- Beata Francesca Siedliska (Maria di Gesù Buon Pastore) Fondatrice
21 novembre
Roszkowa Wala (Varsavia), 12 novembre 1842 – Roma, 21 novembre 1902
Nacque presso Varsavia in Polonia il 12 novembre 1842. Attorno al 1860
prese piena coscienza della sua vocazione alla vita religiosa. Una
chiamata che non trovò il favore della famiglia. Nonostante fosse di
salute cagionevole dovette seguire i genitori in diverse località
europee. Nel 1873 padre Leandro Lendzian, sua guida spirituale, disse a
Francesca che scorgeva in lei la chiamata a fondare una famiglia
religiosa. Progetto al quale la giovane si mise subito a lavorare. Il 1°
ottobre 1873, fu ricevuta dal Papa che approvò l'idea della fondazione
delle «Suore della Sacra Famiglia di Nazareth», la cui casa madre fu
stabilita a Roma. Il 1° maggio 1884 la fondatrice e le prime compagne
fecero la professione religiosa; Francesca prese il nome di suor Maria
di Gesù Buon Pastore. Ebbe inizio così un'intensa attività di
evangelizzazione che portò la fondatrice anche in America, Inghilterra,
Francia, Polonia. Morì il 21 novembre 1902 morì. È stata beatificata a
Roma il 23 aprile 1989. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Roma,
beata Maria di Gesù Buon Pastore (Francesca) de Siedliska, vergine,
che, partita dalla Polonia per motivi politici, fondò l’Istituto delle
Suore della Santa Famiglia di Nazareth per provvedere agli emigrati
dalla sua patria.
A leggere la biografia della beata Maria di
Gesù Buon Pastore, al secolo Francesca Siedliska, si resta meravigliati
di fronte al gran numero di km percorsi in numerosi viaggi in tutta
Europa e negli USA, che impegnarono buona parte della sua vita religiosa
e usando i mezzi di trasporto, non certamente veloci e confortevoli di
fine Ottocento.
Francesca Siedliska, nacque nel castello di Roszkowa
Wala presso Varsavia in Polonia il 12 novembre 1842, primogenita dei
coniugi Adolfo Siedliska e Cecilia di Morawska, discendenti da antica
nobiltà polacca; la zona della Polonia ove abitavano, era allora sotto
la protezione dello Zar di Russia e venti anni dopo nel 1863, fu
incorporata nell’impero dello zar.
Crebbe con l’affetto dei
genitori, preoccupati però più della sua salute non florida e della sua
formazione culturale, che da quella di dargli una educazione religiosa.
In un ambiente imbevuto di indifferenza religiosa, propria della
filosofia di quel tempo, Francesca cominciò a conoscere Dio attraverso
un’istitutrice molto brava e colta, che le insegnò anche a pregare; ma
la morte improvvisa di questa istitutrice, la privò del suo sostegno
spirituale.
Successivamente una parente materna la preparò alla
prima confessione; poi la madre si ammalò gravemente e Francesca
angosciata, ebbe la forza d’implorare la Madonna per la sua guarigione,
che avvenne di lì a poco.
Proprio in questo periodo, quando
Francesca assisteva la madre ospitata a Varsavia dal nonno, incontrò nel
novembre 1854 il padre cappuccino Leandro Lendzian di origine lituana e
fra i due s’instaurò una intesa spirituale, che lei considerò il
“momento della mia conversione; mi recai dal padre come una pagana,
vuota di Dio e del Suo amore, tornai illuminata nell’amore”.
Poi con
le tappe della Prima Comunione fatta il 1° maggio 1855; della dura
Quaresima del 1860 vissuta da lei con profondo spirito ascetico; del
drammatico confronto con il padre che voleva farla sposare e inserirla
nell’ambiente dell’alta società, Francesca Siedliska prese sempre più
coscienza della vocazione religiosa che man mano era maturata in lei.
Nel 1860 seguì i suoi genitori che dovettero recarsi in Svizzera, nel
Tirolo, in Germania e in Francia; ma la salute forse anche per lo
strapazzo dei viaggi, cominciò a declinare con preoccupazione, tanto da
far temere una tubercolosi, male che imperversava in quell’epoca.
Nell’autunno del 1860 la madre l’accompagnò per cure a Merano, poi in
Svizzera e infine a Cannes in Francia, dove nel 1868 anche il padre le
raggiunse per fuggire l’insurrezione polacca; l’incontro della famiglia
con il resurrezionista Hube, portò alla conversione del padre Adolfo.
Seguì un periodo di pace per la famiglia, proseguito anche dopo il
ritorno in Polonia nel 1865 e fino alla morte del padre nel 1870.
Sempre con la guida spirituale di padre Leandro Lendzian, Francesca
coltivò la sua aspirazione a consacrarsi interamente a Dio, ostacolata
però dalla malferma salute.
Il 12 aprile 1873, aveva 31 anni, padre
Leandro le disse chiaramente che era volontà di Dio, che iniziasse la
fondazione di una nuova famiglia religiosa.
Sebbene stupita della
richiesta, non oppose resistenze e cominciò l’opera suggeritole; a lei
si unirono in un primo momento la madre, colpita da tempo dalla
spiritualità della figlia e da due anziane terziarie francescane
appartenute ad una estinta comunità di Lublino.
La nuova comunità
doveva essere dedita alla adorazione del Ss. Sacramento, all’imitazione
della vita di Maria Vergine a Nazareth, all’educazione catechistica dei
fanciulli; a causa dell’opposizione del Governo russo, non si poteva
aprire nella Polonia di allora la Casa-madre, allora Francesca Siedliska
partì per Roma a sottoporre il programma della nuova Congregazione al
papa Pio IX.
Il 1° ottobre 1873, fu ricevuta dal Pontefice che
approvò l’idea della fondazione delle “Suore della Sacra Famiglia di
Nazareth”; a questo punto ritornata in Polonia, si ripropose la scelta
di un luogo dove stabilirsi; andò in Francia a Lourdes, ma poi decise di
fondare il suo Nazareth a Roma e nel 1874 vi ritornò, ed ebbe come
consigliere il Generale dei Resurrezionisti padre Semenko.
Acquistò
una piccola casa in via Merulana dove si stabilì, in seguito la
Casa-madre fu fissata definitivamente in via Macchiavelli.
L’ideale
ascetico della fondazione maturò a Loreto nel 1875, cioè imitare la vita
nascosta e tutte le virtù della Sacra Famiglia di Nazareth; il periodo
dal 1873 al 1876 fu detto “la primavera della Congregazione”, la prima
domenica di Avvento del 1875, ebbe luogo la fondazione del nuovo
Istituto, con le prime novizie arrivate dalla Polonia, le tre sorelle
Wanda, Laura e Felicità Lubowidzki.
Nel 1881 fondò una nuova casa a
Cracovia in Polonia; il 1° maggio 1884 la fondatrice e le prime compagne
fecero la professione religiosa e in quest’occasione Francesca prese il
nome di suor Maria di Gesù Buon Pastore.
Volendo estendere gli
scopi della Congregazione anche alle famiglie polacche emigranti negli
Stati Uniti, nel 1885, 1889 e 1896, vi si recò aprendo tre Case a
Chicago e diffondendo le suore dappertutto; nel 1892 era a Parigi, dove
aprì una Casa, nel 1895 fece lo stesso a Londra.
Intanto preparava
le Costituzioni, in cui la Congregazione dichiarava, che suo fine
principale era ricondurre le anime alla verità e di far conoscere ed
amare la Chiesa di Gesù attraverso queste opere: istruzione religiosa
dei catecumeni israeliti, protestanti e scismatici, ritiri spirituali
per le signore, insegnamento della dottrina cristiana e della storia
della Chiesa alle giovani, preparazione dei fanciulli alla Prima
Comunione.
Le Costituzioni ritoccate e ampliate, furono
definitivamente approvate dalla Santa Sede nel 1923, più di 20 anni dopo
la morte della Fondatrice.
Madre Maria di Gesù Buon Pastore,
continuò la sua opera amorevole verso le suore, specie quelle ammalate
che curava e serviva personalmente; per confortare, spronare e
consigliare le suore, intraprese altri viaggi in Inghilterra, Francia,
Polonia.
Ma la sua forte fibra cominciò a cedere per le fatiche, i
viaggi, le preoccupazioni e le tante malattie, tanto che acconsentì al
consiglio dei medici e andò a trascorrere un periodo di riposo presso le
Benedettine di Subiaco, tornando a Roma il 16 ottobre 1902.
Il 15
novembre fu colpita da peritonite acuta e il 21 novembre 1902 morì
santamente, fra il compianto delle sue figlie, aveva 60 anni.
La sua tomba si trova nella Cappella della Casa Generalizia delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth in Roma.
Suor Maria di Gesù Buon Pastore Siedliska, è stata beatificata a Roma
il 23 aprile 1989 da papa Giovanni Paolo II; la sua festa liturgica è il
21 novembre.
Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
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