VANGELO
(Lc 6,12-19 )Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Parola del Signore
COMMENTO DI:
Rev. D. Joan MARQUÉS i Suriñach
(Vilamarí, Girona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci presenta a Gesù come una persona di grandi desideri: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (Lc 12,49). Gesù vorrebbe già vedere il mondo bruciare, ma bruciare di carità e virtù. Quasi niente! Deve affrontare ancora la prova di un battesimo, cioè, della croce, che avrebbe già voluto superare. Naturalmente! Gesù ha dei progetti in mente, e ha premura per vederli già realizzati. Potremmo dire che si tratta di una premura dovuta ad una santa impazienza. Anche noi abbiamo idee e progetti, e li vorremmo vedere realizzati subito. Il tempo interferisce. «Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!» (Lc 12,50), disse Gesù.
È lo stress della vita, l'inquietudine vissuta dalle persone che hanno grandi progetti. D’altra parte, chi è privo di desideri è un pusillanime, un morto, un ostacolo. Inoltre è una persona triste, amareggiata, abituata a sfogarsi criticando coloro che lavorano. Ma tutti sappiamo che sono le persone che si muovono che generano movimento intorno a sé; sono quelle che avanzano che permettono agli altri di avanzare con loro.
Abbi grandi desideri! Punta in alto! Cerca la perfezione personale, familiare, professionale, apostolica... (delle tue opere, quella degli incarichi che ti confidano I santi hanno aspirato al massimo. Non ebbero paura dinanzi allo sforzo e alla tensione. Si mossero. Muoviti anche tu! Ricorda le parole di Sant’Agostino: «Se dici basta, sei perduto. Aggiungi sempre, cammina sempre, avanza sempre; non ti fermare per strada, non retrocedere, non deviare. Si ferma colui che non avanza; retrocede colui che ripensa nel punto di partenza, si svia colui che apostata. È meglio uno zoppo che va per il cammino che colui che corre fuori dal cammino». E aggiunge: «Esaminati ma non accontentarti con quel che sei se vuoi arrivare a quello che non sei. Perché nello stesso istante in cui ti compiaccia, ti sarai fermato». Ti muovi o stai fermo? Chiedi aiuto a Maria Santissima, Madre della Speranza.
(Lc 6,12-19 )Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Parola del Signore
COMMENTO DI:
Rev. D. Joan MARQUÉS i Suriñach
(Vilamarí, Girona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci presenta a Gesù come una persona di grandi desideri: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (Lc 12,49). Gesù vorrebbe già vedere il mondo bruciare, ma bruciare di carità e virtù. Quasi niente! Deve affrontare ancora la prova di un battesimo, cioè, della croce, che avrebbe già voluto superare. Naturalmente! Gesù ha dei progetti in mente, e ha premura per vederli già realizzati. Potremmo dire che si tratta di una premura dovuta ad una santa impazienza. Anche noi abbiamo idee e progetti, e li vorremmo vedere realizzati subito. Il tempo interferisce. «Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!» (Lc 12,50), disse Gesù.
È lo stress della vita, l'inquietudine vissuta dalle persone che hanno grandi progetti. D’altra parte, chi è privo di desideri è un pusillanime, un morto, un ostacolo. Inoltre è una persona triste, amareggiata, abituata a sfogarsi criticando coloro che lavorano. Ma tutti sappiamo che sono le persone che si muovono che generano movimento intorno a sé; sono quelle che avanzano che permettono agli altri di avanzare con loro.
Abbi grandi desideri! Punta in alto! Cerca la perfezione personale, familiare, professionale, apostolica... (delle tue opere, quella degli incarichi che ti confidano I santi hanno aspirato al massimo. Non ebbero paura dinanzi allo sforzo e alla tensione. Si mossero. Muoviti anche tu! Ricorda le parole di Sant’Agostino: «Se dici basta, sei perduto. Aggiungi sempre, cammina sempre, avanza sempre; non ti fermare per strada, non retrocedere, non deviare. Si ferma colui che non avanza; retrocede colui che ripensa nel punto di partenza, si svia colui che apostata. È meglio uno zoppo che va per il cammino che colui che corre fuori dal cammino». E aggiunge: «Esaminati ma non accontentarti con quel che sei se vuoi arrivare a quello che non sei. Perché nello stesso istante in cui ti compiaccia, ti sarai fermato». Ti muovi o stai fermo? Chiedi aiuto a Maria Santissima, Madre della Speranza.
VERSIONE IN SPAGNOLO DI SABATO 28 OTTOBRE 2017
RispondiEliminaDía litúrgico: 28 de Octubre: San Simón y san Judas, apóstoles
Texto del Evangelio (Lc 6,12-19): En aquellos días, Jesús se fue al monte a orar, y se pasó la noche en oración con Dios. Cuando se hizo de día, llamó a sus discípulos, y eligió doce de entre ellos, a los que llamó también apóstoles. A Simón, a quien llamó Pedro, y a su hermano Andrés; a Santiago y Juan, a Felipe y Bartolomé, a Mateo y Tomás, a Santiago de Alfeo y Simón, llamado Zelotes; a Judas de Santiago, y a Judas Iscariote, que llegó a ser un traidor.
Bajando con ellos se detuvo en un paraje llano; había una gran multitud de discípulos suyos y gran muchedumbre del pueblo, de toda Judea, de Jerusalén y de la región costera de Tiro y Sidón, que habían venido para oírle y ser curados de sus enfermedades. Y los que eran molestados por espíritus inmundos quedaban curados. Toda la gente procuraba tocarle, porque salía de Él una fuerza que sanaba a todos.
COMENTARIO DE:
+ Rev. D. Albert TAULÉ i Viñas
(Barcelona, España)
Hoy contemplamos un día entero de la vida de Jesús. Una vida que tiene dos claras vertientes: la oración y la acción. Si la vida del cristiano ha de imitar la vida de Jesús, no podemos prescindir de ambas dimensiones. Todos los cristianos, incluso aquellos que se han consagrado a la vida contemplativa, hemos de dedicar unos momentos a la oración y otros a la acción, aunque varíe el tiempo que dediquemos a cada una. Hasta los monjes y las monjas de clausura dedican bastante tiempo de su jornada a un trabajo. Como contrapartida, los que somos más “seculares”, si deseamos imitar a Jesús, no deberíamos movernos en una acción desenfrenada sin ungirla con la oración. Nos enseña san Jerónimo: «Aunque el Apóstol nos mandó que oráramos siempre, (…) conviene que destinemos unas horas determinadas a este ejercicio».
¿Es que Jesús necesitaba de largos ratos de oración en solitario cuando todos dormían? Los teólogos estudian cuál era la psicología de Jesús hombre: hasta qué punto tenía acceso directo a la divinidad y hasta qué punto era «hombre semejante en todo a nosotros, menos en el pecado» (He 4,5). En la medida que lo consideremos más cercano, su “práctica” de oración será un ejemplo evidente para nosotros.
Asegurada ya la oración, sólo nos queda imitarlo en la acción. En el fragmento de hoy, lo vemos “organizando la Iglesia”, es decir, escogiendo a los que serán los futuros evangelizadores, llamados a continuar su misión en el mundo. «Cuando se hizo de día, llamó a sus discípulos, y eligió doce de entre ellos, a los que llamó también apóstoles» (Lc 6,13). Después lo encontramos curando toda clase de enfermedad. «Toda la gente procuraba tocarle, porque salía de Él una fuerza que sanaba a todos» (Lc 6,19), nos dice el evangelista. Para que nuestra identificación con Él sea total, únicamente nos falta que también de nosotros salga una fuerza que sane a todos, lo cual sólo será posible si estamos injertados en Él, para que demos mucho fruto (cf. Jn 15,4).
VERSIONE IN INGLESE DI SABATO 28 OTTOBRE 2017
RispondiEliminaLiturgical day: October 28th: St. Simon and Jude, apostles
Gospel text (Lc 6,12-19): Jesus went out into the hills to pray, spending the whole night in prayer with God. When day came, He called his disciples to him and chose twelve of them whom He called apostles: Simon, whom He named Peter, and his brother Andrew, James and John; Philip and Bartholomew; Matthew and Thomas; James son of Alpheus and Simon called the Zealot; Judas son of James, and Judas Iscariot, who would be the traitor.
Coming down the hill with them, Jesus stood on a level place. Many of his disciples were there and a large crowd of people who had come from all parts of Judea and Jerusalem and from the coastal cities of Tyre and Sidon. They gathered to hear him and be healed of their diseases; likewise people troubled by evil spirits were healed. The entire crowd tried to touch him because of the power that went out from him and healed them all.
COMMENT OFF:
+ Fr. Albert TAULÉ i Viñas
(Barcelona, Spain)
Today, we may contemplate a full day in the life of Jesus. A life with two clear sides: prayer and action. If, as Christians, we are to imitate Jesus' life, we cannot prescind of any of these two dimensions. All Christians, even those who are consecrated to a contemplative life, have, and must have, certain moments for praying and certain others for action. The length of time for each one may, of course, vary. We can see that even friars and nuns in close orders devote a good part of their time to some kind of work. On the other hand, those of us that are more “secular”, if we wish to imitate Jesus, we should not carry out a frantic activity without spreading it with a prayer. St. Jerome says: «Even though the Apostle ordered us to pray all the time, (...) we must devote to this exercise certain previously determined hours».
Did Jesus need these lengthy hours of lonely prayer, when everybody else was asleep? Theologians study the psychology of Jesus man: up to which point had He direct access to divinity and up to which point was He «one who has similarly been tested in every way, yet without sin» (He 4:15). To the point we consider him closer to us, his praying “practice”, must be evidently a clear example for us.
Once we have well established our praying, it only remains for us to imitate him in action. In today's fragment, we can see him “organizing the Church”, that is, choosing those who were to be his future evangelists, the followers of his mission on earth: «When day came, He called his disciples to him and chose twelve of them whom He called apostles» (Lk 6:13). We find him, later on, healing all type of sicknesses. «Everyone in the crowd sought to touch him because power came forth from him and healed them all» (Lk 6:19), the Evangelist says. So that our identification with him may be complete, we only need that this power to heal everybody may also come forth from us. This will only be possible if we remain in him so that we can bear plenty of fruit (cf. Jn 15:4).
VERSIONE IN FRANCESE DI SABATO 28 OTTOBRE 2017.
RispondiEliminaJour liturgique : 28 Octobre: Saint Simon et saint Jude, apôtres
Texte de l'Évangile (Lc 6,12-19): En ces jours-là, Jésus s'en alla dans la montagne pour prier, et il passa la nuit à prier Dieu. Le jour venu, il appela ses disciples, en choisit douze, et leur donna le nom d'Apôtres: Simon, auquel il donna le nom de Pierre, André son frère, Jacques, Jean, Philippe, Barthélemy, Matthieu, Thomas, Jacques fils d'Alphée, Simon appelé le Zélote, Jude fils de Jacques, et Judas Iscariote, celui qui fut le traître. Jésus descendit de la montagne avec les douze Apôtres et s'arrêta dans la plaine. Il y avait là un grand nombre de ses disciples, et une foule de gens venus de toute la Judée, de Jérusalem, et du littoral de Tyr et de Sidon, qui étaient venus l'entendre et se faire guérir de leurs maladies. Ceux qui étaient tourmentés par des esprits mauvais en étaient délivrés. Et toute la foule cherchait à le toucher, parce qu'une force sortait de lui et les guérissait tous.
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Commentaire de l'Abbé Albert TAULÉ i Viñas
(Barcelona, Espagne)
«Jésus s'en alla dans la montagne pour prier»
Aujourd'hui nous contemplons toute une journée de la vie de Jésus. Une vie qui a deux aspects très clairs: la prière et l'action. Si la vie du chrétien doit imiter celle de Jésus nous ne pouvons pas nous passer de ces deux aspects. Tout chrétien, y compris ceux qui se sont consacrés à la vie contemplative, doivent dédier quelques moments à la prière et d'autres à l'action, même si le temps que nous consacrons à l'une et à l'autre varie. Les religieux et religieuses cloîtrés consacrent eux aussi beaucoup de temps de la journée au travail. En contrepartie si nous souhaitons imiter le Christ, ceux d'entre nous qui sont le plus "séculaires", ne devraient pas se lancer dans des actions effrénées sans les plonger dans la prière. Saint Jérôme nous apprend que: «même si l'apôtre nous a enseigné de toujours prier (…) il convient que nous destinions quelques heures à cette tâche». Est-ce que Jésus avait besoin de longs moments de prière solitaire quand tous dormaient? Les théologiens font des études pour savoir quelle était la psychologie de Jésus Homme: jusqu'à quel point il avait un accès direct à la divinité et jusqu'à quel point «il a connu l'épreuve comme nous, et il n'a pas péché» (He 4,15). Une fois que nous avons fait la prière, il ne nous reste plus qu'à l'imiter dans l'action. Au cours de ce moment de la journée, nous l'observons en train d'organiser son église, c'est-à-dire, choisissant ceux qui seront les futurs évangélisateurs, ceux appelés à continuer sa mission dans le monde. «Le jour venu, il appela ses disciples, en choisit douze, et leur donna le nom d'Apôtres» (Lc 6,13). Après nous le trouvons en train de guérir toute sorte de maladies. «Et toute la foule cherchait à le toucher, parce qu'une force sortait de lui et les guérissait tous» (Lc 6,19) nous dit l'évangéliste. Afin que notre identification à Lui soit totale, il suffirait que nous dégagions nous aussi une force qui puisse guérir toutes les personnes, ce qui sera possible uniquement si, afin de porter plus de fruits, nous demeurons en Lui (cf. Jn 15,4).