lunedì 15 gennaio 2018

(Mc 2,23-28) Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!


VANGELO DI MARTEDì 16 GENNAIO 2018
(Mc 2,23-28)
Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo e illuminami, dammi la grazia di comprendere la tua parola, dammi la forza di viverla e la sapienza di saperla esprimere. In questo brano, io vedo quel Gesù che mi piace da morire, quello che io definisco “anarchico di Dio”. Nessuno può dirgli quello che è giusto, quello che secondo gli uomini è giusto, perché lui segue la legge del cuore, là dove c’è l’ amore del Padre, dove la misericordia del Padre parla al posto della legge scritta e corretta dagli uomini. Un Dio che conosce i suoi figli sa che il rispetto e l’ amore per Lui, non vengono meno perché non si rispettano certe regole di culto, ma perché non si rispetta l’ oggetto stesso del culto. Fare sacrifici e offrire olocausti, non sempre significava fare cosa gradita a Dio, anche perché gli stessi sacerdoti che credevano di rendere onore a Dio, non hanno saputo riconoscere in Gesù , il Messia atteso. Infatti questo loro riprendere Gesù senza riconoscerlo, pieni di superbia e alterigia, li porterà a non conoscere il vero tempio dell’ olocausto permanente, quel Gesù che prova compassione dei nostri peccati, fino a accettare di offrire se stesso. Si, Gesù prova compassione per noi, in Lui non c’è mai una parola di rimprovero solo perché non riusciamo ad essere perfetti, ci sprona a cercare la perfezione, ma lo fa unicamente per il nostro bene, non ci obbliga, ci ama ed il suo amore è veramente immeritato. Se solo pensassimo a quanto ci ama, anche quando ci allontaniamo, quando lo flagelliamo con la nostra indifferenza, quando lo crocifiggiamo con i nostri peccati, allora si che cominceremmo a scoprire quanto è bello essere amati, anche e soprattutto perché imperfetti.. Non perdiamo tempo in diatribe per stabilire quale sia la parola da seguire, la legge scritta da rispettare, impariamo a seguire l’ unica parola che conta, amore, e allora capiremo tutti i discorsi di Gesù che possono sembrare difficili a volte, ma che hanno solo una chiave di lettura, e la chiave è proprio questa: AMORE! In questa settimana per l'unità dei cristiani, ( 18-25 gennaio) voglio chiedervi una preghiera per questa unità; io partecipo con profonda condivisione a questi incontri ecumenici, e scopro delle persone meravigliose, e mentre prima ci si scontrava sulle diversità, oggi ci si riunisce sulle cose in comune. Il vero incontro parte dal nostro cuore, se è veramente aperto verso i fratelli.
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COMMENTO DI:
Rev. D. Ignasi FABREGAT i Torrents (Terrassa, Barcelona, Spagna)
Oggi, come ieri, Gesù se la deve vedere con i farisei, che hanno deformato la Legge di Mosè, conservando le minuzie e dimenticando lo spirito che la conforma. I farisei, infatti, accusano i discepoli di Gesù di contravvenire il sabato (cf. Mc 2,24). D’accordo alla loro casistica opprimente, cogliere spighe corrisponde a “mietere”, e trebbiare significa “battere”: questi lavori di campagna –e una quarantina in più che si potrebbero aggiungere- erano proibiti il sabato, giorno di riposo. Come sappiamo già, i pani dell’offerta dei quali ci parla il Vangelo, erano dodici pani che ogni settimana si disponevano nel tavolo del santuario, come un’omaggio delle dodici tribù d’Israele al suo Dio e Signore. Il comportamento di Abiatar è lo stesso che oggi ci insegna Gesù: i precetti della Legge che hanno meno importanza devono cedere davanti ai più importanti; un precetto cerimoniale deve cedere davanti a un precetto di legge naturale; il precetto del riposo del sabato non si trova, pertanto, al di sopra delle elementari necessità di sopravvivenza. Il Concilio Vaticano II, ispirandosi nel brano che commentiamo, e per sottolineare che la persona deve stare al di sopra delle questioni economiche e sociali, dice: «L’ordine sociale e il suo conseguente sviluppo, devono subordinarsi in ogni momento al bene della persona, perché l’ordine delle cose deve sottomettersi all'ordine delle persone e non al rovescio. Lo stesso Signore, lo avvertì quando disse che il sabato è stato fatto per l’uomo, e non l’uomo per il sabato (cf. Mc 2,27)». Sant'Agostino ci dice: «Ama e fa quello che vuoi». L’abbiamo capito bene, o ancora l’ossessione per quello che è di secondo ordine affoga l’ amore che bisogna mettere in tutto quello che facciamo? Lavorare, perdonare, correggere, andare a messa la domenica, curare gli ammalati, compiere i comandamenti ? Lo facciamo perché è un obbligo o per amore a Dio? Speriamo che queste considerazioni ci aiutino a vivificare tutte le nostre opere con l’amore che il Signore ha messo nei nostri cuori, precisamente per potere amare Lui.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MARTEDì 16 GENNAIO 2018

    Evangelio según San Marcos 2,23-28.
    Un sábado en que Jesús atravesaba unos sembrados, sus discípulos comenzaron a arrancar espigas al pasar.
    Entonces los fariseos le dijeron: "¡Mira! ¿Por qué hacen en sábado lo que no está permitido?".
    El les respondió: "¿Ustedes no han leído nunca lo que hizo David, cuando él y sus compañeros se vieron obligados por el hambre,
    cómo entró en la Casa de Dios, en el tiempo del Sumo Sacerdote Abiatar, y comió y dio a sus compañeros los panes de la ofrenda, que sólo pueden comer los sacerdotes?".
    Y agregó: "El sábado ha sido hecho para el hombre, y no el hombre para el sábado.
    De manera que el Hijo del hombre es dueño también del sábado".



    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN

    Ven, Espíritu Santo ilumine, dame la gracia de comprender su palabra, dame la fuerza para vivir, y la sabiduría para saber cómo expresar.

    En esta pieza, veo a Jesús que me encanta, lo que yo llamo “anarquista de Dios.” Nadie puede saber lo que es correcto, lo que es correcto según los hombres, porque él sigue la ley del corazón, donde está el amor del Padre, donde la misericordia de Dios habla al lugar de la ley escrita y justas por los hombres.
    Un Dios que sabe que sus hijos saben que el respeto y el amor por él, sobre todo porque no cumplen con ciertas normas de culto, sino porque no se respeta el objeto de adoración.
    Hacer sacrificios y holocaustos, no siempre significó para agradar a Dios, ya que los mismos sacerdotes que pensaban para honrar a Dios, no pudieron reconocer en Jesús, el Mesías esperado.
    De hecho, este su hoja de vida sin reconocer a Jesús, lleno de orgullo y arrogancia, que no sabrá el verdadero templo del holocausto permanente, que Jesús, que tiene compasión por nuestros pecados, para aceptar la propia oferta.
    Sí, Jesús tiene compasión por nosotros, en él no hay nunca una palabra de reproche sólo porque no podemos ser perfectos, nos anima a buscar la perfección, pero lo hace sólo para nuestro propio bien, no nos obligan, nos ama y su amor es inmerecido.
    Si sólo pensamos lo que nos ama, incluso cuando nos alejamos, cuando flagelliamo con nuestra indiferencia, cuando crucifícale con nuestros pecados, entonces eso sería empezar a descubrir lo bien que se siente al ser amado, entre otras cosas porque imperfecto. No pierda el tiempo en diatribas para determinar cuál es la palabra que seguir la ley escrita para ser respetado, que aprender a seguir la única palabra que importa, el amor, y luego vamos a entender toda la charla de Jesús que puede parecer difícil a veces, pero que sólo tienen una clave, y la clave es la siguiente: AMOR!
    En esta semana de la unidad cristiana, (18-25 de enero) Quiero hacer una oración por la unidad; Estoy involucrado con el intercambio profundo de estos encuentros ecuménicos, y me encuentro con gente maravillosa, y mientras antes se enfrentaron en la diversidad, hoy nos reunimos en las cosas en común. El verdadero encuentro comienza a partir de nuestros corazones, es verdaderamente abierto a los hermanos.

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    1. COMENTARIO DE:
      Rev. D. Ignasi FABREGAT i Torrents
      (Terrassa, Barcelona, España)

      Hoy como ayer, Jesús se las ha de tener con los fariseos, que han deformado la Ley de Moisés, quedándose en las pequeñeces y olvidándose del espíritu que la informa. Los fariseos, en efecto, acusan a los discípulos de Jesús de violar el sábado (cf. Mc 2,24). Según su casuística agobiante, arrancar espigas equivale a “segar”, y trillar significa “batir”: estas tareas del campo —y una cuarentena más que podríamos añadir— estaban prohibidas en sábado, día de descanso. Como ya sabemos, los panes de la ofrenda de los que nos habla el Evangelio, eran doce panes que se colocaban cada semana en la mesa del santuario, como un homenaje de las doce tribus de Israel a su Dios y Señor.
      La actitud de Abiatar es la misma que hoy nos enseña Jesús: los preceptos de la Ley que tienen menos importancia han de ceder ante los mayores; un precepto ceremonial debe ceder ante un precepto de ley natural; el precepto del reposo del sábado no está, pues, por encima de las elementales necesidades de subsistencia. El Concilio Vaticano II, inspirándose en la perícopa que comentamos, y para subrayar que la persona ha de estar por encima de las cuestiones económicas y sociales, dice: «El orden social y su progresivo desarrollo se han de subordinar en todo momento al bien de la persona, porque el orden de las cosas se ha de someter al orden de las personas, y no al revés. El mismo Señor lo advirtió cuando dijo que el sábado había sido hecho para el hombre, y no el hombre para el sábado (cf. Mc 2,27)».
      San Agustín nos dice: «Ama y haz lo que quieras». ¿Lo hemos entendido bien, o todavía la obsesión por aquello que es secundario ahoga el amor que hay que poner en todo lo que hacemos? Trabajar, perdonar, corregir, ir a misa los domingos, cuidar a los enfermos, cumplir los mandamientos..., ¿lo hacemos porque toca o por amor de Dios? Ojalá que estas consideraciones nos ayuden a vivificar todas nuestras obras con el amor que el Señor ha puesto en nuestros corazones, precisamente para que le podamos amar a Él.

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  2. VERSIONE IN INGLESE DI MARTEDì 16 GENNAIO 2018

    Holy Gospel of Jesus Christ according to Saint Mark 2:23-28.
    As Jesus was passing through a field of grain on the sabbath, his disciples began to make a path while picking the heads of grain. At this the Pharisees said to him,
    At this the Pharisees said to him, "Look, why are they doing what is unlawful on the sabbath?"
    He said to them, "Have you never read what David did when he was in need and he and his companions were hungry?
    How he went into the house of God when Abiathar was high priest and ate the bread of offering that only the priests could lawfully eat, and shared it with his companions?"
    Then he said to them, "The sabbath was made for man, not man for the sabbath.
    That is why the Son of Man is lord even of the sabbath."


    MY REFLECTION
    PRAYER

    Come, O Holy Spirit enlighten, give me the grace to understand your word, give me the strength to live it, and the wisdom to know how to express.

    In this piece, I see the Jesus that I love it, what I call "anarchist of God." Nobody can tell you what is right, what is right according to men, because he follows the law of the heart, where there is the love of the Father, where the mercy of God speaks to the place of written law and fair by men.
    A God who knows his children know that the respect and love for him, not least because they do not comply with certain rules of worship, but because you do not respect the very object of worship. Make sacrifices and to offer burnt offerings are not always meant to do what is pleasing to God, even the priests themselves because they thought to honor God, they failed to recognize Jesus as the Messiah. In fact, this Jesus without recognizing their resume, full of pride and arrogance, they will not know the true temple of the holocaust permanent, that Jesus has compassion for our sins, to accept the offer itself. Yes, Jesus has compassion for us, in Him there is never a word of reproach just because we can not be perfect, impels us to seek perfection, but it does so only for our own good, does not force us, loves us and his love is truly undeserved. If only thought as he loves us, even when we turn away, when the flagelliamo with our indifference, when crucify with our sins, then that would begin to discover how good it feels to be loved, not least because imperfect ..Do not waste time in controversies to determine what is the word to follow the written law to respect, learn to follow the only word that matters, love, and then we will understand all the talk of Jesus may seem difficult at times, but that only a key, and the key is this: LOVE!
    In this week for Christian Unity (18-25 January)I want to ask a prayer for this unit, I am involved with deep sharing these ecumenical meetings, and discovered some wonderful people, and whereas before we clashed on diversity, today we meet on things in common. The real part of meeting our heart, if it is truly open to the brothers.

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    1. Fr. Ignasi FABREGAT i Torrents
      (Terrassa, Barcelona, Spain)

      Today, as yesterday, Jesus has to contend with the Pharisees, who are distorting Moses' Law, by highlighting the letter of the law while ignoring the actual spirit of the Law. The Pharisees accuse, indeed, Jesus' disciples of violating the Sabbath (cf. Mk 2:24). According to their overwhelming casuistry, to pick the heads of grain means “to reap”, while crushing them in their hands signifies “to thresh”: these agricultural tasks —and some forty other— were forbidden on the Sabbath, as a day of rest. As we already know, the breads of offering the Gospel speaks of, were twelve breads that were placed every week in the sanctuary table, as a tribute from the twelve tribes of Israel to their God and Lord.
      Abiathar's attitude is the same one Jesus is teaching us today: the less important precepts of the Law have to give way before the most important ones; a ceremonial precept has to give way to a precept of the natural law; the precept of resting on the Sabbath should not, therefore, prevail over the basic needs of subsistence. The II Vatican Council, was inspired by the previous example, and to underline that people have to prevail over economic and social questions, says: «Social order and its progressive development have to subordinate always to persons' welfare, because things are made for man and not the other way round. The Lord pointed it out already when He said the Sabbath was made for man and not man for the Sabbath (cf. Mk 2:27)».
      Saint Augustine also says: «Love and do as you please». Have you understood it well or are you still under the obsession secondary things overrule the love we have to place on whatever we do? To work, forgive, correct, attend Mass on Sundays, take care of sick people, abide by the commandments..., do we do it because we have to or because of our love for God? If only these considerations may help us to revitalize all our deeds with the love our Lord has instilled in our hearts, precisely so that we can also love him.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI MARTEDI 16 GENNAIO 2018.

    Jour liturgique : Temps ordinaire - 2e Semaine: Mardi

    Texte de l'Évangile (Mc 2,23-28): Un jour de sabbat, Jésus marchait à travers les champs de blé; et ses disciples, chemin faisant, se mirent à arracher des épis. Les pharisiens lui disaient: «Regarde ce qu'ils font le jour du sabbat! Cela n'est pas permis». Jésus leur répond: «N'avez-vous jamais lu ce que fit David, lorsqu'il fut dans le besoin et qu'il eut faim, lui et ses compagnons? Au temps du grand prêtre Abiathar, il entra dans la maison de Dieu et mangea les pains de l'offrande que seuls les prêtres peuvent manger, et il en donna aussi à ses compagnons». Il leur disait encore: «Le sabbat a été fait pour l'homme, et non pas l'homme pour le sabbat. Voilà pourquoi le Fils de l'homme est maître, même du sabbat».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE : Viens ô Esprit Saint et éclaire-moi, donne-moi la grâce de comprendre ta Parole, donne-moi la force de la vivre et le pouvoir de savoir l'exprimer.

    - Dans ce passage, je vois ce Jésus qui me plaît à mourir, celui-là que je définis comme "anarchiste de Dieu." Personne ne peut lui dire ce qui est juste qui, selon les hommes est juste, parce qu'il suit la loi du coeur, là où il y a l'amour du Père, où la miséricorde du Père parle à la place de la loi écrite et corrigée par les hommes. Un Dieu qui connaît ses fils sait que le respect et l'amour pour Lui ne viennent pas moins parce qu'il ne respecte pas certaines règles du culte, mais parce qu'il ne respecte pas l'objet du culte lui même. Faire des sacrifices et s'offrir en holocaustes, ne signifiait pas toujours faire des choses agréable à Dieu, parce que mêmes les prêtres qui croyaient rendre honneur à Dieu, n'ont pas su reconnaître en Jésus le Messie attendu. En effet ceci reprennaient Jésus sans le reconnaître, pleins d'orgueil et de hauteur, cela les emmènera à ne pas connaître le vrai temple de l'holocauste permanent, ce Jésus qui essaie la compassion de nos péchés, jusqu'à accepter de s'offrir lui même. Oui, Jésus éprouve de la compassion pour nous, en Lui il n'y a jamais un mot de reproche seulement parce que nous ne réussissons pas à être parfaits, il nous encourage à chercher la perfection, mais il le fait pour notre bien simplement, il ne nous obliges pas, il nous aimes et son amour est vraiment immérité. Si seulement nous pensions à combien il nous aimes, même quand nous nous éloignons, quand nous le flagellons avec notre indifférence, quand nous le crucifions avec nos péchés, alors que nous commencerions à découvrir tout ce qu'il est beau d'être aimé, même et surtout parce que nous sommes imparfaits.. Ne perdons pas de temps en diatribes pour établir quel est la Parole à suivre, la loi écrite à respecter apprend à suivre la seule Parole qui compte, Amour, et alors nous comprendrons tous les discours de Jésus qui peuvent sembler difficiles,mais qui ont seulement une clé de lecture, et la clé est vraiment celle-ci: AMOUR! En cette semaine pour l'unité des chrétiens, (18-25 janvier) Je veux poser une prière pour l'unité, je suis impliqué avec un partage profond de ces réunions œcuméniques, et découvert des gens merveilleux, et que nous affrontions avant sur la diversité, aujourd'hui nous rencontrer sur des choses en commun. La partie réelle de la réalisation de notre coeur, si elle est vraiment ouverte aux frères.

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    1. Commentaire de l'Abbé Ignasi FABREGAT i Torrents
      (Terrassa, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, comme hier, Jésus a affaire aux pharisiens, qui déforment la loi de Moïse en s'attachant aux détails pour oublier l'esprit qui l'informe. Les pharisiens, en effet, accusent les disciples de Jésus de violer le sabbat (cf. Mc 2,24). Selon leur casuistique étouffante, arracher des épis équivaut à "moissonner" et "égrener", à "battre": ces activités agricoles -et une quarantaine d'autres que nous pourrions ajouter- étaient prohibées les jours de sabbat, consacrés au repos. Nous le savons, les pains de l'offrande dont nous parle l'Évangile étaient au nombre de douze; on les plaçait chaque semaine sur la table du sanctuaire, en hommage des douze tribus d'Israël à leur Dieu et Seigneur. Le comportement d'Abiathar est conforme aux enseignements de Jésus: les préceptes légaux de moindre importance doivent céder le pas aux plus grands; un précepte cérémoniel, à un précepte de loi naturelle; le précepte du repos sabbatique n'est donc pas supérieur aux élémentaires besoins de la subsistance. En s'inspirant de la péricope que nous commentons, et pour souligner que la personne est au-dessus de toutes les questions économiques et sociales, le Concile Vatican II enseigne: «L'ordre social et son développement progressif doivent à tout moment être subordonnés au bien de la personne, car l'ordre des choses doit être soumis au bien des personnes, et non le contraire. Le Seigneur Lui-même l'a souligné quand il a dit que le sabbat avait été fait pour l’homme, non l’homme pour le sabbat (cf. Mc 2,27)». Saint Augustin nous dit: «Aime et fais ce que tu veux». L'avons-nous bien compris, ou l'obsession de ce qui est secondaire étouffe-t-elle l'amour qu'il faut mettre en tout ce que nous faisons? Travailler, pardonner, corriger, aller à la messe les dimanches, prendre soin des malades, accomplir les commandements…, faisons-nous tout cela pour le faire ou par amour de Dieu? Que ces considérations nous aident à vivifier toutes nos œuvres par l'amour que le Seigneur a mis dans nos coeurs précisément pour que nous puissions L'aimer.

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