mercoledì 3 gennaio 2018

(Gv 1,35-42) Abbiamo trovato il Messia.



VANGELO DI GIOVEDì 4 GENNAIO 2018
(Gv 1,35-42) Abbiamo trovato il Messia.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.


Parola del Signore




RIFLESSIONE DI LELLA


PREGHIERA: Ti prego Spirito Santo, aiutami a leggere la parola del Vangelo da te ispirata, per comprendere quello che Tu vuoi che io comprenda, per nostro Signore Gesù Cristo e per il sacrificio immane che ha fatto per noi suoi figli.


- Giovanni Battista, annuncia che Gesù è l’agnello di Dio, già nei versetti precedenti aveva detto: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere ad Israele."
Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: l’ uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito, è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio".
Ora si rivolge direttamente ai suoi discepoli come per invitarli a seguirlo, come per dire, ecco, colui al quale ho preparato la strada, seguitelo e questi non se lo fecero dire due volte, subito presero a seguire Gesù.
La domanda che Gesù rivolge loro è secca: " cosa cercate? " " dove dimori maestro? "
All’ invito di conoscere Gesù, dobbiamo muoverci e cominciare a seguirlo, come fecero i discepoli di Giovanni, dobbiamo chiedere a Lui quello che vogliamo, dobbiamo avere le idee chiare e sapere se vogliamo seguire Gesù veramente, allora Lui ci permetterà di seguirlo, ci condurrà nella sua dimora, ci farà sua dimora.
< dove >< cosa >
Questo significa in fondo, entrare nel suo regno. Ci colmerà di grazie, ma se non lo seguiremo, se non ascolteremo la sua parola, non potremo cogliere i frutti della fede. Il passaggio seguente ci fa capire come nulla succede per caso; il primo che seguì Gesù fu Andrea e lui lo portò al fratello Simon Pietro, che diverrà il capo della Chiesa nascente; l’ incontro con Gesù diventa così
l’ incontro con la Chiesa e se torniamo alla domanda dei primi discepoli: ” Rabbi dove dimori? ” Abbiamo anche la risposta, Gesù dimora dove ci sono due o più persone che lo seguono, quella è la Chiesa.
Ora noi vediamo che molti si definiscono cattolici o cristiani, ma non praticanti; vorrei spendere un attimo per dire che non spetta a noi giudicare, ma a noi spetta vivere la Chiesa, senza guardare chi lo fa meglio o peggio di noi, perchè tutte le imperfezioni, tutti gli ostacoli, tutti i peccati, vengono messi tra noi e Gesù per impedirci di arrivare a lui, e nessuno più degli uomini, sa cadere in peccato.
Satana è come un parassita che si appropria di noi proprio attraverso il nostro peccato e spesso, se non riesce ad entrare direttamente in noi, lo fa usando quelli che sono la nostra rovina, la lingua ed il pensiero, attraverso il giudizio e la maldicenza.
Usiamo la nostra lingua ed il pensiero, per chiedere a Dio di difenderci da questo mostro parassita, preghiamo per chi secondo noi sbaglia, invece di giudicarlo, e non facciamoci trasmettere il peccato dal parassita.
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COMMENTO DI:
Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM
(Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci ricorda le circostanze della vocazione dei primi discepoli di Gesù. Per prepararsi alla venuta del Messia, Giovanni e il suo compagno Andrea avevano ascoltato e seguito per un certo tempo il Battista. Un bel giorno, lui indica Gesù con il dito e lo chiama Agnello di Dio. Immediatamente, Giovanni e Andrea capiscono: il Messia atteso è Lui! E lasciando il Battista, incominciano a seguire Gesù.
Gesù sente i passi dietro di Lui. Si gira e fissa lo sguardo su quelli che lo seguono. Gli sguardi si incrociano tra Gesù e quegli uomini semplici. Questi rimangono affascinati. Quello sguardo rimuove i loro cuori e sentono il desiderio di restare con Lui: «Dove abiti?» (Gn 1,38), gli chiedono. «Venite e vedrete» (Gn 1,39), risponde Gesù. Li invita ad andare con Lui e a guardare, a contemplare.
Vanno, e lo contemplano ascoltandolo. Vivono con Lui quell’imbrunire, quella notte. E’ l’ora per l’intimità e le confidenze. È l’ora dell’amore condiviso. Rimangono con Lui fino al giorno dopo, quando sorge il sole sul mondo.
Accesi con la fiamma di quel «sole che viene dall’alto, per illuminare quelli che stanno nelle tenebre» (cf. Lc 1,78-79), vanno a irradiarlo. Infervoriti, sentono la necessità di comunicare quello che hanno visto e vissuto ai primi che trovano per strada, «Abbiamo trovato il Messia!» (Gn 1,41). Anche i santi hanno fatto così. San Francesco, ferito d’amore, andava per le strade y le piazze, i villaggi e le foreste urlando: “L’Amore non è amato”.
L’essenza della vita cristiana è lasciarsi guardare da Gesù, andare e vedere dove abita, stare con Lui e condividere. E, dopo, annunciarlo. Questo è il cammino e il processo che hanno seguito i discepoli e i santi. É il nostro cammino.

9 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI GIOVEDì 4 GENNAIO 2018

    Evangelio según San Juan 1,35-42.
    Estaba Juan Bautista otra vez allí con dos de sus discípulos
    y, mirando a Jesús que pasaba, dijo: "Este es el Cordero de Dios".
    Los dos discípulos, al oírlo hablar así, siguieron a Jesús.El se dio vuelta y, viendo que lo seguían, les preguntó: "¿Qué quieren?". Ellos le respondieron: "Rabbí -que traducido significa Maestro- ¿dónde vives?"."Vengan y lo verán", les dijo. Fueron, vieron dónde vivía y se quedaron con él ese día. Era alrededor de las cuatro de la tarde.Uno de los dos que oyeron las palabras de Juan y siguieron a Jesús era Andrés, el hermano de Simón Pedro. Al primero que encontró fue a su propio hermano Simón, y le dijo: "Hemos encontrado al Mesías", que traducido significa Cristo. Entonces lo llevó a donde estaba Jesús. Jesús lo miró y le dijo: "Tú eres Simón, el hijo de Juan: tú te llamarás Cefas", que traducido significa Pedro.

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    1. LELLA REFLEXIÓN

      ORACIÓN: Te pido, Espíritu Santo, ayúdame a leer la palabra del Evangelio que usted has inspirado para entender lo que quieres que incluyen, por nuestro Señor Jesucristo y por el enorme sacrificio que ha hecho por nosotros, sus hijos.

      - Juan el Bautista anuncia que Jesús es el Cordero de Dios, que ya están en los versículos anteriores habían dicho: "He aquí el Cordero de Dios, le he aquí, que quita el pecado del mundo es aquel de quien yo dije: Después de mí viene un hombre que es antes de mí, porque existía antes que yo. Yo no lo conocía, pero he venido bautizando con agua, para que él sea manifestado a Israel "
      Juan dio testimonio diciendo:" he visto al Espíritu que bajaba como una paloma del cielo y apoyada sobre él. no lo conozco, pero el que me envió a bautizar con agua me dijo: Aquel sobre quien veas que el Espíritu desciende y permanece, es el que bautiza con el Espíritu Santo. y he visto y he dado testimonio de que éste es el Hijo de Dios. "
      Ahora él habla directamente a sus discípulos como para invitarlos a seguirlo, como diciendo, he aquí el que me he preparado el camino, él seguid . Y estos si no dicen que dos veces, de inmediato comenzó a seguir a la pregunta de Jesús que Jesús pide que se sequen: <¿Qué quieres? > <¿Dónde vives amo? > Por invitación a conocer a Jesús, tenemos que avanzar y comenzar a seguirlo, como hicieron los discípulos de Juan, tenemos que pedirle lo que queremos, tenemos que tener una idea clara y saber si queremos seguir verdaderamente a Jesús, Él nos va a permitir lo seguimos, plomo en su casa, habrá a su casa.< donde > < lo que >
      Ahorar y comenzar a seguirlo, como hicieron los discípulos de Juan, tenemos que pedirle lo que queremos, tenemos que tener una idea clara y saber si queremos seguir verdaderamenta él habla directamente a sus discípulos como para invitarlos a seguirlo, como diciendo, he aquí el que me he preparado el camino, él seguid . Y estos no si lo hacían decir dos veces, de inmediato comenzó a seguir a la pregunta de Jesús que Jesús pide que se sequen: <¿Qué quieres? > <¿Dónde vives maestro? > Por invitación a conocer a Jesús, tenemos que avanze a Jesús, Él nos va a permitir lo seguimos, plomo en su casa, habrá a su casa.< donde > < lo que >.
      Esto significa en fin, entre en su reino. Llénanos de gracias, pero si usted no sigue, si usted no escucha a su palabra, no vamos a cosechar los frutos de la fe.
      El siguiente pasaje nos muestra que nada sucede por casualidad, la primera que siguieron a Jesús era Andrés y él trajo a su hermano Simón Pedro, que se convirtió en el líder de la Iglesia naciente, el encuentro con Jesús se convierte así en la reunión con la Iglesia y si nos remontamos la cuestión de los primeros discípulos: "Rabbí, ¿dónde vives? "También tenemos la respuesta, Jesús morada donde hay dos o más personas que lo siguen, que es la Iglesia.
      Ahora vemos que muchos llaman a sí mismos católicos o cristianos pero no practicantes, me gustaría pasar un momento para decir que no es para nosotros juzgar, pero depende de nosotros para vivir la Iglesia, sin mirar a quién lo hace mejor o peor que nosotros, porque todo el imperfecciones, todos los obstáculos, todos los pecados se ponen entre nosotros y Jesús para evitar quedar con él, y ninguno más que los hombres, ya sabes caen en pecado.
      Satanás es como un parásito que se apodera de nosotros en nuestro propio pecado, y, a menudo, si no es capaz de entrar directamente en nosotros, lo hace utilizando lo que son nuestra perdición, el lenguaje y el pensamiento, a través del ensayo y la calumnia. Utilizamos nuestro lenguaje y pensamiento, para pedir a Dios que nos proteja de este parásito monstruo, oramos por los que creemos que están mal, en vez de juzgar, y no nos transmiten el parásito del pecado.

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    2. COMENTARIO DE:
      Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM
      (Barcelona, España)

      Hoy, el Evangelio nos recuerda las circunstancias de la vocación de los primeros discípulos de Jesús. Para prepararse ante la venida del Mesías, Juan y su compañero Andrés habían escuchado y seguido durante un tiempo al Bautista. Un buen día, éste señala a Jesús con el dedo, llamándolo Cordero de Dios. Inmediatamente, Juan y Andrés lo entienden: ¡el Mesías esperado es Él! Y, dejando al Bautista, empiezan a seguir a Jesús.
      Jesús oye los pasos tras Él. Se gira y fija la mirada en los que le seguían. Las miradas se cruzan entre Jesús y aquellos hombres sencillos. Éstos quedan prendados. Esta mirada remueve sus corazones y sienten el deseo de estar con Él: «¿Dónde vives?» (Jn 1,38), le preguntan. «Venid y lo veréis» (Jn 1,39), les responde Jesús. Los invita a ir con Él y a mirar, contemplar.
      Van, y lo contemplan escuchándolo. Y conviven con Él aquel atardecer, aquella noche. Es la hora de la intimidad y de las confidencias. La hora del amor compartido. Se quedan con Él hasta el día siguiente, cuando el sol se alza por encima del mundo.
      Encendidos con la llama de aquel «Sol que viene del cielo, para iluminar a los que yacen en las tinieblas» (cf. Lc 1,78-79), marchan a irradiarlo. Enardecidos, sienten la necesidad de comunicar lo que han contemplado y vivido a los primeros que encuentran a su paso: «¡Hemos encontrado al Mesías!» (Jn 1,41). Los santos también lo han hecho así. San Francisco, herido de amor, iba por las calles y plazas, por las villas y bosques gritando: «El Amor no está siendo amado».
      Lo esencial en la vida cristiana es dejarse mirar por Jesús, ir y ver dónde se aloja, estar con Él y compartir. Y, después, anunciarlo. Es el camino y el proceso que han seguido los discípulos y los santos. Es nuestro camino.

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  2. VERSIONE IN INGLESE DI GIOVEDì 4 GENNAIO 2018

    Holy Gospel of Jesus Christ according to Saint John 1:35-42.
    John was standing with two of his disciples,
    and as he watched Jesus walk by, he said, "Behold, the Lamb of God."
    The two disciples heard what he said and followed Jesus.
    Jesus turned and saw them following him and said to them, "What are you looking for?" They said to him, "Rabbi" (which translated means Teacher), "where are you staying?"
    He said to them,"Come, and you will see." So they went and saw where he was staying, and they stayed with him that day. It was about four in the afternoon.
    Andrew, the brother of Simon Peter, was one of the two who heard John and followed Jesus.
    He first found his own brother Simon and told him, "We have found the Messiah" (which is translated Anointed).
    Then he brought him to Jesus. Jesus looked at him and said, "You are Simon the son of John; you will be called Kephas" (which is translated Peter).

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    1. REFLECTION OF LELLA

      PRAYER: I pray the Holy Spirit, help me to read the word of the Gospel inspired by you, to understand what you want me to include, for our Lord Jesus Christ and for the tremendous sacrifice he has done for us, his children.

      - John the Baptist announces that Jesus is the Lamb of God, already in the preceding verses had said, "Behold, the Lamb of God, behold him who takes away the sin of the world is he of whom I said, After me cometh a man which I ranks ahead of me because he existed before. I do not know him, but I came baptizing with water, that he might be revealed to Israel "John bore witness, saying," I saw the Spirit descending like a dove from heaven and resting on him. I do not know him, but he who sent me to baptize with water told me, the man on whom you see the Spirit descend and remain, this is he who baptizes with the Holy Spirit. and I have seen and have borne witness that this is the Son of God. "
      Now he speaks directly to his disciples as to invite them to follow him, as if to say, behold, he whom I have prepared the way, follow him. And these if they did not say it twice, immediately began to follow Jesus' question that Jesus asks them dry: All 'invitation to know Jesus, we need to move and begin to follow him, as did the disciples of John, we need to ask Him what we want, we must have a clear idea and know if we want to truly follow Jesus, then He will allow us to follow him, lead us to his home, there will his home.
      This means at the bottom, enter into his kingdom. Fill us with thanks, but if you do not follow, if you do not listen to his word, we will not reap the fruits of faith.
      The following passage shows us that nothing happens by chance, the first who followed Jesus was Andrew and he brought his brother Simon Peter, who became the leader of the nascent Church, the encounter with Jesus thus becomes the meeting with the Church and if we go back the question of the first disciples: "Rabbi, where are you staying? "We also have the answer, Jesus abode where there are two or more people who follow him, that is the Church.
      Now we see that many call themselves Catholics or Christians, but non-practicing, I would like to spend a moment to say that it is not for us to judge, but it is up to us to live the Church, without looking at who does it better or worse than us, because all the imperfections, all obstacles, all sins are put between us and Jesus to keep us from getting to him, and none more so than men, you know fall into sin.
      Satan is like a parasite that gets hold of us through our own sin, and often, if not able to enter directly into us, it does so using what are our downfall, language and thought, through the trial and slander. We use our language and thought, to ask God to protect us from this monster parasite, we pray for those who we believe are wrong, instead of judging him, and let's not transmit the parasite from sin.

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    2. Fr. Josep Mª MASSANA i Mola OFM
      (Barcelona, Spain)

      Today, the Gospel reminds us of the vocational circumstances of Jesus' first disciples. To get ready for the advent of the Messiah, John and his friend Andrew had listened to, and followed for a while, John the Baptist. One day, John the Baptist, points out to Jesus, by calling him the Lamb of God. On hearing this, John and Andrew understand that He is the long-waited Messiah! And, by leaving the Baptist, they set to follow Jesus.

      Jesus hears them behind. He turns and sees them following. Jesus and those unassuming men exchange glances. They remain captivated. Jesus' gaze turns their hearts over and they feel the need to stay on with him: «Where are you staying?» (Jn 1:38), they ask him. «Come and see» (Jn 1:39), answers Jesus. He invites them to remain, to see, to meditate.

      They go, and they contemplate Him while listening to Him. And they spend the evening and the night with Him. It is a time of closeness and confidences. A time of love sharing. They remain with Him until the following morning. When the Sun rises over the world.

      Stirred up with the flame of that «sunrise which shines upon those who sit in darkness and the shadow of death...» (cf. Lk 1:78-79), they set forth to irradiate it. Exalted, they feel the urge to communicate what they have seen and lived to the first ones they may meet: «We have found the Messiah!» (Jn 1:41). Many saints have also done it similarly. St. Frances, love wounded, went about streets and squares, hamlets and woods, shouting: «Love is not loved!».

      In our Christian life, the essential part is to allow Jesus to gaze into us, to go and see where he stays, to stay with him and to share. And, afterwards, to announce it. This is the way and procedure followed by the disciples and saints. It is our way.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI GIOVEDI 4 GENNAIO 2018.

    Jour liturgique : Temps de Noël - Avant l'Épiphanie: 4 janvier

    Martyrologe 4 janvier: Elizabeth Ann Seton
    Texte de l'Évangile (Jn 1,35-42): Le lendemain, Jean Baptiste se trouvait de nouveau avec deux de ses disciples. Posant son regard sur Jésus qui allait et venait, il dit: «Voici l'Agneau de Dieu». Les deux disciples entendirent cette parole, et ils suivirent Jésus. Celui-ci se retourna, vit qu'ils le suivaient, et leur dit: «Que cherchez-vous?». Ils lui répondirent: «Rabbi (c'est-à-dire: Maître), où demeures-tu?». Il leur dit: «Venez, et vous verrez». Ils l'accompagnèrent, ils virent où il demeurait, et ils restèrent auprès de lui ce jour-là. C'était vers quatre heures du soir. André, le frère de Simon-Pierre, était l'un des deux disciples qui avaient entendu Jean Baptiste et qui avaient suivi Jésus. Il trouve d'abord son frère Simon et lui dit: «Nous avons trouvé le Messie (autrement dit: le Christ). André amena son frère à Jésus. Jésus posa son regard sur lui et dit: «Tu es Simon, fils de Jean; tu t'appelleras Képha» (ce qui veut dire: “pierre”).

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    1. REFLEXION DE LELLA

      PRIERE :" Je t'en prie Esprit Saint, aide-moi à lire la parole de l'Evangile inspiré par TOI, à comprendre ce que TU veut que je comprenne, par notre Seigneur Jésus-Christ et pour l'énorme sacrifice qu'il a fait pour nous, ses enfants."

      - Jean le Baptiste annonce que Jésus est l'agneau de Dieu, déjà dans les versets précédents il avait dit: "Voilà l'agneau de Dieu, celui qui enlève le péché du monde! Voilà celui dont je dis: après moi un homme vient qui m'est passé devant, parce qu'il était avant moi. Je ne le connaissais pas, mais je suis venu baptiser avec l'eau pour que lui fût manifesté à Israël "Jean rendit témoignage en disant: J'ai vu l'Esprit descendre comme une colombe du ciel et se poser sur LUI. Je ne le connaissais pas, mais celui qui m'a envoyé baptiser avec l'eau m'avait dit: l'homme sur lequel tu verras descendre et rester l'Esprit, c'est celui qui baptise en Esprit Saint. Et j'ai vu et j'ai rendu témoignage que celui-ci est le Fils de Dieu." Maintenant il s'adresse à ses disciples directement comme pour les inviter à le suivre, comme pour dire, voilà, celui à qui j'ai préparé la voie suivez le. Et ceci ils ne se le firent pas dire deux fois, tout de suite ils se mirent à suivre Jésus. La question que Jésus leur pose est sèche: "qu'est-ce que vous cherchez? " " où demeures tu maître? " A l'invitation de connaître Jésus, nous devons nous bouger et commencer à le suivre, comme firent les disciples de Jean, nous devons lui demander ce que nous voulons, nous devons avoir les idées claires et savoir si nous voulons vraiment suivre Jésus, alors Il nous permettra de le suivre, il nous mènera dans sa demeure, il en fera son domicile. "où" "quoi" ? Cela signifie au fond, entrer dans son royaume. Il nous remplira de grace, mais si nous ne le suivons pas, si nous n'écoutons pas sa Parole, nous ne pourrons pas cueillir les fruits de la foi. Le passage suivant nous fait comprendre comme rien n'arrive par hasard; le premier qui suivit Jésus fut André et il l'apporta à son frère Simon Pierre, qui deviendra le chef de l'Église naissante; la rencontre avec Jésus devient ainsi la rencontre avec l'Église et si nous revenons à la question des premiers disciples: Rabbi où demeures tu? Nous avons aussi la réponse, Jésus demeure où il y a deux ou plusieurs personnes qui le suivent, ceci est l'Église. Maintenant nous voyons que nombreux se définissent comme catholiques ou chrétiens, mais pas pratiquants; je voudrais dépenser un instant pour dire qu'il ne nous appartient pas de juger, mais c'est à nous qu'il appartient de vivre l'Église, sans regarder qui le fait mieux ou moins bien que nous, parce que toutes les imperfections, tous les obstacles, tous les péchés, serons mis entre nous et Jésus pour nous empêcher d'arriver à lui et personne plus que les hommes savent tomber dans le péché. Satan est comme un parasite qui s'approprie vraiment de nous à travers notre péché et souvent, s'il ne réussit pas à entrer en nous directement, il le fait en utilisant ceux qui sont notre ruine, la langue et la pensée à travers le jugement et la médisance. Nous utilisons notre langue et la pensée, pour demander à Dieu de nous défendre de ce monstre parasite, prions pour celui qui selon nous se trompe, au lieu de le juger, et ne nous faisons pas transmettre le péché du parasite.

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    2. Commentaire de l'Abbé Josep Mª MASSANA i Mola OFM
      (Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui, l'Evangile nous rappelle les circonstances de la vocation des premiers disciples de Jésus. Pour se préparer à la venue du Messie, Jean et son compagnon André avaient entendu et suivi le Baptiste pendent quelque temps. Un beau jour, celui-ci leur indiqua Jésus du doigt en l'appelant l'Agneau de Dieu. Tout de suite, Jean et André comprirent ces paroles: C'est Lui, le Messie attendu! Et, en abandonnant le Baptiste, ils suivirent Jésus. Jésus entend les pas derrière lui. Il se retourne et fixe son regard sur ceux qui le suivent. Les regards se croissent entre Jésus et ces hommes simples. Ceux-ci restent captivés. Ce regard renverse leur cœur et ils sentent le désir de rester auprès de Lui: «Rabbi, où demeures-tu?» (Jn 1,38), Lui demandent-ils, «Venez, et vous verrez» (Jn 1,39), leur dit Jésus. Il les invite à lui suivre, à regarder et à contempler. Ils y vont, et le regardent en l'écoutant. Et, à la tombée de jour, cette nuit, ils restent auprès de lui. C'est l'heure de l'intimité et des confidences. L'heure de l'amour partagé. Ils demeurent avec Lui jusqu'au lendemain, lorsque le soleil se lève sur le monde. Embrasés par les flammes de «l'astre qui est venu nous visiter du haut des cieux, pour guider ceux qui demeurent dans les ténèbres» (cf. Lc 1,78-79), ils s'en vont pour l'irradier. Excités, ils sentent la nécessité de communiquer aux premiers gens qu'ils rencontrent sur leur chemin, ce qu'ils ont pu voir et vivre: «Nous avons trouvé le Messie!» (Jn 1,41). Les saints ont agi de même. Saint François, blessé d'amour, allait par les rues et les places, par les hameaux et les bois, en criant: «L'Amour n'est pas aimé!». Dans la vie chrétienne l'essentiel c'est de se laisser regarder par Jésus, aller voir où Il demeure, vivre avec Lui et partager. Et, après, l'annoncer. C'est le chemin et le processus que les disciples et les saints ont suivi. C'est notre chemin.

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