere per la salute fisica e spirituale. L'umore sano insegna a vivere. San Paolo ci dirà: «Sappiamo che tutte le cose contribuiscono al bene di quelli che amano Dio» (Rom 8,28). Ecco una bella giaculatoria: «Tutto è per il bene!»; «Omnia in bonum!».

6 commenti:

  1. VERSIONE IN FRANCESE VENERDI 11 MAGGIO 2018.

    Jour liturgique : Temps de Pâques - 6e Semaine: Vendredi

    Texte de l'Évangile (Jn 16,20-23a): «Amen, amen, je vous le dis: vous allez pleurer et vous lamenter, tandis que le monde se réjouira. Vous serez dans la peine, mais votre peine se changera en joie. La femme qui enfante est dans la peine parce que son heure est arrivée. Mais, quand l'enfant est né, elle ne se souvient plus de son angoisse, dans la joie qu'elle éprouve du fait qu'un être humain est né dans le monde. Vous aussi, maintenant, vous êtes dans la peine, mais je vous reverrai, et votre coeur se réjouira; et votre joie, personne ne vous l'enlèvera. En ce jour-là, vous n'aurez plus à m'interroger. Amen, amen, je vous le dis: si vous demandez quelque chose à mon Père en invoquant mon nom, il vous le donnera».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens o Esprit Saint, et aide-nous à comprendre et à vivre la Parole de Vérité et de Vie de Notre Seigneur.

    - Jésus est avec ces passages conséquents, informant les disciples et nous avec eux, que dans les persécutions nous ne serons pas seuls: le Défenseur sera à nos côtés, l'Esprit de vérité qui a rendu témoignage à Jésus nous le donnera aussi si nous vivons la même vie que le Christ ce sera un témoignage interrompu de son oeuvre. En fait, l'Esprit envoyé par le Père à travers le Fils sera «l'âme» de l'Église. L'évangéliste vit à une époque où les chrétiens sont exposés à des difficultés extrêmes. Ils sont chassés des synagogues, mis à mort, et ces condamnations prononcées contre eux sont prononcées par des personnes convaincues d'adorer Dieu, mais aujourd'hui, après 2000 ans, nous pouvons voir que l'Église est encore et toujours persécutée. Il semble maintenant clair aux incroyants que sur terre il y a une lutte entre le bien et le mal, tout le monde peut l'appeler comme il veut, mais personne ne peut nier l'évidence. Quant au péché, l'Esprit mettra en évidence, à travers le témoignage vital de l'Eglise, que Christ était innocent et que le monde est coupable, et le péché du monde est celui de l'incrédulité "parce qu'ils n'ont pas cru en moi". Quant à la justice, Jésus avec sa glorification démontrera la justice. Dieu seul est juste parce qu'il est Dieu, et Jésus avec sa résurrection (signe de cette divinité) lui montrera aussi sa justice, c'est-à-dire sa divinité. Quant au jugement, le triomphe du Christ marque la défaite définitive de Satan. Donc, une parole, d'espoir pour les disciples, maintenant opprimés et humiliés. Jésus a exprimé l'essentiel de sa révélation, l'Esprit éclaircira ce qui s'est passé. L'expérience que les disciples éprouvent, au moment du détachement, souffre, mais ce n'est pas un état définitif, parce que Jésus reviendra et alors la joie reviendra. Pour décrire ce renversement de la douleur dans le bonheur, Jésus a recours à l'exemple de la mère qui accouche, aux violentes douleurs qui prennent la joie de la nouvelle naissance. À l'épreuve qui a saisi le cœur des disciples, il se passera une joie indestructible, liée à la nouvelle présence de Jésus après sa glorification.
    Faisons notre, cette expérience pour notre vie, qui ne s'arrêtera pas sur notre voyage terrestre, autant pour nos proches qui nous ont précédés dans la transition de la vie à la mort corporelle ... encore un peu dit Jésus, et nous nous reverrons.

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    1. Commentaire de l'Abbé Joaquim FONT i Gassol
      (Igualada, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, nous commençons les Dix jours du Saint-Esprit. En revivant le Cénacle, nous voyons la Mère de Jésus, Mère du Bon Conseil, converser avec les Apôtres. Conversation cordiale et riche! Ils se rappellent toutes les joies partagées avec le Maître. Les journées pascales, l'Ascension et les promesses de Jésus. Les souffrances des jours de la Passion sont devenues joie. Quelle chaleureuse ambiance dans ce Cénacle! Et celle qui les attend, selon ce que Jésus leur a dit!

      Nous, nous savons que Marie, Reine des Apôtres, Épouse du Saint-Esprit, Mère de l'Église naissante, nous guide pour recevoir les dons et les fruits du Saint-Esprit. Les dons, c'est la voile du bateau quand elle se déploie et que le vent -symbole de la grâce- lui est propice: que le chemin est facile et rapide!

      À nous aussi le Seigneur promet de convertir en joie nos fatigues: «Votre joie, personne ne vous l'enlèvera» (Jn 16,22), «votre joie sera parfaite» (Jn 16,24). Au Psaume 126,6: «il s'en va, il s'en va en pleurant, il jette la semence; il s'en vient, il s'en vient en chantant, il rapporte les gerbes».

      Toute cette semaine, la liturgie nous parlera de rajeunissement, d'exultation (sauts de joie), de félicité sûre et perpétuelle. Tout nous portera à vivre d'oraison. Saint Josémaria nous dit: «Je veux que tu sois toujours content, car la joie fait partie intégrante de ton chemin. -Demande pour tous cette même joie surnaturelle».

      Pour sa santé physique et surnaturelle, l'être humain a besoin de rire. L'humour de bon aloi apprend à vivre. Saint Paul dira: «Nous savons que Dieu fait tout concourir au bien de ceux qui l'aiment» (Rom 8,28). Voilà une bonne oraison jaculatoire: «Tout est pour le bien!»; «Omnia in bonum!».

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  2. VERSIONE IN INGLESE DI VENERDI 11 MAGGIO 2018.

    Liturgical day: Friday 6th of Easter

    Gospel text (Jn 16,20-23a): Jesus said to his disciples, «Truly, I say to you, you will weep and mourn while the world rejoices. You will be sorrowful, but your sorrow will turn to joy. A woman in childbirth is in distress because her time is at hand. But after the child is born, she no longer remembers her suffering because of such great joy: a human being is born into the world. You feel sorrowful now, but I will see you again, and your hearts will rejoice. And no one will take your joy from you. When that day comes you will not ask me anything. Truly, I say to you, whatever you ask the Father in my Name, He will give you».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER : Come O Holy Spirit, and help us to understand and live the Word of Truth, and the Life of Our Lord.

    Jesus is with these songs consequential, informing the disciples and us with them, persecutions that we are not alone: the Defender will be next to us, the Spirit of truth who gave testimony to Jesus will also give to us if we are living the same life of Christ will be an uninterrupted witness of his work. The Spirit, in fact, sent by the Father through the Son is the "soul" of the Church. The evangelist living in an era in which Christians are exposed to extreme difficulties. They are thrown out of the synagogues, put to death, and these sentences are pronounced against them by people convinced to worship God, but today after 2000 years, we can see that the Church is still and always persecuted. It has become clear even to the unbelievers on earth there is a struggle between good and evil, everyone can call it as he wants, but no one can deny the evidence. Jesus expressed the essence of his revelation, the Spirit will understand what happened. The experience of the disciples living in the time of posting, is suffering, but it is not a definitive state, because Jesus will return and then return the gioia.Come we mentioned yesterday, to describe this reversal of pain into happiness, Jesus uses the example of the mother who gives birth, the pains violent replaces the joy of the new birth. To the evidence that now grips the hearts of the disciples will happen indestructible joy, linked to the new presence of Jesus after His glorification. So to give birth to the new man, we really live like a delivery, with a gestation period to mature in us a conscious faith that knows how to move and walk through the difficulties that we have to witness it. Let our experience this is for our lives, that will not stop on our journey on earth, both for our loved ones who have preceded us in the passage from life to death of the body ... still a little Jesus says, and we will meet.

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    1. Comment off: Fr. Joaquim FONT i Gassol
      (Igualada, Barcelona, Spain)

      Today we begin the Decad of the Holy Spirit. Reliving the memory of Cenacle, we see the Virgin Mary, Mother of God, Mother of Good Counsel, talking with the Apostles. What a warm and brimful conversation! Recalling all the joys they shared with their Master. The Paschal days, the Ascension and Jesus' promises. The sufferings of the Passion days have turned into joy. What a nice atmosphere at the Cenacle! And what is yet to come, as Jesus has told them.

      We now know that Mary, Queen of the Apostles, Spouse of the Holy Spirit, Mother of the raising Church, guide us to receive the gifts and fruits of the Holy Spirit. The gifts are like a boat's sails when unfurled and the wind —representing the grace— blowing in favor: what a speed and easiness of the course!

      The Lord has also promised us to transform into joy the hardship of our journey: «And no one will take your joy from you» (Jn 16:22) and «your joy will be complete» (Jn 16:24). And in Psalm 126:6: «Those who go forth weeping, carrying sacks of seed, will return with cries of joy, carrying their bundled sheaves».

      All this week the Liturgy speaks of revitalizing, of exulting (jumping with joy), of an eternal and certain happiness. Everything leads us to live in prayer. As St. Josemaria says: «I want you to be always contented, because joy is an integral part of your life —Implore this supernatural joy for everybody».

      Human beings need to laugh both for their physical and spiritual health. Healthy humor teaches us how to live. St. Paul will say: «And we know that all things work together for good to them that love God» (Rm 8:28). And here you have a good jaculatory prayer!: «It's all unto good»; «Omnia in bonum!».

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  3. VERSIONE IN SPAGNOLO DI VENERDI 11 MAGGIO 2018.

    Día litúrgico: Viernes VI de Pascua

    Texto del Evangelio (Jn 16,20-23a): En aquel tiempo, Jesús habló así a sus discípulos: «En verdad, en verdad os digo que lloraréis y os lamentaréis, y el mundo se alegrará. Estaréis tristes, pero vuestra tristeza se convertirá en gozo. La mujer, cuando va a dar a luz, está triste, porque le ha llegado su hora; pero cuando ha dado a luz al niño, ya no se acuerda del aprieto por el gozo de que ha nacido un hombre en el mundo. También vosotros estáis tristes ahora, pero volveré a veros y se alegrará vuestro corazón y vuestra alegría nadie os la podrá quitar. Aquel día no me preguntaréis nada».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN : Ven Oh Espíritu Santo, y nos ayudan a comprender y vivir la Palabra de la Verdad, y la Vida de Nuestro Señor.

    Jesús está con estas canciones consecuentes, informando a los discípulos y nosotros con ellos, persecuciones que no estamos solos: el defensor estará junto a nosotros, el Espíritu de verdad, el cual dio testimonio de Jesús también dará a nosotros si estamos viviendo la misma vida de Cristo será un testimonio ininterrumpido de su trabajo. El Espíritu, de hecho, enviado por el Padre a través del Hijo es el "alma" de la Iglesia. El evangelista viviendo en una época en que los cristianos están expuestos a las dificultades extremas. Ellos son expulsados de las sinagogas, los mataron, y estas sentencias se pronuncian en contra de ellos por gente convencida de adorar a Dios, pero hoy, después de 2000 años, podemos ver que la Iglesia sigue siendo y siempre perseguida. Ha quedado claro, incluso para los no creyentes en la tierra hay una lucha entre el bien y el mal, todo el mundo puede llamarlo como quiera, pero nadie puede negar la evidencia. Jesús expresó la esencia de su revelación, el Espíritu va a entender lo que pasó. La experiencia de los discípulos que vivían en el momento de su publicación, está sufriendo, pero no es un estado definitivo, ya que Jesús volverá y luego devolver el gioia.Come mencionamos ayer, para describir esta inversión de dolor en alegría, Jesús utiliza el ejemplo de la madre que da a luz, los dolores violentos reemplaza la alegría del nuevo nacimiento. Para la prueba de que ahora agarra el corazón de los discípulos a pasar la alegría indestructible, vinculado a la nueva presencia de Jesús después de Su glorificación. Así que para dar a luz al hombre nuevo, que realmente vivimos como un parto, con un período de gestación de madurar en nosotros una fe consciente de que sabe cómo moverse y caminar a través de las dificultades que tenemos para presenciarlo. Deje que nuestra experiencia esto es para nuestra vida, que no se detiene en nuestro camino en la tierra, tanto para nuestros seres queridos que nos han precedido en el paso de la vida a la muerte del cuerpo ... todavía un poco Jesús dice, y vamos a cumplir.

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    1. Comentario : Rev. D. Joaquim FONT i Gassol
      (Igualada, Barcelona, España)

      Hoy comenzamos el Decenario del Espíritu Santo. Reviviendo el Cenáculo, vemos a la Madre de Jesús, Madre del Buen Consejo, conversando con los Apóstoles. ¡Qué conversación tan cordial y llena! El repaso de todas las alegrías que habían tenido al lado del Maestro. Los días pascuales, la Ascensión y las promesas de Jesús. Los sufrimientos de los días de la Pasión se han tornado alegrías. ¡Qué ambiente tan bonito en el Cenáculo! Y el que se está preparando, como Jesús les ha dicho.

      Nosotros sabemos que María, Reina de los Apóstoles, Esposa del Espíritu Santo, Madre de la Iglesia naciente, nos guía para recibir los dones y los frutos del Espíritu Santo. Los dones son como la vela de una embarcación cuando está desplegada y el viento —que representa la gracia— le va a favor: ¡qué rapidez y facilidad en el camino!

      El Señor nos promete también en nuestra ruta convertir las fatigas en alegría: «Vuestra alegría nadie os la podrá quitar» (Jn 16,23) y «vuestra alegría será completa» (Jn 16,24). Y en el Salmo 126,6: «Al ir, va llorando, llevando la semilla; al volver, vuelve cantando trayendo sus gavillas».

      Durante toda esta semana, la Liturgia nos habla de rejuvenecer, de exultar (saltar de alegría), de la felicidad segura y eterna. Todo nos lleva a vivir de oración. Como nos dice san Josemaría: «Quiero que estés siempre contento, porque la alegría es parte integrante de tu camino. —Pide esa misma alegría sobrenatural para todos».

      El ser humano necesita reír para la salud física y espiritual. El humor sano enseña a vivir. San Pablo nos dirá: «Sabemos que todas las cosas contribuyen al bien de los que aman a Dios» (Rom 8,28). ¡He aquí una buena jaculatoria!: «¡Todo es para bien!»; «Omnia in bonum!».

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