martedì 16 ottobre 2018

(Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.


VANGELO DI MERCOLEDì 17 OTTOBRE 2018

(Lc 11,42-46) Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
+ Dal Vangelo secondo Luca.


In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE 


PREGHIERA Vieni o Santo Spirito e aiutami a comprendere quali sono le cose che piacciono a Dio, quali sono le virtù che devo esaltare e quali i difetti da reprimere, per essere come Dio ci vuole.

In questo brano non voglio vedere il rimprovero di Gesù ai farisei e ai dottori della legge come tale, ma proprio come fatto ad ognuno di noi. Spesso ci confrontiamo con la fede in Dio, così come facciamo con la legge degli uomini, cercando degli aggiustamenti o delle scorciatoie, ma se questo non è giusto per le cose terrene, ancor meno è adatto a quelle spirituali. Io credo che anzi, per essere il più possibile conformi a Cristo Gesù, dobbiamo lottare con tutta la veridicità e la forza di cui siamo capaci, per migliorare noi stessi. <Quelli che appartengo a Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni.> Questa frase di Paolo, ci deve far comprendere come per entrare in comunione con Gesù, dobbiamo cercare anche di capire che certi comportamenti che la parola di Dio c’indica di seguire, ci sono le condizioni essenziali per essere di Cristo. Non dobbiamo pensare che sia impossibile, perché non siamo tenuti a fare tutto da soli, ma grazie allo Spirito Santo, tutto potrà essere facilitato. Esercitare le virtù e combattere i peccati, è andare alla scuola di Gesù, e bisogna capire che come nella vita, più noi ci affiniamo alla sua scuola, più saremo felici d’essere suoi, perché ci avvicineremo sempre un po’ di più a Lui. Io sono come tutti voi, piena di difetti e di vizi, ma cerco di combatterli per amore di Dio, proprio come si fa quando ci s’innamora qui sulla terra, nella normalità, là dove si cerca di far felice l’amato, per dimostrare il nostro amore e la nostra dedizione. Questo è un cammino che si fa in due, e vedrete che chiedendo aiuto al Signore, non ci sarà negato, ma non fermiamoci all’ esteriorità della fede, riempiamoci di Gesù e viviamo il più possibile in unione vera con Lui attraverso lo Spirito Santo.
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Rev. D. Joaquim FONT i Gassol 

(Igualada, Barcelona, Spagna)

Oggi, vediamo come il Divino Maestro ci dà alcune lezioni: tra le altre, ci parla delle decime e anche della coerenza che devono avere gli educatori (genitori, maestri e ogni apostolo cristiano). Nel Vangelo secondo san Luca della Messa di oggi, l’insegnamento appare in una forma più sintetica, ma nei passaggi paralleli di Matteo (23,1ss.) è piuttosto estesa e concreto. Tutto il pensiero del Signore porta alla conclusione che ciò che l’ànima della nostra attività deve essere la giustizia, la carità, la misericordia e la fedeltà (cf. Lc 11,42). Le decime nell’Antico Testamento e la nostra attuale collaborazione con la Chiesa, secondo le leggi e le usanze vanno nella stessa linea. Ma dar carattere di legge obbligatoria a piccole cose – come facevano i Maestri della Legge – è esagerato e arduo: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!» (Lc 11,46). È vero che le persone sensibili hanno delicati gesti di generosità. Abbiamo avuto esperienze recenti di persone che del loro raccolto hanno apportato alla Chiesa – per il culto e per i poveri – il 10% (la decima); altri che riservano la prima fioritura (le primizie), del miglior frutto del loro orto; o anche offrono lo stesso importo che hanno speso in un viaggio o nella vacanza; altri traggono il prodotto preferito del loro lavoro e tutto ciò con con la stessa finalità. Si intravede li assimilato lo spirito del Santo Vangelo. L’amore è ingegnoso; dalle cose piccole ottiene gioie e meriti di fronte a Dio. Il buon pastore passa davanti al gregge. I buoni genitori sono un modello: l’esempio contagia. I buoni educatori sono coloro che si sforzano di vivere le virtù che insegnano. Questa è la coerenza. Non solamente con un dito ma pienamente: Vita di adorazione, di devozione alla Madonna, piccoli servizi in casa, diffondere il buonumore cristiano... «Le anime grandi hanno in gran conto le cose piccole» (San Josemaria).

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI MERCOLEDì 17 OTTOBRE 2018
    Liturgic day: Wednesday 28th in Ordinary Time
    Gospel text (Lc 11,42-46): Jesus said, «A curse is on you, Pharisees; for the Temple you give a tenth of all, including mint and rue and the other herbs, but you neglect justice and the love of God. This ought to be practiced, without neglecting the other. A curse is on you, Pharisees, for you love the best seats in the synagogues and to be greeted in the marketplace. A curse is on you for you are like tombstones of the dead which can hardly be seen; people don't notice them and make themselves unclean by stepping on them». Then a teacher of the Law spoke up and said, «Master, when you speak like this, you insult us, too». And Jesus answered, «A curse is on you also, teachers of the Law. For you prepare unbearable burdens and load them on the people, while you yourselves don't move a finger to help them».

    MY REFLECTION
    PRAYER
    Come Holy Spirit and help me to understand what are the things that are pleasing to God, which are the virtues that I have to highlight the flaws and what to suppress, to be like God wants us to.
    On this page I do not want to see the gospel of Jesus reproved the Pharisees and teachers of the law as such, but just as we did to each of us.
    Often we are confronted with faith in God, as we do with the law of men, looking adjustments or shortcuts, but if this is not right for earthly things, even less is suitable for the spiritual.
    I believe that indeed, to be compliant as possible with the Lord Jesus Christ, we must fight with all the accuracy and strength of which we are capable to improve ourselves.
    The one who belong Christ Jesus have crucified the flesh with its passioni.> This phrase of Paul, must make us understand how to enter into communion with Jesus, we must also try to understand that certain behaviors that the word of God tells us to After that, there are the essential conditions to be of Christ.
    We must not think that it is impossible, because we are not obliged to do everything yourself, but thanks to the Holy Spirit, everything will be facilitated.
    Exercise the virtues and fight the sins, you go to the school of Jesus, and we must understand that as in life, the more we refine his school, the more we will be happy to be his, as we get closer to getting a little more to Him.
    I'm like all of you, full of flaws and vices, but I try to fight for the love of God, just as you do when you fall in love here on earth, in the normal, where we try to make the beloved happy, to prove the our love and our dedication.
    This is a path that splits into two, and you will see that asking the Lord for help, there will not be denied, but let's not stop at the exterior of the faith, let us fill ourself of Jesus and live as much as possible in real union with Him through the Holy Spirit.


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    1. + Fr. Joaquim FONT i Gassol
      (Igualada, Barcelona, Spain)

      Today, we can see how the Divine Master gives us a few lessons: amongst them, He speaks of the tithe and also of the coherence educators (parents, teachers and all Christian believers) must have. In today's Mass, the teachings of St. Luke's Gospel appear in a somewhat synthesized form, but Matthew's parallel passages (23:1…) are more comprehensive and concrete. Our Lord's entire line of thought infers that at the heart and soul of our activity there must be justice, charity, mercy and faith (cf. Lk 11:42).
      The Old Testament tithing and our present collaboration with the Church, according to laws and norms, follow the same principle. Notwithstanding, to apply the principle of a mandatory law to small things —as the Masters of the Law used to do— is exaggerated and wearing: «Woe to you also, teachers of the Law! For you prepare unbearable burdens and load them on the people, while you yourselves don't move a finger to help them» (Lk 11:46).
      It is true that sensible people can show true instances of unselfishness. We have recent personal experiences of people who, out of their harvest, have given to the Church —for worship and the poor— the 10% (tithe); of others, who reserve their first flower (their choicest fruits), or the best fruits of their orchard; or, of others, who come to offer the same amount they have spent on their holiday vacation; and, of others, who just bring the pick of their work for the same purpose. One can guess all of them have assimilated the influence of the Holy Spirit. Love is imaginative; from small things it manages to take out joy and merits before God.
      The good shepherd goes before the flock. Good parents are models to follow: example attracts. Good educators make a point of living by the virtues they teach. This is being coherent. Not only to a point, but fully: living a life close to the tabernacle, the devotion to the Mother of God, some small services at home, spreading good Christian humor... «Great souls know how to take advantage of small things» (St Josemaria).

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MERCOLEDì 17 OTTOBRE 2018
    Día litúrgico: Miércoles XXVIII del tiempo ordinario
    Texto del Evangelio (Lc 11,42-46): En aquel tiempo, el Señor dijo: «¡Ay de vosotros, los fariseos, que pagáis el diezmo de la menta, de la ruda y de toda hortaliza, y dejáis a un lado la justicia y el amor a Dios! Esto es lo que había que practicar aunque sin omitir aquello. ¡Ay de vosotros, los fariseos, que amáis el primer asiento en las sinagogas y que se os salude en las plazas! ¡Ay de vosotros, pues sois como los sepulcros que no se ven, sobre los que andan los hombres sin saberlo!». Uno de los legistas le respondió: «¡Maestro, diciendo estas cosas, también nos injurias a nosotros!». Pero Él dijo: «¡Ay también de vosotros, los legistas, que imponéis a los hombres cargas intolerables, y vosotros no las tocáis ni con uno de vuestros dedos!».

    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Ven Espíritu Santo y ayúdame a entender lo que son las cosas que son agradables a Dios, que son las virtudes que tengo que destacar los defectos y lo que para suprimir, para ser como Dios quiere que lo hagamos.
    En esta página no quiero ver el evangelio de Jesús reprendió a los fariseos y maestros de la ley como tal, sino tal como lo hicimos con cada uno de nosotros.
    A menudo nos encontramos con la fe en Dios, como nosotros lo hacemos con la ley de los hombres, buscando ajustes o atajos, pero si esto no es el adecuado para las cosas terrenales, y menos aún es adecuada para lo espiritual.
    Yo creo que, en efecto, para ser compatible como sea posible con el Señor Jesucristo, debemos luchar con toda la precisión y la fuerza de la que somos capaces de mejorarnos a nosotros mismos.
    Esta frase de Pablo, debe hacernos comprender cómo entrar en comunión con Jesús, también tenemos que tratar de entender que ciertos comportamientos que la palabra de Dios nos dice Después de eso, existen las condiciones necesarias para ser de Cristo.No debemos pensar que es imposible, porque no estamos obligados a hacer todo usted mismo, pero gracias al Espíritu Santo, todo se verá facilitada.
    El ejercicio de las virtudes y de luchar contra los pecados, de ir a la escuela de Jesús, y que hay que entender que, como en la vida, más que refinamos su escuela, más estaremos encantados de ser la suya, a medida que más cerca de conseguir un poco más a Él.
    Soy como todos ustedes, lleno de defectos y vicios, pero trato de luchar por el amor de Dios, tal como lo hace cuando te enamoras aquí en la tierra, en el normal, donde tratamos de hacer que el feliz amada, para probar la nuestro amor y nuestra dedicación.
    Este es un camino que se divide en dos, y verá que el pedir ayuda al Señor, no se no se puede negar, pero no vamos a parar en el exterior de la fe, nos llenamos de Jesús y vivir lo más posible en la unión real con Él a través del Espíritu Santo.

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    1. Rev. D. Joaquim FONT i Gassol
      (Igualada, Barcelona, España)

      Hoy vemos cómo el Divino Maestro nos da algunas lecciones: entre ellas, nos habla de los diezmos y también de la coherencia que han de tener los educadores (padres, maestros y todo cristiano apóstol). En el Evangelio según san Lucas de la Misa de hoy, la enseñanza aparece de manera más sintética, pero en los pasajes paralelos de Mateo (23,1ss.) es bastante extensa y concreta. Todo el pensamiento del Señor concluye en que el alma de nuestra actividad han de ser la justicia, la caridad, la misericordia y la fidelidad (cf. Lc 11,42).
      Los diezmos en el Antiguo Testamento y nuestra actual colaboración con la Iglesia, según las leyes y las costumbres, van en la misma línea. Pero dar valor de ley obligatoria a cosas pequeñas —como lo hacían los Maestros de la Ley— es exagerado y fatigoso: «¡Ay también de vosotros, los legistas, que imponéis a los hombres cargas intolerables, y vosotros no las tocáis ni con uno de vuestros dedos!» (Lc 11,46).
      Es verdad que las personas que afinan tienen delicadezas de generosidad. Hemos tenido vivencias recientes de personas que de la cosecha traen para la Iglesia —para el culto y para los pobres— el 10% (el diezmo); otros que reservan la primera flor (las primicias), el mejor fruto de su huerto; o bien vienen a ofrecer el mismo importe que han gastado en el viaje de descanso o de vacaciones; otros traen el producto preferido de su trabajo, todo ello con este mismo fin. Se adivina ahí asimilado el espíritu del Santo Evangelio. El amor es ingenioso; de las cosas pequeñas obtiene alegrías y méritos ante Dios.
      El buen pastor pasa al frente del rebaño. Los buenos padres son modelo: el ejemplo arrastra. Los buenos educadores se esfuerzan en vivir las virtudes que enseñan. Esto es la coherencia. No solamente con un dedo, sino de lleno: Vida de Sagrario, devoción a la Virgen, pequeños servicios en el hogar, difundir buen humor cristiano… «Las almas grandes tienen muy en cuenta las cosas pequeñas» (San Josemaría).

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI MERCOLEDì 17 OTTOBRE 2018

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 28e Semaine: Mercredi

    Texte de l'Évangile (Lc 11,42-46): «Malheureux êtes-vous, pharisiens, parce que vous payez la dîme sur toutes les plantes du jardin, comme la menthe et la rue, et vous laissez de côté la justice et l'amour de Dieu. Voilà ce qu'il fallait pratiquer, sans abandonner le reste. Malheureux êtes-vous, pharisiens, parce que vous aimez les premiers rangs dans les synagogues, et les salutations sur les places publiques. Malheureux êtes-vous, parce que vous êtes comme ces tombeaux qu'on ne voit pas et sur lesquels on marche sans le savoir». Alors un docteur de la Loi prit la parole: «Maître, en parlant ainsi, c'est nous aussi que tu insultes». Jésus reprit: «Vous aussi, les docteurs de la Loi, malheureux êtes-vous, parce que vous chargez les gens de fardeaux impossibles à porter, et vous-mêmes, vous ne touchez même pas ces fardeaux d'un seul doigt».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE :O Esprit Saint viens m'aider à comprendre quelles sont les choses qui sont agréables à Dieu, qu'elles sont les vertus que je dois mettre en évidence et les défauts qu'il faut que je supprime, pour être comme Dieu le veut.

    Dans ce passage je ne veux pas voir le reproche de Jésus fait aux pharisiens et aux docteurs de la loi comme tels, mais justement comme s'il été fait à chacun de nous.
    Nous nous mesurons souvent avec la foi en Dieu, comme nous faisons avec la loi des hommes, en cherchant des ajustements ou des raccourcis, mais si ceci n'est pas juste pour les choses terrestres, c'est encore moins adapté aux choses spirituelles.
    Je crois qu'au mieux, pour être le plus possible conformes à Jésus Christ, nous devons lutter avec toute la véracité et la force dont nous sommes capables pour nous améliorer nous mêmes.
    "Ceux qui appartiennes à Jésus Christ ont crucifié la chair avec leurs passions." Cette phrase de Paul doit nous faire comprendre comment pour entrer en communion avec Jésus, nous devons chercher à comprendre que certains comportements ainsi que la parole de Dieu nous indique de le suivre, il y a des conditions essentielles pour être du Christ.
    Nous ne devons pas penser que c'est impossible, puisque nous ne sommes pas obligés de tout faire nous-même, mais grâce à l'Esprit Saint, tout nous sera facilitée.
    Exercer les vertus et combattre les péchés, c'est aller à l'école de Jésus, et il faut comprendre que comme dans la vie, nous nous affinons de plus en plus à son école, nous serons plus heureux d'être siens, parce que nous nous rapprocherons toujours un peu de plus de Lui.
    Moi je suis comme vous tous, pleine de défauts et de vices, mais je tâche de les combattre par amour de Dieu, justement comme cela fait quand on s'éprend de quelqu'un ici sur la terre, dans la normalité, là où l'on cherche à rendre heureux l'aimé, pour lui montrer notre amour et notre dévouement.
    Ceci est un chemin qui se fait à deux, et vous verrez qu'en demandant de l'aide au Seigneur, il ne vous sera pas refusé, mais ne nous arrêtons pas à l'extérieur de la foi, remplissons-nous de Jésus et vivons le plus possible en une vraie union avec Lui à travers l'Esprit Saint.

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    1. Abbé Joaquim FONT i Gassol
      (Igualada, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, nous voyons comment le Divin Maître nous donne quelques leçons: entre autres, il nous parle de la dîme ainsi que de la cohérence que doivent avoir tous les éducateurs (parents, enseignants et tout apôtre chrétien). Dans l'Évangile selon Saint Luc de la messe de ce jour, l'enseignement est transmis de manière plus "synthétique", mais dans les passages parallèles de Matthieu il est beaucoup plus vaste et concret. Toute la pensée du Seigneur conclut que nos principales préoccupations doivent être la justice, la charité, la miséricorde et la fidélité (cf. Lc 11,42).
      La dîme de l'Ancien testament ainsi que notre actuelle contribution à l'Église, selon les lois et coutumes, vont dans la même direction. Mais donner une valeur de loi obligatoire à des petites choses –comme le faisaient les maîtres de la loi– est exagéré et fatigant: «malheureux êtes-vous, parce que vous chargez les gens de fardeaux impossibles à porter, et vous-mêmes, vous ne touchez même pas ces fardeaux d'un seul doigt» (Lc 11,46).
      Il est vrai que les personnes qui veulent devenir meilleures font preuve de marque de générosité remarquable. Récemment, nous avons eu des exemples de personnes qui donnent à l'Église et aux pauvres les 10% de leur récolte, d'autres réservent les premiers fruits, le meilleur fruit de leur potager, ou bien ils offrent un montant égal à celui qu'ils ont consacré à leurs vacances, d'autres donnent le fruit de leur travail, et tout cela aux même fins. On discerne dans tout cela l'esprit de l'Évangile mis en pratique. L'amour est ingénieux, à travers des petites choses, il obtient de la joie et du mérite devant Dieu.
      Le Bon Pasteur marche devant son troupeau. Les bons pères sont des modèles: ils donnent le bon exemple à suivre par les autres. Les bons éducateurs s'efforcent de vivre en vertu des principes qu'ils enseignent. C'est cela la cohérence, pas seulement en partie mais totalement: Vie de Tabernacle, dévotion à la Sainte Vierge, petits services rendus dans notre foyer, répandre la bonne humeur chrétienne… «Les grandes âmes prennent beaucoup en compte les petites choses» (Saint Josémarie).

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