venerdì 1 dicembre 2017

(Lc 21,34-36) Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.

VANGELO
(Lc 21,34-36) Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’ improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.






RIFLESSIONE DI LELLA

PREGHIERA: Vieni o Santo Spirito e illumina il mio cuore e la mia mente. Fa che oggi parola del Signore mi diventi chiara alla luce della tua sapienza, per Cristo nostro Signore. Amen.


Il brano che oggi Luca ci propone, è molto simile a quello che Matteo ed a quello di Marco; vengono detti sinottici, ossia simili. Vengono chiamati così perché se si mette il testo dei tre vangeli su tre colonne parallele, in uno sguardo d'insieme (sinossi) si notano facilmente molte somiglianze nella narrazione, nella disposizione degli episodi evangelici, a volte anche nei singoli brani, con frasi uguali o con leggere differenze. Gesù dice non ci è dato di sapere come e quando Lui tornerà, ma che dobbiamo prepararci a quel giorno, perché sarà il giorno in cui saremo giudicati, in base a come avremo vissuto. Per essere pronti a quel momento, quindi, dobbiamo essere vigili, coerenti e costanti nel nostro rapporto con il Signore, perché solo la Sua presenza nella nostra vita, ci mette al sicuro dagli attacchi del maligno e dalla tentazione di vivere una vita di peccato. Uno sarà preso e uno lasciato... in base a quale criterio non lo sappiamo, vediamo che nel mondo muoiono uomini buoni e cattivi, vecchi e giovani, uomini e donne, e questo, per quanto umanamente ci possa mettere in apprensione, ci deve far capire che il disegno del Padre per tutti noi figli, non è limitato come il nostro piccolo mondo, agli affetti più vicini, ma all'intera umanità. Per allargare i nostri orizzonti quindi viviamo come figli di Dio nel mondo, considerando la terra come una casa terrena messa a nostra disposizione e la nostra vita come un'opportunità per entrare a pieno diritto nella vita eterna offerta dal Padre. Viviamo cercando di uscire dal nostro concetto di umanità, che è sempre, purtroppo, molto limitato a quello che conosciamo, e cerchiamo di affidare tutto il nostro essere al Signore. Questo non significa non vivere, non farsi una famiglia, non lavorare ecc, ma farlo tenendo presente che siamo inseriti in un progetto più grande d'amore, e che per comprenderlo dobbiamo cominciare a viverlo già da qui. Parafrasando, cerchiamo di entrare nell'arca dell'alleanza per essere salvati. Evitiamo i contrasti, evitiamo di fare discorsi inutili che possono farci cadere in discussioni, preghiamo per chi si comporta male, per chi coltiva l'odio nel suo cuore, innaffiamo intorno a noi il seme dell'amore,della speranza, della giustizia.  Noi non siamo migliori di nessuno, neanche del più abietto degli uomini e non abbiamo il diritto di condannare gli altri, ma il dovere di amarli e pregare per loro. Oggi penso a quanto coraggio e quanto amore ha il Papa che si reca in Turchia, che è pronto ad offrire il dialogo a certi personaggi carichi d'odio e assetati di sangue; penso che è veramente difficile per un cristiano vivere in un contesto in cui rischia la sua vita e quella dei suoi familiari; penso che anche al tempo di Gesù molti sono morti per portare la sua parola... e che noi siamo capaci solo di giudicare e di fare i cristiani da poltrona, quelli che non vogliono rischiare di andare contro corrente e non vogliono rovinarsi le ginocchia per pregare. Penso tutto questo di me per prima,e spero veramente che il Signore mi salvi dal mettere alla prova la mia poca fede, o che mi aiuti a non perdermi prima di trovarmi davanti a Lui; Lui non ha tremato ed ha affrontato tutto questo anche per me. Non è il Battesimo, nè la Bibbia sul tavolo che ci salveranno, ma saremo giudicati per l'amore che sapremo donare, il Papa ha detto: Gratuità. Solo chi ha sperimentato tale gioia la può comunicare, anzi non può non comunicarla, poiché «il bene tende sempre a comunicarsi. … Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa» ( Evangelii gaudium , 9).

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 Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
(Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)

«Vegliate in ogni momento pregando»

Oggi, ultimo giorno del tempo ordinario, Gesù ci avverte con molta chiarezza sul destino del nostro passaggio in questa vita. Se ci impegniamo, ostinatamente, a vivere assorti nell'immediatezza degli affanni della vita, arriverà l’ultimo giorno della nostra esistenza terrena così repentinamente, che la stessa cecità della nostra avidità ci impedirà di riconoscere lo stesso Dio, che verrà (perché noi qui siamo di passaggio, lo sapevi?) per portarci alla intimità del suo Amore infinito. Sarà come ciò che succede a un bambino maleducato: così concentrato nei “suoi” giocattoli, che alla fine si dimentica dell’affetto dei suoi genitori e della compagnia dei suoi amici. Quando si rende conto, piange sconsolato per la sua inaspettata solitudine. L’antidoto che ci offre Gesù è ugualmente chiaro: «Vegliate in ogni momento pregando» (Lc 21,36). Vegliare e pregare... Lo stesso avviso che diede ai suoi Apostoli la notte in cui fu tradito. La preghiera ha un componente ammirabile di profezia, tante volte dimenticato nella predicazione vale a dire, di passare dal mero “vedere” al “guardare” la quotidianità nella sua più profonda realtà. Come ha scritto Evagrio Pontico, “la vista è il migliore di tutti i sensi; la preghiera è la più divina di tutte le virtù”. I classici della spiritualità la chiamano “visione soprannaturale”, guardare con gli occhi di Dio. Vale a dire , conoscere la Verità: di Dio, del mondo, di me stesso. I profeti furono , non solo coloro che “preannunciavano cosa sarebbe successo”, ma anche coloro che sapevano interpretare il presente nei suoi giusti termini, dimensione e densità. Risultato: sono stati in grado di ricondurre la storia, con l’aiuto di Dio. Tante volte ci lamentiamo della situazione nel mondo. –Dove andremo a finire?, diciamo. Oggi, che è l’ultimo giorno del tempo ordinario, è anche giorno di decisioni finali. Chissà sia arrivato il momento che anche qualcun altro sia disposto ad abbandonare la sua ebrezza di presente e si dia da fare per un futuro migliore. Vuoi essere tu? Allora, coraggio!, e che Dio ti benedica.

 

9 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 2 DICEMBRE 2017.

    Día litúrgico: Sábado XXXIV del tiempo ordinario

    Texto del Evangelio (Lc 21,34-36): En aquel tiempo, Jesús dijo a sus discípulos: «Guardaos de que no se hagan pesados vuestros corazones por el libertinaje, por la embriaguez y por las preocupaciones de la vida, y venga aquel Día de improviso sobre vosotros, como un lazo; porque vendrá sobre todos los que habitan toda la faz de la tierra. Estad en vela, pues, orando en todo tiempo para que tengáis fuerza y escapéis a todo lo que está para venir, y podáis estar en pie delante del Hijo del hombre».

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    1. REFLEXIÓN LELLA

      ORACIÓN: Ven Espíritu Santo e ilumina mi corazón y mi mente . Haze hoy que la palabra del Señor que se pondrá de manifiesto a la luz de su sabiduría, por Cristo nuestro Señor . Amén

      - El tema que hoy Luca nos ofrece, es muy similar a el evangelio de Mateo y de Marcos; se llaman sinóptices, o similares. Se llaman así porque si pones el texto de los tres evangelios en tres columnas paralelas, en una visión de conjunto (sinopsis) se notan fácilmente muchas similitudes en la narración, en la disposición de los episodios del Evangelio, a veces incluso en pistas individuales, con frases iguales o con ligeras diferencias. Jesús dice que no podemos saber cómo y cuándo Él volverá, pero tenemos que prepararnos para ese día, porque va a ser el día en que seremos juzgados de acuerdo a la forma en que vivimos. Para estar preparados para ese momento, entonces, tenemos que estar atentos, obeientes y constantes en nuestra relación con el Señor, pues sólo su presencia en nuestras vidas, nos pone a salvo de los ataques del maligno y la tentación de vivir una vida de pecado. El uno será tomado, y el otro dejado ... según a lo cual principio no podemos saber, vemos que en el mundo mueren buenos y malos hombres, viejos y jóvenes, hombres y mujeres, y esto, también si humanamente puede poner en la aprehensión, debe haber entender que el plan del Padre para todos nosotros hijos, no se limita como nuestro pequeño mundo, más cerca de los afectos, sino para toda la humanidad.
      Para ampliar nuestros horizontes por lo vivimos como hijos de Dios en el mundo, considerando la tierra como morada terrestre disponible para nosotros y nuestra vida como una oportunidad para entrar legítimamente en la vida eterna ofrecida por el Padre. Vivimos tratando de salir de nuestro concepto de la humanidad, que es siempre, por desgracia, muy limitado a lo que sabemos, y tratamos de confiar todo nuestro ser al Señor. Eso no significa no vivir, no casarse, no trabajar ...... pero hacerlos teniendo en cuenta que estamos inmersos en un proyecto más amplio de amor, y que entendamos que tenemos que empezar a vivir ya aquí. Parafraseando, tratamos de entrar en la arca de la alianza para salvarse. Evitamos conflictos, evitamos hacer discursos innecesarios que pueden hacer que caigamos en las discusiones, rezemos por los que se portan mal, para los que cultivan el odio en sus corazónes, irriguemos a nuestro rededor la semilla del amor, la esperanza, la justicia.
      No somos mejores que nadie, tampoco de lo más abyecto de los hombres, y no tenemos derecho a condenar a otros, pero tenemos deber de amarlos y orar por ellos. Hoy pienso en lo cuanto coraje y cuanto amor tiene el Papa que viaja a Turquía, a Africa que está dispuesto a ofrecer diálogo a ciertos personajes odiosos y sedientos de sangre; Creo que es muy difícil para un cristiano vivir en un ambiente donde arriesga su vida y la de su familia; Creo que incluso en la época de Jesús muchos murieron para llevar su palabra ... y que sólo somos capaces de juzgar y hacer que los cristianos de la butaca, los que no quieren correr el riesgo de ir contra la corriente y no quiero arruinar sus rodillas orar. Creo todo esto por mí por primera, y realmente espero que el Señor me salvará de poner a prueba mi poca fe, o que me ayude para no perderme antes de encontrarme delante de Él ; Él no vaciló y se enfrentó a todo esto por mí.
      El bautismo no es, ni la Biblia sobre la mesa que nos salvará, pero vamos a ser juzgados por el amor que podemos dar. El Papa dijo: Gratuidad. Sólo aquellos que han experimentado la alegría que puede derivar de eso,no pueden trasmitir porque el bien es contagioso.Comunicandolos, el bueno toma de raíces y crece "(Evangelii gaudium, 9)

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    2. Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
      (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, España)

      «Estad en vela (...) orando en todo tiempo»

      Hoy, último día del tiempo ordinario, Jesús nos advierte con meridiana claridad sobre la suerte de nuestro paso por esta vida. Si nos empeñamos, obstinadamente, en vivir absortos por la inmediatez de los afanes de la vida, llegará el último día de nuestra existencia terrena tan de repente que la misma ceguera de nuestra glotonería nos impedirá reconocer al mismísimo Dios, que vendrá (porque aquí estamos de paso, ¿lo sabías?) para llevarnos a la intimidad de su Amor infinito. Será algo así como lo que le ocurre a un niño malcriado: tan entretenido está con “sus” juguetes, que al final olvida el cariño de sus padres y la compañía de sus amigos. Cuando se da cuenta, llora desconsolado por su inesperada soledad. El antídoto que nos ofrece Jesús es igualmente claro: «Estad en vela, pues, orando en todo tiempo» (Lc 21,36). Vigilar y orar... El mismo aviso que les dio a sus Apóstoles la noche en que fue traicionado. La oración tiene un componente admirable de profecía, muchas veces olvidado en la predicación, es decir, de pasar del mero “ver” al “mirar” la cotidianeidad en su más profunda realidad. Como escribió Evagrio Póntico, «la vista es el mejor de todos los sentidos; la oración es la más divina de todas las virtudes». Los clásicos de la espiritualidad lo llaman “visión sobrenatural”, mirar con los ojos de Dios. O lo que es lo mismo, conocer la Verdad: de Dios, del mundo, de mí mismo. Los profetas fueron, no sólo los que “predecían lo que iba a venir”, sino también los que sabían interpretar el presente en su justa medida, alcance y densidad. Resultado: supieron reconducir la historia, con la ayuda de Dios. Tantas veces nos lamentamos de la situación del mundo. —¿Adónde iremos a parar?, decimos. Hoy, que es el último día del tiempo ordinario, es día también de resoluciones definitivas. Quizás ya va siendo hora de que alguien más esté dispuesto a levantarse de su embriaguez de presente y se ponga manos a la obra de un futuro mejor. ¿Quieres ser tú? Pues, ¡ánimo!, y que Dios te bendiga.

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  2. VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 2 DICEMBRE 2017.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 34e Semaine: Samedi

    Texte de l'Évangile (Lc 21,34-36): «Tenez-vous sur vos gardes, de crainte que votre coeur ne s'alourdisse dans la débauche, l'ivrognerie et les soucis de la vie, et que ce jour-là ne tombe sur vous à l'improviste. Comme un filet, il s'abattra sur tous les hommes de la terre. Restez éveillés et priez en tout temps: ainsi vous serez jugés dignes d'échapper à tout ce qui doit arriver, et de paraître debout devant le Fils de l'homme».

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    1. REFLEXION DE LELLA

      PRIERE : Viens, O Saint Esprit et éclaire mon coeur et mon esprit. Fait qu'aujourd'hui la Parole du Seigneur me devient claire à la lumière de ton savoir, par Christ notre Seigneur. Amen.

      - Le passage que Luc nous propose aujourd'hui, est très semblable à ceux que Mathieu et Marc; ils sont dits synoptiques, ou semblables. Ils sont nommés ainsi parce que si l'on met le texte des trois évangiles sur trois colonnes parallèles, en un regard d'ensemble (synopsis) on remarquent , aisément beaucoup de ressemblances dans la narration, dans la disposition des épisodes évangéliques, parfois aussi dans les passages uniques, avec des mêmes phrases ou avec de légères différences. Jésus dit que il ne nous est pas donné de savoir comment et quand Il reviendra, mais que nous devons nous préparer à ce jour, parce que ce sera le jour ou nous serons jugés, sur la base de la façon que nous aurons vécu. Pour être prêts à ce moment, donc, nous devons être vigilants, cohérents et constants dans notre rapport avec le Seigneur, parce que seul Sa présence dans notre vie nous met à l'abri des attaques du malin et de la tentation de vivre une vie de péché. L'un sera pris et l'autre laissé. sur quelle base de quel critère nous ne pouvons pas le savoir, nous voyons que dans le monde des bons et des mauvais hommes, des vieux et jeunes, des hommes et des femmes et cela humainement puisse nous mettre en appréhension et doit nous faire comprendre que le dessin du Père pour nous tous ses enfants, n'est pas limité comme notre petit monde, aux affections les plus proches, mais à l'humanité entière. Pour élargir nos horizons donc nous vivons comme fils de Dieu dans le monde, étant donné la terre comme une maison terrestre mise à notre disposition et notre vie comme une opportunité pour entrer au plein droit dans la voute éternelle offerte par le Père. Nous vivons en cherchant à sortir de notre idée d'humanité, qui est toujours, malheureusement, très limité à ce que nous connaissons, et nous tâchons de confier tout notre être au Seigneur. Cela ne signifie pas de ne pas vivre, ne pas fonder de famille, ne pas travailler etc, mais faire en tenant présent à notre esprit que nous sommes insérés dans un projet plus grand en Amour, et que pour le comprendre nous devons commencer à le vivre déjà d'ici. En paraphrasant, cherchons à entrer dans l'arche de l'alliance pour être sauvé. Nous évitons les contrastes, nous évitons des discours inutiles qui peuvent nous faire entrer en discussions, prions pour celui qui se conduit mal, pour celui qui cultive la haine dans son coeur, arrosons autour de nous la graine de l'amour, de l'espoir, et de la justice. Nous sommes meilleurs que personne, même pas du plus abject des hommes et nous n'avons pas le droit de condamner les autres mais le devoir de les aimer et de prier pour eux.

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    2. SUITE :
      Aujourd'hui je pense à combien de courage et combien d'amour a le Pape qui se rend en Turquie, qui est prêt à offrir le dialogue à certains personnages chargés de haine et assoiffés de sang; je pense qu'il est vraiment difficile pour un chrétien de vivre dans un contexte dans lequel il risque sa vie et celle des membres de sa famille; je pense qu'aussi au temps de Jésus nombreux sont morts pour porter sa Parole..... et que nous sommes seulement capable de juger et de faire les chrétiens de fauteuil, ceux qui ne veulent pas faillir et aller à contre courant et ils ne veulent pas non plus abîmer leurs genoux pour prier. Je pense tout cela de moi en première, et j'espère vraiment que le Seigneur me sauve de mettre à l'épreuve mon peu de foi, ouqu'il m'aides à ne pas me perdre avant de me trouver devant Lui; Lui n'a pas tremblé et il a aussi affronté tout cela pour moi. Ce n'est ni le Baptême, ni la Bible sur la table de chevet qui nous sauveront, mais nous serons jugés pour l'amour que nous saurons donner, hier le Pape aux familles Paoline a dit: Gratuité. Seulement celui qui a expérimenté une telle joie peut la communiquer, il ne peut pas ne pas la communiquer, car "le bien tend toujours à se communiquer. En le communiquant, le bien s'enracine et il se développe" ,( Evangelii gaudium,9)

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  3. VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 2 DICEMBRE 2017.

    Liturgical day: Saturday 34th in Ordinary Time

    Gospel text (Lc 21,34-36): Jesus said to his disciples, «Be on your guard; let not your hearts be weighed down with a life of pleasure, drunkenness and worldly cares, lest that day catch you suddenly as a trap. For it will come upon all the inhabitants of the whole earth. But watch at all times and pray, that you may be able to escape all that is bound to happen and to stand before the Son of Man».

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    1. REFLECTION OF LELLA

      PRAYER: Come Holy Spirit and enlightens my heart and my mind . Ago today that word of the Lord I will become clear in the light of your wisdom , through Christ our Lord . Amen .

      - The gospel song that today Luca offers us, is very similar to what Matthew and that of Mark; are called synoptic, or the like.
      They are called so because if you put the text of the three gospels in three parallel columns, in an overall view (synopsis) are easily noticed many similarities in the narrative, in the arrangement of Gospel episodes, sometimes even in individual tracks, with the same or phrases with slight differences. Jesus says we can not know how and when he will return, but we have to prepare ourselves for that day, because it will be the day when we will be judged according to how we lived. To be ready for that moment, then, we must be vigilant and constants in our relationship with the Lord, for only His presence in our lives, puts us safe from the attacks of the evil one and the temptation to live a life of sin. One will be taken and one left no ...what criterion we can not know, we see that in the world die good and bad men, old and young, men and women, and this,although humanly can put in apprehension, there must to understand that the Father's plan for all of us children, is not limited as our little world, closer to the affections, but to all humanity. To broaden our horizons so we live as children of God in the world, considering the earth as an earthly house made available to us and our life as an opportunity to become a full right in the rate offered by the eternal Father. We live trying to get out of our concept of humanity, which is always, unfortunately, very limited to what we know, and we try to entrust our whole being to the Lord. This does not mean not to live, not to start a family, do not work and so on. but do so bearing in mind that we are engaged in a larger project of love, and to understand that we must begin to live it already here. Paraphrasing, we try to get into the ark of the covenant to be saved. We avoid conflicts, we avoid making unnecessary speeches that can make us fall in discussions, pray for those who behave badly, for those who cultivate the hatred in his heart, we irrigate around us the seed of love, hope, justice. We are not better than anyone, not even the most abject of men, and we have no right to condemn others, but the duty to love them and pray for them. Today I think of how much courage and much love has the Pope who travels to Turkey,to Africa which is ready to offer dialogue to certain characters hateful and bloodthirsty; I think it is really difficult for a Christian to live in an environment where risks his life and that of his family; I think that even in the time of Jesus many died to bring his word ... and that we are only able to judge and make Christians of armchair, those who do not want to risk going against the tide and do not want to ruin their knees to pray. I think this for me before, and I really hope that the Lord will save me from putting to test my little faith, or to help me not to lose before you see me before Him; He did not falter and faced all this for me. Baptism is not, nor the Bible on the table that will save us, but we will be judged for the love that we can give. The Pope said: Gratuity. Only those who have experienced the joy that can communicate, indeed can not communicate, because "the good tends to communicate. ... Communicating, the good takes root and grows "(Evangelii gaudium, 9).

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    2. Fr. Antoni CAROL i Hostench
      (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spain)

      «Watch at all times and pray»

      Today, last day of the Ordinary Time, Jesus clearly warns us about the fate of our pass through life. Should we stubbornly insist on living imbued by the immediacy of our worldly cares, the last day of our earthly existence will come upon us so suddenly that the very blindness of our own greediness will prevent us from recognizing God himself, who will come (do you remember we are just passers-by around here?) to take us towards the divine intimacy of His Infinite Love. Something like what happens to a spoiled child: he is so entertained by “his” toys, that he ends up by forgetting his parents' tenderness and his friends' company. And when he finally realizes what he has done, he disconsolately wails because of his unexpected loneliness. The antidote Jesus offers us is equally clear: «Watch, therefore, at all times and pray» (Lk 21:36). To watch and to pray... The same advise He gave his apostles the night He was betrayed. The prayer has an admirable prophecy component, often forgotten when preaching, that is, to switch from the mere “seeing” to “watching” the quotidian in its deepest and crudest reality. As Evagrius Ponticus wrote, «Just as sight is the most worthy of the senses, so also is prayer the most divine of the virtues». The classics of spirituality name it “supernatural vision”, i.e. to look through God's eyes. Or what amounts to the same, to know the Truth: about God, about the world, about oneself. The prophets were not only those who “preceded what was about to happen”, but also those who knew how to interpret their present time in its just measurement, scope and density. The end result: they knew, with God's help, how to redress history. So often we complaint about our world situation. —Where shall all this lead us to? Today, is the last day of the Ordinary Time, it is also a day of definite resolutions. Maybe it is about time that someone may make up his mind and give up his present drunkenness while starting to work for a better future. —Would you like this someone to be you? Then, cheer up! And may God bless you!

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