mercoledì 11 aprile 2018

(Gv 3,31-36 )Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.



VANGELO DI GIOVEDì 12 APRILE 2018
(Gv 3,31-36 )Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.


Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o santo Spirito, e manda a noi dal cielo, un raggio della tua luce …. che illumini la tua parola e la faccia riflettere nel mio cuore e nella mia mente.


Dall’ alto viene l’aiuto, la luce dello Spirito, l’ amore del Padre per tutti noi figli. Dall' alto viene Gesù, per tutti noi, se lo accettiamo, se lo riconosciamo. Purtroppo noi, spesso, non comprendiamo e ci limitiamo a rinunciare a quello che ci sfugge.
La nostra vita, come quella di Nicodemo, si basa su valori terreni che oserei definire “ terra terra” e che non tengono conto della spiritualità che è comunque insita in ognuno di noi, ma che troppo spesso viene soffocata dalla materialità.
Riuscire a considerare invece la parte spirituale la più importante nella nostra vita, apre un nuovo scenario.
Riceviamo la forza dallo Spirito Santo, e grazie a questa ci possiamo affidare completamente a Dio. Sarebbe una grande conquista se riuscissimo a mettere sempre in pratica l’ affidamento al Signore, anche se mi rendo conto che è questa la cosa più difficile; perché tutto è facile quando va tutto bene, ma nelle difficoltà, quando occorre tutto il nostro coraggio, per difendere le nostre scelte cristiane, allora si che abbiamo bisogno di tutti i doni dello Spirito Santo… chiediamo e ci sarà dato.
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COMMENTO DI:
Rev. D. Melcior QUEROL i Solà
(Ribes de Freser, Girona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci invita a lasciar di essere “terrenali”, a smettere di essere uomini che solo parlano di cose mondane, per parlare e darci da fare come «chi viene dall’alto» (Gv 3,31), che è Gesù. In questo testo vediamo –ancora una volta- che nella radicalità del Vangelo non ci sono mezzi termini. È necessario che in tutti i momenti e in tutte le circostanze ci sforziamo per avere lo stesso pensiero di Dio, avere l’ambizione di sentire gli stessi sentimenti di Cristo, e aspiriamo guardare gli uomini e le circostanze con lo stesso sguardo del Verbo fatto uomo. Se agiamo come “chi viene dall’alto” scopriremo tutte le cose positive che continuamente succedono intorno a noi, perché l’amore di Dio è una continua azione in favore dell’uomo. Se veniamo dall’alto ameremo tutti quanti senza eccezioni, facendo della nostra vita un invito per gli altri a fare lo stesso.
«Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti» (Gv 3,31), per questo può servire ad ogni uomo e ad ogni donna giustamente in quello di cui ha bisogno; inoltre «attesta ciò che ha visto e udito» (Gv 3,32). E il suo servizio porta la marca della gratuità. Questa attitudine di servire senza sperare nulla in cambio, senza aspettare la risposta dell’altro, crea un ambiente profondamente umano e di rispetto alla libera scelta della persona; questa attitudine si contagia e gli altri si sentono liberamente mossi a rispondere ed agire della stessa forma.
Servizio e testimonianza vanno sempre insieme l’uno con l’altro, si identificano. Il nostro mondo ha bisogno di ciò che è autentico: che più autentico della parola di Dio? Che più autentico di colui che «dà lo Spirito senza misura »(Gv 3,34)? È per questo che «chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero» (Gv 3,33).
“Credere nel Figlio” significa avere vita eterna, significa che i giorno del Giudizio non pesa sul credente, perché è già stato giudicato e con un giudizio favorevole; al contrario «chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui» (Gv 3,36)… fino a che non creda.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI GIOVEDì 12 APRILE 2018
    Día litúrgico: Jueves II de Pascua
    Texto del Evangelio (Jn 3,31-36): El que viene de arriba está por encima de todos: el que es de la tierra, es de la tierra y habla de la tierra. El que viene del cielo, da testimonio de lo que ha visto y oído, y su testimonio nadie lo acepta. El que acepta su testimonio certifica que Dios es veraz. Porque aquel a quien Dios ha enviado habla las palabras de Dios, porque da el Espíritu sin medida. El Padre ama al Hijo y ha puesto todo en su mano. El que cree en el Hijo tiene vida eterna; el que rehúsa creer en el Hijo, no verá la vida, sino que la cólera de Dios permanece sobre él.


    MI REFLEJO
    ORACIÓN
    Ven, Espíritu Santo, y nos envía desde el cielo un rayo de tu luz .... que ilumine tu palabra y que la gente piense en mi corazón y en mi mente.
    Desde la parte superior es la ayuda, la luz del Espíritu, el amor del Padre para todos nosotros los niños. Desde la cima es Jesús, para todos nosotros, si lo aceptamos, lo reconozcamos. Por desgracia, a menudo no entendemos y nos damos por vencidos lo que nos falta.
    Nuestra vida, como Nicodemo, se basa en el valor de la tierra que yo llamaría "pies en la tierra" y no toman en cuenta la espiritualidad que todavía está dentro de cada uno de nosotros, pero que es demasiado a menudo sofocada por la materialidad.
    La gestión a considerar en cambio la parte espiritual, la más importante de nuestras vidas, se abre una nueva posibilidad.
    Nosotros recibimos la fuerza del Espíritu Santo, y gracias a esto podemos confiar completamente a Dios.
    Sería un gran logro si siempre podemos poner en práctica la confianza en el Señor, aunque me doy cuenta de que esto es lo más difícil; porque todo es fácil cuando todo está bien, pero en las dificultades, cuando se necesita todo nuestro coraje, para defender nuestras opciones cristianas, entonces necesitamos todos los dones del Espíritu Santo ... pregunte y vamos a recibir.

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    1. COMENTARIO DE:
      Rev. D. Melcior QUEROL i Solà
      (Ribes de Freser, Girona, España)

      Hoy, el Evangelio nos invita a dejar de ser “terrenales”, a dejar de ser hombres que sólo hablan de cosas mundanas, para hablar y movernos como «el que viene de arriba» (Jn 3,31), que es Jesús. En este texto vemos —una vez más— que en la radicalidad evangélica no hay término medio. Es necesario que en todo momento y circunstancia nos esforcemos por tener el pensamiento de Dios, ambicionemos tener los mismos sentimientos de Cristo y aspiremos a mirar a los hombres y las circunstancias con la misma mirada del Verbo hecho hombre. Si actuamos como “el que viene de arriba” descubriremos el montón de cosas positivas que pasan continuamente a nuestro alrededor, porque el amor de Dios es acción continua a favor del hombre. Si venimos de lo alto amaremos a todo el mundo sin excepción, siendo nuestra vida una tarjeta de invitación para hacer lo mismo.
      «El que viene de arriba está por encima de todos» (Jn 3,31), por esto puede servir a cada hombre y a cada mujer justo en aquello que necesita; además «da testimonio de lo que ha visto y oído» (Jn 3,32). Y su servicio tiene el sello de la gratuidad. Esta actitud de servir sin esperar nada a cambio, sin necesitar la respuesta del otro, crea un ambiente profundamente humano y de respeto al libre albedrío de la persona; esta actitud se contagia y los otros se sienten libremente movidos a responder y actuar de la misma manera.
      Servicio y testimonio siempre van juntos, el uno y el otro se identifican. Nuestro mundo tiene necesidad de aquello que es auténtico: ¿qué más auténtico que las palabras de Dios?, ¿qué más auténtico que quien «da el Espíritu sin medida» (Jn 3,34)? Es por esto que «el que acepta su testimonio certifica que Dios es veraz» (Jn 3,33).
      “Creer en el Hijo” quiere decir tener vida eterna, significa que el día del Juicio no pesa encima del creyente porque ya ha sido juzgado y con un juicio favorable; en cambio, «el que rehúsa creer en el Hijo, no verá la vida, sino que la cólera de Dios permanece sobre él» (Jn 3,36)..., mientras no crea.

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  2. VERSIONE IN FRANCESE DI GIOVEDI 12 APRILE 2018.

    Jour liturgique : Temps de Pâques - 2e Semaine: Jeudi

    Texte de l'Évangile (Jn 3,31-36): Celui qui vient d'en haut est au-dessus de tout. Celui qui est de la terre est terrestre, et il parle de façon terrestre. Celui qui vient du ciel rend témoignage de ce qu'il a vu et entendu, et personne n'accepte son témoignage. Mais celui qui accepte son témoignage certifie par là que Dieu dit la vérité. En effet, celui que Dieu a envoyé dit les paroles de Dieu, car Dieu lui donne l'Esprit sans compter. Le Père aime le Fils et a tout remis dans sa main. Celui qui croit au Fils a la vie éternelle; celui qui refuse de croire en lui ne verra pas la vie, mais la colère de Dieu demeure sur lui.


    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens ô saint Esprit, et envoie nous du ciel, un rayon de ta lumière...... qui éclaires ta Parole et la fait réfléchir dans mon coeur et dans mon esprit.

    - Dans haut nous vient l'aide, la lumière de l'Esprit, l'amour du Père pour nous tous ses enfants. Dans haut viens Jésus, pour nous tous, si nous l'acceptons, que nous le reconnaissons. Malheureusement nous ne comprenons pas, et souvent nous nous limitons à renoncer à ce qui nous fuit. Notre vie comme celle de Nicodème se basent sur des valeurs terrestre que j'oserais définir comme "terre à terre" et qui ne tiennent pas compte de la spiritualité qui est inhérente de toute façon en chacun de nous, mais qui est étouffée trop souvent par la matérialité. Par contre réussir à considérer la partie spirituelle la plus importante dans notre vie, ouvre un nouveau décor. Nous recevons la force de l'Esprit Saint, et grâce à cela nous pouvons nous confier complètement à Dieu. Ce serait une grande conquête si nous réussissions à mettre toujours en pratique notre confiance envers le Seigneur, même si je me rends compte que c'est ceci la chose la plus difficile; parce que tout est facile quand tout va bien, mais dans les difficultés, quand il nous faut tout notre courage, pour défendre notre Croyance choisies, alors que nous avons besoin de tous les Dons de l'Esprit Saint.... demandons et il nous sera donné.

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    1. Commentaire de l'Abbé Melcior QUEROL i Solà
      (Ribes de Freser, Girona, Espagne)

      Aujourd'hui, l'Évangile nous invite à cesser d'être “terrestres”, à cesser d'être des hommes qui ne parlent que de choses mondaines, pour parler et agir comme «Celui qui vient d'en haut» (Jn 3,31), Jésus. Dans ce texte nous voyons —encore une fois— que dans la radicalité évangélique il n'y a guère de moyen terme. À tout moment et en toutes circonstances, il faut nous efforcer d'avoir la pensée de Dieu, les sentiments mêmes du Christ et d'aspirer à regarder les hommes et les circonstances du même regard que celui du Verbe devenu homme. Si nous agissons comme “celui qui vient d'en haut” nous pourrons découvrir le tas des choses positives qui arrivent tout le temps autour de nous, car l'amour de Dieu est action continue en faveur de l'homme. Si nous venons d'en haut, nous aimerons tout le monde sans exception, et notre vie sera une invitation à agir de la même façon.

      «Celui qui vient d'en haut est au-dessus de tout» (Jn 3,31), et pour cela Il peut servir chaque homme, chaque femme, justement dans ce dont ils ont besoin; en plus, «Il rend témoignage de ce qu'il a vu et entendu» (Jn 3,32). Et son service a le sceau de la gratuité. Cette attitude de servir sans rien attendre en retour, sans avoir besoin de la réponse d'autrui, crée une ambiance profondément humaine et de respect pour le libre arbitre de la personne; cette attitude se répand et les autres se sentent librement poussés à répondre et réagir de la même manière.

      Service et témoignage vont toujours de pair, l'un s'identifie à l'autre. Notre monde a besoin de ce qui est authentique. Et quoi de plus authentique que les paroles de Dieu? Quoi de plus authentique que celui qui «donne l'Esprit sans compter» (Jn 3,34)? C'est pour cela, d'ailleurs, que «celui qui accepte son témoignage certifie par là que Dieu dit la vérité» (Jn 3,33).

      “Croire au Fils” veut dire avoir la vie éternelle, et cela signifie que le jour du Jugement ne pèse pas sur le croyant qui a été déjà jugé favorablement; par contre, «celui qui refuse de croire en Lui ne verra pas la vie, mais la colère de Dieu demeure sur lui» (Jn 3,36)..., tant qu'il ne croit pas.

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  3. VERSIONE IN INGLESE DI GIOVEDì 12 APRILE 2018
    Liturgic day: Thursday 2nd of Easter
    Gospel text (Jn 3,31-36): He who comes from above is above all; he who comes from the earth belongs to the earth and his words, too, are earthly. The One who comes from heaven speaks of the things he has seen and heard; he bears witness to this but no one accepts his testimony. Whoever does receive his testimony acknowledges the truthfulness of God. The one sent by God speaks God's words and gives the Spirit without measure. For the Father loves the Son and has entrusted everything into his hands. Whoever believes in the Son lives with eternal life, but he who will not believe in the Son will never know life and always faces the justice of God.


    MY REFLECTION
    PRAYER
    Come, Holy Spirit, and send us from heaven a ray of your light .... that enlighten your word and make people think in my heart and in my mind.
    From the top is the help, the light of the Spirit, the Father's love for all of us children. From the top is Jesus, for all of us, whether we accept it, whether we recognize it. Unfortunately, we often do not understand and we just give up what we miss.
    Our life, like Nicodemus, is based on land values that I would call "down to earth" and do not take account of the spirituality that is still within each of us, but that is too often stifled by materiality.
    Managing to consider instead the spiritual part, the most important in our lives, opens a new stage.
    We receive power when the Holy Spirit, and thanks to this we can trust completely to God.
    It would be a great achievement if we could always put into practice the trust in the Lord, although I realize that this is the hardest thing; because everything is easy when it's all right, but in the difficulties, when you need all our courage, to defend our Christian choices, then we need all the gifts of the Holy Spirit ... ask and we shall receive.

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    1. COMMENT OFF:
      Fr. Melcior QUEROL i Solà
      (Ribes de Freser, Girona, Spain)

      Today, the Gospel invites us to cease being so “worldly”, to stop being men who can only speak about mundane things, to speak and behave instead as «he who comes from above» (Jn 3:31), who is Jesus. In this text we see —once more— that in evangelic radicalism there is no happy medium. We must always strive to follow God's thinking, endeavor to share Christ's feelings and aim at seeing men and their circumstances with the same spirit of the Word made flesh. If we behave as “he who comes from above” we shall discover the multitude of positive things happening all the time around us, for God's love is a continued action in favor of man. If we come from above we shall love everybody without exception, and our life will be an open invitation for others to do the same.
      «He who comes from above is above all» (Jn 3:31). This is why He can be so helpful to every man and woman where they need help; furthermore «the One who comes from heaven speaks of the things he has seen and heard» (Jn 3:32). And his service costs nothing. This attitude of service without expecting anything in return, without needing a reply from the others, creates a profoundly human and respectful ambiance towards each person's free will; this is a contagious attitude that freely impels others to respond and behave in very much the same way.
      Service and testimony go always together, they identify one another. Our world needs authenticity: and what can be more authentic than God's words? what is there more authentic than He who «gives the Spirit without measure» (Jn 3:34)? This is why «whoever does receive his testimony acknowledges the truthfulness of God» (Jn 3:33).
      “Believing in the Son” means to have eternal life; it also means that Judgement day is not hanging over believers because they have already been judged and received a favorable sentence; on the other hand, «he who will not believe in the Son will never know life and always faces the justice of God» (Jn 3:36)... until he believes.

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