VANGELO
(Lc 21,1-4) Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, chinati con amore sulla mia povertà, perché come la povera vedova, io possa offrirti di me tutto quello che ho, tutta me stessa ora e sempre! Amen.
È stata appena proclamata la festa di Cristo re dell’ universo, in cui abbiamo messo Gesù al centro della nostra vita.... ma sicuramente stiamo già facendo altro!
I nostri desideri, le nostre priorità, umanamente comprensibili, spesso mettono
i nostri bisogni, anche quelli superflui, davanti ai bisogni degli altri, cercando tante scuse, plausibili o meno, per non fare quel gesto di misericordia verso i più bisognosi.
Non è solo una questione di elemosina, o di partecipazione alle opere della chiesa; è bene ricordare che le opere di misericordia sono quelle richieste da Gesù nel Vangelo (Matteo 25) per trovare misericordia (ossia perdono per i nostri peccati) ed entrare quindi nel suo Regno.
Nessuno è mai così povero da non poter donare un sorriso... portare una busta della spesa ad una persona anziana.
La povera vedova rappresenta la parte debole di una società che emargina chi è meno fortunato, e noi sappiamo che c'è anche chi vive proprio fuori dei margini, c'è chi ha fame, quella vera, quella che per la quale un pugno di riso rappresenta la sopravvivenza, ma noi siamo distratti da un altro tipo di mondo, quello sfavillante delle luci e degli addobbi che si prepara al Natale, siamo attirati dalle vetrine piene di bell'abbigliamento e di regali e se vediamo un barbone coperto di stracci, volgiamo lo sguardo altrove. Come siamo poveri Signore mio, abbiamo un animo arido ed impregnato del nostro egoismo, posa il tuo sguardo su di noi e trasforma il nostro piccolo cuore di pietra in un cuore di carne per imparare ad amare, per riempirci del tuo amore.
COMMENTO DI:
Rev. D. Àngel Eugeni PÉREZ i Sánchez
(Barcelona, Spagna)
Oggi, come quasi sempre, le piccole cose passano inavvertite: elemosine piccole, sacrifici piccoli, piccole preghiere (giaculatorie); ciò che però appare piccolo e senza importanza, molte volte, costituisce la struttura e anche la parte compiuta delle opere d’arte: tanto delle grandi opere d’arte come dell’opera massima della santità personale.
Per il fatto di passare inavvertite queste piccole cose, la loro rettitudine di intenzione è garantita: non cerchiamo con esse il riconoscimento altrui né cerchiamo la gloria umana. Solo Dio le scoprirà nel nostro cuore, come solo Gesù si accorse della generosità della vedova. E’ più che certo che la povera donna non fece annunciare il suo gesto con uno squillo di tromba, ed è anche possibile che si vergognasse e si sentisse ridicola di fronte agli sguardi dei ricchi, che gettavano grandi donativi nella cassetta delle elemosine del tempio pavoneggiandosi. Tuttavia, la sua generosità, che la portò a prendere forza dalla sua debolezza, nella sua indigenza, meritò l’elogio del Signore, che vede il cuore delle persone: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha donato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno dato come donativo parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha donato assolutamente tutto quello che aveva per vivere» (Lc 21,3-4).
La generosità della vedova, povera, è un buon insegnamento per noialtri, discepoli di Cristo. Possiamo dare molte cose, come i ricchi «che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio» (Lc 21,1), ma nulla di tutto ciò avrà valore se soltanto diamo “di quello che ci avanza”, senza amore e senza spirito di generosità, senza offrire noi stessi. Dice sant’Agostino: “ Essi osservavano le grandi offerte dei ricchi per le quali li lodavano. Anche se poi videro la vedova, quanti furono quelli che notarono quelle due monete?...Lei donò tutto ciò che possedeva. Aveva molto, perché aveva Dio nel suo cuore. È molto di più avere Dio nell’anima che oro nella cassaforte». E’ assolutamente certo che se siamo generosi con Dio, Lui lo sarà ancora di più con noi.
(Lc 21,1-4) Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, chinati con amore sulla mia povertà, perché come la povera vedova, io possa offrirti di me tutto quello che ho, tutta me stessa ora e sempre! Amen.
È stata appena proclamata la festa di Cristo re dell’ universo, in cui abbiamo messo Gesù al centro della nostra vita.... ma sicuramente stiamo già facendo altro!
I nostri desideri, le nostre priorità, umanamente comprensibili, spesso mettono
i nostri bisogni, anche quelli superflui, davanti ai bisogni degli altri, cercando tante scuse, plausibili o meno, per non fare quel gesto di misericordia verso i più bisognosi.
Non è solo una questione di elemosina, o di partecipazione alle opere della chiesa; è bene ricordare che le opere di misericordia sono quelle richieste da Gesù nel Vangelo (Matteo 25) per trovare misericordia (ossia perdono per i nostri peccati) ed entrare quindi nel suo Regno.
Nessuno è mai così povero da non poter donare un sorriso... portare una busta della spesa ad una persona anziana.
La povera vedova rappresenta la parte debole di una società che emargina chi è meno fortunato, e noi sappiamo che c'è anche chi vive proprio fuori dei margini, c'è chi ha fame, quella vera, quella che per la quale un pugno di riso rappresenta la sopravvivenza, ma noi siamo distratti da un altro tipo di mondo, quello sfavillante delle luci e degli addobbi che si prepara al Natale, siamo attirati dalle vetrine piene di bell'abbigliamento e di regali e se vediamo un barbone coperto di stracci, volgiamo lo sguardo altrove. Come siamo poveri Signore mio, abbiamo un animo arido ed impregnato del nostro egoismo, posa il tuo sguardo su di noi e trasforma il nostro piccolo cuore di pietra in un cuore di carne per imparare ad amare, per riempirci del tuo amore.
COMMENTO DI:
Rev. D. Àngel Eugeni PÉREZ i Sánchez
(Barcelona, Spagna)
Oggi, come quasi sempre, le piccole cose passano inavvertite: elemosine piccole, sacrifici piccoli, piccole preghiere (giaculatorie); ciò che però appare piccolo e senza importanza, molte volte, costituisce la struttura e anche la parte compiuta delle opere d’arte: tanto delle grandi opere d’arte come dell’opera massima della santità personale.
Per il fatto di passare inavvertite queste piccole cose, la loro rettitudine di intenzione è garantita: non cerchiamo con esse il riconoscimento altrui né cerchiamo la gloria umana. Solo Dio le scoprirà nel nostro cuore, come solo Gesù si accorse della generosità della vedova. E’ più che certo che la povera donna non fece annunciare il suo gesto con uno squillo di tromba, ed è anche possibile che si vergognasse e si sentisse ridicola di fronte agli sguardi dei ricchi, che gettavano grandi donativi nella cassetta delle elemosine del tempio pavoneggiandosi. Tuttavia, la sua generosità, che la portò a prendere forza dalla sua debolezza, nella sua indigenza, meritò l’elogio del Signore, che vede il cuore delle persone: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha donato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno dato come donativo parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha donato assolutamente tutto quello che aveva per vivere» (Lc 21,3-4).
La generosità della vedova, povera, è un buon insegnamento per noialtri, discepoli di Cristo. Possiamo dare molte cose, come i ricchi «che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio» (Lc 21,1), ma nulla di tutto ciò avrà valore se soltanto diamo “di quello che ci avanza”, senza amore e senza spirito di generosità, senza offrire noi stessi. Dice sant’Agostino: “ Essi osservavano le grandi offerte dei ricchi per le quali li lodavano. Anche se poi videro la vedova, quanti furono quelli che notarono quelle due monete?...Lei donò tutto ciò che possedeva. Aveva molto, perché aveva Dio nel suo cuore. È molto di più avere Dio nell’anima che oro nella cassaforte». E’ assolutamente certo che se siamo generosi con Dio, Lui lo sarà ancora di più con noi.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDì 27 NOVEMBRE 2017
RispondiEliminaEvangelio según San Lucas 21,1-4.
Después, levantando los ojos, Jesús vio a unos ricos que ponían sus ofrendas en el tesoro del Templo.
Vio también a una viuda de condición muy humilde, que ponía dos pequeñas monedas de cobre,
y dijo: “Les aseguro que esta pobre viuda ha dado más que nadie.
Porque todos los demás dieron como ofrenda algo de lo que les sobraba, pero ella, de su indigencia, dio todo lo que tenía para vivir”.
———————————
MI REFLEXIÓN
ORACIÓN.
Ven Espíritu Santo, inclinate con tu amor su mi pobreza, ya que como la viuda pobre, puedo ofrecerme todo lo que tengo, todo en mí ahora y para siempre! Amén.
Acabamos de escuchar la fiesta de Cristo Rey del universo, donde ponemos a Jesús en el centro de nuestras vidas …. pero definitivamente ya estamos haciendo mucho más!
Nuestros deseos, nuestras prioridades, legible por humanos, a menudo ponen nuestras necesidades, incluso los que no están en frente de las necesidades de los demás, buscando excusas plausibles, o no, para no hacer este gesto de misericordia hacia los necesitados.
No es sólo una cuestión de caridad, o la participación en las obras de la iglesia; recuerde que las obras de misericordia son los requeridos por Jesús en el Evangelio (Mateo 25) para encontrar la misericordia (es decir, el perdón de nuestros pecados) y luego entrar en su reino.
Nadie es tan pobre que puedan dar una sonrisa … traer una bolsa de la compra a una persona mayor.
La viuda pobre es la parte débil de una sociedad que margina a los menos afortunados, y sabemos que hay personas que viven en las afueras de los márgenes, no son los que tienen hambre, el verdadero, aquel por el cual un puñado de el arroz es la supervivencia, pero se distrajo por otro tipo de mundo, lo que las luces y decoraciones que se prepara para la Navidad con gas, que se sienten atraídos por las ventanas llenas de ropa bonita y regalos y si vemos a un hombre sin hogar en trapos, giramos buscar en otra parte.
Lo pobres que somos, mi Señor, tenemos un alma estéril y se impregna de nuestro egoísmo, poner sus ojos en nosotros y se vuelve nuestro pequeño corazón de piedra en un corazón de carne que aprender a amar, que nos llene de su amor.
COMENTARIO DE:
EliminaRev. D. Àngel Eugeni PÉREZ i Sánchez
(Barcelona, España)
Hoy, como casi siempre, las cosas pequeñas pasan desapercibidas: limosnas pequeñas, sacrificios pequeños, oraciones pequeñas (jaculatorias); pero lo que aparece como pequeño y sin importancia muchas veces constituye la urdimbre y también el acabado de las obras maestras: tanto de las grandes obras de arte como de la obra máxima de la santidad personal.
Por el hecho de pasar desapercibidas esas cosas pequeñas, su rectitud de intención está garantizada: no buscamos con ellas el reconocimiento de los demás ni la gloria humana. Sólo Dios las descubrirá en nuestro corazón, como sólo Jesús se percató de la generosidad de la viuda. Es más que seguro que la pobre mujer no hizo anunciar su gesto con un toque de trompetas, y hasta es posible que pasara bastante vergüenza y se sintiera ridícula ante la mirada de los ricos, que echaban grandes donativos en el cepillo del templo y hacían alarde de ello. Sin embargo, su generosidad, que le llevó a sacar fuerzas de flaqueza en medio de su indigencia, mereció el elogio del Señor, que ve el corazón de las personas: «De verdad os digo que esta viuda pobre ha echado más que todos. Porque todos éstos han echado como donativo de lo que les sobraba, ésta en cambio ha echado de lo que necesitaba, todo cuanto tenía para vivir» (Lc 21,3-4).
La generosidad de la viuda pobre es una buena lección para nosotros, los discípulos de Cristo. Podemos dar muchas cosas, como los ricos «que echaban sus donativos en el arca del Tesoro» (Lc 21,1), pero nada de eso tendrá valor si solamente damos “de lo que nos sobra”, sin amor y sin espíritu de generosidad, sin ofrecernos a nosotros mismos. Dice san Agustín: «Ellos ponían sus miradas en las grandes ofrendas de los ricos, alabándolos por ello. Aunque luego vieron a la viuda, ¿cuántos vieron aquellas dos monedas?… Ella echó todo lo que poseía. Mucho tenía, pues tenía a Dios en su corazón. Es más tener a Dios en el alma que oro en el arca». Bien cierto: si somos generosos con Dios, Él lo será más con nosotros.
VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDì 27 NOVEMBRE 2017
RispondiEliminaHoly Gospel of Jesus Christ according to Saint Luke 21:1-4.
When Jesus looked up he saw some wealthy people putting their offerings into the treasury and he noticed a poor widow putting in two small coins.
He said, "I tell you truly, this poor widow put in more than all the rest;
for those others have all made offerings from their surplus wealth, but she, from her poverty, has offered her whole livelihood."
-------------------------------------
MY REFLECTION
PRAYER.
Come Holy Spirit, to lie with my love poverty, because as the poor widow, I can offer me everything I have, everything in me now and forever! Amen.
We have just heard the feast of Christ the King of the universe, where we put Jesus at the center of our lives .... but definitely we are already doing more!
Our desires, our priorities, human-readable, often put
our needs, even the ones not in front of the needs of others, looking apologies, plausible or not, not to make this gesture of mercy towards the needy.
It is not just a matter of charity, or participation in the works of the church; It remembers that the works of mercy are those required by Jesus in the Gospel (Matthew 25) to find mercy (ie forgiveness for our sins) and then enter into his Kingdom.
No one is ever so poor that they can give a smile ... bring a shopping bag to an older person.
The poor widow is the weak part of a society that marginalizes those less fortunate, and we know that there are those who live just outside the margins, there are those who are hungry, the real one, the one for which a handful of rice is survival, but we are distracted by another kind of world, what sparkling lights and decorations that prepares for Christmas, we are attracted by the windows full of beautiful clothes and gifts and if we see a homeless man in rags, we turn look elsewhere.
How poor we are, my Lord, we have a barren soul and impregnated of our egoism, lay your eyes on us and turns our little heart of stone into a heart of flesh to learn to love, to fill us with your love.
COMMENT OFF:
EliminaFr. Àngel Eugeni PÉREZ i Sánchez
(Barcelona, Spain)
Today, as it happens so often, small things go by unnoticed: small alms, small sacrifices, small prayers (jaculatory prayers); but what, at times, may look small and unimportant, it frequently represents the warp and also the culmination of master works: be it great works of art, be it the maximum goods deeds of personal saintliness.
Because these small things are mostly unnoticed, their bona fide intention is out of question: we are not to seek in them neither recognition nor human glory. Only God will discover them in our heart, in the same way as only Jesus could see the poor widow's generosity. It is more than certain that poor woman did not play trumpets to announce what she was doing, and it is even possible she was ashamed and felt ridiculous before the eyes of the wealthy, who, while offering splendid gifts into the treasure box, were making others feel admired at their liberality. Yet, that woman's unselfishness, that caused her to drop the two small coins despite her poverty, deserved the Lord's praise: «Truly, I tell you, this poor widow put in more than all of them. For all gave an offering from their plenty, but she, out of her poverty, gave all she had to live on» (Lk 21:3-4).
The widow's generosity is a good lesson for us, Christ's disciples. We can be extremely generous, as the wealthy people that were «putting their gifts into the treasure box» (Lk 21:1). But, none of this will be worth the while if we only give “from our plenty”, without any loving or generous spirit, without offering ourselves along. St. Augustine says: «They looked at the great offerings from the wealthy and they praised them for that. And, even if the could see the widow later on, how many did notice those two coins...? She gave whatever she had, for she had God in her heart. But she had plenty, for she had God in her heart. It is better to have God in our soul than gold in the safe». Quite true: Let us be generous with God and He will be much more so with us.
VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDI 27 NOVEMBRE 2017.
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire - 34e Semaine: Lundi
Texte de l'Évangile (Lc 21,1-4): Levant les yeux, il vit les gens riches qui mettaient leurs offrandes dans le tronc du trésor. Il vit aussi une veuve misérable y déposer deux piécettes. Alors il déclara: «En vérité, je vous le dis: cette pauvre veuve a mis plus que tout le monde. Car tous ceux-là ont pris sur leur superflu pour faire leur offrande, mais elle, elle a pris sur son indigence: elle a donné tout ce qu'elle avait pour vivre».
REFLEXION DE LELLA
PRIERE : Viens O Saint Esprit, penche-toi avec amour sur ma pauvreté, pour que comme la pauvre veuve, je puisse t’offrir de moi tout ce que j’ai, toute moi même maintenant et toujours! Amen.
– La fête de Christ roi de l’univers a à peine été proclamé ou nous avons mis Jésus au centre de notre vie mais nous sommes sûrement déjà en train de faire autre chose! Nos désirs, nos priorités, humainement compréhensibles, mettent souvent nos besoins, même le superflus, devant les besoins des autres, en cherchant tant d’excuses, plus ou moins plausibles, pour ne pas faire ce geste de miséricorde envers le plus besogneux. Ce n’est pas seulement un problème d’aumône, ou de participation aux oeuvres de l’église; c’est de bien rappeler que les oeuvres de miséricorde sont celles-là demandées par Jésus dans l’Évangile (Mathieu 25) pour trouver la miséricorde (ou le pardon de nos péchés,) et entrer donc dans son Royaume. Jamais personne n’est si pauvre à ne pas pouvoir donner un sourire……..porter une enveloppe à une personne âgée. La pauvre veuve représente la partie faible d’une société qui marginalise celui qui est moins chanceux, et nous savons qu’il y en a aussi qui vives vraiment hors des marges, il y a qui ont faim, la vraie faim, celle pour qui une poignée de riz représente la survivance, mais nous sommes distraits par un autre type de monde, étincelant de lumières et de décorations qui se prépare pour Noël est attiré par les vitrines pleines de beau habit et de cadeaux et si nous voyons un clochard couvert de haillons, nous tournons le regard ailleurs. Comme nous sommes pauvre O Seigneur, nous avons une âme aride et imprégnée de notre égoïsme, pose ton regard sur nous et transforme notre petit coeur de pierre en un coeur de chair pour apprendre à aimer pour nous remplir de ton amour.
Commentaire de l'Abbé Àngel Eugeni PÉREZ i Sánchez
Elimina(Barcelona, Espagne)
«Elle a pris sur son indigence: elle a donné tout ce qu'elle avait pour vivre»
Aujourd'hui, comme toujours il y a des petites choses qui passent inaperçues, petites aumônes, petits sacrifices, petites prières (jaculatoires), mais ce qui semble petit et sans importance constitue parfois la matière ainsi que la finition des chefs d'œuvre: il en est ainsi des chefs d'œuvre en art et de l'œuvre maximale de la sainteté personnelle. Du fait qu'elles passent inaperçues, l'honnête intention de ces petites choses est garantie: en les accomplissant nous ne cherchons pas la reconnaissance d'autrui ni la gloire humaine. Seul Dieu les découvrira dans nos cœurs, ainsi que Jésus est le seul à reconnaître la générosité de la veuve. Il est quasiment certain que la pauvre femme n'a pas annoncé son geste par une fanfare de trompettes et il se pourrait même qu'elle ait eu honte et se soit sentie ridicule face au regard des riches qui donnaient des sommes importantes et se vantaient de cela. Néanmoins, sa générosité, qui lui donne des forces au milieu de son indigence, a mérité l'éloge du Seigneur qui voit dans le cœur des hommes: «En vérité, je vous le dis: cette pauvre veuve a mis plus que tout le monde. Car tous ceux-là ont pris sur leur superflu pour faire leur offrande, mais elle, elle a pris sur son indigence: elle a donné tout ce qu'elle avait pour vivre» (Lc 21, 3-4). La générosité de la pauvre veuve est une bonne leçon pour nous tous, les disciples du Christ. Nous pouvons donner beaucoup, comme les riches «les gens riches qui mettaient leurs offrandes dans le tronc du trésor» (Lc 21,1) mais rien de cela n'aura de la valeur si nous donnons "des restes", sans amour ni esprit de générosité, sans faire une offrande de nous-mêmes. Saint Augustin nous dit: «Ils regardaient les grandes offrandes des riches, en les louant pour cela. Même si après ils ont vu la veuve, combien d'entre eux ont vu ses deux piécettes? Elle a donné tout ce qu'elle possédait. Et elle avait beaucoup car elle avait Dieu dans son cœur. Mieux vaut avoir Dieu dans son âme que de l'or dans le tronc du trésor». Et c'est vrai: si nous sommes généreux avec Dieu, Il le sera encore plus avec nous.