martedì 18 settembre 2018

( Lc. 7,31-35 )Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.


VANGELO DI MERCOLEDì 19 SETTEMBRE 2018
(Lc 7,31-35)
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.


+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».


Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e conduci la nostra intelligenza, vivificata dal tuo Spirito, sui sentieri dove tu ti riveli nella tenebra luminosa del silenzio. Dà a noi occhi limpidi per contemplarti, e un umile cuore per lasciarci contemplare da te.
Un detto proverbiale dice: -L’erba del vicino è sempre più verde.- ed a questo aggiungo la consapevolezza che qualunque cosa si faccia, è impossibile salvare chi non lo vuole.
Si sa che i proverbi non sbagliano mai; non siamo mai contenti di quello che succede intorno a noi. Vennero i profeti, prima di Gesù che parlavano nel nome di Dio, ma non li ascoltarono; venne Giovanni e lo presero per pazzo, e nel dubbio gli tagliarono la testa; venne Gesù e lo crocifissero; ancora oggi viene dal cielo Maria e la gente va a vedere il miracolo, attirata dalla straordinarietà della cosa, ma la percentuale delle persone che si rende veramente conto di quanto amore c’è in tutto questo, che non si limita ad ascoltare i messaggi, ma cerca di fare di tutto per viverli, è ben misera.
Siamo duri di cuore e la storia non ci insegna nulla, eppure ci viene chiesta la santità, ed io credo che veramente, se solo riuscissimo a vivere almeno al 50% la grazia del Signore, se sapessimo apprendere dalle parole del vangelo e dai messaggi di Maria la voglia del Signore di inondarci di grazie, forse capiremmo cosa vuol dire “essere davanti al Signore”, ”vivere nel regno di Dio”.
La difficoltà di essere umili, di rinunciare a quello spicchio di mondo frivolo per vivere in preghiera, di annullare i propri desideri per ascoltare quelli del Signore, io vorrei veramente riuscire a capire che cosa mi sto perdendo! Cerco di ascoltare, di afferrare, mi sembro un aspirapolvere a volte che cerca di raccattare le briciole di questo amore e che non riesce a stringerle tra le mani se non per qualche secondo.Gesù ci dice che siamo come i bambini che giocano nelle piazze, imitando quello che fanno i grandi, urlando tra di loro tanto per passare il tempo, senza effettivamente rendersi conto di ciò che fanno, perchè hanno una loro vita da esprimere, ed invece esprimono quella degli adulti.
Facciamo di questa vita la nostra grande occasione, facciamoci aiutare dalla Madre perfetta, dalla migliore collaboratrice di Dio ad essere come Lei, perché solo attraverso Lei potremo sperare di far nascere in noi Gesù, solo attraverso il grembo immacolato che è stato prescelto da Dio come sua prima dimora .
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Rev. D. Xavier SERRA i Permanyer
(Sabadell, Barcelona, Spagna)
Oggi, Gesù constata la durezza di cuore della gente del Suo tempo, almeno dei farisei che si sentivano così sicuri di sè stessi che non c’era chi potesse convertirli. Non si immutano né davanti a Giovanni Battista, «Non mangiava pane né beveva vino» (Lc 7,33), e lo accusavano di essere posseduto da un demonio; né si immutano davanti al Figlio dell’uomo che «mangia e beve», e Lo accusano di “mangione” e “ubriacone” e di essere, inoltre, amico di «pubblicani e di peccatori» (Lc 7,34). Dietro queste accuse occultano il loro orgoglio e la loro superbia: nessuno deve pretendere di voler dar loro lezioni; non accettano Dio ma si attribuiscono arbitrariamente il posto di Dio,ma di un Dio che non li smuova dalle loro comodità, privilegi e interessi.
Anche noi corriamo questo pericolo. Quante volte critichiamo tutto: se la Chiesa dice questo…, perché dice quello…, si dice tutto il contrario…, e la stessa cosa facciamo con Dio e con gli altri. In fondo, in fondo, forse incoscientemente, vogliamo giustificare la nostra pigrizia e l’assenza del desiderio di un’autentica conversione o giustificare la nostra comodità e la nostra mancanza di docilità. Dice san Bernardo: «Che cosa c’è di più logico che non voler vedere le proprie piaghe specialmente se uno le cela per non vederle? Da questo si deduce che, ulteriormente anche se le scopre un altro, quegli ostinatamente dirà che non sono piaghe e lascerà che il suo cuore si abbandoni a parole false.
Dobbiamo permettere che la Parola di Dio arrivi al nostro cuore e ci converta: dobbiamo permettere che ci cambi, che ci trasformi con il Suo potere. Per questo, però, dobbiamo chiedere il dono dell’umiltà. Solo l’umile può accettare Dio, per cui, dobbiamo lasciare che si avvicini a noi, che, come “pubblicani” e “peccatori”, abbiamo bisogno che ci guarisca. Guai a chi crede di non aver bisogno del medico! La cosa peggiore per un ammalato è credere di star bene, perché allora il male si aggraverà e non vi porrà mai rimedio. Tutti siamo ammalati di morte, e solo Cristo può salvarci, ne siamo consapevoli o no. Ringraziamo il Signore, accogliendolo, com’è, quale nostro Salvatore!

6 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MERCOLEDì 19 SETTEMBRE 2018
    Día litúrgico: Miércoles XXIV del tiempo ordinario

    Santoral 16 de Septiembre: Santos Cornelio, papa, y Cipriano, obispo, mártires

    Texto del Evangelio (Lc 7,31-35): En aquel tiempo, el Señor dijo: «¿Con quién, pues, compararé a los hombres de esta generación? Y ¿a quién se parecen? Se parecen a los chiquillos que están sentados en la plaza y se gritan unos a otros diciendo: ‘Os hemos tocado la flauta, y no habéis bailado, os hemos entonando endechas, y no habéis llorado’. Porque ha venido Juan el Bautista, que no comía pan ni bebía vino, y decís: ‘Demonio tiene’. Ha venido el Hijo del hombre, que come y bebe, y decís: ‘Ahí tenéis un comilón y un borracho, amigo de publicanos y pecadores’. Y la Sabiduría se ha acreditado por todos sus hijos».

    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN

    Ven Espíritu Santo y llevar nuestra inteligencia, animada por el Espíritu, en las rutas en las que salieron en la luminosa oscuridad del silencio. Danos ojos limpios para contemplar, y un corazón humilde a dejar de contemplar.
    Un dicho proverbial dice: - La hierba es siempre más verde -.y para esto yo añado la conciencia de que lo que se haga, es imposible para salvar a los que no quieren.
    Sabemos que los proverbios nunca se equivoca, nunca estamos contentos con lo que está sucediendo a nuestro alrededor. Fueron los profetas anteriores a Jesús, que hablaron en nombre de Dios, pero no lo oyeron, vinieron Juan y lo llevó por un loco, pero cuando en corte duda de su cabeza, vino Jesús, y lo puso sobre la cruz, María todavía viene del cielo, y la gente va a ver el milagro, atraídos por la singularidad de la cosa, pero el porcentaje de personas que verdaderamente cuenta de cuánto amor hay en esto, que no sólo escuchando los mensajes, pero tratar de hacer todo de verlo, es muy pobre.
    Somos duros de corazón y la historia nos enseña algo, y sin embargo se nos pide santidad, y realmente creo que si pudiéramos vivir por lo menos el 50% de la gracia de Dios, si supiéramos que aprendemos de las palabras del Evangelio y los mensajes de María, la voluntad del Señor para nosotros ducharse con gracias, tal vez entenderíamos lo que significa estar "delante del Señor", "vivir en el reino de Dios."
    La dificultad de ser humilde, a renunciar a ese pedazo de mundo frívolo vivir en oración, para cancelar sus deseos de escuchar a los del Señor, me gustaría ser capaz de entender lo que me falta! Trato de escuchar, comprender, me veo como una aspiradora a veces tratando de recoger las migajas de este amor y que no puede sacudir las manos si no fuera por unos segundos.
    Jesús nos dice que somos como niños jugando en las calles, imitando lo que hacen bien, gritando el uno al otro sólo para pasar el tiempo, sin llegar a darse cuenta de lo que hacen, porque tienen sus propias vidas para expresar, y en lugar de expresar la de los adultos.
    Hagamos de esta vida nuestra gran oportunidad, vamos a ayudar a la madre perfecta, el mejor colaborador de Dios para ser como tú, porque es sólo a través esperamos dar a luz a Jesús, sólo a través del vientre inmaculado que ha sido elegido por Dios como Su primera casa.

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      Rev. D. Xavier SERRA i Permanyer
      (Sabadell, Barcelona, España)

      Hoy, Jesús constata la dureza de corazón de la gente de su tiempo, al menos de los fariseos, que están tan seguros de sí mismos que no hay quien les convierta. No se inmutan ni delante de Juan el Bautista, «que no comía pan ni bebía vino» (Lc 7,33), y le acusaban de tener un demonio; ni tampoco se inmutan ante el Hijo del hombre, «que come y bebe», y le acusan de “comilón” y “borracho”, es más, de ser «amigo de publicanos y pecadores» (Lc 7,34). Detrás de estas acusaciones se esconden su orgullo y soberbia: nadie les ha de dar lecciones; no aceptan a Dios, sino que se hacen su dios, un dios que no les mueva de sus comodidades, privilegios e intereses.
      Nosotros también tenemos este peligro. ¡Cuántas veces lo criticamos todo: si la Iglesia dice eso, porque dice aquello, si dice lo contrario...!; y lo mismo podríamos criticar refiriéndonos a Dios o a los demás. En el fondo, quizá inconscientemente, queremos justificar nuestra pereza y falta de deseo de una verdadera conversión, justificar nuestra comodidad y falta de docilidad. Dice san Bernardo: «¿Qué más lógico que no ver las propias llagas, especialmente si uno las ha tapado con el fin de no poderlas ver? De esto se sigue que, ulteriormente, aunque se las descubra otro, defienda con tozudez que no son llagas, dejando que su corazón se abandone a palabras engañosas».
      Hemos de dejar que la Palabra de Dios llegue a nuestro corazón y nos convierta, dejar cambiarnos, transformarnos con su fuerza. Pero para eso hemos de pedir el don de la humildad. Solamente el humilde puede aceptar a Dios, y, por tanto, dejar que se acerque a nosotros, que como “publicanos” y “pecadores” necesitamos que nos cure. ¡Ay de aquél que crea que no necesita al médico! Lo peor para un enfermo es creerse que está sano, porque entonces el mal avanzará y nunca pondrá remedio. Todos estamos enfermos de muerte, y solamente Cristo nos puede salvar, tanto si somos conscientes de ello como si no. ¡Demos gracias al Salvador, acogiéndolo como tal!

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  2. VERSIONE IN INGLESE DI MERCOLEDì 19 SETTEMBRE 2018
    Liturgic day: Wednesday 24th in Ordinary Time

    Saints September 16th: Saints Cornelius, pope, and Cyprian, bishop, martyrs

    Gospel text (Lc 7,31-35): The Lord said, «What comparison can I use for this people? What are they like? They are like children sitting in the marketplace, about whom their companions complain: ‘We piped you a tune and you wouldn't dance; we sang funeral songs and you wouldn't cry’. Remember John: he didn't eat bread or drink wine, and you said: ‘He has an evil spirit’. Next came the Son of Man, eating and drinking, and you say: ‘Look, a glutton for food and wine, a friend of tax collectors and sinners’. But the children of Wisdom always recognize her work».

    MY REFLECTION
    PRAYER

    Come Holy Spirit and lead our intelligence, enlivened by your Spirit, the paths where you came out in the luminous darkness of silence. Give us clear eyes to contemplate, and a humble heart to leave you to contemplate.
    A proverbial saying says: - The grass is always greener. - and to this I add the awareness that whatever is done, it is impossible to save those who do not want to.
    We know that proverbs are never wrong, we are never happy with what is going on around us. Were the prophets before Jesus who spoke in the name of God, but not heard them, came John and took him for a madman, but when in doubt cut off his head, came Jesus and put him on the cross, Mary still comes from heaven, and people go to see the miracle, attracted by the uniqueness of the thing, but the percentage of people who make truly realize how much love there is in this, that not only listening to the messages, but try to do everything to look at it, is very poor.
    We are hard-hearted and history teaches us anything, and yet we are asked to holiness, and I truly believe that if only we could live at least 50% of the grace of God, if we knew we learn from the words of the Gospel and the messages of Mary the desire of the Lord to shower us with graces, perhaps we would understand what it means to be "before the Lord", "live in the kingdom of God."
    The difficulty of being humble, to give up that slice of frivolous world to live in prayer, to cancel their desires to listen to those of the Lord, I would really like to be able to understand what I'm missing! I try to listen, to grasp, I look like a vacuum cleaner at times trying to pick up the crumbs of this love and who can not shake the hands if not for a few seconds.
    Jesus tells us that we are like children playing in the streets, imitating what they do great, shouting to each other just to pass the time, without actually realizing what they do, because they have their own lives to express, and instead express that of adults.
    Let us make this life a great opportunity , let us help from Mother perfect, the bestcollaborator of God to be like you, because it is only through you we hope to give birth to Jesus, only through the immaculate womb that has been chosen by God ashis first home.

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  3. Fr. Xavier SERRA i Permanyer
    (Sabadell, Barcelona, Spain)

    Today, Jesus confirms the hardness of heart of the people of his time, at least, as far as the Pharisees are concerned, so self-assured that nobody can convert them. They do not alter their mind not even before John the Baptist, «he didn't eat bread or drink wine» (Lk 7:33), and accuse him of having an evil spirit; they do not change either before the Son of Man, «eating and drinking», and they say «Look, a glutton for food and wine», and «a friend of tax collectors and sinners» (Lk 7:34). Their pride and arrogance are hiding behind these accusations: nobody is to teach them anything; they do not accept God, but they custom-make their own God, a God that would not move them from their convenience, privileges and involvement.

    We are also running this risk. How often do we criticize everything: whether the Church says so, or because she has said that, or even when she says just the contrary...; and we could just as well find all sort of faults when referring to God or to others. In actual fact, however, and perhaps unconsciously, we want to justify our laziness and lack of ambition for a true conversion, to excuse our own convenience and lack of flexibility. St. Bernard says: «What is more logic than acknowledging our own wounds and scars, especially when one shields them so they are not seen? From this we may infer that, ultimately, even if somebody else discovers them, we might stubbornly defend that they are not wounds, and leave our heart abandoned to deceiving words».

    We must let the Word of God to reach our heart and convert us, transforming us with its strength. But first, we must request the gift of humility. Only the humble souls are able to receive the grace of God and, therefore, let Him come close to us, since as “publicans” and “sinners” that we are we need him to heal us. ¡Woe betide those who claim that they do not need a doctor! The worst for any diseased is to believe he is healthy, because then the sickness will progress and he will never recover his health. We are all sick to death, and only Christ can save us, whether we realize it or not. Let us thank our Saviour, and let us welcome him as such!

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  4. VERSIONE IN FRANCESE DI MERCOLEDì 19 SETTEMBRE 2018

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 24e Semaine: Mercredi

    Martyrologe 16 septembre: Saints Corneille Pape et Cyprien, Êveque, martyrs

    Texte de l'Évangile (Lc 7,31-35): «A qui donc vais-je comparer les hommes de cette génération? A qui ressemblent-ils? Ils ressemblent à des gamins assis sur la place, qui s'interpellent entre eux: ‘Nous avons joué de la flûte, et vous n'avez pas dansé. Nous avons entonné des chants de deuil, et vous n'avez pas pleuré’. Jean Baptiste est venu, en effet; il ne mange pas de pain, il ne boit pas de vin, et vous dites: ‘C'est un possédé!’. Le Fils de l'homme est venu; il mange et il boit, et vous dites: ‘C'est un glouton et un ivrogne, un ami des publicains et des pécheurs’. Mais la sagesse de Dieu se révèle juste auprès de tous ses enfants».


    REFLEXION de Lella:

    PRIERE : "Viens, Esprit Saint et conduit notre intelligence, animée par ton Esprit, sur les sentiers où tu es sorti dans l'obscurité lumineuse de silence. Donne-nous des yeux clairs pour contempler, et un cœur humble pour nous laisser contemplé par toi."

    - Une phrase proverbial dit: "L'herbe du voisin est toujours plus verte." et à ceci j'ajoute la conscience qu'avec tout ce qui est fait, il est impossible de sauver ceux qui ne veulent pas.
    On sait que les proverbes ne se trompent jamais; nous ne sommes jamais contents de ce qui arrive autour de nous. Les prophètes vinrent, avant Jésus qui parlaient au nom de Dieu, mais ils ne les écoutèrent pas; Jean vint et ils le prirent pour un fou, mais dans le doute ils lui coupèrent la tête; Jésus vint aussi et ils le crucifièrent, Marie vient encore aujourd'hui du ciel, et les gens vont voir le miracle, attirée par l'extraordinaire de la chose mais le pourcentage de gens qui se rendent vraiment compte de combien il y a d'amour dans tout cela, qui ne se limitent pas à écouter les messages, mais cherchent à tout faire pour les vivre, est bien misérable.
    Nous sommes durs de coeur et l'histoire ne nous enseigne rien, pourtant il nous est demandée la sainteté, et je crois que vraiment, si seulement nous réussissions à vivre au moins 50% la grâce du Seigneur, si nous savions apprendre des Paroles de l'évangile et des messages de Marie l'envie du Seigneur de nous inonder de grâce, nous comprendrions peut-être ce que veut dire "être" devant le Seigneur et "vivre dans le royaume de Dieu".
    La difficulté d'être humbles, de renoncer à cette tranche de monde frivole pour vivre en prière, d'annuler ses propres désirs pour écouter ceux du Seigneur, je voudrais réussir à comprendre réellement qu'est-ce que je suis en train de perdre! Je cherche à écouter, à saisir, parfois je ressemble à un aspirateur qui tâche de ramasser les miettes de cet amour et qui ne réussit pas à le serrer entre les mains si ce n'est pour quelques secondes.
    Jésus nous dit que nous sommes comme des enfants jouant dans les rues, en imitant ce qu'ils font très bien, en criant sur l'autre juste pour passer le temps, sans vraiment se rendre compte de ce qu'ils font, parce qu'ils ont leurs propres vies pour s'exprimer, et pourtant ils expriment celle des adultes.
    Faisons de cette vie notre grande occasion, faisons-nous aider de la Mère parfaite, de la meilleure collaboratrice de Dieu pour être comme elle, parce que seul à travers ELLE nous pourrons espérer faire naître en nous Jésus, seul à travers le sein immaculé qui a été choisi par Dieu comme sa première demeure.

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    1. Abbé Xavier SERRA i Permanyer
      (Sabadell, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, Jésus constate la dureté de coeur des gens de son temps, au moins des pharisiens, si sûrs d'eux que nul ne peut les convertir. Ils ne bronchent pas. Ni devant Jean-Baptiste, «qui ne mange pas de pain et ne boit pas de vin» (Lc 7,33) et qu'ils accusent d'être un possédé. Ni devant le Fils de l'homme, «qui mange et boit» et qu'ils taxent de glouton et d'ivrogne, qui plus est d'être un ami des publicains et des pécheurs (Lc 7,34). Derrière ces accusations se cachent leur orgueil et leur superbe: personne ne doit leur donner de leçons; ils n'acceptent pas Dieu, mais se font leur propre Dieu, un Dieu qui ne leur ôte pas leur confort, leurs privilèges et leurs intérêts.

      Nous aussi nous courrons ce danger. Que de fois nous critiquons tout: si l'Église a dit ceci ou cela, si elle a dit le contraire...; et de même pour Dieu et les autres. Au fond, peut-être inconsciemment, nous voulons justifier notre paresse et notre manque de désir d'une véritable conversion, notre commodité et notre manque de docilité. «Qu'y a-t-il de plus logique que de ne pas voir ses propres plaies, en particulier si on les a recouvertes pour ne pas les voir? Il en résulte que si, par la suite, quelqu'un les découvre, l'on s’entête à dire que ce ne sont pas des plaies, en laissant son coeur s'abandonner à des paroles trompeuses», a dit saint Bernard.

      Nous devons laisser la Parole de Dieu toucher notre coeur et nous convertir, laisser sa force nous changer, nous transformer. Mais pour cela nous devons demander le don de l'humilité. Seuls les humbles peuvent accepter Dieu et, par conséquent, le laisser s'approcher d'eux qui, comme "publicains" et "pécheurs", ont besoin de guérison. Malheur à celui qui croit qu'il n'a pas besoin du médecin! Le pire, pour un malade, c'est de se croire en bonne santé, car alors le mal avancera et jamais il n'y mettra remède. Tous nous sommes malades à en mourir et seul le Christ peut nous sauver, que nous en soyons conscients ou non. Rendons grâce à notre Sauveur, en l'accueillant comme tel!

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