VANGELO
(Mt 7,21.24-27) Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio, aiutami con il tuo Santo Spirito a leggere la Tua parola e a viverla nel mondo d’oggi, come Gesù duemila anni fa, voglio vivere solo con Te e di Te.
Ascoltami e Così sia.
- Gesù ci mette in guardia da una cosa molto importante, non basta l’apparenza per entrare nel regno di Dio. Per vivere in pieno la fede, infatti, perché sia salda e non cada alle prime intemperie, bisogna capire e vivere la parola di Dio. È inutile pronunciare con la bocca per esempio, una preghiera per i poveri, se poi quando ci passano accanto ci giriamo dall’ altra parte schifati, non serve far vedere quanto si è bravi cristiani, ma occorre essere bravi cristiani, perché altrimenti alla prima tentazione forte, crolliamo. La fede che Gesù c’ invita ad avere è fondata sulle solide basi dell’ amore che ci lega a Dio, ed è una cosa bellissima confidare, affidarsi, condividere la propria vita con Lui. Troppo spesso noi preferiamo affidarci agli uomini, al politico potente, al personaggio pubblico e mettiamo Dio sul comodino, come un abat jour da accendere nel momento del bisogno. Questo è quanto di più sbagliato possiamo fare perché Gesù è la luce che deve illuminare i nostri passi, la sua parola la via da seguire; il nostro cuore deve spogliarsi delle cose del mondo e appartenere totalmente a Dio. Non è facile la via che il Signore ci indica, ma dobbiamo continuare a provare la via della perfezione, dobbiamo seguire la parola di Dio, perché quello che è scritto nelle sacre scritture, solo se praticato, renderà salda la nostra fede. Vivere il mondo e la nostra stessa vita, comunicando al Signore, la nostra accettazione di Figli Suoi, consapevoli di essere stati creati per amare quello che Lui ha creato per noi e per amarci l’ uno con l’ altro. Non dobbiamo pensare di essere da soli, di dover fare cose impossibili, ma solo di chiedere al Signore la forza e la grazia necessarie per vivere cercando il più possibile di capire che l’ amore che Dio ha riposto in noi, che il fatto di essere un solo corpo con Cristo, ci saprà condurre sempre sulla strada giusta.
COMMENTO DI:
Rev. D. Antoni ORIOL i Tataret
(Vic, Barcelona, Spagna)
Oggi la parola evangelica ci invita a meditare seriamente sull’infinita distanza che esiste, quando si tratta del messaggio e della persona di Gesù, tra il semplice “ascoltare-invocare” e il “fare”. E diciamo “semplice” perché non possiamo dimenticare che esistono modi di ascoltare o invocare che non implicano il fare. In effetti, tutti coloro che – avendo ascoltato l’annuncio evangelico, credono, non rimarranno confusi; e tutti coloro che, avendo creduto, invocano il nome del Signore, si salveranno: lo spiega San Paolo nella lettera ai Romani (v. 10,9-13). In questo caso si tratta di quelli che credono con fede autentica, quella che «opera mediante la carità», come scrive ancora l’Apostolo.
Però è un fatto che molti credono ma non operano. La lettera di San Giacomo Apostolo lo denuncia in modo impressionante: «Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi» (1,22); «Così anche la fede, se non ha le opere, è morta in sé stessa» (2,17); «Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (2,26). È ciò che sottolinea, in modo indimenticabile, anche San Matteo, quando afferma: «Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (7,21).
È pertanto necessario ascoltare e compiere, è così come costruiamo sulla roccia e non sulla sabbia. Ma come adempiere? Chiediamocelo: Dio e il prossimo sono costantemente nei miei pensieri –sono credente per convinzione? In quanto alle risorse: condivido i miei beni con spirito di solidarietà? Riguardo alla cultura: contribuisco a consolidare i valori umani nel mio paese? nell’aumento del bene comune: eludo il peccato di omissione? Nell’apostolato: cerco la salvezza eterna di coloro che mi circondano? In una parola: sono una persona sensata che, con i fatti, edifico la casa della mia vita sulla roccia di Cristo?
(Mt 7,21.24-27) Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio, aiutami con il tuo Santo Spirito a leggere la Tua parola e a viverla nel mondo d’oggi, come Gesù duemila anni fa, voglio vivere solo con Te e di Te.
Ascoltami e Così sia.
- Gesù ci mette in guardia da una cosa molto importante, non basta l’apparenza per entrare nel regno di Dio. Per vivere in pieno la fede, infatti, perché sia salda e non cada alle prime intemperie, bisogna capire e vivere la parola di Dio. È inutile pronunciare con la bocca per esempio, una preghiera per i poveri, se poi quando ci passano accanto ci giriamo dall’ altra parte schifati, non serve far vedere quanto si è bravi cristiani, ma occorre essere bravi cristiani, perché altrimenti alla prima tentazione forte, crolliamo. La fede che Gesù c’ invita ad avere è fondata sulle solide basi dell’ amore che ci lega a Dio, ed è una cosa bellissima confidare, affidarsi, condividere la propria vita con Lui. Troppo spesso noi preferiamo affidarci agli uomini, al politico potente, al personaggio pubblico e mettiamo Dio sul comodino, come un abat jour da accendere nel momento del bisogno. Questo è quanto di più sbagliato possiamo fare perché Gesù è la luce che deve illuminare i nostri passi, la sua parola la via da seguire; il nostro cuore deve spogliarsi delle cose del mondo e appartenere totalmente a Dio. Non è facile la via che il Signore ci indica, ma dobbiamo continuare a provare la via della perfezione, dobbiamo seguire la parola di Dio, perché quello che è scritto nelle sacre scritture, solo se praticato, renderà salda la nostra fede. Vivere il mondo e la nostra stessa vita, comunicando al Signore, la nostra accettazione di Figli Suoi, consapevoli di essere stati creati per amare quello che Lui ha creato per noi e per amarci l’ uno con l’ altro. Non dobbiamo pensare di essere da soli, di dover fare cose impossibili, ma solo di chiedere al Signore la forza e la grazia necessarie per vivere cercando il più possibile di capire che l’ amore che Dio ha riposto in noi, che il fatto di essere un solo corpo con Cristo, ci saprà condurre sempre sulla strada giusta.
COMMENTO DI:
Rev. D. Antoni ORIOL i Tataret
(Vic, Barcelona, Spagna)
Oggi la parola evangelica ci invita a meditare seriamente sull’infinita distanza che esiste, quando si tratta del messaggio e della persona di Gesù, tra il semplice “ascoltare-invocare” e il “fare”. E diciamo “semplice” perché non possiamo dimenticare che esistono modi di ascoltare o invocare che non implicano il fare. In effetti, tutti coloro che – avendo ascoltato l’annuncio evangelico, credono, non rimarranno confusi; e tutti coloro che, avendo creduto, invocano il nome del Signore, si salveranno: lo spiega San Paolo nella lettera ai Romani (v. 10,9-13). In questo caso si tratta di quelli che credono con fede autentica, quella che «opera mediante la carità», come scrive ancora l’Apostolo.
Però è un fatto che molti credono ma non operano. La lettera di San Giacomo Apostolo lo denuncia in modo impressionante: «Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi» (1,22); «Così anche la fede, se non ha le opere, è morta in sé stessa» (2,17); «Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (2,26). È ciò che sottolinea, in modo indimenticabile, anche San Matteo, quando afferma: «Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (7,21).
È pertanto necessario ascoltare e compiere, è così come costruiamo sulla roccia e non sulla sabbia. Ma come adempiere? Chiediamocelo: Dio e il prossimo sono costantemente nei miei pensieri –sono credente per convinzione? In quanto alle risorse: condivido i miei beni con spirito di solidarietà? Riguardo alla cultura: contribuisco a consolidare i valori umani nel mio paese? nell’aumento del bene comune: eludo il peccato di omissione? Nell’apostolato: cerco la salvezza eterna di coloro che mi circondano? In una parola: sono una persona sensata che, con i fatti, edifico la casa della mia vita sulla roccia di Cristo?
VERSIONE IN SPAGNOLO DI GIOVEDì 7 DICEMBRE 2017
RispondiEliminaEvangelio según San Mateo 7,21.24-27.
Jesús dijo a sus discípulos:
No son los que me dicen: 'Señor, Señor', los que entrarán en el Reino de los Cielos, sino los que cumplen la voluntad de mi Padre que está en el cielo.
Así, todo el que escucha las palabras que acabo de decir y las pone en práctica, puede compararse a un hombre sensato que edificó su casa sobre roca.
Cayeron las lluvias, se precipitaron los torrentes, soplaron los vientos y sacudieron la casa; pero esta no se derrumbó porque estaba construida sobre roca.
Al contrario, el que escucha mis palabras y no las practica, puede compararse a un hombre insensato, que edificó su casa sobre arena.
Cayeron las lluvias, se precipitaron los torrentes, soplaron los vientos y sacudieron la casa: esta se derrumbó, y su ruina fue grande".
MI REFLEXIÓN ORACIÓN
EliminaSeñor, ayúdame con tu Espíritu Santo para leer tu palabra y vivir en el mundo de hoy, como Jesús dos mil años atras, quiero vivir sólo con usted y por usted. Escuchame y Amén.
Jesús nos advierte , es una cosa muy importante, no basta la apariencia para entrar en el reino de Dios. Vivir en pleno la fe, de hecho, ya que es segura y no se caerá en la primera dificultad, tenemos que entender y vivir la Palabra de Dios.
Es innecesario decir con la boca, por ejemplo, una oración por los pobres, si cuando pasan nos volvemos nuestra cara da otra parte disgustado; no necesita parecer buenos cristianos, pero necesita ser bueno cristianos, porque de lo contrario la primera tentación fuerte, que colapse.
La fe que Jesús nos invita a tener se basa en los sólidos cimientos de amor que nos une a Dios, y es una cosa hermosa a confiar, compartir su vida con él.
Demasiado a menudo preferimos confiar en los hombres, el político de gran alcance, la figura pública y ponemos a Dios sobre la mesita , como una lámpara de noche que se enciende en tiempos de necesidad. Esto es lo más malo que podemos hacer porque Jesús es la luz que debe iluminar nuestros pasos; su palabra debe que estar el camino a seguir; nuestro corazón debe despojarse de las cosas del mundo y debe que pertenecer totalmente a Dios.
No es fácil el camino que el Señor nos dice, pero tenemos que seguir intentando el camino de la perfección, debemos escuchar la palabra de Dios, porque lo que está escrito en las Escrituras, si se practica, fortalecerá nuestra fe.
Vivir el mundo y nuestra propia vida, diciéndole al Señor, nuestra aceptación de ser sus hijos, a sabiendas de que fueron creados para amar lo que Él ha creado para nosotros y para amar el uno con el otro.
No debemos pensar en estar solo, tener que hacer cosas imposibles, pero sólo de pedir al Señor la fuerza y la las gracias necesarias para tratar de vivir lo más posible el amor que Dios ha puesto en nosotros, para ser un solo cuerpo con Cristo, porque Él conduciá nos siempre en el camino correcto.
COMENTARIO DE:
EliminaRev. D. Antoni ORIOL i Tataret
(Vic, Barcelona, España)
Hoy, la palabra evangélica nos invita a meditar con seriedad sobre la infinita distancia que hay entre el mero “escuchar-invocar” y el “hacer” cuando se trata del mensaje y de la persona de Jesús. Y decimos “mero” porque no podemos olvidar que hay modos de escuchar y de invocar que no comportan el hacer. En efecto, todos los que —habiendo escuchado el anuncio evangélico— creen, no quedarán confundidos; y todos los que, habiendo creído, invocan el nombre del Señor, se salvarán: lo enseña san Pablo en la carta a los Romanos (cf. Ro 10,9-13). Se trata, en este caso, de los que creen con auténtica fe, aquella que «obra mediante la caridad», como escribe también el Apóstol.
Pero es un hecho que muchos creen y no hacen. La carta de Santiago Apóstol lo denuncia de una manera impresionante: «Sed, pues, ejecutores de la palabra y no os conforméis con oírla solamente, engañándoos a vosotros mismos» (Stg 1,22); «la fe, si no tiene obras, está verdaderamente muerta» (Stg 2,17); «como el cuerpo sin alma está muerto, así también la fe sin obras está muerte» (Stg 2,26). Es lo que rechaza, también inolvidablemente, san Mateo cuando afirma: «No todo el que me diga: ‘Señor, Señor’, entrará en el Reino de los cielos, sino el que haga la voluntad de mi Padre celestial» (Mt 7,21).
Es necesario, por tanto, escuchar y cumplir; es así como construimos sobre roca y no encima de la arena. ¿Cómo cumplir? Preguntémonos: ¿Dios y el prójimo me llegan a la cabeza —soy creyente por convicción?; en cuanto al bolsillo, ¿comparto mis bienes con criterio de solidaridad?; en lo que se refiere a la cultura, ¿contribuyo a consolidar los valores humanos en mi país?; en el aumento del bien, ¿huyo del pecado de omisión?; en la conducta apostólica, ¿busco la salvación eterna de los que me rodean? En una palabra: ¿soy una persona sensata que, con hechos, edifico la casa de mi vida sobre la roca de Cristo?
VERSIONE IN INGLESE DI GIOVEDì 7 DICEMBRE 2017
RispondiEliminaHoly Gospel of Jesus Christ according to Saint Matthew 15:29-37.
At that time: Jesus walked by the Sea of Galilee, went up on the mountain, and sat down there.
Great crowds came to him, having with them the lame, the blind, the deformed, the mute, and many others. They placed them at his feet, and he cured them.
The crowds were amazed when they saw the mute speaking, the deformed made whole, the lame walking, and the blind able to see, and they glorified the God of Israel.
Jesus summoned his disciples and said, "My heart is moved with pity for the crowd, for they have been with me now for three days and have nothing to eat. I do not want to send them away hungry, for fear they may collapse on the way."
The disciples said to him, "Where could we ever get enough bread in this deserted place to satisfy such a crowd?"
Jesus said to them, "How many loaves do you have?" "Seven," they replied, "and a few fish."
He ordered the crowd to sit down on the ground.
Then he took the seven loaves and the fish, gave thanks, broke the loaves, and gave them to the disciples, who in turn gave them to the crowds.
They all ate and were satisfied. They picked up the fragments left over--seven baskets full.
MY REFLECTION
EliminaPRAYER
Lord, help me with your Holy Spirit to read Your word and to live in today's world, as Jesus two thousand years ago, I want to live with you and only you. Listen and So be it.
Jesus warns us to be a very important thing, not just the appearance to enter the kingdom of God to live in full faith, in fact, because it is secure and will not fall at the first bad weather, we need to understand and live the word of God And 'useless pronounced with the mouth, for example, a prayer for the poor, then when you pass us by if we turn from the disgusted the other hand, you do not need to show what you are good Christians, but we need to be good Christians, because otherwise the first temptation strong fall down.
The faith that Jesus invites us to have is based on the solid foundations of love which binds us to God, and it is a beautiful thing to trust, rely on, share their lives with Him Too often we prefer to rely on men, the powerful politician, the public figure and put God on the nightstand as a bedside lamp to be turned on in times of need. This is the most we can do wrong because Jesus is the light that must illuminate our steps, his word the way forward, our heart must strip the things of the world and belong completely to God. It is not easy the way that the Lord tells us, but we must keep trying the way of perfection, we must follow the word of God, so that what is written in the scriptures, if practiced, will strengthen our faith. Today we read in the prayer of collection: awakens your power, O Lord, and with great might succor Thy faithful Thy grace wins the resistance of sin and hasten the moment of salvation. We must not think of being alone, of having to do impossible things, but only to ask the Lord for strength and grace needed to live as much as possible trying to understand the love that God has placed in us, that the fact of being a one body with Christ, there will always lead you on track. Living in the world and our own lives, talking to the Lord, our acceptance of your children, knowing that they were created to love what He has created for us and to love the one with the other.
Fr. Antoni ORIOL i Tataret
Elimina(Vic, Barcelona, Spain)
Today y, the Gospel invites us to meditate very seriously on the infinite distance that there is between the mere “listen-invoke” and the “do” when it comes to the message and the person of Jesus. And we say “mere” because we cannot forget that there are ways of listening and invoking that do not lead to the “doing”. Indeed, all those who, having listened to the Gospel, believe, will not remain confused; and all those who, believing, invoke the name of the Lord, will be saved: Paul preaches in his letter to the Romans (see: 10:9-13). He is referring to those who believe with authentic faith, that which «works through charity».
It is a fact, however, that many believe and do not “do”. Saint James' letter exposes it in an impressive way: «Be doers of the Word and not just hearers, lest you deceive yourselves» (1:22); «Faith without deeds: it is totally dead» (2:17); «So, just as the body is dead without its spirit, so faith without deeds is also dead» (2:26). Saint Matthew rejects such a way of going about one's faith, in an unforgettable way, when he says: «Not everyone who says to me: Lord! Lord! will enter the kingdom of heaven, but the one who does the will of my heavenly Father» (7:21).
It is therefore necessary to listen and to do; in this way we build on rock and not on sand. How do I put what I listen to into action? Let's ask ourselves a few questions: —Do God and my fellow man really get my consideration? —Am I a convinced believer?; As to money —Do I share my goods out of solidarity with others?; As to culture —Do I contribute to the invigoration of human values in my country?; As to the growth of good —Do I run away from the sin of omission?; As to apostolate —Do I look for the eternal salvation of those around me? In a word: —Am I a sensible person who, with works, builds the house of my life on Christ's rock?
VERSIONE IN FRANCESE DI GIOVEDI 7 DICEMBRE 2017.
RispondiEliminaJour liturgique : Temps de l'Avent - 1e Semaine: Jeudi
Martyrologe 7 Décembre: Saint Ambroise, êveque et docteur de l’Église
Texte de l'Évangile (Mt 7,21.24-27): «Il ne suffit pas de me dire: ‘Seigneur, Seigneur!’, pour entrer dans le Royaume des cieux; mais il faut faire la volonté de mon Père qui est aux cieux. Tout homme qui écoute ce que je vous dis là et le met en pratique est comparable à un homme prévoyant qui a bâti sa maison sur le roc. La pluie est tombée, les torrents ont dévalé, la tempête a soufflé et s'est abattue sur cette maison; la maison ne s'est pas écroulée, car elle était fondée sur le roc. Et tout homme qui écoute ce que je vous dis là sans le mettre en pratique est comparable à un homme insensé qui a bâti sa maison sur le sable. La pluie est tombée, les torrents ont dévalé, la tempête a soufflé, elle a secoué cette maison; la maison s'est écroulée, et son écroulement a été complet».
REFLEXION DE LELLA
EliminaPRIERE : "Seigneur, avec ton Esprit Saint aide-moi à lire ta Parole et à vivre dans le monde d'aujourd'hui, commeJésus il y a deux mille ans, je veux vivre seul avec toi et de toi.Écoute moi et Ainsi soit-il."
- Jésus nous met en garde d'une chose très importante, l'apparence ne suffit pas pour entrer dans le royaume de Dieu. Pour vivre à fond la foi, en fait, pour que je sois solide et que je ne tombe pas aux premières intempéries, j'ai besoin de comprendre et vivre la Parole de Dieu. Par exemple il est inutile de prononcer avec la bouche, une prière pour les pauvres, si ensuite quand ils passent nous nous retournons de l'autre côté dégouté, cela ne sert à rien de faire voir combien on est bons chrétien, mais il faut être bons chrétiens, parce qu'autrement à la première tentation forte, nous nous écroulerons. La foi qui nous invite à être fondée sur des bases solides de l'amour qui nous lie à Dieu, et c'est une chose très belle de se fier, se confier, partager sa propre vie avec Lui. Nous préférons trop souvent nous confier aux hommes, au puissant politique, au personnage public et nous mettons Dieu sur la table de nuit comme un abat jour à allumer dans le moment de besoin. Ceci est combien de plus incorrect pouvons nous faire parce que Jésus est la lumière qui doit éclairer nos pas, sa Parole la voie à suivre; notre coeur doit se déshabiller des choses du monde et appartenir totalement à Dieu. Elle n'est pas facile la voie que le Seigneur nous indique, mais nous devons continuer à suivre la voie de la perfection, nous devons suivre la Parole de Dieu, parce que ce qui est écrit dans les écritures sacrées, seul s'il est pratiqué, rendra notre foi solide.Nous ne devons pas penser être seul, à devoir faire des choses impossibles, mais seulement demander au Seigneur la force et la grâce nécessaire pour vivre en cherchant le plus possible à comprendre que l'amour qu'il a remis en nous et que le fait d'être seulement un corps avec le Christ saura nous mener toujours sur la voie juste. Vivre le monde et notre propre vie, en communiquant au Seigneur, notre acceptation d'être son Fils, conscients d'avoir été créé pour aimer celui-là qui a créé pour nous et pour nous aimer l'un avec l'autre. Nous ne devons pas penser d'être tout seul, de devoir faire des choses impossibles, mais seulement de demander au Seigneur la force et la grâce nécessaire pour vivre en cherchant le plus possible de comprendre que l'amour que Dieu a remis en nous et que le fait d'être seulement un corps avec le Christ, saura toujours nous mener sur la voie juste.
Commentaire de l'Abbé Antoni ORIOL i Tataret
Elimina(Vic, Barcelona, Espagne)
Aujourd'hui, la parole évangélique nous invite à méditer sérieusement sur la distance infinie qui sépare le simple “écouter-invoquer” du “faire”, lorsqu'il s'agit du message et de la personne de Jésus. Et nous disons “simple” car il ne faut pas oublier qu'il y a des façons d'écouter et d'invoquer qui ne nous demandent pas d'agir. En effet, aucun de ceux qui —ayant écouté l'annonce de l'Évangile— croient en lui n'aura à le regretter; et, tous ceux qui, ayant cru, invoqueront le nom du Seigneur seront sauvés: saint Paul nous l'apprend dans sa lettre aux Romains (10,9-13). Il s’agit alors de ceux qui croient d'une foi authentique, celle qui «agit moyennant la charité», comme l'Apôtre l'affirme encore. En revanche, c'est un fait qu'il y en a qui croient mais qui ne font pas. La lettre de saint Jacques nous dit cela d'une manière impressionnante: «Mettez la Parole en application, ne vous contentez pas de l'écouter: ce serait vous faire illusion» (1,22); «Ainsi donc, celui qui n'agit pas, sa foi est bel et bien morte» (2,17); «En effet, comme le corps qui ne respire plus est mort, la foi qui n'agit pas est morte» (2,26). Saint Matthieu le dit aussi de manière inoubliable, quand il affirme: «Il ne suffit pas de me dire: ‘Seigneur, Seigneur!’, pour entrer dans le Royaume des cieux; mais il faut faire la volonté de mon Père qui est aux cieux» (7,21). Il nous faut donc écouter et accomplir; c'est ainsi que nous parviendrons à bâtir sur le roc et non sur le sable. Comment accomplir? Demandons-nous: Dieu et le prochain, sont-ils dans ma tête —suis-je croyant par conviction? Pour ce qui est de ma poche, est-ce que je partage mes biens dans un esprit de solidarité? Et quant à la culture, est-ce que je contribue à la consolidation des valeurs humaines dans mon pays? Pour l'accroissement du bien, est-ce que je fuis le péché d'omission? Dans mon activité apostolique, est-ce que je cherche le salut éternel de ceux qui m'entourent? C'est à dire: suis-je une personne sensée qui, par des œuvres, bâtit la maison de ma vie sur le roc du Christ?