giovedì 21 aprile 2011

Lc 11,29-32 A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.

Vangelo 


Lc 11,29-32  A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona. 

+ Dal Vangelo secondo Luca 

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: 
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». 

Parola del Signore 

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LA MIA RIFLESSIONE 

PREGHIERA 
Vieni presso di me ,Spirito del Signore,per aiutarmi a leggere le sacre scritture e a capire cosa Tu vuoi che mi dicano,stammi vicino fin dentro il cuore,e ricolmalo della tua sapienza e del tuo amore.Amen. 

La nostra generazione è molto confusa,ma leggendo la storia attraverso la Bibbia,ci rendiamo conto che per ogni generazione è la stessa cosa.Ai tempi di Giona,gli ebrei,popolo scelto dal Signore,erano talmente convinti di essere l'unico popolo scelto da Dio per essere salvato,che commissero una serie infinita di errori che invece li allontano' da Dio e dalla verità della sua parola. 
Il Signore mandò Giona al popolo di Ninive,un popolo pagano e peccatore,che ascoltò la voce del profeta e si converti',mentre il suo popolo elettocercava sempre dei segni,delle prove,e continuava a mettere paletti tra lui e Dio. 
Anche in questa generazione c'è chi cerca segni,chi mette paletti,chi crede di essere il popolo eletto,chi come Giona chiede la conversione...e noi,a quale di queste categorie apparteniamo? 
Vogliamo ancora stare ad aspettare un segno o ci fidiamo di quelli ricevuti fino ad oggi?Vogliamo conoscere veramente Gesù,oppure vogliamo ricrearlo secondo la nostra idea,secondo quello che ci conviene. 
Il Signore ci vuole bene,vuole la nostra salvezza,ma anche da parte nostra ci vuole collaborazione,sia nel considerare tutti gli altri come nostri fratelli,e quindi come figli di Dio,sia nel testimoniare la sua parola,sia nel viverla.Molto spesso non basta essere tra quelli che leggono la parola del Signore,se poi non riusciamo a viverla.Approfittiamo di questo periodo di quaresima,per avvicinarci con fede alla parola del Signore,riconoscendoci peccatori e bisognosi del suo perdono e della sua guida per entrare nel regno dei cieli,per vivere una vita santa,perchè Gesu' ci ha detto:-chiedi e ti sarà dato-e ancora-bussa e ti sarà aperto.-Bussiamo quindi alla porta del suo amore e rendiamoci disponibili ad accogliere la sua parola ed impegnamoci a viverla.
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LA MIA RIFLESSIONE 2
PREGHIERA
Vieni o  Santo Spirito di Dio,ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore,a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi,perché solo questo io voglio.

 Prima di tutto,  facciamo mente locale alla storia di Giona, prendendo questo riassunto da wikipedia:
Nel capitolo 1 la Parola del Signore è rivolta a Giona, figlio di Amittai, e gli viene comandato di andare a predicare a Ninive, la Grande Città. Giona invece fugge a Tarsis via nave; di questa localizzazione si dirà più sotto. Ma la nave è investita da un temporale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire a JHWH; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare.
E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti. Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (da nessuna parte è precisato che si tratti di una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera, che ricorda uno dei Salmi. Allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia.
Nel capitolo 3, Giona ottempera la sua missione e va a predicare ai niniviti. Questi, contro ogni aspettativa, gli credono, proclamano un digiuno, si vestono di sacco e Dio decide di risparmiare la città. Ma qui riemerge l'istinto ribelle di Giona: lui non è contento del perdono divino, voleva la punizione della città di Ninive. Così, nel capitolo 4, si siede davanti alla città e chiede a Dio di farlo morire.
L'episodio più gustoso del libretto si trova proprio nel capitolo 4. Il Signore fa spuntare un ricino sopra la sua testa per apportargli ombra, ed egli se ne rallegra. Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano Giona, che invoca di nuovo la morte. Allora l'autore riporta le parole di Dio, divenute celeberrime:
« Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita; ed io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali? »
Ed ora passiamo a riflettere sulla parola d’oggi, in primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica.
Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. Gli uomini lo gettano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo…dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito.
Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano, perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra.
Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.
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MA REFLEXION (Lella Mingardi) 2



PRIERE



- VIENS O ESPRIT SAINT DE DIEU, viens m'indiquer les SIGNES qui comptent pour mon SEIGNEUR, et dit moi se qui JUSTE que je vois, et que je fait, pour ne pas etre oublier à ces yeux, car s'est seulement ce que je veus.



Tout d'abord, faisont l'esprit de l'histoire locale de JONAS, en prenant ce résumé dans Wikipedia: 
Dans le chapitre 1, LA PAROLE DU SEIGNEUR est tourné vers JONAS le fils de Amittai, et il lui est commandé d'aller prêcher à Ninive, la grande ville. Jonas s'enfuit à Tarse par la mer, cet endroit sera cité ci-dessous. Mais le navire est touché par une tempête et en danger d'être coulé par la violence des vagues. JONAS retrouve soudain son courage et révèle a ses compagnons que la colère DIVINE de DIEU est de sa faute parce qu'il a refusé d'obéir à JHWH, parce que le navire est sauvé, et lui doit etre jeté à la mer. 


Et oui, ici au chapitre 2 de l'épisode qui a inspiré des générations d'écrivains et d'artistes. JONAS est jeté à la mer, mais un «gros poisson» (il n'est dit nulle part qu'il s'agit d'une baleine) l'avale. Dans le ventre du poisson, où il reste trois jours et trois nuits, JONAS intensifis les PRIERES adressée à DIEU, rappelant l'un des Psaumes. Puis, suivant le COMMANDEMENT DIVIN, le poisson vomit JONAS sur la plage. 


Dans le chapitre 3, JONAS remplit sa mission et va prêcher à Ninive. Ceux-ci, contre toute attente, le croient, ils proclament un jeûne, et s'habille avec un sac et DIEU décide d'épargner la ville. Mais ici apparaît l'instinct rebelle de JONAS, il n'est pas heureux de ce pardon divin, il aurait voulu une punition pour la ville de Ninive. 
Ainsi, au chapitre 4, il s'assois en face de la ville et demande à DIEU de le faire mourir. 


L'episode le plus juste du livret, ce trouve dans le chapitre 4 Le SEIGNEUR fait levé une plante de ricin au dessus de sa tête afin de lui apporté de l'ombre, et il s'en félicite. Mais à l'aube le lendemain, un ver mange la plante de ricin et elle meurt, le soleil et le vent chaud flagelle JONAS, qui invoque à nouveau la mort. Ensuite, l'auteur apporte les PAROLES DE DIEU, qui sont devenue très célèbre: 


"Tu ne t'es donné aucune peine pour cette plante de ricin pour laquelle tu n'as fait aucun effort de fatigue et que tu n'as pas fait lever, qui en une nuit à grandie et en une nuit a périe; ne devrais-je pas avoir pitié de Ninive, cette grande ville ou plus de cent vingt mille personnes vivent, et qui ne savent pas distinguer entre la main droite et la gauche et une grande quantité d'animaux ?"


Et maintenant nous passons à la réfléxion de la PAROLE d'aujourd'hui, surtout, en nous mettant devant JESUS avec tous nos défauts, en nous retrouvant malheureusement, avec ces gens qui suivaient JESUS en quête de SIGNES et pas pour écouter sa PAROLE ni la mettre en pratique. 


Ce faisant toutefois, nous avons pu voir les signes en nous, et se serait des signes de ce que DIEU peut travailler en tout homme qui suit sa PAROLE avec FOI. JONAS pense avec son cerveau et remet en question ce que DIEU lui demande de faire, il n"a pas la foi, mais, compte tenu des conséquences de son refus envers le SEIGNEUR, il s'en repent et reconnaît sa culpabilité. 


Les hommes le jete à la mer pour se sauver, mais le SEIGNEUR lui concede encore la possibilité de se racheter et le fais retrouvé, 3 jours plus tard sur la plage. Il accomplit sa mission et en dépit de ses pensées négatives, les habitants de Ninive se repentissent, mais lui ne comprend toujours pas pourquoi DIEU n'a pas punit le peuple ...oubliant que meme lui avait désobéi à DIEU, et que lui même alors, méritais d'être puni.

-DIEU aime son peuple, ses enfants, il ne cherche ni vengence, ni obéissance aveugle, mais comme un PERE MISERICORDIEU, il envois son FILS parmis nous, pour nous aidais à comprendre le sens de SON AMOUR. Si nous ne croyons pas que LE CHRIST est la plus haute expression de L'AMOUR de DIEU, et que nous ne suivons pas sa PAROLE, celà n'a aucun sens que nous attendons des signes de PRODIGE dans les événements qui nous entourent.
Parceque le PRODIGE qui compte pour le SEIGNEUR, s'est la CONVERSION de tous ces ENFANTS à sa PAROLE, car à travers ces ENSEIGNEMENT nous reussiront a passé dans cette PORTE ETROITE qui nous fait entré dans le REGNE DU CIEL, déjà ici, de cette terre.


-Suivons la PAROLE de JESUS, ecoutons la avec le COEUR, et cherchons de la faire rentré en nous avec AVIDITE, car devant l'unique voie à parcourir, ne tournons pas la tete à la recherche de SIGNES, parceque tous seul nous ne serions pas cappable de reconnaitre le VRAI du FAUX, et seulement GRACE a l'action de L'ESPRIT SAINT et par la GRACE DE DIEU, nous pouvons le faire.

MI REFLEXIÓN(lella Mingardi) 2

ORACIÓN

Ven Espíritu Santo de Dios que me muestre las marcas que cuentan para mi Señor, dime lo que es correcto para mí y no ven mal en su vista, sólo porque quiero esto.



En primer lugar, que nos cuenta la historia local de Jonás, teniendo este resumen de la Wikipedia:

En el capítulo 1, la palabra del Señor a Jonás hijo de Amitai, y se les ordena ir a predicar a Nínive, aquella gran ciudad. Jonás huyó a Tarsis en vez de por mar, este lugar se dirá a continuación. Pero el barco es golpeado por una tormenta y el peligro de ser hundido por la violencia de las olas. Jonás y de pronto encuentra su valor y revela que los compañeros de la ira de Dios es su culpa porque se negó a obedecer a YHWH, porque el barco se guarda, se le echa en el mar.

Y es así, aquí en el capítulo 2 del episodio que ha inspirado a generaciones de escritores y artistas. Jonás es arrojado por la borda, sino un "gran pez" (en ninguna parte se indica que se trata de una ballena) golondrinas. Desde el vientre de la ballena, donde permaneció tres días y tres noches, la oración de Jonás intensa dirigida a Dios, recordando a uno de los Salmos. Luego, siguiendo el mandato divino, el pez vomitó a Jonás en la playa.

En el capítulo 3, Jonás cumple su misión y se va a predicar a Nínive. Estos, al contrario de todas las expectativas, ellos creen, proclaman una manera rápida, se vistieron de cilicio y Dios decide preservar a la ciudad. Pero aquí surge el instinto rebelde de Jonás, que no está contento con el perdón divino, que quería que el castigo de la ciudad de Nínive. Así, en el capítulo 4, se sienta frente a la ciudad y pide a Dios que lo matara.

libro más delicioso del episodio se encuentra en el capítulo 4. El Señor hace un aceite de ricino garrapata por la cabeza para hacer cualquier sombra, y lo celebra. Pero al amanecer del día siguiente, un gusano se come la planta de ricino muere, el sol y el viento cálido del latigazo Jonás, una vez más la invocación de la muerte. A continuación, el autor trae las palabras de Dios, se hizo muy famoso:

"Usted se preocupa por la calabaza para el que no hizo ningún esfuerzo y que no se compruebe que se ha convertido en una noche y perecieron en una noche, y no debe tener compasión de Nínive, aquella gran ciudad , en los que más de ciento veinte mil personas que no pueden distinguir entre el bien y la mano izquierda, y una gran cantidad de animales? "

Y ahora llegamos a reflexionar sobre la palabra hoy en primer lugar, lo que nos sitúa en el rostro de Jesús con todos nuestros defectos, ritrovandoci por desgracia, junto con las personas que seguían a Jesús en busca de signos y no escuchar su palabra y ponerla en la práctica.

Hacer esto, sin embargo, podríamos ver las señales dentro de nosotros, y sería signos de lo que Dios puede trabajar en todo hombre que sigue su palabra con fe. Jonás piensa con el cerebro y pone en duda lo que Dios le pide que haga, no la fe, pero, dadas las consecuencias de su negativa al Señor, se arrepiente y confiesa sus hombres colpa.Gli tirarlo por la borda para salvarse pero el Señor le da todavía una oportunidad de redimirse, y después de hace tres días para encontrar spiaggia.Compie en su misión ya pesar de su pensamiento negativo, el pueblo de Nínive se arrepiente, pero aún no entendía y que Dios castigaría ... que la gente se olvida de que había desobedecido a Dios, y que hasta entonces se merece ser castigado.

Dios ama a su pueblo, sus hijos, no buscar la venganza o la obediencia ciega, sino como un Padre misericordioso, envía a su Hijo entre nosotros para ayudarnos a entender el significado de su amor. Si no creemos que Cristo es la máxima expresión del amor de Dios y no seguir su palabra, no tiene sentido que buscar signos de admiración en los acontecimientos que nos rodean. Porque el Señor por el milagro que cuenta es la conversión de todos sus hijos a su palabra, porque a través de sus enseñanzas que pasar por esa puerta estrecha que nos permite entrar en el reino de los cielos, ya en esta tierra.

Nosotros seguimos la palabra de Jesús, vamos a escuchar con el corazón y lo pongo en nosotros con la codicia, se convierte en el único camino a seguir, no gire la cabeza en busca de signos, porque solo no sería incluso capaz de reconocer la verdad de lo falso, y sólo a través de la acción del Espíritu Santo y por la gracia de Dios, que podemos hacer.



MY REFLECTION
PRAYER
Come Holy Spirit of God to show me the marks that count for my Lord, tell me what is right to see and to do for it right in His sight, because I want only this.

First of all, do a mental history of Jonah, taking this summary from Wikipedia:
In Chapter 1 the word of the Lord is unto Jonah the son of Amittai, and are commanded to go and preach to Nineveh, that great city. Jonah fled to Tarshish instead of by sea, this location will be said below. But the ship is hit by a storm and in danger of being sunk by the violence of the waves. Jonah then suddenly finds his courage and reveals to his fellow travelers that the fault is his divine wrath, because he refused to obey YHWH, because the ship is saved, he must be thrown overboard.
And so, here is Chapter 2 in the episode that has inspired generations of writers and artists. Jonah is thrown overboard, but a "big fish" (it is nowhere stated that it is a whale) swallows. From the belly of the whale, where he stayed three days and three nights, Jonah intense prayer addressed to God, reminding one of Psalms. Then, behind the divine command, the fish vomited Jonah on the beach.
In chapter 3, Jonah fulfills his mission and goes to preach to Nineveh. These, contrary to expectations, they believe him, proclaim a fasting, sackcloth and God decides to spare the city. But here emerges the rebellious instincts of Jonah, he is not happy with the divine forgiveness, he wanted the punishment of the city of Nineveh. Thus, in Chapter 4, sits in front of the city and asks God to kill him.
The episode of the book more palatable is located in Chapter 4. The Lord puts forth a gourd over his head for making any shadow, and he welcomes it. But at dawn the next day a worm eats the gourd that dies, the sun and the warm wind whipping Jonah, again invoking the death. Then the author brings the words of God, became very famous:
"You are concerned for the gourd that you have not made any effort and that you did not check, which has grown into a night and perished in a night, and I should not have pity on Nineveh, that great city , which are more hundred and twenty thousand persons that can not discern between their right hand and left, and a lot of animals? "
And now let's think about the word today in the first place, putting us in the face of Jesus with all our flaws, unfortunately found themselves, along with those people who followed Jesus in search of signs and not to listen to his word and put it into practice.
Doing this however, we could see the signs within us, and would be signs of what God can work in every man who follows his word with faith. Jonah thinks with his brain and calls into question what God asks him to do, not faith, but then, after considering the consequences of his refusal to the Lord, repent and admit his guilt. The men throw him overboard to save himself, but the Lord gives him still a chance to redeem himself, and after three days ago to find on the beach. Accomplishes its mission and despite his negative thinking, the people of Nineveh repents, but he still did not understand and that God would punish the people ... forgetting that he had disobeyed God, and that even then he was worthy of being punished.
God loves his people, his children, does not seek revenge or blind obedience, but as a merciful Father, sends his Son among us to help us understand the meaning of his love. If we do not believe that Christ is the highest expression of love of God and not follow his word, makes no sense that we look for signs of wonder in the events that surround us, for the marvel that counts for the Lord is the conversion of all his children to his word, because through his teachings we can pass that narrow gate that lets us enter into the kingdom of heaven, from this earth.
We follow the word of Jesus, Let us listen with your heart and try to get it into us with greed, to become the only way to go, do not turn your head looking for signs, because alone we would not be even able to recognize the true from the false, and only thanks to the Holy Spirit, and by the grace of God, we can do.
VANGELO (Mt 6,7-15) 
Voi dunque pregate così. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome, 
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti 
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione, 
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore
-----------------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Gesù,aiutami a rivolgermi sempre a voi con fede e rispetto,ad aprire il mio cuore come Tu ci hai insegnato,e sotto l'azione dello Spirito Santo,a creare un vero rapporto che mi possa istruire per entrare e rimanere sempre in comunicazione con voi.

Gesù in questa pagina ci parla molto chiaramente e ci spinge a considerare con serietà il fatto di essere figli di Dio e di rivolgerci a Lui proprio come un Padre .ci dice di non cercare di abbindolare Dio,con vane parole che non corrispondono alla realtà,per cercare di convincerlo ad esaudire le nostre richieste,ma di metterci veramente a nudo,davanti a Lui,e di offrirci per quello che siamo,tanto Lui ci conosce,e non possiamo mentire a Dio,perciò è meglio non mentire neanche a noi stessi,credendo di avere un rapporto con Lui.
Mettiamoci veramente al cospetto del Signore ,con tutto il nostro cuore,meditando sulle parole del Padre nostro,io vi faccio un esempio di quello che io provo a fare ,quando mi metto al cospetto di Dio,più che altro per farvi capire che cosa io intendo,poi chiaramente ognuno potra' fare la sua esperienza,che è sicuramente unica e personale per ognuno di noi.

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Mt 16,13-19 Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Vangelo 

Mt 16,13-19 Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo 

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». 
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 

Parola del Signore 
--------------------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Concedimi o Santo Spirito,di poter come Pietro riconoscere sempre quello che Tu mi vuoi insegnare,per poter vincere ogni tentazione ed essere sempre alla luce della tua parola.Grazie luce mia! 

Questo brano indica chiaramente e senza ombra di dubbio che quello che sta facendo Gesù è stabilire l'edificazione della sua chiesa.Più avanti vedremo come Pietro non sia perfetto ,infatti rinnegherà Gesù,per paura di essere arrestato anche lui,eppure nonostante questo,Gesù lo sceglie per metterlo a capo della chiesa appena istituita. 
Quello che Gesù chiede è una presa di posizione,non è una semplice domanda:-tu chi dici che io sia?- 
tutti si domandano chi è Gesù,perchè è il figlio del falegname, perche guarisce i malati,perchè scaccia i demoni,ma Pietro al quale è stato rivelato per grazia divina,sa perfettamente chi è Gesù"il Cristo,il figlio del Dio vivente"ed è per questo che Gesù chiede,una volta che Pietro ha fatto la sua professione di fede ,che sia una scelta definitiva,che elimini tutto quello che è la sua mentalità,per entrare a far parte del regno dei cieli ,ragionando solo per grazia dello Spirito Santo,perchè tutto quello che viene da Lui è verità e giustizia. 
Questa presa di posizione ,Gesù la chiede ancora oggi a tutti noi,membri della sua chiesa,laici e non;cerchiamo di approfondire la nostra fede,la nostra scelta,in questo periodo di quaresima,per poter esultare con gli angeli,il nostro alleluia dal profondo del cuore,in questa Pasqua. 

Lc 4,1-13 Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

Vangelo 

Lc 4,1-13 Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». 
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Parola del Signore 

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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Ti prego Signore,di inviare su di me il tuo Santo Spirito ,perchè io possa prepararmi veramente in questa Quaresima con la parola e nei fatti.Per Cristo nostro Signore.amen.


Non credo sia necessario parlare molto del tipo di tentazioni che il diavolo fece a Gesù,perchè rilfettono le tentazioni di tutti noi a contatto con la vita di tutti i giorni,la tentazione dell'apparire,della ricerca del potere,per poter dominare in questo mondo,ma questa viene allontanata da Gesù,che sceglie la via del servire l'uomo,non di dominarlo.Satana tenta Gesù e gli chiede di fare cose mirabili,di compiere miracoli,ma Lui risponde prontamente di non tentare Dio e ancora lo rimbrotta alla richiesta di sottomissione in cambio del potere,che solo a Dio è dovuta adorazione.
Quello che però vorrei sottolineare è con quale scaltrezza satana attende che Gesù abbia fame,sia stanco e solo ,si senta abbandonato e stremato nella prova,per tentarlo in maniera subdola,addirittura usando le parole della Bibbia.
Gesù non si mette a parlare con lui,ma seccamente lo allontana e lo rifiuta,e se Lui che è Santo,non ci discute,nonostante abbiamo visto che lo può scacciare,quindi comandare,è perchè ci vuole far capire che neanche noi dobbiamo discutere con lui,giocarci,accettare la piccola tentazione pensando di essere più forti,ma allontanarlo decisamente dalla nostra vita.
La parola di Dio deve essere sempre presente nella nostra vita,e non solo letta,ma vissuta,con amore e abnegazione,perchè solo grazie ad una fede forte,grazie al continuo contatto con il Signore,possiamo vincere le tentazioni,anche nei momenti più difficili.Le prove della vita,servono per diventare saldi nella fede,la' dove sembra che Dio ci lasci soli,nella difficoltà di credere all'amore di Dio per noi,possiamo capire che solo a Lui possiamo rivolgere la nostra preghiera,e non tanto per chiederne l'esonero(allontana da me questo calice)quanto per chiedere l'aiuto per superare ed accettare quella prova (ma non la mia,ma la tua volontà si fatta),abbracciando quella croce,sicuri che tutto quello che ci viene da Dio,ci viene solo per il nostro bene e la nostra..." santificazione".

Lc 5,27-32 Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.

Vangelo 

Lc 5,27-32  Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano. 

+ Dal Vangelo secondo Luca 

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. 
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». 

Parola del Signore 
-----------------------------------------------------------------------LA MIA RIFLESSIONE 

PREGHIERA 
Ti prego o Santo Spirito,di vivere nel mio cuore con la tua sapienza,di illuminare la mia mente ed il mio cuore,amore unico e perfetto. 

Stupendo Gesù,che passa tra i peccatori e non vede il loro peccato,ma vede il fratello da salvare,è così che egli va davanti a Levi e lo chiama,e lui,che sembrava senza cuore,cede e lo segue. 
Ma la storia non finisce qui per far comprendere come il suo messaggio di salvezza sia per tutti,si reca con lui nella sua casa,e siede al tavolo con i suoi amici,anche essi considerati degli emarginati dai farisei e dagli scribi.Questo naturalmente è una provocazione per questi ultimi,ma Gesù spiega che non è venuto per i sani,ma per gli ammalati;non per i giusti,ma per i peccatori. 
Questa frase può significare forse che i farisei non avevano bisogno del Signore perchè rispettavano la legge?Assolutamente no,perchè già il fatto che facevano delle discriminazioni li rendeva ingiusti.Tutti siamo bisognosi della parola di Dio,tutti abbiamo un cammino da fare per raggiungere la santità,e nessuno di noi deve sentirsi migliore degli altri e già salvo,ma ricercare continuamente la perfezione attraverso la Sua parola,facendo continuamente un confronto con la nostra vita e la vita di Gesù,per cercare di non fare come i farisei ,che a parole erano perfetti,ma nei fatti,non facevano altro che recintare e mettere dei paletti alla misericordia di Gesù. 

domenica 17 aprile 2011

Mt 9,14-15 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

Vangelo


Mt 9,14-15 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito,di rinnovare in questo periodo di quaresima,la mia fede,la mia anima ed il mio cuore,perchè sempre fedele alla tua parola,possa seguire la via segnata per noi da Gesù.

Nella prima lettura,il profeta Isaia,ci riporta le parole di Dio riguardo al digiuno,che gli veniva offerto dai giudei e che però non era attinente alle opere, che questi facevano, ed in queste parole riconosciamo la stessa rabbia di Gesù contro i farisei. Queste parole risuonano ancora oggi,perchè il digiuno,non deve essere un ato apparente,una formalità,perchè altrimenti non ha senso.Cominciamo a digiunare dalle liti,dalla violenza,dall'attaccamento ai beni materiali,dalla prepotenza,dal sopruso,dalla voglia di apparire e di mettere sempre il proprio io davanti a tutto e a tutti.
Scegliamo l'umiltà di chi non sa riconoscere da solo ,neanche i propri peccati e inginocchiamoci riverenti davanti al Signore,che per amore nostro,ha sacrificato il suo Figlio,fino alla morte umiliante della croce,per la salvezza di tutti noi,che sicuramente non meritiamo tanto amore.
Matteo ci parla di Gesù che nella regione dei Gaderèni,viene interrogato sul digiuno,che loro e i farisei rispettavano scrupolosamente e che invece i suoi discepoli non favevano.Gesù tra le tante cose che vuole rinnovare per far capire bene i desideri del Padre,rinnova anche questa pratica del digiuno,togliendo da questa ,la scorza di apparenza,e offrendo se stesso come olocausto,per farci capire che non c'è amore più grande di quello che Lui e il Padre hanno per noi. Gesù con la sua risposta fa capire loro che i suoi discepoli,sono talmente legati a lui da essere come invitati a nozze in presenza dello sposo,e che pertanto ,non hanno motivo di digiunare,perchè sono in simbosi con lui,potranno farlo,se vorranno,quando resteranno da soli.
In questo periodo di quaresima,cerchiamo di vivere le regole fondamentali della fede,preghiera ,digiuno e carità,con vero cuore,offrendo ogni nostra azione al Signore,perchè è la disposizione dei nostri cuori che farà la differenza tra noi e i farisei.

Lc 9,22-25 Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

 Vangelo


Lc 9,22-25 Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
Preghiera
Ti prego o Santo Spirito,di ispirare le mie parole,e le azioni di questo tempo di quaresima,perchè possano portare ad una vera conoscienza della tua parola e dei tuoi desideri.

Le parole di Gesù,sono spesso incomprensibili,come in questo caso,ci fa capire che seguirlo non sarà facile,non ci promette gloria,anzi ci fa capire che saremo osteggiati da tutti.Affermare di essere cristiani,vivere da cristiani ,oggi è un'ardua impresa.Il mondo non va dalla nostra parte,anzi ,mentre tutto quello che va contro la religione riesce ad affermarsi,quello che è fede diventa difficile da far rispettare.
Accettare di prendere la propria croce...accettare di vivere la nostra vita alla luce del vangelo,nonostante le difficoltà,abbracciare la croce che ci unisce a Gesù,vuol dire amare Gesù,prenderlo ad esempio e camminare sulle sue orme.Quando questo avviene siamo gia' nel regno dei cieli,perchè la resurrezzione è la nostra speranza,anzi la nostra certezza.

Mt 6,1-6.16-18 Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà

Vangelo

Mt 6,1-6.16-18 Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Signore mio,vorrei tanto che questa quaresima significasse fra noi l'incontro magico della vera conoscenza del tuo amore.A volte ti sento così vicino,altre irraggiungibile,fa che il Tuo Spirito,resti su di me ,in me,e mi faccia vedere tutta la luce che emana da Te,che io mi lasci penetrare da essa.Per Cristo nostro Signore.Amen.

La pratica del digiuno,non è un optional che abbellisce il nostro aspetto esteriore di bravi cristiani,anzi,deve essere concepita proprio nel senso opposto.
Abbiamo spesso affermato ,che quello che il Signore vuole da noi,è una vera fede,non fatta di apparenza e di esteriorità,e quello che deve essere il nostro intento ,è proprio entrare nella profondità della fede.
Il digiuno serve per capire quanto siamo schiavi delle cose materiali,quanto quello che ci succede intorno in fondo non ci tocca l'anima perchè non ci tocca personalmente.
Non cerchiamo di sembrare migliori,cerchiamo di diventarlo,per noi stessi,per poter godere delle grazie che il Signore ci elargirà,solo in base a quanto noi ci affideremo a Lui.
Viviamo questi 40 giorni in vera preparazione alla Pasqua,seguendo Gesù nel deserto,cercando di affrontare le tentazioni e di vincerle,provando ad entrare nel mistero della comunione con Cristo,non può essere una cosa che ci rattrista,ma anzi,se veramente si riesce a viverla con profondità,ci darà talmente tanto,che nessun sacrificio ci sembrerà tale.
La gioia di avvicinare il nostro spirito al Signore,nel silenzio,nell'umiltà,nella verità,e non come i farisei,per seguire le regole,ci potrà riempire di consapevolezza,ci potrà far capire quanto siamo fragili,quanto senza la forza dello Spirito Santo noi non siamo niente.
Il gesto che il sacerdote compie su di noi in chiesa di segnarci con le ceneri,serve a ricordare in modo provocatorio,che tutto quello che noi siamo appartiene a Dio,che il nostro corpo tornerà alla polvere,perchè verra' consunto dalla morte,ma che la parte eterna di noi,vivrà con Cristo,la Pasqua della resurrezzione.
La nostra fede in Gesù è una fede nella speranza della vita eterna,che passa attraverso le tribolazioni della passione di Cristo,dovute al nostro rifiuto di riconoscerlo re della nostra vita,ed allora tutto quello che noi viviamo ,lo possiamo vivere con Lui o senza di Lui,resta una nostra scelta fidarci o continuare a cercare di vivere senza ascoltare la sua parola,resta una scelta,ma spero che insieme potremo fare la scelta definitiva,quella che ci farà decidere per Cristo,attraverso il digiuno,(che la chiesa propone mercoledì delle ceneri e venerdì santo)la preghiera e la carità.

Mc 8,14-21 Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.

Vangelo

Mc 8,14-21 Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.

Ancora una volta vediamo Gesù che discute,e questa volta con i discepoli.Si erano appena allontanati con la barca dalla terra dei Farisei,che avevano tanto da fare a criticare il suo operato,che non capivano assolutamente l'importanza di comprendere le sue parole.Certo che con loro era rimasto deluso,ma con i suoi discepoli,la delusione diventa quasi rabbia.
Loro erano vicini a Lui,lo avevano visto con i loro occhi,compiere miracoli,possibile mai che neanche questo bastasse per aprire la loro mente? Perchè non riuscivano a capire che seguire il Messia significa abbandonare la parte attaccata alla terra ,la parte umana che è in noi? Come puoi aver paura di avere fame confidando nel Signore? Come puoi preoccuparti di quello che è ingiusto se confidi in Dio?
Giacomo ce lo ricorda,di non cadere in tentazione,perchè la tentazione non puo' venire da Dio, e quindi va fuggita in tutti i modi, solo tutto quello che viene da Dio è perfetto.
Perchè ci preoccupiamo di quello che è degli uomini,perchè ci facciamo deviare da tutto e non seguiamo solo la sua parola,siamo come i farisei?Siamo come i pagani?Cerchiamo nel potere la nostra salvezza?Pensiamo alla ricchezza come sinonimo di felicità?
Dov'è la nostra fede? In chi riponiamo la nostra fiducia? Ancora non abbiamo capito? Eppure ce ne ha date e continua a darcene di prove il nostro Signore,ma noi siamo sordi,ciechi e duri di cuore,continuiamo a vivere per le cose materiali e trascuriamo la Spiritualita' dell'anima,nascondendoci dietro a tutte le scuse del mondo....ecco la chiave,le scuse del mondo!
Perdonaci Signore di non vivere solo per te e per la tua parola,fa che in questo periodo di Quaresima che ci accingiamo a vivere,possiamo entrare veramente in comunione con Te;che con Te spezziamo il pane,e dopo essercene cibati,Ti aiutiamo a distribuirlo ai fratelli.
Il mio tono in questa riflessione,non vuole essere saccente,ma indignato.perchè è questa l'impressione che mi da leggere questo brano.Gesù parla,ma loro non ascoltano,gli parlano sopra,accampando scuse,e Lui a raffica risponde con delle domande,classico atteggiamento di chi sta per esplodere,perchè giustamente è indignato da tanta ottusità.
Quanta pazienza devi avere con noi Signore!Noi non ti meritiamo,per questo tutto quello che abbiamo,anche quel po' di fede di cui ci vantiamo tanto,è merito della tua grazia.

Mc 8,11-13 Perché questa generazione chiede un segno?

Vangelo


Mc 8,11-13 Perché questa generazione chiede un segno?

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Ti prego Signore,fa che il mio cuore sia sempre puro, retto e sincero, per custodire la Tua parola, e dammi la forza di testimoniarla con la fede e l’esempio.

In questo periodo leggeremo la lettera di San Giacomo, una delle pagine più belle del nuovo testamento. I consigli che Lui ci da, in questa lettera, sono chiaramente dettati da chi li ha vissuti in prima persona, da chi ha provato sulla propria pelle la fede, con tutti i suoi avvenimenti e con le grazie che ne conseguono. Quello che ci presenta Giacomo, è il modo giusto d’approciarsi alla fede, di rivolgersi a Dio per chiedere a Lui di gestire la nostra vita, e di conseguenza anche la stessa fede. Spesso invece il nostro pregare è una richiesta di prove, un ricatto continuo, un mercanteggiare, che non piace al Signore, e poi,  invece di renderci conto che siamo noi che sbagliamo, Lo accusiamo di non ascoltarci. Chiediamo prove, ma non diamo nessuna prova di fiducia, mettiamo dei paletti che nessuno ci chiede di mettere e, addirittura, crediamo di avere il monopolio su Dio e sulla gestione delle regole. Se fosse possibile, riscriveremmo anche i dieci comandamenti e il vangelo, per correggere le regole a modo nostro e solo per noi!
Questo della richiesta dei segni,è un episodio che viene narrato anche da Luca (Lc. 11, 29-30) in cui si parla del segno di Giona, il significato è che la richiesta di segni non si giustifica se non con la malafede; cercare segni e non vederli...
Anche oggi molti cercano segni dei tempi, si preoccupano di saper vedere negli eventi ,  ma quanti aprono gli occhi del cuore per cercare Gesù? Il segno è in Lui,ma per riconoscerlo bisogna cercare di capire che dobbiamo vivere come Lui, amare come Lui, perdonare come Lui.

Lc 6,17.20-2 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

Vangelo


Lc 6,17.20-2 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.

Questa pagina è sicuramente una di quelle più controverse del vangelo,eppure,leggendola alla luce della fede,mi sembra quasi di vedere un Gesù che abbraccia i suoi fratelli più piccoli. L'immagine che mi viene agli occhi mi porta a considerare con quanto amore Egli dia in continuazione a chi soffre,e quale benedizione sia la sofferenza che ci porta a chiedere aiuto e soccorso proprio a Lui.
L'onesta' non paga,lo sentiamo dire spesso...e lo viviamo purtroppo;senza un qualche seppur piccolo compromesso,non si riesce spesso neanche a fare le cose più semplici. Il mondo è dei prepotenti e dei corrotti,ed è difficile rimanere onesti,è difficile vivere come Gesù ci insegna,e spesso veniamo denigrati ed offesi,ma questa però non è la mentalità di Dio,che sceglie i più piccoli,gli umili,quelli che sanno mettersi ai suoi piedi,che sanno accettare di vuotare se stessi per fare posto all'uomo nuovo che lo Spirito Santo guida in lui.
I ricchi, che nella vita hanno già tutto,credono di poter bastare a se stessi,e vivono spesso il loro benessere,senza curarsi della povera gente,o al massimo dando loro le briciole,e questo li porterà a
vivere nell'egoismo e nell'ingiustizia,a non rivolgere il loro sguardo al cielo.
Vivere Cristo oggi come ieri,non è facile,ma è sicuramente una sfida che fa onore,ma onore vero,quello che innalza gli umili al di sopra dei potenti ,come canta la vergine Maria .

Mc 8,1-10 Mangiarono a sazietà.

Vangelo


Mc 8,1-10  Mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

O buon Gesù,che ci inviti ad essere tuoi discepoli,spessa con me il pane della tua parola,perchè il vera comunione con te io sia in comunione con tutti i miei fratelli,e possa aiutarti a distribuirla.Santo Spirito possiedimi.Amen-

Ancora una volta Gesù,moltiplica il pane per la folla che lo segue;questa volta lo fa tra i pagani,proprio per significare che lui è il messia di tutti i popoli della terra,nessuno escluso.Siamo noi che cerchiamo altri dei,come possiamo vedere nella prima lettura,noi che ci costruiamo altri altari a cui dare adorazione,a volte con altri dei,ma non solo.Siamo troppo spesso vittime di una vita frenetica,in cui il lavoro,il benessere,la politica,ildivertimento prendono il sopravvento.Tutto per soddisfare il bisogno di cose materiali e corporali,ma mentre facciamo tutto questo,non ci rendiamo conto che la nostra anima inaridisce....siamo nel deserto,mentre crediamo di vicere a pieno la nostra vita,ci incamminiamo verso il deserto dell'anima,e verrà il giorno,che ci renderemo conto di avere fame e sete,il giorno in cui tutto quello che abbiamo,non ci basterà più,perchè ci renderemo conto,che non ci ha saziati,che ci manca qualcosa.Quel giorno,Gesù avrà compassione di noi,quel giorno cercherà di parlare ancora al nostro cuore,come fa da sempre,ma chissà se ci degneremo di ascoltarlo..........
Egli non ci chiede di fare miracoli,ma di avere fiducia in lui,di metterci al cospetto della sua parola e di lasciare che lui faccia il resto,ma vuole la nostra collaborazione,ci spinge a cercare un odo per risolvere il problema quando si presenta,con quello che abbiamo,anche con la nostra piccolezza.Siamo poco,forse si,ma anche una briciola nelle mani del Signore,può sfamare una moltitudine di gente,e allora eccomi qui,con le mie briciole d'amoore che cerco di distribuire,perchè tutti possano conoscere Gesù come io lo conosco,e anche per grazia sua,andare oltre.
Spesso mi chiedo se chi mi legge capisce ,non quello che dico,perchè per questo mi affido allo Spirito di Dio,ma perchè lo faccio.Non è presunzione,ne voglia di apparire,credetemi,io sono qui,sempre piena di paura di sbagliare,di ferire qualcuno,di colpire nel centro di una ferita aperta,nè mi sento eletta a farlo,ma penso che tutti dovremmo essere così umili da accettare di essere briciole nelle mani di Gesù e di lasciarci distribuire,perchè Lui che nella sua immensa Misericordia ha avuto compassione di noi,possa essere riconosciuto anche attraverso noi,che siamo un suo miracolo.Per questo oggi chiudo con una preghiera:
Apri Signore gli occhi e le orecchie di tutti noi alla tua parola e sciogli la nostra lingua per benedirti e ringraziarti;mostraci con tutta la forza del tuo amore,come solo tu hai parole di vita eterna,che saziano l'anima e rendono meravigliosa la nostra vita.Amen.

Mc 7,31-37 Fa udire i sordi e fa parlare i muti.

Vangelo


Mc 7,31-37 Fa udire i sordi e fa parlare i muti.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
Preghiera
Vieni o Spirito santo,nella mia mente ottusa,aprila alla comprensione della tua parola,apri i miei occhi e le mie orecchie,come hai fatto con il sordomuto del Vangelo.

Gesù parla e opera,lo fa anche in terra pagana,ma i suoi gesti,sono uguali a quelli che compie con gli ebrei,perchè per lui,tutti sono uguali.
Quello che Lui vuole prima di tutto è la vera comprensione della parola di Dio.Ha gia' spiegato che non si debbono mettere le nostre idee umane e le nostre leggi,ma seguire solo la parola del Signore,che è stata dettata dall'amore,e che va letta con questa ottica,non dimenticando mai che è per il nostro bene che Dio ci parla,è per il nostro bene che Gesù è venuto,e che prendendoci da parte ,ad ognuno di noi,egli parla.
Il miracolo che opera sul sordomuto,è significativo di quello che opera in noi,quando ci avviciniamo a Lui,noi speriamo in una sua azione guaritrice,ed è per questo che chiediamo l'imposizione delle mani,ma Gesù non opera come noi vogliamo,ha sempre qualcosa da dirci di più ,ed infatti ecco che non opera quello che noi aspettiamo,ma ci invita anche all'ascolto e alla parola.
Quel suo non dire a nessuno del miracolo operato,non vuole dire non parlarne,secondo me,ma vuole dire:Non parlare del miracolo che io ho operato in te,ma di quello che tu sei diventato grazie a questo miracolo.Parla della grazia che è in te,della bellezza che vedi nel tuo cuore grazie alla fede ,parla con le tue opere oltre che con le tue parole,in questo modo porterai la luce del Signore intorno a te,e a tua volta aprirai gli occhi e gli orecchi dei tuoi fratelli.Aderire al progetto di Gesù per la salvezza degli uomini.
Questa è comprensione del vero rapporto che il Signore vuole con noi,un amore reciproco e consapevole,che non aspetta solo di essere donato,ma che a sua volta si dona all'altro,con la stessa intensità.

Mc 7,24-30 I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.

Vangelo


Mc 7,24-30 I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego o Santo Spirito,di entrare nel mio cuore,ed aiutarmi a capire e vivere la tua parola,perchè la tua luce possa riflettere attraverso di essa nella mia vita.

Questo brano ci fa vedere un Gesù che non è disponibile a donarsi a chi no sa cosa vuole.Il motivo per cui io inserisco anche le letture oltre al vangelo,è per poter leggere nella sua completezza la parola di Dio.Nella prima lettura vediamo come Salomone,in vecchiaia,si fa coinvolgere nell'adorazione ad altri dei,perchè il cervello è ormai offuscato dalle troppe mogli,e perchè ha abbandonato la vera devozione a Dio.Grazie però alle opere e alla fede di Davide suo padre,non gli toglierà il regno finchè è in vita,ma per colpa sua lo toglierà dalle mani del figlio.Già questo ci dovrebbe far riflettere su quello che comporta la negazione di dio,l'adorazione di falsi dei,o peggio ancora di maghi e spiriti maligni,una maledizione che trascineremmo anche nelle generazioni future e che invece a volte,affrontiamo con troppa disinvoltura e leggerezza.
La donna del Vangelo,non sta cercando Gesù perchè crede che sia il Messia,ma solo perchè è disperata,per la malattia della figlia,si rivolge a Lui come si rivolgerebbe a un altro qualsiasi dio,o a un mago,è proprio qui che la differenza la sconvolge e le apre gli occhi.
Chiunque si sarebbe fatto grande ai suoi occhi,approfittando della sua disperazione....ma Gesù non è come gli altri,vuole che la donna capisca la differenza tra lui e gli altri.Gli dice che lui non è il suo dio,ma è il Dio degli ebrei,e che è per loro che è venuto; ma noi che stiamo imparando a conoscere Gesù,sappiamo che non è così che lui ragiona,anzi,è sempre in rotta con loro perchè compie guarigioni e si intrattiene con i pagani. Allora la sua è una provocazione,vuole colpire la donna costringendola a rendersi conto,del fatto che Lui è quello che compie miracoli,e solo quando vede che la donna è disposta alla fede,che per fede vera gli chiede di aiutarla,solo allora,le dice di andare e vedere il miracolo che è stato compiuto grazie alla sua fede.

Mc 7,14-23 Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.

Vangelo

Mc 7,14-23 Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA

Ti prego Spirito Santo,confortami ,aiutami e dammi la possibilità di comprendere la vera parola che tu vuoi che entri nel mio cuore,perchè solo quello che tu vuoi, esca dalla mia bocca.

Il Signore dopo aver parlato del modo giusto di concepire le letture ,spiega ai discepoli che non sono le cose esterne che possono inquinare il corpo dell'uomo,perchè così come entrano queste escono,ma che è quello che è insito dentro al corpo dell'uomo,che puo' danneggiarlo veramente.
E' inutile pensare che ci sono dei cibi impuri,delle persone impure,e non vedere che sono i sentimenti di divisione,di odio ed altri cattivi pensieri che sono nel nostro cuore che ci allontanano dalla vera fede.
C'è un altro passo del vangelo che dice di guardare il trave nel nostro occhio e non la pagliuzza nell'occhio del nostro fratello,tutto questo per far capire che la fede,non è apparenza,non può essere una cosa che sembra quella più giusta,ma deve essere quella giusta.Non possiamo farci una religione su misura,come i farisei,fatta di simbolismi e di ipocrisie,ne possiamo pensare di essere credibili se predichiamo bene e razzoliamo male...con questo non voglio dire che non possiamo sbagliare,siamo essere umani,e sicuramente facciamo qualche errore,ma io non credo che si possa capire il discorso evangelico se non lo si vive,per questo Gesù torna a ripeterlo spesso ai suoi discepoli.

Mc 7,1-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Vangelo


Mc 7,1-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti chiedo Mio Signore,di illuminare la mia mente,di aprirla alla comprensione della tua parola,perchè il mio cuore possa distinguere la verità tra la tua parola e quello che la mia mente umana inserisce come sovrastruttura a queste.

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Con Korbàn (traslitterazione dell'ebraico קרבן, plurale קרבנות Korbanòt, dalla radice קרב "avvicinare", "accostare" a Dio) si intende il sacrificio cruento (cioè che veniva macellato e/o distrutto tramite il fuoco) o incruento (cioè che non veniva distrutto ma offerto ai sacerdoti o al Tempio di Gerusalemme) proprio dell'antica religione ebraica.
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Con questa ricerca inizia la mia riflessione alla parola del Signore,Come spesso ripeto,io sono una persona semplice,la mia cultura non va oltre le medie inferiore,e questo mi porta a non conoscere il significato di alcune parole che vengono utilizzate nei testi sacri,che sono molto antichi e spesso citano parole che rrisalgono all'ebraico antico,e aramaico.
Intorno a Gesù,c'era tanta gente,anche i farisei e i giudei del tempio,che si accostavano a lui più per criticarlo che per ascoltarlo.Veniva infatti a portare una parola nuova che per loro era sconvolgente.Erano infatti molto legati alle tradizioni,ma il problema non era la tradizione,era che rispettando le regole che loro stessi avevano imposto,trascuravano quello che era il messaggio fondamentale dell'amore di Dio.
Gli ebrei antichi si ritenevano gli unici degni di questo rapporto filiale con Dio,e consideravano tutti gli altri impuri ed indegni,ed anche tra di loro poi facevano una rigida selezione,escludendo gli ammalati,i lebbrosi,insomma ,con le loro regole,chiudevano a molti le porte del paradiso.
Non ci scandalizziamo molto però,perchè ancora oggi c'è chi si nasconde dietro alle regole per escludere i fratelli dalla comunità religiose.
Gesù non accetta queste regole create per selezionare,per dividere,e per escludere dalla vita di tutti i giorni la parola di Dio,li chiama ipocriti,perchè con la scusa di dover conservare l'offerta per il tempio di Dio,magari trascuravano di aiutare il padre e la madre,che invece era un comandamento della legge di Mosè.
Ma quello che Gesù portava in quei contesti,non era solo il messaggio dell'amore di Dio,ma anche un nuovo olocausto,che poneva fine a tutte quelle regole dettate dagli uomini.Era Lui che si offriva,per volere del Padre,come olocausto sulla croce,per la salvezza di tutti gli uomini.
Riflettiamo se anche noi per esempio,mentre ci rechiamo in chiesa,non facciamo finta di non vedere il povero che chiede l'elemosina vicino alla porta,si è vero,spesso sono zingari che approfittano della nostra bontà,ma se invece di irrigidire il nostro cuore,pensassimo a quanto noi siamo più fortunati,e quanto non saremmo meno ricchi,se dessimo anche una piccola moneta,forse entreremmo in chiesa con più predisposizione all'ascolto della parola.Stiamo andando veramente a fare la comunione con Cristo,o solo un rito senza senso?

Mc 6,53-56 Quanti lo toccavano venivano salvati.

Vangelo


Mc 6,53-56 Quanti lo toccavano venivano salvati.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA
Signore dammi la possibilità di toccare il tuo mantello,fa che il tuo Spirito mi sfiori e sarò salva.

In questa pagina Marco,pone l'accento sul fatto che la gente accorre da tutte le parti presentandosi a Gesù,per essere guariti. Riconoscere di aver bisogno del Signore è la prima cosa che ci serve per cominciare a creare un buon rapporto con Lui-
E' la fede che li spinge a cercarlo,a voler toccare almeno un lembo del suo vestito,perchè quelli che riuscivano a farlo,venivano salvati.
Vediamo di capire che cosa puo' voler dire questo:certamente che per essere salvati bisogna cercare di conoscere Gesù,bisogna avvicinarsi a Lui,fino a riconoscerlo tra tutti gli altri,avere quella fede sana che ci fa muovere verso di lui,la fede di chi si riconosce peccatore,indegno dell'amore di Dio.
Gli ultimi,gli emarginati,gli ammalati,tutte le persone alle quali nessuno da retta,nessuno da fiducia,si rivolgono a Gesù,e Lui è sempre disponibile per loro,sempre pronto a servire,a insegnare,perchè per questo è venuto.
Rivolgiamoci quindi con fiducia al Signore,non pensiamo di essere sufficenti a noi stessi,non cerchiamo i potenti terreni,ne maghi e stregoni,la cronaca insegna che non ci porteranno da nessuna parte se non all'insoddisfazzione o alla rovina,
Abbiamo Gesù il più grande dei guaritori dell'anima e del corpo,vediamo quanto la santità di chi si fida ciecamente di Lui,si veda nelle opere e nel cuore ,quanto neanche la più grande sofferenza smorzi quella fede,imitiamo i santi,ma più di tutti,e per primo imitiamo Gesù,seguiamo il maestro e potremo avvicinarci tanto da poter toccare il suo mantello.

Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono.

Vangelo
Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore, tu che che vuoi che noi ti seguiamo,aiutaci a farlo,come pietro e i suoi,ci affidiamo a te,rendici pescatori di uomini.

L'immagine di oggi ci porta a fare alcune cosiderazioni.Prima cosa,vediamo la gente che si accalca sulla riva del lago e cerca di ascoltare Gesù,attirata dalla fama che lo precede.Sono confusi e increduli,anche Pietro e gli altri pescatori stanno lì,stanchi e anche un po' seccati che Gesù abbia scelto proprio quel posto per la sua predicazione.Avevano tirato su le reti,e la pesca non era andata bene,e la fatica era tanta,e mentre Pietro pensava a tutte queste cose,Gesù sali' sulla sua barca e gli chiese di allontanarsi dalla riva.
Forse ne avrebbe fatto volentieri a meno,ma Gesù aveva fatto la sua scelta e lo convinse che accettare di mettersi a sua disposizione.
Lui era un pescatore esperto,ma quella sera non aveva ottenuto risultati,e quest'uomo gli diceva di gettare le reti...chissà perchè,che cosa gli voleva dimostrare?Vediamo un po' dove vuole arrivare?E più per curiosità che per fede si allontanò con Lui sulla barca.Le reti si riempirono,ma talmente tanto,da non far pensare a una buona pesca,ma assolutamente a qualcosa di miracoloso,valeva la pena allora di seguire quest'uomo,di fidarsi di lui.Ma chissà cosa voleva davvero da Pietro e dai suoi compagni,gli diceva di non aver paura,allora c'era da aver paura?Gli diceva che li avrebbe fatti diventare pescatori di uomini,ma come potevano loro,così ignoranti, loro che erano così lontani da quello che Lui predicava, loro che erano uomini comuni,peccatori come tutti,che non si sentivano all'altezza
.Ma Gesù non chiede di essere all'altezza,chiede di mettersi a sua disposizione.Sarà Lui che trasformerà la nostra vita,che ci dirà mano a mano come comportarci;lasciamoci andare,sarà meraviglioso vedere come un piccolo essere come ognuno di noi,nelle mani di Dio diventerà un miracolo vivente,di testimonianza e di fiducia

Mc 6,30-34 Erano come pecore che non hanno pastore.

 Vangelo


Mc 6,30-34  Erano come pecore che non hanno pastore.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA

Ti prego signore mio di vivere dentro di me,di imprimerti nel mio cuore e di esprimerti attraverso la mia persona per aiutarci a capirti e a viverti.

Gesù ha molta cura dei suoi discepoli.ll fatto che li spinge a riposarsi,a restare soli con Lui,è molto indicativo di quello che vuole il Signore.Fermiamoci e rimaniamo con Gesù,isoliamo il nostro animo in contemplazione della parola,raccogliamoci in preghiera,non solo opere,non solo esposizione ,non solo testimonianza,ma anche ritrovarsi nella pace del Signore,per avere anche il tempo di ascoltare la sua voce.Gesù ha compassione dei suoi uomini,e della gente che vuole ascoltare la sua parola,la stessa compassione che dobbiamo provare per noi stessi e per i nostri fratelli,la compassione di Cristo,e con quella noi dobbiamo confrontarci.Non perdiamo la pazienza dietro alle richieste di chi ha bisogno di noi,del nostro aiuto,della nostra comprensione,ma cerchiamo sempre di ricavare un piccolo spazio per noi stessi e per il nostro colloquio con il Signore,come se innaffiassimo una piantina che altrimenti seccherebbe e non potrebbe più fare fiori.