- Santa Geltrude (Gertrude) la Grande Vergine
16 novembre - Memoria Facoltativa
Eisleben, Germania, ca. 1256 - Monastero di Helfta, Germania, 1302
Nata nel 1256 a Eisleben, in Germania, a 5 anni venne affidata alle
monache di Helfta e con loro trascorse il resto della vita. Educata
nell’eccellente scuola dell’abbazia, presto rivelò un’intelligenza fuori
dal comune. A 26 anni ebbe una visione nella quale si trovò di fronte a
una siepe di spine. Il Signore la sollevò e la depose dalla sua parte.
«Da allora cominciai a seguire il profumo dei tuoi balsami e appresi in
breve che il giogo del tuo amore è mite e leggero». Dei suoi progressi
nella vita dello spirito, siamo informati dalla sua opera,
'Rivelazioni', che consta di cinque libri. Solo il secondo, il
'Legatus', un inno alla misericordia di Dio, è scritto di suo pugno. Il
primo, una sua biografia, e gli altri vennero composti dopo la sua morte
da una consorella, a partire da suoi appunti e racconti. Alla base
delle sue esperienze mistiche vi sono le celebrazioni liturgiche, mentre
il linguaggio evidenzia una forte impronta biblica. La sua dottrina,
infine, è cristocentrica. La misericordia del Salvatore la trasporta
nella sua divinità al punto che, come Maria, ella si sente sposa e madre
di Gesù.Vivendo costantemente alla presenza di Dio, vede sempre Gesù,
il Dio fatto uomo, il Salvatore con il cuore squarciato e vive nella
disponibilità a patire ciò che ancora manca alla passione di Cristo. Una
delle più grandi mistiche cristiane morì nel 1301 o 1302.
Etimologia: Geltrude = la vergine della lancia, dal tedesco
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: Santa Geltrude, detta Magna, vergine, che, fin
dall’infanzia si dedicò con grande impegno e ardore alla solitudine e
agli studi letterari e, convertitasi totalmente a Dio, entrò nel
monastero cistercense di Helfta vicino a Eisleben in Germania, dove
percorse mirabilmente la via della perfezione, consacrandosi alla
preghiera e alla contemplazione di Cristo crocifisso. Il suo transito si
celebra domani.
(17 novembre: A Helfta vicino a Eisleben nella
Sassonia in Germania, anniversario della morte di santa Geltrude,
vergine, la cui memoria si celebra il giorno precedente a questo).
Invece delle origini familiari, conosciamo le sue passioni giovanili:
letteratura, musica e canto, arte della miniatura. Per una ragazza del
suo tempo, queste non sono cose tanto comuni. Gertrude, infatti, ha
fatto i suoi studi, ed è certo quindi che veniva da una famiglia
benestante. Ma non era figlia di nobili, come hanno scritto alcuni,
confondendola con un’altra Gertrude. Comunque, già all’età di cinque
anni, la sua famiglia la mette a scuola nel monastero di Helfta, in
Sassonia, che all’epoca segue le consuetudini cistercensi.
E qui
Gertrude trova la maestra delle novizie Matilde di Hackeburg e,
successivamente, la grande Matilde di Magdeburgo, maestra di
spiritualità e anche di bello scrivere: la narrazione delle sue
esperienze mistiche, Lux divinitatis, costituisce un elegante testo
poetico. Matilde è il personaggio decisivo nella vita interiore di molte
giovani che l’avvicinano, maestra di una spiritualità fortemente
attratta dal richiamo mistico. A questa scuola cresce Gertrude, che
tuttavia non sembra percorrere tranquillamente la frequente trafila
alunna-postulante-monaca. Alcune fonti, addirittura, le attribuiscono
momenti di vita “dissipata”. Però a 26 anni diventa un’altra; o, come
dirà successivamente lei stessa: il Signore, "più lucente di tutta la
luce, più profondo di ogni segreto, cominciò dolcemente a placare quei
turbamenti che aveva acceso nel mio cuore".
Una mutazione che
sorprende molti, e che lei stessa attribuisce a una visione, seguita poi
da altri fenomeni eccezionali come visioni, estasi, stigmate. E in
aggiunta vengono a tormentarla le malattie. Ma accade a lei come ad
altre donne e uomini misteriosamente “visitati” che l’infermità fisica,
invece di fiaccarli, li stimola. Gertrude vorrebbe vivere in solitudine
questa avventura dello spirito, ma non sempre può: le voci corrono,
arriva al monastero gente per confidarsi, per interrogarla, anche
semplicemente per vederla. E questa contemplativa malata ha momenti di
stupefacente attivismo, nel contatto con le persone e nell’impegno di
divulgatrice del culto per l’umanità di Gesù Cristo, tradotta
nell’immagine popolarissima del Sacro Cuore. Accoglie tanti disorientati
e cerca di aiutarli. Per raggiungerne altri scrive, sull’esempio di
Matilde, e lo fa con l’eleganza che è frutto dei suoi studi.
Quell’impegno di adolescente e di giovane nelle discipline scolastiche
l’ha preparata a essere “apostolo” nel modo richiesto dai suoi tempi. E
anche precorritrice di Teresa d’Avila e di Margherita Maria Alacoque.
La fama di santità l’accompagna già da viva, e dura nel tempo, anche se
ci vorrà qualche secolo per il riconoscimento ufficiale del suo culto
nella Chiesa universale. Ma per chi l’ha conosciuta e ascoltata,
Gertrude è già santa al momento della morte nel monastero di Helfta,
all’età di circa 46 anni.
La Chiesa la venera come santa dal 1738.
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