venerdì 2 giugno 2017

(Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.

VANGELO
(Gv 21,20-25) Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.


Parola del Signore.



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Signore mio,di illuminarmi col tuo Santo Spirito, per farmi comprendere e vivere la tua parola, per Cristo nostro Signore. Amen.


L'immagine di Giovanni come del discepolo più piccolo e più dolce tra gli apostoli di Gesù, è una delle immagini che mi addolcisce l' anima. Penso a Lui, piccolo, che si lascia andare ad un amore incondizionato, e che Gesù guarda con una dolcezza particolare. Pietro si preoccupa di lui, si chiede che sarà del giovane quando resterà solo, ma Gesù gli dice di non preoccuparsi di lui, perché anche per lui tutto è scritto.
Giovanni infatti sotto l' ispirazione dello Spirito Santo scriverà la storia di Gesù, e racconterà della sua vita tra i discepoli, dei suoi insegnamenti, e trasmetterà alla luce del suo amore, ogni cosa gli verrà ispirata. Sembra quasi che con le sue parole Gesù voglia far continuare l'opera di Giovanni all' infinito,dice infatti: - se io voglio che rimanga finché io venga - come se volesse chiedere ad ognuno di noi di scrivere la sua pagina di vangelo, perché se ognuno di noi scrivesse quello che ha conosciuto di Gesù nella sua vita, non basterebbe il mondo intero per contenere i libri.Giovanni traspare amore, incondizionato, amore che non mette tra lui e Cristo nessun limite, non mette la sua umanità, si lascia condurre. Questo rapporto così intimo tra Giovanni e Gesù, ha fatto parlare e sparlare perchè rappresenta qualcosa che difficilmente capiremo mai, l'amicizia con Gesù che tanto tutti vorremmo. Giovanni è l'amore corrisposto. Non cerca di apparire, ma c'è, è sempre con Gesù, dove c'è Gesù c'è lui, e resta con Maria nella buona e nella cattiva sorte.Giovanni ha deciso per Gesù e quando l'ha fatto, l'ha fatto per sempre; non ha tentennato come Pietro, non ha dubitato come Tommaso... ha deciso di seguirlo e si è lasciato andare sul suo petto per sempre!

giovedì 1 giugno 2017

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

VANGELO DI VENERDì 2 GIUGNO 2017
(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore  



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l' effusione dello Spirito Santo, fà che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami? Ma sei sicuro che mi vuoi bene?
Che cosa vuoi da Pietro Signore, cosa vuoi da noi? Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità? Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire, come facciamo persino con noi stessi.
Facile sentirsi giusti, in un mondo in cui il male è tangibile, basta non rubare e non uccidere e ci sentiamo giusti; se poi andiamo anche in Chiesa ancora meglio, ci sentiamo quasi Santi,come se il nostro dovere si esaurisse in qualche pratica religiosa.
Ecco perché Gesù insiste, ci chiede di guardarci veramente dentro, di spingerci oltre, di diventare proprio come lui, Pastori delle sue pecore. Può sembrare una cosa per i soli sacerdoti, ma non è così, perché se anche loro sono chiamati a fare di più e meglio, anche noi siamo i pastori delle nostre famiglie, e siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, non solo con le parole ma prima di tutto con la nostra vita.
Una parola per chi poi frequenta la Chiesa: è importante che noi testimoniamo l' amore per i fratelli, che viviamo in coerenza con quello che la Chiesa predica, perché se ci comportiamo da IPOCRITI, saremo anche noi colpevoli dell' allontanamento di molti fratelli.
Il Papa ha messo l'indice sul carrierismo, ed ha fatto benissimo secondo me, ma il discorso riguarda un po' tutti noi, ricordiamoci che il centro della Chiesa è Cristo, e nessun altro.
Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua Chiesa, lo elegge pastore delle anime, ma non si limita a questo, lo invita a riflettere sulla sua umanità, per far sì che non se ne dimentichi mai, e che non conti sulle sue forze, ma sulla sua affiliazione a Dio.L'invito a riconoscersi che Gesù fa a Pietro, lo vuole portare a capire che tutto con Gesù è condivisione con Lui, che non deve mai pensare di poter essere pronto, arrivato, fedele, santo; ma dovrà sempre ricominciare da capo, sempre combattere con la sua piccola umanità alla quale è legato.
Gli indica la sua vecchiaia, in cui dovrà affidarsi all' amore di chi lo curerà e lo vestirà, perché in questo gesto umano, pieno di amore, c' è l' essenza dell' uomo, che con pazienza si affida, non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare... per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!

mercoledì 31 maggio 2017

(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.

VANGELO
(Gv 17,20-26) Siano perfetti nell’unità.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE 
PREGHIERA 
Venga, o Padre, il Tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Gesù prega per noi. Chiede al Padre di vegliare non solo sui primi discepoli che lo hanno conosciuto e che attraverso Lui, hanno conosciuto Dio stesso, ma anche per coloro che seguiranno la sua Chiesa e quindi anche per noi. La preghiera di Gesù per l' unità della Chiesa, non è quella di chi ignora che ci saranno dispute e diatribe, ma che spera nell' unità dello Spirito che ci tenga uniti nel suo nome. Com’ è facile vedere in questo le pie intenzioni di Papa Francesco, nel cui cuore io leggo sempre la speranza che anche se c’è ciò che si oppone a Dio, nell’essere umano possa prevalere ciò che ci unisce a Dio! In questa preghiera Gesù riunisce tutti quelli che crederanno in Lui, non mette paletti, anche se ci sembra così difficile andare d’ accordo tra noi, ma l' importante è amarci nel nome di Dio, perché è l' amore per i fratelli che ci farà superare tutti gli ostacoli e le differenze. Per vincere le divisioni bisogna mettere al centro Gesù, non basarci sulle differenze, ma ancorarci all' amore di Dio per noi e per tutti i nostri fratelli, facendo si che sia questo senso di comunione che ci vede portatori di Vangelo,ma non solo con le parole ed i proclami, ma con l’esempio dell’amore.

martedì 30 maggio 2017

(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

VANGELO DI MERCOLEDì 31 MAGGIO 2017
(Lc 1,39-56) Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Spirito di Dio, davanti a questa preghiera che è il cantico di gioia di Maria, non oso pregarti con parole, e mi pongo in silenzio all’ascolto, mentre il mio cuore trema.
Mi sembra quasi di sentirla Maria... mentre finalmente può gridare la sua gioia,la sua meraviglia!
Solo Elisabetta può capirla, perchè anche su di lei è scesa la grazia del Signore, anche lei che tutti dicevano sterile, è incinta perchè il Signore gli ha concesso la grazia.
Prima di loro c’ era stata un’ altra donna che tanto aveva sperato nella grazia di Dio,ricordate?
(1 Sam. 9-18) Anna, moglie di Elkana, che fa una preghiera meravigliosa chiedendo la grazia di un figlio dice: “ Se mi darai un figlio, ti prometto di consacrarlo per sempre al tuo servizio.”
Maria e la Chiesa, Maria è la chiesa, è colei che lotta contro il male, è con la preghiera del rosario che noi chiediamo a Maria di sorreggerci in questa lotta contro il male.
Papa Francesco dice che il rosario ha una dimensione “agonistica”, cioè di lotta, e spesso, pregando, sento che la speranza diventa talmente forte da poter essere chiamata certezza, e non perchè il Signore mi accontenta, ma perchè mi rende felicemente consapevole di obbedire alla sua volontà.

lunedì 29 maggio 2017

(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.


VANGELO
(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Parola del Signore.


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito mandato dal Padre per noi, santificaci in obbedienza e fa che chiediamo ed otteniamo di fare solo la Tua volontà, perché possiamo vivere glorificandoti.
Quanto ci ho messo per capire oggi queste parole, avevo paura di scrivere qualcosa che non corrispondesse al messaggio che lo Spirito presentava; credetemi, non è sempre così facile districare la matassa che si affolla davanti alla mente dell’uomo povero di Spirito.
Ma poi un’immagine mi è venuta davanti e mi ha aiutato, ed è stata quella della serva di Dio, Luisa Piccareta, la piccola mistica di Corato (Puglia) che visse un’esperienza di intensa unione a Gesù sofferente e di uniformità alla Volontà di Dio e scrisse dei libri che sono frutto di tali esperienze spirituali.
La volontà di Dio, quella che Gesù ci ha insegnato con l’ obbedienza, fino alla morte!
“ Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. “ La missione di Gesù si è compiuta nella trasmissione della parola, nel dono della sua volontà che si è pienamente conformata a quella di Dio; ora questa volontà ci è trasmessa e sta a noi attuarla.
Difficile certamente, ma non impossibile, perché quello che la rende possibile è vivere continuamente alla presenza del Signore; fare che tutto ciò che facciamo sia Lui a farlo con noi.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio, perché è difficile per me anche capire da sola quello che ho scritto:
Sappiamo di dover perdonare, ma sappiamo anche che è difficilissimo per noi, che abbiamo bisogno della grazia di Dio perchè possiamo farlo; allora quando capita di subire un torto o una persecuzione vera e propria, l’ atteggiamento giusto è chiedere a Dio di perdonare con il suo Santo perdono che solo Lui conosce, e non solo chi ci ha ferito, ma anche noi perchè non riusciamo a compiere appieno la sua divina volontà, chiedendo a Lui la grazia di concederci la capacità di essere sempre obbedienti al suo volere.
Noi siamo Tuoi Signore, guidaci e tienici stretti al tuo cuore, perché possiamo avere per amici i Santi e per guida solo il Tuo Santo Spirito.
Ora rileggendo questo brano del Vangelo, so che la preghiera di Gesù, sembra diversa, ma è sempre la stessa:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà!

domenica 28 maggio 2017

(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

VANGELO
(Gv 16,29-33) Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Aiutami Spirito di Dio in ciò che mi necessita, Tu sai con quanto desiderio io vorrei solo il tuo volere, usami se nella mia indegnità puoi trovare qualcosa di utile.
Gesù non è più un mistero!
Quello che dice non è più velato, perché i discepoli hanno capito che c’è un legame come un cordone ombelicale che lo unisce a Dio.
Un mistero accettato è già mistero svelato!
Ci saranno ancora dubbi, cadute... ci perderemo e ritroveremo... quello che ci spingerà sempre ad andare oltre la nostra debolezza, sarà la forza che ci viene dallo Spirito Santo, quella grazia che dobbiamo sempre continuare a cercare e chiedere a Dio, abbandonando la presunzione di poter fare qualcosa con la nostra sapienza, e tanto meno con la nostra costanza!
Gesù ha vissuto come uomo momenti di tristezza, di paura, di delusione, ma ha vinto la morte perchè Dio lo ha resuscitato, perchè Dio ha per noi tutti progetti molto più grandi i ciò che riusciamo a capire, ma se cominciamo a crederci, cominceremo a vederli.

sabato 27 maggio 2017

(Mt 28,16-20) A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

VANGELO
(Mt 28,16-20) A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.


+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io sono con voi…Tu l’ hai detto Signore, fa che da qui, da questa tua piccola serva inutile, possano vederti anche i cuori di pietra, fa che questa tua zappa, possa scalfire la roccia per permetterti di seminare, Tu sei il seme che da frutti di vita eterna, io solo una zappa nelle tue mani… usami.
Poche parole, pochi gesti, e tutto si riduce all’essenziale: Io sono con voi!
Quanto è importante questo messaggio del Signore:«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Vale per tutti noi che chiamiamo Dio Padre, ma oggi Gesù vuole parlare a noi per dirci di pregare per i sacerdoti, di aiutare queste sue povere mani consacrate che ne subiscono i tutti i colori, di aiutarli perché sono loro la nostra guida ,ma più di tutti, perché sono loro la nostra salvezza. Loro ci confessano, ci riconciliano con il Padre, anche se come gli apostoli, non sono perfetti, sono inviati da Lui. Loro sono il mezzo che Gesù usa per farci stare in comunione con Lui, piccole mani consacrate che alzano quell’ Ostia al cielo, spesso con il cuore pieno di sofferenza. Gesù è con noi, sempre, tutti i giorni, ma a volte è nascosto, e gli occhi umani, gli animi umani, non riescono a trovarlo, a sentirlo, offuscato da tanta cattiveria e da tanti pregiudizi. A volte tra gli stessi confratelli c’ è tanto peccato, tanta invidia, tanta presunzione…. é così difficile resistere ai soprusi… sono uomini come noi, hanno solo tanta voglia di piangere a volte e, non possono neanche confidarsi con nessuno, se non con quel Gesù nascosto che gli sembra che sia voltato dall’altra parte. Se per noi è difficile accettare una parola cattiva, un’offesa, un rifiuto; quanto è più difficile per loro accettarla. E poi ci siamo noi, che invece di pregare per loro, ci mettiamo a giudicarli, a rimanere male per ogni piccolo gesto distratto, per ogni stupidaggine, per ogni malinteso. Noi che siamo i primi a ferirli con le nostre bugie e la nostra mancanza d’amore, ma noi siamo pieni di noi stessi e loro devono essere pieni di Dio!
No fratelli… tutti dobbiamo essere pieni di Dio e poco di noi stessi… Loro e noi dobbiamo avere la forza di non pensare alla nostra apparenza, al piacere agli altri, alla nostra dignità di uomini e donne che spesso si sentono offesi, ma dobbiamo gettare alle ortiche tutto questo e rivestirci della dignità di Cristo, che passa attraverso il dolore e, a volte, l’umiliazione e l’incomprensione.
Preghiamo per questi nostri angeli così fragili, così sballottati tra responsabilità e umanità, per questi piccoli Cristi che non hanno nessuno sotto alla croce che li sostenga, e che alzi per loro preghiere al Signore. A loro dico: - Gesù è con voi, soffre con voi, sa quello che passate, la solitudine nella quale vi trovate a volte…. è con voi nel Getzemani, non dimenticatelo mai… perché non la vostra volontà deve vincere, ma la gloria di Dio, passa anche attraverso le umiliazioni che subite. -
A noi laici dico: - Amiamoli, come diciamo di amare Gesù, aiutiamoli come faremmo con i nostri figli, sosteniamoli e capiamo le loro esigenze, parliamo con loro, non soltanto di noi…. usciamo dai preconcetti e dagli individualismi e diventiamo la loro famiglia che li sostiene e li aiuta. Apriamo i nostri cuori e chiudiamo le bocche alla critica e alla superbia. Forse a qualcuno sapremo insegnare e da qualcuno sapremo imparare… siamo qui apposta, per camminare insieme, ma le pecore senza pastori, non sanno dove andare ed i pastori non hanno nessun interesse a portare le pecore sulla roccia dura, ma in pascoli erbosi.-

venerdì 26 maggio 2017

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

VANGELO
(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni o Santo Spirito di sapienza e insegnami a vedere ciò che è velato, perchè la fiducia che ho in te non saprò mai esprimerla abbastanza, ma so solo che la mia forza sei Tu, e non devo chiedere altro.
“ Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. “ “ Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena. “ “ "Vi ho detto queste cose perché la mia gioia si in voi e la vostra gioia sia piena". Spesso vedo che alcuni prendono le cose di Dio, mettendole tutte in un unico fascio, e pensando che sono una marea di leggi dure da digerire , difficili da fare.... e si fermano a questo, ma perchè seguirle? Già nei comandamenti ci viene spiegato che tutto ciò che Dio vuole è che noi siamo felici,che la nostra vita sia piena d’amore, appagante, che in ogni cosa sentiamo la sua presenza, perchè possiamo godere del fatto che siamo figli. Noi invece siamo spesso recalcitranti, disobbedienti, ingrati e subito pronti a chiedere , non ciò che Dio vuole e che per noi è la cosa migliore, ma ciò che noi vogliamo, e che ci porti all’infelicità , poco ci importa. Preghiere sterili, preghiere inutili...perchè il più delle volte non sono accompagnate dalla fede. Sempre torna quella frase: “se aveste fede come un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. “ 
È la fede che permette ogni cosa, anche la più impossibile, perchè la fede non è un sentimento, ma il compimento di una realtà che unisce l’uomo a Dio e tutto questo perchè ci ama in modo totale e si concede in tutta la Sua essenza che possiamo sperimentare ..perchè la nostra gioia sia piena.

giovedì 25 maggio 2017

(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

VANGELO
(Gv 16,20-23) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutaci a comprendere e a vivere la Parola di Verità e Vita di Nostro Signore.
Gesù sta, con questi brani consequenziali, informando i discepoli e noi con loro, che nelle persecuzioni non saremo soli. Il Difensore sarà accanto a noi, lo Spirito di verità che ha dato testimonianza a Gesù la darà anche a noi se vivendo la vita stessa di Cristo saremo un’interrotta testimonianza delle sua opera. Lo Spirito, infatti, inviato dal Padre per mezzo del Figlio sarà “ l’anima ” della Chiesa. L’ evangelista vive in un’epoca in cui i cristiani sono esposti a difficoltà estreme. Sono cacciati fuori dalle sinagoghe, messi a morte, e queste condanne contro di loro sono pronunciate da gente convinta di rendere culto a Dio, ma oggi dopo 2000 anni, possiamo vedere che la Chiesa è ancora e sempre perseguitata. Appare ormai chiaro anche agli increduli che sulla terra c’è una lotta tra il bene ed il male, ognuno potrà chiamarla come vuole, ma nessuno potrà negarne l’ evidenza. Gesù ha espresso l’ essenziale della sua rivelazione, lo Spirito farà capire ciò che è avvenuto. L’ esperienza che vivono i discepoli, nel momento del distacco, è di sofferenza, ma non è uno stato definitivo, perché Gesù tornerà e allora tornerà la gioia. Come accennavamo ieri, per descrivere questo ribaltamento del dolore in felicità, Gesù ricorre all’ esempio della madre che partorisce, alle doglie violente subentra la gioia per la nuova nascita. Alla prova che ora attanaglia il cuore dei discepoli succederà una gioia indistruttibile, legata alla nuova presenza di Gesù dopo la sua glorificazione. Così per far nascere in noi l' uomo nuovo, dovremo vivere veramente come un parto, con un periodo di gestazione per maturare in noi una fede cosciente che sappia imparare a muoversi e a camminare tra le difficoltà che ci si presentano per testimoniarla. Facciamo nostra questa esperienza per la vita, che non si fermerà al nostro cammino sulla terra, sia per i nostri cari che ci hanno preceduto nel passaggio dalla vita alla morte del corpo… ancora un poco dice Gesù, e ci ritroveremo.

mercoledì 24 maggio 2017

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.



VANGELO

(Gv 16,16-20) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».

Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».

Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore






LA MIA RIFLESSIONE

PREGHIERA.

Vieni o Santo Spirito, conducimi tra i filari di una vigna che mi è casa, conducimi per mano, con pazienza, perchè possa assaporare il valore di ogni istante vissuto con te.

A volte è proprio strano Gesù, ma ancor più lo sono i suoi discepoli.

Quello che li fa parlare tra loro è quel “ un poco ”, anche se Gesù ha appena detto che tornerà dal Padre.

Credo che non abbiano veramente “ascoltato”, e siano arrivati alla conclusione che è più importante sapere quanto vale quel “poco” che quello che sta per accadere.

Anche noi leggendo questo brano, notiamo questo “tempo” che sembra definito,ma che più indefinito di così non può essere.

La lunghezza del tempo si stabilisce dall’intensità con cui si vive.... se sto bene con una persona il tempo vola e non basta mai, ma lo stesso tempo sembra interminabile nella noia.

Il tempo non cambia però i fatti, e Gesù dice che tornerà in quel regno a noi invisibile, quindi la sensazione è quella di stare perdendo qualcosa, ma Gesù ha annunciato il Paraclito e questo cambia le cose, anche quelle che si tarda a capire... Non perderemo nulla di quanto ci è stato concesso.

Questo è quello che cambia tutto, che ci fa vivere la gioia della nostra fede, che è sicuramente la più bella e completa, perchè Gesù ha sconfitto per noi la morte; è andato oltre il dolore.

Così lo scandalo della croce è diventato il traguardo da superare; così la nostra sofferenza non può essere vista che in questo modo, qualcosa che ci permetterà di passare oltre.

Il cristiano che sa andare oltre è gioioso perchè la sua percezione di realtà divina, non è fatta di forse e di se , ma di certezze nella fede.

Dio è sempre con noi e lo sarà fino alla fine, se con quel poco di fede che abbiamo , impariamo a lasciarci condurre oltre il visibile, tra quella sensazione di comunione che a tratti, addirittura , diventa mancanza e desiderio di Dio... e magari fosse sempre così!

martedì 23 maggio 2017

(Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

VANGELO
(Gv 16,12-15) Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di assistermi come promesso da Gesù, nonostante le mie imperfezioni, perché vorrei essere come tu mi vuoi, e ti dono tutta me stessa perché tu mi possa plasmare.


Dio è sapienza Divina e noi non potremmo mai arrivare a conoscere quello che lui sa, ma grazie allo Spirito che ci ha inviato anche noi possiamo cominciare a poco a poco a capire qualcosa, a secondo di quello che Lui giudicherà giusto farci capire. Il fatto che tutto è sapientemente dosato da Dio, si vede da tante cose, che se ci guardiamo un po' intorno sono molto chiare, e sicuramente un motivo c'è ed è per il nostro bene. Le varie apparizioni della Madonna ne sono comunque una prova, i veggenti ricevono messaggi goccia a goccia.. è chiaro che la verità tutta, non saremmo in grado di sopportarla, come dice in questa pagina Gesù, quindi poniamo alla parola di Dio la nostra attenzione, alla Chiesa e al Papa, successore di Pietro, prestiamo tutta la nostra fiducia e la nostra preghiera cercando di essere tutti in comunione con lo stesso Spirito, perché è Lui che guida la Chiesa tutta e noi cristiani che ne siamo membri.
Sappiamo che già dall’ inizio della creazione lo Spirito di sapienza era presente, molti problemi nacquero in base alla lingua nella quale la Bibbia era scritta, se in greco o in ebraico. Ma lo Spirito Santo è l’ultimo anello di una catena che mancava al compimento di una sequela che, se ci pensiamo bene, non è poi così complicata da capire. Alla vergine Maria, fu annunciato che la vita sarebbe nata in lei attraverso lo Spirito Santo, che rappresenta l’amore del Padre, e dalla madre al Figlio il dono della vita, legame d’amore tra Dio e gli uomini. Gesù disse: " ...Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo... " (Mt 28, 19-20) Il compito degli uomini è quello di affidarsi a Dio, riconoscendo il Padre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, il resto verrà da Lui. Secondo me per vivere una vita da figli di Dio, bisogna saperlo diventare, saper mollare gli ormeggi e vivere lasciando che sia Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo a guidare la nostra vita, a dirigere la nostra rotta, anche se non sappiamo dove ci condurrà, sappiamo che tutto sarà come Dio vorrà, e che il capitano sa dove ci sta conducendo, anche attraverso burrasche e maremoti, anche se a volte affonderemo, sopraffatti dalla nostra incredulità, saremo sempre risollevati alla mano portentosa di Dio e dalla sua divina misericordia. Vedo la mia pochezza, ma vedo anche la sapiente guida di Dio che non vuole in me una persona perfetta, ma fa di me una figlia solo se decido veramente per quel progetto più alto della mia vita. Vedo questa vita come un passaggio verso una vita più vera, verso quella che già da qui può essere e deve essere una scelta definitiva, senza rimpianti, ad abbandonare il peccato, per vivere alla luce, per essere rigenerata da figlia d'uomo a figlia di Dio.

lunedì 22 maggio 2017

(Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.

VANGELO
(Gv 16,5-11) Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA.
Vieni o Santo Spirito e fa che l’unione con il Signore Gesù diventi più profonda, fa che come lui mi conosce io possa conoscere quello che Dio permette.
A volte leggo tra le righe, cose che sono molto difficili da capire ed ancor più da spiegare; oggi è come se alcune cose mi danzino davanti agli occhi e non mi permettano di decifrare altro, ma credo che sia questo che il Signore vuole. Non perdiamoci dietro a discorsi teologici, che possano in qualche modo spiegare, ma lasciamoci andare alla conoscenza profonda della volontà di Dio. Gesù è venuto, ha parlato, ha amato al di sopra di ogni altro amore, e il suo popolo, in combutta con il popolo di Roma, lo hanno ucciso. Chi lo seguiva, davanti alla cattiveria e all’ottusità del potere non ha potuto nulla. Ma Dio va oltre il potere terreno, e per consolare quegli uomini che hanno imparato a seguire Gesù, invia lo Spirito consolatore, che li aiuta a vivere alla luce della fede,tutte le prove che affronteranno. La vita non si può prevedere, nè mutare, quando presenta i suoi lati oscuri, e spesso dobbiamo farci i conti, perchè, scusate il giro di parole, non si può contare su nulla di terreno che possa essere garantito per sempre e molti eventi e tragedie, vengono a ricordarcelo . Ma lo Spirito Santo è con noi sempre, nel bene e nel male, perchè è ben al di sopra di ciò che è umano; è la parte divina che ci unisce in Cristo a Dio stesso e ci rende un unico corpo con tutta l’umanità. Vivere da discepoli, vuol dire vivere in unione allo Spirito Santo, e coloro che riescono a rinunciare a se stessi,avranno molto di più.

domenica 21 maggio 2017

(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.

VANGELO
(Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Parola del Signore




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O mio amato Signore, non lasciarmi mai sola, anche se non merito la tua grazia, stammi vicino sempre, per non permettere che io sbagli e che mi senta mai sola senza il tuo aiuto.
Credo che ognuno di noi leggendo questa pagina possa ritrovarsi un po’ timoroso ed impaurito.
Era sicuramente un messaggio per i primi discepoli di Gesù, ma ormai siamo abituati a leggere anche nell’attualità le pagine del vangelo, perché ci siamo ormai resi conto che non è un libro antico, ma sempre attuale, specialmente se pensiamo a tutto quello che succede al giorno d’oggi, a quanto la Chiesa ed i cristiani in genere siano perseguitati; alla pacifica invasione da parte dell’islam che avviene in ogni paese d’Europa, e quanto pericoli essa in fondo nasconda.
Siamo dei Cristiani strani noi, litighiamo addirittura tra di noi, ma in fondo non siamo peggiori di altri, solo che a volte sembra quasi che ci vergogniamo rispetto al mondo di avere fede .
Gesù non è certo un malvivente di cui ci dobbiamo vergognare, ma quello che ci fa essere così tiepidi è che ci vergogniamo di noi stessi, di non essere capaci di amare allo stesso modo, neanche i parenti più stretti, mentre l’amore che Lui ci ha dimostrato è immenso.
Ma l’orgoglio umano è stupido, e pur di non riconoscere le proprie mancanze, preferisce pensare di tutto, così la mente spazia dall’ateismo alla new age, dall’islam al buddismo e così via…
Ma la cosa più importante che abbiamo lette nelle pagine di questi ultimi giorni, è che lo Spirito Santo viene mandato da Dio anche sui pagani,quasi a voler dire che è grazie allo Spirito che la Chiesa di cristo continua a vivere.
Anche nel nostro paese la Chiesa è perseguitata, anche se il martirio al quale è sottoposta è meno visibile. Tutti questi attacchi al crocefisso, al Papa e poi anche gli scandali di alcuni sacrdoti che hanno profondamente ferito la Chiesa stessa con delle condotte non solo sbagliate, ma molto gravi che creano un grande dissenso anche nei credenti. Questo è sicuramente opera del principe di questa terra, che ha reso schiavi molti di noi con la sua seduzione e la sua falsità. Ancora di più allora dobbiamo essere fedeli a Cristo, e stringerci intorno al Papa e alla Chiesa, perché lo Spirito che ci anima è lo spirito di Dio, spirito di verità. Mai come oggi, in cui regna una grande confusione, è necessario essere coerenti e dare testimonianza della parola di Dio, perché l' ipocrisia e
l' ambiguità, non prendano il sopravvento. Lo Spirito viene a compiere l'ultimo atto della comunione tra gli uomini ed il Padre. È spesso così difficile essere testimoni di fede, perchè noi, il più delle volte, non abbiamo una fede vera, costante, sincera; non stabiliamo un rapporto vero con Dio, ed anche se diciamo il contrario, non ci affidiamo completamente a Lui.

sabato 20 maggio 2017

(Gv 14,15-21) Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.

VANGELO
(Gv 14,15-21) Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».


Parola del Signore.




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, come promesso da Gesù, in questo giorno in cui tutti t’ invocano, io timidamente, ti chiedo di non andare via... Io non seguo gruppi particolari che t’ invocano in massa e che tu gradisci, mi accosto sempre con tutti i miei difetti al tuo cospetto, e tu mi onori con la tua presenza. Perdona la mia inadeguatezza e la mia miseria d' animo, e assistimi.
Amare Gesù, e attraverso di Lui amare il Padre...
Come possiamo ancora essere recalcitranti, come possiamo non sentire quanto amore c' era nei suoi gesti, nelle sue parole!
Sta per andare Gesù quando dice queste parole, sta per tornare al Padre, ma non vuole lasciarci soli. Sa che noi siamo fragilissimi, con tutte le nostre paure, persino in questa nostra società che è una società democratica, in cui tutti sono liberi di dire la loro, sembra che ci si vergogni della nostra fede. I cristiani di oggi.... non siamo solo tiepidi o freddi, siamo anche stupidi! Non capiamo che la nostra fede non è in un elfo o in un maghetto, ma in un DIO, che può tutto e che ci ama talmente tanto che ci darà tutto quello che ci serve per affrontare il nostro passaggio su questa terra.
A volte ci chiediamo come fare per essere buoni Cristiani, eppure ce lo dice nei Vangeli... vieni e seguimi, ascolta la mia parola, io farò di te un uomo nuovo,
t’ inonderò di Spirito Santo, e tu non avrai più paura di niente.
È così amici, è con lo Spirito di Dio che noi veniamo trasformati in santi Cristiani; è mettendoci a sua disposizione in tutto e per tutto che ci lasciamo trasformare e non abbiamo più paura di professare con orgoglio la nostra fede, di combattere contro le tentazioni, di affrontare una malattia, e addirittura la morte.
A volte penso che se parlassimo di Gesù come facciamo tutti i giorni dai media di politica, il mondo sarebbe un oceano di pace e di amore, ma sembra che per la maggior parte di noi sia più importante seguire i politici di turno che il Vangelo.
" Se mi amate" dice il Signore,osserverete i miei comandamenti, che non sarebbero più parole ,ma darebbero senso alla vostra vita sulla terra,come figli di Dio. Se" spegnessimo il televisore ed accendessimo il cuore," se" ci rivolgessimo al Signore per sapere cosa possiamo fare per un mondo migliore cominciando da noi, tutto sarebbe diverso, ci prederemmo cura della terra e la terra non ci si rivolterebbe contro.Vieni o Spirito Santo e trasforma la faccia della terra, noi ti preghiamo!

venerdì 19 maggio 2017

Gv 15,18-21 Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.

VANGELO DI SABATO 20 MAGGIO 2017
Gv 15,18-21 Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di essere con me nella lettura e riflessione di questo brano del vangelo, per testimoniare attraverso la tua sapienza, quello che tu vuoi che io comprenda e riporti qui.
Ci ha avvertito Gesù, che non sarebbe stato facile, perchè il mondo tante cose non riesce ad accettarle. L'amore poi... non sembra proprio che al mondo interessi. Se ne parla tanto, è vero, ma di quale amore si parla se poi per nulla si discute, ci si scontra e si fanno le guerre? Per essere seguaci di Cristo, bisogna abbandonare quello che ci lega alla terra, rinunciare alla prepotenza, per far posto alla gentilezza, vincere sui propri istinti per imparare a dominarli e poter fare dei vizi virtù. Già questo è difficile, ma ancor di più lo è in un mondo che predica bene e razzola male. Sant' Agostino dice che l’ uomo che è buono volontariamente è migliore di chi lo è per necessità. Era pertanto necessario concedere all’ uomo una volontà libera. Questa è sicuramente la chiave di lettura del libero arbitrio, perchè, come diceva nel vangelo di ieri Gesù, non ci ha chiamato servi per obbedire ciecamente, ma amici per vivere consapevolmente il nostro rapporto con Dio.

giovedì 18 maggio 2017

(Gv 15,12-17) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

VANGELO
(Gv 15,12-17) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore 




LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Oggi voglio pregare con una preghiera di R. Follereau che mi piace e che sento tantissimo.
Cristo non ha più mani; ha solo le nostre mani
per fare il suo lavoro oggi.
Cristo non ha più piedi; ha solo i nostri piedi
per guidare l'umanità lungo la sua strada.
Cristo non ha mezzi; ha solo il nostro aiuto
per condurre a sè l'umanità.
Cristo non ha labbra; ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé agli uomini di oggi.
Cristo non ha mezzi; ha soltanto il nostro aiuto
per condurre gli uomini a sé oggi.
Noi siamo l'unica Bibbia che i popoli leggono ancora
siamo l'ultimo messaggio di Dio scritto in opere e parole.

Amare e amarsi, per incontrare l'amore ed imparare a conoscerlo.
La dimensione verticale è il dono gratuito che Dio realizza rivelandosi nella storia umana e donandoci il suo Figlio. Per amore Dio è sceso sulla terra e si è caricato i nostri peccati sulle spalle per aiutarci con la croce a dare un senso alla nostra travagliata esistenza umana.
Il palo orizzontale è quella parte della Croce che dall’alto apre le braccia del Redentore su tutta l’umanità.
Gesù ci comunica lo Spirito di fratellanza, lo Spirito Santo che inchioda a quel legno santo le divisioni dell’odio, e ci rende una cosa sola, perché figli dello stesso Padre e fratelli di Gesù.
Perciò, le ferite più dolorose le arrechiamo al Signore quando non amiamo il fratello che vediamo (1 Gv. 4,19). E così, come ci rimprovera l’Apostolo Giovanni, dimostriamo di non amare Dio.
Gesù quella croce l'ha amata perchè rappresentava la nostra salvezza non la sua fine, ma il suo fine, il suo scopo, la sua missione... ora sta a noi volgere a quella croce il nostro sguardo ed imparare ad abbracciarla, perchè solo riconoscendo l'amore impareremo a costruirlo.

mercoledì 17 maggio 2017

(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.

VANGELO
(Gv 15,9-11) Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».


Parola del Signore 


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito e guida la mia anima, io non saprò mai essere riconoscente come dovrei!


"Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Quando Gesù parla, non parla per se, ma il Padre nostro che è nei cieli parla con lui!
Io leggo queste parole mi viene davanti la legge consegnata a Mosè che troviamo sia in Esodo che in Deuteronomio, in cui io possiamo leggere nel 4° comandamento, il primo che regola i rapporti tra gli uomini,si legge molto chiaramente perchè tali leggi sono state prescritte, (perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.-perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.-)
Osservare i comandamenti ed amarci tra noi, rispettarci e rispettare noi stessi è fondamentale per vivere in armonia con la creazione .
Ancor meglio ci riuscirà di restare nell'osservanza e nell'ubbidienza a Dio Padre, vivere questo rapporto, valutandolo non come una negazione,ma come un'affermazione della nostra appartenenza alla natura divina , e alla nostra famiglia,non solo terrena ma anche celeste.
Non a caso Gesù vive la sottomissione ai propri genitori (Lc 2,51), in obbedienza al comandamento e rimprovera i farisei (in Marco 7,8-13 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».)
Restare in collegamento con il Padre attraverso il rapporto col Figlio che è la massima prova d'amore che poteva mai essere concessa per ognuno di noi.

martedì 16 maggio 2017

(Gv 15,1-8) Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

VANGELO DI MERCOLEDì 17 MAGGIO 2017

(Gv 15,1-8) Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

 Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».


Parola del Signore 





LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego Spirito Santo di starmi vicino e di assistermi con la tua sapienza nella lettura e nella riflessione della tua parola.
Spesso uso l’espressione, siamo operai della vigna del Signore e oggi il vangelo ci spiega proprio questo passo.
Quella della vite e dei tralci è una delle immagini più belle che Gesù ci propone, addirittura ci fa l' esempio di come il Padre ci tiene a che la vite produca buoni frutti. La pianta della vite è una pianta che si aggroviglia, si arrampica e si attorciglia tutta intorno alla madre vite, dalla quale riceve la linfa, e l' agricoltore la cura, taglia i rami inutili, che non portano frutto e la pota perché sia più robusta. I ruoli sono chiari, il raccolto va a Dio, è di Dio la vigna, di cui Cristo è la madre vite da cui partono i tralci, che siamo noi tutti. L' importante quindi è rimanere aggrappati alla pianta madre, a Gesù, e alla Chiesa da lui istituita, di cui lo Spirito Santo è la linfa. Tante sono le immagini che mi vengono alla mente, una è quella delle sofferenze che nella vita ognuno di noi passa, che in qualche modo, anche se sono difficili da accettare, sembrano arrivare per distruggerci e invece ci fanno crescere e ci rendono più forti, e l'altra è l'immagine della Chiesa, che per quanto imperfetta e divisa è in ogni modo la parte portante della vite. Restiamo quindi attaccati a questa Chiesa, e lasciamo a Dio il giudizio e la potatura dei tralci, lui sa quello che è giusto, noi non sappiamo vedere più in là del nostro naso, se vogliamo essere un tralcio e non d’intralcio, affidiamoci alla parola di Dio e abbracciamo con fiducia Cristo Gesù.
Aggiungo una nota che mi sembra molto importante cogliere, Gesù dice molto chiaramente che senza di lui, cercando di fare le cose a modo nostro, non potremo fare nulla , questo non vuol dire che da soli non sappiamo fare niente, ma che da soli, non sappiamo fare niente di buono, ma posso dire anche di più, noi da soli, non sappiamo neanche riconoscere quello che è buono e quello che non lo è.

lunedì 15 maggio 2017

(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.

VANGELO
(Gv 14,27-31) Vi do la mia pace.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».


Parola del Signore



LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di scendere su di me, e illuminarmi con la tua sapienza per comprendere le letture della parola di Dio, per andare dal Figlio al Padre, attraverso di Te. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Dagli atti degli apostoli apprendiamo che già da 2000 anni la chiesa è perseguitata, all’ epoca erano i giudei che non volevano riconoscere Gesù come il Messia, poi c’ erano i pagani che non credettero e quelli che adoravano altri dei. In tutto questo marasma, Gesù ci parla di pace e, specifica che la pace di cui parla, non è come quella che si può cercare in questo mondo, ma è la pace che nasce dall’anima, che ha chi vive in pace con se stesso e con i fratelli.
Gesù dovrà tornare dal Padre, così com’è venuto dal Padre, lo dice prima che avvenga, perché gli apostoli credano a quello che sentono e che vedono, profeta di se stesso. In questa terra ci sarà il male, creato e provocato dal principe di questa terra, e spesso ci domandiamo perché? Chi lo ha eletto principe di questa terra?…Siamo stati noi uomini, che per vanità, per orgoglio, per brama di potere, per superbia, per voglia d’avere tutto, lo abbiamo ascoltato e lo ascoltiamo ancora.
Dio ci guarda scegliere a chi appartenere e soffre perché ci ama, soffre tanto da decidere di mandare a salvarci un redentore, che con il suo sacrificio, ci redimerà dal peccato originale. Forse a qualcuno queste parole non piacciono, non riesce a comprendere come Dio, possa averci lasciato in balia di satana, e allora lo voglio dire più semplicemente.
Siamo noi che scegliamo se credere che tutto sia qui sulla terra ed allora accumulare tesori e beni materiali, oppure fidarci della parola di Gesù Cristo, e sperare, ma più che sperare direi avere certezza, di una vita spirituale da vivere già da qui e continuare a vivere dopo la fine inesorabile dei nostri giorni. Si parla di fine del mondo, io preferisco e v’invito, con molta umiltà, a pensare alla fine di quest’ordine di cose, alla fine di una vita materialistica, e al raggiungimento di una vita nella nuova Gerusalemme, imparando a leggere l’apocalisse di Giovanni, non più come una catastrofe annunciata, ma come la vittoria del bene sul male, la vittoria del regno di Dio su quello di satana; ma per fare questo, bisogna che la vittoria avvenga prima di tutto nel nostro cuore
QUANTO GIOVA ALL'UOMO FARE CHIACCHIERE? QUANTO GIOVA ALLA CHIESA? QUANTO GIOVA A DIO? QUANTO TEMPO PERDIAMO NEL CRITICARCI A VICENDA? Potrei andare avanti così con tante domande simili.
CHI CI SPINGE L'UNO CONTRO L'ALTRO? Paolo nella lettera ai romani cap.8 ci dice che quando lo Spirito opera in noi "non viviamo più nella debolezza,ma siamo fortificati dallo Spirito" e continua( 7 Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo.) (9 Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui.)E ancora in Rom.12
"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda."
FRATELLI, SE NOI NON DECIDIAMO VERAMENTE PER CRISTO NELLA CHIESA E CERCHIAMO TUTTE LE COSE CHE DA SEMPRE HANNO CREATO LA DIVISIONE, SIAMO IN GRAVE PERICOLO, PERCHÉ SE È PUR VERO CHE LO SPIRITO SOFFIA DOVE VUOLE, È ANCHE VERO CHE NON SOFFIA SU CHI DECIDE PER IL SUO IO E NON PER DIO. SE I GIORNI CONTINUANO A SCORRERE E LEGGENDO IL VANGELO NIENTE CAMBIA NELLA NOSTRA VITA, SIAMO IN PERICOLO.

domenica 14 maggio 2017

(Gv 14,21-26) Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.

VANGELO
(Gv 14,21-26) Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito, amore di Dio, luce per noi uomini inesperti e dubbiosi, vieni. Unisciti al nostro debole corpo con il tuo Spirito e rendici saldi e forti nella fede.
"SE uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre l’ amerà"…. È tutto legato a quel SE. È la nostra scelta che ci permetterà di stare in contatto col Padre e col Figlio e di ricevere da loro lo Spirito Santo Paraclito che ci aiuterà per la contemplazione e la conoscenza, perché attraverso questa unione le opere del Padre possano essere compiute anche in noi discepoli.
Spesso mi succede di parlare con persone che sono piene di dubbi, di incredulità per quanto concerne la nostra fede.
Mi dicono di credere a modo loro, ma non c’ è un modo nostro per credere, o crediamo o non crediamo.
La fede vera non vuole dubbi, non si può fermare davanti ai peccati e agli errori di qualcuno, come non si è fermato l’ amore di Dio per noi a causa del peccato, e non si ferma neanche davanti ai delitti più orribili.
Potevamo essere tutti condannati alla perdizione eterna, se era uno di noi al suo posto lo avrebbe fatto… irriconoscenti come siamo, presuntuosi e pieni d’orgoglio.
Ma Dio è Dio, da lui viene solo amore e per questo amore è disposto a tutto, anche a donare la vita del suo figlio prediletto. Per questo amore Gesù è venuto sulla terra per redimerci ed è tornato al Padre ad aspettarci, a preparare per noi un posto.Nella nostra grande libertà possiamo decidere di amarlo e tutto diventerà più facile, tutto sarà trasformato, e ci chiederemo che cosa abbiamo aspettato per fare della nostra vita un progetto di eternità.Gli uomini spendono anni, soldi e studi inutili per cercare di costruire qualcosa che non riescono a vedere,ma che è già in noi, la vita eterna!Dio mio aiutaci a vedere con gli occhi dello Spirito!
"NON ABBIATE TIMORE" Non temete quando tutto sarà difficile, quando tutto sarà incredibilmente faticoso, quando dai vostri occhi scenderanno copiose le lacrime….. NON ABBIATE TIMORE, Dio è con noi, ora e sempre e questa lotta la vinceremo, anche a forza di lacrime e di dolore, satana non ci farà suoi schiavi, resteremo aggrappati alla croce e con questa saremo innalzati al cielo. Amen.