venerdì 26 ottobre 2018

(Lc 13,1-9) Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.


VANGELO DI SABATO 27 OTTOBRE 2018
(Lc 13,1-9)
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad illuminare la mia mente ed il mio cuore, vieni a portare la tua luce sulle parole di Gesù, e a farle aderire a me come una seconda pelle.Per Cristo nostro Signore. Grazie Amen.
In quel tempo… spesso troviamo questa frase, ma abbiamo cominciato a capire che quel tempo è anche il nostro tempo, che le parole di Gesù sono attuali più che mai., e che questo tempo è quello della vita terrena.
Quanto sono strani gli uomini, credono di vedere il castigo di Dio in tutto quello che per loro è degno di castigo, e ancora non capiscono che le calamità della vita, il dolore e le catastrofi, non sono castighi di Dio.
Sicuramente il racconto dell’arca e del diluvio universale, contribuiscono a far sì che questa credenza sia legittimata, ma Gesù è chiaro nei suoi discorsi, ci spinge a non valutare le cose in questo modo, perché sarebbe sbagliato.
La parabola del fico sterile è un monito per tutti noi, ed io oggi la vedo come un incitamento a cambiare, non solo il modo di vedere le cose, ma anche di vivere la fede.
Il mondo va male? Non lasciamo che il nostro sguardo sia fermo sul giudizio, ma agiamo in modo di migliorare le cose.
Là dove c’è aria di divisione, predichiamo l’unità.
La dove c’è l’errore cerchiamo di reindirizzare aiutando a comprendere.
Invece di soffermarci a criticare la Chiesa e a dare la colpa a questo o a quello di non comprendere i bisogni dei fedeli, diamoci da fare per aiutarla, senza stare a fare discussioni e chiacchiericci.
Siamo tutti dei peccatori, chi più chi meno e stare a sputare sentenze sulle colpe altrui non produce frutto, dobbiamo invece cercare di collaborare con il progetto di Dio per la salvezza di tutti gli uomini, pregando per la loro conversione e per la nostra continua conversione, perchè tutti siamo peccatori, anzi ,spesso chi si sente santo ,lo è più degli altri,e magari si sente al sicuro e non si avvede delle continue insidie del maligno.A questo punto vorrei fare un pensierino rispetto alla vera contrizione del peccato, che quando è sincera, è talmente forte, da restare viva ,come diceva Paolo, come una spina conficcata nella carne.Stiamo quindi attenti a non abusare della sua bontà e della sua pazienza; ieri ci ricordava Luca nel Vangelo le parole di Gesù: "Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?"
Gesù ci avverte che il giudizio di Dio non è eliminato, ma solo rimandato, e che tutto dipende da noi e da come ci presenteremo il giorno del giudizio.
-------------------------------------

+ Rev. D. Antoni ORIOL i Tataret
(Vic, Barcelona, Spagna)
Oggi, le parole di Gesù ci invitano a meditare sugli inconvenienti dell’ipocrisia: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò» (Lc 13,6). L’ipocrita finge di essere ciò che non è. Questa bugia giunge al massimo quando si finge virtù (aspetto morale) essendo vizioso, o devozione (aspetto religioso) al cercare interessi propri e non a Dio. L’ipocrisia morale abbonda in tutto il mondo, la religiosa danneggia la Chiesa.
Le invettive di Gesù contro gli scribi e i farisei –più chiare e dirette in altri passaggi del vangelo- sono terribili. Non possiamo leggere o ascoltare quel che abbiamo appena letto o sentito senza che queste parole ci arrivino in fondo al cuore se veramente le abbiamo ascoltate e comprese.
Lo dirò al plurale personale, poiché tutti sperimentiamo la distanza che vi è tra l’apparenza e quel che davvero siamo. Lo siamo i politici quando approfittiamo del paese proclamando che siamo al suo servizio; i corpi di sicurezza quando proteggiamo a gruppi corrotti in nome dell’ordine pubblico; il personale sanitario quando sopprimiamo vite incipienti o terminali in nome della medicina; i mass media quando falsifichiamo le notizie e pervertiamo gli spettatori dicendo loro che li stavamo divertendo; gli amministratori di fondi pubblici quando deviamo una parte di questi fondi nelle nostre tasche (individuali o di partito) e ci vantiamo di pubblica onestà; i laicisti quando impediamo la dimensione pubblica della religione in nome della libertà di coscienza; i religiosi quando viviamo mantenuti dalle nostre istituzioni con infedeltà allo spirito e alle esigenze dei fondatori; i sacerdoti quando viviamo dell’altare pero non serviamo con abnegazione i nostri parrocchiani con spirito evangelico, e così via...
Ah!: ed anche tu ed io, nella misura in cui le nostre coscienze ci dicono quel che dobbiamo fare e desistiamo di farlo per dedicarci unicamente a vedere la pagliuzza nell’occhio altrui senza volere renderci conto della trave che acceca nostro. O no?
Gesù, Salvatore del mondo, Salvaci dalle nostre piccole, medie e grandi ipocrisie!

7 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 27 OTTOBRE 2018
    Día litúrgico: Sábado XXIX del tiempo ordinario
    Texto del Evangelio (Lc 13,1-9): En aquel tiempo, llegaron algunos que le contaron lo de los galileos, cuya sangre había mezclado Pilato con la de sus sacrificios. Les respondió Jesús: «¿Pensáis que esos galileos eran más pecadores que todos los demás galileos, porque han padecido estas cosas? No, os lo aseguro; y si no os convertís, todos pereceréis del mismo modo. O aquellos dieciocho sobre los que se desplomó la torre de Siloé matándolos, ¿pensáis que eran más culpables que los demás hombres que habitaban en Jerusalén? No, os lo aseguro; y si no os convertís, todos pereceréis del mismo modo».
    Les dijo esta parábola: «Un hombre tenía plantada una higuera en su viña, y fue a buscar fruto en ella y no lo encontró. Dijo entonces al viñador: ‘Ya hace tres años que vengo a buscar fruto en esta higuera, y no lo encuentro; córtala; ¿para qué va a cansar la tierra?’. Pero él le respondió: ‘Señor, déjala por este año todavía y mientras tanto cavaré a su alrededor y echaré abono, por si da fruto en adelante; y si no da, la cortas’».

    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Ven Espíritu Santo que ilumine mi mente y mi corazón, ven y llevar su luz sobre las palabras de Jesús, y para que se adhieran a mí como una segunda piel. Por Cristo nuestro Señor. Gracias Amen.

    En ese momento ... a menudo nos encontramos con esta frase, pero empezamos a darnos cuenta de que ese tiempo es nuestro tiempo, que las palabras de Jesús están presentes más que nunca y que en esta ocasión es el de la vida terrenal.
    Qué extraño hombres creen ver el castigo de Dios en todo lo que es digno de castigo para ellos, y todavía no entienden que las calamidades de la vida, el dolor y los desastres, no son un castigo de Dios
    Sin duda, la historia de Noé y el diluvio, ayudan a asegurar que esta creencia está justificada, pero Jesús es claro en sus discursos, nos exhorta a no juzgar las cosas de esta manera, porque sería un error.
    La parábola de la higuera estéril es una advertencia para todos nosotros, y ahora lo ven como un incentivo para cambiar no sólo la forma de ver las cosas, sino también para vivir la fe.
    El mundo va mal? No dejes que la mirada está todavía en proceso, pero actuar para mejorar las cosas.
    Donde hay división aérea, predicamos la unidad.
    El dónde está el error que tratamos de ayudar a redirigir a entender.
    En lugar de hacer una pausa para criticar a la Iglesia y la culpa tal o cual no entienden las necesidades de los fieles, vamos a hacerlo para ayudar a ella, sin molestarse en hacer debates y charlas.
    Todos somos pecadores, unos más que otros y estamos a escupir sentencias sobre las faltas de los demás no produce fruto, hay que esforzarse por cooperar con el plan de Dios para la salvación de todos los hombres, rezando por su conversión y de nuestra conversión continua , porque todos somos pecadores, de hecho, a menudo los que se sienten santos, es más que los demás y tal vez él se siente seguro y no tiene conocimiento de las amenazas persistentes del maligno.
    En este punto me gustaría hacer un poco de pensamiento con respecto a la verdadera contrición por el pecado, cuando es sincero, es tan fuerte, para seguir con vida, como dijo Pablo, como una espina en la carne.
    Por lo tanto, tenemos cuidado de no abusar de su bondad y su paciencia, ayer nos recuerda en el Evangelio de Lucas, las palabras de Jesús: "Ustedes hipócritas Saber evaluar el aspecto de la tierra y del cielo, ¿cómo es que esta vez, ¿no sabes ¿Por qué no juzgar? vosotros mismos lo que es justo? "
    Jesús nos advierte que el juicio de Dios no se elimina, pero sólo retrasó y que todo depende de nosotros y de cómo nos va a presentar el día del juicio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ----------------------------
      + Rev. D. Antoni ORIOL i Tataret
      (Vic, Barcelona, España)

      Hoy, las palabras de Jesús nos invitan a meditar sobre el inconveniente de la hipocresía: «Un hombre tenía plantada una higuera en su viña, y fue a buscar fruto en ella y no lo encontró» (Lc 13,6). El hipócrita aparenta ser lo que no es. Esta mentira llega a su cima al fingir virtud (aspecto moral) siendo vicioso, o devoción (aspecto religioso) al buscarse uno mismo y sus propios intereses y no a Dios. La hipocresía moral abunda en el mundo, la religiosa perjudica a la Iglesia.
      Las invectivas de Jesús contra los escribas y fariseos —más claras y directas en otros pasajes evangélicos— son terribles. No podemos leer o escuchar lo que acabamos de leer o escuchar sin que estas palabras nos lleguen al fondo del corazón, si realmente las hemos escuchado y entendido.
      Lo diré en plural personal, ya que todos experimentamos la distancia entre lo que aparentamos ser y lo que somos de veras. Lo somos los políticos cuando nos aprovechamos del país proclamando que estamos a su servicio; los cuerpos de seguridad cuando protegemos a grupos corruptos en nombre del orden público; el personal sanitario cuando suprimimos vidas incipientes o terminales en nombre de la medicina; los medios de comunicación social cuando falseamos las noticias y pervertimos al personal diciendo que lo estamos divirtiendo; los administradores de los fondos públicos cuando desviamos una parte de ellos hacia nuestros bolsillos (individuales o de partido) y alardeamos de honestidad pública; los laicistas cuando impedimos la dimensión pública de la religión en nombre de la libertad de conciencia; los religiosos cuando vivimos de nuestras instituciones con infidelidad al espíritu y a las exigencias de los fundadores; los sacerdotes cuando vivimos del altar pero no servimos abnegadamente a nuestros feligreses con espíritu evangélico; etc.
      ¡Ah!: y tú y yo también, en la medida en que nuestra conciencia nos dice lo que tenemos que hacer y dejamos de hacerlo para dedicarnos únicamente a ver la paja en el ojo ajeno sin querer darnos cuenta siquiera de la viga que ciega el nuestro. ¿O no?
      —Jesús, Salvador del mundo, ¡sálvanos de nuestras pequeñas, medianas y grandes hipocresías!

      Elimina
  2. VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 27 OTTOBRE 2018
    Liturgic day: Saturday 29th in Ordinary Time
    Gospel text (Lc 13,1-9): One day some persons told Jesus what had occurred in the Temple: Pilate had Galileans killed and their blood mingled with the blood of their sacrifices. Jesus replied, «Do you think that these Galileans were worse sinners than all the other Galileans because they suffered this? I tell you: no. But unless you change your ways, you will all perish as they did. And those eighteen persons in Siloah who were crushed when the tower fell, do you think they were more guilty than all the others in Jerusalem? I tell you: no. But unless you change your ways, you will all perish as they did».
    And Jesus continued with this story, «A man had a fig tree growing in his vine-yard and he came looking for fruit on it, but found none. Then he said to the gardener: ‘Look here, for three years now I have been looking for figs on this tree and I have found none. Cut it down, why should it use up the ground?’. The gardener replied: ‘Leave it one more year, so that I may dig around it and add some fertilizer; and perhaps it will bear fruit from now on. But if it doesn't, you can cut it down».

    MY REFLECTION
    PRAYER
    Come Holy Spirit to enlighten my mind and my heart, come and bring your light on the words of Jesus, and to make them adhere to me like a second skin. Through Christ our Lord. Thanks Amen.

    At that time ... we often find this phrase, but we began to realize that that time is our time, that the words of Jesus are present more than ever and that this time is that of the earthly life.
    How strange men think they see the punishment of God in all that is worthy of punishment for them, and still do not understand that the calamities of life, pain and disasters, are not God's punishment
    Surely the story of Noah and the Flood, help to ensure that this belief is justified, but Jesus is clear in his speeches, urges us not to judge things in this way, because it would be wrong.
    The parable of the barren fig tree is a warning to us all, and I now see it as an incentive to change not only the way you see things, but also to live the faith.
    The world goes wrong? Do not let our gaze is still on trial, but we act to improve things.
    Where there is air division, we preach the unit.
    The where is the error we try to redirect helping to understand.
    Instead of pause to criticize the Church and blame this or that do not understand the needs of the faithful, let's do it to help her, without bothering to do discussions and chats.
    We are all sinners, some more than others and stand to spit judgments on the faults of others does not produce fruit, we must endeavor to cooperate with God's plan for the salvation of all men, praying for their conversion and for our continuous conversion , because we are all sinners, indeed, often those who feel holy, it is more than the others and maybe he feels safe and is not aware of the persistent threats of the evil one.
    At this point I would like to do a little thought with respect to the true contrition for sin, when it is sincere, is so strong, to stay alive, as Paul said, like a thorn in the flesh.
    We are therefore careful not to abuse his kindness and his patience; yesterday reminded us in Luke's Gospel the words of Jesus: "You hypocrites! Know assess the appearance of earth and sky, how come this time, do you not know? 'Why not judge yourselves what is right? "
    Jesus warns us that God's judgment is not deleted, but only delayed and that everything depends on us and how we will present the day of judgment.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. + Fr. Antoni ORIOL i Tataret
      (Vic, Barcelona, Spain)

      Today, Jesus' words invite us to ponder over the inconveniences of hypocrisy: «A man had a fig tree growing in his vine-yard and he came looking for fruit on it, but found none» (Lk 13:6). The hypocrite makes believe to be what he is not. This lie reaches its apex when one feigns virtue (the moral aspect) but is dissolute and libertine, or feigns devotion (the religious aspect) but only cares about himself and his own interests and not about God. Moral hypocrisy abounds in our world, and religious hypocrisy hurts the Church.
      Jesus' invectives against the masters of the Law and the Pharisees —clearer and more direct in other evangelic fragments— are very strong. We cannot help reading them or feeling what we have just felt and read and not remain astounded, unless we have not really understood or listened to its message.
      We all have experienced the distance between what we pretend to be and what we actually are. Some politicians are hypocritical when they claim to be serving their country while they are simply using it; security forces can be, when, in the name of public order, they protect crooked and illegal groups; sanitary personnel could also be when, in the name of medicine, they decide to do away with an incipient life or advance the ending of a terminal patient; the media, when they alter the news or pretend to amuse people by corrupting them; administrators of public money, when they divert part of it to their own party or individual pockets, but openly proclaim their honesty; the laity, when they hinder the public dimension of religion in the name of the freedom of conscience; friars, when they live out of their monastic orders, unfaithful to the spirit and demands of their rule; and priests, who live from the altar and do not serve their parishioners with evangelic spirit and abnegation; etc.
      Ah! and you and I too, to the extent our conscience may tell us what we are supposed to be doing and we do not do it, and we prefer to see the splinter in the other's eye while we do not even want to realize we have a trunk in our own eyes. Is it not so?
      —Jesus Christ, Savior of the world, save us from our hypocrisies, whether be small or great!

      Elimina
  3. VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 27 OTTOBRE 2018

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 29e Semaine: Samedi.

    Texte de l'Évangile (Lc 13,1-9): A ce moment, des gens vinrent rapporter à Jésus l'affaire des Galiléens que Pilate avait fait massacrer pendant qu'ils offraient un sacrifice. Jésus leur répondit: «Pensez-vous que ces Galiléens étaient de plus grands pécheurs que tous les autres Galiléens, pour avoir subi un tel sort? Eh bien non, je vous le dis; et si vous ne vous convertissez pas, vous périrez tous comme eux. Et ces dix-huit personnes tuées par la chute de la tour de Siloé, pensez-vous qu'elles étaient plus coupables que tous les autres habitants de Jérusalem? Eh bien non, je vous le dis; et si vous ne vous convertissez pas, vous périrez tous de la même manière».
    Jésus leur disait encore cette parabole: «Un homme avait un figuier planté dans sa vigne. Il vint chercher du fruit sur ce figuier, et n'en trouva pas. Il dit alors à son vigneron: ‘Voilà trois ans que je viens chercher du fruit sur ce figuier, et je n'en trouve pas. Coupe-le. A quoi bon le laisser épuiser le sol?’. Mais le vigneron lui répondit: ‘Seigneur, laisse-le encore cette année, le temps que je bêche autour pour y mettre du fumier. Peut-être donnera-t-il du fruit à l'avenir. Sinon, tu le couperas’».

    RispondiElimina
    Risposte
    1. REFLEXION DE LELLA

      PRIERE : "O Esprit Saint viens éclairer mon esprit et mon cœur, viens apporter ta lumière sur les paroles de Jésus, pour les faire adhérer à moi comme une seconde peau. Par Christ notre Seigneur. Merci Amen."

      En ce temps là..... nous trouvons souvent cette phrase, mais nous avons commencé à comprendre que ce temps c'est notre temps aussi, que les paroles de Jésus sont plus actuels que jamais, et que ce temps est celui de la vie terrestre.
      Combien sont étrange les hommes, ils croient voir la punition de Dieu en tout ce qui est digne de punition pour eux, et il encore ils ne comprennent pas que les calamités de la vie, la douleur et les catastrophes ne sont pas des punitions de Dieu.
      Sûrement que le récit de l'arche et du déluge universel, contribuent oui à faire que cette croyance soit légitimée, mais Jésus est clair dans ses discours, il nous pousse à ne pas évaluer les choses de cette manière, parce qu'on se ferait trompé. La parabole du figuier stérile est un avertissement pour nous tous et moi aujourd'hui je le vois comme une incitation à changer, non seulement la manière de voir les choses, mais aussi de vivre la foi. Est-ce que le monde va mal? Ne laissons pas que notre regard soit arrêté sur un jugement, mais agissons de manière à améliorer les choses.
      Là où il y a un air de division, prêchons l'unité. Là où il y a la faute cherchons à redresser en aidant à comprendre.
      Au lieu de nous arrêter pour critiquer l'Église et donner la faute à celui-ci ou à celui-là de ne pas comprendre les besoins des fidèles, donnons nous pour aider sans rester pour faire des discussions et jacasseries. Nous sommes tous des pécheurs, qui plus qui moins et rester à cracher des sentences sur les fautes d'autrui ne produit pas de fruit, tâchons par contre de collaborer avec le projet de Dieu pour le salut de tous les hommes, en priant pour leur conversion et pour notre conversion continue, parce que nous tous sommes pécheur, souvent celui qui se croit saint, est plus pécheur que les autres, il se sent en sureté peut-être et il ne s'aperçoit pas de pièges continus du malin. À ce point je voudrais faire une réflexion, je respecte la vraie contrition du péché qui quand elle est sincère, est tellement forte, à rester vive, comme Paul disait, comme une épine enfoncée dans la chair. Restons donc attentif pour ne pas abuser de sa bonté et de sa patience; Luc nous rappelait hier dans l'Évangile les paroles de Jésus: "Hypocrites! Vous savez évaluer l'aspect de la terre et du ciel; pourquoi ce temps vous ne savez pas l'évaluer? Et pourquoi ne jugez-vous pas même ce qui est juste?
      Jésus nous avertit que le jugement de Dieu n'est pas supprimé, mais seulement retardée et que tout dépend de nous et de la façon dont nous allons nous présenter le jour du jugement.

      Elimina
    2. Abbé Antoni ORIOL i Tataret
      (Vic, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, les paroles de Jésus nous invitent à méditer sur les inconvénients de l’hypocrisie. «Un homme avait un figuier planté dans sa vigne. Il vint chercher du fruit sur ce figuier, et n'en trouva pas» (Lc 13,6). L'hypocrite donne l'apparence de ce qu'il n'est pas. Ce mensonge atteint son sommet lorsqu'on feint la vertu (aspect moral) tout en étant vicieux, ou la dévotion (aspect religieux) en ne cherchant que soi-même et ses propres intérêts, et non pas Dieu. L'hypocrisie morale abonde en ce monde, l'hypocrisie religieuse porte préjudice à l'Église. Les invectives de Jésus à l'adresse des scribes et des pharisiens —plus claires et directes en d'autres passages des Évangiles— sont terribles. Nous ne pouvons lire ou écouter de telles paroles, sans qu’elles nous touchent en plein cœur, si vraiment nous avons écouté et compris. Je le dirai au pluriel, car tous nous faisons l'expérience de la distance entre ce dont nous offrons l'apparence et ce que nous sommes vraiment. Nous, les hommes politiques, quand nous profitons du pays tout en proclamant que nous sommes à son service; nous, les policiers, quand nous protégeons des groupes corrompus au nom de l'ordre public; nous, les membres du personnel sanitaire, quand nous supprimons des vies naissantes ou finissantes au nom de la médecine; nous, les moyens de communication sociale, quand nous falsifions les informations et pervertissons les gens tout en disant que nous les divertissons; nous, les administrateurs de fonds publics, quand nous en détournons une partie vers nos poches (les nôtres ou celles de notre parti) tout en nous ventant d'honnêteté publique; nous, les laïques, quand nous empêchons la religion de s'exprimer publiquement au nom de la liberté de conscience; nous, les religieux, quand nous vivons sur le dos de nos institutions par notre infidélité à leur esprit et aux exigences de leurs fondateurs; nous, les prêtres, quand nous vivons de l'autel, mais ne servons pas nos paroissiens avec abnégation et esprit évangélique; etc. Ah! Et toi et moi, dans la mesure où notre conscience nous dit ce que nous devons faire et que nous ne le faisons pas, pour nous dédier seulement à voir la paille dans l'œil d'autrui, sans même vouloir nous rendre compte de la poutre qui aveugle le nôtre. Oui ou non? Jésus, Sauveur du monde, sauve nous de nos petitesses, de nos médiocrités et de nos grandes hypocrisies!

      Elimina