Santa Maria Giuseppa Rossello Vergine
7 dicembre
Albissola Marina (Savona), 27 maggio 1811 - Savona, 7 dicembre 1880
Nacque nel 1811 presso Savona e sin da piccola si distinse per carità e
devozione. Non ebbe mai una bambola, non solo perché era un giocattolo
molto costoso ma anche perché al divertimento anteponeva i problemi
della gente, specie i giovani dei quartieri popolari. Iscrittasi tra le
terziarie francescane, lavorò, presso due due nobili coniugi. Rifiutò
però di essere adottata perché in cambio i «genitori» chiedevano che
rinunciasse a prendere il velo. Ricevette il premio alla sua generosità
quando il vescovo di Savona accettò che si occupasse della gioventù
povera e abbandonata. Sin dal 1837 intorno a lei si formò un gruppo di
ragazze che aprirono due scuole popolari femminili. Tre anni dopo nacque
l'Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia che suor
Rossello guidò per oltre quarant'anni. Presto la Congregazione si
diffuse in Italia e in Africa dove si occupò soprattutto dei bimbi
ridotti in schiavitù. Morì il 7 dicenbre 1880 a Savona. È stata
canonizzata da papa Pio XII il 12 giugno 1949. (Avvenire)
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: A Savona, Santa Maria Giuseppa (Benedetta)
Rossello, vergine, che fondò l’Istituto delle Figlie di Nostra Signora
della Misericordia e si dedicò con fervore alla salvezza delle anime,
confidando solo in Dio.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioMaria:
Maria Giuseppa Rossello, nata nel 1811 presso Savona, comprese
istintivamente quali fossero i problemi più urgenti del suo tempo e i
bisogni più acuti della sua società.
C'era bisogno di umiltà e di
distacco dalle cose terrene, per opporsi all'inevitabile egoismo della
società borghese e del liberalismo economico. C'era bisogno di
apostolato religioso, ma anche di assistenza materiale per chi si
trovava nell'ignoranza e nella miseria.
La ragazzina ligure non ebbe
mai una bambola, non solo perché era un giocattolo troppo costoso, ma
perché i suoi viventi bambolotti furono i ragazzi del quartiere
popolare, da lei curati e istruiti con passione.
Giovanetta, avrebbe
voluto entrare in religione, ma non poté mai raggranellare la " dote "
che veniva abitualmente richiesta alle postulanti.
Andò così a
servizio, presso una famiglia di signori di Savona. Questi si
affezionarono tanto alla giovane laboriosa e silenziosa, da offrirle di
diventare loro figlia adottiva ed erede, essendo privi di prole.
Chiedevano in cambio che Maria Giuseppa rinunziasse a ogni proposito di
prendere il velo. Quando la giovane ligure, dopo una combattuta scelta,
declinò tale offerta, la sua decisione, umanamente inspiegabile, destò
tale meraviglia da rasentare lo scandalo.
" Se non siamo generosi
con Dio, egli non lo sarà con noi - avrebbe scritto più tardi la Santa. -
Non si risponde all'amore che con l'amore ".
Ricevette infatti il
premio della sua generosità e del suo amore, quando, nel 1837, il
Vescovo di Savona accettò che l'ex-domestica si occupasse della gioventù
femminile negletta materialmente e pericolante moralmente.
Si formò
così una piccola compagnia di donne, animate da Maria Giuseppa
Rossello, che aprirono due scuole popolari femminili e posero la loro
fondazione sotto la protezione della Madonna della Misericordia, di cui
si dissero " Figlie ".
Suor Maria Giuseppa ne fu l'economa, e la
maestra delle novizie. A lei era affidata gran parte dei lavoro
materiale. " La mano al lavoro, il cuore a Dio " raccomandava alle altre
suore. E quando il compito sembrava troppo gravoso: " Fate ciò che
potete: Dio farà il resto ".
Dopo due anni, contro la sua modestia,
ella era a capo del piccolo istituto, riconosciuto ufficialmente da
Carlo Alberto e aiutato dal Vescovo di Savona. " Se l'opera che noi
intraprendiamo è di Dio, arriveremo a compierla " diceva Madre Rossello,
senza mai scoraggiarsi.
In quarant'anni, grazie al suo tenace
lavoro, le Figlie di Nostra Signora della Misericordia si
moltiplicarono, moltiplicando la loro opera. Oggi, migliaia di suore, al
di qua e al di là degli oceani, ricordano la loro fondatrice, morta nel
1880 e canonizzata nel 1949.
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