Vangelo
Lc 5,27-32 Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Parola del Signore
-----------------------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di vivere nel mio cuore con la tua sapienza,di illuminare la mia mente ed il mio cuore,amore unico e perfetto.
Stupendo Gesù,che passa tra i peccatori e non vede il loro peccato,ma vede il fratello da salvare,è così che egli va davanti a Levi e lo chiama,e lui,che sembrava senza cuore,cede e lo segue.
Ma la storia non finisce qui per far comprendere come il suo messaggio di salvezza sia per tutti,si reca con lui nella sua casa,e siede al tavolo con i suoi amici,anche essi considerati degli emarginati dai farisei e dagli scribi.Questo naturalmente è una provocazione per questi ultimi,ma Gesù spiega che non è venuto per i sani,ma per gli ammalati;non per i giusti,ma per i peccatori.
Questa frase può significare forse che i farisei non avevano bisogno del Signore perchè rispettavano la legge?Assolutamente no,perchè già il fatto che facevano delle discriminazioni li rendeva ingiusti.Tutti siamo bisognosi della parola di Dio,tutti abbiamo un cammino da fare per raggiungere la santità,e nessuno di noi deve sentirsi migliore degli altri e già salvo,ma ricercare continuamente la perfezione attraverso la Sua parola,facendo continuamente un confronto con la nostra vita e la vita di Gesù,per cercare di non fare come i farisei ,che a parole erano perfetti,ma nei fatti,non facevano altro che recintare e mettere dei paletti alla misericordia di Gesù.
Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
giovedì 21 aprile 2011
domenica 17 aprile 2011
Mt 9,14-15 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
Vangelo
Mt 9,14-15 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
Parola del Signore
-------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di rinnovare in questo periodo di quaresima,la mia fede,la mia anima ed il mio cuore,perchè sempre fedele alla tua parola,possa seguire la via segnata per noi da Gesù.
Nella prima lettura,il profeta Isaia,ci riporta le parole di Dio riguardo al digiuno,che gli veniva offerto dai giudei e che però non era attinente alle opere, che questi facevano, ed in queste parole riconosciamo la stessa rabbia di Gesù contro i farisei. Queste parole risuonano ancora oggi,perchè il digiuno,non deve essere un ato apparente,una formalità,perchè altrimenti non ha senso.Cominciamo a digiunare dalle liti,dalla violenza,dall'attaccamento ai beni materiali,dalla prepotenza,dal sopruso,dalla voglia di apparire e di mettere sempre il proprio io davanti a tutto e a tutti.
Scegliamo l'umiltà di chi non sa riconoscere da solo ,neanche i propri peccati e inginocchiamoci riverenti davanti al Signore,che per amore nostro,ha sacrificato il suo Figlio,fino alla morte umiliante della croce,per la salvezza di tutti noi,che sicuramente non meritiamo tanto amore.
Matteo ci parla di Gesù che nella regione dei Gaderèni,viene interrogato sul digiuno,che loro e i farisei rispettavano scrupolosamente e che invece i suoi discepoli non favevano.Gesù tra le tante cose che vuole rinnovare per far capire bene i desideri del Padre,rinnova anche questa pratica del digiuno,togliendo da questa ,la scorza di apparenza,e offrendo se stesso come olocausto,per farci capire che non c'è amore più grande di quello che Lui e il Padre hanno per noi. Gesù con la sua risposta fa capire loro che i suoi discepoli,sono talmente legati a lui da essere come invitati a nozze in presenza dello sposo,e che pertanto ,non hanno motivo di digiunare,perchè sono in simbosi con lui,potranno farlo,se vorranno,quando resteranno da soli.
In questo periodo di quaresima,cerchiamo di vivere le regole fondamentali della fede,preghiera ,digiuno e carità,con vero cuore,offrendo ogni nostra azione al Signore,perchè è la disposizione dei nostri cuori che farà la differenza tra noi e i farisei.
Mt 9,14-15 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di rinnovare in questo periodo di quaresima,la mia fede,la mia anima ed il mio cuore,perchè sempre fedele alla tua parola,possa seguire la via segnata per noi da Gesù.
Nella prima lettura,il profeta Isaia,ci riporta le parole di Dio riguardo al digiuno,che gli veniva offerto dai giudei e che però non era attinente alle opere, che questi facevano, ed in queste parole riconosciamo la stessa rabbia di Gesù contro i farisei. Queste parole risuonano ancora oggi,perchè il digiuno,non deve essere un ato apparente,una formalità,perchè altrimenti non ha senso.Cominciamo a digiunare dalle liti,dalla violenza,dall'attaccamento ai beni materiali,dalla prepotenza,dal sopruso,dalla voglia di apparire e di mettere sempre il proprio io davanti a tutto e a tutti.
Scegliamo l'umiltà di chi non sa riconoscere da solo ,neanche i propri peccati e inginocchiamoci riverenti davanti al Signore,che per amore nostro,ha sacrificato il suo Figlio,fino alla morte umiliante della croce,per la salvezza di tutti noi,che sicuramente non meritiamo tanto amore.
Matteo ci parla di Gesù che nella regione dei Gaderèni,viene interrogato sul digiuno,che loro e i farisei rispettavano scrupolosamente e che invece i suoi discepoli non favevano.Gesù tra le tante cose che vuole rinnovare per far capire bene i desideri del Padre,rinnova anche questa pratica del digiuno,togliendo da questa ,la scorza di apparenza,e offrendo se stesso come olocausto,per farci capire che non c'è amore più grande di quello che Lui e il Padre hanno per noi. Gesù con la sua risposta fa capire loro che i suoi discepoli,sono talmente legati a lui da essere come invitati a nozze in presenza dello sposo,e che pertanto ,non hanno motivo di digiunare,perchè sono in simbosi con lui,potranno farlo,se vorranno,quando resteranno da soli.
In questo periodo di quaresima,cerchiamo di vivere le regole fondamentali della fede,preghiera ,digiuno e carità,con vero cuore,offrendo ogni nostra azione al Signore,perchè è la disposizione dei nostri cuori che farà la differenza tra noi e i farisei.
Lc 9,22-25 Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
Vangelo
Lc 9,22-25 Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
Preghiera
Ti prego o Santo Spirito,di ispirare le mie parole,e le azioni di questo tempo di quaresima,perchè possano portare ad una vera conoscienza della tua parola e dei tuoi desideri.
Le parole di Gesù,sono spesso incomprensibili,come in questo caso,ci fa capire che seguirlo non sarà facile,non ci promette gloria,anzi ci fa capire che saremo osteggiati da tutti.Affermare di essere cristiani,vivere da cristiani ,oggi è un'ardua impresa.Il mondo non va dalla nostra parte,anzi ,mentre tutto quello che va contro la religione riesce ad affermarsi,quello che è fede diventa difficile da far rispettare.
Accettare di prendere la propria croce...accettare di vivere la nostra vita alla luce del vangelo,nonostante le difficoltà,abbracciare la croce che ci unisce a Gesù,vuol dire amare Gesù,prenderlo ad esempio e camminare sulle sue orme.Quando questo avviene siamo gia' nel regno dei cieli,perchè la resurrezzione è la nostra speranza,anzi la nostra certezza.
Lc 9,22-25 Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
Preghiera
Ti prego o Santo Spirito,di ispirare le mie parole,e le azioni di questo tempo di quaresima,perchè possano portare ad una vera conoscienza della tua parola e dei tuoi desideri.
Le parole di Gesù,sono spesso incomprensibili,come in questo caso,ci fa capire che seguirlo non sarà facile,non ci promette gloria,anzi ci fa capire che saremo osteggiati da tutti.Affermare di essere cristiani,vivere da cristiani ,oggi è un'ardua impresa.Il mondo non va dalla nostra parte,anzi ,mentre tutto quello che va contro la religione riesce ad affermarsi,quello che è fede diventa difficile da far rispettare.
Accettare di prendere la propria croce...accettare di vivere la nostra vita alla luce del vangelo,nonostante le difficoltà,abbracciare la croce che ci unisce a Gesù,vuol dire amare Gesù,prenderlo ad esempio e camminare sulle sue orme.Quando questo avviene siamo gia' nel regno dei cieli,perchè la resurrezzione è la nostra speranza,anzi la nostra certezza.
Mt 6,1-6.16-18 Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà
Vangelo
Mt 6,1-6.16-18 Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,vorrei tanto che questa quaresima significasse fra noi l'incontro magico della vera conoscenza del tuo amore.A volte ti sento così vicino,altre irraggiungibile,fa che il Tuo Spirito,resti su di me ,in me,e mi faccia vedere tutta la luce che emana da Te,che io mi lasci penetrare da essa.Per Cristo nostro Signore.Amen.
La pratica del digiuno,non è un optional che abbellisce il nostro aspetto esteriore di bravi cristiani,anzi,deve essere concepita proprio nel senso opposto.
Abbiamo spesso affermato ,che quello che il Signore vuole da noi,è una vera fede,non fatta di apparenza e di esteriorità,e quello che deve essere il nostro intento ,è proprio entrare nella profondità della fede.
Il digiuno serve per capire quanto siamo schiavi delle cose materiali,quanto quello che ci succede intorno in fondo non ci tocca l'anima perchè non ci tocca personalmente.
Non cerchiamo di sembrare migliori,cerchiamo di diventarlo,per noi stessi,per poter godere delle grazie che il Signore ci elargirà,solo in base a quanto noi ci affideremo a Lui.
Viviamo questi 40 giorni in vera preparazione alla Pasqua,seguendo Gesù nel deserto,cercando di affrontare le tentazioni e di vincerle,provando ad entrare nel mistero della comunione con Cristo,non può essere una cosa che ci rattrista,ma anzi,se veramente si riesce a viverla con profondità,ci darà talmente tanto,che nessun sacrificio ci sembrerà tale.
La gioia di avvicinare il nostro spirito al Signore,nel silenzio,nell'umiltà,nella verità,e non come i farisei,per seguire le regole,ci potrà riempire di consapevolezza,ci potrà far capire quanto siamo fragili,quanto senza la forza dello Spirito Santo noi non siamo niente.
Il gesto che il sacerdote compie su di noi in chiesa di segnarci con le ceneri,serve a ricordare in modo provocatorio,che tutto quello che noi siamo appartiene a Dio,che il nostro corpo tornerà alla polvere,perchè verra' consunto dalla morte,ma che la parte eterna di noi,vivrà con Cristo,la Pasqua della resurrezzione.
La nostra fede in Gesù è una fede nella speranza della vita eterna,che passa attraverso le tribolazioni della passione di Cristo,dovute al nostro rifiuto di riconoscerlo re della nostra vita,ed allora tutto quello che noi viviamo ,lo possiamo vivere con Lui o senza di Lui,resta una nostra scelta fidarci o continuare a cercare di vivere senza ascoltare la sua parola,resta una scelta,ma spero che insieme potremo fare la scelta definitiva,quella che ci farà decidere per Cristo,attraverso il digiuno,(che la chiesa propone mercoledì delle ceneri e venerdì santo)la preghiera e la carità.
Mt 6,1-6.16-18 Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,vorrei tanto che questa quaresima significasse fra noi l'incontro magico della vera conoscenza del tuo amore.A volte ti sento così vicino,altre irraggiungibile,fa che il Tuo Spirito,resti su di me ,in me,e mi faccia vedere tutta la luce che emana da Te,che io mi lasci penetrare da essa.Per Cristo nostro Signore.Amen.
La pratica del digiuno,non è un optional che abbellisce il nostro aspetto esteriore di bravi cristiani,anzi,deve essere concepita proprio nel senso opposto.
Abbiamo spesso affermato ,che quello che il Signore vuole da noi,è una vera fede,non fatta di apparenza e di esteriorità,e quello che deve essere il nostro intento ,è proprio entrare nella profondità della fede.
Il digiuno serve per capire quanto siamo schiavi delle cose materiali,quanto quello che ci succede intorno in fondo non ci tocca l'anima perchè non ci tocca personalmente.
Non cerchiamo di sembrare migliori,cerchiamo di diventarlo,per noi stessi,per poter godere delle grazie che il Signore ci elargirà,solo in base a quanto noi ci affideremo a Lui.
Viviamo questi 40 giorni in vera preparazione alla Pasqua,seguendo Gesù nel deserto,cercando di affrontare le tentazioni e di vincerle,provando ad entrare nel mistero della comunione con Cristo,non può essere una cosa che ci rattrista,ma anzi,se veramente si riesce a viverla con profondità,ci darà talmente tanto,che nessun sacrificio ci sembrerà tale.
La gioia di avvicinare il nostro spirito al Signore,nel silenzio,nell'umiltà,nella verità,e non come i farisei,per seguire le regole,ci potrà riempire di consapevolezza,ci potrà far capire quanto siamo fragili,quanto senza la forza dello Spirito Santo noi non siamo niente.
Il gesto che il sacerdote compie su di noi in chiesa di segnarci con le ceneri,serve a ricordare in modo provocatorio,che tutto quello che noi siamo appartiene a Dio,che il nostro corpo tornerà alla polvere,perchè verra' consunto dalla morte,ma che la parte eterna di noi,vivrà con Cristo,la Pasqua della resurrezzione.
La nostra fede in Gesù è una fede nella speranza della vita eterna,che passa attraverso le tribolazioni della passione di Cristo,dovute al nostro rifiuto di riconoscerlo re della nostra vita,ed allora tutto quello che noi viviamo ,lo possiamo vivere con Lui o senza di Lui,resta una nostra scelta fidarci o continuare a cercare di vivere senza ascoltare la sua parola,resta una scelta,ma spero che insieme potremo fare la scelta definitiva,quella che ci farà decidere per Cristo,attraverso il digiuno,(che la chiesa propone mercoledì delle ceneri e venerdì santo)la preghiera e la carità.
Mc 8,14-21 Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
Vangelo
Mc 8,14-21 Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore
---------------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Ancora una volta vediamo Gesù che discute,e questa volta con i discepoli.Si erano appena allontanati con la barca dalla terra dei Farisei,che avevano tanto da fare a criticare il suo operato,che non capivano assolutamente l'importanza di comprendere le sue parole.Certo che con loro era rimasto deluso,ma con i suoi discepoli,la delusione diventa quasi rabbia.
Loro erano vicini a Lui,lo avevano visto con i loro occhi,compiere miracoli,possibile mai che neanche questo bastasse per aprire la loro mente? Perchè non riuscivano a capire che seguire il Messia significa abbandonare la parte attaccata alla terra ,la parte umana che è in noi? Come puoi aver paura di avere fame confidando nel Signore? Come puoi preoccuparti di quello che è ingiusto se confidi in Dio?
Giacomo ce lo ricorda,di non cadere in tentazione,perchè la tentazione non puo' venire da Dio, e quindi va fuggita in tutti i modi, solo tutto quello che viene da Dio è perfetto.
Perchè ci preoccupiamo di quello che è degli uomini,perchè ci facciamo deviare da tutto e non seguiamo solo la sua parola,siamo come i farisei?Siamo come i pagani?Cerchiamo nel potere la nostra salvezza?Pensiamo alla ricchezza come sinonimo di felicità?
Dov'è la nostra fede? In chi riponiamo la nostra fiducia? Ancora non abbiamo capito? Eppure ce ne ha date e continua a darcene di prove il nostro Signore,ma noi siamo sordi,ciechi e duri di cuore,continuiamo a vivere per le cose materiali e trascuriamo la Spiritualita' dell'anima,nascondendoci dietro a tutte le scuse del mondo....ecco la chiave,le scuse del mondo!
Perdonaci Signore di non vivere solo per te e per la tua parola,fa che in questo periodo di Quaresima che ci accingiamo a vivere,possiamo entrare veramente in comunione con Te;che con Te spezziamo il pane,e dopo essercene cibati,Ti aiutiamo a distribuirlo ai fratelli.
Il mio tono in questa riflessione,non vuole essere saccente,ma indignato.perchè è questa l'impressione che mi da leggere questo brano.Gesù parla,ma loro non ascoltano,gli parlano sopra,accampando scuse,e Lui a raffica risponde con delle domande,classico atteggiamento di chi sta per esplodere,perchè giustamente è indignato da tanta ottusità.
Quanta pazienza devi avere con noi Signore!Noi non ti meritiamo,per questo tutto quello che abbiamo,anche quel po' di fede di cui ci vantiamo tanto,è merito della tua grazia.
Mc 8,14-21 Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Ancora una volta vediamo Gesù che discute,e questa volta con i discepoli.Si erano appena allontanati con la barca dalla terra dei Farisei,che avevano tanto da fare a criticare il suo operato,che non capivano assolutamente l'importanza di comprendere le sue parole.Certo che con loro era rimasto deluso,ma con i suoi discepoli,la delusione diventa quasi rabbia.
Loro erano vicini a Lui,lo avevano visto con i loro occhi,compiere miracoli,possibile mai che neanche questo bastasse per aprire la loro mente? Perchè non riuscivano a capire che seguire il Messia significa abbandonare la parte attaccata alla terra ,la parte umana che è in noi? Come puoi aver paura di avere fame confidando nel Signore? Come puoi preoccuparti di quello che è ingiusto se confidi in Dio?
Giacomo ce lo ricorda,di non cadere in tentazione,perchè la tentazione non puo' venire da Dio, e quindi va fuggita in tutti i modi, solo tutto quello che viene da Dio è perfetto.
Perchè ci preoccupiamo di quello che è degli uomini,perchè ci facciamo deviare da tutto e non seguiamo solo la sua parola,siamo come i farisei?Siamo come i pagani?Cerchiamo nel potere la nostra salvezza?Pensiamo alla ricchezza come sinonimo di felicità?
Dov'è la nostra fede? In chi riponiamo la nostra fiducia? Ancora non abbiamo capito? Eppure ce ne ha date e continua a darcene di prove il nostro Signore,ma noi siamo sordi,ciechi e duri di cuore,continuiamo a vivere per le cose materiali e trascuriamo la Spiritualita' dell'anima,nascondendoci dietro a tutte le scuse del mondo....ecco la chiave,le scuse del mondo!
Perdonaci Signore di non vivere solo per te e per la tua parola,fa che in questo periodo di Quaresima che ci accingiamo a vivere,possiamo entrare veramente in comunione con Te;che con Te spezziamo il pane,e dopo essercene cibati,Ti aiutiamo a distribuirlo ai fratelli.
Il mio tono in questa riflessione,non vuole essere saccente,ma indignato.perchè è questa l'impressione che mi da leggere questo brano.Gesù parla,ma loro non ascoltano,gli parlano sopra,accampando scuse,e Lui a raffica risponde con delle domande,classico atteggiamento di chi sta per esplodere,perchè giustamente è indignato da tanta ottusità.
Quanta pazienza devi avere con noi Signore!Noi non ti meritiamo,per questo tutto quello che abbiamo,anche quel po' di fede di cui ci vantiamo tanto,è merito della tua grazia.
Mc 8,11-13 Perché questa generazione chiede un segno?
Vangelo
Mc 8,11-13 Perché questa generazione chiede un segno?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
Mc 8,11-13 Perché questa generazione chiede un segno?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore,fa che il mio cuore sia sempre puro, retto e sincero, per custodire la Tua parola, e dammi la forza di testimoniarla con la fede e l’esempio.
In questo periodo leggeremo la lettera di San Giacomo, una delle pagine più belle del nuovo testamento. I consigli che Lui ci da, in questa lettera, sono chiaramente dettati da chi li ha vissuti in prima persona, da chi ha provato sulla propria pelle la fede, con tutti i suoi avvenimenti e con le grazie che ne conseguono. Quello che ci presenta Giacomo, è il modo giusto d’approciarsi alla fede, di rivolgersi a Dio per chiedere a Lui di gestire la nostra vita, e di conseguenza anche la stessa fede. Spesso invece il nostro pregare è una richiesta di prove, un ricatto continuo, un mercanteggiare, che non piace al Signore, e poi, invece di renderci conto che siamo noi che sbagliamo, Lo accusiamo di non ascoltarci. Chiediamo prove, ma non diamo nessuna prova di fiducia, mettiamo dei paletti che nessuno ci chiede di mettere e, addirittura, crediamo di avere il monopolio su Dio e sulla gestione delle regole. Se fosse possibile, riscriveremmo anche i dieci comandamenti e il vangelo, per correggere le regole a modo nostro e solo per noi!
Questo della richiesta dei segni,è un episodio che viene narrato anche da Luca (Lc. 11, 29-30) in cui si parla del segno di Giona, il significato è che la richiesta di segni non si giustifica se non con la malafede; cercare segni e non vederli...
Anche oggi molti cercano segni dei tempi, si preoccupano di saper vedere negli eventi , ma quanti aprono gli occhi del cuore per cercare Gesù? Il segno è in Lui,ma per riconoscerlo bisogna cercare di capire che dobbiamo vivere come Lui, amare come Lui, perdonare come Lui.
Questo della richiesta dei segni,è un episodio che viene narrato anche da Luca (Lc. 11, 29-30) in cui si parla del segno di Giona, il significato è che la richiesta di segni non si giustifica se non con la malafede; cercare segni e non vederli...
Anche oggi molti cercano segni dei tempi, si preoccupano di saper vedere negli eventi , ma quanti aprono gli occhi del cuore per cercare Gesù? Il segno è in Lui,ma per riconoscerlo bisogna cercare di capire che dobbiamo vivere come Lui, amare come Lui, perdonare come Lui.
Lc 6,17.20-2 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
Vangelo
Lc 6,17.20-2 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore
---------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Questa pagina è sicuramente una di quelle più controverse del vangelo,eppure,leggendola alla luce della fede,mi sembra quasi di vedere un Gesù che abbraccia i suoi fratelli più piccoli. L'immagine che mi viene agli occhi mi porta a considerare con quanto amore Egli dia in continuazione a chi soffre,e quale benedizione sia la sofferenza che ci porta a chiedere aiuto e soccorso proprio a Lui.
L'onesta' non paga,lo sentiamo dire spesso...e lo viviamo purtroppo;senza un qualche seppur piccolo compromesso,non si riesce spesso neanche a fare le cose più semplici. Il mondo è dei prepotenti e dei corrotti,ed è difficile rimanere onesti,è difficile vivere come Gesù ci insegna,e spesso veniamo denigrati ed offesi,ma questa però non è la mentalità di Dio,che sceglie i più piccoli,gli umili,quelli che sanno mettersi ai suoi piedi,che sanno accettare di vuotare se stessi per fare posto all'uomo nuovo che lo Spirito Santo guida in lui.
I ricchi, che nella vita hanno già tutto,credono di poter bastare a se stessi,e vivono spesso il loro benessere,senza curarsi della povera gente,o al massimo dando loro le briciole,e questo li porterà a
vivere nell'egoismo e nell'ingiustizia,a non rivolgere il loro sguardo al cielo.
Vivere Cristo oggi come ieri,non è facile,ma è sicuramente una sfida che fa onore,ma onore vero,quello che innalza gli umili al di sopra dei potenti ,come canta la vergine Maria .
Lc 6,17.20-2 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Questa pagina è sicuramente una di quelle più controverse del vangelo,eppure,leggendola alla luce della fede,mi sembra quasi di vedere un Gesù che abbraccia i suoi fratelli più piccoli. L'immagine che mi viene agli occhi mi porta a considerare con quanto amore Egli dia in continuazione a chi soffre,e quale benedizione sia la sofferenza che ci porta a chiedere aiuto e soccorso proprio a Lui.
L'onesta' non paga,lo sentiamo dire spesso...e lo viviamo purtroppo;senza un qualche seppur piccolo compromesso,non si riesce spesso neanche a fare le cose più semplici. Il mondo è dei prepotenti e dei corrotti,ed è difficile rimanere onesti,è difficile vivere come Gesù ci insegna,e spesso veniamo denigrati ed offesi,ma questa però non è la mentalità di Dio,che sceglie i più piccoli,gli umili,quelli che sanno mettersi ai suoi piedi,che sanno accettare di vuotare se stessi per fare posto all'uomo nuovo che lo Spirito Santo guida in lui.
I ricchi, che nella vita hanno già tutto,credono di poter bastare a se stessi,e vivono spesso il loro benessere,senza curarsi della povera gente,o al massimo dando loro le briciole,e questo li porterà a
vivere nell'egoismo e nell'ingiustizia,a non rivolgere il loro sguardo al cielo.
Vivere Cristo oggi come ieri,non è facile,ma è sicuramente una sfida che fa onore,ma onore vero,quello che innalza gli umili al di sopra dei potenti ,come canta la vergine Maria .
Mc 8,1-10 Mangiarono a sazietà.
Vangelo
Mc 8,1-10 Mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O buon Gesù,che ci inviti ad essere tuoi discepoli,spessa con me il pane della tua parola,perchè il vera comunione con te io sia in comunione con tutti i miei fratelli,e possa aiutarti a distribuirla.Santo Spirito possiedimi.Amen-
Ancora una volta Gesù,moltiplica il pane per la folla che lo segue;questa volta lo fa tra i pagani,proprio per significare che lui è il messia di tutti i popoli della terra,nessuno escluso.Siamo noi che cerchiamo altri dei,come possiamo vedere nella prima lettura,noi che ci costruiamo altri altari a cui dare adorazione,a volte con altri dei,ma non solo.Siamo troppo spesso vittime di una vita frenetica,in cui il lavoro,il benessere,la politica,ildivertimento prendono il sopravvento.Tutto per soddisfare il bisogno di cose materiali e corporali,ma mentre facciamo tutto questo,non ci rendiamo conto che la nostra anima inaridisce....siamo nel deserto,mentre crediamo di vicere a pieno la nostra vita,ci incamminiamo verso il deserto dell'anima,e verrà il giorno,che ci renderemo conto di avere fame e sete,il giorno in cui tutto quello che abbiamo,non ci basterà più,perchè ci renderemo conto,che non ci ha saziati,che ci manca qualcosa.Quel giorno,Gesù avrà compassione di noi,quel giorno cercherà di parlare ancora al nostro cuore,come fa da sempre,ma chissà se ci degneremo di ascoltarlo..........
Egli non ci chiede di fare miracoli,ma di avere fiducia in lui,di metterci al cospetto della sua parola e di lasciare che lui faccia il resto,ma vuole la nostra collaborazione,ci spinge a cercare un odo per risolvere il problema quando si presenta,con quello che abbiamo,anche con la nostra piccolezza.Siamo poco,forse si,ma anche una briciola nelle mani del Signore,può sfamare una moltitudine di gente,e allora eccomi qui,con le mie briciole d'amoore che cerco di distribuire,perchè tutti possano conoscere Gesù come io lo conosco,e anche per grazia sua,andare oltre.
Spesso mi chiedo se chi mi legge capisce ,non quello che dico,perchè per questo mi affido allo Spirito di Dio,ma perchè lo faccio.Non è presunzione,ne voglia di apparire,credetemi,io sono qui,sempre piena di paura di sbagliare,di ferire qualcuno,di colpire nel centro di una ferita aperta,nè mi sento eletta a farlo,ma penso che tutti dovremmo essere così umili da accettare di essere briciole nelle mani di Gesù e di lasciarci distribuire,perchè Lui che nella sua immensa Misericordia ha avuto compassione di noi,possa essere riconosciuto anche attraverso noi,che siamo un suo miracolo.Per questo oggi chiudo con una preghiera:
Apri Signore gli occhi e le orecchie di tutti noi alla tua parola e sciogli la nostra lingua per benedirti e ringraziarti;mostraci con tutta la forza del tuo amore,come solo tu hai parole di vita eterna,che saziano l'anima e rendono meravigliosa la nostra vita.Amen.
Mc 8,1-10 Mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O buon Gesù,che ci inviti ad essere tuoi discepoli,spessa con me il pane della tua parola,perchè il vera comunione con te io sia in comunione con tutti i miei fratelli,e possa aiutarti a distribuirla.Santo Spirito possiedimi.Amen-
Ancora una volta Gesù,moltiplica il pane per la folla che lo segue;questa volta lo fa tra i pagani,proprio per significare che lui è il messia di tutti i popoli della terra,nessuno escluso.Siamo noi che cerchiamo altri dei,come possiamo vedere nella prima lettura,noi che ci costruiamo altri altari a cui dare adorazione,a volte con altri dei,ma non solo.Siamo troppo spesso vittime di una vita frenetica,in cui il lavoro,il benessere,la politica,ildivertimento prendono il sopravvento.Tutto per soddisfare il bisogno di cose materiali e corporali,ma mentre facciamo tutto questo,non ci rendiamo conto che la nostra anima inaridisce....siamo nel deserto,mentre crediamo di vicere a pieno la nostra vita,ci incamminiamo verso il deserto dell'anima,e verrà il giorno,che ci renderemo conto di avere fame e sete,il giorno in cui tutto quello che abbiamo,non ci basterà più,perchè ci renderemo conto,che non ci ha saziati,che ci manca qualcosa.Quel giorno,Gesù avrà compassione di noi,quel giorno cercherà di parlare ancora al nostro cuore,come fa da sempre,ma chissà se ci degneremo di ascoltarlo..........
Egli non ci chiede di fare miracoli,ma di avere fiducia in lui,di metterci al cospetto della sua parola e di lasciare che lui faccia il resto,ma vuole la nostra collaborazione,ci spinge a cercare un odo per risolvere il problema quando si presenta,con quello che abbiamo,anche con la nostra piccolezza.Siamo poco,forse si,ma anche una briciola nelle mani del Signore,può sfamare una moltitudine di gente,e allora eccomi qui,con le mie briciole d'amoore che cerco di distribuire,perchè tutti possano conoscere Gesù come io lo conosco,e anche per grazia sua,andare oltre.
Spesso mi chiedo se chi mi legge capisce ,non quello che dico,perchè per questo mi affido allo Spirito di Dio,ma perchè lo faccio.Non è presunzione,ne voglia di apparire,credetemi,io sono qui,sempre piena di paura di sbagliare,di ferire qualcuno,di colpire nel centro di una ferita aperta,nè mi sento eletta a farlo,ma penso che tutti dovremmo essere così umili da accettare di essere briciole nelle mani di Gesù e di lasciarci distribuire,perchè Lui che nella sua immensa Misericordia ha avuto compassione di noi,possa essere riconosciuto anche attraverso noi,che siamo un suo miracolo.Per questo oggi chiudo con una preghiera:
Apri Signore gli occhi e le orecchie di tutti noi alla tua parola e sciogli la nostra lingua per benedirti e ringraziarti;mostraci con tutta la forza del tuo amore,come solo tu hai parole di vita eterna,che saziano l'anima e rendono meravigliosa la nostra vita.Amen.
Mc 7,31-37 Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Vangelo
Mc 7,31-37 Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore
--------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
Preghiera
Vieni o Spirito santo,nella mia mente ottusa,aprila alla comprensione della tua parola,apri i miei occhi e le mie orecchie,come hai fatto con il sordomuto del Vangelo.
Gesù parla e opera,lo fa anche in terra pagana,ma i suoi gesti,sono uguali a quelli che compie con gli ebrei,perchè per lui,tutti sono uguali.
Quello che Lui vuole prima di tutto è la vera comprensione della parola di Dio.Ha gia' spiegato che non si debbono mettere le nostre idee umane e le nostre leggi,ma seguire solo la parola del Signore,che è stata dettata dall'amore,e che va letta con questa ottica,non dimenticando mai che è per il nostro bene che Dio ci parla,è per il nostro bene che Gesù è venuto,e che prendendoci da parte ,ad ognuno di noi,egli parla.
Il miracolo che opera sul sordomuto,è significativo di quello che opera in noi,quando ci avviciniamo a Lui,noi speriamo in una sua azione guaritrice,ed è per questo che chiediamo l'imposizione delle mani,ma Gesù non opera come noi vogliamo,ha sempre qualcosa da dirci di più ,ed infatti ecco che non opera quello che noi aspettiamo,ma ci invita anche all'ascolto e alla parola.
Quel suo non dire a nessuno del miracolo operato,non vuole dire non parlarne,secondo me,ma vuole dire:Non parlare del miracolo che io ho operato in te,ma di quello che tu sei diventato grazie a questo miracolo.Parla della grazia che è in te,della bellezza che vedi nel tuo cuore grazie alla fede ,parla con le tue opere oltre che con le tue parole,in questo modo porterai la luce del Signore intorno a te,e a tua volta aprirai gli occhi e gli orecchi dei tuoi fratelli.Aderire al progetto di Gesù per la salvezza degli uomini.
Questa è comprensione del vero rapporto che il Signore vuole con noi,un amore reciproco e consapevole,che non aspetta solo di essere donato,ma che a sua volta si dona all'altro,con la stessa intensità.
Mc 7,31-37 Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
Preghiera
Vieni o Spirito santo,nella mia mente ottusa,aprila alla comprensione della tua parola,apri i miei occhi e le mie orecchie,come hai fatto con il sordomuto del Vangelo.
Gesù parla e opera,lo fa anche in terra pagana,ma i suoi gesti,sono uguali a quelli che compie con gli ebrei,perchè per lui,tutti sono uguali.
Quello che Lui vuole prima di tutto è la vera comprensione della parola di Dio.Ha gia' spiegato che non si debbono mettere le nostre idee umane e le nostre leggi,ma seguire solo la parola del Signore,che è stata dettata dall'amore,e che va letta con questa ottica,non dimenticando mai che è per il nostro bene che Dio ci parla,è per il nostro bene che Gesù è venuto,e che prendendoci da parte ,ad ognuno di noi,egli parla.
Il miracolo che opera sul sordomuto,è significativo di quello che opera in noi,quando ci avviciniamo a Lui,noi speriamo in una sua azione guaritrice,ed è per questo che chiediamo l'imposizione delle mani,ma Gesù non opera come noi vogliamo,ha sempre qualcosa da dirci di più ,ed infatti ecco che non opera quello che noi aspettiamo,ma ci invita anche all'ascolto e alla parola.
Quel suo non dire a nessuno del miracolo operato,non vuole dire non parlarne,secondo me,ma vuole dire:Non parlare del miracolo che io ho operato in te,ma di quello che tu sei diventato grazie a questo miracolo.Parla della grazia che è in te,della bellezza che vedi nel tuo cuore grazie alla fede ,parla con le tue opere oltre che con le tue parole,in questo modo porterai la luce del Signore intorno a te,e a tua volta aprirai gli occhi e gli orecchi dei tuoi fratelli.Aderire al progetto di Gesù per la salvezza degli uomini.
Questa è comprensione del vero rapporto che il Signore vuole con noi,un amore reciproco e consapevole,che non aspetta solo di essere donato,ma che a sua volta si dona all'altro,con la stessa intensità.
Mc 7,24-30 I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.
Vangelo
Mc 7,24-30 I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
Parola del Signore
---------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di entrare nel mio cuore,ed aiutarmi a capire e vivere la tua parola,perchè la tua luce possa riflettere attraverso di essa nella mia vita.
Questo brano ci fa vedere un Gesù che non è disponibile a donarsi a chi no sa cosa vuole.Il motivo per cui io inserisco anche le letture oltre al vangelo,è per poter leggere nella sua completezza la parola di Dio.Nella prima lettura vediamo come Salomone,in vecchiaia,si fa coinvolgere nell'adorazione ad altri dei,perchè il cervello è ormai offuscato dalle troppe mogli,e perchè ha abbandonato la vera devozione a Dio.Grazie però alle opere e alla fede di Davide suo padre,non gli toglierà il regno finchè è in vita,ma per colpa sua lo toglierà dalle mani del figlio.Già questo ci dovrebbe far riflettere su quello che comporta la negazione di dio,l'adorazione di falsi dei,o peggio ancora di maghi e spiriti maligni,una maledizione che trascineremmo anche nelle generazioni future e che invece a volte,affrontiamo con troppa disinvoltura e leggerezza.
La donna del Vangelo,non sta cercando Gesù perchè crede che sia il Messia,ma solo perchè è disperata,per la malattia della figlia,si rivolge a Lui come si rivolgerebbe a un altro qualsiasi dio,o a un mago,è proprio qui che la differenza la sconvolge e le apre gli occhi.
Chiunque si sarebbe fatto grande ai suoi occhi,approfittando della sua disperazione....ma Gesù non è come gli altri,vuole che la donna capisca la differenza tra lui e gli altri.Gli dice che lui non è il suo dio,ma è il Dio degli ebrei,e che è per loro che è venuto; ma noi che stiamo imparando a conoscere Gesù,sappiamo che non è così che lui ragiona,anzi,è sempre in rotta con loro perchè compie guarigioni e si intrattiene con i pagani. Allora la sua è una provocazione,vuole colpire la donna costringendola a rendersi conto,del fatto che Lui è quello che compie miracoli,e solo quando vede che la donna è disposta alla fede,che per fede vera gli chiede di aiutarla,solo allora,le dice di andare e vedere il miracolo che è stato compiuto grazie alla sua fede.
Mc 7,24-30 I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di entrare nel mio cuore,ed aiutarmi a capire e vivere la tua parola,perchè la tua luce possa riflettere attraverso di essa nella mia vita.
Questo brano ci fa vedere un Gesù che non è disponibile a donarsi a chi no sa cosa vuole.Il motivo per cui io inserisco anche le letture oltre al vangelo,è per poter leggere nella sua completezza la parola di Dio.Nella prima lettura vediamo come Salomone,in vecchiaia,si fa coinvolgere nell'adorazione ad altri dei,perchè il cervello è ormai offuscato dalle troppe mogli,e perchè ha abbandonato la vera devozione a Dio.Grazie però alle opere e alla fede di Davide suo padre,non gli toglierà il regno finchè è in vita,ma per colpa sua lo toglierà dalle mani del figlio.Già questo ci dovrebbe far riflettere su quello che comporta la negazione di dio,l'adorazione di falsi dei,o peggio ancora di maghi e spiriti maligni,una maledizione che trascineremmo anche nelle generazioni future e che invece a volte,affrontiamo con troppa disinvoltura e leggerezza.
La donna del Vangelo,non sta cercando Gesù perchè crede che sia il Messia,ma solo perchè è disperata,per la malattia della figlia,si rivolge a Lui come si rivolgerebbe a un altro qualsiasi dio,o a un mago,è proprio qui che la differenza la sconvolge e le apre gli occhi.
Chiunque si sarebbe fatto grande ai suoi occhi,approfittando della sua disperazione....ma Gesù non è come gli altri,vuole che la donna capisca la differenza tra lui e gli altri.Gli dice che lui non è il suo dio,ma è il Dio degli ebrei,e che è per loro che è venuto; ma noi che stiamo imparando a conoscere Gesù,sappiamo che non è così che lui ragiona,anzi,è sempre in rotta con loro perchè compie guarigioni e si intrattiene con i pagani. Allora la sua è una provocazione,vuole colpire la donna costringendola a rendersi conto,del fatto che Lui è quello che compie miracoli,e solo quando vede che la donna è disposta alla fede,che per fede vera gli chiede di aiutarla,solo allora,le dice di andare e vedere il miracolo che è stato compiuto grazie alla sua fede.
Mc 7,14-23 Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
Vangelo
Mc 7,14-23 Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
----------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo,confortami ,aiutami e dammi la possibilità di comprendere la vera parola che tu vuoi che entri nel mio cuore,perchè solo quello che tu vuoi, esca dalla mia bocca.
Il Signore dopo aver parlato del modo giusto di concepire le letture ,spiega ai discepoli che non sono le cose esterne che possono inquinare il corpo dell'uomo,perchè così come entrano queste escono,ma che è quello che è insito dentro al corpo dell'uomo,che puo' danneggiarlo veramente.
E' inutile pensare che ci sono dei cibi impuri,delle persone impure,e non vedere che sono i sentimenti di divisione,di odio ed altri cattivi pensieri che sono nel nostro cuore che ci allontanano dalla vera fede.
C'è un altro passo del vangelo che dice di guardare il trave nel nostro occhio e non la pagliuzza nell'occhio del nostro fratello,tutto questo per far capire che la fede,non è apparenza,non può essere una cosa che sembra quella più giusta,ma deve essere quella giusta.Non possiamo farci una religione su misura,come i farisei,fatta di simbolismi e di ipocrisie,ne possiamo pensare di essere credibili se predichiamo bene e razzoliamo male...con questo non voglio dire che non possiamo sbagliare,siamo essere umani,e sicuramente facciamo qualche errore,ma io non credo che si possa capire il discorso evangelico se non lo si vive,per questo Gesù torna a ripeterlo spesso ai suoi discepoli.
Mc 7,14-23 Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo,confortami ,aiutami e dammi la possibilità di comprendere la vera parola che tu vuoi che entri nel mio cuore,perchè solo quello che tu vuoi, esca dalla mia bocca.
Il Signore dopo aver parlato del modo giusto di concepire le letture ,spiega ai discepoli che non sono le cose esterne che possono inquinare il corpo dell'uomo,perchè così come entrano queste escono,ma che è quello che è insito dentro al corpo dell'uomo,che puo' danneggiarlo veramente.
E' inutile pensare che ci sono dei cibi impuri,delle persone impure,e non vedere che sono i sentimenti di divisione,di odio ed altri cattivi pensieri che sono nel nostro cuore che ci allontanano dalla vera fede.
C'è un altro passo del vangelo che dice di guardare il trave nel nostro occhio e non la pagliuzza nell'occhio del nostro fratello,tutto questo per far capire che la fede,non è apparenza,non può essere una cosa che sembra quella più giusta,ma deve essere quella giusta.Non possiamo farci una religione su misura,come i farisei,fatta di simbolismi e di ipocrisie,ne possiamo pensare di essere credibili se predichiamo bene e razzoliamo male...con questo non voglio dire che non possiamo sbagliare,siamo essere umani,e sicuramente facciamo qualche errore,ma io non credo che si possa capire il discorso evangelico se non lo si vive,per questo Gesù torna a ripeterlo spesso ai suoi discepoli.
Mc 7,1-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
Vangelo
Mc 7,1-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti chiedo Mio Signore,di illuminare la mia mente,di aprirla alla comprensione della tua parola,perchè il mio cuore possa distinguere la verità tra la tua parola e quello che la mia mente umana inserisce come sovrastruttura a queste.
_______________________________________________________________
Con Korbàn (traslitterazione dell'ebraico קרבן, plurale קרבנות Korbanòt, dalla radice קרב "avvicinare", "accostare" a Dio) si intende il sacrificio cruento (cioè che veniva macellato e/o distrutto tramite il fuoco) o incruento (cioè che non veniva distrutto ma offerto ai sacerdoti o al Tempio di Gerusalemme) proprio dell'antica religione ebraica.
__________________________________________________________
Con questa ricerca inizia la mia riflessione alla parola del Signore,Come spesso ripeto,io sono una persona semplice,la mia cultura non va oltre le medie inferiore,e questo mi porta a non conoscere il significato di alcune parole che vengono utilizzate nei testi sacri,che sono molto antichi e spesso citano parole che rrisalgono all'ebraico antico,e aramaico.
Intorno a Gesù,c'era tanta gente,anche i farisei e i giudei del tempio,che si accostavano a lui più per criticarlo che per ascoltarlo.Veniva infatti a portare una parola nuova che per loro era sconvolgente.Erano infatti molto legati alle tradizioni,ma il problema non era la tradizione,era che rispettando le regole che loro stessi avevano imposto,trascuravano quello che era il messaggio fondamentale dell'amore di Dio.
Gli ebrei antichi si ritenevano gli unici degni di questo rapporto filiale con Dio,e consideravano tutti gli altri impuri ed indegni,ed anche tra di loro poi facevano una rigida selezione,escludendo gli ammalati,i lebbrosi,insomma ,con le loro regole,chiudevano a molti le porte del paradiso.
Non ci scandalizziamo molto però,perchè ancora oggi c'è chi si nasconde dietro alle regole per escludere i fratelli dalla comunità religiose.
Gesù non accetta queste regole create per selezionare,per dividere,e per escludere dalla vita di tutti i giorni la parola di Dio,li chiama ipocriti,perchè con la scusa di dover conservare l'offerta per il tempio di Dio,magari trascuravano di aiutare il padre e la madre,che invece era un comandamento della legge di Mosè.
Ma quello che Gesù portava in quei contesti,non era solo il messaggio dell'amore di Dio,ma anche un nuovo olocausto,che poneva fine a tutte quelle regole dettate dagli uomini.Era Lui che si offriva,per volere del Padre,come olocausto sulla croce,per la salvezza di tutti gli uomini.
Riflettiamo se anche noi per esempio,mentre ci rechiamo in chiesa,non facciamo finta di non vedere il povero che chiede l'elemosina vicino alla porta,si è vero,spesso sono zingari che approfittano della nostra bontà,ma se invece di irrigidire il nostro cuore,pensassimo a quanto noi siamo più fortunati,e quanto non saremmo meno ricchi,se dessimo anche una piccola moneta,forse entreremmo in chiesa con più predisposizione all'ascolto della parola.Stiamo andando veramente a fare la comunione con Cristo,o solo un rito senza senso?
Mc 7,1-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti chiedo Mio Signore,di illuminare la mia mente,di aprirla alla comprensione della tua parola,perchè il mio cuore possa distinguere la verità tra la tua parola e quello che la mia mente umana inserisce come sovrastruttura a queste.
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Con Korbàn (traslitterazione dell'ebraico קרבן, plurale קרבנות Korbanòt, dalla radice קרב "avvicinare", "accostare" a Dio) si intende il sacrificio cruento (cioè che veniva macellato e/o distrutto tramite il fuoco) o incruento (cioè che non veniva distrutto ma offerto ai sacerdoti o al Tempio di Gerusalemme) proprio dell'antica religione ebraica.
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Con questa ricerca inizia la mia riflessione alla parola del Signore,Come spesso ripeto,io sono una persona semplice,la mia cultura non va oltre le medie inferiore,e questo mi porta a non conoscere il significato di alcune parole che vengono utilizzate nei testi sacri,che sono molto antichi e spesso citano parole che rrisalgono all'ebraico antico,e aramaico.
Intorno a Gesù,c'era tanta gente,anche i farisei e i giudei del tempio,che si accostavano a lui più per criticarlo che per ascoltarlo.Veniva infatti a portare una parola nuova che per loro era sconvolgente.Erano infatti molto legati alle tradizioni,ma il problema non era la tradizione,era che rispettando le regole che loro stessi avevano imposto,trascuravano quello che era il messaggio fondamentale dell'amore di Dio.
Gli ebrei antichi si ritenevano gli unici degni di questo rapporto filiale con Dio,e consideravano tutti gli altri impuri ed indegni,ed anche tra di loro poi facevano una rigida selezione,escludendo gli ammalati,i lebbrosi,insomma ,con le loro regole,chiudevano a molti le porte del paradiso.
Non ci scandalizziamo molto però,perchè ancora oggi c'è chi si nasconde dietro alle regole per escludere i fratelli dalla comunità religiose.
Gesù non accetta queste regole create per selezionare,per dividere,e per escludere dalla vita di tutti i giorni la parola di Dio,li chiama ipocriti,perchè con la scusa di dover conservare l'offerta per il tempio di Dio,magari trascuravano di aiutare il padre e la madre,che invece era un comandamento della legge di Mosè.
Ma quello che Gesù portava in quei contesti,non era solo il messaggio dell'amore di Dio,ma anche un nuovo olocausto,che poneva fine a tutte quelle regole dettate dagli uomini.Era Lui che si offriva,per volere del Padre,come olocausto sulla croce,per la salvezza di tutti gli uomini.
Riflettiamo se anche noi per esempio,mentre ci rechiamo in chiesa,non facciamo finta di non vedere il povero che chiede l'elemosina vicino alla porta,si è vero,spesso sono zingari che approfittano della nostra bontà,ma se invece di irrigidire il nostro cuore,pensassimo a quanto noi siamo più fortunati,e quanto non saremmo meno ricchi,se dessimo anche una piccola moneta,forse entreremmo in chiesa con più predisposizione all'ascolto della parola.Stiamo andando veramente a fare la comunione con Cristo,o solo un rito senza senso?
Mc 6,53-56 Quanti lo toccavano venivano salvati.
Vangelo
Mc 6,53-56 Quanti lo toccavano venivano salvati.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Parola del Signore
------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore dammi la possibilità di toccare il tuo mantello,fa che il tuo Spirito mi sfiori e sarò salva.
In questa pagina Marco,pone l'accento sul fatto che la gente accorre da tutte le parti presentandosi a Gesù,per essere guariti. Riconoscere di aver bisogno del Signore è la prima cosa che ci serve per cominciare a creare un buon rapporto con Lui-
E' la fede che li spinge a cercarlo,a voler toccare almeno un lembo del suo vestito,perchè quelli che riuscivano a farlo,venivano salvati.
Vediamo di capire che cosa puo' voler dire questo:certamente che per essere salvati bisogna cercare di conoscere Gesù,bisogna avvicinarsi a Lui,fino a riconoscerlo tra tutti gli altri,avere quella fede sana che ci fa muovere verso di lui,la fede di chi si riconosce peccatore,indegno dell'amore di Dio.
Gli ultimi,gli emarginati,gli ammalati,tutte le persone alle quali nessuno da retta,nessuno da fiducia,si rivolgono a Gesù,e Lui è sempre disponibile per loro,sempre pronto a servire,a insegnare,perchè per questo è venuto.
Rivolgiamoci quindi con fiducia al Signore,non pensiamo di essere sufficenti a noi stessi,non cerchiamo i potenti terreni,ne maghi e stregoni,la cronaca insegna che non ci porteranno da nessuna parte se non all'insoddisfazzione o alla rovina,
Abbiamo Gesù il più grande dei guaritori dell'anima e del corpo,vediamo quanto la santità di chi si fida ciecamente di Lui,si veda nelle opere e nel cuore ,quanto neanche la più grande sofferenza smorzi quella fede,imitiamo i santi,ma più di tutti,e per primo imitiamo Gesù,seguiamo il maestro e potremo avvicinarci tanto da poter toccare il suo mantello.
Mc 6,53-56 Quanti lo toccavano venivano salvati.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore dammi la possibilità di toccare il tuo mantello,fa che il tuo Spirito mi sfiori e sarò salva.
In questa pagina Marco,pone l'accento sul fatto che la gente accorre da tutte le parti presentandosi a Gesù,per essere guariti. Riconoscere di aver bisogno del Signore è la prima cosa che ci serve per cominciare a creare un buon rapporto con Lui-
E' la fede che li spinge a cercarlo,a voler toccare almeno un lembo del suo vestito,perchè quelli che riuscivano a farlo,venivano salvati.
Vediamo di capire che cosa puo' voler dire questo:certamente che per essere salvati bisogna cercare di conoscere Gesù,bisogna avvicinarsi a Lui,fino a riconoscerlo tra tutti gli altri,avere quella fede sana che ci fa muovere verso di lui,la fede di chi si riconosce peccatore,indegno dell'amore di Dio.
Gli ultimi,gli emarginati,gli ammalati,tutte le persone alle quali nessuno da retta,nessuno da fiducia,si rivolgono a Gesù,e Lui è sempre disponibile per loro,sempre pronto a servire,a insegnare,perchè per questo è venuto.
Rivolgiamoci quindi con fiducia al Signore,non pensiamo di essere sufficenti a noi stessi,non cerchiamo i potenti terreni,ne maghi e stregoni,la cronaca insegna che non ci porteranno da nessuna parte se non all'insoddisfazzione o alla rovina,
Abbiamo Gesù il più grande dei guaritori dell'anima e del corpo,vediamo quanto la santità di chi si fida ciecamente di Lui,si veda nelle opere e nel cuore ,quanto neanche la più grande sofferenza smorzi quella fede,imitiamo i santi,ma più di tutti,e per primo imitiamo Gesù,seguiamo il maestro e potremo avvicinarci tanto da poter toccare il suo mantello.
Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono.
Vangelo
Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore
-------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore, tu che che vuoi che noi ti seguiamo,aiutaci a farlo,come pietro e i suoi,ci affidiamo a te,rendici pescatori di uomini.
L'immagine di oggi ci porta a fare alcune cosiderazioni.Prima cosa,vediamo la gente che si accalca sulla riva del lago e cerca di ascoltare Gesù,attirata dalla fama che lo precede.Sono confusi e increduli,anche Pietro e gli altri pescatori stanno lì,stanchi e anche un po' seccati che Gesù abbia scelto proprio quel posto per la sua predicazione.Avevano tirato su le reti,e la pesca non era andata bene,e la fatica era tanta,e mentre Pietro pensava a tutte queste cose,Gesù sali' sulla sua barca e gli chiese di allontanarsi dalla riva.
Forse ne avrebbe fatto volentieri a meno,ma Gesù aveva fatto la sua scelta e lo convinse che accettare di mettersi a sua disposizione.
Lui era un pescatore esperto,ma quella sera non aveva ottenuto risultati,e quest'uomo gli diceva di gettare le reti...chissà perchè,che cosa gli voleva dimostrare?Vediamo un po' dove vuole arrivare?E più per curiosità che per fede si allontanò con Lui sulla barca.Le reti si riempirono,ma talmente tanto,da non far pensare a una buona pesca,ma assolutamente a qualcosa di miracoloso,valeva la pena allora di seguire quest'uomo,di fidarsi di lui.Ma chissà cosa voleva davvero da Pietro e dai suoi compagni,gli diceva di non aver paura,allora c'era da aver paura?Gli diceva che li avrebbe fatti diventare pescatori di uomini,ma come potevano loro,così ignoranti, loro che erano così lontani da quello che Lui predicava, loro che erano uomini comuni,peccatori come tutti,che non si sentivano all'altezza
.Ma Gesù non chiede di essere all'altezza,chiede di mettersi a sua disposizione.Sarà Lui che trasformerà la nostra vita,che ci dirà mano a mano come comportarci;lasciamoci andare,sarà meraviglioso vedere come un piccolo essere come ognuno di noi,nelle mani di Dio diventerà un miracolo vivente,di testimonianza e di fiducia
Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore, tu che che vuoi che noi ti seguiamo,aiutaci a farlo,come pietro e i suoi,ci affidiamo a te,rendici pescatori di uomini.
L'immagine di oggi ci porta a fare alcune cosiderazioni.Prima cosa,vediamo la gente che si accalca sulla riva del lago e cerca di ascoltare Gesù,attirata dalla fama che lo precede.Sono confusi e increduli,anche Pietro e gli altri pescatori stanno lì,stanchi e anche un po' seccati che Gesù abbia scelto proprio quel posto per la sua predicazione.Avevano tirato su le reti,e la pesca non era andata bene,e la fatica era tanta,e mentre Pietro pensava a tutte queste cose,Gesù sali' sulla sua barca e gli chiese di allontanarsi dalla riva.
Forse ne avrebbe fatto volentieri a meno,ma Gesù aveva fatto la sua scelta e lo convinse che accettare di mettersi a sua disposizione.
Lui era un pescatore esperto,ma quella sera non aveva ottenuto risultati,e quest'uomo gli diceva di gettare le reti...chissà perchè,che cosa gli voleva dimostrare?Vediamo un po' dove vuole arrivare?E più per curiosità che per fede si allontanò con Lui sulla barca.Le reti si riempirono,ma talmente tanto,da non far pensare a una buona pesca,ma assolutamente a qualcosa di miracoloso,valeva la pena allora di seguire quest'uomo,di fidarsi di lui.Ma chissà cosa voleva davvero da Pietro e dai suoi compagni,gli diceva di non aver paura,allora c'era da aver paura?Gli diceva che li avrebbe fatti diventare pescatori di uomini,ma come potevano loro,così ignoranti, loro che erano così lontani da quello che Lui predicava, loro che erano uomini comuni,peccatori come tutti,che non si sentivano all'altezza
.Ma Gesù non chiede di essere all'altezza,chiede di mettersi a sua disposizione.Sarà Lui che trasformerà la nostra vita,che ci dirà mano a mano come comportarci;lasciamoci andare,sarà meraviglioso vedere come un piccolo essere come ognuno di noi,nelle mani di Dio diventerà un miracolo vivente,di testimonianza e di fiducia
Mc 6,30-34 Erano come pecore che non hanno pastore.
Vangelo
Mc 6,30-34 Erano come pecore che non hanno pastore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
---------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego signore mio di vivere dentro di me,di imprimerti nel mio cuore e di esprimerti attraverso la mia persona per aiutarci a capirti e a viverti.
Gesù ha molta cura dei suoi discepoli.ll fatto che li spinge a riposarsi,a restare soli con Lui,è molto indicativo di quello che vuole il Signore.Fermiamoci e rimaniamo con Gesù,isoliamo il nostro animo in contemplazione della parola,raccogliamoci in preghiera,non solo opere,non solo esposizione ,non solo testimonianza,ma anche ritrovarsi nella pace del Signore,per avere anche il tempo di ascoltare la sua voce.Gesù ha compassione dei suoi uomini,e della gente che vuole ascoltare la sua parola,la stessa compassione che dobbiamo provare per noi stessi e per i nostri fratelli,la compassione di Cristo,e con quella noi dobbiamo confrontarci.Non perdiamo la pazienza dietro alle richieste di chi ha bisogno di noi,del nostro aiuto,della nostra comprensione,ma cerchiamo sempre di ricavare un piccolo spazio per noi stessi e per il nostro colloquio con il Signore,come se innaffiassimo una piantina che altrimenti seccherebbe e non potrebbe più fare fiori.
Mc 6,30-34 Erano come pecore che non hanno pastore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego signore mio di vivere dentro di me,di imprimerti nel mio cuore e di esprimerti attraverso la mia persona per aiutarci a capirti e a viverti.
Gesù ha molta cura dei suoi discepoli.ll fatto che li spinge a riposarsi,a restare soli con Lui,è molto indicativo di quello che vuole il Signore.Fermiamoci e rimaniamo con Gesù,isoliamo il nostro animo in contemplazione della parola,raccogliamoci in preghiera,non solo opere,non solo esposizione ,non solo testimonianza,ma anche ritrovarsi nella pace del Signore,per avere anche il tempo di ascoltare la sua voce.Gesù ha compassione dei suoi uomini,e della gente che vuole ascoltare la sua parola,la stessa compassione che dobbiamo provare per noi stessi e per i nostri fratelli,la compassione di Cristo,e con quella noi dobbiamo confrontarci.Non perdiamo la pazienza dietro alle richieste di chi ha bisogno di noi,del nostro aiuto,della nostra comprensione,ma cerchiamo sempre di ricavare un piccolo spazio per noi stessi e per il nostro colloquio con il Signore,come se innaffiassimo una piantina che altrimenti seccherebbe e non potrebbe più fare fiori.
Mc 6,14-29 Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
Vangelo
Mc 6,14-29 Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di illuminare la mia mente,e far penetrare la tua parola nel mio cuore.
Non ci sono mezze misure,il Cristianesimo non è una teoria,ma una condizione di vita.Non ci si può definire cristiani e adattare il cristianesimo alle nostre esigenze.E' una scelta seria,perchè ne va la nostra salvezza,per questo risulta difficile.
Anche Erode,che non aveva nessuna intenzione di convertirsi,temeva Dio,ma più per superstizione che per fede.Lo incuriosiva Giovanni Battista,perchè aveva il coraggio di parlare,anche contro di Lui,infatti Giovanni denunciava la sua ambiguità.Erode passava per un buon regnante,addirittura per un benefattore,perchè ci teneva molto a rimanere al suo posto,e quindi lo fece arrestare temendo che dalle sue parole potesse scaturire una ribellione del popolo.Il potere è una tentazione continua,allora come ora.
La vita di corte era all'insegna della lussuria,delle orge e del libertinaggio,Erodiade era la moglie leggittima del fratello di Erode,ma viveva in peccato con il cognato e tutte le sollecitazioni di Giovanni Battista ad una vita onesta e correttamente morale le davano proprio fastidio.Aveva già provato a convicere l'amante ad ucciderlo,ma non c'era riuscita,perchè in fondo anche lui temeva Dio e la sua ira,ricordiamo,più per superstizione che per sacro timore di fare del male.Ma quando uno accetta di vivere con la corruzzione,col male,col peccato,perde sempre il controllo della situazione,e per un ballo eccitante della figlia di Erodiade,per una promessa fatta giurando sul male,per non passare da bugiardo davanti agli altri,ecco che lo scempio si compie,e la testa di Giovanni cade,servita su un vassoio alla richiesta della vergognosa figlia di Erodiade,conformata a quella della madre.
Anche oggi compromessi e ricatti,per chi al potere usa la sua posizione per vivere una vita di lussi e vizi,invece che per amministrare onestamente .
Non accettiamo il compromesso tra bene e male perchè non esiste,è solo un'illusione che satana insinua nelle nostre menti per farci abituare al male fino a legittimarlo ai nostri occhi.
Quando Erode sente parlare di Gesù,la coscienza di quello che aveva fatto a Giovanni ancora gli rimorde,e dato che non lo conosceva,che era così estraneo alla sua figura,lo associa a quest'ultimo e teme che sia risorto dai morti.Un comportamento retto,non teme lo sguardo del Signore,per questo Gesù ci ha detto in altre occasioni che chi serve Dio,non può servire mammona,ossia satana-
Mc 6,14-29 Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di illuminare la mia mente,e far penetrare la tua parola nel mio cuore.
Non ci sono mezze misure,il Cristianesimo non è una teoria,ma una condizione di vita.Non ci si può definire cristiani e adattare il cristianesimo alle nostre esigenze.E' una scelta seria,perchè ne va la nostra salvezza,per questo risulta difficile.
Anche Erode,che non aveva nessuna intenzione di convertirsi,temeva Dio,ma più per superstizione che per fede.Lo incuriosiva Giovanni Battista,perchè aveva il coraggio di parlare,anche contro di Lui,infatti Giovanni denunciava la sua ambiguità.Erode passava per un buon regnante,addirittura per un benefattore,perchè ci teneva molto a rimanere al suo posto,e quindi lo fece arrestare temendo che dalle sue parole potesse scaturire una ribellione del popolo.Il potere è una tentazione continua,allora come ora.
La vita di corte era all'insegna della lussuria,delle orge e del libertinaggio,Erodiade era la moglie leggittima del fratello di Erode,ma viveva in peccato con il cognato e tutte le sollecitazioni di Giovanni Battista ad una vita onesta e correttamente morale le davano proprio fastidio.Aveva già provato a convicere l'amante ad ucciderlo,ma non c'era riuscita,perchè in fondo anche lui temeva Dio e la sua ira,ricordiamo,più per superstizione che per sacro timore di fare del male.Ma quando uno accetta di vivere con la corruzzione,col male,col peccato,perde sempre il controllo della situazione,e per un ballo eccitante della figlia di Erodiade,per una promessa fatta giurando sul male,per non passare da bugiardo davanti agli altri,ecco che lo scempio si compie,e la testa di Giovanni cade,servita su un vassoio alla richiesta della vergognosa figlia di Erodiade,conformata a quella della madre.
Anche oggi compromessi e ricatti,per chi al potere usa la sua posizione per vivere una vita di lussi e vizi,invece che per amministrare onestamente .
Non accettiamo il compromesso tra bene e male perchè non esiste,è solo un'illusione che satana insinua nelle nostre menti per farci abituare al male fino a legittimarlo ai nostri occhi.
Quando Erode sente parlare di Gesù,la coscienza di quello che aveva fatto a Giovanni ancora gli rimorde,e dato che non lo conosceva,che era così estraneo alla sua figura,lo associa a quest'ultimo e teme che sia risorto dai morti.Un comportamento retto,non teme lo sguardo del Signore,per questo Gesù ci ha detto in altre occasioni che chi serve Dio,non può servire mammona,ossia satana-
Mc 6,7-13 Prese a mandarli.
Vangelo
Mc 6,7-13 Prese a mandarli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,vieni nel mio cuore e illuminalo con la luce della sapienza divina,fa che io possa non solo capire la tua parola,ma che sia anche in grado di viverla a pieno.
Gesù sceglie i discepoli,e dopo averli istruiti su quella che sarà la loro missione,gli comunica che debbono partire,ed andare a testimoniare il vangelo .Sarà dato loro il potere di scacciare gli spiriti maligni,ma perché questo possa avvenire ,debbono essere sgombri del superfluo.Infatti se nel nostro animo c’è presunzione,interesse,diffidenza e tutto quanto c’è di più umanamente possibile,non riusciremo a fare posto a Gesù nel nostro cuore e nella nostra missione.Mangiare con gli altri,vuol dire vivere in comunione con loro,non sentirsi più in alto perché si ha fede,ne’ considerare gli altri indegni o impuri,perché ancora non hanno ancora conosciuto il Signore.
La povertà che Gesù chiede alla sua chiesa è una povertà che deve testimoniare l’appartenenza a Dio.Se siamo attaccati alle cose umane,ai beni terreni,non abbiamo tempo per la cura dell’anima,ma siamo troppo occupati a correre dietro al successo,al denaro,al piacere e al compiacersi,e questo ci svia dalla vera fede.
Essere cristiani non significa essere battezzati,ma aderire al progetto di Cristo per la salvezza dell’umanita’,significa testimoniare come i discepoli con la parola ,la vita e le opere e solo in proporzione a quanto ci affidiamo a Lui,saremo in grado di crescere ed aderire alla nostra missione.
Mc 6,7-13 Prese a mandarli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,vieni nel mio cuore e illuminalo con la luce della sapienza divina,fa che io possa non solo capire la tua parola,ma che sia anche in grado di viverla a pieno.
Gesù sceglie i discepoli,e dopo averli istruiti su quella che sarà la loro missione,gli comunica che debbono partire,ed andare a testimoniare il vangelo .Sarà dato loro il potere di scacciare gli spiriti maligni,ma perché questo possa avvenire ,debbono essere sgombri del superfluo.Infatti se nel nostro animo c’è presunzione,interesse,diffidenza e tutto quanto c’è di più umanamente possibile,non riusciremo a fare posto a Gesù nel nostro cuore e nella nostra missione.Mangiare con gli altri,vuol dire vivere in comunione con loro,non sentirsi più in alto perché si ha fede,ne’ considerare gli altri indegni o impuri,perché ancora non hanno ancora conosciuto il Signore.
La povertà che Gesù chiede alla sua chiesa è una povertà che deve testimoniare l’appartenenza a Dio.Se siamo attaccati alle cose umane,ai beni terreni,non abbiamo tempo per la cura dell’anima,ma siamo troppo occupati a correre dietro al successo,al denaro,al piacere e al compiacersi,e questo ci svia dalla vera fede.
Essere cristiani non significa essere battezzati,ma aderire al progetto di Cristo per la salvezza dell’umanita’,significa testimoniare come i discepoli con la parola ,la vita e le opere e solo in proporzione a quanto ci affidiamo a Lui,saremo in grado di crescere ed aderire alla nostra missione.
Mc 6,7-13 Prese a mandarli.
Vangelo
Mc 6,7-13 Prese a mandarli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,vieni nel mio cuore e illuminalo con la luce della sapienza divina,fa che io possa non solo capire la tua parola,ma che sia anche in grado di viverla a pieno.
Gesù sceglie i discepoli,e dopo averli istruiti su quella che sarà la loro missione,gli comunica che debbono partire,ed andare a testimoniare il vangelo .Sarà dato loro il potere di scacciare gli spiriti maligni,ma perché questo possa avvenire ,debbono essere sgombri del superfluo.Infatti se nel nostro animo c’è presunzione,interesse,diffidenza e tutto quanto c’è di più umanamente possibile,non riusciremo a fare posto a Gesù nel nostro cuore e nella nostra missione.Mangiare con gli altri,vuol dire vivere in comunione con loro,non sentirsi più in alto perché si ha fede,ne’ considerare gli altri indegni o impuri,perché ancora non hanno ancora conosciuto il Signore.
La povertà che Gesù chiede alla sua chiesa è una povertà che deve testimoniare l’appartenenza a Dio.Se siamo attaccati alle cose umane,ai beni terreni,non abbiamo tempo per la cura dell’anima,ma siamo troppo occupati a correre dietro al successo,al denaro,al piacere e al compiacersi,e questo ci svia dalla vera fede.
Essere cristiani non significa essere battezzati,ma aderire al progetto di Cristo per la salvezza dell’umanita’,significa testimoniare come i discepoli con la parola ,la vita e le opere e solo in proporzione a quanto ci affidiamo a Lui,saremo in grado di crescere ed aderire alla nostra missione.
Mc 6,7-13 Prese a mandarli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,vieni nel mio cuore e illuminalo con la luce della sapienza divina,fa che io possa non solo capire la tua parola,ma che sia anche in grado di viverla a pieno.
Gesù sceglie i discepoli,e dopo averli istruiti su quella che sarà la loro missione,gli comunica che debbono partire,ed andare a testimoniare il vangelo .Sarà dato loro il potere di scacciare gli spiriti maligni,ma perché questo possa avvenire ,debbono essere sgombri del superfluo.Infatti se nel nostro animo c’è presunzione,interesse,diffidenza e tutto quanto c’è di più umanamente possibile,non riusciremo a fare posto a Gesù nel nostro cuore e nella nostra missione.Mangiare con gli altri,vuol dire vivere in comunione con loro,non sentirsi più in alto perché si ha fede,ne’ considerare gli altri indegni o impuri,perché ancora non hanno ancora conosciuto il Signore.
La povertà che Gesù chiede alla sua chiesa è una povertà che deve testimoniare l’appartenenza a Dio.Se siamo attaccati alle cose umane,ai beni terreni,non abbiamo tempo per la cura dell’anima,ma siamo troppo occupati a correre dietro al successo,al denaro,al piacere e al compiacersi,e questo ci svia dalla vera fede.
Essere cristiani non significa essere battezzati,ma aderire al progetto di Cristo per la salvezza dell’umanita’,significa testimoniare come i discepoli con la parola ,la vita e le opere e solo in proporzione a quanto ci affidiamo a Lui,saremo in grado di crescere ed aderire alla nostra missione.
Mc 6,1-6 Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Vangelo
Mc 6,1-6 Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,vieni nel mio cuore con il tuo Santo Spirito,illuminami con la tua sapienza e donami la grazia di capire la tua parola e di viverla.
Gesù torna a Gerusalemme,tra i suoi,che conoscevano la sua storia,le sue origini,e la sua famiglia.Erano quindi convinti di sapere tutto di lui,di conoscerlo a fondo,ma è evidente che questo non è vero,altrimenti avrebbero accolto senza incredulità la sua parola,invece di stare a sindacare sulle sue origini.L’uomo si ferma alle apparenze,anche ai giorni nostri purtroppo,alla superficialità di un incontro con Gesù,a una lettura veloce delle scritture,senza approfondire minimamente il senso di quello che legge,e poi magari esprime anche dei giudizi.
Senza una disposizione all’ascolto,senza un minimo sforzo da parte nostra a fidarci del Signore,non potremo mai arrivare a riconoscerlo,ad avere fede in lui.E’ la fede che cambia le cose,attraverso la fede potremo avvicinare Gesù e comprendere che tutta la sua vita è stata progettata per la nostra salvezza.
Non facciamo come i giudei,che hanno chiuso i loro cuori alla conoscenza credendo di sapere tutto su di lui,ma apriamoci alla sua parola,la salvezza è per chi si apre alla parola di Dio,per chi la fa penetrare nel proprio cuore,per chi è sempre disposto a seguirlo,a perseverare nella fede.Non sentiamoci mai arrivati e sazi,ma continuamente ricerchiamo il contatto con Gesù e affidiamoci a lui.
Mc 6,1-6 Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,vieni nel mio cuore con il tuo Santo Spirito,illuminami con la tua sapienza e donami la grazia di capire la tua parola e di viverla.
Gesù torna a Gerusalemme,tra i suoi,che conoscevano la sua storia,le sue origini,e la sua famiglia.Erano quindi convinti di sapere tutto di lui,di conoscerlo a fondo,ma è evidente che questo non è vero,altrimenti avrebbero accolto senza incredulità la sua parola,invece di stare a sindacare sulle sue origini.L’uomo si ferma alle apparenze,anche ai giorni nostri purtroppo,alla superficialità di un incontro con Gesù,a una lettura veloce delle scritture,senza approfondire minimamente il senso di quello che legge,e poi magari esprime anche dei giudizi.
Senza una disposizione all’ascolto,senza un minimo sforzo da parte nostra a fidarci del Signore,non potremo mai arrivare a riconoscerlo,ad avere fede in lui.E’ la fede che cambia le cose,attraverso la fede potremo avvicinare Gesù e comprendere che tutta la sua vita è stata progettata per la nostra salvezza.
Non facciamo come i giudei,che hanno chiuso i loro cuori alla conoscenza credendo di sapere tutto su di lui,ma apriamoci alla sua parola,la salvezza è per chi si apre alla parola di Dio,per chi la fa penetrare nel proprio cuore,per chi è sempre disposto a seguirlo,a perseverare nella fede.Non sentiamoci mai arrivati e sazi,ma continuamente ricerchiamo il contatto con Gesù e affidiamoci a lui.
Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Vangelo
Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,nel mio cuore e nella mia mente,vieni a donarmi la tua luce,per vivere con te e di te la mia vita.
La presentazione di Gesù al tempio,atto dovuto che ci fa vedere come Maria e Giuseppe,pur essendo coscienti di essere cari al Signore,di essere stati scelti,per un compito,del quale ancora non comprendono bene il fine,non cercano di sfuggire le regole della legge giudaica,sotto alla quale sono cresciuti,ma anzi la onorano e in questo modo la fondono con la venuta del Messia.E’ Gesù il tanto atteso,se ne accorge subito il vecchio Simeone che era un uomo saggio e giusto,ripieno di Spirito di Dio,che profetizzo’ alla Madre che per quel figlio avrebbe sofferto moltissimo,e se ne accorse Anna,una vecchia vedova che dedicava la sua vita al tempio.
Quel bambino avrebbe salvato l’umanità,con il suo sacrificio sulla croce,ma avrebbe prima spiegato da allora e per sempre agli uomini come entrare nel regno di Dio,ci avrebbe dato tutte le armi e gli strumenti necessari per comprendere ,e solo chi voleva rimanere cieco e sordo,chi non cercava la salvezza,ma mette dei paletti alla conoscenza del Signore,non lo riconosce.
Simeone e Anna che invece erano vigili e immersi nella preghiera,che mettevano Dio ed il suo tempio,la sua comunità al primo posto,non si lasciano sfuggire l’occasione di ammirarlo ed adorarlo.
Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito,nel mio cuore e nella mia mente,vieni a donarmi la tua luce,per vivere con te e di te la mia vita.
La presentazione di Gesù al tempio,atto dovuto che ci fa vedere come Maria e Giuseppe,pur essendo coscienti di essere cari al Signore,di essere stati scelti,per un compito,del quale ancora non comprendono bene il fine,non cercano di sfuggire le regole della legge giudaica,sotto alla quale sono cresciuti,ma anzi la onorano e in questo modo la fondono con la venuta del Messia.E’ Gesù il tanto atteso,se ne accorge subito il vecchio Simeone che era un uomo saggio e giusto,ripieno di Spirito di Dio,che profetizzo’ alla Madre che per quel figlio avrebbe sofferto moltissimo,e se ne accorse Anna,una vecchia vedova che dedicava la sua vita al tempio.
Quel bambino avrebbe salvato l’umanità,con il suo sacrificio sulla croce,ma avrebbe prima spiegato da allora e per sempre agli uomini come entrare nel regno di Dio,ci avrebbe dato tutte le armi e gli strumenti necessari per comprendere ,e solo chi voleva rimanere cieco e sordo,chi non cercava la salvezza,ma mette dei paletti alla conoscenza del Signore,non lo riconosce.
Simeone e Anna che invece erano vigili e immersi nella preghiera,che mettevano Dio ed il suo tempio,la sua comunità al primo posto,non si lasciano sfuggire l’occasione di ammirarlo ed adorarlo.
Mc 5,1-20 Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
Vangelo
Mc 5,1-20 Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Questa scena descritta da Marco,ci racconta il seguito della scena precedente,quando Gesù sulla barca con i discepoli ,calma la tempesta.
Eccoli sull’altra riva,una riva che viene descritta piena di sepolcri tra i quali si aggira un uomo posseduto dagli spiriti impuri.Una terra di morti e spiriti immondi,che avevano provato a contrastare l’arrivo di Gesù su quella spiaggia,provocando la tempesta,perché sapevano che con il suo arrivo sarebbero dovuti andare altrove.
Quell’essere indemoniato,gridava e si perquoteva con delle pietre,perché è così che il diavolo agisce,ti fa fare cose che ti fanno del male,ti fa compiere azioni distruttive;appena vede Gesù si getta ai suoi piedi,pregandolo di non scacciarlo da lì.Non pensate ad un diavolo poverino che può far pena,ma piuttosto alla falsità con la quale si pone.Infatti non è un solo spirito maligno,ma addiruttura una legione di diavoli che si schiera davanti a Gesù,i quali non potendo lottare contro di lui,lo implorarono di mandarli nei corpi di alcuni porci che erano li’ vicino.
Così fece e subito i porci si buttarono in mare e perirono.
In un mondo in cui tutto è basato sugli interessi, quei maiali rappresentavano la ricchezza ed allora,della salvezza di quell’uomo non interessa a nessuno…tutti gli dicono di andarsene,perché non accettano la perdita dei loro averi ….nessuno è disposto a perdere le cose alle quali tiene,gli interessi valgono più della vita umana…e questa è purtroppo la vita di tutti i giorni,la triste realtà con la quale ci scontriamo nel mondo di oggi,ma che a quanto pare,di sempre!
Mc 5,1-20 Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Questa scena descritta da Marco,ci racconta il seguito della scena precedente,quando Gesù sulla barca con i discepoli ,calma la tempesta.
Eccoli sull’altra riva,una riva che viene descritta piena di sepolcri tra i quali si aggira un uomo posseduto dagli spiriti impuri.Una terra di morti e spiriti immondi,che avevano provato a contrastare l’arrivo di Gesù su quella spiaggia,provocando la tempesta,perché sapevano che con il suo arrivo sarebbero dovuti andare altrove.
Quell’essere indemoniato,gridava e si perquoteva con delle pietre,perché è così che il diavolo agisce,ti fa fare cose che ti fanno del male,ti fa compiere azioni distruttive;appena vede Gesù si getta ai suoi piedi,pregandolo di non scacciarlo da lì.Non pensate ad un diavolo poverino che può far pena,ma piuttosto alla falsità con la quale si pone.Infatti non è un solo spirito maligno,ma addiruttura una legione di diavoli che si schiera davanti a Gesù,i quali non potendo lottare contro di lui,lo implorarono di mandarli nei corpi di alcuni porci che erano li’ vicino.
Così fece e subito i porci si buttarono in mare e perirono.
In un mondo in cui tutto è basato sugli interessi, quei maiali rappresentavano la ricchezza ed allora,della salvezza di quell’uomo non interessa a nessuno…tutti gli dicono di andarsene,perché non accettano la perdita dei loro averi ….nessuno è disposto a perdere le cose alle quali tiene,gli interessi valgono più della vita umana…e questa è purtroppo la vita di tutti i giorni,la triste realtà con la quale ci scontriamo nel mondo di oggi,ma che a quanto pare,di sempre!
Mc 4,35-41 Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
Vangelo
Mc 4,35-41 Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,donami la tua luce,per capire come applicare nella mia vita la tua parola,perché possa portarti con me nella vita di tutti i giorni.Amen.
Questa pagina del vangelo,ha molte sfaccettature,guardiamo per prima cosa il fatto in se stesso:c’è una barca sulla quale far salire Gesù,immaginiamo che questa barca sia la nostra vita e viviamola con Gesù nel cuore.Poi vediamo che Marco ci parla anche di altre barche che si trovavano in quel mare,e che andavano tutte dalla stessa parte,verso l’altra sponda;questo mi fa pensare ad altre persone che come noi cristiani vivono la loro vita cercando di andare verso l’altra sponda come noi.Poi arriva la tempesta,e qual è quella vita in cui non c’è qualche difficoltà,più o meno grave.
Avere Gesù nella propria vita,non ci rende ummuni da momenti difficili,o addirittura da croci che sembrano insormontabili,perché Gesù non è un amuleto,o un portafortuna,ma come vediamo nella scena che l’evangelista ci presenta, nella difficoltà,i discepoli lo chiamano,lo invocano,gli chiedono aiuto.
E gli altri,quelli che non sono sulla barca con lui,gioiscono anche loro dell’interveno divino,non vengono esclusi,eppure Gesù comanda la natura,ordina alle acque di chetarsi,poteva farlo solo per la sua barca,ma è evidente che non vuole escludere nessuno.
La domanda dei discepoli: “Maestro,ma non ti importa se siamo perduti?” Non rimane senza risposta,è in quel momento che Gesù interviene solo dopo la richiesta dei discepoli. Il libero arbitrio che Dio ci ha dato,la liberta’ di decidere spingono Gesù ad intervenire nella nostra vita solo dopo la nostra richiesta,dopo la nostra preghiera e ci chiede perché abbiamo paura se lui è nella nostra vita,non abbiamo forse abbastanza fede?
E’ infatti questo il punto,se il Signore guida le nostre azioni,la nostra vita,non dobbiamo temere nulla,non sarà il mondo terreno quello a cui faremo riferimento ,ma il regno dei cieli che è già entrato a pieno diritto nella nostra vita.
Mc 4,35-41 Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,donami la tua luce,per capire come applicare nella mia vita la tua parola,perché possa portarti con me nella vita di tutti i giorni.Amen.
Questa pagina del vangelo,ha molte sfaccettature,guardiamo per prima cosa il fatto in se stesso:c’è una barca sulla quale far salire Gesù,immaginiamo che questa barca sia la nostra vita e viviamola con Gesù nel cuore.Poi vediamo che Marco ci parla anche di altre barche che si trovavano in quel mare,e che andavano tutte dalla stessa parte,verso l’altra sponda;questo mi fa pensare ad altre persone che come noi cristiani vivono la loro vita cercando di andare verso l’altra sponda come noi.Poi arriva la tempesta,e qual è quella vita in cui non c’è qualche difficoltà,più o meno grave.
Avere Gesù nella propria vita,non ci rende ummuni da momenti difficili,o addirittura da croci che sembrano insormontabili,perché Gesù non è un amuleto,o un portafortuna,ma come vediamo nella scena che l’evangelista ci presenta, nella difficoltà,i discepoli lo chiamano,lo invocano,gli chiedono aiuto.
E gli altri,quelli che non sono sulla barca con lui,gioiscono anche loro dell’interveno divino,non vengono esclusi,eppure Gesù comanda la natura,ordina alle acque di chetarsi,poteva farlo solo per la sua barca,ma è evidente che non vuole escludere nessuno.
La domanda dei discepoli: “Maestro,ma non ti importa se siamo perduti?” Non rimane senza risposta,è in quel momento che Gesù interviene solo dopo la richiesta dei discepoli. Il libero arbitrio che Dio ci ha dato,la liberta’ di decidere spingono Gesù ad intervenire nella nostra vita solo dopo la nostra richiesta,dopo la nostra preghiera e ci chiede perché abbiamo paura se lui è nella nostra vita,non abbiamo forse abbastanza fede?
E’ infatti questo il punto,se il Signore guida le nostre azioni,la nostra vita,non dobbiamo temere nulla,non sarà il mondo terreno quello a cui faremo riferimento ,ma il regno dei cieli che è già entrato a pieno diritto nella nostra vita.
Mc 4,26-34 L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
Vangelo
Mc 4,26-34 L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,datore dello Spirito Santo,aiutami a capire e attuare nella mia vita,quello che tu mi insegni col vangelo.Amen
Gesù,si esprime con parabole,ma non perché ci vuole complicare la vita,ma per semplificarcela.Tutto quello che lui insegna,è nuovo agli occhi dei suoi discepoli e della gente che lo ascolta,eppure ci parla di una legge antica,nata con la fede in un unico Dio,la fede dei patriarchi,non è che ci volesse insegnare una nuova religione,ma sembra tutto così nuovo,perché è con la sua venuta che ha fatto nuove tutte le cose.
E’ il maestro che ci parla,che ci guida con amore verso la comprensione delle sue parole,che ci prende per mano e ci conduce nel regno di Dio.Nella prima parabola,ci tranquillizza parlando del seme che cresce e germoglia pur senza il controllo del contadino,e lo fa perché vuole che non ci affanniamo a pensare a ragionare,a cercare di voler essere noi che mettiamo a frutto i suoi insegnamenti,ma verrà tutto naturalmente,noi dobbiamo solo essere terra buona dove far seminare la sua parola,il resto verrà con i tempi ed i modi che al Signore piaceranno,senza voler essere noi a guidare ,ma affidandoci a Lui.
Non preoccupiamoci dunque della nostra piccolezza,del nostro essere ignoranti e miseri,ma diamo al Signore la possibilità di far crescere in noi una grande fede e vedremo meraviglie.
Quello che conta,non è chi siamo,ma quanto siamo disposti a far posto al Signore nella nostra vita,sarà questo che ci farà crescere nella fede e trasformerà la nostra vita in un turbine di emozioni e di amore e mogliorerà non solo la nostra vita,ma anche quella delle persone che verranno in contatto con noi,perché la fede vera,ha una luce particolare,che attira chi la intravede nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
Mc 4,26-34 L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,datore dello Spirito Santo,aiutami a capire e attuare nella mia vita,quello che tu mi insegni col vangelo.Amen
Gesù,si esprime con parabole,ma non perché ci vuole complicare la vita,ma per semplificarcela.Tutto quello che lui insegna,è nuovo agli occhi dei suoi discepoli e della gente che lo ascolta,eppure ci parla di una legge antica,nata con la fede in un unico Dio,la fede dei patriarchi,non è che ci volesse insegnare una nuova religione,ma sembra tutto così nuovo,perché è con la sua venuta che ha fatto nuove tutte le cose.
E’ il maestro che ci parla,che ci guida con amore verso la comprensione delle sue parole,che ci prende per mano e ci conduce nel regno di Dio.Nella prima parabola,ci tranquillizza parlando del seme che cresce e germoglia pur senza il controllo del contadino,e lo fa perché vuole che non ci affanniamo a pensare a ragionare,a cercare di voler essere noi che mettiamo a frutto i suoi insegnamenti,ma verrà tutto naturalmente,noi dobbiamo solo essere terra buona dove far seminare la sua parola,il resto verrà con i tempi ed i modi che al Signore piaceranno,senza voler essere noi a guidare ,ma affidandoci a Lui.
Non preoccupiamoci dunque della nostra piccolezza,del nostro essere ignoranti e miseri,ma diamo al Signore la possibilità di far crescere in noi una grande fede e vedremo meraviglie.
Quello che conta,non è chi siamo,ma quanto siamo disposti a far posto al Signore nella nostra vita,sarà questo che ci farà crescere nella fede e trasformerà la nostra vita in un turbine di emozioni e di amore e mogliorerà non solo la nostra vita,ma anche quella delle persone che verranno in contatto con noi,perché la fede vera,ha una luce particolare,che attira chi la intravede nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
Mc 4,21-25 La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Vangelo
Mc 4,21-25 La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,luce della mia vita,fa che io possa saper attingere alla luce del tuo Spirito e sappia riflettere con le mie parole e la mia vita la tua luce.Per Cristo,nostro Signore.Amen!
Bellissimo questo brano,oserei dire....illuminante!
E cosa c'è di più illuminante della parola Di Dio,della luce dello Spirito che ci parla ogni giorno da sempre.Vivere il vangelo,vivere la parola,ci portamo a vedere tutto con occhi diversi,con gli occhi dell'amore,perchè è Gesù che per primo ci ha amato,talmente tanto da riuscire a trasmettere quell'amore anche a noi.
Se questa trasmissione non avviene,vuol dire che c'è ancora in noi qualcosa del vecchio uomo che non vuole andare via,forse qualche piccolissima cosa che non riusciamo ad individuare,ed ecco che non ci sentiamo degni abbastanza per poter manifestare la nostra fede....la teniamo nascosta,come una lampada inutile...
Amici miei,nessuno è perfetto,e come si dice a Roma,nessuno nasce imparato,quella lampada dobbiamo tenerla davanti a noi ,perchè prima di tutto illumini il nostro cammino,in maniera che ci faccia vedere per primi i nostri errori,il nostro peccato.Una volta individuato,estirpiamolo con l'aiuto del Signore,con la preghiera a Lui e con la nostra volontà di essere migliori,e allora daremo il buon esempio,saremo coerenti con le nostre parole,e chi ci guarda,se anche cercherà di trovarci in difetto,non ci riuscirà.E se qualcuno ci muove delle critiche,non ci arrabbiamo,ma valutiamo bene,può darsi che abbia un filo di ragione,io adoro chi mi riprende quando sbaglio,se anche non lo facesse con amore,sta sicuramente facendo il mio bene,mi fa vedere le cose dal suo punto di vista,e liberato il cuore,alla luce ,posso vedere se c'è un fondo di verità al quale attingere per migliorare.
La parola del Signore ci faccia arrivare ad essere migliori,ad amare anche il nostro errore perchè ci fa crescere,ed allora saremo sempre più lucenti,sempre un pochino di più...fino a riflettere la luce del Signore.La fede è un dono meraviglioso,è la nostra lampada,non teniamola nascosta in casa...usciamo fuori,dove anche un cerino può indicare la strada nel buio di chi è lontano e disperato.
Mc 4,21-25 La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,luce della mia vita,fa che io possa saper attingere alla luce del tuo Spirito e sappia riflettere con le mie parole e la mia vita la tua luce.Per Cristo,nostro Signore.Amen!
Bellissimo questo brano,oserei dire....illuminante!
E cosa c'è di più illuminante della parola Di Dio,della luce dello Spirito che ci parla ogni giorno da sempre.Vivere il vangelo,vivere la parola,ci portamo a vedere tutto con occhi diversi,con gli occhi dell'amore,perchè è Gesù che per primo ci ha amato,talmente tanto da riuscire a trasmettere quell'amore anche a noi.
Se questa trasmissione non avviene,vuol dire che c'è ancora in noi qualcosa del vecchio uomo che non vuole andare via,forse qualche piccolissima cosa che non riusciamo ad individuare,ed ecco che non ci sentiamo degni abbastanza per poter manifestare la nostra fede....la teniamo nascosta,come una lampada inutile...
Amici miei,nessuno è perfetto,e come si dice a Roma,nessuno nasce imparato,quella lampada dobbiamo tenerla davanti a noi ,perchè prima di tutto illumini il nostro cammino,in maniera che ci faccia vedere per primi i nostri errori,il nostro peccato.Una volta individuato,estirpiamolo con l'aiuto del Signore,con la preghiera a Lui e con la nostra volontà di essere migliori,e allora daremo il buon esempio,saremo coerenti con le nostre parole,e chi ci guarda,se anche cercherà di trovarci in difetto,non ci riuscirà.E se qualcuno ci muove delle critiche,non ci arrabbiamo,ma valutiamo bene,può darsi che abbia un filo di ragione,io adoro chi mi riprende quando sbaglio,se anche non lo facesse con amore,sta sicuramente facendo il mio bene,mi fa vedere le cose dal suo punto di vista,e liberato il cuore,alla luce ,posso vedere se c'è un fondo di verità al quale attingere per migliorare.
La parola del Signore ci faccia arrivare ad essere migliori,ad amare anche il nostro errore perchè ci fa crescere,ed allora saremo sempre più lucenti,sempre un pochino di più...fino a riflettere la luce del Signore.La fede è un dono meraviglioso,è la nostra lampada,non teniamola nascosta in casa...usciamo fuori,dove anche un cerino può indicare la strada nel buio di chi è lontano e disperato.
Mc 4,1-20 Il seminatore uscì a seminare.
Vangelo
Mc 4,1-20 Il seminatore uscì a seminare.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo ,penetra nel mio piccolo cuore e riempilo di sapienza divina,fammi comprendere ,attuare e vivere la tua parola...sii tu la mia vita in me.Amen.
La parabola che Gesù ci porta oggi a sentire,è proprio rivolta a noi.
Siamo noi quel popolo che sta ascoltando la parola del Signore,seduto sulla barca,egli è lì,ci sta spiegando che la sua missione è quella di farci capire che l’amore deve venire prima di tutto.Ce lo sta dicendo in tutti i modi,e ce lo ripete da 2000 anni,su quello che egli ha fatto per noi,è basata la nostra salvezza,e noi?
Noi siamo terra arida su cui il seme della sua parola muore o siamo terra morbida su cui riesce a germogliare?Ci facciamo distrarre dalle mille cose,per cui tutto quello che sentiamo,ci sfiora appena?Oppure ancora ,crediamo di aver capito tutto e alla prima difficoltà ci tiriamo subito indietro?
Molti si fermano vicino a Gesù,lo ascoltano,lo seguono,ricalcano le sue orme,con difficoltà magari,ma continuano a stare lì,aggrappati a quella parola di salvezza,e non si scoraggiano,forse pochi,forse più di quello che sembra,o forse meno di quello che sembra…sapete perché uso questo “sembra”,perché nessuno di noi può sapere chi veramente segue Gesù nel suo cammino,tutti dovremmo provare a percorrere la nostra strada,e se capita,potremmo dare una mano a chi ci è accanto,ma se quel seme cresce nel cuore del nostro vicino,soffocato da mille paure e pregiudizi,preghiamo perché la nostra mano lo aiuti a liberarsi,e non finisca di soffocarlo.Chi ha ricevuto il dono della fede,non si senta superiore,agli altri,ma servo degli altri,altrimenti,non sta seguendo Gesù,ma sta camminando per conto suo.
Mc 4,1-20 Il seminatore uscì a seminare.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo ,penetra nel mio piccolo cuore e riempilo di sapienza divina,fammi comprendere ,attuare e vivere la tua parola...sii tu la mia vita in me.Amen.
La parabola che Gesù ci porta oggi a sentire,è proprio rivolta a noi.
Siamo noi quel popolo che sta ascoltando la parola del Signore,seduto sulla barca,egli è lì,ci sta spiegando che la sua missione è quella di farci capire che l’amore deve venire prima di tutto.Ce lo sta dicendo in tutti i modi,e ce lo ripete da 2000 anni,su quello che egli ha fatto per noi,è basata la nostra salvezza,e noi?
Noi siamo terra arida su cui il seme della sua parola muore o siamo terra morbida su cui riesce a germogliare?Ci facciamo distrarre dalle mille cose,per cui tutto quello che sentiamo,ci sfiora appena?Oppure ancora ,crediamo di aver capito tutto e alla prima difficoltà ci tiriamo subito indietro?
Molti si fermano vicino a Gesù,lo ascoltano,lo seguono,ricalcano le sue orme,con difficoltà magari,ma continuano a stare lì,aggrappati a quella parola di salvezza,e non si scoraggiano,forse pochi,forse più di quello che sembra,o forse meno di quello che sembra…sapete perché uso questo “sembra”,perché nessuno di noi può sapere chi veramente segue Gesù nel suo cammino,tutti dovremmo provare a percorrere la nostra strada,e se capita,potremmo dare una mano a chi ci è accanto,ma se quel seme cresce nel cuore del nostro vicino,soffocato da mille paure e pregiudizi,preghiamo perché la nostra mano lo aiuti a liberarsi,e non finisca di soffocarlo.Chi ha ricevuto il dono della fede,non si senta superiore,agli altri,ma servo degli altri,altrimenti,non sta seguendo Gesù,ma sta camminando per conto suo.
Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Vangelo
Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Dono di Luce
Spirito di luce
Vieni ad illuminare il nostro spirito riempendolo con la tua luce divina.
Facci conoscere e comprendere tutte le cose come le conosce e le comprende Dio stesso.
Aiutaci a far nostro il punto di vista della sapienza divina in tutti i nostri apprezzamenti riguardo al mondo o alla nostra vita.
Comunicaci la infinita larghezza delle tue vedute circa il nostro destino, e fa 'passare nei limiti così angusti della nostra intelligenza la smisurata grandezza dell'intelligenza di Dio.
Gesù ha portato tante novità nel mondo giudaico,anche nel modo di vivere la fede e di predicarla.
Mentre i farisei si tenevano distanziati dal popolo,e quando predicavano lo facevano mantenendo le distanze dalla loro impurità,Gesù spinge i suoi discepoli,e questi a loro volta spingono altri,a penetrare il cuore della gente,fermandosi con loro ,nelle loro case,rispettando le loro usanze e condividendo con loro il lavoro e la parola di Dio.
Fa questo perché la parola del Signore unisca e non divida,e nel nome di Gesù regni la pace e il messaggio che egli invia può essere accolto da chi vuole la pace e la condivisione .
Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Dono di Luce
Spirito di luce
Vieni ad illuminare il nostro spirito riempendolo con la tua luce divina.
Facci conoscere e comprendere tutte le cose come le conosce e le comprende Dio stesso.
Aiutaci a far nostro il punto di vista della sapienza divina in tutti i nostri apprezzamenti riguardo al mondo o alla nostra vita.
Comunicaci la infinita larghezza delle tue vedute circa il nostro destino, e fa 'passare nei limiti così angusti della nostra intelligenza la smisurata grandezza dell'intelligenza di Dio.
Gesù ha portato tante novità nel mondo giudaico,anche nel modo di vivere la fede e di predicarla.
Mentre i farisei si tenevano distanziati dal popolo,e quando predicavano lo facevano mantenendo le distanze dalla loro impurità,Gesù spinge i suoi discepoli,e questi a loro volta spingono altri,a penetrare il cuore della gente,fermandosi con loro ,nelle loro case,rispettando le loro usanze e condividendo con loro il lavoro e la parola di Dio.
Fa questo perché la parola del Signore unisca e non divida,e nel nome di Gesù regni la pace e il messaggio che egli invia può essere accolto da chi vuole la pace e la condivisione .
Mc 16,15-18 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Vangelo
Mc 16,15-18 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Parola del Signore
------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,tu sai come io amo la preghiera di colletta,e quella di oggi è veramente bella,lasciami pregare con queste parole:
O Dio, che hai illuminato tutte le genti
con la parola dell’apostolo Paolo,
concedi anche a noi,
che oggi ricordiamo la sua conversione,
di essere testimoni della tua verità
e di camminare sempre nella via del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo... :
Io amo particolarmente questa pagina delle letture,perché la storia di Paolo è un po’ la mia storia e quella di molti di noi.Paolo di Tarso,era un acerrimo persecutore dei cristiani,e non gli passava neanche lontanamente per la testa di convertirsi al Cristianesimo,anzi,lui stesso aveva chiesto di poter andare a Damasco,per poter riportare a Gerusalemme in catene,i cristiani di lì.
Ma aveva fatto male i suoi conti,quel Gesù che lui tanto perseguitava era veramente il figio di Dio,e lo folgorò mentre si recava a Damasco,e davanti ai suoi soldati,gli fece udire la sua voce.
Quanti di noi se ne stavano tranquilli nelle loro convinzioni,pensando di poter fare a meno del Signore nella propria vita…ma un giorno,mentre magari distrattamente ascoltavamo la messa,o in qualunque altro momento,arrivo’ la folgore…quella frase che ci è entrata nella testa e ci ha spinto in avanti,ci ha tirato su da un buco nero da dove non vedevamo nulla e ci ha trascinato su dove la luce del Signore ci ha portato a riconoscere in Gesù la nostra salvezza.
______________________________________________________________________
Mi piacerebbe tanto se qualcuno che ha provato questa esperienza della conversione folgorante come quella del nostro amico Paolo,ce ne parlasse,io dico sempre che la mia fu una conversione tra capo e collo che non mi ha più permesso di alzare la testa.Questo non significa essere arrivati,ma solo essere partiti…la scala per entrare in parediso è ancora molto lunga.
Mc 16,15-18 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,tu sai come io amo la preghiera di colletta,e quella di oggi è veramente bella,lasciami pregare con queste parole:
O Dio, che hai illuminato tutte le genti
con la parola dell’apostolo Paolo,
concedi anche a noi,
che oggi ricordiamo la sua conversione,
di essere testimoni della tua verità
e di camminare sempre nella via del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo... :
Io amo particolarmente questa pagina delle letture,perché la storia di Paolo è un po’ la mia storia e quella di molti di noi.Paolo di Tarso,era un acerrimo persecutore dei cristiani,e non gli passava neanche lontanamente per la testa di convertirsi al Cristianesimo,anzi,lui stesso aveva chiesto di poter andare a Damasco,per poter riportare a Gerusalemme in catene,i cristiani di lì.
Ma aveva fatto male i suoi conti,quel Gesù che lui tanto perseguitava era veramente il figio di Dio,e lo folgorò mentre si recava a Damasco,e davanti ai suoi soldati,gli fece udire la sua voce.
Quanti di noi se ne stavano tranquilli nelle loro convinzioni,pensando di poter fare a meno del Signore nella propria vita…ma un giorno,mentre magari distrattamente ascoltavamo la messa,o in qualunque altro momento,arrivo’ la folgore…quella frase che ci è entrata nella testa e ci ha spinto in avanti,ci ha tirato su da un buco nero da dove non vedevamo nulla e ci ha trascinato su dove la luce del Signore ci ha portato a riconoscere in Gesù la nostra salvezza.
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Mi piacerebbe tanto se qualcuno che ha provato questa esperienza della conversione folgorante come quella del nostro amico Paolo,ce ne parlasse,io dico sempre che la mia fu una conversione tra capo e collo che non mi ha più permesso di alzare la testa.Questo non significa essere arrivati,ma solo essere partiti…la scala per entrare in parediso è ancora molto lunga.
Lc 1,1-4; 4,14-21 Oggi si è compiuta questa Scrittura.
Vangelo
Lc 1,1-4; 4,14-21 Oggi si è compiuta questa Scrittura.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
preghiera
Ti prego Signore,aiutami a leggerti sulle labbra del cuore,ad entrare in comunione con Te grazie allo Spirito Santo,a farmi abbracciare da te e a restituire questo abbraccio.
In questo brano è Luca che ci parla di Gesù,e lui che non l’ha conosciuto,ma ne ha solo sentito parlare,eppure è rimasto talmente sconvolto da questa conoscenza che ha deciso di indagare,di scoprire chi è veramente Gesù,ed è andato ad interrogare coloro che lo avevano conosciuto.Quello che gli viene raccontato e che ci riporta è un episodio,che può sembrare a prima vista insignificante,ma il paragone che ne fa con la prima lettura viene spontaneo.Esdra,srotola le letture e celebra Dio,con tutti i devoti e le persone che sapevano intendere,egli che stava su di una tribuna costruita apposta per lui e benediva il Signore.
Gesù invece entrò nella sinagoga,e preso il rotolo delle scritture,lesse ,e sicuramente non a caso,questa lettura:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Era il suo modo di presentarsi,senza indugi,e sicuro di se disse:
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Gesù era ed è così,non conosce mezze misure,ti viene incontro
,ma vuole che tu gli creda,non che tu faccia giri di parole,vuole che tu ti fidi di lui
Perché è con lui che si compie la promessa della sacra scrittura.
Gesù non è uno che perde tempo in cerimoniali,ma si muove,è azione,
è parola che penetra nella nostra vita e la cambia,senza tanti ragionamenti,
ci chiede di seguirlo e di avere fiducia in lui e di muoverci con lui.Bellissima la
preghiera di colletta di oggi,con la quale concludo la mia riflessione:
< guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone>.
Lc 1,1-4; 4,14-21 Oggi si è compiuta questa Scrittura.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
preghiera
Ti prego Signore,aiutami a leggerti sulle labbra del cuore,ad entrare in comunione con Te grazie allo Spirito Santo,a farmi abbracciare da te e a restituire questo abbraccio.
In questo brano è Luca che ci parla di Gesù,e lui che non l’ha conosciuto,ma ne ha solo sentito parlare,eppure è rimasto talmente sconvolto da questa conoscenza che ha deciso di indagare,di scoprire chi è veramente Gesù,ed è andato ad interrogare coloro che lo avevano conosciuto.Quello che gli viene raccontato e che ci riporta è un episodio,che può sembrare a prima vista insignificante,ma il paragone che ne fa con la prima lettura viene spontaneo.Esdra,srotola le letture e celebra Dio,con tutti i devoti e le persone che sapevano intendere,egli che stava su di una tribuna costruita apposta per lui e benediva il Signore.
Gesù invece entrò nella sinagoga,e preso il rotolo delle scritture,lesse ,e sicuramente non a caso,questa lettura:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Era il suo modo di presentarsi,senza indugi,e sicuro di se disse:
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Gesù era ed è così,non conosce mezze misure,ti viene incontro
,ma vuole che tu gli creda,non che tu faccia giri di parole,vuole che tu ti fidi di lui
Perché è con lui che si compie la promessa della sacra scrittura.
Gesù non è uno che perde tempo in cerimoniali,ma si muove,è azione,
è parola che penetra nella nostra vita e la cambia,senza tanti ragionamenti,
ci chiede di seguirlo e di avere fiducia in lui e di muoverci con lui.Bellissima la
preghiera di colletta di oggi,con la quale concludo la mia riflessione:
< guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone>.
Mc 3,20-21 I suoi dicevano: «E' fuori di sé».
Vangelo
Mc 3,20-21 I suoi dicevano: «E' fuori di sé».
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Gesù,portami con te alla luce del tuo Santo Spirito,perchè possa vederrti come veramente sei,come vuoi che io ti veda ed impari a seguirti attraverso le scritture.
Questo brano ,che è qui riportato in solo due versetti,ci parla di un nuovo ostacolo che si presenta a Gesù nel compiere la sua missione.Era talmente indaffarato ad occuparsi della gente,dei bisognosi che giungevano a Lui da tutte le parti,che non aveva neanche il tempo di mangiare,di occuparsi della sua famiglia d’origine.Allora i suoi vennero a cercarlo ,erano preoccupati e non riuscivano ad entrare dentro casa per quante persone c’erano fuori; tutto quello che Gesù faceva sembrava strano ai loro occhi,anche Maria ,cecava di comprendere ,ma era veramente preoccupata per questo figlio così preso dalla sua missione dal trascurare tutto il resto.Certo era cosi’ assurdo quello che Gesù diceva e faceva…..che chiunque avrebbe dubitato delle sue facoltà mentali….ma non coloro per i quali era venuto!Loro lo cercavano ed erano trascinati dal suo carisma,loro riconoscevano in quest’uomo il Santo di Dio,perché li guariva veramente nello spirito e nel corpo e lo volevano vedere,toccare,lo acclamavano e lui si donava completamente a loro senza più pensare a se,ne tantomeno alla sua famiglia….così ci invita a fare Gesù,per rispondere a Dio,non guardiamoci indietro,anche se non saremo capiti,se saremo giudicati pazzi….abbiamo degli esempi di santità che ci debbono far pensare,certamente Gesù è un po’ troppo elevato come termine di paragone,ma ce ne sono tanti altri,uno di quelli che mi piacciono di più è certamente san Francesco,ma l’elenco è lungo,anche tra quelli la cui santità non è salita alle cronache della chiesa e dei calendari.
Mc 3,20-21 I suoi dicevano: «E' fuori di sé».
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Gesù,portami con te alla luce del tuo Santo Spirito,perchè possa vederrti come veramente sei,come vuoi che io ti veda ed impari a seguirti attraverso le scritture.
Questo brano ,che è qui riportato in solo due versetti,ci parla di un nuovo ostacolo che si presenta a Gesù nel compiere la sua missione.Era talmente indaffarato ad occuparsi della gente,dei bisognosi che giungevano a Lui da tutte le parti,che non aveva neanche il tempo di mangiare,di occuparsi della sua famiglia d’origine.Allora i suoi vennero a cercarlo ,erano preoccupati e non riuscivano ad entrare dentro casa per quante persone c’erano fuori; tutto quello che Gesù faceva sembrava strano ai loro occhi,anche Maria ,cecava di comprendere ,ma era veramente preoccupata per questo figlio così preso dalla sua missione dal trascurare tutto il resto.Certo era cosi’ assurdo quello che Gesù diceva e faceva…..che chiunque avrebbe dubitato delle sue facoltà mentali….ma non coloro per i quali era venuto!Loro lo cercavano ed erano trascinati dal suo carisma,loro riconoscevano in quest’uomo il Santo di Dio,perché li guariva veramente nello spirito e nel corpo e lo volevano vedere,toccare,lo acclamavano e lui si donava completamente a loro senza più pensare a se,ne tantomeno alla sua famiglia….così ci invita a fare Gesù,per rispondere a Dio,non guardiamoci indietro,anche se non saremo capiti,se saremo giudicati pazzi….abbiamo degli esempi di santità che ci debbono far pensare,certamente Gesù è un po’ troppo elevato come termine di paragone,ma ce ne sono tanti altri,uno di quelli che mi piacciono di più è certamente san Francesco,ma l’elenco è lungo,anche tra quelli la cui santità non è salita alle cronache della chiesa e dei calendari.
Mc 3,13-19 Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.
Vangelo
Mc 3,13-19 Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
Parola del Signore
------------------------------------------------
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito del Signore,di accompagnarmi in questa lettura e nella riflessione,per farmi comprendere quello che tu vuoi che io comprenda ,non certamente per i miei meriti,ma per l'amore che Tu nutri per noi.Amen._
Gesù sale sulla montagna,luogo che per Marco rappresenta il luogo dell’unione con il Padre,del ritiro in preghiera,e dopo scende e sceglie i dodici apostoli che lo seguiranno inizialmente.Tra questi c’è anche giuda,che lo tradirà,Pietro che lo rinnegherà per paura ,Tommaso che dubiterà della sua resurrezione…e così via!
Scelse 12 persone,una più strana dell’altra,con le loro fragilità,come tutti noi,e fondo’ la prima chiesa.Certamente avrebbe potuto fare di meglio,avrebbe potuto trasformare i suoi discepoli in modelli di virtù,ma Gesù non è venuto per cambiare la natura degli uomini attraverso le sue capacità,ma per farci capire che ci ama così come siamo,con i nostri pregi e i nostri difetti,che seguendolo,impareremo ad essere migliori.
Il Signore ancora oggi ci chiama,ma quanti lo seguono?Quanti riescono ad ascoltare la sua voce,la sua parola e a mettersi a sua disposizione con fiducia,quanti riescono a non avere paura di essere giudicati e presi in giro…una volta ,neanche tanti anni fa,ci si preoccupava di far vedere che si era cristiani,praticanti,per essere considerat i brave persone….oggi sembra quasi che ci si debba vergognare di credere,che non vada più di moda Cristo,oggi è una lotta anche per poter conservare il crocefisso nei luoghi pubblici….siamo diventati sordi al richiamo del Signore?
Mc 3,13-19 Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito del Signore,di accompagnarmi in questa lettura e nella riflessione,per farmi comprendere quello che tu vuoi che io comprenda ,non certamente per i miei meriti,ma per l'amore che Tu nutri per noi.Amen._
Gesù sale sulla montagna,luogo che per Marco rappresenta il luogo dell’unione con il Padre,del ritiro in preghiera,e dopo scende e sceglie i dodici apostoli che lo seguiranno inizialmente.Tra questi c’è anche giuda,che lo tradirà,Pietro che lo rinnegherà per paura ,Tommaso che dubiterà della sua resurrezione…e così via!
Scelse 12 persone,una più strana dell’altra,con le loro fragilità,come tutti noi,e fondo’ la prima chiesa.Certamente avrebbe potuto fare di meglio,avrebbe potuto trasformare i suoi discepoli in modelli di virtù,ma Gesù non è venuto per cambiare la natura degli uomini attraverso le sue capacità,ma per farci capire che ci ama così come siamo,con i nostri pregi e i nostri difetti,che seguendolo,impareremo ad essere migliori.
Il Signore ancora oggi ci chiama,ma quanti lo seguono?Quanti riescono ad ascoltare la sua voce,la sua parola e a mettersi a sua disposizione con fiducia,quanti riescono a non avere paura di essere giudicati e presi in giro…una volta ,neanche tanti anni fa,ci si preoccupava di far vedere che si era cristiani,praticanti,per essere considerat i brave persone….oggi sembra quasi che ci si debba vergognare di credere,che non vada più di moda Cristo,oggi è una lotta anche per poter conservare il crocefisso nei luoghi pubblici….siamo diventati sordi al richiamo del Signore?
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