I FENOMENI STRAORDINARI NEI MISTICI
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Raffaello Sanzio, Santa Caterina d'Alessandria, studio, Londra, National Gallery
PRECISAZIONI SULLA NOZIONI DI "ESPERIENZA MISTICA"
Sembra che non sia facile ricercare e trovare una nozione di "esperienza mistica" comune alle varie religioni. Ed è probabile che non si possa pertanto parlare di universalità dell'esperienza mistica - o di una mistica naturale -, comune a tutti le varie spiritualità e religioni esistenti. Quando si parla di misticismo delle varie religioni si ha sempre a che fare con esperienze diverse, del tutto polivalenti. Pertanto, bisogna restringere il concetto di esperienza mistica ad un solo ambito. Viene scelto, per dovizie di studi e particolari esperienze, quello della mistica cristiana. In questo contesto, l'esperienza mistica è un sapere (ma anche un non-sapere) che subisce un'iniziativa, una presenza, un'azione (passività mistica). Teniamo conto che il sapere tipico del cristiano è la fede e la sua vita correlata, fonte di vera conoscenza delle verità rivelate e nascoste.
Tutto il discorso intorno ai cosiddetti "fenomeni mistici straordinari" (FMS) ha sempre destato un certo interesse, a volte esclusivo, come se la mistica potesse restringersi al solo straordinario. Considerando che la mistica è la via dell'unione con Dio, tutti sono chiamati a tale esperienza e non è dato di sperimentare, nella maggior parte dei casi, fenomeni che vanno al di là della normalità, al di là dell'ordinario. Si vedrà inoltre, che occorre una notevole prudenza e buon discernimento per definire i veri FMS che interessano il campo del soprannaturale, ma anche del diabolico e dello psicopatologico. I vari FMS si distinguono in:
Ma prima di affrontare in maniera sintetica i vari fenomeni, occorre precisare alcune nozioni base che permettano di inquadrare in modo corretto questi fenomeni.
NOZIONI PRELIMINARI PER L'ESAME DEI FENOMENI STRAORDINARI
I FMS possono essere attribuiti unicamente a:
Si esamineranno dunque di seguito, secondo una concezione classica, ma ancora valida, e seguendo il manuale di Royo Marin, i concetti di Natura, Naturale, Soprannaturale, Preternaturale, Grazia e Grazie gratis datae.
CONCETTO DI NATURA E NATURALE
Concetto di natura: la parola natura può assumere diversi significati:
Nel primo e nel terzo senso, la parola natura può applicarsi analogicamente alla natura divina e alle nature create.
Concetto di naturale: si intende per naturale tutto ciò che per qualsiasi essere gli conviene secondo la sua natura. Secondo Tommaso e la concezione tomista del naturale, abbiamo questi modi di convenienza:
CONCETTO DI SOPRANNATURALE E PRETERNATURALE
Dai principi stabiliti si deduce che il soprannaturale è in qualche modo ciò che trascende il puramente naturale in qualunque sua accezione. Quindi:
Il soprannaturale non significa qualche cosa che è "contro natura", ma che trascende, ossia che sta sopra ciò che è naturale. È contro natura ciò che va contro l'inclinazione di qualsiasi creatura ed assume il connotato di violenza.
Fra le divisioni del soprannaturale abbiamo:
Il preternaturale non è dunque altro che il soprannaturale relativo, quello che sta fuori dell'ordine naturale ordinario e normale, ma che non trascende in nessuna maniera l'ordine natura assoluto (o simpliciter). Ad es., l'intendere per mezzo di semplice intuizione e senza discorso che è naturale nell'angelo (natura intellettuale) sarebbe preternaturale per l'uomo (natura razionale).
CONCETTO DI GRAZIA E GRAZIE "Gratis datae"
La fonte dei FMS è Dio in quanto autore dell'ordine soprannaturale. I fenomeni mistici si svolgono o sul piano puramente intellettuale, o su quello affettivo o sul piano organico o contemporaneamente su diversi piani.
La maggior parte dei fenomeni mistici straordinari si possono ricondurre alle grazie gratis datae. Secondo l'uso biblico il termine grazia significa il dono soprannaturale concesso da Dio alla natura razionale in ordine al conseguimento della vita eterna. Si può suddividere concettualmente la grazia in due:
Secondo una concezione classica, si devono tenere presenti i seguenti punti fondamentali:
Le conseguenze di queste considerazioni sono:
Fra le varie grazie gratis datae elenchiamo le più importanti:
FENOMENI DI ORDINE CONOSCITIVO
Percezioni soprannaturali di un oggetto naturalmente invisibile all'essere umano. Si distinguono in: 1) visioni corporali (apparizioni); 2) visioni immaginarie; 3) visioni intellettuali.
1. VISIONI CORPORALI
Dette anche apparizioni, sono quelle in cui il senso della vista percepisce una realtà oggettiva (non necessariamente un corpo umano, ma anche una forma esteriore sensibile o luminosa) naturalmente invisibile all'uomo. Si può produrre in due maniere: o per la presenza vera di un corpo o per un'azione immediata esercitata da un agente esterno sull'organo della vista.
2. VISIONI IMMAGINARIE
La visione immaginaria è una rappresentazione sensibile interamente circoscritta alla immaginazione e che si presenta in modo soprannaturale allo spirito con una vivacità e chiarezza superiore alle stesse realtà fisiche esteriori. Si può produrre in tre maniere: mediante la rappresentazione delle immagini ricevute dai sensi; mediante la combinazione soprannaturale di queste specie acquisite e conservate nell'immaginazione; mediante nuove immagini infuse. Si tratta di una visione più elevata di quella corporale; più estesa, in quanto può rappresentare cose non solo presenti, ma passate o future; si verifica durante il sonno o anche quando si è svegli. Le sue forme più frequenti sono: rappresentativa (l'apparizione di un santo) e simbolica.
3. VISIONI INTELLETTUALI
Si tratta di una conoscenza soprannaturale che si produce mediante una semplice visione dell'intelligenza senza impressione o immagine sensibile. Si distingue dalla percezione naturale dell'intelligenza per alcune caratteristiche: 1) per il suo oggetto, che sorpassa le forze naturali dell'intelletto, essendo improvvisa, immediata e senza dimostrazione di conoscere il lavorio e la lentezza del ragionamento; 2) per la sua durata, permanendo per molti giorni, settimane o mesi; 3) per i suoi effetti che l'accompagnano, ossia l'amore che muove l'anima, la pace inconfondibile, il desiderio delle cose celesti, il disgusto di ciò che non è Dio. La visione intellettuale mistica si produce indifferentemente durante il sonno, la veglia o l'estasi. Due sono gli elementi: l'oggetto manifestato e la luce che lo illumina. Spesso si tratta di un oggetto ineffabile, visto che le anime non riescono poi a spiegarlo nel linguaggio umano, non trovando formule equivalenti. Inoltre, altro elemento che la contraddistingue, è la certezza assoluta, ossia una visione così chiara su cui non si può dubitare.
Le visioni sensitive e quelle immaginative possono avere origine soprannaturale, ma, secondo l'esperienza e gli insegnamenti dei grandi mistici, sono molto rare. Quasi sempre si tratterebbe di illusioni o allucinazioni naturali o di inganni diabolici. Le illusioni e le allucinazioni sono condizionate da particolari stati fisici e psichici tra cui stanchezza, inedia, insonnia, facilità di immaginazione. Per quanto attiene alle visioni intellettuali sembra più facile riconoscerne l'autenticità, data la fermissima certezza che includono.
Sono formule che enunciano affermazioni o desideri e si riferiscono unicamente al linguaggio articolato percepito mediante l'udito corporale. Si distinguono in:
Fanno parte delle c.d. grazie gratis datae.
Sono le manifestazioni soprannaturali di verità occulte o di segreti divini fatte da Dio per il bene generale della Chiesa o per l'utilità particolare dell'anima che le riceve. Si distinguono in:
Ai fini delle nostre pagine mistiche interessano soltanto le seconde. Il dono della profezia è sempre esistito, ma occorre precisare che tutte le rivelazioni di Dio successive a quelle fatte ai profeti e agli apostoli e contenute nella S. Scrittura e nella Tradizione successiva, non entrano nel c.d. deposito della fede. Ai fini di un loro discernimento, si riassumono i principali criteri:
Si intende la conoscenza soprannaturale dei segreti del cuore comunicata da Dio. Si tratta di una grazia concessa non solo per utilità del prossimo, ma anche per il profitto di chi la riceve. Secondo quanto affermato da Vittorio Marcozzi, che cita Olivier Leroy, le caratteristiche della "scrutazione dei cuori" sarebbero:
Si deve inoltre distinguere la scrutazione dei cuori dalla lettura del pensiero tout court (telepatia), in quanto la prima riguarda l'intimo della coscienza (e quindi un livello più profondo) e si evidenzia solo in ambito religioso.
Royo Marín delinea alcune conclusioni:
Letteralmente, "conoscenza del sacro", si riferisce al potere o facoltà che ebbero alcuni santi, soprattutto gli estatici, di riconoscere le cose sante (i rosari, l'ostia consacrata, le reliquie, ecc.). Santa Caterina da Siena riprese severamente un sacerdote che volle metterla alla prova offrendole nella comunione un'ostia non consacrata.
La vera ierognosi trascende le forze della natura e non si può spiegare in modo naturale né preternaturale. Per quanto riguarda la c.d. ierognosi repulsiva in alcuni casi di possessione diabolica, occorre precisare che, per quanto spettacolare sia in casi di esorcismo, non è un segno infallibile, in quanto molti ossessi non l'hanno.
Altri fenomeni conoscitivi
Si riferisce a tutti quei fenomeni che non rientrano in quelli precedenti. Ad es., l'iniziazione ai primi elementi dell'insegnamento primario (Caterina da Siena apprese istantaneamente a leggere e scrivere); la scienza infusa universale (conoscenza di settori culturali o di Sacra Scrittura o conoscenza della teologia senza apprendimento alcuno); abilità per l'esercizio delle arti, ecc.
FENOMENI DI ORDINE AFFETTIVO
Secondo alcuni teologi si tratta di un fenomeno interiore che rientra nel normale sviluppo dei gradi di preghiera mistica e costituisce un "normale" sviluppo della vita cristiana. Come fenomeno esterno, in realtà, si parla di estasi come di uno stato alterato di coscienza, o secondo una definizione più classica "di un sopore soave e progressivo fino a giungere alla totale alienazione dei sensi". L'estatico, sebbene non veda, non oda, non senta nulla, non è addormentato, né morto. Il suo volto è radiante e come trasportato in un altro mondo. Il termine "estasi" suggerisce una specie di uscita e permanenza fuori di se stessi: l'anima esce (o prescinde) dai sensi corporali per fissarsi immobile nell'oggetto soprannaturale che attrae e assorbe le sue potenze.
Secondo la psicologia, che parla di uno stato alterato di coscienza, si può raggiungere l'estasi mediante forze destabilizzanti lo stato ordinario di coscienza. Ad es., corse estenuanti, fame o sete, privazione del sonno, stimoli sonori intensi, deprivazione sensoriale, danza ininterrotta, iperstimolazione sensoriale, meditazione, ripetizione ossessiva di parole o frasi. «I mistici», scrive A. De Vincentiis, «erano spesso sottoposti all'azione delle forze riportate» sopra. «Essi, infatti, per penitenza erano soliti privarsi di cibo e sonno oppure rimanevano in uno stato di meditazione per ore, ripetendo ossessivamente le stesse preghiere. Situazioni del genere, sommate a una personalità problematica, alla fede religiosa, alle astinenze sessuali, al contesto sociale e culturale, agiscono sinergicamente, creando una modificazione della coscienza che si carica di tematiche mistico-trascendentali. A nostro avviso, questa è la vera essenza dell'esperienza estatica» (op.cit., pp.61-62).
Per quanto attiene all'estasi, vale, secondo il mio parere, quello che scriveva Meister Eckhart (Istruzioni spirituali, n.10):
INCENDIO D'AMORE
Si tratta di un fenomeno, comprovato nella vita di alcuni santi, dovuto dalla violenza dell'amore verso Dio che si manifesta, alle volte, all'esterno sotto forma di fuoco che riscalda e brucia persino materialmente la carne e le vesti vicino al cuore. Queste manifestazioni si producono in gradi molto diversi:
Esiste una stretta relazione fra amore e fuoco: come il fuoco consuma e trasforma in sé tutto ciò che si trova nel suo raggio di azione, così l'amore divino trasforma in Dio la creatura che a lui si sottomette (cfr. Pseudo Dionigi, La gerarchia celeste).
Questo calore straordinario non ha provocato nei mistici nessuna grave ustione, nessuno stato febbrile e neppure un'anormale accelerazione sanguigna.
FENOMENI DI ORDINE CORPORALE
Consistono nella spontanea apparizione di piaghe sanguinolenti nel corpo della persona che le sperimenta. Appaiono normalmente nelle mani, nei piedi e nel costato sinistro e a volte sulla testa e sulle spalle. Queste piaghe possono essere visibili o invisibili, permanenti o periodiche e transitorie, simultanee e successive. la forma, la grandezza, l'ubicazione o altre circostanze accidentali sono varie secondo i casi. Le stigmate sono prodotte quasi sempre in soggetti estatici e frequentemente vengono precedute o accompagnate da fortissimi tormenti fisici e morali. La loro assenza, invero, deporrebbe per un'origine non soprannaturale. Il primo stigmatizzato di cui si abbia notizia è Francesco d'Assisi, che le ricevette a La Verna il 17 settembre 1224. Fenomeno molto intenso e discusso, per la stessa teologia rimane comunque al confine della valutazione di santità. Difatti, c'è una scarsità di stigmatizzati fra i santi di tutti i tempi. In particolare, non si riscontrano casi nei primi secoli del cristianesimo "quando l'ardore della fede e l'aspirazione al martirio costituivano un fertile campo per la produzione naturale di codesti fenomeni" (cfr. G. Mucci, articolo de La Civiltà Cattolica citato in A.De Vincentiis, op.cit., p.53). Riprendendo ed ampliando l'elenco degli stigmatizzati compilato dal dottor Imbert-Gourbeyre,Anna Maria Turi, nel libro citato, riporta i seguenti casi, qui riepilogati solo nel numero, per un totale di 397 persone:
Scrive A.De Vincentiis a questo proposito: «Esiste oggi, tra i sostenitori della sovrannaturalità delle stigmate e di tutte le manifestazioni mistiche, un energico rifiuto della diagnosi di nevrosi isterica, sostenendo la sua definitiva scomparsa dai manuali di psichiatria. Un'affermazione del genere è assolutamente priva di fondamento. Come afferma Nicola Lalli l'eliminazione del quadro isterico riduce la possibilità di una maggiore comprensione e chiarezza espositiva. Egli fa notare come la nevrosi isterica sia tra le sindromi patologiche più studiate non solo tra la classe medica, ma anche in ambienti non medici, assumendo spesso connotazioni errate e quasi sempre legate alla sfera sessuale. Come ogni sindrome psicologica, anche il quadro isterico muta con il tempo e oggi assistiamo a una maggiore tendenza alle manifestazioni di tipo psicosomatico, con una riduzione di quegli aspetti più teatrali propri della grande crisi isterica. Le variazioni sintomatologiche sono fortemente influenzate dalla cultura e si adeguano al contesto di appartenenza».
A conclusione di un fenomeno così complesso, Paolo Maria Marianeschi, nel libro citato, afferma: «Dal punto di vista scientifico positivo il fenomeno non ha al momento una interpretazione etiopatogenetica ed alcuni caratteri di esso, come la somatizzazione figurata o la neoproduzione di tessuto cutaneo senza base anatomo-funzionale, probabilmente, non avranno mai una spiegazione scientifica adeguata, in quanto contrari alle elementari ed universali leggi di natura. In prospettiva mistica le "ferite" spontanee della crocifissione di Cristo si presentano come un epifenomeno di una condizione spirituale cristocentrica caratterizzata in modo specifico dalla coscienza di partecipare alla sofferenza redentiva cristiana nella forma particolare dello sperimentare, in modo analogico, lo stato di "vittima per il peccato" accettato dal Cristo per la salvezza di tutti gli uomini. (...) La stimmatizzazione somatica autentica non è né segno di malattia, né di eccezionali facoltà psicosomatiche o spirituali, bensì appare un segno divino che supera le capacità naturali nella "sostanza stessa del fatto"» (cfr. p.175ss.).
Consistono nell'uscita in quantità apprezzabile di liquido sierico (sangue) attraverso i pori della pelle, particolarmente di quelli della faccia, e attraverso lacrime (mucosa delle palpebre). Sembra un fenomeno in qualche modo naturale, riconnesso a ciò che viene chiamato "ematidrosi", già noto ai tempi di Aristotele. Per quanto naturale, il fenomeno è comunque inspiegabile da un punto di vista medico. Per quanto riguarda la teologia, il fenomeno non oltrepassa le forze naturali diaboliche e rientra nelle grazie gratis datae; infatti, non pare che le lacrime e il sudore di sangue siano per sé santificanti per colui che li patisce e, senza dubbio, non entrano nello sviluppo ordinario e normale della grazia.
RINNOVAMENTO O CAMBIAMENTO DI CUORE
Consiste nell'estrazione fisica del cuore di carne e nella sostituzione con un altro, che è alle volte quello di Cristo stesso. Si narra di Caterina da Siena: "Si trovava un giorno nella cappella della Chiesa. Una luce dal cielo a un tratto l'avvolse e nella luce apparve il Signore che teneva fra le sue mani un cuore umano, vermiglio e splendente. Le si avvicinò aprì il petto di lei dalla parte sinistra e introducendovi lo stesso cuore che teneva fra le mani disse «Carissima figliola, come l'altro giorno presi il tuo cuore, ecco ora ti dò il mio col quale sempre vivrai»" (Raimondo da Capua, confessore e primo biografo di Caterina). Altri casi sono quelli di Maria Maddalena de' Pazzi, Caterina de' Ricci, Margherita M. Alacoque e Michele de Sanctis.
Da un punto di vista teologico, Royo Marín dà questa spiegazione: «Nostro Signore, sotto il simbolo mistico del cambiamento dei cuori, concede, a chi riceve questa grazia, un duplice dono: dà alla creatura disposizioni e sentimenti che riflettono le intime affezioni della sua anima santissima, e dà ala corpo della creatura un cuore in armonia con lo stato interiore, così come il suo S. Cuore era sempre sintonizzato con gli impulsi della sua Anima. Si tratta di uncambiamento mistico, non reale dei cuori.»
INEDIA o DIGIUNO PROLUNGATO
Si tratta di digiuno assoluto durante un tempo molto superiore alle forze naturali di sopravvivenza della persona. Per poterne secondo una prospettiva soprannaturale occorre che:
Per questo argomento, vedasi il libro di Rudolph M.Bell citato in bibliografia, abbastanza esauriente. Fra i mistici ricordiamo: Caterina da Siena (1347-1380), Elisabetta di Reute (1420), Ludovina di Schiedam (1433), Nicolao di Flue (1487), Teresa Neumann (1962).
Per un'interpretazione del fenomeno, si deve respingere ogni tentativo di spiegazione puramente naturale. Il digiuno, per se stesso, non prova la santità; ricordiamo che si deve pensare anche ad un possibile intervento diabolico. Da un punto di vista teologico, la natura soprannaturale del fenomeno si spiega mediante «una specie di incorruttibilità anticipata dei corpi gloriosi, che sospende la legge dell'incessante sfacelo degli organi e dispensa quindi dalla correlativa legge della refezione alimentare» (cfr. Royo Marin, p.1107 o.c.).
Si tratta di privazione del sonno o di un riposo molto limitato, inferiore ai limiti normali di sopravvivenza. I casi raccontati sono molti: basti citare Pietro d'Alcantara, il quale confidò di aver dormito per almeno quarant'anni soltanto un'ora e mezzo il giorno; Macario di Alessandria per vent'anni non dormì mai. Rosa da Lima limitava a due ore il tempo concesso al riposo e a volte meno ancora. Caterina de' Ricci sin da piccola non dormiva che due o tre ore per notte. Dopo i vent'anni e l'inizio della sua vita mistica, con ricorrenti estasi, non dormiva che un'ora per settimana o due o tre ore per mese.
Anche qui, per la spiegazione del fenomeno, stanti le leggi naturali per cui il sonno come l'alimentazione è essenziale alla vita, occorre pensare a qualcosa di soprannaturale. I santi si sono sforzati sempre di limitare le necessità della vita sensitiva, trovando il tempo per prolungare la loro vita di preghiera. Tra i contemplativi e gli estatici si trovano frequentemente lunghe veglie e astinenze. Forse nella santità raggiunta dalle anime dei santi si può trovare la sufficiente spiegazione di questo fenomeno: quanto più l'anima si nutre e s'inebria di Dio, tanto meno gusta gli alimenti corporali; quanto più si concentra in Dio tanto meno rimane soggetta al sonno e alla pesantezza della carne. Questo fenomeno può essere dunque inteso come un'anticipazione delle condizioni particolarmente eccelse dei corpi glorificati, per i quali la visione beatifica sarà ad un tempo alimento e riposo.
Si tratta della traslazione corporale quasi istantanea da un luogo ad un altro anche molto lontano dal primo. Si distingue dalla bilocazione (v. seguente) perché non c'è simultaneità di presenza in entrambi i luoghi, ma solo traslazione da un posto ad un altro. Fra i casi Pietro d'Alcantara, Filippo Neri, Antonio da Padova che fece in una sola notte il viaggio da Padova a Lisbona, ritornando la notte seguente allo stesso modo.
Questo tipo di movimento è connaturale ad un essere puramente spirituale come l'angelo, ma è fisicamente impossibile per un corpo materiale, sebbene alcuni teologi attribuiscano comunemente il dono dell'agilità ad un corpo glorificato. Il fenomeno non deve essere confuso con quelli telecinetici, che riguardano il movimento di un oggetto materiale senza aiuto di un mezzo esterno e secondo la volontà della persona agente. Il fenomeno può essere realizzato per mezzo di una azione diabolica, in quanto il diavolo, dopo la caduta, conserva comunque tutte le qualità degli spiriti: si può trasferire immediatamente da un posto ad un altro e portare anche con sé un corpo estraneo; in questo caso, non sarà immediata, ma comunque rapidissima. Da un punto di vista soprannaturale, questa comunicazione anticipata dell'agilità dei corpi gloriosi è classificabile fra le grazie gratis datae di tipo miracoloso, giacché è manifestamente fuori dell'ordine naturale della grazia santificante, ed è ordinato per sé al bene degli altri. Si nota che sono pochissimi i santi che hanno goduto di questa grazia.
Consiste nella presenza simultanea di una medesima persona in due luoghi diversi. Si sono dati numerosi casi nella vita dei santi (Francesco d'Assisi, Antonio da Padova, Francesco Saverio, Paolo della Croce, Alfonso de' Liguori). Rimane uno dei fenomeni più difficili da spiegare in maniera soddisfacente. Charles Richet fa una distinzione fra:
Consiste nella elevazione spontanea, dal suolo, nel mantenimento e spostamento nell'aria del corpo umano senza appoggio alcuno e senza causa naturale visibile. La levitazione ha, di regola, luogo mentre la persona è in estasi. Si parla di:
Fra i casi di levitazione abbiamo: Francesco d'Assisi, Domenico di Guzman, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa d'Avila, Maria Maddalena de' Pazzi, Filippo Neri, Giuseppe da Copertino, Pietro d'Alcantara. Quando il fenomeno si realizza nei santi ha un'origine evidentemente soprannaturale, benché possa avvenire per intervento diabolico, mentre la semplice natura non può alterare le leggi della gravità, fisse e costanti. Nei santi, il fenomeno è considerato una partecipazione anticipata del dono di agilità proprio dei corpi gloriosi.
Consiste nel passaggio di un corpo attraverso un altro, che suppone la compenetrazione o coesistenza dei due corpi in un medesimo luogo. Questo prodigio si verificò in Gesù, il quale si presentò ai suoi discepoli, dopo la risurrezione, entrando a porte chiuse. Un caso fra i santi è quello di Raimondo di Peñafort che entrò nel suo convento di Barcellona senza aprire le porte. Gli autori definiscono questo fenomeno come di ordine soprannaturale. Non può essere né naturale, né preternaturale, in quanto la compenetrazione di corpi suppone un miracolo così grande che si può spiegare solo con l'onnipotenza di Dio. La compenetrazione dei corpi costituisce un vero e proprio miracolo, operato da Dio, e non è una semplice e transitoria anticipazione della sottigliezza del corpo glorioso.
Consiste in un certo splendore che alle volte i corpi di alcuni irradiano soprattutto durante la contemplazione o l'estasi. Talvolta la luminosità prende la forma di un alone o di una corona che circonda la testa del mistico; in altri casi il volto è raggiante di luce, oppure i raggi di luce provenienti dal mistico illuminano pienamente una stanza. Se il fenomeno è autentico può essere interpretato come l'effetto dell'intima unione con Dio o come un anticipo dello splendore che il corpo assumerà quando sarà glorificato. Esistono, per questo fenomeno, cause diverse: mistica (soprannaturale), naturale e preternaturale (diabolica). Per questo occorre estrema cautela nell'attribuire a doni mistici questo fenomeno.
OSMOGENESIA O PROFUMO SOPRANNATURALE
Consiste in un certo profumo di fragranza speciale e inusuale che si sprigiona alle volte dal corpo mortale dei santi o dai sepolcri dove riposano le loro spoglie. Ne sono esempi: il vescovo Policarpo (156), Simone lo stilita (459), Caterina di Cardoña (1577), Caterina de' Ricci (1589), Veronica Giuliani (1727) il cui profumo si sprigionava dalle stigmate, Giovanna Maria della Croce (1673), Padre Pio da Pietrelcina (1968). Afferma Paolo A.Orlandi nell'opera citata che:
L'autenticità del dono dipende dalla vita teologale vissuta dalla persona in questione. Il fenomeno in sé non è spiegabile naturalmente, può avere un'origine preternaturale diabolica, ma nel caso di origine soprannaturale (aromi soavi emanati dai santi) deve intendersi come una conseguenza dello stato di divinizzazione dell'anima o una comunicazione anticipata delle perfezioni del corpo glorioso.
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Mistica.Info è a cura di Antonello Lotti - Sito web: www.mistica.info - E-mail: misticainfo@libero.it
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Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
martedì 12 novembre 2013
I FENOMENI STRAORDINARI NEI MISTICI
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