venerdì 4 agosto 2017

(Mt 14,1-12) Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

VANGELO
(Mt 14,1-12) Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Parola del Signore 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito di Dio, so di non meritarti, e che mai sarò abbastanza degna di riceverti, ma anche che Tu sei impastato della misericordia di Dio. Assistimi dunque e non contristarti, ma libera il mio cuore come solo tu sai fare, perché possa riempirmi di te.
Leggendo il Vangelo e la prima lettura di oggi, vediamo che c’è una grande differenza dal giubileo proposto da Dio che libera e rimette i debiti, e la schiavitù di Erode che non riesce a dominare la sua bramosia.
Facile lasciarsi convincere dai cattivi consiglieri, quando pensiamo che tutto sia lecito ed il vizio e la lussuria hanno ormai imprigionato il cuore e la mente.
Erode sembra esagerato nel contesto, tagliare la testa di Giovanni il battista per una donna che lo istiga , ma in realtà è facile mettere a tacere le persone che ci consigliano di camminare sulla retta via semplicemente non ascoltandole o eliminandole dalla nostra vita.
La cosa assurda è che, chi è schiavo del peccato, preferisce pensare, che chi segue la legge di Dio, sia schiavo delle sue convinzioni e del suo credo, e rifiuta Dio perché non riesce a vincere sul peccato.



giovedì 3 agosto 2017

(Mt 13,54-58) Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?

VANGELO
(Mt 13,54-58) Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore 

LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
 Vieni o Spirito Santo e aiutami a capire come sentirmi parte di quel popolo che ascolta e vive Gesù. 

Questa pagina del Vangelo mette in risalto quanto, proprio le persone per cui Gesù era venuto, per coloro che presiedevano il culto nel tempio, sia così difficile accettare di aprire il cuore e la mente al Cristo. Sarà che si sentono dotti, che credono di non aver nulla da imparare dalle scritture più di quello che hanno studiato, che invece di facilitarli , gli impedisce di andare oltre. Gesù era entrato lì appena dodicenne e i dottori del tempio si erano meravigliati di tanta sapienza; ma poi che cosa è cambiato? Ora Gesù non si limitava a dire loro quello che era giusto secondo il volere di Dio, non si fermava alla teoria, ma era passato alla pratica, e li spingeva alla pratica nel nome di Dio. La legge di Dio non è solo una legge scritta da imparare a memoria e decantare, ma è adesione alla parola e alla persona che è la parola stessa. "In principio era il verbo,il verbo era presso Dio, il verbo era Dio" Gv 1,1 Ma quando uno non vuole aprire il suo cuore, non permette che il Signore apra la sua mente; tutti coloro che si oppongono a Dio, che gli parlano sopra, non ascoltano la sua voce e si fermano ai loro pre-giudizi. Proprio così fecero i cosiddetti sapienti, che videro in Gesù, solo il figlio del falegname e non riuscirono ad andare oltre. Oggi mi chiedo e vi invito a porvi la stessa domanda: che cosa è cambiato in me da quando Gesù è entrato nella mia vita? Quanto riesco a lavorare su me stessa per far si che la sua parola sia aderente con la mia vita? Comprendo che le parole di Gesù mi riguardano personalmente?

mercoledì 2 agosto 2017

(Mt 13,47-53) Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.

(Mt 13,47-53) Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Parola del Signore. 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, perché solo di te mi fido e solo a te mi affido; vieni ed aiutami a discernere . Pescatori e pesci mi fanno andare ad una immagine che probabilmente non c’entra niente con questo Vangelo, ma poiché mi affido, continuo a leggere quello che ho dentro al cuore. Nuotare controcorrente è quello che in genere fanno i salmoni quando, dopo un ciclo abbastanza breve della vita, sentono il bisogno di tornare da dove sono venuti, di tornare a casa. Troveranno ostacoli, cascate, pericoli... ma come spinti da una forza superiore, continueranno fino ad arrivare in quei posti dove nacquero da uova faticosamente deposte dalle loro madri e fecondate dai padri. I pesci morti si lasciano trascinare dalla corrente, a differenza di quelli che lottano per la vita. Il collegamento con il brano di oggi, alla fine mi appare chiaro; vivere in maniera diversa da come vivono tutti coloro che si lasciano trascinare dalla corrente, dalle mode, dal peccato. Tutte i pericoli sono le tentazioni, in cui spesso cadiamo tutti quanti, ma essere diversi si può. Penso alle giornate della gioventù, in cui milioni di giovani da tutto il mondo si riuniscono e si ritrovano per ripartire poi da lì, completamente cambiati, sotto la guida dei vari pontefici che si sono succeduti. Non tutti i giovani si riuniscono per sballarsi, per rincorrere la morte; molti e spero sempre di più, si riuniscono per rincorrere la vera vita, per poter poi con il loro esempio,trascinarne altri e portarli in salvo. Il Signore sa, il Signore vede, il Signore provede! A noi la sfida può sembrare perduta in partenza, ma credetemi, io l’ho visto nella mia vita ed in quella di tanti altri amici, quando uno ha Dio per sponsor, difficilmente soccombe! E permettetemi di aggiungere una piccola cosa per chi non riesce a lasciarsi andare a Dio, battezzate i bambini,e pregate il Dio in cui non riuscite a credere...ma non lasciatevi trascinare dalla corrente!

martedì 1 agosto 2017

(Mt 13,44-46) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

VANGELO
(Mt 13,44-46) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Parola del Signore  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito nel mio cuore e nella mia mente e restaci ti imploro,perchè quando mi allontano da te il buio mi assale e mi sovrasta.
“Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore. “
Questa frase mi colpisce molto, perché mi fa pensare a quei momenti così rari, in cui riesco a stare davanti al Signore , a stretto contatto con Lui e ... si vede!
Anche se è il sogno più grande che coltivo, purtroppo non riesco spesso a godere appieno del tesoro più ambito; dovrei riuscire ad estraniarmi da tutto, dovrei riuscire a perdermi in Dio, ma il più delle volte purtroppo, trovo tutto e perdo Dio.
Mille pensieri si affollano ed impediscono quell’ abbraccio; non sono superficiale nel mio cammino di fede e non amo dirmi bugie, non amo illudermi, e credo che la delusione che leggo nel mio cuore si veda sul mio volto... altro che il volto raggiante di Mosè!
Ed il tesoro resta lì, sotterrato, senza che io possa goderne, senza che il Signore possa arricchirmi, nella mia miseria e nel suo grande amore mal ricambiato!

lunedì 31 luglio 2017

(Mt 13,36-43) Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 



VANGELO
(Mt 13,36-43) Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e illuminaci, a me che scrivo, a te che leggi, a noi che ti ascoltiamo. Fa che tutto sia comprensibile ai nostri orecchi, perché tu stesso hai detto, chi ha orecchie per intendere intenda, donaci Tu la sapienza per intendere.
Oggi davanti a questa parola, vedo realizzarsi la lotta di ogni giorno.
Il problema non è il male del mondo, ma è non lasciarsi contaminare da questo male, da questo modo di vivere ed invece cercare il più possibile di comportarci da cristiani tra gli uomini che vivono come se Dio non ci fosse. Tutte le mamme vorrebbero educare i loro figlioli a vivere in maniera equilibrata, e per evitare che soffrano cercano di consigliarli a come reagire. Questa è la nuova chiave di lettura della vita: reagire e non agire perchè certi meccanismi non si innestino. Il mondo è crudele; lo si comincia presto ad imparare, ma il mondo siamo noi. Se viviamo sempre come in un campo di battaglia, ci scambieremo colpo su colpo e sempre in una guerra ci sarà chi soccombe. Le famiglie oggi sono lo specchio di questa società moderna; famiglie allargate, non più patriarcali, ma disunite dagli interessi e dalla voglia di prevalere gli uni sugli altri; ed in questi contesti dobbiamo restare fedeli al Signore senza seguire i consigli dell’egoismo, perchè è chiaro che gli uomini non hanno la stessa prospettiva di giudizio di Dio. Dopo averci detto di non estirpare la zizzania, il Signore ci parla di quello che sarà il giorno del giudizio. Ogni giorno è il giorno del giudizio, non dobbiamo pensare solo al giudizio finale, ma a come Dio ci guarda ogni istante, a come Gesù è in attesa della nostra voglia di riprenderci tra le mani la nostra vita e di reindirizzarla verso una società più equa, più giusta e vivibile.
Nel mondo è difficile non essere contaminati dalla nostra natura, dal nostro istinto, dal male che è in noi e fuori di noi; difficile,ma non impossibile, ed in questa semplicissima parabola Gesù ci dà la chiave per sconfiggere questo
male.
La chiave di lettura è l' arma della pazienza, della comprensione, del non lasciarsi prendere dalla superbia e/o dall'orgoglio; l’arma dell 'umiltà e della capacità di cercare di comprendere, di saper perdonare, ma soprattutto, di non sentirsi migliori degli altri.
Le notizie di tutti i giorni ci parlano di gente che semina terrore, di delitti, di rivalità politiche; ci parlano insomma di un mondo continuamente in lotta.
Sentiamo che persone che hanno scelto la vita consacrata, si perdono e ci rattrista, ci fa male! Vorremmo che tutto questo venisse cancellato dalla faccia della terra, che chi rinnega Cristo dopo averlo seguito, pagasse ancora più duramente degli altri, come se spettasse a noi il giudizio, come se ci mettessimo al posto di Dio..... e probabilmente avremmo ucciso Pietro per la sua viltà, mentre Gesù, attese che le sue imperfezioni, lo rendessero migliore.
Dobbiamo avere fiducia in Dio, la stessa fiducia che Lui ha in noi perché Lui solo sa quello che è giusto e ci ripagherà delle ingiustizie che subiamo e delle tribolazioni ma noi dobbiamo essere sempre fedeli alla sua parola e resistere alle tentazioni di quel mondo pieno di lustrini che ci abbaglia come specchietto per le allodole, per non rimanere invischiati nel putridume che sembra invece la felicità del consumismo con cui satana ci tenta, come tentò anche Gesù.

domenica 30 luglio 2017

(Mt 13,31-35) Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.

VANGELO DI LUNEDì 31 LUGLIO 2017
(Mt 13,31-35) Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e porta la Tua luce nell’oscurità del mio cuore.
Questo granellino di senape mi ha sempre turbato!
Siamo così pieni di noi stessi che ci basta poco per sentirci a posto, invece, questa unità di misura, il granellino di senape, ci dovrebbe rimettere tutti a posto.
Se avessimo fede come un granellino di senape: sposteremmo le montagne............
Eppure basterebbe per iniziare a costruire su questo semino di Dio che è in noi, ma noi siamo quelli del “tutto e subito” e ci lasciamo sfuggire che le cose più importanti sono la pazienza e la passione.
Quanto siamo stolti mio Signore, sapienti di tutto ciò che è inutile, non riusciamo a coltivare le cose spirituali, e per questo non cresciamo mai in Spirito e Verità.
Aiutaci a non distogliere lo sguardo dove la falsità ci acceca e fa che solo la tua parola sia per noi guida che illumina, e come in una campana di vetro isolaci Tu dal male che è fuori da noi, ed aiutaci a combattere quello che è dentro di noi e che vuole soffocare il nostro desiderio di Te.
... Non ci lasciare soli davanti alle tentazioni che cercano di trasportarci lontani da Te,ma liberaci Tu dal male! Amen.

sabato 29 luglio 2017

(Mt 13,44-52) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

VANGELO
(Mt 13,44-52) Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Parola del Signore.









LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, e aiutami a capire e ad esprimere il senso della parola che tu hai ispirato a chi ha scritto per noi queste pagine stupende, decalogo di vita per entrare nel regno dei cieli.
Una volta che abbiamo incontrato Gesù, la nostra vita cambia, e facciamo quello che Lui stesso ci ha chiesto, lo seguiamo, trascinati dall’ amore che ci attrae come se fosse una calamita, perché mai ci capiterà più nella vita di incontrare un amore così. Ecco perché vale la pena di mollare tutto e di seguirlo. Il regno dei cieli non è un luogo in cui si può entrare solo dopo morti, ma un modo di vivere di chi segue il Signore.
Difficile essere sempre in grazia di Dio, perché nella sua grande sapienza, Dio permette che capiamo i nostri errori ed impariamo da essi che verità e giustizia appartengono solo a Dio, e che noi ne abbiamo solo una nebulosa idea.
Le cose nuove che ogni giorno ci vengono rivelate dallo Spirito Santo, si vanno ad aggiungere alle Verità di fede che sono conosciute e che sono il bagaglio che ogni discepolo di Cristo, vive e scrive nel libro della vita.
Impegniamoci per fare della stessa uno specchio su cui riflettere la parola di Dio, vissuta in semplicità e preghiera. Non piacerà a chi cerca specchietti per le allodole, ma abbaglierà che volge lo sguardo verso Dio.

venerdì 28 luglio 2017

(Gv 11,19-27) Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

VANGELO
(Gv 11,19-27) Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, abbracciami anche se non lo merito, sorreggimi nella debolezza, sostieni la mia speranza; perché io senza di te sono solo un guscio vuoto! Amen.
É nel dolore che si cerca conforto e sembra quasi che questo brano del Vangelo, sia stato scritto per chi si domanda: perché proprio a me? Essere amici di Gesù non ci salva da certe sofferenze , lo scoprirono Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, ma vediamo che l’atteggiamento delle due sorelle è ancora una volta diverso. Marta che era quella che non sapeva stare ferma, corre incontro a Gesù, si agita, ma davanti a Gesù si arrende a quella sua fede alla quale manca sempre qualcosa. La fede non si completa con le parole, ma con l’esperienza di vita, con l’assimilarsi alla croce di Cristo. Maria non si è mossa, era in casa, immobile, a figura di ogni contemplativa che trova il Signore nella preghiera; che lo adora... ed io vedo in lei una donna che riesce a vivere nella quotidianità di ogni giorno la sua fede nel Signore, la sua operosità si traduce in preghiera. La prima è operosa, la seconda contemplativa, ma tutte e due si completano in Gesù. Ognuno deve avere Cristo come perno portante della propria vita se vuole realizzarla .

giovedì 27 luglio 2017

(Mt 13,18-23) Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.




VANGELO
(Mt 13,18-23) Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parola del Signore  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guidaci all’ ascolto della parola di Dio, fa che ci penetri l’anima e diventi per noi motivo di speranza.
Ascoltare e comprendere che Dio parla per il nostro bene; è questo in fondo quello che cambia il nostro modo di agire.
Faccio un esempio, se devo comperare un’auto e so che quel modello che mi piace come carrozzeria, costa tantissimo ed in più ha difetti di frenata, di tenuta di strada, di consumo...ecc. ecc posso anche comperarla,ma sapendo già che faccio un pessimo affare.
Così è la vita, posso anche viverla a modo mio e non nel modo che Dio mi ha indicato, ma poi quando sbatterò il muso sul male che mi sarò procurato, mi renderò conto di aver fatto male solo a me stesso e a quelli che mi amano.
La parola di Dio porta in se stessa la sapienza e il consiglio di Dio. . se all’ ascolto della teoria faremo seguire la pratica, certo ci risparmieremo tanti fallimenti ed eviteremo di essere cristiani all'acqua di rose.
Non possono mancare le prove, perché ci tengono con i piedi ben saldi per terra, perché vediamo che chi si crede potente e giusto,è pieno solo di vanità, mentre per rimanere in contatto con Dio serve molta umiltà.
Come le spighe più alte, non sono le più piene, ma le più leggere e vuote; così quelle con i chicchi più carichi sono quelle che si piegano sotto il loro peso; è l’umiltà che ci fa chinare il capo, mentre la vanità ci tiene lontani da Dio.

mercoledì 26 luglio 2017

(Mt 13,10-17) A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.

VANGELO
(Mt 13,10-17) A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.


+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».


Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, nel mio cuore e nella mente, e fa che tra noi non ci siano segreti che io non sappia capire,ma svelami nella sapienza e nella volontà di Dio, quello che mi può essere svelato.
Quanto è difficile per chi è colto, non mettere in mostra il suo sapere!
Per chi ha fatto teologia poi...sembra quasi impossibile dividere il sapere dal saper essere aperti al mistero, quasi come se nulla ci fosse più da scoprire.
Magari bastasse la conoscenza delle scritture per entrare nel regno dei cieli!
Gesù parla con le parabole, rende comprensibile a tutti quello che vuole sia compreso, non fa il difficile, non mette in mostra la sua sapienza e sapete perché?
Perché non parla per essere ammirato, ma per dare a noi la possibilità di comprendere che l’unica felicità vera, viene dall’ accogliere la sua parola, che è stata scritta non per i dotti e i sapienti, ma per tutti. I sacerdoti hanno un grande compito, che non è quello di spiegare dall'alto della loro boria la parola, ma di mostrare con la loro umiltà come viverla; questo sarà gradito al Signore!

martedì 25 luglio 2017

(Mt 13,1-9) Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.

VANGELO
(Mt 13,1-9) Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e svelami la parola; elimina i limiti della mia umiltà ed espandila fino a poter scorrere liberamente in me. Quanta gente passa e se ne va, e molti di loro fanno proclami e cercano di essere ammirati, di diventare famosi. Gesù non fa parte di questi personaggi, spesso si ritira in preghiera, ma dovunque vada, la folla lo circonda. Sta fermo, si lascia trovare e parla loro. La parola è il seme di cui narra la parabola, e tutti si recano attorno a Gesù per ascoltarla, ma quanti la ascolteranno? Io scelgo spesso di raccontare gli avvenimenti dei testi sacri, in modo speciale alle persone che non vanno in chiesa, per cercare di seminare la parola, con la speranza di incuriosire e di avvicinare le persone ai Vangeli e devo dire che tra le infinite delusioni a volte capita che qualcuno mi chieda una Bibbia. Spesso mi sembra di parlare al vento... ma penso che il vento gira e spesso riporta indietro quello che viene seminato. Non mi sono mai proposta di raccogliere, anzi, come alias del mio nome , ho scelto “ la zappa di Dio” perchè il mio compito e continuare a zappare il terreno, e se incontro le pietre non mi scoraggio, perchè la lama della zappa si affila sulla pietra... e tutto affido nelle mani di Dio.

lunedì 24 luglio 2017

(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.

VANGELO
(Mt 20,20-28) Il mio calice, lo berrete.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore  





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e fammi ascoltare con il cuore la tua parola, fa che io sappia comprendere quello che solo chi vuole capire per obbedire, può comprendere.
Quante volte ci siamo illusi... e quante volte siamo rimasti delusi! Il metro con cui misuriamo la nostra grandezza è quello del paragone con gli altri, purtroppo; e questo ci impedisce spesso di vivere sereni ed in comunione con i fratelli. In questo brano del Vangelo, vediamo tanti personaggi e tanti atteggiamenti: Salomè, madre di Giacomo e Giovanni, si prostra davanti a Gesù e cerca di perorare la causa dei figli per metterli in mostra; i due discepoli nascondono la loro voglia di potere dietro ai desideri della madre; gli altri 10 si sentono offesi perla richiesta del trio, perchè l’invidia comincia a serpeggiare tra di loro. Questo succede perchè ognuno vuole per se il posto migliore, quello più appariscente, e non importa se per ottenerlo dobbiamo sgomitare . Chi cerca invece solo di far bene il suo compito, ossia di servire allo scopo, di essere utile senza sentirsi indispensabile, viene spesso preso per fesso e il più delle volte, viene messo in cattiva luce. L’umiltà lascia delle impronte così grandi che i superbi ci si perdono, ma abbiamo un grande maestro da imitare, colui che si è fatto ultimo per dare la propria vita in riscatto per molti. Faremmo bene a fare attenzione a questo ultimo avverbio: molti non sono tutti!

domenica 23 luglio 2017

(Mt 12,38-42) La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.

VANGELO 
(Mt 12,38-42) La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.



In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».


Parola del Signore
  




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Spirito del Signore, fammi capire, fammi vedere dove sbaglio e come posso cambiare. Fa che tutti quelli che mi mandi, trovino sempre un cuore aperto a loro come io l' ho trovato in te, fa che il mio piccolo cuore, batta nel tuo. Voglio imparare ad essere un Tuo segno, non a cercare un segno. Amen! La storia che oggi la Chiesa ci propone per leggere questo brano del Vangelo ci porta indietro nel tempo, a quando gli ebrei, che il faraone fu costretto a far uscire dall’Egitto, si ritrovano in grande difficoltà, con il mare davanti e gli egiziani inseguitori alle spalle. É la classica situazione di chi è tra due fuochi e non sa cosa fare. Questo ci deve far pensare a quante volte crediamo di non poter fare quello che Dio vuole, perché ci sembra troppo difficile. Chiedere un segno al Signore, non è sbagliato in se stesso; è spesso errato il come ed il perché lo chiediamo. La preghiera di Salomone è quella giusta che ci viene portata in esempio da Gesù, perché non chiede un segno per sembrare grande,ma la sapienza per saper guidare il suo popolo rettamente. Non cerca di piegare Dio alle se esigenze, ma di chiedere aiuto nelle difficoltà per fare sempre la sua volontà. Giona non sapeva eseguire la volontà di Dio, aveva paura di quello che il popolo di Ninive poteva fargli, si preoccupava della sua incolumità e non pensava al fatto che Dio voleva la salvezza di quel popolo. L’inviato da Dio, non porta la sua parola, ma la parola di Dio, che attraverso l’azione dello Spirito cambia il cuore dell’uomo, e come gli abitanti di Ninive, si pentirono e convertirono le loro azioni, così ad ogni uomo che si riconosce bisognoso del suo aiuto,Dio mostra la sua onnipotenza.

sabato 22 luglio 2017

(Mt 13,24-43) Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.



VANGELO
(Mt 13,24-43) Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore.

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere tra queste righe la volontà di Dio!

Credo che per capire questo brano del Vangelo , che comprende tre parabole,bisogna tenere ben presente chi è Dio e come pensa, per questo la Chiesa propone l’invito a leggere la prima lettura dal libro della sapienza, che ci fa conoscere che Dio è un Dio giusto e indulgente con tutti. Egli giudica con mitezza e ci governa con molta indulgenza.
Insegna che chi vuole essere giusto deve seguire il suo esempio, non giudicare, non perdere la speranza che anche il peggiore degli uomini, si possa salvare.
In noi ci sono due semi, in tutti noi, quello del bene e quello del male; bisogna che crescano insieme perché tutto dipende dalle nostre scelte.
Il piccolo seme di senape crescerà, diventerà grande e si alimenterà da quelle che saranno le decisioni che prenderemo, da come vivremo la nostra vita cercando di seguire Dio.
Sarà facile prendere decisioni sbagliate e dovremo imparare dai nostri errori, non potremo evitare di fare male, perché fa parte di noi.
Possiamo pensare di non volerlo fare come azione, ma sicuramente ci riuscirà spontaneo come reazione.
Dio però non ci abbandonerà, aspetterà con pazienza e giudicherà con indulgenza i nostri peccati, purché capiamo che l’amore di Dio è la parte più bella che è in noi, ed è quella che crescendo farà di noi degni figli del Padre nostro che è nei cieli!

venerdì 21 luglio 2017

(Gv 20,1-2.11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

VANGELO
(Gv 20,1-2.11-18) Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.


Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e manda a noi dal cielo la Tua Santa Benedizione, vieni Padre di noi poveri e inetti,che senza Te,nulla siamo e nulla possiamo. Amen!
La figura di Santa Maria Maddalena... chi mi conosce sa quanto mi è cara, quanto io mi sento legata da una forza che non so spiegare a questa donna, la cui trasformazione fu sconvolgente ! Davanti al sepolcro vuoto, piange. Paura di aver perso anche quello che era restato del corpo del suo Signore, quel corpo che aveva unto con olio profumato, quel corpo che aveva toccato, amato, adorato. Gesù non le parlerà più, non le accarezzerà i capelli con dolcezza, non la difenderà più da chi continua a vedere in lei solo la peccatrice; da chi la giudica e condanna senza appello. É disperata, come chi sente di aver perduto qualcosa di molto importante e, nella sua angoscia, ha dimenticato tutte le parole di Gesù che potevano darle la speranza. Oggi ero alla mia ora di adorazione Eucaristica, e piangevo... piangevo pensando a quanto vorrei e dovrei sentirmi più coinvolta nel messaggio di salvezza, a quanto è facile allontanarsi da Dio vivendo lontani dai luoghi soliti, dai ritmi che abbiamo stabilito, dagli appuntamenti ordinati. Basta allontanarsi dalla consuetudine per perdere il filo che ci lega... quanto siamo piccoli! Aiutami Santa Maria Maddalena, a rimanere appesa alla speranza della conversione continua, a non farmi mai e poi mai pensare di potermi fermare , perché non possiamo rimanere fermi davanti a una tomba vuota, ma annunciare a tutti i nostri fratelli che Cristo è vivo, è in mezzo a noi, che la sua morte non è un qualcosa che ci ha separato per sempre, ma anzi, è servita per permetterci di poter salire dopo di Lui al Paradiso, nella casa del Padre.

giovedì 20 luglio 2017

(Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.

VANGELO
(Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Parola del Signore 




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni Spirito del Signore, guida il mio cuore nell'amore che mi parla attraverso il Vangelo, perché io comprenda e sia in grado di mantenere quello che tu avrai la grazia di farmi capire come giusto.
Con questo brano del Vangelo, Gesù ristabilisce il vero concetto del giorno del Signore. Ora che sia il sabato o la domenica, o addirittura un altro giorno per chi oggi è costretto a lavorare anche nei festivi, non credo proprio abbia importanza, ma quello che per Gesù è importante, è che non si pensi tanto alle prescrizioni e alle regole,ma più ad apprezzare e ricambiare l’amore del CREATORE PER LE SUE CREATURE. Lui è il mandato da Dio per rimettere i peccati; a lui viene dato il potere del giudizio finale, e nessuno quindi più di lui ha l’autorità per dirci ciò che Dio vuole. Le regole non devono venire prima della cosa che per Dio è la più importante, il bene dell’uomo. Non solo ha creato il mondo con tanta sapienza e amore, ma lo ha messo a disposizione dell’uomo, che è l’unica creatura creata a Sua immagine e somiglianza, ma a lui diede il dominio della terra . Quello che Gesù ci sta dicendo , è che Dio ha dedicato a noi tutta l’opera della sua creazione, e con il riposo del settimo giorno, ha inteso anticipare quella che è il fine dell’uomo è riunirsi a Dio. Il creatore ci ha donato tutta l’opera delle sue mani e ci chiede in cambio un solo giorno a settimana per incontrarlo; se lo amassimo vorremmo stare sempre con Lui!

mercoledì 19 luglio 2017

(Mt 11,28-30) Io sono mite e umile di cuore.



VANGELO
(Mt 11,28-30) Io sono mite e umile di cuore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami Signore a capire, aiutami soprattutto ad essere umile e aumenta la mia fede. Dammi la capacità di sopportare, specialmente l’ingratitudine, e di amare chi mi ferisce, per poter portare un po’ della tua croce.

Che strana forma di amore .... amare fino a farsi mettere in croce per noi!
Seguire Gesù ha uno strano sapore....ti lascia l’amaro in bocca...ti stanca....ti fa sempre sentire piccola...
Non puoi reagire come ti suggerisce l’ istinto quando ti deridono; nè puoi lamentarti con gli altri quando ti senti offesa, per non alimentare le chiacchiere...ed allora ti trovi a combattere una battaglia spesso più grande di te.
Ma Gesù ci vuole simili a lui, prudenti si, ma silenziosi davanti agli oppressori; capaci di dare la vita per difendere gli altri, ma capaci di sopportare in silenzio ogni offesa.
Noi, che scateneremmo una guerra per ogni mezza parola fuori posto, dobbiamo imparare a pregare per chi ci ferisce e ferisce la Chiesa .
Sacerdoti e laici, nessuno è perfetto; per questo chiediamo a Dio di perdonarci tutti e di guidarci per diventare migliori.
Il peso delle difficoltà può essere gravoso, ma l’ amore che ci unisce a Dio, renderà tutto più facile... basta ricordarci di fare alimentare la nostra vita da quella fiamma e non da quelle dell’ ira e della superbia che vengono direttamente dal maligno.

martedì 18 luglio 2017

(Mt 11,25-27) Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

VANGELO
(Mt 11,25-27) Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Parola del Signore





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Padre che invii il Tuo Spirito su chi si dispone con umiltà al tuo cospetto, ti ringrazio e ti chiedo di non farmi mai pensare, di saper fare qualcosa da sola, perché perderei la tua carezza, che è la sola cosa che conta veramente.

Non deve essere stato facile nemmeno per Gesù far comprendere agli uomini che tutto ciò che lui rivelava, lo rivelava Dio; perché noi siamo uguali da sempre, vogliamo capire per essere primi, per essere presi in considerazione e quindi sentirci migliori di altri.
Pensando ai piccoli, non posso fare a meno di pensare ai bambini di catechismo. In questo mondo, si tende a far crescere in fretta i bambini, lo vediamo dalle tante attività che gli proponiamo, che spaziano dallo sport all’ arte e addirittura ai mestieri da grandi,(vedi Mastercheff Junior). Li spingiamo spesso ad essere competitivi e, questo , se da una parte è stimolante, dall’ altra li rende molto impulsivi e poco riflessivi, proprio perché competono nel rispondere ancor prima di aver ben compreso le domande. Io gioco a fargli tirare fuori le risposte ragionate, per questo studio con pazienza ed attenzione gli imput da suggerirgli. Un po’ come fa il Signore con noi, perché nella sua sapienza sa dosare ogni cosa, e sa frenare il nostro istinto, ricordandoci che là dove noi siamo consapevoli di essere un nulla, Lui può intervenire e proprio come bambini, impareremo a lasciarci coccolare da Dio, a lasciare che sia lui ad ispirarci e scopriremo la bellezza dell’affidarci con fiducia.

lunedì 17 luglio 2017

(Mt 11,20-24) Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

VANGELO
(Mt 11,20-24) Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Parola del Signore 









LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA:
Vieni Spirito di Dio nella mia vita, fa che diventi conforme ai tuoi desideri, a quella vita che tu vuoi per me, perché io possa vivere nel tuo amore.
Signore ce l’hai con me? Io so che sei un Dio presente, perché ho preso coscienza di quei segni che hai compiuto su di me, e cerco di comportarmi di conseguenza. Ma so che mai sarà abbastanza,che mai riuscirò a restituire nemmeno in parte quello che Tu mi hai dato; perché se non fossi intervenuto tante volte, io di questa vita, ne avrei fatto un vero guazzabuglio. Penso ad un libretto di don Giò (don Giovanni Bertocchi ) che mi è stato donato da un santo sacerdote: ”una vita firmata” sulla cui copertina c’è un groviglio di fili che all’ incontro col sole, si distendono ordinatamente e prendono la forma di un pentagramma su cui ci sono delle note musicali. Così è la nostra vita dopo l’incontro con il Signore, prende forma, si realizza, diventa qualcosa di piacevole da vivere in comunione con Dio e con i fratelli. A volte ci soffermiamo a vedere quanta fede c’è negli altri, dando per scontato che siano gli altri che non sanno avere fede nel Signore, che non sanno vivere in comunione ma, pur ammettendo che spesso siamo provocati, come rispondiamo ad ogni provocazione ? Leggendo sui social network gli sproloqui di chi si sente tanto santo e perfettino penso: Grazie Signore di chinarti ogni giorno sulla mia debolezza, aiutami a non giudicare nessuno, perché solo riconoscendo i miei peccati, posso sperare di salvarmi un giorno, imparando a fare la tua volontà!

domenica 16 luglio 2017

(Mt 10,34-11,1) Sono venuto a portare non pace, ma spada.



VANGELO
(Mt 10,34-11,1) Sono venuto a portare non pace, ma spada.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Parola del Signore 



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito ad ispirare il mio cuore, annunciami la parola che esce dalla bocca del mio Signore.

Gesù ti cambia la vita!
Quando ti innamori sei attratto, andresti contro il mondo intero, rinunci a tutto ciò che ti distrae dal tuo amore....
Ecco come ci ama Dio e come vuole essere riamato.
Un Dio geloso, non come gli uomini, che sono capaci di picchiare o uccidere la donna che dicono di amare per gelosia, ma come un Padre che sa quali sono le cose giuste e diciamocelo chiaramente, se non seguiamo Lui,vuol dire che stiamo seguendo satana!
Lui lo sa, noi facciamo finta di non saperlo!
Diamo un taglio a tutto quello che ci trascina lontano da Dio; è l’unico sistema per salvarci!