VANGELO
(Gv 1,6-8.19-28) In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io credo in Te Signore, e credo che il Tuo Spirito mi parli, come fa con tutti coloro che chiedono aiuto a te, Gesù ci ha insegnato a pregare, ci ha detto:" chiedi e ti sarà dato" ed io ti chiedo con molta umiltà.... illuminami.
Il vangelo di oggi, mi fa riflettere molto su quello che è il nostro compito di TESTIMONI della fede. Noi non siamo nessuno, non siamo profeti, non siamo meritevoli di nulla, ne tantomeno dobbiamo sentirci noi importanti o saggi più degli altri ai quali parliamo, perché quelli a cui dobbiamo parlare per primi, siamo noi stessi.
A volte può succedere che qualcuno creda che quello che testimonia, faccia di lui una persona migliore degli altri, ed allora ecco che satana si insinua, si prende gioco di te, ti fa diventare superbo. Anche chi ascolta o legge, non deve leggere pensando che chi scrive sia la verità, uno solo è la verità, perché uno solo è il Cristo, Padre, Figlio e Spirito Santo; chi testimonia, chi riflette con voi, in questo caso io, cerca solo di riflettere con voi sulle PAROLE DELLA SACRA SCRITTURA, cerca di far parlare lo Spirito di Dio che è in ognuno di noi, perché noi siamo battezzati in Spirito Santo, perché noi siamo FIGLI DI DIO, FRATELLI DI CRISTO . Quindi quello che il mio lettore deve fare, ed io vi invito sempre a farlo, NON E' leggere la mia riflessione e basta, MA andare sul gruppo, aprire la pagina del giorno e leggere tutte le sacre scritture del giorno; SOLO DOPO, potrà leggere le varie riflessioni ed anche le mie. POI PUO'( e mi piacerebbe che tutti provassero) chiedere aiuto allo Spirito dl Signore e PROVARE AD ELABORARE UNA SUA RIFLESSIONE.
Solo allora tutto quello che noi facciamo, non sarà inutile, ma raggiungerà il suo scopo. Dio parla a tutti, e tutti abbiamo il diritto ed il dovere di metterci all'ascolto. Anche oggi è così; alcuni aderiscono alla parola di Dio, la fanno loro, la seguono, riescono ad entrare in contatto con il regno di Dio già su questa terra, e pur affrontando mille difficoltà, riescono a ricevere dal Signore grazie su grazie ,per la fede che ripongono in Lui.
Altri invece non seguono la legge dettata a Mosè, portata da Gesù su questa terra, e cercano ancora ,non si fidano, non vogliono riconoscere la verità, non lasciano agire lo Spirito su di loro, non si lasciano conquistare, oppure si ribellano ed escono dalla via tracciata dal Signore e perdono la verità, andando a cercare chissà quale verità, e trovando spesso ,non una verità alternativa, ma solo la menzogna.
COMMENTO DI:
Rev. D. Joaquim MESEGUER García
(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi, a metà dell’Avvento, riceviamo un invito all’allegria e alla speranza: «Siate sempre lieti (...) in ogni cosa rendete grazie» (I Tes 5,16-17). Il Signore è già vicino: «Figlia mia, il tuo cuore è il cielo per Me», dice Gesù a santa Faustina Kowalska (e, certamente, il Signore lo vorrebbe ripetere ad ognuno dei suoi figli). E’ un buon momento per pensare a tutto quello che Lui ha fatto per noi e ringraziarGlielo.
L’allegria è una caratteristica essenziale della fede. Sapersi amati e salvati da Dio è una grande gioia; riconoscerci fratelli di Gesù Cristo che ha dato la Sua vita per noi è il motivo principale della gioia cristiana. Un cristiano abbandonato alla tristezza avrà una vita spirituale mìsera, non riuscirà a vedere tutto quello che Dio ha fatto per lui e, perciò, sarà incapace di trasmetterlo. La gioia cristiana sgorga dall’atto di ringraziamento, specialmente per l’amore che il Signore ci mostra; ogni domenica lo facciamo in comunità al celebrare l’Eucaristia.
Il Vangelo ci ha presentato l’immagine di Giovanni Battista, il precursore. Giovanni godeva di grande popolarità tra la gente semplice; ma quando gli rivolgono la domanda, egli risponde con umiltà: «Io non sono il Messia...» (cf. Gv 1,21); «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Colui che viene dopo di me» (Gv 1,26-27). Gesù Cristo è Colui che aspettano; Lui è la Luce che illumina il mondo. Il Vangelo non è un messaggio assurdo, e nemmeno è una dottrina come tante altre, ma è la Buona Nuova che da senso a tutta la vita umana, perché ci è stata comunicata dallo stesso Dio che si è fatto uomo. Ogni cristiano viene invitato a manifestare la sua fede in Gesù Cristo e ad essere testimone della sua fede. Come discepoli di Cristo, siamo chiamati ad apportare il dono della luce. Ma oltre a queste parole, il testimonio migliore, è, e sarà l’esempio di una vita fedele.
(Gv 1,6-8.19-28) In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io credo in Te Signore, e credo che il Tuo Spirito mi parli, come fa con tutti coloro che chiedono aiuto a te, Gesù ci ha insegnato a pregare, ci ha detto:" chiedi e ti sarà dato" ed io ti chiedo con molta umiltà.... illuminami.
Il vangelo di oggi, mi fa riflettere molto su quello che è il nostro compito di TESTIMONI della fede. Noi non siamo nessuno, non siamo profeti, non siamo meritevoli di nulla, ne tantomeno dobbiamo sentirci noi importanti o saggi più degli altri ai quali parliamo, perché quelli a cui dobbiamo parlare per primi, siamo noi stessi.
A volte può succedere che qualcuno creda che quello che testimonia, faccia di lui una persona migliore degli altri, ed allora ecco che satana si insinua, si prende gioco di te, ti fa diventare superbo. Anche chi ascolta o legge, non deve leggere pensando che chi scrive sia la verità, uno solo è la verità, perché uno solo è il Cristo, Padre, Figlio e Spirito Santo; chi testimonia, chi riflette con voi, in questo caso io, cerca solo di riflettere con voi sulle PAROLE DELLA SACRA SCRITTURA, cerca di far parlare lo Spirito di Dio che è in ognuno di noi, perché noi siamo battezzati in Spirito Santo, perché noi siamo FIGLI DI DIO, FRATELLI DI CRISTO . Quindi quello che il mio lettore deve fare, ed io vi invito sempre a farlo, NON E' leggere la mia riflessione e basta, MA andare sul gruppo, aprire la pagina del giorno e leggere tutte le sacre scritture del giorno; SOLO DOPO, potrà leggere le varie riflessioni ed anche le mie. POI PUO'( e mi piacerebbe che tutti provassero) chiedere aiuto allo Spirito dl Signore e PROVARE AD ELABORARE UNA SUA RIFLESSIONE.
Solo allora tutto quello che noi facciamo, non sarà inutile, ma raggiungerà il suo scopo. Dio parla a tutti, e tutti abbiamo il diritto ed il dovere di metterci all'ascolto. Anche oggi è così; alcuni aderiscono alla parola di Dio, la fanno loro, la seguono, riescono ad entrare in contatto con il regno di Dio già su questa terra, e pur affrontando mille difficoltà, riescono a ricevere dal Signore grazie su grazie ,per la fede che ripongono in Lui.
Altri invece non seguono la legge dettata a Mosè, portata da Gesù su questa terra, e cercano ancora ,non si fidano, non vogliono riconoscere la verità, non lasciano agire lo Spirito su di loro, non si lasciano conquistare, oppure si ribellano ed escono dalla via tracciata dal Signore e perdono la verità, andando a cercare chissà quale verità, e trovando spesso ,non una verità alternativa, ma solo la menzogna.
COMMENTO DI:
Rev. D. Joaquim MESEGUER García
(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi, a metà dell’Avvento, riceviamo un invito all’allegria e alla speranza: «Siate sempre lieti (...) in ogni cosa rendete grazie» (I Tes 5,16-17). Il Signore è già vicino: «Figlia mia, il tuo cuore è il cielo per Me», dice Gesù a santa Faustina Kowalska (e, certamente, il Signore lo vorrebbe ripetere ad ognuno dei suoi figli). E’ un buon momento per pensare a tutto quello che Lui ha fatto per noi e ringraziarGlielo.
L’allegria è una caratteristica essenziale della fede. Sapersi amati e salvati da Dio è una grande gioia; riconoscerci fratelli di Gesù Cristo che ha dato la Sua vita per noi è il motivo principale della gioia cristiana. Un cristiano abbandonato alla tristezza avrà una vita spirituale mìsera, non riuscirà a vedere tutto quello che Dio ha fatto per lui e, perciò, sarà incapace di trasmetterlo. La gioia cristiana sgorga dall’atto di ringraziamento, specialmente per l’amore che il Signore ci mostra; ogni domenica lo facciamo in comunità al celebrare l’Eucaristia.
Il Vangelo ci ha presentato l’immagine di Giovanni Battista, il precursore. Giovanni godeva di grande popolarità tra la gente semplice; ma quando gli rivolgono la domanda, egli risponde con umiltà: «Io non sono il Messia...» (cf. Gv 1,21); «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Colui che viene dopo di me» (Gv 1,26-27). Gesù Cristo è Colui che aspettano; Lui è la Luce che illumina il mondo. Il Vangelo non è un messaggio assurdo, e nemmeno è una dottrina come tante altre, ma è la Buona Nuova che da senso a tutta la vita umana, perché ci è stata comunicata dallo stesso Dio che si è fatto uomo. Ogni cristiano viene invitato a manifestare la sua fede in Gesù Cristo e ad essere testimone della sua fede. Come discepoli di Cristo, siamo chiamati ad apportare il dono della luce. Ma oltre a queste parole, il testimonio migliore, è, e sarà l’esempio di una vita fedele.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI DOMENICA 17 DICEMBRE 2017
RispondiEliminaDía litúrgico: Domingo III (B) de Adviento
Texto del Evangelio (Jn 1,6-8.19-28): Hubo un hombre, enviado por Dios: se llamaba Juan. Éste vino para un testimonio, para dar testimonio de la luz, para que todos creyeran por Él. No era él la luz, sino quien debía dar testimonio de la luz. Y éste fue el testimonio de Juan, cuando los judíos enviaron donde él desde Jerusalén sacerdotes y levitas a preguntarle: «¿Quién eres tú?». Él confesó, y no negó; confesó: «Yo no soy el Cristo». Y le preguntaron: «¿Qué, pues? ¿Eres tú Elías?». Él dijo: «No lo soy». «¿Eres tú el profeta?». Respondió: «No». Entonces le dijeron: «¿Quién eres, pues, para que demos respuesta a los que nos han enviado? ¿Qué dices de ti mismo?». Dijo Él: «Yo soy voz del que clama en el desierto: ‘Rectificad el camino del Señor’, como dijo el profeta Isaías».
Los enviados eran fariseos. Y le preguntaron: «¿Por qué, pues, bautizas, si no eres tú el Cristo, ni Elías, ni el profeta?». Juan les respondió: «Yo bautizo con agua, pero en medio de vosotros está uno a quien no conocéis, que viene detrás de mí, a quien yo no soy digno de desatarle la correa de su sandalia». Esto ocurrió en Betania, al otro lado del Jordán, donde estaba Juan bautizando.
MI REFLEXIÓN
ORACIÓN
Creo en Ti, Señor, y yo creo que Tu Espíritu me habló, como lo hace con todos los que te pide, Jesús nos enseñó a orar, dijo: "Pedid y se os dará", y les pido que muy humildad .... ilumine.
El evangelio de hoy, me hace pensar mucho acerca de lo que es nuestra tarea de testigos de la fe. No somos nadie, no somos profetas, que no somos dignos de nada, ni tenemos que escucharnos importantes ensayos o más de los otros a los que hablamos, porque aquellos a quien tenemos que hablar primero, es a nosotros mismos.
A veces puede ocurrir que alguien puede creer que lo testifica, el rostro de ella una persona mejor que los demás, y entonces aquí que Satanás insinúa, se burla de ti, te hace orgulloso.
Incluso el oyente o lector, no pensar que el escritor debe leer es la verdad, sólo hay una verdad, porque no hay un solo Cristo, el Padre, el Hijo y el Espíritu Santo; que da testimonio, que refleja con usted, en este caso yo sólo trato de reflexionar con vosotros sobre palabras de la Escritura, trata de hablar del Espíritu de Dios que está dentro de cada uno de nosotros, porque somos bautizados en el Espíritu Santo, porque somos hijos de Dios, hermanos de Cristo.
Así que lo que mi lector tiene que hacer, y te invito a hacerlo siempre, NO 'lee mi reflexión y justo, MA vas en grupo, abra la página del día y leer todas las escrituras de la época; SÓLO DESPUÉS, leerá las diversas reflexiones y la mía también. ENTONCES CAN '(y ojalá todos pudieran sentir) pedir ayuda al Espíritu dl Señor y tratar de desarrollar AN SU REFLEXIÓN.
Sólo entonces todo lo que hacemos, que será útil, pero va a llegar a su meta. Dios habla a todos, y todos tenemos el derecho y el deber de poner de escucha. Incluso hoy en día es así; Algunos se adhieren a la palabra de Dios, que lo hacen, la siguió, incapaz de ponerse en contacto con el reino de Dios aquí en la tierra, y sin embargo se enfrentan muchas dificultades, que pueden recibir del Señor a causa de gracias, por la fe que depositan en él.
Otros, sin embargo, que no siguen la ley dictada a Moisés, traída por Jesús en esta tierra, y todavía tratan, no confían, no quieren reconocer la verdad, no deje que el Espíritu en ellos, no se dejan conquistar, o rebelarse y dejar el camino trazado por el Señor y perder la verdad, va a buscar algún tipo de verdad, ya menudo encontrar, no una verdad alternativa, pero sólo la mentira.
EliminaCOMENTARIO DE:
Rev. D. Joaquim MESEGUER García
(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, España)
Hoy, en medio del Adviento, recibimos una invitación a la alegría y a la esperanza: «Estad siempre alegres y orad sin cesar. Dad gracias por todo» (1Tes 5,16-17). El Señor está cerca: «Hija mía, tu corazón es el cielo para Mí», le dice Jesús a santa Faustina Kowalska (y, ciertamente, el Señor lo querría repetir a cada uno de sus hijos). Es un buen momento para pensar en todo lo que Él ha hecho por nosotros y darle gracias.
La alegría es una característica esencial de la fe. Sentirse amado y salvado por Dios es un gran gozo; sabernos hermanos de Jesucristo que ha dado su vida por nosotros es el motivo principal de la alegría cristiana. Un cristiano abandonado a la tristeza tendrá una vida espiritual raquítica, no llegará a ver todo lo que Dios ha hecho por él y, por tanto, será incapaz de comunicarlo. La alegría cristiana brota de la acción de gracias, sobre todo por el amor que el Señor nos manifiesta; cada domingo lo hacemos comunitariamente al celebrar la Eucaristía.
El Evangelio nos ha presentado la figura de Juan Bautista, el precursor. Juan gozaba de gran popularidad entre el pueblo sencillo; pero, cuando le preguntan, él responde con humildad: «Yo no soy el Mesías...» (cf. Jn 1,21); «Yo bautizo con agua, pero en medio de vosotros está uno a quien no conocéis, que viene detrás de mí» (Jn 1,26-27). Jesucristo es Aquél a quien esperan; Él es la Luz que ilumina el mundo. El Evangelio no es un mensaje extraño, ni una doctrina entre tantas otras, sino la Buena Nueva que llena de sentido toda vida humana, porque nos ha sido comunicada por Dios mismo que se ha hecho hombre. Todo cristiano está llamado a confesar a Jesucristo y a ser testimonio de su fe. Como discípulos de Cristo, estamos llamados a aportar el don de la luz. Más allá de esas palabras, el mejor testimonio, es y será el ejemplo de una vida fiel.
VERSIONE IN INGLESE DI DOMENICA 17 DICEMBRE 2017
RispondiEliminaLiturgical day: Sunday 3rd (B) of Advent
Gospel text (Jn 1,6-8.19-28): A man came, sent by God; his name was John. He came to bear witness, as a witness to introduce the Light so that all might believe through him. He was not the Light but a witness to introduce the Light. This was the testimony of John when the Jews sent priests and Levites to ask him, «Who are you?». John recognized the truth and did not deny it. He said, «I am not the Messiah». And they asked him, «Then who are you? Elijah?». He answered, «I am not». They said, «Are you the Prophet?». And he answered, «No». Then they said to him, «Tell us who you are, so that we can give some answer to those who sent us. How do you see yourself?». And John said, quoting the prophet Isaiah, «I am the voice crying out in the wilderness: Make straight the way of the Lord».
Those who had been sent were Pharisees; so they put a further question to John: «Then why are you baptizing if you are not the Messiah, or Elijah, or the Prophet?». John answered, «I baptize you with water, but among you stands one whom you do not know; although he comes after me, I am not worthy to untie the strap of his sandal». This happened in Bethabara beyond the Jordan, where John was baptizing.
MY REFLECTION
PRAYER
I believe in You Lord, and I believe that Your Spirit speak to me, as it does with all those who ask of you, Jesus taught us to pray, he said: "Ask and you shall receive" and I ask you very humility .... enlighten.
The Gospel today, makes me think a lot about what is our task to WITNESSES of faith. We are not anybody, we are not prophets, we are not worthy of anything, nor do we have to hear us important essays or more of the others to whom we speak, because those to whom we must speak first, is ourselves.
Sometimes it can happen that someone may believe that what testifies, the face of it a better person than the others, and then here that Satan insinuates, makes fun of you, makes you proud.
Even the listener or reader, not thinking that the writer must read is the truth, there is only one truth, because there is only one Christ, the Father, Son and Holy Spirit; who testifies, who reflected with you, in this case I just try to reflect with you on WORDS OF SCRIPTURE, tries to talk about the Spirit of God that is within each of us, because we are baptized in the Holy Spirit, because we we are children of God, BROTHERS OF CHRIST.
So what my reader has to do, and I invite you to always do it, NOT 'read my reflection and just, MA go on the group, open the page of the day and read all the scriptures of the day; ONLY AFTER, will read the various reflections and mine too. THEN CAN '(and I wish everyone could feel) ask for help to the Spirit dl Lord and TRY TO DEVELOP AN HIS REFLECTION.
Only then everything we do, it will be useful, but it will reach its goal. God speaks to all, and we all have the right and the duty to put listening. Even today it is so; Some adhere to the word of God, they do, follow her, unable to get in touch with the kingdom of God here on earth, and yet facing many difficulties, they can receive from the Lord because of thanks, for the faith they place in him.
Others, however, do not follow the law dictated to Moses, brought by Jesus on this earth, and still try, do not trust, do not want to recognize the truth, do not let the Spirit on them, do not let themselves be conquered, or rebel and leave the path traced by the Lord and lose the truth, going to look for some kind of truth, and often finding, not an alternative truth, but only the lie.
COMMENT OFF:
EliminaFr. Joaquim MESEGUER García
(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spain)
Today, right in the midst of Advent, we receive an invitation to joy and hope: «Rejoice always. Pray without ceasing. In all circumstances give thanks» (1Thess 5:16-18). The Lord is near: «My daughter, know your heart is Heaven for Me», Jesus said to St. Faustina Kowalska (and, certainly, the Lord would like to extend it to each one of his children). It is a good time to think of everything He has done for us and thank Him for it.
Joy is an essential characteristic of the life of Faith. To feel loved and saved by God is a great elation; to feel conscious we are brothers of Jesus Christ, who gave his life for us, is the basic motivation of our Christian joy. A Christian who surrenders to grief and sadness will have nothing but a bleak and desolated spiritual life, he will not be able to see what God has done for him and, therefore, he will not be able to transmit it to others. Christian happiness stems from thanksgiving, basically because of the Love our Lord radiates over us; every Sunday, through the Eucharist, we do so in communion with Christ.
The Gospel has introduced us to the figure of John the Baptist, the precursor. John enjoyed great popularity amid plain people; but, when they ask him, he humbly answers: «I am not the Messiah…» (cf. Jn 1:21); «I baptize you with water, but among you stands one whom you do not know; although he comes after me» (Jn 1:26-27). Jesus Christ is the long-awaited Messiah; He is the Light of the world. The Gospel is not a strange message, nor another doctrine, but The Word that bestows meaning upon our human life, for it has been communicated by the eternal God incarnated as a man. All Christians are called to acknowledge Jesus Christ and bear witness of his Faith. As Christ's disciples, we are called to contribute with the gift of Light. Beyond the scope of these words, the best testimony, is and will always be the example of a faithful life.
VERSIONE IN FRANCESE DI DOMENICA 17 DICEMBRE 2017.
RispondiEliminaJour liturgique : 3e Dimanche (B) de Temps de l'Avent
Texte de l'Évangile (Jn 1,6-8.19-28): Il y eut un homme envoyé par Dieu. Son nom était Jean. Il était venu comme témoin, pour rendre témoignage à la Lumière, afin que tous croient par lui. Cet homme n'était pas la Lumière, mais il était là pour lui rendre témoignage. Et voici quel fut le témoignage de Jean, quand les Juifs lui envoyèrent de Jérusalem des prêtres et des lévites pour lui demander: «Qui es-tu ?» Il le reconnut ouvertement, il déclara: «Je ne suis pas le Messie». Ils lui demandèrent: «Qui es-tu donc? Es-tu le prophète Élie?». Il répondit: «Non. —Alors es-tu le grand Prophète?» Il répondit: «Ce n'est pas moi». Alors ils lui dirent: «Qui es-tu? Il faut que nous donnions une réponse à ceux qui nous ont envoyés. Que dis-tu sur toi-même?». Il répondit: «Je suis la voix qui crie à travers le désert: ‘Aplanissez le chemin du Seigneur’, comme a dit le prophète Isaïe». Or, certains des envoyés étaient des pharisiens. Ils lui posèrent encore cette question: «Si tu n'es ni le Messie, ni Élie, ni le grand Prophète, pourquoi baptises-tu?». Jean leur répondit: «Moi, je baptise dans l'eau. Mais au milieu de vous se tient celui que vous ne connaissez pas: c'est lui qui vient derrière moi, et je ne suis même pas digne de défaire la courroie de sa sandale». Tout cela s'est passé à Béthanie-de-Transjordanie, à l'endroit où Jean baptisait.
REFLEXION DE LELLA
EliminaPRIERE : Je crois en Toi Seigneur, et je crois que Ton Esprit me parle, comme il le fait avec tout ceux qui te demandent de l'aide, Jésus nous a enseignés à prier, il nous a dit: "demandes et il te sera donné" et je te demande avec beaucoup d'humilité.... éclaire-moi.
- L'évangile d'aujourd'hui me fait réfléchir à ce qui est notre devoir de TÉMOINS de la foi. Nous ne sommes personne, nous ne sommes pas prophète, nous ne sommes dignes de rien, en tout au moins nous devons nous sentir importants ou sage plus que les autres à qui nous parlons, parce que ceux à qui nous devons parler en premier sont nous mêmes. Parfois il peut arriver que quelqu'un croie que ce qu'il témoigne, fait de lui une personne meilleure que les autres, et alors voilà que satan s'insinue, et se joue de toi, il te fait devenir hautain. Même celui qui écoute ou qui lit, ne doit pas lire en pensant que celui qui écrit soit la vérité, un seul est la vérité, parce qu'un seul est le Christ, Père, Fils et Saint Esprit; qui témoigne, qui réfléchit avec nous, dans ce cas je, recherche seulement de réfléchir sur les PAROLES DE L'ECRITURE SACRÉE, je cherche à faire parler l'Esprit de Dieu qui est en chacun de nous, parce que nous sommes baptisés en l'Esprit Saint, parce que nous sommes FILS DE DIEU FRÈRES DU CHRIST. Ensuite ce que mon lecteur doit faire, et je vous invite toujours à le faire, ma réflexion N'EST PAS de lire et ça suffit, MAIS d'aller sur le groupe, ouvrir la page du jour et lire toutes les écritures sacrées du jour; Il pourra APRÈS SEULEMENT lire les réflexions différentes, et les miennes aussi. PUIS il PEUT, (et il me plairait que tous essayent,) demander de l'aide à l'Esprit du SEIGNEUR et ESSAYER D'ÉLABORER SA RÉFLEXION. Et alors seulement tout ce que nous faisons ne sera pas inutile, mais atteindra son but. Dieu nous parle à tous, et tous nous avons le droit et le devoir de nous mettre à l'écoute. C' ainsi est aujourd'hui aussi; quelques-uns adhèrent au Paroles de Dieu, ils la font leur, ils la suivent, ils réussissent à entrer déjà en contact avec le royaume de Dieu sur cette terre, et aussi en affrontant mille difficultés, ils réussissent à recevoir du Seigneur Grâce sur Grâce, pour la foi qu'ils remettent en Lui. D'autres par contre ne suivent pas la loi dictée par Moïse, portée par Jésus sur cette terre, et ils cherchent encore, ils ne se fient pas, ils ne veulent pas reconnaître la vérité, ils ne laissent pas agir l'Esprit en eux, ils ne se laissent pas conquérir, ou ils se rebellent et ils sortent de la voie tracée du Seigneur et perdent la vérité, en allant chercher peut-être quel vérité, et ne trouvant souvent pas une vérité alternative, mais seulement le mensonge.
Commentaire de l'Abbé Joaquim MESEGUER García
Elimina(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Espagne)
Aujourd'hui au milieu de l’Avent, nous recevons une invitation à la joie et à l'espérance: «Soyez toujours joyeux et priez sans cesse. Rendez grâce à Dieu pour tout» (1Th 5,16-17). Le Seigneur est proche: «Ma fille, ton cœur est le ciel pour Moi», dit Jésus à sainte Faustine Kowalska (et, bien sûr, Il voudrait le répéter à chacun de ses enfants). C'est un bon moment pour penser à tout ce qu'Il a fait pour nous et Lui rendre grâce. La joie est une caractéristique essentielle de la foi. Se sentir aimé et sauvé par Dieu est un motif de grande joie; nous savoir frères de Jésus-Christ qui a donné sa vie pour nous est le motif principal de l'allégresse chrétienne. Un chrétien qui se laisse aller à la tristesse aura une vie spirituelle rachitique, il ne parviendra pas à voir tout ce que Dieu a fait pour lui et, par conséquent, sera incapable de le communiquer. L'allégresse chrétienne jaillit de l'action de grâce, surtout en raison de l'amour que le Seigneur nous manifeste; chaque dimanche, nous le faisons communautairement en célébrant l'Eucharistie. L'Évangile nous a présenté la figure de Jean-Baptiste, le précurseur. Jean jouissait d'une grande popularité parmi les gens simples; mais, quand on le lui demande, il répond avec humilité: «Je ne suis pas le Messie…» (cf. Jn 1,21); «Moi, je baptise dans l'eau. Mais au milieu de vous se tient celui que vous ne connaissez pas: c'est lui qui vient derrière moi» (Jn 1,26-27). Jésus-Christ est Celui qu'ils attendent; Il est la Lumière qui éclaire le monde. L'Évangile n'est pas un message étrange, ni une doctrine parmi tant d'autres, mais la Bonne Nouvelle qui remplit de sens toute vie humaine, car il nous a été communiqué par Dieu lui-même, qui s'est fait homme. Tout chrétien est appelé à confesser Jésus-Christ et à témoigner de sa foi. En tant que disciples du Christ, nous sommes appelés à apporter le don de la lumière. Au-delà des paroles, le meilleur témoignage est et sera toujours l'exemple d'une vie fidèle.