giovedì 27 luglio 2017

(Mt 13,18-23) Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.




VANGELO
(Mt 13,18-23) Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parola del Signore  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidaci all’ ascolto della parola di Dio, fa che ci penetri l’anima e diventi per noi motivo di speranza.
Ascoltare e comprendere che Dio parla per il nostro bene; è questo in fondo quello che cambia il nostro modo di agire.
Faccio un esempio, se devo comperare un’auto e so che quel modello che mi piace come carrozzeria, costa tantissimo ed in più ha difetti di frenata, di tenuta di strada, di consumo...ecc. ecc posso anche comperarla,ma sapendo già che faccio un pessimo affare.
Così è la vita, posso anche viverla a modo mio e non nel modo che Dio mi ha indicato, ma poi quando sbatterò il muso sul male che mi sarò procurato, mi renderò conto di aver fatto male solo a me stesso e a quelli che mi amano.
La parola di Dio porta in se stessa la sapienza e il consiglio di Dio. . se all’ ascolto della teoria faremo seguire la pratica, certo ci risparmieremo tanti fallimenti ed eviteremo di essere cristiani all'acqua di rose.
Non possono mancare le prove, perché ci tengono con i piedi ben saldi per terra, perché vediamo che chi si crede potente e giusto,è pieno solo di vanità, mentre per rimanere in contatto con Dio serve molta umiltà.
Come le spighe più alte, non sono le più piene, ma le più leggere e vuote; così quelle con i chicchi più carichi sono quelle che si piegano sotto il loro peso; è l’umiltà che ci fa chinare il capo, mentre la vanità ci tiene lontani da Dio.

mercoledì 26 luglio 2017

(Mt 13,10-17) A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.

VANGELO
(Mt 13,10-17) A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.


+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».


Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, nel mio cuore e nella mente, e fa che tra noi non ci siano segreti che io non sappia capire,ma svelami nella sapienza e nella volontà di Dio, quello che mi può essere svelato.
Quanto è difficile per chi è colto, non mettere in mostra il suo sapere!
Per chi ha fatto teologia poi...sembra quasi impossibile dividere il sapere dal saper essere aperti al mistero, quasi come se nulla ci fosse più da scoprire.
Magari bastasse la conoscenza delle scritture per entrare nel regno dei cieli!
Gesù parla con le parabole, rende comprensibile a tutti quello che vuole sia compreso, non fa il difficile, non mette in mostra la sua sapienza e sapete perché?
Perché non parla per essere ammirato, ma per dare a noi la possibilità di comprendere che l’unica felicità vera, viene dall’ accogliere la sua parola, che è stata scritta non per i dotti e i sapienti, ma per tutti. I sacerdoti hanno un grande compito, che non è quello di spiegare dall'alto della loro boria la parola, ma di mostrare con la loro umiltà come viverla; questo sarà gradito al Signore!

martedì 25 luglio 2017

(Mt 13,1-9) Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.

VANGELO
(Mt 13,1-9) Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e svelami la parola; elimina i limiti della mia umiltà ed espandila fino a poter scorrere liberamente in me. Quanta gente passa e se ne va, e molti di loro fanno proclami e cercano di essere ammirati, di diventare famosi. Gesù non fa parte di questi personaggi, spesso si ritira in preghiera, ma dovunque vada, la folla lo circonda. Sta fermo, si lascia trovare e parla loro. La parola è il seme di cui narra la parabola, e tutti si recano attorno a Gesù per ascoltarla, ma quanti la ascolteranno? Io scelgo spesso di raccontare gli avvenimenti dei testi sacri, in modo speciale alle persone che non vanno in chiesa, per cercare di seminare la parola, con la speranza di incuriosire e di avvicinare le persone ai Vangeli e devo dire che tra le infinite delusioni a volte capita che qualcuno mi chieda una Bibbia. Spesso mi sembra di parlare al vento... ma penso che il vento gira e spesso riporta indietro quello che viene seminato. Non mi sono mai proposta di raccogliere, anzi, come alias del mio nome , ho scelto “ la zappa di Dio” perchè il mio compito e continuare a zappare il terreno, e se incontro le pietre non mi scoraggio, perchè la lama della zappa si affila sulla pietra... e tutto affido nelle mani di Dio.

lunedì 24 luglio 2017

(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.

VANGELO
(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore  





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e fammi ascoltare con il cuore la tua parola, fa che io sappia comprendere quello che solo chi vuole capire per obbedire, può comprendere.
Quante volte ci siamo illusi... e quante volte siamo rimasti delusi! Il metro con cui misuriamo la nostra grandezza è quello del paragone con gli altri, purtroppo; e questo ci impedisce spesso di vivere sereni ed in comunione con i fratelli. In questo brano del Vangelo, vediamo tanti personaggi e tanti atteggiamenti: Salomè, madre di Giacomo e Giovanni, si prostra davanti a Gesù e cerca di perorare la causa dei figli per metterli in mostra; i due discepoli nascondono la loro voglia di potere dietro ai desideri della madre; gli altri 10 si sentono offesi perla richiesta del trio, perchè l’invidia comincia a serpeggiare tra di loro. Questo succede perchè ognuno vuole per se il posto migliore, quello più appariscente, e non importa se per ottenerlo dobbiamo sgomitare . Chi cerca invece solo di far bene il suo compito, ossia di servire allo scopo, di essere utile senza sentirsi indispensabile, viene spesso preso per fesso e il più delle volte, viene messo in cattiva luce. L’umiltà lascia delle impronte così grandi che i superbi ci si perdono, ma abbiamo un grande maestro da imitare, colui che si è fatto ultimo per dare la propria vita in riscatto per molti. Faremmo bene a fare attenzione a questo ultimo avverbio: molti non sono tutti!

domenica 23 luglio 2017

(Mt 12,38-42) La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.

VANGELO 
(Mt 12,38-42) La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.



In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».


Parola del Signore
  




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito del Signore, fammi capire, fammi vedere dove sbaglio e come posso cambiare. Fa che tutti quelli che mi mandi, trovino sempre un cuore aperto a loro come io l' ho trovato in te, fa che il mio piccolo cuore, batta nel tuo. Voglio imparare ad essere un Tuo segno, non a cercare un segno. Amen! La storia che oggi la Chiesa ci propone per leggere questo brano del Vangelo ci porta indietro nel tempo, a quando gli ebrei, che il faraone fu costretto a far uscire dall’Egitto, si ritrovano in grande difficoltà, con il mare davanti e gli egiziani inseguitori alle spalle. É la classica situazione di chi è tra due fuochi e non sa cosa fare. Questo ci deve far pensare a quante volte crediamo di non poter fare quello che Dio vuole, perché ci sembra troppo difficile. Chiedere un segno al Signore, non è sbagliato in se stesso; è spesso errato il come ed il perché lo chiediamo. La preghiera di Salomone è quella giusta che ci viene portata in esempio da Gesù, perché non chiede un segno per sembrare grande,ma la sapienza per saper guidare il suo popolo rettamente. Non cerca di piegare Dio alle se esigenze, ma di chiedere aiuto nelle difficoltà per fare sempre la sua volontà. Giona non sapeva eseguire la volontà di Dio, aveva paura di quello che il popolo di Ninive poteva fargli, si preoccupava della sua incolumità e non pensava al fatto che Dio voleva la salvezza di quel popolo. L’inviato da Dio, non porta la sua parola, ma la parola di Dio, che attraverso l’azione dello Spirito cambia il cuore dell’uomo, e come gli abitanti di Ninive, si pentirono e convertirono le loro azioni, così ad ogni uomo che si riconosce bisognoso del suo aiuto,Dio mostra la sua onnipotenza.

sabato 22 luglio 2017

(Mt 13,24-43) Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.



VANGELO
(Mt 13,24-43) Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere tra queste righe la volontà di Dio!

Credo che per capire questo brano del Vangelo , che comprende tre parabole,bisogna tenere ben presente chi è Dio e come pensa, per questo la Chiesa propone l’invito a leggere la prima lettura dal libro della sapienza, che ci fa conoscere che Dio è un Dio giusto e indulgente con tutti. Egli giudica con mitezza e ci governa con molta indulgenza.
Insegna che chi vuole essere giusto deve seguire il suo esempio, non giudicare, non perdere la speranza che anche il peggiore degli uomini, si possa salvare.
In noi ci sono due semi, in tutti noi, quello del bene e quello del male; bisogna che crescano insieme perché tutto dipende dalle nostre scelte.
Il piccolo seme di senape crescerà, diventerà grande e si alimenterà da quelle che saranno le decisioni che prenderemo, da come vivremo la nostra vita cercando di seguire Dio.
Sarà facile prendere decisioni sbagliate e dovremo imparare dai nostri errori, non potremo evitare di fare male, perché fa parte di noi.
Possiamo pensare di non volerlo fare come azione, ma sicuramente ci riuscirà spontaneo come reazione.
Dio però non ci abbandonerà, aspetterà con pazienza e giudicherà con indulgenza i nostri peccati, purché capiamo che l’amore di Dio è la parte più bella che è in noi, ed è quella che crescendo farà di noi degni figli del Padre nostro che è nei cieli!

venerdì 21 luglio 2017

(Gv 20,1-2.11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO
(Gv 20,1-2.11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.


Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e manda a noi dal cielo la Tua Santa Benedizione, vieni Padre di noi poveri e inetti,che senza Te,nulla siamo e nulla possiamo. Amen!
La figura di Santa Maria Maddalena... chi mi conosce sa quanto mi è cara, quanto io mi sento legata da una forza che non so spiegare a questa donna, la cui trasformazione fu sconvolgente ! Davanti al sepolcro vuoto, piange. Paura di aver perso anche quello che era restato del corpo del suo Signore, quel corpo che aveva unto con olio profumato, quel corpo che aveva toccato, amato, adorato. Gesù non le parlerà più, non le accarezzerà i capelli con dolcezza, non la difenderà più da chi continua a vedere in lei solo la peccatrice; da chi la giudica e condanna senza appello. É disperata, come chi sente di aver perduto qualcosa di molto importante e, nella sua angoscia, ha dimenticato tutte le parole di Gesù che potevano darle la speranza. Oggi ero alla mia ora di adorazione Eucaristica, e piangevo... piangevo pensando a quanto vorrei e dovrei sentirmi più coinvolta nel messaggio di salvezza, a quanto è facile allontanarsi da Dio vivendo lontani dai luoghi soliti, dai ritmi che abbiamo stabilito, dagli appuntamenti ordinati. Basta allontanarsi dalla consuetudine per perdere il filo che ci lega... quanto siamo piccoli! Aiutami Santa Maria Maddalena, a rimanere appesa alla speranza della conversione continua, a non farmi mai e poi mai pensare di potermi fermare , perché non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota, ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo, è in mezzo a noi, che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre, ma anzi, è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso, nella casa del Padre.

giovedì 20 luglio 2017

(Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.

VANGELO
(Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Parola del Signore 




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito del Signore, guida il mio cuore nell'amore che mi parla attraverso il Vangelo, perché io comprenda e sia in grado di mantenere quello che tu avrai la grazia di farmi capire come giusto.
Con questo brano del Vangelo, Gesù ristabilisce il vero concetto del giorno del Signore. Ora che sia il sabato o la domenica, o addirittura un altro giorno per chi oggi è costretto a lavorare anche nei festivi, non credo proprio abbia importanza, ma quello che per Gesù è importante, è che non si pensi tanto alle prescrizioni e alle regole,ma più ad apprezzare e ricambiare l’amore del CREATORE PER LE SUE CREATURE. Lui è il mandato da Dio per rimettere i peccati; a lui viene dato il potere del giudizio finale, e nessuno quindi più di lui ha l’autorità per dirci ciò che Dio vuole. Le regole non devono venire prima della cosa che per Dio è la più importante, il bene dell’uomo. Non solo ha creato il mondo con tanta sapienza e amore, ma lo ha messo a disposizione dell’uomo, che è l’unica creatura creata a Sua immagine e somiglianza, ma a lui diede il dominio della terra . Quello che Gesù ci sta dicendo , è che Dio ha dedicato a noi tutta l’opera della sua creazione, e con il riposo del settimo giorno, ha inteso anticipare quella che è il fine dell’uomo è riunirsi a Dio. Il creatore ci ha donato tutta l’opera delle sue mani e ci chiede in cambio un solo giorno a settimana per incontrarlo; se lo amassimo vorremmo stare sempre con Lui!

mercoledì 19 luglio 2017

(Mt 11,28-30) Io sono mite e umile di cuore.



VANGELO
(Mt 11,28-30) Io sono mite e umile di cuore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami Signore a capire, aiutami soprattutto ad essere umile e aumenta la mia fede. Dammi la capacità di sopportare, specialmente l’ingratitudine, e di amare chi mi ferisce, per poter portare un po’ della tua croce.

Che strana forma di amore .... amare fino a farsi mettere in croce per noi!
Seguire Gesù ha uno strano sapore....ti lascia l’amaro in bocca...ti stanca....ti fa sempre sentire piccola...
Non puoi reagire come ti suggerisce l’ istinto quando ti deridono; nè puoi lamentarti con gli altri quando ti senti offesa, per non alimentare le chiacchiere...ed allora ti trovi a combattere una battaglia spesso più grande di te.
Ma Gesù ci vuole simili a lui, prudenti si, ma silenziosi davanti agli oppressori; capaci di dare la vita per difendere gli altri, ma capaci di sopportare in silenzio ogni offesa.
Noi, che scateneremmo una guerra per ogni mezza parola fuori posto, dobbiamo imparare a pregare per chi ci ferisce e ferisce la Chiesa .
Sacerdoti e laici, nessuno è perfetto; per questo chiediamo a Dio di perdonarci tutti e di guidarci per diventare migliori.
Il peso delle difficoltà può essere gravoso, ma l’ amore che ci unisce a Dio, renderà tutto più facile... basta ricordarci di fare alimentare la nostra vita da quella fiamma e non da quelle dell’ ira e della superbia che vengono direttamente dal maligno.

martedì 18 luglio 2017

(Mt 11,25-27) Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

VANGELO
(Mt 11,25-27) Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Padre che invii il Tuo Spirito su chi si dispone con umiltà al tuo cospetto, ti ringrazio e ti chiedo di non farmi mai pensare, di saper fare qualcosa da sola, perché perderei la tua carezza, che è la sola cosa che conta veramente.

Non deve essere stato facile nemmeno per Gesù far comprendere agli uomini che tutto ciò che lui rivelava, lo rivelava Dio; perché noi siamo uguali da sempre, vogliamo capire per essere primi, per essere presi in considerazione e quindi sentirci migliori di altri.
Pensando ai piccoli, non posso fare a meno di pensare ai bambini di catechismo. In questo mondo, si tende a far crescere in fretta i bambini, lo vediamo dalle tante attività che gli proponiamo, che spaziano dallo sport all’ arte e addirittura ai mestieri da grandi,(vedi Mastercheff Junior). Li spingiamo spesso ad essere competitivi e, questo , se da una parte è stimolante, dall’ altra li rende molto impulsivi e poco riflessivi, proprio perché competono nel rispondere ancor prima di aver ben compreso le domande. Io gioco a fargli tirare fuori le risposte ragionate, per questo studio con pazienza ed attenzione gli imput da suggerirgli. Un po’ come fa il Signore con noi, perché nella sua sapienza sa dosare ogni cosa, e sa frenare il nostro istinto, ricordandoci che là dove noi siamo consapevoli di essere un nulla, Lui può intervenire e proprio come bambini, impareremo a lasciarci coccolare da Dio, a lasciare che sia lui ad ispirarci e scopriremo la bellezza dell’affidarci con fiducia.

lunedì 17 luglio 2017

(Mt 11,20-24) Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

VANGELO
(Mt 11,20-24) Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Parola del Signore 









LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA:
Vieni Spirito di Dio nella mia vita, fa che diventi conforme ai tuoi desideri, a quella vita che tu vuoi per me, perché io possa vivere nel tuo amore.
Signore ce l’hai con me? Io so che sei un Dio presente, perché ho preso coscienza di quei segni che hai compiuto su di me, e cerco di comportarmi di conseguenza. Ma so che mai sarà abbastanza,che mai riuscirò a restituire nemmeno in parte quello che Tu mi hai dato; perché se non fossi intervenuto tante volte, io di questa vita, ne avrei fatto un vero guazzabuglio. Penso ad un libretto di don Giò (don Giovanni Bertocchi ) che mi è stato donato da un santo sacerdote: ”una vita firmata” sulla cui copertina c’è un groviglio di fili che all’ incontro col sole, si distendono ordinatamente e prendono la forma di un pentagramma su cui ci sono delle note musicali. Così è la nostra vita dopo l’incontro con il Signore, prende forma, si realizza, diventa qualcosa di piacevole da vivere in comunione con Dio e con i fratelli. A volte ci soffermiamo a vedere quanta fede c’è negli altri, dando per scontato che siano gli altri che non sanno avere fede nel Signore, che non sanno vivere in comunione ma, pur ammettendo che spesso siamo provocati, come rispondiamo ad ogni provocazione ? Leggendo sui social network gli sproloqui di chi si sente tanto santo e perfettino penso: Grazie Signore di chinarti ogni giorno sulla mia debolezza, aiutami a non giudicare nessuno, perché solo riconoscendo i miei peccati, posso sperare di salvarmi un giorno, imparando a fare la tua volontà!

domenica 16 luglio 2017

(Mt 10,34-11,1) Sono venuto a portare non pace, ma spada.



VANGELO
(Mt 10,34-11,1) Sono venuto a portare non pace, ma spada.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Parola del Signore 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad ispirare il mio cuore, annunciami la parola che esce dalla bocca del mio Signore.

Gesù ti cambia la vita!
Quando ti innamori sei attratto, andresti contro il mondo intero, rinunci a tutto ciò che ti distrae dal tuo amore....
Ecco come ci ama Dio e come vuole essere riamato.
Un Dio geloso, non come gli uomini, che sono capaci di picchiare o uccidere la donna che dicono di amare per gelosia, ma come un Padre che sa quali sono le cose giuste e diciamocelo chiaramente, se non seguiamo Lui,vuol dire che stiamo seguendo satana!
Lui lo sa, noi facciamo finta di non saperlo!
Diamo un taglio a tutto quello che ci trascina lontano da Dio; è l’unico sistema per salvarci!

sabato 15 luglio 2017

(Mt 13,1-23) Il seminatore uscì a seminare.

VANGELO
(Mt 13,1-23) Il seminatore uscì a seminare.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parola del Signore.





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore, vieni e parla al mio cuore; fa che il mondo intorno taccia ed io non possa ascoltare altro che la tua voce.
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. La folla si accalcava intorno a lui perché quello che li attirava era “ la novità”. Quella di allora era la lieta novella che finalmente era giunto il Messia tanto atteso, eppure, non tutti lo seppero riconoscere. I testi sacri erano conosciuti, specialmente le profezie, perché i profeti parlavano per bocca di Dio, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La parabola del seminatore, in realtà, si spiega da sola; il terreno siamo noi ed il seme è la parola di Dio; ma per capire quale terreno siamo, basta vederci all’ uscita della messa domenicale... Saluti, baci, incontri in cui ci si chiede di tutto, ma quasi nessuno ricorda più quali erano le parole del Vangelo proclamato. Cuori duri come pietre, presi da mille altre cose che riteniamo più importanti, dimentichi di quello che siamo costati a Gesù. Un attimo e siamo già lì a parlare dei troppi stranieri che vengono accolti e mantenuti , della loro inciviltà.... Il diavolo, che guida le azioni di molti , non vuole che pensiamo a quanto sarebbe bello vivere tutti insieme, tutti in pace, tutti uniti e dai tempi più antichi semina zizzania tra gli uomini. Possiamo non ascoltarlo, possiamo riflettere sulla parla di Dio e desiderare di seguire Gesù invece di perderci nei meandri della discordia, ma spesso “udiamo, ma non comprendiamo” e questo seme non riesce ad attecchire,non può germogliare e non fruttifica. “Farò nuove tutte le cose” dice il Signore, ma dobbiamo far si che la sua parola diventi il nostro modo di agire, fin nel pensiero più recondito e, per far si che accada,non dobbiamo ascoltare altri maestri... non dobbiamo ascoltare satana!

venerdì 14 luglio 2017

(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

VANGELO DI
(Mt 10,24-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA





O Spirito dell’Eterno Amore , vieni nel mio cuore, rinnovalo e rendilo sempre più conforme alla Tua Divina presenza. In questo momento in cui la Chiesa tutta sembra in confusione, in cui tutti i suoi nemici sembrano essersi riuniti ed accaniti contro il Papa, viene logico pensare che questo brano del Vangelo è più attuale che mai. Le prime letture di questo periodo ci stanno ricordando che spesso gli uomini si sono macchiati di ogni tipo di peccato, e che i giusti ne hanno, il più delle volte, fatto le spese. Ma come in questi accadimenti, vediamo che è Dio che scrive l’ultima parola, trasformando persino il più orribile dei misfatti, in bene. Per questo bisogna fidarsi di Dio e non temere neanche quando vediamo che è la morte che bussa alla nostra porta. Oggi, ci sono uomini che uccidono e fanno stragi, in nome di un Dio che hanno costruito a loro uso e consumo; altri che criticano ed offendono duramente il Papa; altri ancora che pur se introdotti nella Chiesa, hanno abbandonato le buone pratiche per seguire satana e dare scandalo; quello che dobbiamo chiedere è una fede vera, senza fronzoli, che non ci faccia apparire, ma ci faccia essere fedeli e disponibili ad accettare ogni cosa giunga, non con la rassegnazione dei disperati, ma con la speranza dei figli di Dio che sanno che il loro Padre non gli farà mancare la sua protezione e la sua grazia.

giovedì 13 luglio 2017

(Mt 10,16-23) Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.



VANGELO DI VENERDì 14 LUGLIO 2017
(Mt 10,16-23) Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Aiutami Signore con la forza del tuo Spirito a vivere quello che Tu ci insegni.

Riprendendo oggi questa pagina del Vangelo, voglio soffermarmi con voi
sull’ aspetto negativo delle parole di Gesù.
Ci avverte il buon pastore, di quanto sarà difficile seguire il suo esempio;
” guardatevi dagli uomini “ ....e siamo tutti uomini!
Non esistono uomini buoni o cattivi, saggi o stolti, ma solo uomini!
Sto pensando a quanti , pur in buona fede, commettono errori!
Quanti sgomitando per farsi strada, non si rendono neanche conto di quanto fanno male a chi lasciano indietro!
Il denaro ed il potere intrappolano spesso gli avidi ed i superbi nelle maglie di una rete che diventa per loro una seconda pelle... e che indossano come un vestito all’ ultima moda, facendo sfoggio di posizioni e di mansioni conquistate con furbizia.
Penso a Giuda, che per trenta denari ha tradito Gesù! L’avidità e l’invidia di chi voleva essere più grande del suo maestro, gli valsero il titolo del più grande traditore della storia.
“ Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno” .
In quante case chi crede in Dio è deriso e maltrattato dai suoi stessi famigliari ?
In quante nazioni chi è cristiano è perseguitato ed ucciso?
Preoccuparci dei pericoli che corriamo può spingerci a chiuderci in noi stessi, ad odiare l’altro, senza ben sapere chi è il nemico.
Gesù sapeva tutto questo, ma non tacque, per portare a tutti il messaggio di salvezza.
Seguiamolo e non preoccupiamoci di chi può deriderci, ferirci, beffarsi di noi.... seguiamolo ed uniamo le nostre sofferenze alle sue, nonostante tutto intorno a noi, sia troppo spesso basato sulla falsità e sull'arrivismo, seguiamo solo Cristo Dio e non gli uomini, che cercano di essere serviti e non di servire!
Possiamo con il nostro esempio, con la nostra testimonianza, fare la differenza!

mercoledì 12 luglio 2017

(Mt 10,7-15) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

VANGELO DI GIOVEDì 13 LUGLIO 2017
(Mt 10,7-15) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.


+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e fa che io possa seguire i tuoi insegnamenti, senza mettere nulla di mio, ma secondo la volontà di Dio.
Guardandomi intorno vedo tanta gente confusa, insicura, schiava di mille preconcetti, che si dibatte in cerca di una serenità che non riesce neanche a percepire, e che guarda alla fede come ad un qualcosa di astratto e confuso di cui non voler prendere atto.
Dico spesso che chi non crede in Dio crede in tutto il resto, ma negli ultimi tempi mi dispiace pensare che anche chi crede in Dio, si lascia trasportare dal principe della divisione e perde la serenità.
Tutti parlano in nome di Dio, accusandosi a vicenda, disprezzando, insultando, dimenticando le principali virtù del cristiano: obbedienza ed umiltà.
Gesù manda i suoi apostoli a liberare le genti da ogni tipo di infermità; li manda ad annunciare la liberazione, la salvezza ed è per tutti coloro che accetteranno di ascoltare la sua parola e di seguirla.
Se una persona viene resa libera da Gesù, capisce perfettamente che Gesù non è un libro, non è la religione di un popolo, ma che egli, figlio di Dio, viene a proporre una alleanza tra i figli e il Padre la cui caratteristica non sarà l’obbedienza, ma l’accoglienza e la somiglianza del suo amore. L’obbedienza mantiene sempre la distanza tra chi comanda e chi obbedisce, l’accoglienza e la somiglianza invece diminuiscono questa distanza e rendono la persona sempre più simile al Padre. Quindi Gesù è venuto a presentarci una maniera completamente nuova per rapportarsi con Dio. Non più l’obbedienza alla legge, ma l’accoglienza del suo amore.
Chi ne fa esperienza non può dimenticarsene

martedì 11 luglio 2017

(Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

VANGELO 
(Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Santo Spirito e portami con te accanto al cuore di Gesù, perché io possa respirare l’amore vero.
gi mi sembra di non capire Gesù; lui che è sempre aperto a tutti, in questo momento, mentre invia gli apostoli, sembra quasi voler mettere loro dei limiti. “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.” Sembra ma non è così! Questo è uno dei tanti interrogativi che ci introducono nel mistero di Dio. Credo che lo sguardo necessario per capire vada rivolto alla promessa iniziale di Dio; la storia della salvezza e la linea messianica che attraversa la Bibbia dall’inizio alla fine e condiziona le scelte dei fatti narrati. La discendenza benedetta da Dio viene dal piccolo Israele, la missione parte da lì, è attraverso Gesù che porta l’annuncio: “il regno dei cieli è vicino”. Venite dietro a me, convertitevi e credete al Vangelo.

lunedì 10 luglio 2017

(Mt 19,27-29) Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.

VANGELO
(Mt 19,27-29) Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito del Signore, ed aiutami a seguirti; prendimi per mano e guidami nelle cose velate e svelami quello che vuoi che si comprenda, perché l’opera di Dio si compia in me. San Benedetto era un giovane come tanti, scelse di vivere costantemente al cospetto del Signore, in un momento particolare della storia. C’erano anche allora, come oggi, coloro che avevano seguito Gesù, ma poi si erano perduti, creando anche nella chiesa, oasi di potere economico e sociale, così diverse dallo spirito evangelico che Gesù proponeva. Per lottare contro tutte le cose che non andavano egli sceglie di tornare all’essenziale e decide per la regola che contraddistinse il su ordine: ora et labora. Oggi alcuni, cercano di distruggere la Chiesa dividendola, spaccandola, cercando di dare al Papa dell’eretico, dell’anticristo; andando dietro a ideologie più politiche che evangeliche. Chi vuole veramente seguire Gesù deve prima di tutto sapere che difficilmente gli riuscirà se non lo imita. Quelli che dividono, giudicano, condannano, insultano, deridono … più che seguire Gesù, mi sembra seguano i loro interessi; non abbandonando nulla di sé stessi, ma anzi cercano di adeguare Dio alle loro esigenze. La chiamata del Signore coinvolge tutti, non è solo per chi sceglie di consacrarsi, ma per tutti quelli che vogliono vivere l’amicizia con Gesù. Tutte le scelte devono essere definitive per potersi definire tali; devono cambiare il senso della nostra vita, perché non diventino percorsi egocentrici che non portano da nessuna parte e tantomeno incontro al Signore. Io non credo sarò mai capace di lasciare veramente tutto ... c’ è sempre qualcosa che morde il freno, ma ti prego Signore, di completare quello che mi manca, perché sei Tu che devi stabilire i miei limiti, e non la mia ottusità, che sa vedere solo con occhi terreni, e si perde nelle mie paure.

domenica 9 luglio 2017

(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.

VANGELO
(Mt 9,18-26) Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Parola del Signore .





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo e coinvolgi tutto il mio corpo carnale e spirituale in un abbraccio che mi faccia guarire, anche dal mio modo di vivere e vedere la realtà intorno a me. Un brano che sembra voler brevemente raccontare dei miracoli che Gesù compie, ma che possiamo leggere invece come “ la ricerca di una fede perfetta”. Quello che mi fa pensare alla perfezione è una serie di cose che cercherò di esporre, ricordando sempre la mia povertà spirituale: il numero 12 che rappresenta la totalità (le tribù di Israele - gli apostoli ), l’impurità dell’emorroissa che è la condizione di chiunque non si è ancora convertito, non si è ancora avvicinato a Gesù ed ancora quello che può sembrare di poca importanza, vedere che i flautisti , chiamati sicuramente per partecipare alla cerimonia funebre, erano in agitazione prima ancora che il miracolo si compisse e magari non avrebbero voluto che la figlia di Giaro si slvasse, per non perdere il loro compenso. Ecco che Gesù sconvolge le vite di tutti quelli che si affidano a Lui, ma anche quelle di chi invece, conta su delle sicurezze completamente terrene come i musicanti. Come toccare Gesù? Come farsi toccare da Lui? Basta invocarlo, cercarlo nel proprio cuore, nella preghiera, con tutta l’ anima e Lui si volterà verso di noi, e ci salverà. Nonostante il Suo amore sia grande, immenso, noi non vediamo mai Gesù correre dietro a qualcuno, cercare di toccarlo , imporgli la sua presenza, anche se Gesù, pur conoscendo tramite lo Spirito Santo i nostri bisogni e la disperazione , non ci risparmia la fatica di cercarlo, non ci rende più facile la lotta con il nostro orgoglio, la nostra presunzione, la nostra paura di dover lasciare quei peccati he tanto ci attirano... ma vuole che siamo noi a desiderare di incontrarlo, di essere liberati dalla nostra incapacità di arrivare fino a Lui! L’amore del Signore è immenso, se solo potessimo riuscire a capire quanto è grande, non esiteremmo un attimo a rivolgere a Lui la nostra preghiera, se solo potessimo ascoltare le voci di chi ci ha descritto le grandi grazie che il Signore ha compiuto su di loro, come la voce dei santi, allora il nostro cuore griderebbe: Gesù, se potessi toccare il tuo mantello, sarei salvata.

sabato 8 luglio 2017

(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO
(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Amore Eterno, che da sempre mi amasti e sempre mi amerai; vivi nel mio cuore scacciando da quello che è il tuo posto, tutto quello che è gramigna ai tuoi occhi.
Il vangelo è parola che nutre, non bisogna solo leggerlo,ma ruminarlo e digerirlo,farne nutrimento per l’anima e lasciare che la nostra parte di figli di Dio, viva in noi. Non occorre essere dotti e sapienti perchè è lo spirito che sceglie e conduce i suoi piccoli. I piccoli di Dio sono secondo me tutti coloro che si affidano semplicemente per quello che sono, con i loro difetti, le loro paure, e la loro voglia di diventare come Dio vuole. Riconosciamoci indegni di tante grazie e vedremo quante ancora ne riceveremo. I piccoli che Dio ama, sono quelli che sanno di essere nulla senza di Lui e di ricevere tutto per grazia. Miti ed umili, senza pensare di dover fare le battaglie per affermare qualcosa, senza cercare di essere ammirati ,senza farci trascinare dall’ orgoglio e dalla superbia ogni volta... e per fare questo bisogna che ci AFFIDIAMO COMPLETAMENTE A DIO. Pensare di poter riuscire da soli è stoltezza, vi invito a rileggere San Paolo e la sua Lettera ai romani (7. 18-25) che dice: Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato. Ruminare e vivere il Vangelo significa far si che la Legge di Dio diventi la nostra regola di vita, ma non con l’ottusità di chi pensa di poterla anche insegnare, ma con l’umiltà di chi sa che non può riuscire a a viverla senza l’aiuto di Dio.

venerdì 7 luglio 2017

(Mt 9,14-17) Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?

VANGELO
(Mt 9,14-17) Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? + Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidami in questa piccola stesura che mi accingo a fare, dammi la capacità di dire solo quello che Tu vuoi che io dica, e secondo i tuoi insegnamenti.
Tutti i tempi sono uguali, le cose si ripetono ora come 2000 anni fa. I discepoli di Giovanni cercavano di confrontarsi con quelli di Gesù ed erano pronti alla critica. Evidentemente il digiuno non era fatto con amore, ma accettato come una pratica religiosa, come un' imposizione. Capiamo così che non deve essere un atto apparente, una formalità, perché altrimenti non ha senso. Cominciamo a digiunare dalle liti, dalla violenza, dall' attaccamento ai beni materiali, dalla prepotenza, dal sopruso, dalla voglia di apparire e di mettere sempre il proprio io davanti a tutto e a tutti. Scegliamo l' umiltà di chi non sa riconoscere da solo, neanche i propri peccati e inginocchiamoci riverenti davanti al Signore, che per amore nostro, ha sacrificato il suo Figlio, fino alla morte umiliante della croce, per la salvezza di tutti noi, che sicuramente non meritiamo tanto amore. Matteo ci parla di Gesù che nella regione dei Gaderèni, è interrogato dai discepoli di Giovanni, sul digiuno, che loro e i farisei rispettavano scrupolosamente e che invece i suoi discepoli non facevano. Gesù tra le tante cose che vuole rinnovare per far capire bene i desideri del Padre, rinnova anche questa pratica del digiuno, togliendo da questa, la scorza dell' apparenza, e offrendo se stesso come olocausto, per farci capire che non c' è amore più grande di quello che Lui e il Padre hanno per noi. Gesù con la sua risposta fa capire loro che i suoi discepoli, sono talmente legati a lui da essere come invitati a nozze alla presenza dello sposo, e che pertanto, non hanno motivo di digiunare, perché sono in simbiosi con lui, potranno farlo, se vorranno, quando resteranno da soli. Se lo vorrano! Queste parole di Gesù fanno eco a quelle del Papa nell' enciclica " Lumen Fidei " : "La fede non è una verità che si imponga con la violenza, non è verità che schiaccia il singolo. Il credente non è arrogante". Cerchiamo di vivere le regole fondamentali della fede, preghiera, digiuno e carità, con vero cuore, offrendo ogni nostra azione al Signore, perché è la disposizione dei nostri cuori che farà la differenza tra noi e i farisei.

giovedì 6 luglio 2017

(Mt 9,9-13) Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.

VANGELO
(Mt 9,9-13) Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.

+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito di Dio, in ogni ruga della mia pelle, in ogni piega del mio cuore. Fa che solo tua sia la voce che canta alle mie orecchie; che il tuo amore che mi circonda mi faccia esprimere con altrettanto amore, per Cristo nostro Signore, che col suo sangue ha purificato la mia colpa.
Quante volte ho letto questo brano e mi sono soffermata alla figura di Matteo, un esattore delle tasse e quasi sicuramente un po’disonesto, frequentava gente senza fede e disonesta come lui, ma proprio a lui il Signore dice :-Vieni e seguimi-
A Matteo, che era abituato ad esigere le imposte, viene chiesto di imparare dal Signore ad elargire misericordia, perché con quella verrà giudicato, e tanta ne userà agli altri, altrettanta ne sarà usata per lui.
Oggi vorrei andare a tavola con lui e con Gesù, c’erano anche alcuni pubblicani, suoi colleghi e peccatori. I farisei guardavano con il loro solito fare sospetto, mormorando contro Gesù, perché si accompagnava con questa gente, e per loro, certo non era facile comprendere, quel Gesù che era sempre più vicino ai peccatori che a chi come loro rispettava la legge di Dio.
Dobbiamo ricordare che il potere religioso e politico era in mano a questi gruppi ,molto potenti che si contendevano il potere da tempi molto antichi e che tutto si era complicato ulteriormente con l’occupazione da parte dei romani.
Abituati al giudizio in difesa del nome di Dio, conoscevano la legge a memoria, ma non riuscivano a leggerne il valore affettivo, l’ amore che da quelle norme sprigionava, e criticavano aspramente quello che Gesù faceva .
La cosa che noto, è che mentre giudicavano Gesù, appunto, perché si accompagnava con questi pagani al potere, non giudicavano così aspramente questi ultimi, perché collusi con loro al potere politico della Palestina.
Il cambiamento che a Matteo richiede non ha molte parole, ma una sola: SEGUIMI!
Gesù non chiede tasse, non si paga con il denaro quello che Lui offre, ma con quella che chiameremo “la stessa moneta”
Perdona e sarai perdonato…
Abbi pietà dei fratelli ed il Signore avrà pietà di te….

mercoledì 5 luglio 2017

(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

VANGELO
(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito del Signore , unisci il Tuo al mio piccolo cuore, fa che io possa capire quello ce mi vuoi dire.
Gli amici buoni, quelli utili, quelli che ti aiutano nel cammino... Spesso mi sento chiamare “amica, sorella” e questo un pò mi turba, perchè io ho uno strano rapporto con l’amicizia, ne ho un concetto così grande che non credo su questa terra possa esistere , perchè per me l’amicizia vera dovrebbe essere come l‘ amore, che perdona e si dona. Invece oggi si parla di amicizia anche per indicare rapporti volubili, inaffidabili, temporanei. Questa cosa dicevo, mi turba, ma ho capito che devo apprezzarla ed amarla, perchè indica che quello che faccio ogni giorno con questa mia paginetta, è quello che fanno i buoni amici, aiutando a stabilire un rapporto con Gesù. Ricordo il mio amico Fausto, che mi diceva che il mio Gesù era molto più vivo di quello che gli avevano spiegato al catechismo, era più vicino, meno severo, non scendeva a compromessi e ti spingeva avanti; tanto che lui che non poteva camminare ed era immobile in un letto, a volte volava tra le sue braccia . Ora che è tornato al cielo ripenso spesso alle sue parole che mi scriveva con gli occhi da un computer. Poi c’è stato Nicola, che aveva paura di morire e piangeva spesso. Lui che era stato un grande uomo, e che con la malattia aveva creduto di perdere tutto, mi chiese di accompagnarlo verso il Signore, di insegnargli a pregare. Ho sempre pensato che la Madonna gli abbia fatto un corso accellerato, perchè in quei tre mesi di malattia e di amicizia l’ho sentito meravigliosamente credente e innamorato di Maria, che lo ha accompagnato tra le braccia di Gesù. Quante belle amicizie sono nate in questo network, quante persone che mi hanno fatto forza nei momenti difficili e a quanti io ho fatto compagnia. La solitudine non significa essere soli veramente, ma anche non aver nessuno con cui condividere paure ed angosce, non avere chi trova sempre il tempo per ascoltarti. Poi Maria, Nicoletta, Francesca, Anna, Francisco, Mario, Massimo,Giuseppe....nell’infermità e nella morte c’è sempre uno spazio che resta libero per chi sa ascoltare. Grazie Signore di concederti a me attraverso i sacerdoti che ho incontrato qui e che mi sembra di conoscere da sempre, grazie per e a : Don Arturo Bellini, Mauro Don Manzoni, don Mauro Leonardi, don Francesco Cristofaro, don Francesco Fiorino, don Bampa Olivier e tanti tanti altri amici che mi aiutano e mi spronano ad andare avanti e non fermarmi mai.

martedì 4 luglio 2017

(Mt 8,28-34) Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?

VANGELO
(Mt 8,28-34) Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Parola di Dio.




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito del Signore, scendi su di me, ed aiutami a leggere le tue parole; usami per quel che vuoi e per chi vuoi. Così sia!
Abbiamo appena visto Gesù che spinge i discepoli verso l'altra riva, e che pensavamo che lì era tutto più facile? Ma neanche per sogno!
Gli indemoniati li attendono per tormentarli e per impedirgli di passare. Ci sono dei posti che sembrano fatti apposta per ospitare satana e i suoi accoliti, posti in cui di male ce n’ è talmente tanto che sembra normale, ed in questi posti Gesù arriva e sconvolge anche gli animi dannati.
Il diavolo conosce Gesù e lo teme, sa che là dove Gesù regna non c’ è posto per lui e allora subdolamente si mette a scongiurare Gesù di lasciarlo vivere nelle bestie immonde, che rappresentano coloro che sono suoi schiavi, e con loro precipitano poi nell’ abisso.
In questo brano si ha un' idea di come il diavolo agisce, prima si nasconde e, una volta scoperto da Gesù deve arrendersi, ma il suo trucco più ben riuscito è nascondere all’ uomo l’ esistenza di se e di Dio, di fargli credere che lui dirige la sua vita, che non deve rendere conto a nessuno, che tutte queste cose le hanno inventate per rovinargli la vita.
Lasciate che i morti seppelliscano i morti diceva poco tempo prima Gesù al giovane che lo interrogava per sapere cosa fare per seguirlo. Egli infatti non riusciva a staccarsi dal passato; ed ora in questa nuova riva, tra i morti troviamo i demoni.
Gesù ci libererà la via se uccideremo i nostri demoni, se ce ne libereremo per sempre , ci aiuterà a non essere più schiavi dei nostri peccati.

lunedì 3 luglio 2017

(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

VANGELO
(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito nel cuore e nella mente, fa che io possa capire quel che il Signore vuole che io comprenda e soprattutto possa spiegarlo per chi vuole lo ascolti.
Erano tempi duri per i discepoli di Gesù, la folla li attorniava, e spesso le parole di Gesù sembravano quasi non riguardare più loro, che si sentivano ormai così vicini a Gesù da sentirsi al sicuro da errori. Questo invece è proprio l’errore più grande che si può compiere, sentirsi arrivati, pensare di sapere ormai come comportarsi. Il cammino di chi vuole seguire il Signore, non finisce quando lo si incontra, ma inizia da lì. Chi mi legge da tempo, si accorgerà che man mano abbiamo fatto insieme qualche passo di più, proprio perché stiamo mettendo tutto il nostro impegno per cercare di cambiare. Nella difficoltà la preghiera permette a Dio di intervenire, ma dobbiamo imparare che tutto, anche le cose che facciamo da sempre, possono essere piene di insidie se pensiamo di poterle fare da soli. Quante volte siamo caduti in questi tranelli, quante volte ci è successo di constatare che,vorremmo fare una cosa buona, ma poi... come dice Paolo in “LETTERA AI ROMANI 7,18-20 “ Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Diventiamo “preghiera” continua, vivendo al cospetto di Dio sempre, perché NOI ABBIAMO BISOGNO DI LUI!

domenica 2 luglio 2017

(Gv 20,24-29) Mio Signore e mio Dio!

VANGELO
(Gv 20,24-29) Mio Signore e mio Dio!

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Parola del Signore  


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo,vieni nella mia mente ed accendi la luce della tua sapienza, perchè possa saper vedere quello che tu vuoi che io veda. Vieni a donarmi la sapienza della semplicità e l'umiltà di mettermi completamente al tuo servizio. Perchè questo vuole il Signore Gesù, che è Dio e che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Gesù e Tommaso, Gesù e noi. Aver conosciuto Gesù, a volte non ci esonera dall’ avere dei dubbi. L’ uomo è un misto di fede e paura, non si fida neanche di se stesso a volte, e fa bene, perché spesso cambia idea, anche sulle cose più importanti. E così Tommaso, non si fida di quello che gli altri apostoli gli dicono, vuole vedere Gesù per credere che veramente è risorto dai morti, anzi, di più, per essere sicuro deve poter toccare con mano le sue ferite. Questo è necessario perché Tommaso creda, allora il Signore lo accontenta, e torna tra i suoi discepoli quando c’è anche lui; solo allora Tommaso fa la sua professione di fede, solo quando attraverso i segni della passione di Cristo, riesce ad entrare nell’ amore del suo Signore. Molte volte si ha bisogno di soffrire per una persona, di perderla, per capire quanto siamo legati a lei, quanto l’ amiamo; noi uomini abbiamo bisogno di queste cose per scoprire il senso dell’ amore ed allora ben venga la tua incredulità se poi come Tommaso, riuscirai a riconoscere quanto Gesù ti ha amato, quanto ha sofferto per te; ben venga la tua incredulità se ti renderai conto che solo Lui è il Signore della tua vita; Gesù non ti amerà di meno se gli esprimerai i tuoi dubbi, ma ti aiuterà a superarli. Oggi invece io vorrei andare appena - appena più in là, vorrei essere io a dire Gesù, vedi, metti le tue mani nelle mie ferite, nella sofferenza ti ho chiamato, sei accorso, ti ho riconosciuto ed ho imparato da te a soffrire per amore! L’incontro con Gesù è qualcosa che ti toglie ogni dubbio, che ti stupisce ma dà sicurezza, che apre gli occhi e il cuore ad un modo di vivere completamente diverso, ad un donarsi agli altri e a Dio che rende la nostra vita in linea con quella di Maria, che dal suo primo Si’ non ha più avuto una vita sua, ma ha vissuto per Dio. Certo noi abbiamo tanto da imparare da Maria, ma non c’è maestra più paziente ed amorevole di lei. Una cosa mi colpisce di questo brano,che Tommaso è definito "uno dei dodici", anche se Giuda sicuramente non era con loro, restano 12 gli apostoli, e questo mi fa pensare che Gesù non decide mai di lasciare fuori nessuno, siamo noi che ci escludiamo non essendo in comunione con Lui e con gli altri.

sabato 1 luglio 2017

(Mt 10,37-42) Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.

VANGELO
(Mt 10,37-42) Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito nel cuore di ognuno di noi e parlaci con la potenza del tuo amore, guidaci con la tua sapienza, insegnaci per grazia ciò che è bene e male per noi, che vogliamo seguire Gesù con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, ma senza di te non ne siamo capaci. Amen.
Matteo ci presenta le parole di Gesù non condite con orpelli inutili.È necessario che si comprenda bene che Lui , anche se parla d' amore è lo stesso Dio che chiede di amarlo sopra ogni e qualsiasi altra persona, perché Egli ti ama .
Non è un surrogato, un sostituto, un prestanome. È Dio stesso che chiede di amarlo sopra ogni e qualsiasi altra persona, perché Egli ti ama. La gelosia di Dio non è una gelosia terrena, possessiva, ma una realtà con la quale vuole che facciamo i conti, che rendiamo nostra, perché per seguirlo veramente, con tutto il cuore , con tutta l'anima e con tutta la mente, bisogna dare un taglio netto ( un bel taglio di spada veloce e affilato) al nostro modo terreno di fare, a tutto quello che mettiamo tra noi e Lui.
Chi ama è costante in amore, niente e nessuno può distrarlo dal dedicare la sua vita a un altro, neanche i propri cari, neanche tutte le opposizioni che potrà incontrare; questo lo riscontriamo nella nostra vita terrena, all'amor non si comanda, è lui che comanda su di noi, quindi o prendiamo atto che non stiamo veramente amando Dio come Lui ci ama e ci mettiamo all'opera per imparare, o continueremo ad avere un rapporto tiepido, di comodo, senza nessuna passione.
Ancora una volta vediamo come l' amore di Dio è veramente di gran lunga superiore al nostro che, anche con persone che amiamo, troviamo e creiamo un migliaio di difficoltà. Il nostro amore è sempre condizionato da se e ma, invece per Gesù non è così.
Se cominciamo a sperimentarne la reciprocità, non ce ne distacchiamo più, e se ancora siamo tiepidi ed indecisi, vuol dire solo che non abbiamo neanche provato.