sabato 15 febbraio 2025

VANGELO
(Mc 8,14-21) Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
+ Dal Vangelo secondo Marco



In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso d’essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora.

Ancora una volta vediamo Gesù che discute e questa volta con i discepoli.
Si erano appena allontanati con la barca dalla terra dei Farisei, che avevano tanto da fare a criticare il suo operato, che non capivano assolutamente
l' importanza di comprendere le sue parole.
Certo che con loro era rimasto deluso, ma con i suoi discepoli, la delusione diventa quasi rabbia. Loro erano vicini a Lui, lo avevano visto con i loro occhi, compiere miracoli, possibile mai che neanche questo bastasse per aprire la loro mente? Perché non riuscivano a capire che seguire il Messia significa abbandonare la parte attaccata alla terra, la parte umana che è in noi? Come puoi aver paura d’avere fame confidando nel Signore? Come puoi preoccuparti di quello che è ingiusto se confidi in Dio?
Giacomo ricorda, di non cadere in tentazione, perché la tentazione non può venire da Dio, e quindi va fuggita in tutti i modi, solo tutto quello che viene da Dio è perfetto. Perché ci preoccupiamo di quello che è degli uomini, perché ci facciamo deviare da tutto e non seguiamo solo la sua parola, siamo come i farisei? Siamo come i pagani? Cerchiamo nel potere la nostra salvezza? Pensiamo alla ricchezza come sinonimo di felicità? Dov' è la nostra fede? In chi riponiamo la nostra fiducia? Ancora non abbiamo capito? Eppure ce ne ha date e continua a fornircene di prove il nostro Signore, ma noi siamo sordi, ciechi e duri di cuore, continuiamo a vivere per le cose materiali e trascuriamo la Spiritualità dell'anima, nascondendoci dietro a tutte le scuse del mondo. Ecco la chiave, le scuse del mondo!
Perdonaci Signore di non vivere solo per te e per la tua parola, fa che in questo periodo di Quaresima che ci accingiamo a vivere, possiamo entrare veramente in comunione con Te; che con Te spezziamo il pane, e dopo essercene cibati, Ti aiutiamo a distribuirlo ai fratelli.
Fa o Signore che il nostro relazionarci con te diventi efficace e vero, che possiamo diventare credenti in Spirito e Verità. Fa o Signore che solo quello che è in te ci guidi e non qualcosa di illusorio che promette e non mantiene; fa che possiamo essere tuoi con tutto il cuore, con tutta l'anima e tutta la mente.
Il mio tono in questa riflessione, non vuole essere saccente, ma indignato, perché è questa l'impressione che mi da leggere questo brano. Gesù parla, ma loro non ascoltano, gli parlano sopra, accampando scuse, e Lui a raffica risponde con delle domande, classico atteggiamento di chi sta per esplodere, perché giustamente è indignato da tanta ottusità. Le sue parole sono ancora oggi rivolte a noi, che ci dichiariamo Cristiani, credenti, battezzati ecc. ecc. Quanta pazienza devi avere con noi Signore! Noi non ti meritiamo, per questo tutto quello che abbiamo, anche quel po' di fede di cui ci vantiamo tanto, è merito della tua grazia.

Lectura del santo Evangelio
 según san Marcos 8, 14-21

(Los discípulos) se habían olvidado de tomar panes, y no llevaban consigo en la barca más que un pan. El les hacía esta advertencia: «Abrid los ojos y guardaos de la levadura de los fariseos y de la levadura de Herodes». Ellos hablaban entre sí que no tenían panes. Dándose cuenta, les dice: «¿Por qué estáis hablando de que no tenéis panes? ¿Aún no comprendéis ni entendéis? ¿Es que tenéis la mente embotada? ¿Teniendo ojos no veis y teniendo oídos no oís? ¿No os acordáis de cuando partí los cinco panes para los 5.000? ¿Cuántos canastos llenos de trozos recogisteis?» «Doce», le dicen. «Y cuando partí los siete entre los cuatro mil, ¿cuántas canastas llenas de trozos recogisteis?» Le dicen: «Siete».Y continuó: «¿Aún no entendéis?»

MI REFLEXIÓN**

**ORACIÓN**

Oh Dios, que has prometido estar presente en aquellos que te aman y con corazón sincero y recto cuidan de tu palabra, nos haces dignos de convertirnos en tu hogar permanente.

Una vez más vemos a Jesús, discutiendo, esta vez con los discípulos. Ellos simplemente se habían trasladado en barco desde la tierra de los fariseos, quienes criticaban su obra sin entender la importancia de sus palabras. Jesús no solo estaba decepcionado con los fariseos, sino también con sus propios discípulos; su desilusión se convertía en casi rabia. Ellos, que habían visto con sus propios ojos los milagros, ¿cómo podían no entender que seguir al Mesías significaba abandonar lo terrenal y humano que hay en nosotros? ¿Cómo podían temer el hambre confiando en el Señor? ¿Cómo podían preocuparse por el mal si confiaban en Dios?

Santiago nos recuerda no caer en la tentación, porque la tentación no viene de Dios y, por tanto, debe ser evitada de todas formas. Todo lo que viene de Dios es perfecto. ¿Por qué nos preocupamos por lo que dicen los hombres? ¿Por qué no nos desviamos de todo y seguimos su palabra? ¿Somos como los fariseos? ¿Nos comportamos como paganos? ¿Qué valoramos más, nuestra salvación o las riquezas terrenales? ¿Dónde está nuestra fe? ¿En quién confiamos? Aunque Dios nos ha dado muchas evidencias de su presencia, seguimos siendo sordos, ciegos y con corazones endurecidos. Vivimos para las cosas materiales, descuidando la espiritualidad del alma, escondiéndonos detrás de excusas.

Perdónanos, Señor, por no vivir únicamente para ti y tu palabra. Que en este tiempo de Cuaresma podamos entrar en verdadera comunión contigo, alimentándonos del pan espiritual y distribuyéndolo a los demás.

Que nuestra relación contigo sea efectiva y verdadera, que podamos convertirnos en creyentes en Espíritu y Verdad. Oh Señor, guía nuestro corazón, alma y mente hacia ti, no permitas que nos perdamos en promesas ilusorias.

Mi tono en esta reflexión no quiere ser pedante, sino indignado, porque es la impresión que me dio este pasaje. Jesús hablaba, pero no lo escuchaban; volvieron a hablar con él, presentando excusas, y él respondió con una serie de preguntas, como quien está a punto de explotar por la frustración. Sus palabras aún nos alcanzan a nosotros, que nos llamamos cristianos, creyentes, bautizados. ¡Cuánta paciencia debes tener con nosotros, Señor! No lo merecemos, y todo lo que tenemos, incluso la poca fe de la que nos jactamos, es gracias a tu gracia



Nessun commento:

Posta un commento