martedì 11 settembre 2018

(Lc 6,20-26) Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.


VANGELO DI MERCOLEDì 12 SETTEMBRE 2018 
(Lc 6,20-26) Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Spirito Santo, stammi vicino, fin dentro il cuore e insegnami Gesù; dammi la chiave per aprire alla comprensione la mia mente, perché tutto quello che vuoi che io capisca possa entrare in questo mio cervellino striminzito.
Questa pagina è una delle più belle del vangelo... io la definisco quella dei comandamenti di chi vive la fede. Quella dei comandamenti di Dio è una bellissima pagina in cui Lui ci detta delle regole per la nostra vita, dettate dall'amore che ha per noi, che come un Padre buono ha istituito perché non facessimo cose pericolose per la nostra vita e per la nostra serenità; ma quelle delle beatitudini sono una dichiarazione d'amore da parte nostra a Gesù e ai nostri fratelli. Infatti, anche se ad un primo sguardo può sembrare che dovremmo essere poveri, affamati e perseguitati per essere graditi a Dio, leggendo meglio vediamo che è essere Cristiani che ci fa diventare beati. Essere Cristiani vuol dire appartenere a Cristo, condividere con Lui il progetto che Dio ha per noi, essere suoi amici e accettare come Lui il volere di Dio. Non è il potere e la gioia della terra che ci danno la beatitudine, perché tutto va bene fino a che non ci succede niente di spiacevole, poi che facciamo? Come accettare una malattia o una disgrazia quando il metro con il quale misuriamo la nostra beatitudine è così terreno? Si può farsene una ragione, o arrabbiarsi, ma niente è paragonabile a quando il metro con il quale misuriamo tutto è quello dell'amore di Dio. Accettare la propria condizione ed offrire al Signore ogni cosa della nostra vita è una grande Grazia, vivere attimo dopo attimo in compagnia della nostra famiglia celeste ed affidare ogni cosa, anche la più piccola al Signore, è una dolcissima abitudine. I cristiani non sono dei pazzi, né dei masochisti, ma imparano ogni giorno di più ad amare i propri fratelli e questo è molto bello e da' gioia. Proprio nelle difficoltà affinano le loro qualità con l'aiuto di Dio e ricevono grazie su grazie. Certo per qualcuno può suonare strano sentire che si considera una malattia come una GRAZIA e non una DISGRAZIA, ma certe cose ci sono e insegnano. Gira qui su fb un video di un certo Nick http://www.youtube.com/watch?v=z7TZ_Fq4fU0ci sono cose che non si possono spiegare senza gli occhi della fede.... ditemi come qualcuno di noi avrebbe potuto convincere questo ragazzo a vivere la sua vita e a provare la gioia che lui prova nell'essere strumento di Dio se non Dio stesso, parlando direttamente al suo cuore.
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Rev. D. Joaquim MESEGUER García (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi, Gesù ci indica dov’è la vera felicità. Nella versione di Luca, le beatitudini sono accompagnate da lamenti che si affliggono per coloro che non accettano il messaggio di salvezza e che si rinchiudono in una vita autosufficiente ed egoista. Con le beatitudini e i lamenti, Gesù spiega la dottrina dei due cammini: il cammino della vita ed il cammino della morte. Non vi è una terza possibilità neutrale: colui che no va verso la vita va inesorabilmente verso la morte; colui che non segue la luce, vive nelle tenebre. «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio» (Lc 6,20). Questa beatitudine è il fondamento di tutte le altre, poiché chi è povero sarà capace di ricevere il Regno di Dio come un dono. Chi è povero si renderà conto di che cosa si deve aver fame e sete: non dei beni materiali, ma della Parola di Dio; non del potere, ma della giustizia e l’amore. Chi è povero potrà piangere dinanzi alla sofferenza del mondo. Chi è povero saprà che ogni ricchezza è di Dio e che, per questo, sarà incompreso e perseguitato nel mondo. «Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione» (Lc 6,24). Questo rammarico è anche il fondamento delle susseguenti, poiché chi è ricco e autosufficiente, chi non sa porre le proprie ricchezze al servizio del prossimo, si rinchiude nel proprio egoismo e opera lui stesso la propria disgrazia. Che Dio ci liberi dal desiderio di ricchezze, di andare dietro alle promesse del mondo e di porre il nostro cuore nei beni materiali; che Dio non permetta sentirci soddisfatti dinanzi alle lodi ed adulazioni umane, perché questo significherebbe aver posto il nostro cuore nella gloria del mondo e non in quella di Cristo. Ci sarà vantaggioso ricordare quel che dice San Basilio: «Chi ama il suo prossimo come se stesso non accumula cose innecessarie che possono essere utili per altri».

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI MERCOLEDì 12 SETTEMBRE 2018

    Liturgical day: Wednesday 23rd in Ordinary Time

    View 1st Reading and Psalm
    Gospel text (Lc 6,20-26): Lifting up his eyes to his disciples, Jesus said, «Fortunate are you who are poor, the kingdom of God is yours. Fortunate are you who are hungry now, for you will be filled. Fortunate are you who weep now, for you will laugh. Fortunate are you when people hate you, when they reject you and insult you and number you among criminals, because of the Son of Man. Rejoice in that day and leap for joy, for a great reward is kept for you in heaven. Remember that is how the ancestors of this people treated the prophets.

    »But alas for you who have wealth, for you have been comforted now. Alas for you who are full, for you will go hungry. Alas for you who laugh now, for you will mourn and weep. Alas for you when people speak well of you, for that is how the ancestors of these people treated the false prophets».

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    MY REFLECTION
    PRAYER

    Please, O Holy Spirit, stay close to me, right into the heart and teach Jesus give me the key to open my mind to understand, because everything you want me to understand my little brain can come into this skimpy.
    This page is one of the most beautiful of the gospel ... I call it one of the commandments of those who live the faith. One of God's commandments is a beautiful page in which he dictates the rules for our lives, dictated by 'love he has for us, that as a good Father has set up because we do not do dangerous things for our lives and for our serenity, but those of the beatitudes are a declaration of love from us to Jesus and to our fratelli.Infatti, although at first glance it may seem that we should be poor, hungry and persecuted for being pleasing to God, we see that better reading is to be a Christian that makes us blessed.
    Being a Christian means to belong to Christ, sharing with him the plan that God has for us, his friends be like Him and accept the will of God, not the power and joy of the earth that give us bliss, because all is well until there is nothing untoward happens, then what? How to accept an illness or an accident when the yardstick by which we measure our happiness is so ground? You can get over it, or get angry, but nothing compares to when the yardstick by which we measure all is the love of God.
    Accept their condition and offer everything to the Lord of our lives is a great grace, to live moment by moment in the company of our heavenly family and leave everything, even the smallest to the Lord, is such a sweetheart abitudine.I Christians are not of crazy, or masochists, but learn more every day to love their brothers and this is very nice and gives joy.
    Just in difficulty hone their quality with the help of God and receive thanks on thanks.
    Of course for some it may sound strange to hear that you consider a disease as a GRACE and not a DISGRACE, but there are certain things and teach.
    Turn on fb here's a video of a certain Nick http://www.youtube.com/watch?v=z7TZ_Fq4fU0 there are things that can not be explained without the eyes of faith .... tell me how any of us could convince this guy to live his life and to experience the joy he feels in being an instrument of God but God Himself, speaking directly to her heart.


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  2. --------------------------------------------

    Fr. Joaquim MESEGUER García
    (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spain)

    Today, Jesus points out where the true happiness lies in our lives. In Luke's version, beatitudes are accompanied by painful wails for those who do not accept the message of salvation, but prefer to stick to a self-sufficient and selfish life. With the beatitudes and wails, Jesus applies the doctrine of the two paths: the path of life and the fact of death. There is not a third and neutral possibility: he who does not follow the path of life is heading for the path of death; who does not follow the light, lives in darkness.

    «Fortunate are you who are poor, the Kingdom of God is yours!» (Lk 6:29). This beatitude is the basis of all the others, because who is poor will be able to get the Kingdom of God as a gift. He who is poor will realize he must be hungry and thirsty: not of material things, but of the Word of God; not of power, but of love and justice. Who is poor will be able to cry over the world's sufferings. Who is poor, will know that God is all his wealth and, because of that, the world will not understand him and will harass him.

    «But alas for you who have wealth, for you have been comforted now!» (Lk 6:24). This wail is also the basis for all the others: because who is rich and self-sufficient, who does not know how to place his wealth at the service of others, he just confines himself to his own selfishness and works out his own misfortune. May God deliver us from the thirst of riches, from going after this world's promises and from placing our heart in material things; may God deliver us from taking any pleasure in human praise and adulation, for that would mean we have placed our heart in the world's glory rather than in the Glory of Jesus Christ. It will be profitable for us to remember what St. Basil said: «Whomever loves his neighbor as he loves himself should not have more than his neighbor does (…) then everyone will share their goods and spend them on themselves».

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  3. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MERCOLEDì 12 SETTEMBRE 2018
    Día litúrgico: Miércoles XXIII del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Lc 6,20-26): En aquel tiempo, Jesús alzando los ojos hacia sus discípulos, decía: «Bienaventurados los pobres, porque vuestro es el Reino de Dios. Bienaventurados los que tenéis hambre ahora, porque seréis saciados. Bienaventurados los que lloráis ahora, porque reiréis. Bienaventurados seréis cuando los hombres os odien, cuando os expulsen, os injurien y proscriban vuestro nombre como malo, por causa del Hijo del hombre. Alegraos ese día y saltad de gozo, que vuestra recompensa será grande en el cielo. Pues de ese modo trataban sus padres a los profetas.

    »Pero ¡ay de vosotros, los ricos!, porque habéis recibido vuestro consuelo. ¡Ay de vosotros, los que ahora estáis hartos!, porque tendréis hambre. ¡Ay de los que reís ahora!, porque tendréis aflicción y llanto. ¡Ay cuando todos los hombres hablen bien de vosotros!, pues de ese modo trataban sus padres a los falsos profetas».
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    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN

    Por favor, Espíritu Santo, quédate cerca de mí, justo en el corazón y enseña Jesús dame la llave para abrir la mente para entender, porque todo lo que quieras que yo entendiera mi pequeño cerebro puede entrar en este cutre.
    Esta página es una de las más bellas del evangelio ... Yo lo llamo uno de los mandamientos de los que viven la fe. Uno de los mandamientos de Dios es una hermosa página en la que dicta las reglas para nuestra vida, dictada por 'amor que tiene por nosotros, que como buen Padre ha puesto en marcha porque no hacemos las cosas peligrosas para nuestras vidas y para nuestro serenidad, pero los de las bienaventuranzas son una declaración de amor a nosotros con Jesús y para nuestra fratelli.Infatti, aunque a primera vista pueda parecer que debemos ser pobres, hambrientos y perseguidos por ser agradable a Dios, vemos que la mejor lectura es ser un cristiano que nos hace bienaventurados.
    Ser cristiano significa pertenecer a Cristo, compartiendo con él el plan que Dios tiene para nosotros, sus amigos, ser como Él y aceptar la voluntad de Dios, no el poder y la alegría de la tierra que nos da la felicidad, ya que todo está bien hasta que no haya nada malo sucede, entonces, ¿qué? Cómo aceptar una enfermedad o un accidente, cuando el criterio por el cual medimos nuestra felicidad está tan molido? Usted puede obtener más de él, ni se enoje, pero nada se compara a cuando el criterio por el cual medimos todos es el amor de Dios.
    Acepta su condición y ofrecen todo lo que el Señor de nuestras vidas es una gran gracia, de vivir momento a momento en compañía de nuestra familia celestial y dejarlo todo, incluso el más pequeño al Señor, es un adorable cristianos abitudine.I no son de loco, o masoquistas, pero más aprender cada día a amar a sus hermanos y esto es muy bonito y le da alegría.
    Sólo en dificultad perfeccionar su calidad con la ayuda de Dios y recibir las gracias en agradecimiento.
    Por supuesto, para algunos puede sonar extraño escuchar que se tiene en cuenta una enfermedad como una gracia y no una desgracia, pero hay ciertas cosas y enseñar.
    Encienda fb aquí está un video de un cierto Nick http://www.youtube.com/watch?v=z7TZ_Fq4fU0 hay cosas que no se pueden explicar sin los ojos de la fe .... dime cómo cualquiera de nosotros podría convencer a este hombre a vivir su vida y experimentar la alegría que se siente al ser un instrumento de Dios, sino Dios mismo, hablando directamente a su corazón.

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  4. Rev. D. Joaquim MESEGUER García
    (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, España)

    Hoy, Jesús señala dónde está la verdadera felicidad. En la versión de Lucas, las bienaventuranzas vienen acompañadas por unos lamentos que se duelen por aquellos que no aceptan el mensaje de salvación, sino que se encierran en una vida autosuficiente y egoísta. Con las bienaventuranzas y los lamentos, Jesús hace una aplicación de la doctrina de los dos caminos: el camino de la vida y el camino de la muerte. No hay una tercera posibilidad neutra: quién no va hacia la vida se encamina hacia la muerte; quién no sigue la luz, vive en las tinieblas.

    «Bienaventurados los pobres, porque vuestro es el Reino de Dios» (Lc 6,20). Esta bienaventuranza es la base de todas las demás, pues quien es pobre será capaz de recibir el Reino de Dios como un don. Quien es pobre se dará cuenta de qué cosas ha de tener hambre y sed: no de bienes materiales, sino de la Palabra de Dios; no de poder, sino de justicia y amor. Quien es pobre podrá llorar ante el sufrimiento del mundo. Quien es pobre sabrá que toda su riqueza es Dios y que, por eso, será incomprendido y perseguido por el mundo.

    «Pero ¡ay de vosotros, los ricos!, porque habéis recibido vuestro consuelo» (Lc 6,24). Esta lamentación es también el fundamento de todas las que siguen, pues quien es rico y autosuficiente, quien no sabe poner sus riquezas al servicio de los demás, se encierra en su egoísmo y obra él mismo su desgracia. Que Dios nos libre del afán de riquezas, de ir detrás de las promesas del mundo y de poner nuestro corazón en los bienes materiales; que Dios no permita que nos veamos satisfechos ante las alabanzas y adulaciones humanas, ya que eso significaría haber puesto el corazón en la gloria del mundo y no en la de Jesucristo. Nos será provechoso recordar lo que nos dice san Basilio: «Quien ama al prójimo como a sí mismo no acumula cosas innecesarias que puedan ser indispensables para otros».

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  5. VERSIONE IN FRANCESE DI MERCOLEDì 12 SETTEMBRE 2018
    Jour liturgique : Temps ordinaire - 23e Semaine: Mercredi

    Voir Première Lecture et Psaume
    Texte de l'Évangile (Lc 6,20-26): Regardant alors ses disciples, Jésus dit: «Heureux, vous les pauvres: le royaume de Dieu est à vous! Heureux, vous qui avez faim maintenant: vous serez rassasiés! Heureux, vous qui pleurez maintenant: vous rirez! Heureux êtes-vous quand les hommes vous haïssent et vous repoussent, quand ils insultent et rejettent votre nom comme méprisable, à cause du Fils de l'homme. Ce jour-là, soyez heureux et sautez de joie, car votre récompense est grande dans le ciel: c'est ainsi que leurs pères traitaient les prophètes.
    Mais malheureux, vous les riches: vous avez votre consolation! Malheureux, vous qui êtes repus maintenant: vous aurez faim! Malheureux, vous qui riez maintenant: vous serez dans le deuil et vous pleurerez! Malheureux êtes-vous quand tous les hommes disent du bien de vous: c'est ainsi que leurs pères traitaient les faux prophètes».

    REFLEXION de Lella:

    PRIERE : "Je te prie ô Esprit Saint, reste près de moi, jusque dans mon coeur et enseigne-moi Jésus; donne-moi la clé pour ouvrir mon esprit à la compréhension, pour que tout ce que tu veux que je comprenne puisse entrer dans mon cerveau étriqué."

    - Cette page est une des plus belles de l'évangile.... je la définis comme celle des commandements de celui qui vit la foi. Celle des commandements de Dieu c'est une très belle page dans laquelle il nous donne des règles pour notre vie, dictées par l'amour qu'il a pour nous, qui comme un bon Père a fondé pour que nous ne faisions pas des choses dangereuses pour notre vie et pour notre sérénité; mais celles des béatitudes est une déclarations d'amour de notre part à Jésus et à nos frères. En effet, même si à un premier regard il peut sembler que nous devrions être pauvres affamés et persécuté pour être apprécié par Dieu, en lisant nous voyons mieux que c'est être Chrétiens qui nous fait devenir bienheureux. Comment accepter une maladie ou une disgrâce quand le mètre avec lequel nous mesurons notre béatitude est si terrestre? On peut s'en faire une raison, ou s'énerver, mais rien n'est comparable, quand le mètre avec lequel nous mesurons tout est celui de l'amour de Dieu.
    Être Chrétien veut dire appartenir à Christ, partager avec Lui le projet qu'il a pour nous, être ses amis et accepter comme lui la volonté de Dieu. Est-ce que c'est le pouvoir et la joie de la terre qui nous donnent la béatitude, pourquoi tout va bien tant qu'il ne nous arrive rien de désagréable, mais ensuite que faisons nous? Accepter sa propre condition et offrir au Seigneur tout de notre vie est une grande Grâce, vivre instant après instant en compagnie de notre famille celeste et tout confier, même le plus petit au Seigneur, c'est une douce habitude. Les chrétiens ne sont pas des fous, ni des masochistes, mais ils apprennent chaque jour un peu plus à aimer leur propres frères et ceci est très beau et cela donne de la joie. Justement dans les difficultés ils aiguisent leur qualité avec l'aide de Dieu et ils reçoivent grâce sur grâce. Bien sûr, pour certains, cela peut sembler étrange d'entendre que vous considérez une maladie comme une grâce et non pas une honte, mais certaines choses sont et ils enseignent.
    Il tourne ici sur FB une vid"o d'un certain Nick http://www.youtube.com/watch?v=z7TZ_Fq4fU0 ce sont des choses qui ne peuvent pas s'expliquer sans les yeux de la foi.... dites-moi comment qui de nous aurait pu convaincre ce garçon à vivre sa vie et à éprouver la joie qu'il éprouve en étant l'instrument de Dieu si ce n'est pas Dieu lui même, en parlant directement à son coeur.

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    1. Commentaire de l'Abbé Joaquim MESEGUER García
      (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, Jésus nous montre où se trouve le bonheur authentique. Dans la version de Luc, les béatitudes viennent accompagnées par les pleurs de ceux qui n'acceptent pas le message de la rédemption, mais sinon qui s'enferment dans une vie autosuffisante et égoïste. Avec les béatitudes et les pleurs, Jésus fait une application de la doctrine des deux chemins: le chemin de la vie et celui de la mort. Il n'y a pas de troisième possibilité neutre: qui ne va pas vers la vie s'achemine vers la mort: qui ne suit pas la lumière, vit dans les ténèbres.

      «Bienheureux les pauvres, parce que le Royaume de Dieu vous appartient» (Lc 6,20). Cette béatitude est à la base de toutes les autres, puisque celui qui est pauvre sera capable de recevoir le Royaume de Dieu comme un don. Celui qui est pauvre se rendra compte de quoi doit-il avoir faim et soif: non de biens matériels, sinon de la Parole de Dieu; non de pouvoir, sinon de justice et d'amour. Celui qui est pauvre pourra pleurer devant la souffrance du monde. Celui qui est pauvre saura que toute sa richesse est Dieu et pour cela, il devra être incompris et persécuté par le monde.

      «Mais malheureux, vous les riches: vous avez votre consolation!» (Lc 6,24). Cette plainte est aussi à la base de toutes celles qui suivent, car qui est riche et autosuffisant, qui ne sait pas placer ses richesses au service des autres, s'enferme dans son égoïsme et réalise lui même son malheur. Que Dieu nous libère de cette soif de richesses, de courir derrière les promesses du monde et de placer nos attentes dans les biens matériels; que Dieu ne permette pas que nous soyons satisfaits devant les louanges et les flatteries humaines, ce qui signifierait avoir placé son coeur au centre de la gloire du monde et non de Jésus-Christ. Il sera utile de rappeler ce que nous dit Saint Basile: «Celui qui aime son prochain comme lui-même n'accumulera pas de choses non nécessaires qui peuvent êtres indispensables pour les autres».

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