lunedì 4 giugno 2018

(Mc 12,13-17) Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.

VANGELO DI MARTEDI 5 GIUGNO 2018.

Giorno liturgico: Martedì, IX settimana del Tempo Ordinario

Santorale 5 Giugno: San Bonifacio, vescovo e martire
Testo del Vangelo (Mc 12,13-17): In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.




 RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Quando tu Signore, sei con me, con il tuo Santo Spirito, io non ho paura e anche nella mia stoltezza trovo la strada, leggo e comprendo, vivo e ti sento, ma se mi allontano, ecco che il vuoto mi riempie e mi ritrovo nel nulla… Non lasciarmi mai, mia gioia, mio Dio.

- Non serve mettere alla prova Gesù, fargli trabocchetti, cercare giustificazioni ai nostri atteggiamenti, perché con Gesù ci conviene parlare chiaro, come Lui fa con noi.
Non afferma che il denaro non conta, anzi c’ insegna con semplicità l’utilità del denaro, come mezzo di collaborazione al bene della società.
 Nessun governo in questo mondo e immune dalla corruzione, nessuno, nemmeno nella Chiesa abbiamo visto, tutti sanno resistere al tarlo del potere e del denaro, ma se ognuno di noi vivesse onestamente sempre, potrebbero cambiare le cose.
 Cercare di andare a governare il paese e farlo solo per dividersi una fetta di torta, è quello che porta molti a volersi buttare in politica e questo è già il primo passo verso quella che io chiamo l’ assuefazione al torbido.
Se i nostri politici fossero dei buoni cristiani le cose cambierebbero, ma è proprio questo che manca, una vera ideologia, che si basi sull’ amore per i fratelli più poveri del mondo, una politica dell’ abolizione del lusso invece che della sua ricerca.
E in tutto l’essere umano trova la sua giustificazione… Non ha tempo per Dio, per pregare, per vivere la fede, perché la vita, il lavoro, la famiglia, i figli…. e mille altre cose vengono prima da lui. Che illusi che siamo, che stolti a volte, dimentichiamo che tutto nella vita viene da Dio e che dovremmo per prima cosa ricordare questo e poi tutto il resto.
Ci sentiamo invece così immersi nel mondo, così attaccati alle cose della terra pensando che siano separate dalle cose dell’anima e questo è un grande errore. Per colpa del denaro e della potenza che questo esercita nel mondo perdiamo il senso dell’amore per gli altri e facciamo spesso prevalere il nostro egoismo, senza renderci conto che tradiamo Dio. Seguire Gesù vuol dire che anche vivendo in questo mondo, dobbiamo e possiamo essere onesti.
Non possiamo dare un prezzo ad ogni cosa, perché le cose vere, che contano, che fanno di noi degli uomini,non hanno prezzo. Quante persone si sono divise per colpa del denaro? Quante liti causate dalla bramosia di avere?
Eppure sempre più denaro viene richiesto per sopravvivere in questo mondo consumistico... forse Cesare ha sbagliato i suoi conti... o forse l'uomo ha sbagliato andando troppo dietro a Cesare e cercando di ignorare Dio o di cercare di ingannarlo.
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Comentario: Rev. D. Manuel SÁNCHEZ Sánchez
(Sevilla, Spagna)

Oggi, di nuovo ci meravigliamo dell’ingegno e della saggezza di Cristo. Egli con la Sua magistrale risposta segnala direttamente la giusta autonomia delle realtà terrene: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare» (Mc 12,17).

Ma la Parola di oggi è molto di più che uscire da un affanno; è un fatto che risulta attuale in tutti i momenti della nostra vita: che cosa sto dando a Dio? E’ realmente la cosa più importante nella mia vita? Dove ho posto il cuore? Perché... «dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore» (Lc 12,34).

Infatti, secondo San Geronimo, «dovete dare per forza al Cesare la moneta che porta impressa la sua effigie; ma voi consegnate con piacere tutto il vostro essere a Dio, perché è impressa in noi la Sua immagine e non quella del Cesare». Lungo la Sua vita Gesù propone costantemente la questione dell’elezione. Siamo noi che siamo chiamati a scegliere, e le opzioni sono chiare: vivere secondo i valori di questo mondo, o vivere d’accordo ai valori del Vangelo.

E’ sempre tempo di scelta, tempo di conversione, tempo per tornare a risistemare la nostra vita nella dinamica di Dio. Sarà la preghiera e specialmente quella fatta con la Parola di Dio, quella che ci vada scoprendo ciò che Dio vuole da noi. Chi sa scegliere Dio si converte in dimora di Dio, giacché «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23). E’ la preghiera che si trasforma in una autentica scuola, dove, come afferma Tertulliano, «Cristo va insegnandoci qual’è la volontà del Padre che Lui realizzava nel mondo e quale deve essere la condotta dell’uomo affinché sia conforme a questo stesso progetto». Sappiamo scegliere, perciò, quello che ci conviene!

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI MARTEDI 5 GIUGNO 2018.

    Liturgical day: Tuesday 9th in Ordinary Time

    Saints June 5th: Saint Boniface, bishop and martyr
    Gospel text (Mc 12,13-17): Jewish leaders sent to Jesus some Pharisees with members of Herod's party, with the purpose of trapping him in his own words. They came and said to Jesus, «Master, we know that you are true; you are not influenced by any-one, and your answers do not vary according to who is listening to you, but you truly teach God's way. Tell us, is it against the Law to pay taxes to Caesar? Should we pay them or not?». But Jesus saw through their trick and answered, «Why are you testing me? Bring me a silver coin and let me see it». They brought him one and Jesus asked, «Whose head is this, and whose name?». They answered, «Caesar's». Then Jesus said, «Return to Caesar what is Caesar's, and to God what is God's». And they were greatly astonished.

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: When you, Lord, are you with me, with your Holy Spirit, I am not afraid and even in my foolishness I find the way, I read and I understand, I live and I hear you, but if I walk away, that's Emptiness is filling me and I find myself in anything ... Do not ever leave me, my joy, my God!

    - There is no need to test Jesus, to do to him pitfalls, look for justifications for our attitudes, because with Jesus we should speak clearly, as He does with us.
    Does not say that money does not matter, in fact, teaches us simplicity, the utility of money, as a means of cooperation for the good of society.
    No government in the world is immune from corruption, no one, not even in the Church we have seen, everyone knows resist the worm of power and money, but if each of us always lived honestly, could change things.
    Try going to govern the country and do it just to divide a piece of cake, is what leads many to want to throw in politics and this is already the first step towards what I call the addiction to turbid.
    If our politicians were good Christians things would change, but that's missing, a true ideology that is based on love for our brothers and sisters the world's poorest, a policy of 'abolition of luxury instead of her research.
    And in all the human being finds its justification ... He has no time for God, to pray, to live the faith, because life, your job, your family, your children .... and a thousand other things come to him first. That illusion that we are, fools sometimes forget that everything in life comes from God and that we should first of all remember this and then everything else.
    Instead we feel so immersed in the world, so attached to the things of the earth thinking that they are separate from the things of the soul, and this is a big mistake.
    Because of the money and the power that it exercises in the world we lose the sense of love for others and we often prevail our selfishness, without realizing that we betray God
    To follow Jesus means that even living in this world, we can and must be honest.
    We can not give a price for everything, because the real things that matter, that make us men, are priceless. How many people were divided because of the money? How many quarrels caused by greed to have?
    Yet more and more money is needed to survive in this world of consumerism ... Cesare perhaps missed his accounts ... or perhaps the wrong man going too far back to Caesar, and trying to ignore God or try to deceive.

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    1. Comment off: Fr. Manuel SÁNCHEZ Sánchez
      (Sevilla, Spain)

      Today, we marvel again at Christ's wit and wisdom. With his masterly response, He directly points out to the fair autonomy of the worldly realities: «Return to Caesar what is Caesar's» (Mk 12:17).

      Today's Word, however, is something more than knowing how to successfully get out of a conflict; it is something utterly relevant to all aspects of our life: what am I giving God?; is it really what I prize more in my life? Where did I place my heart? Because... «where your treasure is, there will your heart be also» (Lk 12:34).

      Yes, indeed, according to St. Jerome, «you must necessarily render unto Caesar the coin in his image; but you willingly give your best to God, because it is his image, not Caesar's, that is on us». Throughout his life, Jesus Christ constantly poses the matter of choice. It is up to us to choose, and our options are clear: either we choose the worldly values to live by or we decide to live by the Gospel's values.

      It is always a time for choice before us, a time for conversion, a time to “replace” our life again in the dynamics of God. Our prayer, and specially the prayer made by God's Word, will gradually be discovering us what God expects of us. He who opts for God becomes God's dwelling place, for «if a man loves me, he will keep my words: and my Father will love him, and we will come unto him, and make our abode with him» (Jn 14:23). And prayer becomes the true school where, as Tertulian says, «Christ teaches us which was the Father's purpose which He was carrying out in this world, and what a man's ethical behavior should be so that it is in agreement with this very purpose». If only we would succeed in choosing the right way that suits us!

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MARTEDI 5 GIUGNO 2018.

    Día litúrgico: Martes IX del tiempo ordinario

    Santoral 5 de Junio: San Bonifacio, obispo y mártir
    Texto del Evangelio (Mc 12,13-17): En aquel tiempo, enviaron a Jesús algunos fariseos y herodianos, para cazarle en alguna palabra. Vienen y le dicen: «Maestro, sabemos que eres veraz y que no te importa por nadie, porque no miras la condición de las personas, sino que enseñas con franqueza el camino de Dios: ¿Es lícito pagar tributo al César o no? ¿Pagamos o dejamos de pagar?». Mas Él, dándose cuenta de su hipocresía, les dijo: «¿Por qué me tentáis? Traedme un denario, que lo vea». Se lo trajeron y les dice: «¿De quién es esta imagen y la inscripción?». Ellos le dijeron: «Del César». Jesús les dijo: «Lo del César, devolvédselo al César, y lo de Dios, a Dios». Y se maravillaban de Él.

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Cuando tú, Señor, estás conmigo, con tu Espíritu Santo, no tengo miedo, e incluso en mi locura me parece cierto, he leído y entiendo, yo vivo y yo escucho, pero si me voy, eso es vacío me está llenando y me encuentro a mí mismo en nada ... No me dejes nunca, mi alegría, mi Dios!

    - No hay necesidad de poner a prueba a Jesús, para hacerle trampas, buscar justificaciones para nuestras actitudes, porque con Jesús debemos hablar con claridad, como lo hace con nosotros.
    No dice que el dinero no importa, de hecho, nos enseña la sencillez, la utilidad del dinero, como medio de cooperación para el bien de la sociedad.Ningún gobierno del mundo es inmune a la corrupción, nadie, ni siquiera en la Iglesia se ha visto, todo el mundo sabe resistir al gusano de poder y dinero, pero si cada uno de nosotros siempre vivió honestamente, podría cambiar las cosas.
    Trate de ir a gobernar el país y hacerlo sólo para dividir un pedazo de la torta, es lo que lleva a muchos a querer tirar en la política y esto ya es el primer paso hacia lo que yo llamo la adicción a la turbia.
    Si nuestros políticos eran buenos cristianos cosas cambiarían, pero lo que falta, una verdadera ideología que se basa en el amor a nuestros hermanos y hermanas más pobres, una política mundial de 'abolición de lujo en lugar de su investigación.
    Y en todo el ser humano encuentra su justificación ... Él no tiene tiempo para Dios, a orar, a vivir la fe, porque la vida, su trabajo, su familia, sus hijos .... y otras mil cosas vienen a él primero. Esa ilusión que somos tontos a veces se olvidan de que todo en la vida viene de Dios y que debemos en primer lugar recordar esto y luego todo lo demás.
    En su lugar nos sentimos tan inmersos en el mundo, tan apegado a las cosas de la tierra pensando que son independientes de las cosas del alma, y esto es un gran error.
    Por el dinero y el poder que ejerce en el mundo se pierde el sentido del amor por los demás y con frecuencia imponemos nuestro egoísmo, sin darnos cuenta que nos traicionamos a Dios
    Seguir a Jesús significa que aun viviendo en este mundo, podemos y debemos ser honestos.
    No podemos dar un precio para todo, porque las cosas reales que la materia, que nos hacen los hombres, no tienen precio. ¿Cuántas personas se dividieron por el dinero? ¿Cuántas peleas provocadas por la codicia de tener?
    Sin embargo, se necesita más y más dinero para sobrevivir en este mundo de consumismo ... Cesare quizá falló sus cuentas ... o tal vez el hombre equivocado yendo demasiado lejos al César, y tratando de ignorar a Dios o tratar de engañar.

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    1. Comentario: Rev. D. Manuel SÁNCHEZ Sánchez
      (Sevilla, España)

      Hoy, de nuevo nos maravillamos del ingenio y sabiduría de Cristo. Él, con su magistral respuesta, señala directamente la justa autonomía de las realidades terrenas: «Lo del César, devolvédselo al César» (Mc 12,17).

      Pero la Palabra de hoy es algo más que saber salir de un apuro; es una cuestión que tiene actualidad en todos los momentos de nuestra vida: ¿qué le estoy dando a Dios?; ¿es realmente lo más importante en mi vida? ¿Dónde he puesto el corazón? Porque... «donde esté vuestro tesoro, allí estará también vuestro corazón» (Lc 12,34).

      En efecto, según san Jerónimo, «tenéis que dar forzosamente al César la moneda que lleva impresa su imagen; pero vosotros entregad con gusto todo vuestro ser a Dios, porque impresa está en nosotros su imagen y no la del César». A lo largo de su vida, Jesucristo plantea constantemente la cuestión de la elección. Somos nosotros los que estamos llamados a elegir, y las opciones son claras: vivir desde los valores de este mundo, o vivir desde los valores del Evangelio.

      Siempre es tiempo de elección, tiempo de conversión, tiempo para volver a “resituar” nuestra vida en la dinámica de Dios. Será la oración, y especialmente la realizada con la Palabra de Dios, la que nos vaya descubriendo lo que Dios quiere de nosotros. El que sabe elegir a Dios se convierte en morada de Dios, pues «si alguno me ama, guardará mi Palabra, y mi Padre le amará, y vendremos a él, y haremos morada en él» (Jn 14,23). Es la oración la que se convierte en la auténtica escuela donde, como afirma Tertuliano, «Cristo nos va enseñando cuál era el designio del Padre que Él realizaba en el mundo, y cual la conducta del hombre para que sea conforme a este mismo designio». ¡Sepamos, por tanto, elegir lo que nos conviene!

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI MARTEDI 5 GIUGNO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 9e Semaine: Mardi

    Martyrologe 5 juin: Saint Boniface, évêque et martyr
    Texte de l'Évangile (Mc 12,13-17): On envoya à Jésus des pharisiens et des hérodiens pour le prendre au piège en le faisant parler, et ceux-ci viennent lui dire: «Maître, nous le savons: tu es toujours vrai; tu ne te laisses influencer par personne, car tu ne fais pas de différence entre les gens, mais tu enseignes le vrai chemin de Dieu. Est-il permis, oui ou non, de payer l'impôt à l'empereur? Devons-nous payer, oui ou non?». Mais lui, sachant leur hypocrisie, leur dit: «Pourquoi voulez-vous me mettre à l'épreuve? Faites-moi voir une pièce d'argent». Ils le firent, et Jésus leur dit: «Cette effigie et cette légende, de qui sont-elles?». «De l'empereur César», répondent-ils. Jésus leur dit: «A César, rendez ce qui est à César, et à Dieu, ce qui est à Dieu». Et ils étaient remplis d'étonnement à son sujet».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Quand toi Seigneur, tu es avec moi, avec ton Saint Esprit, je n'ai pas de peur et dans ma sottise aussi je trouve la voie, je lis et je comprends, je vis et je t'entends, mais si je m'éloigne, voilà que je suis plein de rien et je me retrouve dans le vide......... Ne me pas laisse jamais, mon Dieu, ma joie.

    - Cela ne sert à rien de mettre à l'épreuve Jésus, lui tendre pièges, chercher des justifications à nos attitudes, parce qu'avec Jésus il convient de parler clairement, comme Il fait avec nous.
    Il n'affirme pas que l'argent ne compte pas, il nous enseigne avec de la simplicité l'utilité de l'argent comme moyen de collaboration au bien de la société.
    Aucun gouvernement dans ce monde et exempt de la corruption, personne non plus dans l'Église nous l'avons vu, tous savent résister au ver du pouvoir et de l'argent, mais si chacun de nous vivais toujours honnêtement, ils pourraient changer les choses.
    Cherché à aller gouverner le pays et le faire seul pour se diviser une tranche du gâteau, c'est ce qui porte beaucoup de gens à vouloir se jeter dans la politique et ceci est déjà le premier pas vers ce qui appelle l'accoutumance au trouble.
    Si nos hommes politique étaient des bons chrétiens les choses changeraient, mais vraiment aujourd'hui c'est qu'il manque une vraie idéologie, qui se base sur l'amour pour les frères les plus pauvres du monde, une politique de l'abolition du luxe au lieu de sa recherche.
    Et en tout cela l'être humain trouve sa justification. Il n'a pas de temps pour Dieu, pour prier, pour vivre la foi, parce que la vie, le travail, la famille, les fils....... et mille autres choses viennent avant lui. Abusé que nous sommes, des sots parfois nous oublions, que tout dans la vie vient de Dieu et que nous devrions avant toute chose rappeler ceci et puis tout le reste.
    Nous nous sentons par contre si immergés dans le monde, si attachés aux choses de la terre en pensant qu'elles sont séparées par les choses de l'âme et ceci est une grande faute. Par faute d'argent et de puissance que l'ont exerce dans le monde nous perdons le sens de l'amour pour les autres et nous faisons souvent prévaloir notre égoïsme, sans nous rendre compte que nous trahissons Dieu. Suivre Jésus veut dire qu'en vivant dans ce monde aussi, nous devons et nous pouvons être honnêtes.
    Nous ne pouvons pas donner un prix à tout, parce que les choses vraies, qui comptent, qui font de nous des hommes, n'ont pas de prix. Combien de gens se sont divisées par faute de l'argent? Combien de disputes causées par convoitise ?
    Pourtant l' argent nous est demandé de plus en plus pour survivre dans ce monde de consommateur..... César a peut-être raté ses comptes....... ou l'homme a peut-être raté en allant trop derrière César et en cherchant d'ignorer Dieu ou de chercher à le tromper.

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    1. Commentaire de l'Abbé Manuel SÁNCHEZ Sánchez
      (Sevilla, Espagne)

      Aujourd'hui, nous nous émerveillons à nouveau de l'ingéniosité et de l'initiative du Christ. Avec sa réponse magistrale, Il souligne directement la juste autonomie des réalités temporelles: «A César, rendez ce qui est à César» (Mc 12,17).

      Mais, aujourd'hui, la Parole n'a pas seulement pour objet de se tirer d'embarras; elle agite une question d'actualité pour tous les moments de notre existence: qu'est ce que je suis en train de donner à Jésus? Est-ce réellement le plus important de ma vie? Dans quoi ai-je mis mon cœur? Parce que... «Là où est votre trésor, là aussi sera votre cœur» (Lc 12,34).

      En effet, d'après saint Jérôme, «vous devez forcement rendre à César la monnaie où son image est gravée; mais livrez avec plaisir votre être tout entier à Dieu, parce que c'est son image qui est gravée en nous et non celle de César». Tout au long de sa vie, Jésus-Christ présente constamment des choix. C'est à nous de choisir et les termes de l'option sont très clairs: vivre selon les valeurs de notre monde, ou, ou contraire, vivre selon les valeurs de l'Évangile.

      Il est toujours temps de choisir, de se convertir, temps de “mettre à nouveau” notre vie dans la dynamique de Dieu. Ce sera la prière, très spécialement celle que nous faisons avec la Parole de Dieu, qui nous montrera ce que Dieu nous demande. Celui qui sait choisir Dieu devient la demeure de Dieu, car «Si quelqu'un m'aime, il restera fidèle à ma parole; mon Père l'aimera, nous viendrons chez lui, nous irons demeurer auprès de lui» (Jn 14,23). C'est la prière qui devient l'authentique école où, comme Tertullien l'affirme, «le Christ nous apprend quel est le dessein du Père qu'Il réalise dans le monde, et quel est le comportement de l'homme, afin qu'il se conforme à ce même dessein». Sachons, donc, choisir ce qui nous convient le mieux!

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