Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny
27 febbraio
Marsiglia, 28 maggio 1841 - La Servianne, Marsiglia, 27 febbraio 1884
Il cardinale Dechamps, al tempo arcivescovo di Malines-Bruxelles, l'ha
definita "la Teresa d'Avila del nostro secolo". Siamo nell'Ottocento e
Maria Deluil-Martiny, nata a Marsiglia nel 1841, è a contatto con
importanti personalità. Non solo francesi. Il vescovo missionario
Daniele Comboni, infatti, quando è in Francia ricorre al suo consiglio.
Da giovinetta ha come confessore il Curato d'Ars e a lei si interessa
persino Papa Pio IX. Sotto la guida del padre Calage giunge - dopo
essersi votata alla castità rimanendo in famiglia e aiutando i genitori,
i poveri e i sacerdoti missionari - a fondare con alcune consorelle, in
Belgio, l'Istituto claustrale delle Figlie del Cuore di Gesù, dedite
all'adorazione eucaristica e alla preghiera per missioni e
santificazione del clero. Prende il nome di Maria di Gesù. Dà vita a due
monasteri ad Aix-en-Provence e a La Servianne (Marsiglia). Qui il
giardiniere del monastero la uccide a colpi di pistola in odio alla fede
il 27 febbraio del 1884. È beata dal 1989. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Marsiglia in Francia, beata Maria di Gesù Deluil
Martiny, vergine, che fondò la Congregazione delle Figlie del Cuore di
Gesù e, ferita a morte da un uomo violento, concluse con l’effusione del
sangue una vita intimamente unita alla Passione di Cristo.
Maria Deluil-Martiny nata a Marsiglia il 28 maggio 1841, da
distintissima famiglia ancora rapisce chiunque l’avvicina per la
profondità della sua dottrina e la santità della vita. Vivace,
brillante, coltissima e assai dentro alle cose della società e della
storia, volle consacrarsi a Dio in una missione singolare che avrebbe
scoperto gradualmente fino ad una esplosione d’amore. Era ancora bambina
e, combinando qualche marachella nel collegio dove studiava, le suore
si lamentavano di lei con l’Arcivescovo di Marsiglia, Mons. Eugenio de
Mazenod, il quale senza scomporsi rispondeva: "Sarà la Santa Maria di
Marsiglia”.
A 17 anni andò a confessarsi dal Curato d’Ars che le
disse: “Sì, sarà tutta di Dio, ma dovrà attendere a lungo nel mondo”. In
un cammino impervio, Maria offrí il suo voto di verginità per sempre,
pur stando nella sua famiglia a occuparsi dei suoi genitori e di cento
opere di bene per l’annuncio di Cristo, il servizio ai poveri, l’aiuto
ai sacerdoti e alle missioni, diffondendo, in accordo con la Visitazione
di Bourg e di Marsiglia, il culto al cuore di Gesú. Anche Mons.
Comboni, nei suoi viaggi in Francia, ebbe aiuto dalla giovane Maria.
Grazie alla guida spirituale del Padre Calage, ella trova a poco a poco
la sua via. Si interessano di lei Papa Pio IX e il Card. Dechamps,
Arcivescovo di Malines-Bruxelles, il quale la definisce “la S.Teresa
D’Avila del nostro secolo”. Finalmente, il 20 giugno 1873, solennità del
Sacro Cuore di Gesú, con alcune consorelle, fonda in Belgio l’Istituto
delle Figlie del Cuore di Gesú, dedite, nella clausura, all’adorazione
all’Eucarestia, alla preghiera e all’immolazione per la conversione del
mondo lontano da Dio e per la santificazione dei sacerdoti.
Il
centro, anzi l’Unico della sua vita è Gesú eucaristico offerto al Padre
su tutti gli altari del mondo, presente nel Tabernacolo, adorato giorno e
notte, vissuto nell’intimità della grazia santificante e della carità.
Il suo modello, come ella stessa ha spiegato, è la Madonna.
Seguono
anni brevi e densi. Molte giovani accorrono nella nuova fondazione e
Madre Maria di Gesú - così si chiama da quando è diventata religiosa -
fonda altri due monasteri, a Aix-en-Provence e nella proprietà
lasciatale in eredità dalla mamma, a La Servianne presso Marsiglia.
Cresce nell’intimità con Gesú, educa nell’intimitá con Lui e al dono
totale le sue “Figlie” che la amano come una mamma.
Poi, il 27
febbraio 1884, nel giardino della Servianne, Madre Maria di Gesú è
uccisa dal giardiniere del monastero, che le scarica addosso la
rivoltella, in odio alla fede. E’ vergine e martire, come aveva sempre
desiderato. Il 22 ottobre 1989, Papa Giovanni Paolo II con la solenne
beatificazione in S. Pietro a Roma la eleva agli onori degli altari:la
beata Maria di Gesú.
Con la sua esistenza umile e straordinaria,
intessuta di amore e di una immensa gioia di donare, ci indica Gesu’
Crocifisso ed Eucaristico, come il Centro di tutto, l’unica Fonte cui
attingere la vita vera della grazia e della santità. E la Madonna,
modello e guida verso Lui.
Per informazioni rivolgersi a:
Figlie del Cuore di Gesu'
Via dei Villini, 34
00161 Roma
Autore: Dario Di Maso
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