sabato 27 ottobre 2018

(Mc 10,46-52) Rabbunì, che io veda di nuovo!

VANGELO DI DOMENICA  28  OTTOBRE 2018

Giorno liturgico: XXX Domenica (A) del Tempo Ordinario

Testo del Vangelo (Mc 10,46-52): In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.




RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Gesù fa che io veda! Fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia riconoscere la Tua luce dal buio profondo del mio essere, fa che tutto sia luce e possa illuminare anche chi mi ascolta e mi segue, perché guidati dalla tua luce, non abbiamo a perderci.

Gesù passa, è vicino a noi, c’ è tanta gente intorno a lui, alcuni dicono al cieco di tacere, di non gridare…perché, chi lo ha stabilito che a Gesù quel grido, quella richiesta d’aiuto diano fastidio? Forse li stessi che hanno stabilito di pensare ai ciechi come ad emarginati….Questa cosa mi fa pensare a quanti di noi, ritenendosi dei buoni cristiani, dei seguaci di Cristo D.O.C. tendono ad emarginare chi non ha fede, chi non ha conosciuto ancore la luce del Signore, ritenendoli colpevoli e condannandoli già a priori, ad una vita senza speranza di conversione. Certo il signore con molti di noi è stato veramente buono, ci ha donato la grazia di una conversione senza merito da parte nostra, e sarà che io sono tra questi fortunati, che penso spesso che forse qualcuno ha pregato tanto per me…e poiché non ricordo nella mia famiglia grandi esempi di preghiera, penso alle suorine da cui andavo a scuola, oppure a qualche buon cristiano, che senza sapere per chi, pregava per chi era lontano dal Signore. Ed eccomi qui, a parlare con voi, di questo miracolo che è avvenuto tanti anni fa e che si ripete ogni giorno. Per questo io non smetterò mai di credere nella forza della preghiera, nella voce che implora, che sale fino a Dio, che commuove il suo cuore e lo fa aprire anche alle persone più lontane.Lui sa come fare, ha i suoi mezzi, i suoi sistemi, per ognuno di noi ha una parola diversa, ci conosce tutti, così bene, come neanche noi ci conosciamo. Dio interviene nella nostra vita, se lo chiamiamo, cambia le tenebre in luce, e ci fa vedere tutto sotto ad un’altra prospettiva.

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Comentario: Fra. D. Pere CAMPANYÀ i Ribó
(Barcelona, Spagna)

Oggi, contempliamo un uomo che, nella sua disgrazia, trova la vera felicità grazie a Gesù. Si tratta di una persona con una doppia carenza: la mancanza della vista fisica e l'impossibilità di lavorare per guadagnarsi da vivere, situazione che l’obbligava a mendicare. Ha bisogno di aiuto e si colloca sul ciglio della strada, all’entrata di Gerico, dove passano molti viandanti.

Per sua fortuna in quell’occasione, è Gesù che passa, accompagnato dai Suoi discepoli e da altra gente. Senza dubbio, il cieco ha sentito parlare di Gesù; gli avranno commentato che faceva prodigi e, al sapere che passa vicino, comincia a gritare: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» (Mc 10,47). Per quelli che accompagnano il Maestro, risultano irritanti le grida del cieco, non pensano alla triste situazione di quell’uomo, sono egoisti. Gesù, sì vuol rispondere al mendicante e lo fa chiamare. Inmediatamente, il cieco si trova davanti al Figlio di Davide e si inizia il dialogo con una domanda e una risposta: Gesù, dirigendosi a lui, disse: « “Che cosa vuoi che io faccia per te?” E il cieco gli rispose:”Rabbunì, che io veda di nuovo!”» (Mc 10,51). E Gesù gli concede doppia visione: quella física e la più importante, quella della fede che è la visione interiore di Dio. Dice san Clemente di Alessandria: «Mettiamo fine alla dimenticanza della verità; spogliamoci della ignoranza e della oscurità che, come nubi, offuscano i nostri occhi e contempliamo Colui che è veramente Dio».

Frequentemente ci lagniamo e diciamo: -Non so pregare. Prendiamo allora esempio dal cieco del Vangelo: chiama Gesù con insistenza, e con tre parole Gli dice ciò di cui ha bisogno. Ci manca la fede? DiciamoGli: -Signore aumenta la mia fede. Abbiamo familiari e amici che non praticano più? Preghiamo allora così: -Signore, Gesù, fa che vedano. E’ così importante la fede? Se la paragoniamo con la visione fisica, che cosa diremo? E’ triste la situazione del cieco, ma ancora di più è triste quella di chi non crede. Diciamo loro: -Il Maestro ti chiama, di Gli ciò di cui hai bisogno e Gesù ti risponderà generosamente.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI DOMENICA 28 OTTOBRE 2018

    Liturgical day: Sunday 30th (B) in Ordinary Time

    Gospel text (Mc 10,46-52): As Jesus was leaving Jericho with his disciples and a large crowd, a blind beggar, Bartimaeus, the son of Timaeus, was sitting by the roadside. On hearing that it was Jesus of Nazareth passing by, he began to call out, «Son of David, Jesus, have mercy on me!». Many people scolded him and told him to keep quiet, but he shouted all the louder, «Son of David, have mercy on me!». Jesus stopped and said, «Call him». So they called the blind man saying, «Take heart. Get up, he is calling you». He immediately threw aside his cloak, jumped up and went to Jesus. Then Jesus asked him, «What do you want me to do for you?». The blind man said, «Master, let me see again!». And Jesus said to him, «Go your way, your faith has made you well». And immediately he could see, and he followed Jesus along the road.

    REFLECTION OF LELLA

    PRAYER: Jesus do I want to see! Grant that through your Holy Spirit, I know how to recognize your light from the dark depths of my being, is that everything is light and can illuminate even those who listen to me and follow me, because guided by your light, lest we lose ourselves.

    Jesus passes, is close to us, there are so many people around him, some say to the blind man to be silent, not to scream ... because, who ruled that the cry to Jesus, that request help get in the way? Maybe they think they have established themselves to the blind such marginalized ....This thing makes me think of how many of us, considering themselves good Christians, the followers of Christ DOC tend to marginalize those who have no faith, those who have known anchors the light of the Lord, holding them guilty and sentenced them a priori, to a life without hope of conversion. Of course the ladies with a lot of us was really good, gave us the grace of conversion without any merit on our part, and it will be that I am one of these lucky, that I often think that maybe someone has prayed for me ... and since there I remember in my family great examples of prayer, I think of the nuns from where I went to school, or to some good Christian, without knowing that for those who prayed for those who were away from the Lord. And here I am, talking to you, this miracle that happened many years ago and that happens every day. For this reason I will never stop believing in the power of prayer, imploring voice, which rises up to God, who moved his heart and it does also open to the most lontane.Lui know how to do, it has its means, its systems for each one of us has a different word, knows us all so well, even as we know it. God intervenes in our lives, whether we call it, it changes the darkness into light, and causes us to see everything in a different perspective.

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    1. Comment Brother Pere CAMPANYÀ i Ribó
      (Barcelona, Spain)

      Today, we can see a man who, amidst his own aches and pains, finds his true happiness thanks to Jesus Christ. It is a person with two shortcomings: he cannot see and he is unable to work for a living, which forces him to beg. He needs help and he is sitting by the roadside, outside Jericho, where a lot of people pass by.

      He is lucky to be there when Jesus is leaving Jericho with his disciples and a large crowd. Obviously, that blind man has heard about Jesus; he must have been told about the miracles He made, so when hearing He is passing by, he starts to call out: «Son of David, have mercy on me!» (Mk 10:47). The people who were going along with the Master tell the man to be quiet; they do not think of his sad personal situation, they are being selfish; but Jesus does care about the mendicant and tells them to call him. Immediately, the blind man jumps up and goes to the Son of David beginning their dialogue with a question and an answer: «Jesus asked him, «What do you want me to do for you?». The blind man said, «Master, let me see again!» (Mk 10:51). And Jesus grants him the gift of a double sight: the corporeal sight and most important, the faith which is the inner vision of God. St. Clement of Alexandria, says: «Let us put an end to the oblivion of the truth; let us unclothe our heart and dispel the ignorance and darkness that, as a cloud, darkens our eyes, and let us contemplate he who is really God».

      We often complain when we say: —I do not know how to pray. Let us then follow the example of the blind man in the Gospel: He insists on calling Jesus, and he tells him what he needs with just three words. We need more faith? Let us just say: —O Lord, increase my faith. We have relatives or friends who have ceased to practice their Catholic faith? Let us make this prayer: «O Lord, let them see again». Is faith so important? What shall we say if we compare it with the physical sight? The blind’s condition was very sad, but much sadder is the life of the unbelievers. Let us tell them: —The Master calls you, place your needs before him and Jesus will generously reward you.

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI DOMENICA 28 OTTOBRE 2018.

    Día litúrgico: Domingo XXX (B) del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Mc 10,46-52): En aquel tiempo, cuando Jesús salía de Jericó, acompañado de sus discípulos y de una gran muchedumbre, el hijo de Timeo (Bartimeo), un mendigo ciego, estaba sentado junto al camino. Al enterarse de que era Jesús de Nazaret, se puso a gritar: «¡Hijo de David, Jesús, ten compasión de mí!». Muchos le increpaban para que se callara. Pero él gritaba mucho más: «¡Hijo de David, ten compasión de mí!». Jesús se detuvo y dijo: «Llamadle». Llaman al ciego, diciéndole: «¡Ánimo, levántate! Te llama». Y él, arrojando su manto, dio un brinco y vino donde Jesús. Jesús, dirigiéndose a él, le dijo: «¿Qué quieres que te haga?». El ciego le dijo: «Rabbuní, ¡que vea!». Jesús le dijo: «Vete, tu fe te ha salvado». Y al instante, recobró la vista y le seguía por el camino.

    REFLEXIÓN LELLA

    ORACIÓN: Jesús es lo que quiero ver! Haz que a través de su Espíritu Santo, sé cómo reconocer su luz desde las oscuras profundidades de mi ser, es que todo es luz y puede iluminar incluso aquellos que me escuchan y me siga, porque guiados por su luz, para que no nos perdamos.

    Jesús pasa, está cerca de nosotros, hay tanta gente a su alrededor, algunos dicen que el hombre ciego a estar en silencio, para no gritar ... porque, que dictaminó que el grito de Jesús, que la solicitud de ayuda en el camino? Tal vez piensan que se han establecido a la ciega como marginados ....Esta cosa me hace pensar en la forma en que muchos de nosotros, considerándose a sí mismos buenos cristianos, los seguidores de Cristo DOC tienden a marginar a los que no tienen fe, aquellos que han conocido ancla la luz del Señor, la celebración de los declaró culpables y condenados a priori, a una vida sin esperanza de la conversión. Por supuesto, las damas con muchos de nosotros era muy bueno, nos dio la gracia de la conversión y sin mérito alguno por nuestra parte, y será que yo soy uno de ellos la suerte, que a menudo pienso que a lo mejor alguien ha orado por mí ... y como no recuerdo que en mi familia un gran ejemplo de la oración, pienso en las monjas de donde yo iba a la escuela, oa algún buen cristiano, sin saber que para los que oró por aquellos que estaban lejos del Señor. Y aquí estoy, hablando con usted, este milagro que sucedió hace muchos años y que sucede todos los días. Por eso nunca voy a dejar de creer en el poder de la oración, implorando la voz, que se eleva a Dios, que se trasladó a su corazón y lo hace también abierto a los más lontane.Lui saber cómo hacerlo, tiene sus medios, sus sistemas para cada uno de nosotros tiene una palabra diferente, nos conoce a todos muy bien, así como nosotros la conocemos. Dios interviene en nuestra vida, si lo llamamos, que cambian las tinieblas en luz, y nos hace ver todo desde una perspectiva diferente.

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    1. Comentario: Fray D. Pere CAMPANYÀ i Ribó
      (Barcelona, España)

      Hoy, contemplamos a un hombre que, en su desgracia, encuentra la verdadera felicidad gracias a Jesucristo. Se trata de una persona con dos carencias: la falta de visión corporal y la imposibilidad de trabajar para ganarse la vida, lo cual le obliga a mendigar. Necesita ayuda y se sitúa junto al camino, a la salida de Jericó, por donde pasan muchos viandantes.

      Por suerte para él, en aquella ocasión es Jesús quien pasa, acompañado de sus discípulos y otras personas. Sin duda, el ciego ha oído hablar de Jesús; le habrían comentado que hacía prodigios y, al saber que pasa cerca, empieza a gritar: «¡Hijo de David, ten compasión de mí!» (Mc 10,47). Para los acompañantes del Maestro resultan molestos los gritos del ciego, no piensan en la triste situación de aquel hombre, son egoístas. Pero Jesús sí quiere responder al mendigo y hace que lo llamen. Inmediatamente, el ciego se halla ante el Hijo de David y empieza el diálogo con una pregunta y una respuesta: «Jesús, dirigiéndose a él, le dijo: ‘¿Qué quieres que te haga?’. El ciego le dijo: ‘Rabbuní, ¡que vea!’» (Mc 10,51). Y Jesús le concede doble visión: la física y la más importante, la fe que es la visión interior de Dios. Dice san Clemente de Alejandría: «Pongamos fin al olvido de la verdad; despojémonos de la ignorancia y de la oscuridad que, cual nube, ofuscan nuestros ojos, y contemplemos al que es realmente Dios».

      Frecuentemente nos quejamos y decimos: —No sé rezar. Tomemos ejemplo entonces del ciego del Evangelio: Insiste en llamar a Jesús, y con tres palabras le dice cuanto necesita. ¿Nos falta fe? Digámosle: —Señor, aumenta mi fe. ¿Tenemos familiares o amigos que han dejado de practicar? Oremos entonces así: —Señor Jesús, haz que vean. ¿Es tan importante la fe? Si la comparamos con la visión física, ¿qué diremos? Es triste la situación del ciego, pero mucho más lo es la del no creyente. Digámosles: —El Maestro te llama, preséntale tu necesidad y Jesús te responderá generosamente.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI DOMENICA 28 OTTOBRE 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire- 30e Semaine: Dimanche (B)

    Texte de l'Évangile (Mc 10,46-52): Et tandis que Jésus sortait de Jéricho avec ses disciples et une foule nombreuse, un mendiant aveugle, Bartimée, le fils de Timée, était assis au bord de la route. Apprenant que c'était Jésus de Nazareth, il se mit à crier: «Jésus, fils de David, aie pitié de moi!». Beaucoup de gens l'interpellaient vivement pour le faire taire, mais il criait de plus belle: «Fils de David, aie pitié de moi!». Jésus s'arrête et dit: «Appelez-le». On appelle donc l'aveugle, et on lui dit: «Confiance, lève-toi; il t'appelle». L'aveugle jeta son manteau, bondit et courut vers Jésus. Jésus lui dit: «Que veux-tu que je fasse pour toi?». «Rabbouni, que je voie». Et Jésus lui dit: «Va, ta foi t'a sauvé». Aussitôt l'homme se mit à voir, et il suivait Jésus sur la route.

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Jésus fait que je voie! Fait qu'à travers ton Saint Esprit, je sache reconnaître ta lumière de la profondeur sombre de mon être, fait que tout soit lumière et que je puisse éclairer aussi ceux qui m'écoutent et me suivent, pour que guidé par ta lumière, nous n'avons pas à nous perdre.

    Jésus passe, il est près de nous, il a autour de lui beaucoup de gens, quelques-uns disent à l'aveugle de se taire, de ne pas crier. pourquoi, qui a établi que ce cri, cette appelle à l'aide embarrassera Jésus? Peut-être les mêmes qui ont établi de penser aux aveugles comme à des marginaux.....Cela me fait penser à combien de nous, se croyant bons chrétiens, disciples du Christ D.O.C, tendent à marginaliser celui qui n'a pas de foi, qui n'a pas encore connu la lumière du Seigneur, en les croyant coupables et en les condamnant à priori déjà, à une vie sans espoir de conversion. Certainement le Seigneur avec nombreux d'entre nous a été vraiment bon, il nous a donné la grâce d'une conversion sans mérite de notre part, et il sera que je suis parmi le chanceux, je pense souvent que quelqu'un a peut-être tant prié pour moi...... car je ne me rappelle pas dans ma famille de grands exemples de prière, je pense aux petites soeurs avec lesquels j'allais à l'école, ou à quelque bon chrétien, qui sans savoir pour qui, priait pour ceux qui étaient loin du Seigneur. Et me voilà ici avec vous, à parler, de ce miracle qui est arrivé il y a plusieurs années et qil se répète chaque jour. Pour cela moi je n'arrêterai jamais de croire dans la force de la prière, dans la voix qui implore, qui monte jusqu'à Dieu, qui émeut son coeur et le fait aussi s'ouvrir pour les gens les plus lointains. Il sait comment faire, il a les moyens, ses systèmes, pour chacun de nous il a une Parole différente, il nous connaît tous, si bien, comme nous ne nous connaissons pas nous même.
    Dieu intervient dans notre vie, si nous l'appelons, il change les ténèbres en lumière, et il nous fait voir tout sous une autre perspective.

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    1. Commentaire de l'Abbé Pere CAMPANYÀ i Ribó
      (Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, nous contemplons un homme qui dans sa misère, rencontre le vrai bonheur grâce au Christ. Il s'agit d'une personne qui manque de deux choses: la vision corporelle et la faculté de pouvoir trouver un travail pour gagner sa vie ce qui l'oblige à mendier. Il a besoin d'aide et il se place à coté du chemin, à la sortie de Jéricho là où il y a beaucoup de passants.

      Par chance pour lui, c'est Jésus qui passe ce jour là, accompagné de ses disciples et d'autres personnes. Sans doute l'aveugle a entendu parler de Jésus, on lui aurait dit qu'il accomplissait des prodiges et sachant qu'Il n'est pas loin il commence à crier «Fils de David, aie pitié de moi!» (Mc 10,47). Pour ceux qui accompagnent le Maître les cris de l'aveugle sont gênants, ils ne se rendent pas compte de la triste situation de cet homme, ils ont une attitude égoïste. Mais Jésus veut répondre à ce mendiant et demande qu'on l'appelle. Immédiatement l'aveugle se retrouve face au Fils de David et commence le dialogue entre eux avec une question et une réponse: «Jésus lui dit: ‘Que veux-tu que je fasse pour toi?’. ‘Rabbouni, que je voie’».(Mc 10,51). Et alors Jésus lui accorde la double vision: la vision physique et, la plus importante, la vision intérieure de Dieu. Saint Clément d'Alexandrie disait: «Mettons fin à l'oubli de la vérité, débarrassons-nous de l'ignorance et de l'obscurité que, comme un nuage, couvre nos yeux et contemplons celui qui est réellement Dieu».

      Très fréquemment nous nous plaignons et nous disons: —Je ne sais pas prier. Prenons exemple de l'aveugle de l'Evangile: Il insiste en appelant Jésus, et avec pas plus de trois mots lui dit tout ce dont il a besoin. Est-ce que nous manquons de foi? Alors disons-lui: —Seigneur augmente ma foi. Avons-nous des amis ou de la famille qui a abandonné la pratique de la religion? Prions ainsi: «Seigneur Jésus fait qu'ils voient». Est-ce que la foi est si importante? Si nous la comparons à la vision physique, que dirions-nous? La situation de l'aveugle est triste, mais beaucoup plus triste est celle du non croyant. Disons-leur: —Le Maître t'appelle dis-Lui quels sont tes besoins et Jésus te répondra avec une grande générosité.

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