San Giovanni de Matha Sacerdote
|
Faucon (Alpes-de-Haute-Provence, Francia), 23 giugno 1154 - Roma, 17 dicembre 1213
Provenzale, docente di teologia a
Parigi, prete a 40 anni, Giovanni de Matha lasciò la cattedra, divenendo
sacerdote. Durante la sua prima messa, il 28 febbraio 1193, gli accade
qualcosa di straordinario. Mentre celebrava gli comparve una visione: un
Uomo dal volto radioso, che teneva per mani due uomini con catene ai
piedi, l'uno nero e deforme, l'altro pallido e macilento; quest'uomo gli
indicò di liberare queste povere creature incatenate per motivi di
fede. Giovanni De Matha comprese immediatamente che quell'uomo era Gesù
Cristo Pantocratore, che rappresentava la Trinità, e gli uomini in
catene erano gli schiavi cristiani e musulmani. Capì, quindi, che
sarebbe stata questa la sua missione di sacerdote: quella di liberare
gli schiavi cristiani in Africa. Si ritirò in campagna per meditare
sull'impresa e fondò, nel 1194, in Cerfroid, a poco meno di cento
chilometri da Parigi, con quattro eremiti l'Ordine della Santissima
Trinità (“Ordo Sanctae Trinitatis et redemptionis captivorum”),
dall'austera regola. Ottenuta l'approvazione di Innocenzo III il 17
dicembre 1198 con la bolla Operante divinae dispositionis, partì per il
Marocco. Iniziarono così i primi riscatti di schiavi. Il tema era allora
molto sentito, tanto che san Pietro Nolasco fondò nel 1218, con lo
stesso scopo, i Mercedari. Giovanni morì a Roma - dove il Papa gli aveva
donato la chiesa di San Tommaso in Formis sul Celio -, ma nel Seicento
il suo corpo venne portato a Madrid. Fu santificato nel 1666.Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico Martirologio Romano: A Roma sul monte Celio, san Giovanni de Matha, sacerdote, che, francese di origine, istituì l’Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi. |
Questo provenzale di Faucon, docente di teologia all’Università di Parigi, si fa prete tardi, sui 40 anni. Poi lascia la cattedra, perché un "segno gli ha rivelato la sua vera missione": dedicarsi al riscatto degli schiavi cristiani in Africa. La pirateria mediterranea, negli assalti in mare e nelle scorrerie a terra, rastrella gente giovane e va a venderla sui mercati nordafricani. Giovanni de Matha si ritira per riflettere a Cerfroid, una campagna solitaria a 70 km da Parigi, dove spiega l’idea a quattro eremiti, che l’accettano di colpo. In tre anni nasce la struttura. Ossia l’Ordine della Santissima Trinità (abito bianco con croce rossa e azzurra sul petto, cappa e cappuccio neri). Si basa su comunità piccole e agili, con regola austera e niente ambizioni estetiche per le chiese e i riti. L’elemosina raccolta da appositi collettori va per un terzo al mantenimento dei monaci, per un terzo all’assistenza di malati e pellegrini, e per un terzo al riscatto degli schiavi. Ottenuta l’approvazione del papa Innocenzo III, nel 1199 parte la prima spedizione per il Marocco. I Trinitari (così li chiamano) visitano mercati, prigioni, luoghi di lavoro, trattano con autorità e padroni, e liberano con regolare scrittura di riscatto i primi duecento schiavi; un notaio registra tutto, e così si farà sempre. I marsigliesi si commuovono vedendo sbarcare quei duecento, con Giovanni de Matha che li accompagna alla cattedrale cantando il salmo In exitu Israël de Aegypto. (Il problema degli schiavi è all’ordine del giorno: con una missione analoga nel 1218 san Pietro Nolasco fonderà a Barcellona i Mercedari). Nel 1209 l’Ordine avrà 30 case, e 600 verso il 1250, soprattutto in Francia e Spagna. Agli ex schiavi malati o senza famiglia dà accoglienza nei suoi ospizi. Tra il 1199 e il 1207 il fondatore si lancia in un attivismo frenetico, per aumentare i centri di accoglienza, trovare denaro da ricchi e da poveri, moltiplicare le spedizioni di riscatto. Papa Innocenzo gli dona a Roma la chiesa abbaziale di San Tommaso in Formis sul Celio, dove Giovanni crea un altro ospizio. E qui muore il 17 dicembre 1213. Nel 1665 due frati trinitari tolgono il suo corpo dalla chiesa (il convento ha cambiato proprietà) e lo portano a Madrid. L’ordine soccombe poi alle soppressioni regie e rivoluzionarie del Sette-Ottocento, ma rinasce nel XIX secolo, con case impegnate in Europa e in America nelle missioni, assistenza ospedaliera e ministero. Manca una storia completa dei riscatti: il religioso che vi lavorava, padre Domenico dell’Assunta, fu ucciso nella guerra civile spagnola (1936) e il materiale andò perduto. Ricordiamo tuttavia un nome: quello di Miguel de Cervantes, futuro autore di Don Chisciotte. Catturato da un pirata albanese e venduto sul mercato di Algeri nel 1575, sarà liberato cinque anni dopo dal trinitario spagnolo fra Juan Gil. Autore: Domenico Agasso |
Vorrei conoscere la Bibbia a memoria,conoscere il greco,il latino e pure l' aramaico,ma nulla di tutto questo mi è stato donato. Quello che al Signore è piaciuto donarmi, è una grande voglia di parlargli e di ascoltarlo.Logorroica io e taciturno Lui,ma mentre io ho bisogno di parole,Lui si esprime meglio a fatti.Vorrei capire perchè questo bisogno si tramuta in scrivere, e sento che è un modo semplice,delicato e gratuito di mettere al centro la mia relazione con Dio.
lunedì 16 dicembre 2013
SANTI é BEATI :
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento