(Mc 10,17-30) Vendi quello che hai e seguimi.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Parola del Signore.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
DONAMI O SIGNORE IL TUO SANTO SPIRITO, PER SAPER DISCERNERE E PROMULGARE LA TUA PAROLA, E PER SAPERLA PER PRIMA COSA VIVERE E TRASMETTERE CON LA MIA VITA. PER CRISTO NOSTRO SIGNORE
Spesso quando si ascolta la parola di Dio in chiesa, si sente salire un brusio... oppure scendere un silenzio... nel nostro cuore. Penso ai ricchi, che magari hanno fatto tanti sacrifici, si sono privati del superfluo per anni e anni, per raggiungere una soddisfacente situazione finanziaria, che gli garantisca una vecchiaia serena, e con il cuore spero che questo sia vero, primo che riescano a diventare vecchi e poi anche sereni. Se volessi inventare un lavoro, mi metterei a costruire le casse da morto con le tasche, perché almeno potrebbero essere seppelliti con i loro averi, tanto purtroppo, ha ragione Gesù, quando dice che è difficile che un ricco entri nel regno di Dio, ma non perché è ricco, ben venga la ricchezza se può essere un mezzo, è la povertà d'animo, la grettezza, l'avarizia e l'egoismo che perdono le anime dei ricchi. Al tempo stesso, non serve essere ricchi per essere egoisti e poveri d'animo, perché un sorriso non costa nulla, una parola buona nemmeno e ancora meno costa pregare per gli altri... e certe persone invece non riescono a fare neanche questo. L' avarizia è spesso uno stato d'animo, un modo di essere di chi tende a cumulare per tranquillizzare se stesso; la paura di non saper affrontare le difficoltà se sopraggiungono, è spesso insita in queste persone.È sempre la paura che detta certi atteggiamenti, e la paura è la logica risposta di chi non confida in altri che in se stesso. Quanto è difficile essere come Dio ci vuole, difficile capire dove sbagliamo, ma tutto quello che è difficile a noi, anche impossibile, è possibile a Dio, ed è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedergli di farci diventare come ci vuole, per fare di noi esseri umani degni di essere chiamati figli di Dio. Non basta osservare i comandamenti, non uccidere, se poi qualcuno nel mondo muore di fame e io non muovo un dito; non rubare, se poi non rispettiamo chi lavora o chi ci da il lavoro, l’inganno del maligno è dovunque, ma quello che più è tragico, è che è così annidato nel nostro animo, che non riusciamo più nemmeno a distinguerlo, per questo dobbiamo continuamente rivolgerci allo Spirito Santo di Dio, che ci aiuta a discernere il bene dal male, cosa che noi crediamo di saper fare, ma non ne siamo più capaci. Oggi a messa ho sentito un bel discorso su quello che dovremmo essere per piacere a Dio e non seguire mammona... sì, un bel discorso! Solo un bel discorso! A volte siamo cembali stonati, perché non lasciamo che sia lo Spirito del Signore accordi in noi anima e corpo e frapponiamo alla musica del cielo, quella di una terra dalla quale non riusciamo a distaccarci. Siamo poveri proprio quando pensiamo di essere ricchi, e pensiamo di dover parlare agli altri. San Filippo Neri diceva: "Non fate i maestri di spirito, e non pensate di convertire gli altri; ma pensate a regolare prima voi stessi." Il giovane ricco si presentò a Gesù convinto di star facendo tutto quello che poteva, e cercava qualcosa che lo coinvolgesse. “Che cosa devo fare? “ Ma Gesù lo spingeva a fare tutto quello che poteva salvarlo veramente e se ne andò rabbuiato in volto, immobile nella sua situazione, si contentava di essere nel giusto secondo il suo modo di vedere, ma non voleva essere perfetto, mentre a tutti noi è richiesto di essere in comunione con Gesù e non di accontentarci.
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Rev. D. Xavier SERRA i Permanyer (Sabadell, Barcelona, Spagna)
Oggi, vediamo come Gesù –che ci ama-, vuole che tutti noi entriamo nel Regno dei cieli. Quindi questo avvertimento così grave ai "ricchi". Anche loro sono chiamati ad entrare. Ma essi hanno una situazione più difficile per accettare Dio. Le ricchezze possono far credere a loro di avere tutto. Sono tentati di deporre la loro sicurezza e la loro fiducia nelle proprie capacità e ricchezze, non rendendosi conto che la fiducia e la sicurezza devono essere poste in Dio. Ma non solo di parola: come è facile dire "Sacro Cuore di Gesù, confido in Te", ma quanto è difficile parlare con la vita. Se siamo ricchi, quando di cuore diciamo questa preghiera, cerchiamo di rendere le nostre ricchezze un bene per gli altri, ci sentiremo amministratori di beni che Dio ci ha dato. Di solito vado in Venezuela in missione, e lì davvero -nella loro povertà, e senza molta sicurezza umana- le persone si rendono conto che la vita è appesa a un filo, che la loro esistenza è fragile. Questo li aiuta a rendersi conto che è Dio chi dà loro consistenza, che la loro vita è nelle mani di Dio. Ma da noi, -nel nostro mondo consumista- abbiamo tante cose che possiamo essere tentati di credere che ci danno sicurezza, che ci sostiene una grossa fune. Ma, in realtà, -come i "poveri"- siamo appesi ad un filo. Madre Teresa disse: «Dio non può riempire ciò che è pieno di altre cose». Corriamo il pericolo di avere Dio come un elemento in più della nostra vita, un libro in più nella biblioteca, importante, sì, ma un’altro libro. E, pertanto, non considerarlo davvero come nostro Salvatore. Pertanto sia i ricchi che i poveri, nessuno può salvare se stesso: «Chi può essere salvato?» (Marco 10,26), esclameranno i discepoli. «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio» (Marco 10,27), Gesù risponde. Affidiamo tutti e del tutto a Gesù, e che questa fiducia si manifesti nella nostre vite.
VERSIONE IN INGLESE DI DOMENICA 14 OTTOBRE 2018
RispondiEliminaLiturgic day: Sunday 28th (B) in Ordinary Time
Gospel text (Mc 10,17-30): Just as Jesus was setting out on his journey again, a man ran up, knelt before him and asked, «Good Master, what must I do to have eternal life?». Jesus answered, «Why do you call me good? No one is good but God alone. You know the commandments: Do not kill, do not commit adultery, do not steal, do not bear false witness, do not cheat, honor your father and mother». The man replied, «I have obeyed all these commandments since my childhood». Then Jesus looked steadily at him and loved him and he said, «For you, one thing is lacking. Go, sell what you have and give the money to the poor, and you will have riches in heaven. Then come and follow me».
On hearing these words, his face fell and he went away sorrowful for he was a man of great wealth. Jesus looked around and said to his disciples, «How hard it is for those who have riches to enter the kingdom of God!». The disciples were shocked at these words, but Jesus insisted, «Children, how hard it is to enter the kingdom of God! It is easier for a camel to go through the eye of a needle than for one who is rich to enter the kingdom of God». They were more astonished than ever and wondered, «Who, then, can be saved?». Jesus looked steadily at them and said, «For humans it is impossible, but not for God; all things are possible with God». Peter spoke up and said, «We have given up everything to follow you». Jesus answered, «Truly, there is no one who has left house or brothers or sisters, or father or mother, or children, or lands for my sake and for the Gospel, who will not receive his reward. I say to you: even in the midst of persecution he will receive a hundred times as many houses, brothers, sisters, mothers, children, and lands in the present time and in the world to come eternal life».
MY REFLLECTION
EliminaPRAYER
GRANT ME, O LORD YOUR HOLY SPIRIT TO KNOW HOW TO DISCERN and promulgate YOUR WORD, AND knowledgeable FIRST LIVE AND SEND WITH MY LIFE. FOR CHRIST OUR LORD.
Often when you hear the word of God in the church, you hear a buzz … climb or descend a silence … in our hearts.
I think the rich, who may have made so many sacrifices, they are deprived of superfluous for years and years, to reach a satisfactory financial situation, which guarantees a serene old age, and with my heart I hope that this is true, first you are able to become old and then even serene.
If I wanted to invent a job, I put it to build coffins with pockets, because at least they could be buried with their belongings, so unfortunately, Jesus is right when he says that it is hard for a rich man to enter the kingdom of God, but not because he is rich, so be it wealth if it can be a means, it is the poverty of mind, meanness, greed and selfishness that lose the souls of the rich.
At the same time, you do not need to be rich to be selfish and poor mood because a smile does not cost anything, not even a good word, and still less costs to pray for others … and some people on the other hand can not even do that. the ‘greed is often a state of mind, a way of being of those who tend to combine to reassure himself, the fear of not knowing how to deal with the difficulties came up, though, is often inherent in these people. It is always the fear that certain attitudes, and fear is the logical answer to those who do not trust in others and in himself.
How hard is it to be like God wants us to, hard to figure out where we go wrong, but everything is difficult for us, even impossible, is possible with God, and it is to Him that we must turn to ask him to make us as it takes, to make we human beings worthy to be called children of God is not enough to keep the commandments, Do not kill, then if someone in the world dies of hunger and I did not move a finger, do not steal, then if we do not respect those who work or who work for us , the deception of the evil is everywhere, but what is more tragic is that it is so nestled in our hearts, that we can no longer even distinguish, for this we must continually turn to the Holy Spirit of God, which helps us to discern good from evil, which we believe to be able to do, but we are no longer capable.
Today at Mass I heard a good speech about what we should be to please God and not mammon follow … yes, a good speech! Just a nice story! Sometimes we are out of tune cymbals, why do not we let the Spirit of God in us body and soul agreements and frapponiamo to the music of heaven, that of a land from which we can not detach ourselves. Just when we think we are poor to be rich, and we think we have to talk to others.
St. Philip Blacks said: “Do not make the spiritual masters, and do not plan to convert others, but think before you adjust themselves.” The rich young ruler came to Jesus convinced you’re doing all he could, and was looking for something that would involve. “What should I do? “But Jesus drove him to do everything he could to save it and really went darkened his face, motionless in his situation, he was content to be right according to his view, but he would not be perfect, but to all of us is required to be in communion with Jesus and not to oblige.
Fr. Xavier SERRA i Permanyer
Elimina(Sabadell, Barcelona, Spain)
Today, we can see how Jesus —who loves us— wants us all to enter the Kingdom of God. Hence, the strong warning to the “rich”. They are also called to enter the Kingdom. But they do face more difficult challenges to open themselves to God. Their wealth may make them believe they already have everything; they are tempted to jeopardize their own safety and trust by placing them in their possibilities and riches. They do not realize that both their trust and safety should rather be placed in God. And not only through words, but through actions: it is very easy to say «Sacred Heart of Jesus, I trust in You», but how difficult it is to show it through your actions. If we are wealthy, when we sincerely recite the above short prayer, we should try to use our wealth to help others, feeling we are engaged in the stewardship of what God has given us.
I cooperate with a mission in Venezuela where I have to go regularly. There, really —in their poverty, missing most of what is needed— people realize they are hanging by a thread, and that their hold on life is very fragile. This situation helps them to see it is God who gives their lives a meaning, and that they actually are in the hands of God. On the other hand, here —in our modern world of conspicuous consumption— we have so many things that we can feel tempted to believe they can give us security, that we are hanging by a strong rope. But —like those “poor ones”—, our lives are also hanging by a very fine thread. As Mother Teresa said «We must free ourselves to be filled by God. Even God cannot fill what is full». We are risking having God just as another additional element of our life, another book in our library; important, yes, but just another book. Therefore, not considering him as our true and only Saviour.
The point is that whether wealthy or poor we cannot be saved just by ourselves: «Who, then, can be saved?» (Mk 10:26), will wonder the disciples, and Jesus will answer «For humans it is impossible, but not for God; all things are possible with God» (Mk 10:27). Let us all place our full trust in Jesus, and let it show up in our lives.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI DOMENICA 14 OTTOBRE 2018
RispondiEliminaDía litúrgico: Domingo XXVIII (B) del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Mc 10,17-30): En aquel tiempo, cuando Jesús se ponía en camino, uno corrió a su encuentro y arrodillándose ante Él, le preguntó: «Maestro bueno, ¿qué he de hacer para tener en herencia vida eterna?». Jesús le dijo: «¿Por qué me llamas bueno? Nadie es bueno sino sólo Dios. Ya sabes los mandamientos: No mates, no cometas adulterio, no robes, no levantes falso testimonio, no seas injusto, honra a tu padre y a tu madre». Él, entonces, le dijo: «Maestro, todo eso lo he guardado desde mi juventud». Jesús, fijando en él su mirada, le amó y le dijo: «Una cosa te falta: anda, cuanto tienes véndelo y dáselo a los pobres y tendrás un tesoro en el cielo; luego, ven y sígueme».
Pero él, abatido por estas palabras, se marchó entristecido, porque tenía muchos bienes. Jesús, mirando a su alrededor, dice a sus discípulos: «¡Qué difícil es que los que tienen riquezas entren en el Reino de Dios!». Los discípulos quedaron sorprendidos al oírle estas palabras. Mas Jesús, tomando de nuevo la palabra, les dijo: «¡Hijos, qué difícil es entrar en el Reino de Dios! Es más fácil que un camello pase por el ojo de la aguja que un rico entre en el Reino de Dios». Pero ellos se asombraban aún más y se decían unos a otros: «Y ¿quién se podrá salvar?». Jesús, mirándolos fijamente, dice: «Para los hombres, imposible; pero no para Dios, porque todo es posible para Dios». Pedro se puso a decirle: «Ya lo ves, nosotros lo hemos dejado todo y te hemos seguido». Jesús dijo: «Yo os aseguro: nadie que haya dejado casa, hermanos, hermanas, madre, padre, hijos o hacienda por mí y por el Evangelio, quedará sin recibir el ciento por uno: ahora al presente, casas, hermanos, hermanas, madres, hijos y hacienda, con persecuciones; y en el mundo venidero, vida eterna».
MI REFLEXION
EliminaORACION
DAME O SEÑOR TU SANTO ESPÍRITU PARA SABER COMPRENDER Y PROMULGAR TU PALABRA, Y POR PRIMERA VIVERLA. PARA CRISTO NUESTRO SEÑOR.
A menudo, cuando usted oye la palabra de Dios en la iglesia, se oye un zumbido ... subir o bajar un silencio ... en nuestros corazones.
Creo que los ricos, que pueden haber hecho tantos sacrificios, que están privados de superfluo durante años y años, para alcanzar una situación financiera satisfactoria, lo que garantiza una vejez serena, y con el corazón espero que esto es cierto, en primer lugar que son capaces de convertirse en edad y luego incluso sereno.
Si quería inventar un trabajo, me puse a construir ataúdes con los bolsillos, ya que al menos podían ser enterrados con sus pertenencias, por lo que lamentablemente, Jesús tiene razón cuando dice que es difícil para un rico entrar en el reino de Dios, pero no porque él es rico, así sea la riqueza si puede ser un medio, es la pobreza de espíritu, la mezquindad, la codicia y el egoísmo que perder las almas de los ricos.
Al mismo tiempo, no es necesario ser rico para ser el estado de ánimo egoísta y pobre porque una sonrisa no cuesta nada, ni siquiera una buena palabra, y aún menos los costes de orar por los demás ... y algunas personas en la otra parte ni siquiera puede hacer eso. la "avaricia es a menudo un estado de ánimo, una manera de ser de los que tienden a combinarse para tranquilizarse a sí mismo, el temor de no saber cómo hacer frente a las dificultades que se le ocurrió, sin embargo, a menudo es inherente a estas personas. Es siempre el temor de que ciertas actitudes, y el miedo es la respuesta lógica a aquellos que no confían en los demás y en sí mismo.
Lo difícil que es ser como Dios quiere que nosotros, difícil de averiguar dónde nos equivocamos, pero todo es difícil para nosotros, incluso imposible, es posible para Dios, y es a Él que debemos volver a pedirle que nos hacen que sea necesario, para hacer nosotros, los seres humanos dignos de ser llamados hijos de Dios no es suficiente para guardar los mandamientos: No matarás, entonces si alguien en el mundo muere de hambre y no me moví un dedo, no robar, entonces, si no respetamos a los que trabajan o que trabajan para nosotros , el engaño del mal está en todas partes, pero lo que es más trágico es que así se encuentra en nuestros corazones, para que ya no podemos ni siquiera distinguir, por esto debemos recurrir continuamente al Espíritu Santo de Dios, que nos ayuda a discernir el bien del mal, que nosotros creemos que es capaz de hacer, pero ya no somos capaces.
Hoy en día en la Misa oí un buen discurso acerca de lo que debemos ser para agradar a Dios y no seguir al dinero ... sí, un buen discurso! Sólo una buena historia! A veces estamos fuera de platillos melodía, ¿por qué no dejamos que el Espíritu de Dios en nosotros los acuerdos cuerpo y alma y frapponiamo a la música del cielo, la de una tierra de la que no podemos desprendernos. Justo cuando pensamos que somos pobres a ser ricos, y creo que tenemos que hablar con otros.
San Felipe negros dijo: "No hagas a los maestros espirituales, y no piensa convertir a los demás, pero creo que antes de ajustar a sí mismos." El joven rico vino a Jesús convencido de que estás haciendo todo lo que podía, y estaba buscando algo que implicaría. "¿Qué debo hacer? "Pero Jesús le llevaron a hacer todo lo posible para salvarla y realmente fue oscurecido el rostro, inmóvil en su situación, él se contentaba con estar en lo cierto, según su punto de vista, pero no iba a ser perfecto, pero para todos nosotros es necesario para estar en comunión con Jesús y no de obligar.
Rev. D. Xavier SERRA i Permanyer
Elimina(Sabadell, Barcelona, España)
Hoy vemos cómo Jesús —que nos ama— quiere que todos entremos en el Reino de los cielos. De ahí esta advertencia tan severa a los “ricos”. También ellos están llamados a entrar en él. Pero sí que tienen una situación más difícil para abrirse a Dios. Las riquezas les pueden hacer creer que lo tienen todo; tienen la tentación de poner la propia seguridad y confianza en sus posibilidades y riquezas, sin darse cuenta de que la confianza y la seguridad hay que ponerlas en Dios. Pero no solamente de palabra: qué fácil es decir «Sagrado Corazón de Jesús, en ti confío», pero qué difícil se hace decirlo con la vida. Si somos ricos, cuando digamos de corazón esta jaculatoria, trataremos de hacer de nuestras riquezas un bien para los demás, nos sentiremos administradores de unos bienes que Dios nos ha dado.
Acostumbro a ir a Venezuela a una misión, y allí realmente —en su pobreza, al no tener muchas seguridades humanas— las personas se dan cuenta de que la vida cuelga de un hilo, que su existencia es frágil. Esta situación les facilita ver que es Dios quien les da consistencia, que sus vidas están en las manos de Dios. En cambio, aquí —en nuestro mundo consumista— tenemos tantas cosas que podemos caer en la tentación de creer que nos otorgan seguridad, que nos sostiene una gran cuerda. Pero, en realidad —igual que los “pobres”—, estamos colgando de un hilo. Decía la Madre Teresa: «Dios no puede llenar lo que está lleno de otras cosas». Tenemos el peligro de tener a Dios como un elemento más en nuestra vida, un libro más en la biblioteca; importante, sí, pero un libro más. Y, por tanto, no considerarlo en verdad como nuestro Salvador.
Pero tanto los ricos como los pobres, nadie se puede salvar por sí mismo: «¿Quién se podrá salvar?» (Mc 10,26), exclamarán los discípulos. «Para los hombres, imposible; pero no para Dios, porque todo es posible para Dios» (Mc 10,27), responderá Jesús. Confiémonos todos y del todo a Jesús, y que esta confianza se manifieste en nuestras vidas.
VERSIONE IN FRANCESE DI DOMENICA 14 OTTOBRE 2018
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire – 28e Semaine: Dimanche (B)
Texte de l’Évangile (Mc 10,17-30): Jésus se mettait en route quand un homme accourut vers lui, se mit à genoux et lui demanda: «Bon maître, que dois-je faire pour avoir en héritage la vie éternelle?». Jésus lui dit: «Pourquoi m’appelles-tu bon? Personne n’est bon, sinon Dieu seul. Tu connais les commandements: Ne commets pas de meurtre, ne commets pas d’adultère, ne commets pas de vol, ne porte pas de faux témoignage, ne fais de tort à personne, honore ton père et ta mère». L’homme répondit: «Maître, j’ai observé tous ces commandements depuis ma jeunesse». Posant alors son regard sur lui, Jésus se mit à l’aimer. Il lui dit: «Une seule chose te manque: va, vends tout ce que tu as, donne-le aux pauvres et tu auras un trésor au ciel; puis viens et suis-moi».
Mais lui, à ces mots, devint sombre et s’en alla tout triste, car il avait de grands biens. Alors Jésus regarde tout autour de lui et dit à ses disciples: «Comme il sera difficile à ceux qui possèdent des richesses d’entrer dans le royaume de Dieu!». Les disciples étaient stupéfaits de ces paroles. Mais Jésus reprend: «Mes enfants, comme il est difficile d’entrer dans le royaume de Dieu. Il est plus facile à un chameau de passer par le trou d’une aiguille qu’à un riche d’entrer dans le royaume de Dieu». De plus en plus déconcertés, les disciples se demandaient entre eux: «Mais alors, qui peut être sauvé?». Jésus les regarde et répond: «Pour les hommes, cela est impossible, mais pas pour Dieu; car tout est possible à Dieu». Pierre se mit à dire à Jésus: «Voilà que nous avons tout quitté pour te suivre». Jésus déclara: «Amen, je vous le dis: personne n’aura quitté, à cause de moi et de l’Évangile, une maison, des frères, des soeurs, une mère, un père, des enfants ou une terre, sans qu’il reçoive, en ce temps déjà, le centuple: maisons, frères, soeurs, mères, enfants et terres, avec des persécutions, et, dans le monde à venir, la vie éternelle».
REFLEXION DE LELLA.
EliminaPRIERE : DONNE MOI O SEIGNEUR TON SAINT ESPRIT, POUR SAVOIR DISCERNER ET PROMULGUER TA PAROLE, ET POUR LA SAVOIR EN PREMIER LA VIVRE ET LA TRANSMETTRE AVEC MA VIE. PAR LE CHRIST NOTRE SEIGNEUR.
Souvent quand on écoute la Parole de Dieu à l’église, on sent monter un bourdonnement… ou descendre un silence… dans notre coeur. Je pense aux riches qui ont peut-être fait beaucoup de sacrifices, ils se sont privés du superflu pendant des années, pour atteindre une situation financière satisfaisante, qui leur garantisse une vieillesse sereine, et avec le coeur j’espère que ceci soit vrai, avant qu’ils réussissent à devenir vieux et puis aussi sereins. Si je voulais inventer un travail, je me mettrais à construire pour les riches des cercueils avec des poches, parce qu’au moins ils pourraient être enterrés avec leurs avoirs, beaucoup donne malheureusement raison à Jésus, quand il dit qu’il est difficile qu’un riche entre dans le royaume de Dieu, mais pas parce qu’il est riche, que vienne la richesse si cela peut être un moyen, qui pardonne les âmes des riche pour leur pauvreté d’âme, leur pingrerie, leur avarice et égoïsme. En même temps cela ne sert à rien d’être riches pour être égoïstes et pauvres d’âme, parce qu’un sourire ne coûte rien, une bonne parole non plus et cela ne coute encore moins de prier pour les autres… mais certaines personnes ne réussissent pas à faire cela non plus. L’avarice est souvent un état d’âme, une manière d’être par celui qui tend à cumuler pour se tranquilliser lui même; de la peur de ne pas savoir affronter les difficultés si elles surviennent, est souvent cela poussent ces gens à devenir avare. C’est toujours la peur qui dictes certaines attitudes, et la peur est la logique de celui qui ne se confie pas en autres mais seul en lui même. Combien il est difficile d’être comme Dieu nous veut, difficile de comprendre où nous nous sommes tromper, mais tout ce qui nous est difficile et impossible, est possible à Dieu, et il c’est vers Lui que nous devons nous tourner pour lui demander de nous faire devenir comme il veut pour faire de nous des êtres humains dignes d’être appelé fils de Dieu. Il ne suffit pas d’observer les commandements, de ne pas tuer, si ensuite quelqu’un dans le monde meurt de faim et moi je ne remue pas un doigt; ou ne pas voler, si ensuite nous ne respectons pas qui travaille ou qui nous donne du travail, la duperie du méchant est partout, mais ce qui est plus tragique c’est qu’elle est couvé là dans notre âme, et que nous ne réussissons plus à la distinguer non plus, pour cela nous devons nous tourner continuellement vers l’Esprit Saint de Dieu, qui nous aide à discerner le bien du mal, chose que nous croyons savoir faire, mais nous n’en sommes plus capable. Aujourd’hui à la messe j’ai entendu un beau discours sur ce que nous devrions être pour plaire à Dieu et ne pas suivre mammona… oui, un beau discours! Seulement un beau discours! Parfois nous sommes de fausses cymbales, parce que nous ne laissons pas que ce sois l’Esprit du Seigneur qui accorde en nous l’ âme et le corps et nous interposons à la musique du ciel celle d’une terre de laquelle nous ne réussissons pas à nous détacher.
Nous sommes vraiment pauvres quand nous pensons être riches, et nous pensons devoir parler aux autres. Saint Phillippe Neri disait: “Ne faites pas les maîtres d’esprit, et ne pensez pas convertir les autres; mais pensez à vous régler en premier vous mêmes.” Le jeune riche se présenta à Jésus convaincu d’être en train de faire tout ce qu’il pouvait, et il cherchait quelque chose qui l’impliquât. “Qu’est-ce que je dois faire?” Mais Jésus le poussait à faire tout ce qui pouvait le sauver vraiment et il se retourna partit énervé, immobile dans sa situation, il se contentait d’être juste selon sa manière de voir, mais il ne voulait pas être parfait, pendant qu’à nous tous il nous est demandé d’être en communion avec Jésus et pas de nous en contenter.
Abbé Xavier SERRA i Permanyer
Elimina(Sabadell, Barcelona, Espagne)
Aujourd’hui, nous pouvons voir comment Jésus, qui nous aime, désire que nous tous soyons admis dans le Royaume des cieux. D’où cet avertissement sévère qu’il donne aux “riches”. Eux aussi sont appelés à rentrer dans le Royaume. Mais il est vrai que dans leur situation il est plus difficile de s’ouvrir à Dieu. Leurs richesses peuvent les amener à croire qu’ils ont tout, ils ont la tentation de mettre leur sécurité et confiance en leur pouvoir et leurs richesses sans se rendre compte qu’ils doivent remettre leur sécurité et leur confiance dans le Seigneur. Mais pas seulement en paroles: car il est facile de dire «Cœur de Jésus j’ai confiance en vous» mais il est difficile de le dire avec nos actes. Si nous sommes riches, quand nous disons cette oraison par cœur, il faut que nous essayions de faire que nos richesses soient un bien pour les autres, nous aurons alors le sentiment d’être les administrateurs des biens et des richesses que le Seigneur nous a donnés.
Je me rends parfois au Venezuela dans une mission, et là réellement, dans leur pauvreté, les gens se rendent compte que leur vie ne tient qu’à un fil et que leur existence est fragile. Cette situation leur permet de voir plus facilement è à voir que c’est le Seigneur qui leur donne la stabilité, que leurs vies sont entre les mains de Dieu. Au contraire ici chez nous, dans notre société consommatrice, nous avons tellement de choses que nous pouvons tomber dans la tentation de croire que ces choses nous apportent sécurité, qu’une grande corde nous soutient. Mais en réalité comme pour les pauvres notre vie ne tient qu’à un fil. Mère Thérèse de Calcutta disait: «Dieu ne peut remplir ce qui est déjà rempli d’autres choses». Nous sommes en danger de prendre Dieu comme un élément de plus dans notre vie, un livre de plus dans la bibliothèque, important, d’accord, mais un livre de plus tout de même. Et de ne pas le considérer vraiment comme notre Sauveur.
Tant pour les riches comme pour les pauvres, personne ne peut se sauver lui-même. «Mais alors, qui peut être sauvé?» (Mc 10,26) demandent les disciples. «Pour les hommes, cela est impossible, mais pas pour Dieu; car tout est possible à Dieu» (Mc 10,27), leur réponds Jésus. Confions-nous tous entièrement à Jésus et que cette confiance se manifeste dans nos vies.