giovedì 13 settembre 2018

(Gv 3,13-17) Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.

VANGELO DI VENERDì 14 SETTEMBRE 2018
(Gv 3,13-17)
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».


Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito Del Signore ad insegnarci le cose di Dio, vieni su di noi, insegnaci ad ascoltarti umilmente e a non avvelenare l'acqua della Tua sorgente, con le nostre idee e preconcetti, per non inquinare la fonte della sapienza e non trovare la morte della vere fede che ci unisce a te.
Una sintesi quella di Giovanni che racchiude in se la resurrezione e l’incarnazione di Gesù, unico al mondo, perché nessun altro come lui rappresenta l’eternità che appartiene solo a Dio.
Questo brano è breve, ma di un' intensità paurosa.
Molti tra noi cristiani, pensano che aver accettato di riconoscere Gesù come il Messia, ci metta in una posizione di privilegio, rispetto al popolo ebraico, perché abbiamo dimostrato di aver capito più di loro.
Io penso che purtroppo invece, stiamo facendo anche noi tanti errori rispetto alla parola di Dio, ed il primo di tutti è quello di dimenticare che tutti gli uomini sono legati tra di loro da un unico Padre e che queste differenze non dovrebbero creare fenomeni di razzismo tra di noi. Gesù era ebreo, Maria era ebrea, come possiamo pensare di dire che siamo dei buoni cristiani se per primi non rispettiamo i nostri fratelli? Che poi siano ebrei o di un altro paese, in fondo cosa importa, è il concetto che resta.
Il serpente di bronzo che Dio fece costruire a Mosè perché fosse innalzato, salvava la vita di chi lo guardava, è una allegoria fin troppo chiara a Gesù che innalzato sulla croce avrebbe salvato l' umanità intera. Mentre molti si stanno riavvicinando a Gesù, stanno riscoprendo una Chiesa che non esclude nessun peccatore, e che è composta da peccatori in cammino, altri pensano di trovare conforto in altre religioni o filosofie, perchè da sempre, gli uomini vogliono un Dio che gli risolva i problemi.
Tutti noi siamo il suo popolo, tutti siamo il suo gregge, non sarà l'appartenere ad una razza o all'altra, a una religione o all'altra che ci salverà, ma l'aderire perfettamente all'amore che Dio ha per noi, ricambiandolo con lo stesso amore e fedeltà, senza curarci del resto del mondo, del potere, degli altri dei che satana ci propone come vincenti, delle regole che vengono infrante in nome della libertà e del progresso.
Questo sarà alzare lo sguardo a Cristo che ha accettato tutto per la nostra salvezza, anche la morte in croce; che per amore nostro ha dimenticato di essere Dio e ha vissuto nella nostra umanità, l'amore più intenso e profondo del mondo.
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Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
(Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi il Vangelo è una profezia, cioè, uno sguardo nello specchio della realtà che ci introduce nella verità aldilà di quello che i nostri sensi ci dicono: la Croce, la Santa Croce di Gesù Cristo, è il trono del Salvatore. Per questo, Gesù afferma che «così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo» (Gv 3,14).
Sappiamo bene che la Croce era il supplizio più atroce e vergognoso del suo tempo, esaltare la Santa Croce solo finirebbe per essere cinismo se non fosse perché da lì pende il Crocificato. La Croce, senza il Redentore, è cinismo puro; con il Figlio dell’uomo è il nuovo albero della Sapienza. Gesù Cristo, «offrendosi liberamente, alla passione» della Croce, ha aperto, il senso e il destino del nostro vivere: salire con Egli alla Santa Croce per aprire le braccia e il cuore al Dono di Dio, in un intercambio ammirabile. Anche qui ci conviene ascoltare la voce del Padre dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Mc 1,11). Incontrarci crocifissi con Gesù è resuscitare con Egli: Ecco qui il perché di tutto! C’è speranza, c’è senso, c’è eternità, c’è vita! Non siamo impazziti i cristiani quando nella vigilia pasquale, in modo solenne, ossia, nel Pregone Pasquale, cantiamo lode del peccato originale: «Oh!, felice colpa, che ci ha meritato cosi grande Redentore», che con il suo dolore ha impresso “Senso’’ al dolore.
«Guardate l’albero della croce, da dove pendeva il Salvatore del mondo: Venite e adoriamolo» (liturgia del venerdì Santo). Se riusciamo a superare lo scandalo e la pazzia di Cristo crocifisso, solo resta adorarlo e ringraziarlo per il suo Dono. È necessario cercare decisamente la Santa Croce nella nostra vita, per colmarci di certezza che, «Per Egli, con Egli e in Egli» la nostra donazione sarà trasformata, nelle mani del Padre, per lo Spirito Santo in vita eterna: «Versata per voi e per tutti gli uomini, per il perdono dei peccati».

6 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI VENERDì 14 SETTEMBRE 2018
    Día litúrgico: 14 de Septiembre: La Exaltación de la Santa Cruz

    Texto del Evangelio (Jn 3,13-17): En aquel tiempo, Jesús dijo a Nicodemo: «Nadie ha subido al cielo sino el que bajó del cielo, el Hijo del hombre. Y como Moisés levantó la serpiente en el desierto, así tiene que ser levantado el Hijo del hombre, para que todo el que crea en Él tenga vida eterna. Porque tanto amó Dios al mundo que dio a su Hijo único, para que todo el que crea en Él no perezca, sino que tenga vida eterna. Porque Dios no ha enviado a su Hijo al mundo para juzgar al mundo, sino para que el mundo se salve por Él».


    MI REFLEXIÓN

    ORACIÓN

    Ven, Espíritu Santo del Señor que nos enseñe las cosas de Dios, ven sobre nosotros, enséñanos a escuchar con humildad y no envenenar el agua de su fuente, con nuestras ideas y prejuicios, para no contaminar la fuente de la sabiduría y no encontrar la muerte de la verdadera fe nos une a usted.
    Una síntesis de Juan que contiene en sí la resurrección y la encarnación de Jesús, único en el mundo, porque nadie más como él representa la eternidad que pertenece solo a Dios.
    Esta pista es corta, pero la intensidad aterradora. Muchos de nosotros cristianos, piensan que se ha comprometido a reconocer a Jesús como el Mesías, nos pusieron en una posición privilegiada en comparación con el pueblo judío, porque hemos demostrado una comprensión de la mayoría de ellos.
    Creo que, por desgracia, sin embargo, estamos haciendo un montón de errores que la palabra de Dios, y en primer lugar, es olvidar que todos los hombres están unidos por un mismo Padre y que estas diferencias no deben crear fenómenos Racismo entre noi. Gesù era judio, María era judía, ¿cómo podemos pensar en decir que somos buenos cristianos, si no en primer lugar el respeto a nuestros hermanos? Entonces, ¿qué son judíos o de otro país, después de todo lo que importa es el concepto restos.
    La serpiente de bronce que Moisés construyó a elevarse, salvó la vida de los que lo observaban, es una alegoría muy claro que Jesús resucitó en la cruz salvaríatoda la humanidad.
    Mientras que muchos están acercándose a Jesús, están redescubriendo una Iglesia que no excluye cualquier pecador, y que está formado por los pecadores en el camino, otros piensan que encontrar consuelo en otras religiones o filosofías, porque como siempre, los hombres quieren un Dios que va a resolver problemas.
    Mientras que muchos están acercándose a Jesús, están redescubriendo una Iglesia que no excluye cualquier pecador, y que está formado por los pecadores en el camino, otros piensan que encontrar consuelo en otras religiones o filosofías, porque como siempre, los hombres quieren un Dios que va a resolver problemas.
    Todos nosotros somos su pueblo, todos somos sus ovejas, no se pertenece a una raza o de otra, a una religión u otra que nos salvará, pero adherirse perfectamente al amor que Dios tiene para nosotros, lo que vuelve con el mismo amor y la fidelidad, sin preocuparse del resto del mundo, el poder, el otro de Satanás nos ofrece como ganadores, las reglas que se rompen en nombre de la libertad y el progreso.
    Esto se verá a Cristo que aceptaba todo lo necesario para nuestra salvación, y muerte en la cruz; que por amor a nosotros se ha olvidado de que Dios y vivido en nuestra humanidad, más intenso es el amor y el más profundo del mundo.


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    1. Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
      (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, España)

      Hoy, el Evangelio es una profecía, es decir, una mirada en el espejo de la realidad que nos introduce en su verdad más allá de lo que nos dicen nuestros sentidos: la Cruz, la Santa Cruz de Jesucristo, es el Trono del Salvador. Por esto, Jesús afirma que «tiene que ser levantado el Hijo del hombre» (Jn 3,14).
      Bien sabemos que la cruz era el suplicio más atroz y vergonzoso de su tiempo. Exaltar la Santa Cruz no dejaría de ser un cinismo si no fuera porque allí cuelga el Crucificado. La cruz, sin el Redentor, es puro cinismo; con el Hijo del Hombre es el nuevo árbol de la Sabiduría. Jesucristo, «ofreciéndose libremente a la pasión» de la Cruz ha abierto el sentido y el destino de nuestro vivir: subir con Él a la Santa Cruz para abrir los brazos y el corazón al Don de Dios, en un intercambio admirable. También aquí nos conviene escuchar la voz del Padre desde el cielo: «Éste es mi Hijo (...), en quien me he complacido» (Mc 1,11). Encontrarnos crucificados con Jesús y resucitar con Él: ¡he aquí el porqué de todo! ¡Hay esperanza, hay sentido, hay eternidad, hay vida! No estamos locos los cristianos cuando en la Vigilia Pascual, de manera solemne, es decir, en el Pregón pascual, cantamos alabanza del pecado original: «¡Oh!, feliz culpa, que nos has merecido tan gran Redentor», que con su dolor ha impreso “sentido” al dolor.
      «Mirad el árbol de la cruz, donde colgó el Salvador del mundo: venid y adorémosle» (Liturgia del Viernes Santo). Si conseguimos superar el escándalo y la locura de Cristo crucificado, no hay más que adorarlo y agradecerle su Don. Y buscar decididamente la Santa Cruz en nuestra vida, para llenarnos de la certeza de que, «por Él, con Él y en Él», nuestra donación será transformada, en manos del Padre, por el Espíritu Santo, en vida eterna: «Derramada por vosotros y por todos los hombres para el perdón de los pecados».

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  2. VERSIONE IN INGLESE DI VENERDì 14 SETTEMBRE 2018

    Liturgic day: September 14th: The Exaltation of the Cross

    Gospel text (Jn 3,13-17): Jesus said to Nicodemus, «No one has ever gone up to heaven except the one who came from heaven, the Son of Man. As Moses lifted up the serpent in the desert, so must the Son of Man be lifted up, so that whoever believes in him may have eternal life. Yes, God so loved the world that he gave his only Son that whoever believes in him may not be lost, but may have eternal life. God did not send the Son into the world to condemn the world; instead, through him the world is to be saved».

    MY REFLECTION
    PRAYER
    Come Holy Spirit of the Lord to teach us the things of God, come upon us, teach us to listen humbly and not to poison the water of Thy source, with our ideas and preconceptions, not to pollute the source of Wisdom and find the death of true faith that unites us to you.

    A synthesis that of John that contains in itself the resurrection and incarnation of Jesus, unique in the world, because no one else like him represents eternity that belongs only to God.
    This song is short, but terrifying intensity. Many of us Christians, think that it has agreed to recognize Jesus as the Messiah, put us in a privileged position compared to the Jewish people, because we have demonstrated an understanding of more of them. I think that unfortunately the other hand, we are doing a lot of mistakes with respect to the word of God, and the first of all is to forget that all men are bound together by a single Father and that these differences should not create Racism between us. Jesus was a jew, Mary was Jewish, how can we think to say we are good Christians, if not first respect our brothers? What then are Jewish or of another country, in the end what matters is the concept that remains.
    The bronze serpent that Moses because God had built was raised, saved the lives of those who watched him, it is an allegory all too clear that Jesus raised on the cross would have saved the whole humanity.
    While many are drawing closer to Jesus, they are rediscovering a Church that does not exclude any sinner, and that is made up of sinners on the way, others think to find comfort in other religions or philosophies, because as always, men want a God who will solve problems.
    All of us are his people, we are all his flock, not to belong to one race or another, to a religion that will save us or the other, but fit perfectly the love God has for us , reciprocated with the same love and fidelity, without worrying about the rest of the world, of power, the other of which Satan offers us as winners, the rules are broken in the name of freedom and progress. This will look up to Christ accepted everything for our salvation, even death on the cross, for love of us has forgotten God and to be lived in our humanity, the more intense and deep love of the world.

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    1. Fr. Antoni CAROL i Hostench
      (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spain)

      Today, the Gospel is a prophecy, that is, a glance into the mirror of reality that plunges us in its truth, far beyond what our own senses tell us: the Cross, the Holy Cross of Jesus Christ is the Saviour's Throne. That is why Jesus asserts, «the Son of man must be lifted up» (Jn 3:14).
      We do know the Cross was the most ignominious and heinous torture of its time. To exalt the Holy Cross would therefore be some sort of cynical joke, was it not because the Crucified is hanging on it. The cross, without the Redeemer, is sheer cynicism; but with the Son of man the Cross is the new tree of Wisdom. By «freely submitting himself to the passion» of the Cross, Jesus Christ has opened the substance and purpose for our lives: to be lifted up with him to the Holy Cross to fling open our arms and our heart to God's heavenly gift, in an admirable exchange. Here too, we must listen to the Father's voice that came from the heavens: «You are my beloved Son; with you I am well pleased» (Mk 1:11). To be crucified with Jesus and resurrect with him: that is the reason for it all! There is hope, there is a meaning, and there is life! We are not mad when, we Christians, during the Paschal Vigil, in a most solemn way, that is, in the Easter Proclamation, sing a hymn of praise to the original sin: «O happy fault! O necessary fault of Adam, which gained for us so great a Redeemer!», who, through his pain has infused a new “significance” to pain.
      See the tree of the cross, where the Saviour of the world was crucified: come and venerate it» (Good Friday Liturgy). If we manage to overcome the scandal and insanity of Christ crucified there is nothing else for us to do but to worship him and be grateful for his Gift. And to decidedly seek the Holy Cross in our own life, to fill us up with the certainty that, «through him, with him and in him», our donation will be transformed, in the hands of the Father, for the Holy Spirit, in eternal life: «Shed for you and for all men in the remission of sins».

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI VENERDì 14 SETTEMBRE 2018
    Jour liturgique : 14 septembre: Croix glorieuse

    Voir Première Lecture et Psaume
    Texte de l'Évangile (Jn 3,13-17): «Car nul n'est monté au ciel sinon celui qui est descendu du ciel, le Fils de l'homme. De même que le serpent de bronze fut élevé par Moïse dans le désert, ainsi faut-il que le Fils de l'homme soit élevé, afin que tout homme qui croit obtienne par lui la vie éternelle. Car Dieu a tant aimé le monde qu'il a donné son Fils unique: ainsi tout homme qui croit en lui ne périra pas, mais il obtiendra la vie éternelle. Car Dieu a envoyé son Fils dans le monde, non pas pour juger le monde, mais pour que, par lui, le monde soit sauvé».

    REFLEXION de lella mingardi
    PRIERE Viens, ESPRIT SAINT DU SEIGNEUR pour nous enseigner les choses de DIEU, viens à nous, nous apprendre à écouter avec humilité et ne pas empoisonner l'eau de TA SOURCE, avec nos idées et nos préjugés, de ne pas polluer la FONTAINE DE LA SAGESSE et ne pas tuer LA VRAI FOI qui nous unit à TOI.
    Une synthèse de Jean qui contient en soi la résurrection et l'incarnation de Jésus, unique au monde, car personne d'autre comme lui ne représente l'éternité qui n'appartient qu'à Dieu.
    Ce passage est bref, mais d'une intensité tres peureuse entre nous chrétiens, nous pensons que d'avoir accepté de reconnaître JESUS comme le MESSIE, nous met dans une position privilégiée par rapport au peuple juif, parce que nous avons demontre que nous avons mieux compris qu'eux . Je pense malheureusement,que nous faisons beaucoup d'erreurs car le respect de la parole de DIEU, s'est tout d'abord, ne pas oublier que tous les hommes sont liés ensemble par un seul PERE, et que ces différences ne devraient pas créer de phénomène raciste entre nous. JESUS était Juif, Marie était juive, comment pouvons-nous penser et dire que nous sommes de bons chrétiens si en premier lieu nous ne respectons pas nos frères? Que nous soyons juifs ou d'un autre pays, après tout ce qui importe le plus s'est le concept qui reste.
    Le serpent d'airain de Moïse parce que Dieu avait construit a été soulevée, a sauvé la vie de ceux qui l'observaient, est une allégorie trop clair que Jésus a ressuscité sur la croix aurait sauvé l'humanité toute entière.
    Alors que beaucoup se rapprochent de Jésus, redécouvrent une Eglise qui ne l'écarte pas du pécheur, et qui est composée de pécheurs sur le chemin, d'autres pensent trouver du réconfort dans les autres religions ou philosophies, parce que, comme toujours, les hommes veulent un Dieu qui va résoudre les problèmes.
    Nous tous sommes son peuple, nous sommes tout son troupeau, ce ne sera pas l'appartenance à une race ou à une autre, à une religion ou une autre qui va nous sauver, mais d'adherer parfaitement à l'AMOUR que DIEU a pour nous , donnons en retour le même amour et la même fidélité, sans nous occuper du reste du monde, le pouvoir, des autres que Satan nous propose des règles qui sont brisées au nom de la liberté et du progrès.
    Ceci sera de levé le regard vers le Christ qui a tout accepte pour notre salut, même la mort sur la croix pour notre AMOUR, il a oublier qu'il était DIEU et a vecut dans notre humanitee, L'AMOUR LE PLUS INTENSE ET LE PLUS PROFOND DU MONDE.....

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    1. Abbé Antoni CAROL i Hostench
      (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, l'Évangile est une prophétie, c'est-à-dire un regard dans le miroir de la réalité qui nous introduit à sa vérité au-delà de ce que nous rapportent les sens: la Croix, la Sainte Croix de Jésus-Christ, est le Trône du Sauveur. C'est pourquoi Jésus affirme: «Ainsi faut-il que le Fils de l'homme soit élevé» (Jn 3,14).

      Nous savons bien que la croix était le supplice le plus atroce et le plus honteux de l'époque. Exalter la Sainte Croix serait pur cynisme si le Crucifié ne s'y trouvait suspendu. La croix, sans le Rédempteur, est cynique; avec le Fils de l'Homme, elle est le nouvel arbre de la Sagesse. Jésus-Christ «s'offrant librement à la passion» de la Croix a ouvert le sens de notre destinée: monter avec Lui sur la Sainte Croix pour ouvrir les bras et le cœur au Don de Dieu, en un admirable échange. Ici aussi il nous convient d'écouter la voix du Père céleste: «Celui-ci est mon Fils (…), qui a toute ma faveur» (Mc 1,11). Nous trouver crucifiés avec Jésus et ressusciter avec Lui: voilà le sens de toutes choses! L'espérance est là, le sens est là, et l'éternité et la vie! Les chrétiens ne sont pas fous quand, dans l'Annonce de la Pâque, ils chantent la louange du péché originel: «Bienheureuse faute de l'homme, qui valut au monde en détresse le seul Sauveur», qui par sa douleur a donné sens à la douleur.

      «Voici le bois de la Croix qui a porté le salut du monde: venez, adorons» (Liturgie du Vendredi Saint). Si nous parvenons à dépasser le scandale et la folie du Christ crucifié, il ne nous reste plus qu'à l'adorer et à lui rendre grâce pour son Don. Et chercher avec décision la Sainte Croix dans notre vie, pour nous remplir de la certitude que, «par Lui, avec Lui et en Lui», le don de nous-mêmes sera, dans les mains du Père et par l'Esprit Saint, transformé en vie éternelle: «Versé pour vous et pour la multitude en rémission des péchés».

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