VANGELO
(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.
COMMENTO DI:
P. Julio César RAMOS González SDB
(Mendoza, Argentina)
Oggi, Gesù ci mostra il re (il Padre) che invita –per mezzo dei suoi ”servi” (i profeti )- al banchetto dell’alleanza di suo Figlio con l’umanità (la salvazione). Prima lo fece con Israele, «ma questi non volevano venire» (Mt 22,3). Di fronte al rifiuto, il Padre continua ad insistere: « Ecco, ho preparato il mio pranzo; (...) tutto è pronto; venite alle nozze!» (Mt 22,4). Ma questo disprezzo: lo scherno e morte dei servi, provoca l’invio di soldati, la morte di quegli omicidi e l’incendio della “loro” città (cf. Mt 22,6-7): Gerusalemme.
E’ così, che per mezzo di altri “servi” (gli apostoli) –inviati ad andare «ai crocicchi delle strade» (Mt 22,9): «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli...», dirà più tardi il Signore Gesù in Mt 28,19- siamo stati invitati noi, il resto dell’umanità, vuol dire «tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali» (Mt 22,10): la Chiesa. Ma non è tutto; il quesito è che non basta trovarsi nella sala delle nozze perché invitati, ma c’entra pure, e molto, la dignità con cui ci si sta («l’abito nuziale», cf. Mt 22,12). San Geronimo commentò al riguardo: «I vestiti da festa sono i comandamenti del Signore e le opere compiute secondo la Legge ed il Vangelo che sono i vestiti dell’uomo nuovo». Cioè, le opere di carità con cui bisogna accompagnare la fede.
Sappiamo che Madre Teresa, ogni notte, usciva per le strade di Calcutta a raccogliere moribondi per dar loro, con amore, una morte degna: puliti, avvolti in coltri e, se era possibile, battezzati. In un’occasione commentò: «Non ho paura di morire, perché quando sarò d’avanti al Padre, ci saranno tanti poveri, che Gli ho mandato con il vestito nuziale, che sapranno difendermi». Beata lei! –Impariamo da lei la lezione!
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Vieni nei cuori dei tuoi fedeli, in me che scrivo ed in chi legge, vieni ad illuminare i nostri cuori e a farci venire fame di Te, fame da affamati, sete da assetati, fa che senza di te non possiamo vivere e che ti cerchiamo come la cerva anela ai corsi d'acqua, per Cristo nostro Signore.
Il re ha scelto un popolo e l' ha invitato ad un banchetto, ma questo popolo non ha accettato l' invito, e allora ha invitato altre persone, che erano pagane, emarginate, tutte persone che per quel popolo non avevano diritti... questa cosa mi fa pensare che questo invito fu una grande possibilità per il suo popolo, ma che non ne approfittò e questo decretò la loro condanna.
Il banchetto di nozze rappresenta la condivisione del regno di Dio, che inizia dalla nostra adesione sulla terra. Se in noi non c' è il desiderio di partecipare al banchetto, avremo sempre altre fami di cui saziarci e altre fonti alle quali dissetarci, ma nessuna di queste ci condurrà al regno di Dio.
Ricordiamo la samaritana al pozzo, alla quale Gesù disse « Chiunque beve di quest' acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell' acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna ». Aderire al progetto di Dio vuol dire indossare la veste di chi si vuole rivestire della sua essenza di figlio di Dio, vuol dire accettare il Vangelo e farlo nostro.
La stanza è piena di commensali, alcuni buoni ed altri no, ma chi non si sarà per niente impegnato in un cammino di fede, chi
" sembrerà " fedele a Dio, ma non lo sarà veramente, verrà smascherato e sarà troppo tardi. A Dio niente è nascosto, il nostro cuore è un libro aperto davanti a Lui, sa perfettamente quello che proviamo, conosce le nostre infedeltà e i nostri difetti, non cerca la perfezione, ma vede la verità "Salmo 19- Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.-"
E' inutile camuffare la nostra fede, far vedere che siamo bravi cristiani, meglio essere mediocri ma desiderosi di migliorare, che falsi; perché possiamo ingannare gli uomini, ma non Dio.
Possiamo sfuggire alla giustizia umana, con la nostra furbizia o con le conoscenze corrotte, ma non a quella divina.
Possiamo entrare nelle grazie degli uomini con falsi abiti, ma non sfuggirà nulla a Dio...
Convertiamoci veramente, con umiltà mettiamoci davanti al nostro re e chiediamo perdono finchè siamo in tempo, prima che il Signore decreti anche per noi la sua condanna... nessuno sa quando verrà il giorno del giudizio.
Oggi mi hanno chiesto cosa vuol dire "vivere il Vangelo" non ho trovato risposta migliore che: vivere amando , sopratutto chi ci sembra più lontano da Dio, perchè noi possiamo essere per loro, la possibilità di capire che Dio li ama. Un pò come se fossimo la trasmissione "chi l'ha visto?" per chi si è perduto!
(Mt 22,1-14) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.
COMMENTO DI:
P. Julio César RAMOS González SDB
(Mendoza, Argentina)
Oggi, Gesù ci mostra il re (il Padre) che invita –per mezzo dei suoi ”servi” (i profeti )- al banchetto dell’alleanza di suo Figlio con l’umanità (la salvazione). Prima lo fece con Israele, «ma questi non volevano venire» (Mt 22,3). Di fronte al rifiuto, il Padre continua ad insistere: « Ecco, ho preparato il mio pranzo; (...) tutto è pronto; venite alle nozze!» (Mt 22,4). Ma questo disprezzo: lo scherno e morte dei servi, provoca l’invio di soldati, la morte di quegli omicidi e l’incendio della “loro” città (cf. Mt 22,6-7): Gerusalemme.
E’ così, che per mezzo di altri “servi” (gli apostoli) –inviati ad andare «ai crocicchi delle strade» (Mt 22,9): «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli...», dirà più tardi il Signore Gesù in Mt 28,19- siamo stati invitati noi, il resto dell’umanità, vuol dire «tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali» (Mt 22,10): la Chiesa. Ma non è tutto; il quesito è che non basta trovarsi nella sala delle nozze perché invitati, ma c’entra pure, e molto, la dignità con cui ci si sta («l’abito nuziale», cf. Mt 22,12). San Geronimo commentò al riguardo: «I vestiti da festa sono i comandamenti del Signore e le opere compiute secondo la Legge ed il Vangelo che sono i vestiti dell’uomo nuovo». Cioè, le opere di carità con cui bisogna accompagnare la fede.
Sappiamo che Madre Teresa, ogni notte, usciva per le strade di Calcutta a raccogliere moribondi per dar loro, con amore, una morte degna: puliti, avvolti in coltri e, se era possibile, battezzati. In un’occasione commentò: «Non ho paura di morire, perché quando sarò d’avanti al Padre, ci saranno tanti poveri, che Gli ho mandato con il vestito nuziale, che sapranno difendermi». Beata lei! –Impariamo da lei la lezione!
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, Vieni nei cuori dei tuoi fedeli, in me che scrivo ed in chi legge, vieni ad illuminare i nostri cuori e a farci venire fame di Te, fame da affamati, sete da assetati, fa che senza di te non possiamo vivere e che ti cerchiamo come la cerva anela ai corsi d'acqua, per Cristo nostro Signore.
Il re ha scelto un popolo e l' ha invitato ad un banchetto, ma questo popolo non ha accettato l' invito, e allora ha invitato altre persone, che erano pagane, emarginate, tutte persone che per quel popolo non avevano diritti... questa cosa mi fa pensare che questo invito fu una grande possibilità per il suo popolo, ma che non ne approfittò e questo decretò la loro condanna.
Il banchetto di nozze rappresenta la condivisione del regno di Dio, che inizia dalla nostra adesione sulla terra. Se in noi non c' è il desiderio di partecipare al banchetto, avremo sempre altre fami di cui saziarci e altre fonti alle quali dissetarci, ma nessuna di queste ci condurrà al regno di Dio.
Ricordiamo la samaritana al pozzo, alla quale Gesù disse « Chiunque beve di quest' acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell' acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna ». Aderire al progetto di Dio vuol dire indossare la veste di chi si vuole rivestire della sua essenza di figlio di Dio, vuol dire accettare il Vangelo e farlo nostro.
La stanza è piena di commensali, alcuni buoni ed altri no, ma chi non si sarà per niente impegnato in un cammino di fede, chi
" sembrerà " fedele a Dio, ma non lo sarà veramente, verrà smascherato e sarà troppo tardi. A Dio niente è nascosto, il nostro cuore è un libro aperto davanti a Lui, sa perfettamente quello che proviamo, conosce le nostre infedeltà e i nostri difetti, non cerca la perfezione, ma vede la verità "Salmo 19- Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.-"
E' inutile camuffare la nostra fede, far vedere che siamo bravi cristiani, meglio essere mediocri ma desiderosi di migliorare, che falsi; perché possiamo ingannare gli uomini, ma non Dio.
Possiamo sfuggire alla giustizia umana, con la nostra furbizia o con le conoscenze corrotte, ma non a quella divina.
Possiamo entrare nelle grazie degli uomini con falsi abiti, ma non sfuggirà nulla a Dio...
Convertiamoci veramente, con umiltà mettiamoci davanti al nostro re e chiediamo perdono finchè siamo in tempo, prima che il Signore decreti anche per noi la sua condanna... nessuno sa quando verrà il giorno del giudizio.
Oggi mi hanno chiesto cosa vuol dire "vivere il Vangelo" non ho trovato risposta migliore che: vivere amando , sopratutto chi ci sembra più lontano da Dio, perchè noi possiamo essere per loro, la possibilità di capire che Dio li ama. Un pò come se fossimo la trasmissione "chi l'ha visto?" per chi si è perduto!
VERSIONE IN SPAGNOLO DI DOMENICA 15 OTTOBRE 2017
RispondiEliminaDía litúrgico: Jueves XX del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Mt 22,1-14): En aquel tiempo, Jesús propuso esta otra parábola a los grandes sacerdotes y a los notables del pueblo: «El Reino de los Cielos es semejante a un rey que celebró el banquete de bodas de su hijo. Envió a sus siervos a llamar a los invitados a la boda, pero no quisieron venir. Envió todavía a otros siervos, con este encargo: ‘Decid a los invitados: Mirad, mi banquete está preparado, se han matado ya mis novillos y animales cebados, y todo está a punto; venid a la boda’. Pero ellos, sin hacer caso, se fueron el uno a su campo, el otro a su negocio; y los demás agarraron a los siervos, los escarnecieron y los mataron. Se airó el rey y, enviando sus tropas, dio muerte a aquellos homicidas y prendió fuego a su ciudad.
Entonces dice a sus siervos: ‘La boda está preparada, pero los invitados no eran dignos. Id, pues, a los cruces de los caminos y, a cuantos encontréis, invitadlos a la boda’. Los siervos salieron a los caminos, reunieron a todos los que encontraron, malos y buenos, y la sala de bodas se llenó de comensales. Entró el rey a ver a los comensales, y al notar que había allí uno que no tenía traje de boda, le dice: ‘Amigo, ¿cómo has entrado aquí sin traje de boda?’. Él se quedó callado. Entonces el rey dijo a los sirvientes: ‘Atadle de pies y manos, y echadle a las tinieblas de fuera; allí será el llanto y el rechinar de dientes’. Porque muchos son llamados, mas pocos escogidos».
COMENTARIO DE:
EliminaP. Julio César RAMOS González SDB
(Mendoza, Argentina)
Hoy, Jesús nos muestra al rey (el Padre), invitando —por medio de sus “siervos” (los profetas)—, al banquete de la alianza de su Hijo con la humanidad (la salvación). Primero lo hizo con Israel, «pero no quisieron venir» (Mt 22,3). Ante la negativa, no deja el Padre de insistir: «Mirad mi banquete está preparado, (...) y todo está a punto; venid a la boda» (Mt 22,4). Pero ese desaire, de escarnio y muerte de los siervos, suscita el envío de tropas, la muerte de aquellos homicidas y la quema de “su” ciudad (cf. Mt 22,6-7): Jerusalén.
Así es que, por otros “siervos” (apóstoles) —enviados a ir por «los cruces de los caminos» (Mt 22,9): «Id, pues, y haced discípulos a todas las gentes bautizándolas...», dirá más tarde el Señor Jesús en Mt 28,19— fuimos invitados nosotros, el resto de la humanidad, es decir, «todos los que encontraron, malos y buenos, y la sala de bodas se llenó de comensales» (Mt 22,10): la Iglesia. Aún así, la cuestión, no es sólo estar en la sala de bodas por la invitación, sino que, tiene que ver también y mucho, con la dignidad con la que se está («traje de boda», cf. v. 12). San Jerónimo comentó al respecto: «Los vestidos de fiesta son los preceptos del Señor y las obras cumplidas según la Ley y el Evangelio que son las vestiduras del hombre nuevo». Es decir, las obras de la caridad con las que se debe acompañar a la fe.
Conocemos que Madre Teresa, todas las noches, salía a las calles de Calcuta a recoger moribundos para darles, con amor, un buen morir: limpios, bien arropados y, si era posible, bautizados. Cierta vez comentó: «No tengo miedo de morir, porque cuando esté delante del Padre, habrá tantos pobres que le entregué con el traje de bodas que sabrán defenderme». ¡Bienaventurada ella! —Aprendamos la lección nosotros.
MI REFLEXIÓN
EliminaORACIÓN
Ven Oh Espíritu Santo, ven en los corazones de tus fieles, en mí y yo escribo en el lector, ven a iluminar nuestros corazones y nos hacen venir a usted hambre, hambre hambriento, sediento de sed, es que no podemos vivir sin ti y que busque como el ciervo anhela las corrientes de agua, por Cristo nuestro Señor.
El rey eligió a un pueblo y lo invitó a un banquete, pero este pueblo no ha aceptado la invitación, y luego invitó a otras personas, que eran paganos, marginados, todos los cuales trabajan para que las personas no tenían derechos ... esto me hace pensar que esta invitación fue una gran oportunidad para su pueblo, sino que se aprovechó de ello y decretó su condena.
El banquete de la boda es el reparto del reino de Dios, que parte de nuestra membresía en la tierra.
Si no está en nosotros el deseo de asistir al banquete, siempre tendremos otra familia que saciados y otras fuentes de las que para saciar nuestra sed, pero ninguno de ellos nos llevará al reino de Dios
Recuerda a la mujer samaritana en el pozo, a quien Jesús dijo: "Todo el que beba de esta agua volverá a tener sed, pero el que beba del agua que yo le daré, no tendrá sed jamás, de hecho, el agua que yo le daré será en él una fuente de agua que salte para vida eterna. "
Cumplir con el plan de Dios que significa vestir la ropa al que quiere jugar su esencia como un hijo de Dios es aceptar el evangelio y hacer habitación nostro.La está lleno de comensales, algunas buenas y otras no, pero los que no se no del todo comprometido en un camino de fe, que "parece" fiel a Dios, pero será muy, desenmascarado y será demasiado tarde.
Para Dios no hay nada oculto, nuestro corazón es un libro abierto delante de él, sabe lo que sentimos, conocer nuestras infidelidades y nuestros defectos, no busca la perfección, pero ve la verdad
Salmo 19 - El sacrificio a Dios es un espíritu contrito, un corazón contrito y humillado, oh Dios, tú no la menosprecies. -
Es inútil disimular nuestra fe, para demostrar que somos buenos cristianos, mejor ser pobre pero con muchas ganas de mejorar, y falsos, porque podemos engañar a los hombres, sino a Dios.
Podemos escapar de la justicia humana, con nuestra astucia o con el conocimiento de corrupto, pero no a la voluntad divina.
Podemos entrar en la buena voluntad de los hombres con ropas falsas, pero no vamos a escapar de cualquier cosa a Dios ..
Convertirnos realmente, vamos humildemente ante nuestro Rey y pedir perdón hasta que tengamos tiempo, antes de que el Señor decreta para nosotros la convicción ... nadie sabe cuando el día del juicio.
Hoy me preguntaron lo que significa "vivir el Evangelio" no he encontrado respuesta mejor que vivir de amor, especialmente los que parecen más lejos de Dios, porque podemos ser para ellos, la capacidad de entender que Dios los ama. Un poco como si estuviéramos en el programa "¿quien los ha visto? " por los que están perdidos!
VERSIONE IN INGLESE DI DOMENICA 15 OTTOBRE 2017
RispondiEliminaLiturgical day: Sunday 28th (A) in Ordinary Time
Gospel text (Mt 22,1-14): Jesus went on speaking to the chief priests and elders in parables: «This story throws light on the kingdom of heaven. A king celebrated the wedding of his son. He sent his servants to call the invited guests to the wedding feast, but the guests refused to come. Again he sent other servants ordering them to say to the invited guests: ‘I have prepared a banquet, slaughtered my fattened calves and other animals, and now everything is ready; come then, to the wedding feast’.
But they paid no attention and went away, some to their fields, and others to their work. While the rest seized the servants of the king, insulted them and killed them. The king became angry. He sent his troops to destroy those murderers and burn their city.
Then he said to his servants: ‘The wedding banquet is prepared, but the invited guests were not worthy. Go, then, to the crossroads and invite everyone you find to the wedding feast’. The servants went out at once into the streets and gathered everyone they found, good and bad alike, so that the hall was filled with guests.
The king came in to see those who were at table, and he noticed a man not wearing the festal garment. So he said to him: ‘Friend, how did you get in without the wedding garment?’. But the man remained silent. So the king said to his servants: ‘Bind his hands and feet and throw him into the dark where there is weeping and gnashing of teeth’. Know that many are called, but few are chosen».
COMMENT OFF:
EliminaFr. Julio César RAMOS González SDB
(Mendoza, Argentina)
Today, Jesus present us with the king (the Father), inviting his guests through his “servants” (the prophets) to the banquet of the Holy Alliance of his Son with Mankind (our salvation). First he did it with Israel, «but they refused to come» (Mt 22:3). Despite the refusal the Father kept on insisting: «I have prepared a banquet, (…) and now everything is ready; come then, to the wedding feast» (v. 4). But that rebuff, seizing the servants, insulting and killing them, makes the king angry, so he sent his troops to destroy the murderers and burn “their” city, (cf. Mt 22:6-7): Jerusalem.
So, consequently, through other “servants” (the apostles) —sent to «the crossroads», (Mt 22:9): «Go, therefore, and make disciples of all nations, baptizing them…», will, our Lord Jesus, in Mt 28:19 tell them later on— we are invited, the rest of mankind, that is, «everyone they found, good and bad alike, so that the hall was filled with guests» (Mt 22:10): the Church. However, the question is not only to attend the banquet when invited, but also, and to a great extent, the dignity we may display, when at the banquet («the wedding garment», cf. v. 12). St. Jerome commented in this regard: «The marriage garment is the commandments of the Lord, and the works which are done under the Law and the Gospel, and form the clothing of the new man. That is, the deeds of Charity our faith must be accompanied of».
We know that Mother Teresa of Calcutta, used to go out every night looking for the moribund to give them, with love, a proper dying: clean, tucked in, and, if possible, baptized. Once, she said: «I’m not afraid of dying, because when I will be before the Father, there will be so many poor I gave Him with the wedding garments, that they will know how to defend me». Blessed she may be! —Let us learn that lesson, too.
MY REFLECTION
EliminaPRAYER
Come O Holy Spirit, Come into the hearts of your faithful, in me and I write in the reader, come and enlighten our hearts and make us come to you hungry, hungry hungry, thirsty by thirsty, is that we can not live without you and that you seek as the deer longs for streams of water, through Christ our Lord.
The king chose a people and invited him to a banquet, but this people has not accepted the invitation, and then invited other people, who were pagan, marginalized, all of whom work for that people had no rights … this makes me think that this invitation was a great chance for his people, but that took advantage of this and decreed their condemnation.
The wedding banquet is the sharing of the kingdom of God, which starts from our membership on earth.
If there is in us a desire to attend the banquet, we will always have other family that sated and other sources from which to quench our thirst, but none of these will lead us to the kingdom of God
Remember the Samaritan woman at the well, to whom Jesus said, “Everyone who drinks this water will be thirsty again, but whoever drinks of the water that I shall give him shall never thirst, indeed the water I give him will become in him a spring of water welling up to eternal life. ”
Adhere to the plan of God it means to wear the garment of one who wants to play its essence as a child of God is to accept the gospel and do nostro.La room is full of diners, some good and others not, but those who do not will not at all engaged in a journey of faith, who “seem” faithful to God, but it will be really, unmasked and will be too late.
With God nothing is hidden, our heart is an open book before him, knows what we feel, know our infidelities and our flaws, is not looking for perfection, but sees the truth
Psalm 19 – A sacrifice to God is a contrite spirit, a broken and contrite heart, O God, thou wilt not despise. –
It is useless to disguise our faith, to show that we are good Christians, better to be poor but eager to improve, and false, because we can deceive men, but God.
We can escape human justice, with our cunning or with the knowledge corrupt, but not to the divine.
We can get into the good graces of men with fake clothes, but will not escape anything to God ..
Convert us really, let us humbly before our King and ask forgiveness until we have time, before the Lord decrees for us his conviction … no one knows when the day of judgment.
Today they have asked me what it means to “live the Gospel” I did not find a better answer than: to live by loving, especially those who seem far from God, because we can be for them, the possibility of understanding that God loves them. Just as if we were transmitting “who has seen it” for those who are lost!
VERSIONE IN FRANCESE DI DOMENICA 15 OTTOBRE 2017.
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire - 28e Semaine: Dimanche (A)
Texte de l'Évangile (Mt 22,1-14): Jésus disait en paraboles: «Le Royaume des cieux est comparable à un roi qui célébrait les noces de son fils. Il envoya ses serviteurs pour appeler à la noce les invités, mais ceux-ci ne voulaient pas venir. Il envoya encore d'autres serviteurs dire aux invités: ‘Voilà: mon repas est prêt, mes bœufs et mes bêtes grasses sont égorgés; tout est prêt: venez au repas de noce’.» Mais ils n'en tinrent aucun compte et s'en allèrent, l'un à son champ, l'autre à son commerce; les autres empoignèrent les serviteurs, les maltraitèrent et les tuèrent. Le roi se mit en colère, il envoya ses troupes, fit périr les meurtriers et brûla leur ville.» Alors il dit à ses serviteurs: ‘Le repas de noce est prêt, mais les invités n'en étaient pas dignes. Allez donc aux croisées des chemins : tous ceux que vous rencontrerez, invitez-les au repas de noce’. Les serviteurs allèrent sur les chemins, rassemblèrent tous ceux qu'ils rencontrèrent, les mauvais comme les bons, et la salle de noce fut remplie de convives.» Le roi entra pour voir les convives. Il vit un homme qui ne portait pas le vêtement de noce, et lui dit: ‘Mon ami, comment es-tu entré ici, sans avoir le vêtement de noce?’. L'autre garda le silence. Alors le roi dit aux serviteurs: ‘Jetez-le, pieds et poings liés, dehors dans les ténèbres; là il y aura des pleurs et des grincements de dents’. Certes, la multitude des hommes est appelée, mais les élus sont peu nombreux».
Parole du Seigneur
COMMENTAIRE de l'Abbé Julio César RAMOS González SDB
Elimina(Mendoza, Argentine)
«Allez donc aux croisées des chemins : tous ceux que vous rencontrerez, invitez-les au repas de noce»
Aujourd'hui, Jésus nous montre le Roi, le Père, en train d'envoyer ses "serviteurs" porter les invitations pour les noces de son Fils avec l'Humanité, le salut. D'abord, il invite Israël, «mais ceux-ci ne voulaient pas venir» (Mt 22,3). Face au refus, le Père insiste: «Voilà: mon repas est prêt, mes bœufs et mes bêtes grasses sont égorgés; tout est prêt: venez au repas de noce» (v. 4). Mais l'affront de ce refus, ajouté à l'humiliation et la mise à mort de ses serviteurs provoque l'envoi des troupes du Père, la mise à mort des assassins, et la destruction par le feu de "sa" cité: Jérusalem. (cf. Mt 22,6-7).
Ainsi, d'autres serviteurs (les apôtres) sont envoyés —«Allez donc aux croisées des chemins» (Mt 22,9), Jésus leur dira plus tard dans Mt 28,19: «Allez donc, enseignez toutes les nations, les baptisant...»— ainsi, nous aussi, le reste de l'humanité, qui constituons aujourd'hui l'Église, avons été invités, c'est à dire «les mauvais comme les bons, et la salle de noce fut remplie de convives» (Mt 22,10). Cela étant, le fait est qu'il ne suffit pas d'être invité aux noces, encore faut-il s'y présenter dignement et correctement («vêtement de noce», cf. v. 12). Saint Jérôme, commentant ce passage, dira: «le vêtement de noce sont ces œuvres qu'accomplit le chrétien en obéissant à l'Évangile en même temps qu'à la Loi et qui forment le vêtement de l'homme nouveau». Les actes de charité qui doivent accompagner notre foi constituent donc notre "vêtement de noce".
Comme nous le savons Mère Teresa sortait, tous les soirs, parcourir les rues de Calcutta pour ramasser les moribonds, pour leur donner avec amour une mort digne: propres, soignés et, si possible, baptisés. Elle déclara un jour: «Je n'ai pas peur de mourir, car quand je serai devant le Père, il y aura là pour me défendre bien des pauvres que je lui aurai envoyés en vêtement de noce». Bienheureuse soit-elle!
—Retenons bien cette leçon.
REFLEXION de Lella
EliminaPRIERE : "Viens O Esprit Saint, viens dans les cœurs de tes fidèles, en moi, qui écris et en ceux qui me lisent, viens éclairer nos cœurs et nous donner faim de TOI, une faim d'affamé et une soif d'assoiffé, fait que sans toi nous ne pouvons pas vivre et que nous te cherchons comme la biche halète aux cours d'eau, par le Christ notre Seigneur."
- Le roi a choisi un peuple et il l'a invité à un banquet, mais ce peuple n'a pas accepté l'invitation, alors il a invité d'autres gens, qui étaient marginaux ou païens, des gens qui pour ce peuple n'avaient pas de droits..... cette chose me fait penser que cette invitation fut une grande possibilité pour son peuple, mais qu'il n'en profita pas et cela décréta leur condamnation. Le banquet de noces représente le copartage du royaume de Dieu, qui commence par notre adhésion sur la terre. Si en nous il y n'a pas le désir de participer au banquet, nous aurons toujours d'autres faims à rassasier et d'autres sources ou nous désaltérer, mais aucun ne nous mènera au royaume de Dieu. Rappelons nous la samaritaine au puits à qui Jésus dit "Quiconque boit de cette eau aura soif de nouveau; mais qui boit de l'eau que je lui donnerai, n'aura plus soif jamais, ou mieux, l'eau que je lui donnerai deviendra en lui source d'eau vive qu'il jaillit pour la vie éternelle." Adhérer au projet de Dieu veut dire mettre l'habit avec lequel il veut les rhabiller de son essence de fils de Dieu, cela veut dire accepter l'Évangile et la faire notre. La pièce est pleine de convives, quelque bon et d'autre non, mais qui ne sera pour aucun engagé dans un chemin de foi, qui "semblera" fidèle à Dieu, mais ne le sera pas vraiment, sera démasqué et il sera trop tard. Rien n'est caché à DIEU, notre coeur est un livre ouvert devant Lui, il sait parfaitement ce que nous éprouvons, il connaît nos infidélités et nos défauts, il ne cherche pas la perfection, mais il voit la vérité. Psaume 19 - Un sacrifice à Dieu, c'est un esprit contrit, un cœur brisé et contrit, Dieu, ne nous méprise pas." Il est inutile de camoufler notre foi, faire voir que nous sommes bons chrétien, mieux être médiocres mais désireux de s'améliorer, que faux; parce que nous pouvons tromper les hommes mais pas Dieu. Nous pouvons échapper à la justice humaine, avec notre ruse ou avec des connaissances corrompues, mais pas à la justice divine. Nous pouvons entrer dans les grâces des hommes avec des faux habits, mais rien n'échappera à Dieu... Convertissons-nous vraiment, avec de l'humilité mettons-nous devant notre roi et demandons pardon tant que nous sommes à temps, avant que le Seigneur décrètes pour nous aussi sa condamnation..... personne ne sait quand le jour du jugement viendra. Aujourd'hui ont m'a demandé ce que veut dire "vivre l'Évangile" je n'ai pas trouvé de réponse meilleur que: vivre en aimant, surtout ceux qui nous semble plus loin de Dieu, parce que nous pouvons être pour eux, la possibilité de comprendre que Dieu les aime. Un peu comme si nous étions la transmission de ceux qui l'ont vu?" pour ceux qui sont perdu...