domenica 24 giugno 2018

(Mt 7,1-5) Togli prima la trave dal tuo occhio.

VANGELO DI LUNEDI 25 GIUGNO 2018.

Giorno liturgico: Lunedì, XII settimana del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mt 7,1-5): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: 'Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio', mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni Signore ad assistermi con la presenza del Tuo Santo Spirito, per non farmi perdere neppure una tua orma, ma per far si che il mio “ti Seguirò”, sia totale , come tu lo vuoi.

Se c’è una cosa che ci riesce bene è giudicare il comportamento degli altri, in tutto e per tutto; noi donne poi, siamo delle vere maestre in questo. Gli uomini ci seguono a ruota, ma quando si va oltre il semplice pettegolezzo, quando il nostro è un vero e proprio giudizio che diamo nei confronti dell’altro, allora faremmo meglio a ricordare che il giudizio non spetta a noi, ma a Dio. Una volta Gesù ci raccontò di una peccatrice che stava per essere lapidata perché adultera, una terribile usanza che purtroppo in alcuni paesi ancora permane. Quella donna era sicuramente colpevole, ma chi la stava giudicando, non era certo migliore di lei, tanto che Gesù disse a chi era senza peccato di scagliare la prima pietra e tutti se ne andarono senza colpirla. In questo passo ci invita a fare un buon esame di coscienza prima di guardare la colpa del fratello, la pagliuzza che è nel suo occhio, ma di guardare quante e quali sono le colpe che noi commettiamo ogni volta, ossia quanto è grande il trave che è nel nostro occhio e che ci offusca la vista. Torna ancora una volta il metro con il quale Gesù ci misurerà quando sarà la nostra ora, che è lo stesso con il quale noi giudicheremo gli altri. Perdonerà i nostri debiti come noi li perdoneremo agli altri, ci giudicherà secondo come noi giudicheremo gli altri, infatti ci dice Dio, fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te! Questo passo uno dei più importanti del Vangelo, fa un pò effetto vedere con quanta facilità siamo pronti a condannare e invece grandi peccatori sono diventati grandi santi. Gesù ha un modo di correggere i nostri sbagli, che si chiama AMORE, avete mai provato a dare fiducia a chi si sente respinto da tutti? Quella donna restò con Gesù fino all' ultimo istante della sua vita e non peccò più. Noi spesso diamo fiducia a chi non dovremmo e rifiutiamo l'amore a chi è emarginato, senza curarci del dolore che brucia nel suo cuore.
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Comentario: Rev. D. Jordi POU i Sabater
(Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)

Oggi, il Vangelo mi ha ricordato le parole della Marescialla del libro Il cavaliere della rosa, di Hug von Hofmansthal: «Nel come vi è la grande differenza». Dal come facciamo una cosa cambierà molto il risultato in molti aspetti della nostra vita, soprattutto quello spirituale.

Gesù dice: «Non giudicate per non essere giudicati» (Mt 7,1). Ma Gesù aveva detto pure che dobbiamo correggere il fratello che è in peccato, e per ciò è necessario avere fatto prima qualche tipo di giudizio. Lo stesso San Paolo nei suoi scritti giudica la comunità di Corinto e San Pietro condanna di falsità Anania e sua moglie. In seguito a ciò, San Giovanni Crisostomo giustifica: «Gesù non dice che non dobbiamo evitare che un peccatore desista dal peccare, dobbiamo correggerlo, certo, ma non come un nemico che cerca la vendetta, ma come il medico che applica un rimedio». Il giudizio, dunque, sembra che dovrebbe essere con l´intenzione di correggere, mai con l´intenzione di vendetta.

Ma è ancora più interessante quello che dice Sant’Agostino: «Il Signore ci avverte di non giudicare precipitosamente ed ingiustamente (...). Pensiamo, in primo luogo, se noi non abbiamo commesso qualche peccato simile; pensiamo che siamo uomini fragili, e [giudichiamo] sempre con l'intenzione di servire Dio e non noi stessi». Se quando vediamo i peccati dei fratelli pensiamo nei nostri, non ci succederà, come dice il Vangelo, che avendo una trave nell'occhio, pretendiamo cacciare una pagliuzza dall´occhio di nostro fratello (cf. Mt 7,3).

Se siamo ben formati, vedremo le cose buone e le cattive degli altri, quasi in un modo incosciente: da ciò emetteremo un giudizio. Ma il fatto di guardare le mancanze altrui dai punti di vista citati ci aiuterà nel come dobbiamo giudicare: ci aiuterà a non giudicare per giudicare, o per dire qualcosa, o per occultare le nostre mancanze o, semplicemente perché tutti fanno così. E, finalmente, teniamo soprattutto presente le parole di Gesù: «con la misura con la quale misurate sarete misurati» (Mt 7,2).

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDI 25 GIUGNO 2018.

    Liturgical day: Monday 12th in Ordinary Time

    Gospel text (Mt 7,1-5): Jesus said to his disciples, «Do not judge and you will not be judged. In the same way you judge others, you will be judged, and the measure you use for others will be used for you. Why do you look at the speck in your brother's eye and not see the plank in your own eye? How can you say to your brother: ‘Come, let me take the speck from your eye’, as long as that plank is in your own? Hypocrite, take first the plank out of your own eye, then you will see clear enough to take the speck out of your brother's eye».

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Come Lord to assist me with the presence of your Holy Spirit, for me not to miss even one of your footprint, but to make sure that you will follow my both total as you want it.

    If there is one thing that we can properly judge the behavior of others is, in all respects; then we women, we are the real masters in this. The men will follow suit, but when it goes beyond mere gossip, when ours is a true judgment that we take against the other, then we would do well to remember that the judgment is not for us, but to God. Jesus once told us about a sinner who was to be stoned because adulteress, a terrible habit that unfortunately still exists in some countries. The woman was definitely guilty, but who was judging, it was certainly better than her, so much so that Jesus said to those who were without sin cast the first stone and all went off without a hit. In this passage invites us to make a good examination of conscience before watching the guilt of his brother, the speck that is in your eye, but watch how much and what are the sins that we commit every time, that is how big the beam is in our eye and we obscures the view. Back once again the yardstick by which we measure Jesus when our time comes, which is the same with which we judge others. Forgive us our debts, as we forgive others, will judge us according to how we judge others, in fact, God tells us, do to others what you would not want done to yourself! This step is one of the most important of the Gospel, is a little effect to see how easily we are ready to condemn, and yet great sinners have become great saints. Jesus has a way of correcting our mistakes, which is called LOVE, have you ever tried to give confidence to those who feel rejected by everyone? The woman stayed with Jesus until the last moment of his life and not sin anymore. We often give confidence to those who reject it and we should not love those who are marginalized, without worrying about the burning pain in his heart.

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    1. Comment off: Fr. Jordi POU i Sabater
      (Sant Jordi Desvalls, Girona, Spain)

      Today, the Gospel has reminded me of the Marshalling's words in Der Rosenkavalier, by Hugo von Hofmansthal: «The big difference lies upon the “how”». In many aspects of our life —particularly our spiritual life— the end result will change, depending upon “how” we do something.

      Jesus said: «Do not judge and you will not be judged» (Mt 7:1). But Jesus had also said that we are to correct our sinful brother, and to do that we have got to previously make some kind of judgment. In his writings, St. Paul does judge the Corinthian community and St. Peter condemns Ananias and his wife Sapphira for falsehood. Because of that, St. John Crisostom explains: «Jesus is not saying we cannot prevent a sinner from sinning; we have to correct him, indeed, though not as the enemy seeking revenge but, rather, as a doctor applying the cure». It seems, therefore, our judgment should be mostly made with an aim to mend, not to take revenge.

      But what St. Augustine says is even more interesting: «The Lord prevents us from judging quickly and unfairly (...). We should first ponder whether we have not made a similar sin; let us remember we are fragile, and let us always [judge] with the intention of serving God and not ourselves». If, when we see our brothers' sins we remember our own, it will not happen to us, as the Gospel says, that with a plank in our eyes we try to take the speck out of our brother's eye (cf. Mt 7:3).

      If we are well prepared, we shall see the good and bad things in our fellow men, and almost unconsciously we shall form a judgment. But to look at others' faults from that point of view will help us as to the way “how” we judge: it will help us not to judge for the sake of judging, or just to say something or, perhaps, to cover our own deficiencies or, simply, because everybody does it. And, above all, let us always remember Jesus' words: «In the same way you judge others, you will be judged» (Mt 7:2).

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDI 25 GIUGNO 2018.

    Día litúrgico: Lunes XII del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mt 7,1-5): En aquel tiempo, Jesús dijo a sus discípulos: «No juzguéis, para que no seáis juzgados. Porque con el juicio con que juzguéis seréis juzgados, y con la medida con que midáis se os medirá. ¿Cómo es que miras la brizna que hay en el ojo de tu hermano, y no reparas en la viga que hay en tu ojo? ¿O cómo vas a decir a tu hermano: ‘Deja que te saque la brizna del ojo’, teniendo la viga en el tuyo? Hipócrita, saca primero la viga de tu ojo, y entonces podrás ver para sacar la brizna del ojo de tu hermano».

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Ven Señor para que me ayude con la presencia de tu Espíritu Santo, para que no me pierdo ni una de su huella, pero para asegurarse de que va a seguir mi tanto total, como usted lo desee.

    Si hay una cosa que nosotros hacemos bien es juzgar el comportamiento de los demás , en todos los aspectos; entonces las mujeres, somos los verdaderos dueños de este. Los hombres hacen lo mismo, pero cuando se va más allá de los chismes, cuando el nuestro es un verdadero juicio que nos tomamos en contra del otro, entonces harían bien en recordar que el juicio no es para nosotros, sino a Dios. Jesús nos dijo una vez acerca de una mujer pecador que debía ser apedreado porque adúltera, un hábito terrible que, lamentablemente, todavía existe en algunos países. La mujer era definitivamente culpable, pero que juzgan, sin duda no era mejor que ella, tanto es así que Jesús dijo a los que estaban sin pecado que tire la primera piedra y todo se fue sin un hit. En este pasaje nos invita a hacer un buen examen de conciencia antes de ver la culpa de su hermano, la paja que está en tu ojo, pero observamos cuánto y cuáles son los pecados que cometemos cada vez, es decir el tamaño del haz está en nuestros ojos y nos dificulta la visión. Volver una vez más el criterio por el cual medimos Jesús cuando nos llegue la hora, que es el mismo con el que juzgamos a los demás. Perdónanos nuestras deudas, como también nosotros perdonamos a los demás, nos juzgará de acuerdo a cómo juzgamos a los demás, de hecho, Dios nos dice, hacer a otros lo que no quieres que te hagan a ti mismo! Este paso es uno de los más importantes del Evangelio, es un poco efecto para ver la facilidad con que estamos dispuestos a condenar, y sin embargo, los grandes pecadores se han convertido en grandes santos. Jesús tiene una manera de corregir nuestros errores, que se llama AMOR, ¿alguna vez has tratado de dar confianza a los que se sienten rechazados por todo el mundo? La mujer se quedó con Jesús hasta el último momento de su vida y no pecò más. A menudo nos dan la confianza para los que la rechazan y no debemos amar a los que están marginados, sin preocuparse por el dolor ardiente en su corazón

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    1. Comentario: Rev. D. Jordi POU i Sabater
      (Sant Jordi Desvalls, Girona, España)

      Hoy, el Evangelio me ha recordado las palabras de la Mariscala en El caballero de la Rosa, de Hug von Hofmansthal: «En el cómo está la gran diferencia». De cómo hagamos una cosa cambiará mucho el resultado en muchos aspectos de nuestra vida, sobre todo, la espiritual.

      Jesús dice: «No juzguéis, para que no seáis juzgados» (Mt 7,1). Pero Jesús también había dicho que hemos de corregir al hermano que está en pecado, y para eso es necesario haber hecho antes algún tipo de juicio. San Pablo mismo en sus escritos juzga a la comunidad de Corinto y san Pedro condena a Ananías y a su esposa por falsedad. A raíz de esto, san Juan Crisóstomo justifica: «Jesús no dice que no hemos de evitar que un pecador deje de pecar, hemos de corregirlo sí, pero no como un enemigo que busca la venganza, sino como el médico que aplica un remedio». El juicio, pues, parece que debiera hacerse sobre todo con ánimo de corregir, nunca con ánimo de venganza.

      Pero todavía más interesante es lo que dice san Agustín: «El Señor nos previene de juzgar rápida e injustamente (...). Pensemos, primero, si nosotros no hemos tenido algún pecado semejante; pensemos que somos hombres frágiles, y [juzguemos] siempre con la intención de servir a Dios y no a nosotros». Si cuando vemos los pecados de los hermanos pensamos en los nuestros, no nos pasará, como dice el Evangelio, que con una viga en el ojo queramos sacar la brizna del ojo de nuestro hermano (cf. Mt 7,3).

      Si estamos bien formados, veremos las cosas buenas y las malas de los otros, casi de una manera inconsciente: de ello haremos un juicio. Pero el hecho de mirar las faltas de los otros desde los puntos de vista citados nos ayudará en el cómo juzguemos: ayudará a no juzgar por juzgar, o por decir alguna cosa, o para cubrir nuestras deficiencias o, sencillamente, porque todo el mundo lo hace. Y, para acabar, sobre todo tengamos en cuenta las palabras de Jesús: «Con la medida con que midáis se os medirá» (Mt 7,2).

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDI 25 GIUGNO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 12e Semaine: Lundi

    Texte de l'Évangile (Mt 7,1-5): «Ne jugez pas, pour ne pas être jugés; le jugement que vous portez contre les autres sera porté aussi contre vous; la mesure dont vous vous servez pour les autres servira aussi pour vous. Qu'as-tu à regarder la paille dans l'oeil de ton frère, alors que la poutre qui est dans ton oeil, tu ne la remarques pas? Comment vas-tu dire à ton frère: ‘Laisse moi retirer la paille de ton œil’, alors qu'il y a une poutre dans ton oeil à toi? Esprit faux! Enlève d'abord la poutre de ton oeil, alors tu verras clair pour retirer la paille qui est dans l'oeil de ton frère».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens Seigneur pour m’assister avec la présence de Ton Saint Esprit, pour ne pas non plus me laisser perdre ta trace, mais pour faire que mon envie de te suivre, sois totale, comme tu le veux.

    S’il y a une chose qui nous réussit c’est bien de juger le comportement des autres en tout et pour tout; nous les femmes nous sommes des vrais maîtresses en ceci. Les hommes sont juste derrière, mais quand on va au-delà du simple commérage, quand nôtre avis est un véritable jugement que nous donnons vis-à-vis de l’autre, alors nous ferions mieux de nous rappeler que le jugement ne nous appartient pas à nous, mais à Dieu. Une fois Jésus raconta d’une pécheresse qui était condamné à être lapidée parce qu’elle avait pratiquer l’adultère, une coutume terrible qui malheureusement existe encore dans quelques pays. Cette femme était sûrement coupable, mais ceux qui était en train de la juger, n’était certainement pas meilleur qu’elle, tellement que Jésus dit que celui qui était sans péché pouvait lancer la première pierre et tous s’en allèrent sans la frapper.
    Dans ce passage il nous invite à faire un bon examen de conscience avant de regarder la faute de notre frère, ou le brin de paille qui est dans son oeil, mais de regarder combien et quels ce sont les faute qui nous commettons chaque fois, ou tout combien est grande la poutre qui est dans notre oeil et qui nous voile la vue. Il revient encore une fois le mètre avec lequel Jésus nous mesurera quand sera notre heure, ce sera le même avec lequel nous aurons juger les autres. Il pardonnera nos fautes comme nous nous les pardonnerons aux autres, il nous jugera selon comment nous nous jugerons les autres, en effet Dieu nous dit, de ne pas faire aux autres ce que nous ne voudrions pas qu’il nous soit fait! Ce passage est un des plus importants de l’Évangile, il fait un peu voir avec combien de facilité nous sommes prêts à condamner, et d’autre part, par contre de grands pécheurs sont devenus de grands saints. Jésus a t-il une manière de corriger nos erreurs, qui s’appelle AMOUR, est-ce que vous avez jamais essayé de donner votre confiance à qui se sent repoussé par tous? Cette femme resta avec Jésus jusqu’au dernier instant de sa vie et elle ne pécha plus. Donnons souvent notre confiance à ceux que nous ne devrions pas et à ceux à qui nous refusons l’amour parce qu’il est marginalisé, sans nous soucier de la douleur qui brûle son coeur.

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    1. Commentaire de l'Abbé Jordi POU i Sabater
      (Sant Jordi Desvalls, Girona, Espagne)

      Aujourd'hui, l'Évangile me rappelle les paroles de la Maréchale dans le roman le Chevalier à la Rose, de Hugo von Hofmansthal: «C'est la manière qui fait la grande différence». La façon dont nous agissons changera le résultat dans de nombreux aspects de notre vie, surtout dans le contexte spirituel.

      Jésus nous dit: «Ne jugez pas, pour ne pas être jugés» (Mt 7,1). Mais Jésus nous dit aussi de corriger celui qui est dans le péché, et pour cela il faut que nous ayons déjà fait un quelconque “jugement”. Même Saint Paul juge dans ses écrits la communauté de Corinthe et Saint Pierre condamne Ananias et son épouse pour leurs mensonges. C'est pour cela que Saint Jean de Chrysostome justifie cela en disant: «Jésus ne dit pas que nous ne devons pas éviter qu'un pécheur s'arrête de pécher, nous devons certainement le corriger, mais pas comme un ennemi qui cherche la vengeance, plutôt comme le médecin qui donne un remède au malade». Notre jugement doit donc se faire surtout dans un but de correction et non pas de vengeance.

      Mais ce que dit Saint Augustin est encore plus intéressant: «Le Seigneur nous avertit de ne pas juger rapidement et injustement (…). Réfléchissons d'abord si nous n'avons pas commis un péché semblable, rappelons-nous aussi que nous sommes fragiles, et jugeons toujours avec l'intention de servir Dieu et non pas nous-mêmes». Si lorsque nous voyons les péchés de nos frères nous voyons les nôtres, il ne nous arrivera pas comme il est dit dans l'Évangile de vouloir “retirer la paille de l'oeil de notre frère alors qu'il y a une poutre dans le nôtre” (cf Mt 7,3).

      Si nous avons une bonne formation, nous verrons, presque de manière inconsciente, les bonnes et les mauvaises choses chez les autres: et nous rendrons un jugement. Mais le fait de voir les fautes chez les autres avec un point de vue comme mentionné ci-dessus nous aidera dans notre “manière” de juger: cela nous aidera à ne pas juger juste pour juger ou juste pour faire un commentaire ou pour cacher nos défaillances ou simplement parce que tout le monde le fait. Et pour terminer, ayons surtout à l'esprit les paroles de Jésus: «La mesure dont vous vous servez pour les autres servira aussi pour vous» (Mt 7,2).

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