VANGELO
(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore
COMMENTO DI:
P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
(San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)
Oggi, la dolce voce –ma severa- di Cristo mette in guardia quelli che sono convinti di aver già il “biglietto” per il paradiso soltanto perché dicono: “Gesù, che bello sei!”. Gesù ha pagato il prezzo della nostra salvezza senza escludere nessuno, ma bisogna osservare alcune condizioni primordiali. E, tra queste, c’è la condizione di non pretendere che Cristo faccia tutto e noi niente. Questo sarebbe non solo stupidità, ma superbia malvagia. Per questo, oggi il Signore usa la parola “malvagia”: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona» (Lc 11,29). Gli da il nome “malvagia” perché impone la condizione di vedere prima miracoli spettacolari per dare poi la sua eventuale e condiscendente adesione.
Nemmeno davanti ai suoi paesani di Nazareth consentì, perché –esigenti!- pretendevano che Gesù segnasse la sua missione di profeta e Messia con prodigi meravigliosi, che loro volevano assaporare come spettatori seduti nella poltrona di un cinema. Ma questo non è possibile: il Signore offre la salvezza, ma solo a quelli che si sottomettono a Lui per mezzo di una obbedienza che nasce dalla fede, che aspetta e tace. Dio pretende quella fede antecedente (che Lui stesso ha messo nella nostra anima come un seme di grazia).
Un testimone contro i credenti che mantengono una caricatura della fede sarà la regina del Sud, che si spostò dai confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone, e risulta che «qui vi è uno più grande di Salomone» (Lc 11,31). Dice un proverbio che “non c’è più sordo che quello che non vuole ascoltare”. Cristo, condannato a morte, risusciterà al terzo giorno: a chi lo riconosce, Lui propone la salvezza, mentre invece per gli altri –tornando come Giudice- non ci sarà più nulla da fare, bensì ascoltare la condanna per ostinata incredulità. Accettiamolo con fede e amore anticipato. Lo riconosceremo e Lui ci riconoscerà come suoi. Diceva il Servo di Dio Don Alberione: “Dio non spreca la luce: accende le lampadine nel momento del bisogno, ma sempre nel tempo opportuno”.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito di Dio,ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore,a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi, perché solo questo io voglio.
In primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. L'ammissione della colpa davanti agli uomini, non ottiene lo stesso risultato che la richiesta di perdono davanti a Dio, perché gli uomini lo buttano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo… dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito. Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano.,perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra. Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’ azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.
(Lc 11,29-32) Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore
COMMENTO DI:
P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
(San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)
Oggi, la dolce voce –ma severa- di Cristo mette in guardia quelli che sono convinti di aver già il “biglietto” per il paradiso soltanto perché dicono: “Gesù, che bello sei!”. Gesù ha pagato il prezzo della nostra salvezza senza escludere nessuno, ma bisogna osservare alcune condizioni primordiali. E, tra queste, c’è la condizione di non pretendere che Cristo faccia tutto e noi niente. Questo sarebbe non solo stupidità, ma superbia malvagia. Per questo, oggi il Signore usa la parola “malvagia”: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona» (Lc 11,29). Gli da il nome “malvagia” perché impone la condizione di vedere prima miracoli spettacolari per dare poi la sua eventuale e condiscendente adesione.
Nemmeno davanti ai suoi paesani di Nazareth consentì, perché –esigenti!- pretendevano che Gesù segnasse la sua missione di profeta e Messia con prodigi meravigliosi, che loro volevano assaporare come spettatori seduti nella poltrona di un cinema. Ma questo non è possibile: il Signore offre la salvezza, ma solo a quelli che si sottomettono a Lui per mezzo di una obbedienza che nasce dalla fede, che aspetta e tace. Dio pretende quella fede antecedente (che Lui stesso ha messo nella nostra anima come un seme di grazia).
Un testimone contro i credenti che mantengono una caricatura della fede sarà la regina del Sud, che si spostò dai confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone, e risulta che «qui vi è uno più grande di Salomone» (Lc 11,31). Dice un proverbio che “non c’è più sordo che quello che non vuole ascoltare”. Cristo, condannato a morte, risusciterà al terzo giorno: a chi lo riconosce, Lui propone la salvezza, mentre invece per gli altri –tornando come Giudice- non ci sarà più nulla da fare, bensì ascoltare la condanna per ostinata incredulità. Accettiamolo con fede e amore anticipato. Lo riconosceremo e Lui ci riconoscerà come suoi. Diceva il Servo di Dio Don Alberione: “Dio non spreca la luce: accende le lampadine nel momento del bisogno, ma sempre nel tempo opportuno”.
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Santo Spirito di Dio,ad indicarmi i segni che contano per il mio Signore,a dirmi cosa è giusto che veda e che faccia per non sbagliare ai Suoi occhi, perché solo questo io voglio.
In primo luogo, mettendoci di fronte a Gesù con tutti i nostri difetti, ritrovandoci purtroppo, insieme a quelle persone che seguivano Gesù in cerca di segni e non per ascoltare la sua parola e metterla in pratica. Facendo questo invece, potremmo vedere i segni dentro di noi e sarebbero dei segni di quanto Dio può operare in ogni uomo che segue la sua parola con fede. Giona ragiona con il suo cervello e mette in dubbio quello che Dio gli chiede di fare, non ha fede, ma poi, viste le conseguenze del suo rifiuto al Signore, si pente e ammette la sua colpa. L'ammissione della colpa davanti agli uomini, non ottiene lo stesso risultato che la richiesta di perdono davanti a Dio, perché gli uomini lo buttano in mare per salvarsi, ma il Signore gli concede ancora la possibilità di redimersi e dopo tre giorni lo fa ritrovare sulla spiaggia. Compie la sua missione e nonostante il suo pensiero negativo, il popolo di Ninive si converte, ma lui ancora non ha capito e vorrebbe che Dio punisse quel popolo… dimenticando che anche lui aveva disobbedito a Dio, e che anche lui allora era degno di essere punito. Dio ama il suo popolo, i suoi figli, non cerca vendetta né cieca obbedienza, ma come un Padre misericordioso, invia suo Figlio tra noi per aiutarci a comprendere il senso del suo amore. Se non crediamo che il Cristo sia la più alta espressione dell’amore di Dio e non seguiamo la sua parola, non ha senso che cerchiamo dei segni di prodigio negli avvenimenti che ci circondano.,perché il prodigio che conta per il Signore è la conversione di tutti i suoi figli alla sua parola, perché attraverso i suoi insegnamenti riusciamo a passare per quella porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, già da questa terra. Seguiamo la parola di Gesù, ascoltiamola con il cuore e cerchiamo di farla entrare in noi con avidità, perché diventi l’unica strada da percorrere, non giriamo la testa in cerca di segni, perché da soli non saremmo neanche in grado di riconoscere il vero dal falso, e solo grazie all’ azione dello Spirito Santo, e per grazia di Dio, possiamo farlo.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDì 16 OTTOBRE 2017
RispondiEliminaDía litúrgico: Lunes XXVIII del tiempo ordinario
Texto del Evangelio (Lc 11,29-32): En aquel tiempo, habiéndose reunido la gente alrededor de Jesús, Él comenzó a decir: «Esta generación es una generación malvada; pide una señal, y no se le dará otra señal que la señal de Jonás. Porque, así como Jonás fue señal para los ninivitas, así lo será el Hijo del hombre para esta generación. La reina del Mediodía se levantará en el Juicio con los hombres de esta generación y los condenará: porque ella vino de los confines de la tierra a oír la sabiduría de Salomón, y aquí hay algo más que Salomón. Los ninivitas se levantarán en el Juicio con esta generación y la condenarán; porque ellos se convirtieron por la predicación de Jonás, y aquí hay algo más que Jonás».
P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
Elimina(San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)
Hoy, la voz dulce —pero severa— de Cristo pone en guardia a los que están convencidos de tener ya el “billete” para el Paraíso solamente porque dicen: «¡Jesús, qué bello que eres!». Cristo ha pagado el precio de nuestra salvación sin excluir a nadie, pero hay que observar unas condiciones básicas. Y, entre otras, está la de no pretender que Cristo lo haga todo y nosotros nada. Esto sería no solamente necedad, sino malvada soberbia. Por esto, el Señor hoy usa la palabra “malvada”: «Esta generación es una generación malvada; pide una señal, y no se le dará otra señal que la señal de Jonás» (Lc 11,29). Le da el nombre de “malvada” porque pone la condición de ver antes milagros espectaculares para dar después su eventual y condescendiente adhesión.
Ni ante sus paisanos de Nazaret accedió, porque —¡exigentes!— pretendían que Jesús signara su misión de profeta y Mesías mediante maravillosos prodigios, que ellos querrían saborear como espectadores sentados desde la butaca de un cine. Pero eso no puede ser: el Señor ofrece la salvación, pero sólo a aquel que se sujeta a Él mediante una obediencia que nace de la fe, que espera y calla. Dios pretende esa fe antecedente (que en nuestro interior Él mismo ha puesto como una semilla de gracia).
Un testigo en contra de los creyentes que mantienen una caricatura de la fe será la reina del Mediodía, que se desplazó desde los confines de la tierra para escuchar la sabiduría de Salomón, y resulta que «aquí hay algo más que Salomón» (Lc 11,31). Dice un proverbio que «no hay peor sordo que quien no quiere oír». Cristo, condenado a muerte, resucitará a los tres días: a quien le reconozca, le propone la salvación, mientras que para los otros —regresando como Juez— no quedará ya nada qué hacer, sino oír la condenación por obstinada incredulidad. Aceptémosle con fe y amor adelantados. Le reconoceremos y nos reconocerá como suyos. Decía el Siervo de Dios Don Alberione: «Dios no gasta la luz: enciende las lamparillas en la medida en que hagan falta, pero siempre en tiempo oportuno».
MI REFLEXIÓN
EliminaORACIÓN
Ven, Espíritu Santo de Dios, que me diga los signos que cuentan para mi Señor, dime qué es lo correcto y que ve que el rostro para evitar errores en su vista, sólo porque quiero esto.
En primer lugar, lo que nos sitúa en el rostro de Jesús con todas nuestras faltas, y al final, por desgracia, junto con aquellas personas que seguían a Jesús por señales y no escuchan su palabra y ponerla en práctica.
Hacer esto, sin embargo, pudimos ver las señales dentro de nosotros, y seríamos los signos de cómo Dios puede trabajar en todo hombre que sigue a su palabra con fe. Jonás piensa con el cerebro y pone en tela de juicio lo que Dios le pide que haga, no tienen fe, pero luego, debido a las consecuencias de su negativa al Señor, arrepentirse y admitir su culpabilidad.
La admisión de culpa delante de los hombres, que no obtiene el mismo resultado que la petición de perdón ante Dios, porque los hombres lo lanzan al mar para salvarse a sí mismos, pero el Señor le concedió otra oportunidad de redimirse, y después de tres días la encuentra en la playa.
Cumple su misión ya pesar de su pensamiento negativo, la gente de Nínive convierte, pero él todavía no entendía y que Dios castigaría a la gente ... olvidando que había desobedecido a Dios, y que hasta entonces él era digno de ser castigados.
Dios ama a su pueblo, a sus hijos, no busca la venganza o la obediencia ciega, sino como un Padre misericordioso envía a su Hijo entre nosotros para ayudarnos a entender el significado de su amor. Si usted no cree que Cristo es la más alta expresión del amor de Dios y no sigue su palabra, no tiene sentido que buscamos signos de prodigio en los acontecimientos que nos rodean. Porque el milagro que le importa a Dios es la conversión a todos sus hijos a su palabra, porque a través de sus enseñanzas podemos pasar esa puerta estrecha que nos permite entrar en el reino de los cielos, de la tierra.Seguimos por la palabra de Jesús, vamos a escuchar con su corazón y tratar de ponerla en nosotros con la codicia, por lo que se convierte en la única manera de ir, no gire la cabeza en busca de signos, porque solos no podríamos incluso ser capaces de reconocer el verdadero de las falsas, y sólo gracias a la acción del Espíritu Santo, y por la gracia de Dios, podemos hacerlo.
VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDì 16 OTTOBRE 2017
RispondiEliminaLiturgic day: Monday 28th in Ordinary Time
Gospel text (Lc 11,29-32): As the crowd increased, Jesus began to speak in this way, «People of the present time are evil people. They ask for a sign, but no sign will be given to them except the sign of Jonah. As Jonah became a sign for the people of Nineveh, so will the Son of Man be a sign for this generation. The Queen of the South will rise up on Judgment Day with the people of these times and accuse them, for she came from the ends of the earth to hear the wisdom of Solomon; and here there is greater than Solomon. The people of Nineveh will rise up on Judgment Day with the people of these times and accuse them, for Jonah's preaching made them turn from their sins, and here there is greater than Jonah».
Fr. Raimondo M. SORGIA Mannai OP
Elimina(San Domenico di Fiesole, Florencia, Italy)
Today, Christ's sweet —but stern— voice admonishes those who believe they certainly deserve a “ticket” for Paradise, just because they may say: «Jesus, how wonderful you are!». Christ has paid the price of our salvation without excluding anyone, but, all the same, some minimum conditions must be kept. And, amongst them, not pretending to have Christ doing all the work while we do nothing at all. That would not only be sheer foolishness, but wicked arrogance. This is why, the Lord has no doubt using the word “evil”: «People of the present time are evil people. They ask for a sign but no sign will be given to them except the sign of Jonah» (Lk 11:29). He calls them “evil” because they want to see first his spectacular miracles in order for them to grant their eventual and condescending adhesion.
Not even in front of his own Nazareth countrymen did He agree, because —demanding as they were!— they expected Jesus to sign up his mission as Prophet and Messiah by means of wonderful prodigies. They would like to savor as comfortably seated watchers in a theater. But this is not possible: the Lord offers the salvation, but only to those who submit to him through an obedience born from the faith, that waits and says nothing. This total faith (that God himself has planted in our inside as a seed of grace) is what He wants from us.
A testimony against those believers keeping a caricature of their faith will be the queen of the South, for she came from the ends of the earth to hear the wisdom of Solomon, and it turned out that «here there is greater than Solomon» (Lk 11:31). There is a proverb that goes «there's none so deaf as those who will not hear». Christ, condemned to death, will rise in three days: He will offer salvation to whoever recognizes him, while all others —when He comes back as a Judge— can wait for nothing but their sentence because of their stubborn disbelief. Let us accept him with advanced faith and love. We shall recognize him and He will recognize us as belonging to him. Don Alberione, servant of God said: «God wastes no light: He lights the lamps as needed, but always on time».
MY REFLECTION
EliminaPRAYER
Come Holy Spirit of God, to tell me the signs that count for my Lord, tell me what is right and who sees that face to avoid mistakes in His sight, only because I want this.
In the first place, putting us in the face of Jesus with all our faults, and end unfortunately, along with those people who followed Jesus for signs and not to listen to his word and put it into practice.
Doing this however, we could see the signs within us, and would be the signs of how God can work in every man who follows his word with faith. Jonah thinks with his brain and puts into question what God asks him to do, do not have faith, but then, given the consequences of his refusal to the Lord, repent and admit his guilt.
The admission of guilt before men, that does not get the same result that the request for forgiveness before God, because men throw him overboard to save themselves, but the Lord granted him another chance to redeem himself, and after three days he does find on the beach.
Fulfills its mission and despite his negative thinking, the people of Nineveh converts, but he still did not understand and that God would punish the people ... forgetting that he had disobeyed God, and that even then he was worthy to be punished.
God loves his people, his children, does not seek revenge or blind obedience but as a merciful Father sends his Son among us to help us understand the meaning of his love. If you do not believe that Christ is the highest expression of the love of God and do not follow his word, does not make sense that we look for signs of prodigy in the events that surround us., Because the miracle that matters to the Lord is the conversion all of his children to his word, because through his teachings we can pass that narrow gate that allows us to enter the kingdom of heaven, from this earth.We follow the word of Jesus, let's listen with your heart and try to bring it into us with greed, so that it becomes the only way to go, do not turn your head for signs, because alone we would not even be able to recognize the true from the false, and only thanks to the action of the Holy Spirit, and by the grace of God, we can do it.
VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDI 16 OTTOBRE 2017.
RispondiEliminaJour liturgique : Temps ordinaire - 28e Semaine: Lundi
Texte de l'Évangile (Lc 11,29-32): Comme la foule s'amassait, Jésus se mit à dire: «Cette génération est une génération mauvaise: elle demande un signe, mais en fait de signe il ne lui sera donné que celui de Jonas. Car Jonas a été un signe pour les habitants de Ninive; il en sera de même avec le Fils de l'homme pour cette génération. Lors du Jugement, la reine de Saba se dressera en même temps que les hommes de cette génération, et elle les condamnera. En effet, elle est venue de l'extrémité du monde pour écouter la sagesse de Salomon, et il y a ici bien plus que Salomon. Lors du Jugement, les habitants de Ninive se lèveront en même temps que cette génération, et ils la condamneront; en effet, ils se sont convertis en réponse à la proclamation faite par Jonas, et il y a ici bien plus que Jonas».
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Commentaire de l'Abbé Raimondo M. SORGIA Mannai OP
Elimina(San Domenico di Fiesole, Florencia, Italie)
«Cette génération est une génération mauvaise: elle demande un signe»
Aujourd'hui, la voix douce –mais sévère– du Christ met en garde ceux qui sont convaincus d'avoir déjà leur “ticket” pour le Paradis, parce qu'ils disent: «Jésus, comme tu es beau!». Le Christ a payé le prix de notre salut sans exclure qui que ce soit, mais il faut remplir certaines conditions élémentaires. Entre autres, celle de ne pas prétendre que le Christ fasse tout, nous rien. Ce serait non seulement une sottise, mais un mauvais orgueil. C'est pourquoi le Seigneur emploie aujourd'hui le mot “mauvais”: «Cette génération est une génération mauvaise: elle demande un signe, mais en fait de signe il ne lui sera donné que celui de Jonas» (Lc 11,29). Il l'appelle “mauvaise” parce qu'elle subordonne son éventuelle et condescendante adhésion à la condition de voir des miracles spectaculaires.
Jésus n'accepta jamais d'agir ainsi, même devant ses compatriotes de Nazareth, qui exigeaient qu'Il garantisse sa mission de prophète et de Messie par de prodigieux miracles, à savourer assis dans un fauteuil de cinéma. Mais c'est impossible: le Seigneur offre son salut à ceux-là seuls qui se soumettent à Lui par une obéissance qui naît de la foi, qui espère et se tait. Dieu requiert cette foi antécédente (qu'Il a mise en nous comme semence de grâce).
Contre cette caricature de foi, la reine de Saba se lèvera, elle qui vint des confins de la terre pour écouter la sagesse de Salomon, alors que «il y a ici bien plus que Salomon» (Lc 11,31). Un proverbe dit: «Il n'est pire sourd que celui qui ne veut pas entendre». Le Christ, condamné à mort, ressuscitera trois jours plus tard: à qui Le reconnaît, Il propose le salut; aux autres –quand Il reviendra comme Juge– il ne restera plus qu'à entendre la condamnation pour leur incrédulité obstinée. Prenons les devants: acceptons-Le avec foi et amour. Nous Le reconnaîtrons et Il nous reconnaîtra comme siens. Le serviteur de Dieu Don Albérione disait: «Dieu ne gaspille pas l'électricité: il éclaire les lampes nécessaires, toujours au bon moment».
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REFLEXION DE LELLA.
EliminaPRIERE : Viens O Saint Esprit de Dieu, pour m'indiquer les signes qui comptent pour mon Seigneur, pour me dire la chose qu'est juste que je voie et que je fait pour ne pas me tromper à tes yeux, parce que c'est seulement cela que je veux.
- Surtout, en nous mettant devant Jésus avec tous nos défauts, en nous retrouvant malheureusement, avec ces gens qui suivaient Jésus en quête de signes et pas pour écouter sa Parole et la mettre en pratique. En faisant ceci par contre, nous pourrions voir les signes en nous et ce seraient des signes que Dieu peut opérer en chaque homme qui suit sa Parole avec foi. Jonas raisonne avec son cerveau et il met en doute ce qu'il lui demande de faire, il n'a pas de foi, mais ensuite vue les conséquences de son refus au Seigneur, il se repent et admet sa faute. L'admission de la faute devant les hommes n'obtient pas le même résultat que la demande de pardon devant Dieu, parce que les hommes le jettent en mer pour se sauver, mais le Seigneur lui accorde encore la possibilité de se racheter et après trois jours il le fait se retrouver sur la plage. Il accomplit sa mission et malgré sa pensée négative, le peuple de Ninive se convertit, mais encore il n'a pas compris et il voudrait que Dieu punît ce peuple..... en oubliant que lui aussi avait désobéi à Dieu, et lui aussi alors était digne d'être puni. Dieu aime son peuple, ses fils il ne cherchent ni vengeance ni obéissance aveugle, mais comme un Père miséricordieux, il envoie son Fils parmi nous pour nous aider à comprendre le sens de son amour. Si nous ne croyons pas que le Christ soit la plus haute expression de l'amour de Dieu et que nous ne suivons pas sa Parole, cela n'a aucun sens que nous cherchons des signes de prodige dans les événements qui nous entourent, parce que le prodige qui est la conversion de tous ses fils à sa Parole, parce qu'à travers ses enseignements nous réussissons à passer par cette porte étroite qui nous fait entrer dans le royaume des cieux, déjà ici sur cette terre. Suivons la Parole de Jésus, écoutons-la avec le coeur et tâchons de la faire entrer en nous avec de l'avidité, parce qu'elle devient la seule voie à parcourir, ne tournons pas la tête en quête de signes, parce que nous ne serions pas apte tout seul à reconnaître le vrai du faux, et seul grâce à l'action de l'Esprit Saint, et par la grâce de Dieu, nous pouvons le faire.